uso dei caratteri tipografici

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Transcript uso dei caratteri tipografici

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Uso dei caratteri tipografici
ISBN 978-88-08- 53711-9
10 buone regole grafiche per leggere meglio
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Elaborate con lo studio grafico Chialab e verificate dall’Istituto Superiore
per le Industrie Artistiche (ISIA) di Urbino.
9
✔ Nei paragrafi, i caratteri tipografici hanno lettere
ben distinte tra loro, per identificarle a colpo d’occhio.
In particolare, la i maiuscola e la l minuscola, la b e la d,
la p e la q devono distinguersi bene per i dislessici.
✘ SI LEGGE MALE
Approfondisci su www.zanichelli.it/dieci-in-leggibilita
✔ SI LEGGE BENE
Distinguo la “i” maiuscola
dalla “l” minuscola
Il
Non distinguo la “i” maiuscola
dalla “l” minuscola
Il
novità 2015
Carla Tondelli
La geografia per tutti
Metafisica
CAPITOLO
52
Sapere
A Saper descrivere il linguaggio della pittura
metafisica.
B Saper spiegare lo scopo di questa pittura.
C Saper descrivere l’attività e le opere di De
Chirico e Carrà.
L’OPERA
Giorgio De Chirico,
Piazza d’Italia, 1942.
Olio su tela, 74x141 cm.
Collezione privata.
Fin dal 1911 De Chirico
dipinge queste
piazze immaginarie
che si ispirano quasi
sempre a Ferrara,
sulle cui piazze
vuote si affacciano
palazzi rinascimentali
disabitati. Gli spazi
sono deserti, le ombre
lunghe, gli esseri
umani immobili, simili
ai manichini e alle
statue che spesso
appaiono nei suoi
quadri.
404
Cos’è la Metafisica?
Giorgio De Chirico, suo fratello Alberto
Savinio e Carlo Carrà, nel 1917 fondano la
Metafisica, una corrente pittorica che recupera ciò che i futuristi volevano cancellare: la tradizione classica, la prospettiva,
il chiaroscuro, l’immobilità. In seguito vi
aderiranno anche Filippo De Pisis e Giorgio Morandi.
π Giorgio De Chirico (1888-1978) già
dal 1909 aveva adottato per la sua pittura il termine «metafisica», che deriva dal
greco metà fysikà, oltre il fisico, e indica ciò
che non appartiene al mondo naturale.
De Chirico lo aveva usato per comunicare
il «diverso» significato che gli oggetti
acquistano se rappresentati fuori della
loro usuale collocazione.
La pittura metafisica inventa una realtà
ambigua, misteriosa e illogica, che provoca inquietudine, stupore e sbigottimento
nello spettatore. All’interno di scenari impossibili, che contengono spesso rimandi
al mondo classico greco-romano, gli ogget-
ti sono accostati in modi apparentemente
assurdi. Una luce irreale proietta ombre
ingigantite e incombenti. Le prospettive
sono esagerate e innaturali. Gli uomini
sono trasformati in statue e in manichini, oggetti viventi-non viventi.
Dice De Chirico: «l’opera d’arte deve
esprimere uno stato di sogno». Il mondo
metafisico è vuoto e disabitato, l’assenza dell’uomo significa solitudine, paura
dell’ignoto, inquietudine davanti al mistero. La pittura metafisica sarà apprezzata in
modo particolare in Francia, dove ispirerà
il Surrealismo (vedi pagine successive).
π Carlo Carrà (1881-1966) ha partecipato al Futurismo e, a Parigi, ha conosciuto
il Cubismo. Nel 1916, dopo l’incontro con
De Chirico nell’ospedale militare di Ferrara, aderisce alla Metafisica. Il suo dipinto
La musa metafisica mostra il suo particolare interesse per la resa dei volumi, che
resterà una caratteristica della sua pittura
anche nei periodi successivi.
p Giorgio Morandi, Natura morta metafisica,
1919. Olio su tela, 56,5x47cm. Milano,
Pinacoteca di Brera.
Sono state scelte forme geometrizzate per
costruire una composizione rigorosa, fatta
di piani orizzontali, verticali, obliqui, linee
spezzate e rettilinee, una sfera, luce, ombre,
silenzio, magica armonia.
Dentro
l’opera
Carlo Carrà
La musa metafisica
1917
Olio su tela, 90x66 cm.
Milano, Pinacoteca di Brera
Cosarappresenta la scena?
Comeè raffigurato lo spazio?
PerchéProva a spigare il significato
delle varie parti.
Fai
•Ciak, si impara !
•Tutta la lezione sotto gli occhi
•Le parole per capire il mondo
Inventa una composizione
metafisica: disponi le forme
in uno spazio prospettico;
accentua il senso del volume
con luci e ombre; adotta
accostamenti cromatici tonali.
Usa i colori a tempera.
Descrizione
Gli elementi metafisici nel
dipinto sono molti:
π la prospettiva centrale della
stanza, che ricorda il Rinascimento,
crea un palcoscenico;
π la luce laterale, che crea
ombre lunghe e accentua la
tridimensionalità delle cose;
π gli oggetti inanimati che, per
dimensione e accostamenti,
creano una visione inquietante.
– La musa metafisica, che dà
il titolo al quadro, è (chissà
perché?) il pupazzo di una
giocatrice di tennis, troppo
grande rispetto alla stanza.
La testa si impone per la sua
sproporzione. Pur essendo senza
lineamenti, sembra cercare lo
sguardo dell’osservatore.
– Una carta geografica rappresenta
l’Istria, che dopo la Prima guerra
mondiale diverrà parte del Regno
d’Italia.
– Un dipinto sullo sfondo
raffigura uno spazio interno/
esterno che sfonda
illusoriamente la tela.
– Un tavolo troppo alto a sinistra.
– Una piramide multicolore si
impone con la sua solida forma.
novità 2015
Anna Maria Arpinati, Mariarosa Musiani
Matematica in azione
405
terza edizione
•Ciak, si impara!
•Prima di cominciare, da sapere, mettiti alla prova
•Esercizi sulla matematica intorno a noi
novità 2015
Paola Bersi, Carlo Ricci
\ Giorgio De Chirico, Ettore e Andromaca, 1917.
Olio su tela, 90x60 cm. Milano, Galleria d’Arte
Contemporanea.
Nella Metafisica le persone umane diventano
manichini, anche i miti del mondo classico.
Il libro di arte e immagine
Il bersaglio ha una prospettiva
falsata: il cerchio non dovrebbe
essere perfettamente rotondo.
•Impari a guardare
•Studi le opere d’arte per disegnare, dipingere, modellare
•Il menu delle competenze
buone regole GRAFICHE di:
✔✔ impaginazione
✔✔ composizione del testo
✔✔ uso del colore
10
✔✔ uso dei caratteri tipografici
✔ Si usano caratteri diversi per i titoli, i paragrafi, le
didascalie e gli esercizi, per mettere in evidenza le diverse
funzioni dei testi: di che cosa parla il paragrafo, che cosa
devo studiare, che cosa dice la figura, che compiti devo fare.
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verificate dall’Istituto Superiore
per le Industrie Artistiche (ISIA) di Urbino