Problema1 - Matefilia

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SIMULAZIONE - 25 FEBBRAIO 2015 - PROBLEMA 1
1)
Il grafico della velocità in funzione del tempo è una parabola con asse di simmetria 𝑑 = 5,
vertice 𝑉 = (5; 30) e passante per 𝐴 = (0; 5). Abbiamo quindi:
𝑣 = π‘Žπ‘‘ 2 + 𝑏𝑑 + 𝑐, con:
𝑏
=5
2π‘Ž
{
30 = 25π‘Ž + 5𝑏 + 𝑐
5=𝑐
βˆ’
𝑏 = βˆ’10π‘Ž
{30 = 25π‘Ž βˆ’ 50π‘Ž + 5
5=𝑐
𝑏 = 10
{π‘Ž = βˆ’1
𝑐=5
Quindi l’espressione della velocità in funzione del tempo è:
𝑣 = 𝑣(𝑑) = βˆ’π‘‘ 2 + 10𝑑 + 5
(con t espresso in secondi e v in km/s).
2)
Tenendo presente che: 𝑣 = 𝑣(𝑑) = 𝑠 β€² (𝑑) si ha:
𝑑𝑠
𝑑
1
𝑠 β€² (𝑑) = 𝑑𝑑 = 𝑑𝑑 (βˆ’ 3 𝑑 3 + 5𝑑 2 + 5𝑑) = βˆ’π‘‘ 2 + 10𝑑 + 5 = 𝑣(𝑑)
1
Quindi effettivamente la funzione 𝑠(𝑑) = βˆ’ 3 𝑑 3 + 5𝑑 2 + 5𝑑 rappresenta lo spazio
percorso dal meteorite in funzione del tempo.
N.B. In generale alla 𝑣(𝑑) = βˆ’π‘‘ 2 + 10𝑑 + 5 corrisponde la legge oraria:
1/ 5
1
𝑠(𝑑) = βˆ’ 3 𝑑 3 + 5𝑑 2 + 5𝑑 + 𝑠0 , essendo 𝑠0 la posizione assunta dal primo meteorite
all’istante 𝑑 = 0; porre 𝑠0 = 0 equivale a dire che per 𝑑 = 0 il meteorite si trova nell’origine
degli spazi.
3)
Indicata con 𝑠2 (𝑑) la legge oraria del secondo meteorite, affinché avvenga l’urto è
necessario che, detto π‘‘π‘’π‘Ÿπ‘‘π‘œ l’istante in cui avviene l’urto, i due meteoriti in tale istante si
trovino nella stessa posizione, cioè che:
𝑠(π‘‘π‘’π‘Ÿπ‘‘π‘œ ) = 𝑠2 (π‘‘π‘’π‘Ÿπ‘‘π‘œ ) .
4)
Dopo l’urto il primo meteorite si muove con la nuova legge oraria:
5
𝑠(𝑑) = 2𝑑 2 + 𝑑
3
Per determinare l’istante in cui avviene l’urto è sufficiente scoprire quando il primo
meteorite cambia traiettoria, cioè quando (per 𝑑 > 0):
1
5
βˆ’ 3 𝑑 3 + 5𝑑 2 + 5𝑑 = 2𝑑 2 + 3 𝑑
Da cui:
𝑑=0 𝑒
⟹
βˆ’π‘‘ 3 + 15𝑑 2 + 15𝑑 = 6𝑑 2 + 5𝑑
⟹ 𝑑 3 βˆ’ 9𝑑 2 + 10𝑑 = 0
𝑑 2 βˆ’ 9𝑑 + 10 = 0 ∢ 𝑑 = βˆ’1 𝑒 𝑑 = 10 .
L’urto avviene quindi all’istante π‘‘π‘’π‘Ÿπ‘‘π‘œ = 10 𝑠. Prima dell’urto il primo meteorite ha
650
percorso uno spazio pari a 𝑠 = 𝑠(10) = 3 β‰… 216.7 π‘š .
5)
Si chiede di studiare la funzione di equazione:
𝟏
βˆ’ π’•πŸ‘ + πŸ“π’•πŸ + πŸ“π’•, 𝒔𝒆 𝟎 ≀ 𝒕 ≀ 𝟏𝟎
𝒔 = 𝒔(𝒕) = { πŸ‘
πŸ“
πŸπ’•πŸ + 𝒕,
𝒔𝒆 𝟏𝟎 < 𝒕 ≀ πŸ‘πŸŽ
πŸ‘
Studiamo la funzione per 0 ≀ 𝑑 ≀ 10:
𝟏
𝒔 = 𝒔(𝒕) = βˆ’ πŸ‘ π’•πŸ‘ + πŸ“π’•πŸ + πŸ“π’•
Si tratta di una cubica, definita su tutto R; studiamola su R e poi evidenziamo la parte
richiesta.
2/ 5
Simmetrie notevoli:
𝑠(βˆ’π‘‘) β‰  𝑠(𝑑) ∢ π‘›π‘œπ‘› è π‘π‘Žπ‘Ÿπ‘–;
𝑠(βˆ’π‘‘) β‰  βˆ’π‘ (𝑑) ∢ π‘›π‘œπ‘› è π‘‘π‘–π‘ π‘π‘Žπ‘Ÿπ‘–.
