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Anno XX Circolare della FAIB Confesercenti Tel. 06-47251 Fax 06- 4740750 23 Dicembre 2015
www.faib.it [email protected]
Costo della moneta
elettronica, Faib, Fegica e
Figisc chiedono un
Tavolo istituzionale per
controllare la corretta
applicazione del
Regolamento europeo
sull’abbattimento dei
costi delle transazioni
Giunta Nazionale Faib:
intesa con UP e
Assopetroli sui principali
dossier e chiudere i
rinnovi degli accordi.
Vigilare su applicazione
del Regolamento UE sui
costi della moneta
elettronica. Autostrade,
prosegue il contenzioso
sulla rete
La Giunta Nazionale Faib, riunita a
Roma il 14 dicembre u.s., ha
discusso dei rinnovi degli accordi
economici con le Compagnie e di
avviare un confronto a tutto campo
per aprire una stagione negoziale
con i grandi retisti. L’Organismo
confederale ha poi affrontato il tema
della moneta elettronica, dibattendo
sulle iniziative da intraprendere.
Segue a pag. 2
Faib, Fegica e Figisc tornano alla
carica sulla riduzione dei costi delle
transazioni della moneta elettronica
Illegalità diffusa sulla rete
carburanti. Quello che
succede sul territorio
Leggi l’art. su www.faib.it
Segue a pag. 5
Autostrade. Un pasticcio
indegno domina le gare
per l'assegnazione delle
aree di servizio. Le
decine di ricorsi al TAR
sul Decreto ferragostano
di MiT E MiSE e
l'andamento oscuro e a
singhiozzo delle
procedure di gara dei
concessionari
Segue a pag. 3
Grande partecipazione al
Seminario formativo di
Reggio Calabria sulla
tenuta del registro di
carico e scarico
Grande partecipazione delle imprese
della
distribuzione
carburanti
dell’intera Regione Calabria ed in
particolare di Vibo Valentia al
Seminario Formativo …
Segue a pag.4
Un pasticcio indegno e sempre più
intricato domina ormai la vicenda
della ristrutturazione della rete delle
aree di servizio autostradali
Segue a pag. 5
2
Giunta Nazionale
Faib: intesa con UP e
Assopetroli sui
principali dossier e
chiudere i rinnovi
degli accordi. Vigilare
su applicazione del
Regolamento UE sui
costi della moneta
elettronica.
Autostrade, prosegue
il contenzioso sulla
rete
La Giunta Nazionale Faib, riunita
a Roma il 14 dicembre u.s., ha
discusso dei rinnovi degli accordi
economici con le Compagnie e di
avviare un confronto a tutto
campo per aprire una stagione
negoziale con i grandi retisti.
L’Organismo confederale ha poi
affrontato il tema della moneta
elettronica, dibattendo sulle
iniziative da intraprendere.
La Giunta inoltre ha parlato della
vertenza
Autostrade,
relativamente allo svolgimento
dei bandi, al comportamento
delle Compagnie in sede di
offerte per l’aggiudicazione delle
aree e all’andamento dei giudizi
promossi dai gestori e dalle
Associazioni in sede giudiziaria.
La Giunta di fine anno ha
valutato con soddisfazione il
rinnovo degli accordi con le
principali Compagnie (TotalErg,
Q8, Esso ed Eni) che hanno
rivalutato
il
servizio
all’automobilista e allo stesso
tempo rimesso al centro il ruolo e
la professionalità del gestore, in
un mercato che oggettivamente è
diventato sempre più articolato e
frammentato
oltre
che
concorrenziale,
con
forte
presenze di nuovi operatori che
nella maggior parte dei casi si
sottraggono
alla
speciale
disciplina di settore. La Giunta
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ha anche evidenziato che occorre
un supplemento di confronto con
Q8 per la corretta applicazione
dell’accordo,
stigmatizzando
l’atteggiamento della Compagnia
che ha rinviato a dopo la pausa
natalizia la richiesta di incontro
delle Federazioni dei gestori.
La Giunta ha preso atto con
soddisfazione del nuovo corso
delle relazioni industriali con Api
Ip che al Tavolo negoziale
riconosce l’intangibilità del
margine e l’applicazione rigorosa
delle condizioni eque e non
discriminatorie
e
la
valorizzazione del servito come
modalità in grado di recuperare
valore alla filiera a marchio.
Anche sul fronte dei modelli
contabili adottati le parti hanno
registrato lievi miglioramenti.
Con la Compagnia marchigiana
le posizioni, dunque, si sono
molto avvicinate anche se
rimangono ancora distinguo e
punti da condividere. Le
Federazioni si incontreranno
nuovamente subito dopo la pausa
delle festività natalizie e in quella
sede si verificherà la reale
volontà dell’Azienda di giungere
o meno ad un accordo, in
coerenza con i principi sanciti.