Ricordiamo che una cubica ha sempre uno ed un solo flesso, che è centro di simmetria
per la curva.
Intersezioni con gli assi cartesiani:
Se 𝑑 = 0 , 𝑠 = 0.
1
Se 𝑠 = 0, βˆ’ 𝑑 3 + 5𝑑 2 + 5𝑑 = 0 , 𝑑 3 βˆ’ 15𝑑 2 βˆ’ 15𝑑 = 0, 𝑑(𝑑 2 βˆ’ 15𝑑 βˆ’ 15) = 0
3
da cui:
𝑑 = 0, 𝑑 2 βˆ’ 15𝑑 βˆ’ 15 = 0: 𝑑 =
𝑑1 =
15±βˆš285
2
π‘‘π‘Ž 𝑐𝑒𝑖:
15 βˆ’ √285
15 + √285
β‰… βˆ’094 𝑒 𝑑2 =
β‰… 15.94
2
2
Segno della funzione:
1
𝑠 > 0 𝑠𝑒 βˆ’ 3 𝑑 3 + 5𝑑 2 + 5𝑑 > 0
⟹ 𝑑 3 βˆ’ 15𝑑 2 βˆ’ 15𝑑 = 0 < 0 , da cui:
𝑑(𝑑 2 βˆ’ 15𝑑 βˆ’ 15) < 0; studiando il segno dei due fattori otteniamo 𝑠 > 0 se:
𝑑<
15βˆ’βˆš285
2
oppure
0<𝑑<
√285+15
2
Limiti:
1
limπ‘‘β†’βˆ“βˆž (βˆ’ 3 𝑑 3 + 5𝑑 2 + 5𝑑) = ±βˆž (non esistono asintoti obliqui)
Derivata prima:
𝑠 β€² = βˆ’π‘‘ 2 + 10𝑑 + 5 β‰₯ 0 se
𝑑 2 βˆ’ 10𝑑 βˆ’ 5 ≀ 0 se:
5 βˆ’ √30 ≀ 𝑑 ≀ √30 + 5 ∢ in tale intervallo la funzione è crescente; inoltre:
𝑑 = 5 βˆ’ √30 β‰… βˆ’0.48 ∢
punto di minimo relativo
𝑑 = 5 + √30 β‰… +10.48 ∢ punto di massimo relativo
Derivata seconda:
𝑠 β€²β€² = βˆ’2𝑑 + 10 β‰₯ 0 se
𝑑 ≀ 5 (concavità verso l’alto)
3/ 5
Abbiamo il flesso per 𝑑 = 5 , con ordinata 𝑠(5) = 30
Il grafico della funzione è il seguente (è evidenziata da A a B la parte del grafico che tiene
conto della limitazione 0 ≀ 𝑑 ≀ 10):
Studiamo la funzione per 10 < 𝑑 ≀ 30:
πŸ“
𝒔 = 𝒔(𝒕) = πŸπ’•πŸ + πŸ‘ 𝒕
5
Si tratta di una parabola passante per l’origine, con asse di simmetria 𝑑 = βˆ’ 12 , vertice
5
25
in: 𝑉 = (βˆ’ 12 ; βˆ’ 72 ):
4/ 5
La funzione di equazione:
𝟏
βˆ’ π’•πŸ‘ + πŸ“π’•πŸ + πŸ“π’•, 𝒔𝒆 𝟎 ≀ 𝒕 ≀ 𝟏𝟎
𝒔 = 𝒔(𝒕) = { πŸ‘
πŸ“
πŸπ’•πŸ + 𝒕,
𝒔𝒆 𝟏𝟎 < 𝒕 ≀ πŸ‘πŸŽ
πŸ‘
ha quindi il seguente grafico (tratti continui AB e BC):
La funzione è continua nell’intervallo 𝟎 ≀ 𝒕 ≀ πŸ‘πŸŽ ma non è derivabile nel punto di
ascissa 𝒕 = 𝟏𝟎; infatti:
in un intorno sinistro di 𝑑 = 10 risulta:
1
𝑠 β€² (𝑑) = 𝐷 (βˆ’ 𝑑 3 + 5𝑑 2 + 5𝑑) = βˆ’π‘‘ 2 + 10𝑑 + 5
3
⟹
π‘ βˆ’β€² (10) = 5
In un intorno destro di 𝑑 = 10 risulta:
5
5
𝑠 β€² (𝑑) = 𝐷 (2𝑑 2 + 𝑑) = 4𝑑 +
3
3
⟹
𝑠+β€² (10) =
125
3
Essendo π‘ βˆ’β€² (10) β‰  𝑠+β€² (10) la funzione non è derivabile per 𝑑 = 10 (in particolare abbiamo
un punto angoloso). Ciò equivale a dire che la velocità del meteorite prima dell’urto e
dopo l’urto è diversa.
Con la collaborazione di Angela Santamaria, Simona Scoleri e Stefano Scoleri
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