Per quanto riguarda Esso, il cui
accordo andrà a scadenza a fine
anno, la Compagnia ha già
manifestato la volontà di
raggiungere in tempi brevi un
rinnovo dell'intesa, in coerenza
con gli obiettivi ampiamente
raggiunti sul rilancio del servito e
la valorizzazione del ruolo del
gestore.
Su Tamoil la Giunta ha ribadito
la volontà di procedere in sede
giudiziaria,
valutando
positivamente l’andamento della
prima udienza. La decisione è
ancora più convinta alla luce
della nota del Ministero dello
Sviluppo Economico che ha
duramente richiamato l’Azienda
ad intavolare il confronto con le
Associazioni dei gestori ai sensi
della normativa vigente per
giungere ad un intesa economica
e normativa.
Nessun cenno di risposta è
arrivato alle sigle sindacali
invece da Retitalia, dopo la
richiesta di incontro inoltrata i
primi di dicembre, per definire
un accordo economico con
questa
importante
realtà,
cresciuta
dopo
le
ultime
acquisizioni. Anche in questo
caso siamo di fronte a
rivisitazioni
di
modelli
economici e commerciali che
presentano diversi profili di
problematicità per la rete e per i
gestori a marchio. L'auspicio è
che la mancata risposta non segni
l'inizio di una conflittualità
dannosa, che la Faib si augura di
poter scongiurare, evitando nuovi
contenziosi e possibilmente il
ricorso alle aule del tribunale.
Fondamentale
e
non
più
rinviabile è stato giudicato il
confronto da avviare con
Assopetroli
e
le
sue
rappresentate, sia per il peso
esercitato sulla rete sia per il
corretto funzionamento della
competizione. In questo caso
bisogna aprire una stagione di
relazioni sindacali, anche in
forma innovativa, considerato
che ad oggi esse sono
semplicemente inesistenti.
Positivamente è stato giudicato
l’incontro
con
UP.
Con
l’Associazione delle Compagnie
petrolifere occorre ristabilire un
rapporto di partnership sulle
principali questioni di settore. La
Giunta ha valutato il momento
del comparto estremamente
delicato in quanto si sta
ridefinendo il profilo dei
principali attori, cambiando le
quote di mercato, in crescendo il
ruolo di operatori indipendenti.
Tutti fattori che lasciano
presagire nuovi cambiamenti,
anche per l’esercizio della
rappresentanza di settore. E’ per
questo che bisogna con forza
portare a compimento il processo
di razionalizzazione della rete
3
carburanti, (così come era stata
pensata,
con
l'intesa
faticosamente raggiunta con i
principali attori della filiera
petrolifera e che il Governo a
colpi di modifiche cerca di
stravolgere)
scoraggiando
esperienze
velleitarie
e
valorizzando
invece
nuove
aperture con prodotti meno
inquinanti e servizi rivolti
all'utenza.
Bisogna
anche
contrastare
la
diffusione
dell’illegalità - su questo punto la
Giunta ha apprezzato la nota del
Presidente Landi al Ministro
Alfano e al Vice Ministro
Bubbico - e dare nuovo impulso
alle nuove tipologie contrattuali,
argomento
che
va
immediatamente ripreso per
fornire una risposta al settore, per
evitare il diffondersi di contratti
irregolari. Su tutti questi temi la
Giunta ha chiesto di estendere il
confronto ad Assopetroli, in
considerazione del ruolo della
distribuzione indipendente, con
la convinzione che se si vuole
voltare
pagina
occorre
abbandonare i personalismi e
affrontare i veri temi con uno
spirito di filiera.
Sulla moneta elettronica, la
Giunta ha messo a punto una
doppia iniziativa da condividere
con le altre Associazioni. Una
rivolta alle Compagnie per
affrontare la questione dei costi
delle transazioni (anche alla luce
delle nuove regole che obbligano
i gestori ad accettare carte per
piccolissimi
importi)
per
abbattere gli ingenti costi
sostenuti dai gestori nell’ambito
di un’azione che veda impegnata
tutta la filiera e dall’altra una
nuova pressante azione di
”pressing
istituzionale”
sui
Ministeri coinvolti, e sul
Parlamento, affinché vigilino
sulla corretta applicazione del
Regolamento
Europeo
di
contenimento dei costi delle
transazioni interbancarie della
moneta elettronica fissata da
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Bruxelles allo 0,2 e allo 0,3 per
le carte di debito e di credito. La
Giunta ha sottolineato che
qualora non si arrivasse a
comprimere significativamente, e
in tempi brevi, i costi a carico dei
gestori, la Faib proporrà azioni
anche impopolari a salvaguardia
di un margine che non può essere
risucchiato dai costi bancari.
Sulla questione Autostrade, la
Giunta ha approvato l’operato
del gruppo di coordinamento che
ha promosso le azioni giudiziarie
verso
le
concessionarie
autostradali e verso i Ministeri
coinvolti contestando il mancato
recepimento
degli
accordi
raggiunti in sede ministeriale sia
in
ordine
all’affidamento
congiunto di diverse decine di
aree di servizio, che destano
molta preoccupazione, sia per le
modalità di servizio che saranno
previste, sia per l’andamento
delle gare che, nonostante il
contenzioso in atto, si stanno
celebrando con il riconoscimento
di royalties che smentiscono le
denunce sostenute da tutti gli
osservatori istituzionali e di
mercato, svelando una volta di
più l’assurdità di un sistema di
governance
del
segmento
autostradale che nessuno ha il
coraggio
di
correggere
nell’interesse
dei
cittadiniconsumatori.
Costo della moneta
elettronica, Faib,
Fegica e Figisc
chiedono un Tavolo
istituzionale per
controllare la corretta
applicazione del
Regolamento europeo
sull’abbattimento dei
costi delle transazioni
Faib, Fegica e Figisc tornano alla
carica sulla riduzione dei costi
delle transazioni della moneta
elettronica.
Lo
fanno
all’indomani
dell’entrata
in
vigore del Regolamento europeo
che abbatte i costi delle
transazioni interbancarie che
secondo l’auspicio di Bankitalia
dovrebbe avere positivi effetti
sulla concorrenza fra le banche e
ridurre i costi.
Le tre Federazioni hanno rivolto
un invito a fare da registi al
Ministro dell’Economia Pier
Carlo Padoan e al suo Vice,
Morando, al Presidente dell’Abi,
Patuelli, e al Governatore della
Banca d’Italia Ignazio Visco,
oltre che al Ministro dello
Sviluppo Economico, Federica
Guidi e al Sottosegretario,
Senatrice Simona Vicari.
Nella nota le Associazioni dei
gestori affermano che “L'uso del
contante unitamente ad una più
incisiva diffusione della moneta
elettronica costituiscono per le
scriventi Federazioni obiettivo
prioritario
suscettibile
di
produrre oggettivi benefici per le
imprese che operano nella rete
distributiva dei carburanti, sia in
via principale in tema di
sicurezza per le aziende e per i
loro dipendenti che per la
sostenibilità dei costi a fronte
della progressiva diminuzione
dei margini operativi e dei
volumi di erogato”. Tuttavia i
Presidenti di Categoria ricordano
che “…le rilevanti commissioni
bancarie pagate dalle imprese per
le
transazioni
in
moneta
elettronica, sono diventate di
fatto un costo passivo non più
proporzionato
al
margine,
soprattutto per le imprese di
minori dimensioni, prive di
qualsivoglia potere negoziale nei
confronti del sistema bancario” e
a tal proposito ricordano “…
brevemente il travagliato iter dei
provvedimenti che, in merito,
hanno interessato nel tempo il
settore della distribuzione dei
carburanti ed hanno determinato
notevoli situazioni di disagio e di
contenzioso:
originariamente,
4
infatti, era stato previsto
l’azzeramento delle commissioni
per pagamenti tramite carta fino
ad importi inferiori ad euro 100
(Articolo 34, comma 7, Legge
183/2011),
dispositivo
poi
confermato «a termine» (Articolo
12, comma 10, Legge 214/2011
ed articolo 27, comma 1 lettera
d), Legge 27/2012) ed infine
semplicemente cancellato con il
Decreto MEF n. 51 del
14.02.2014.”
La nota prosegue affermando che
Faib Confesercenti, Fegica Cisl e
Figisc-Anisa
Confcommercio
“ritengono che le nuove regole
europee, conseguenti all’entrata
in vigore del Regolamento (UE)
2015/51 del Parlamento europeo
e del Consiglio, relativo alle
commissioni interbancarie sulle
operazioni di pagamento basate
su carta, oggi pienamente
operative anche in Italia,
debbano e possano declinarsi
favorevolmente
nel
settore
rappresentato,
con
una
significativa diminuzione delle
commissioni pagate dai gestori
degli impianti di distribuzione
carburanti”
paventando,
in
ragione delle recenti esperienze,
che il tutto “non si traduca, nel
contempo, in un meccanismo di
compensazione
improprio
mediante una lievitazione dei
costi.”
Per queste motivazioni Faib,
Fegica e Figisc “sono a
richiedere
l’urgente
convocazione di un Tavolo di
lavoro che, sotto l’egida del
Governo per le competenze
esercitate
dai
competenti
Ministeri,
riunisca
le
rappresentanze dei gestori e degli
operatori del settore della
distribuzione
carburanti,
unitamente al sistema bancario e
dei gestori delle carte di
pagamento con l’obiettivo di
definire un protocollo d’intesa ed
operativo atto a garantire
l’applicazione
delle
norme
comunitarie ed il perseguimento
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delle finalità, che sembrano
comunemente condivisi, della
sicurezza
pubblica,
della
sostenibilità economica e della
riduzione dell’uso del denaro
contante.”
Grande
partecipazione al
Seminario formativo
di Reggio Calabria
sulla tenuta del
registro di carico e
scarico
Grande partecipazione delle
imprese
della
distribuzione
carburanti dell’intera Regione
Calabria ed in particolare di Vibo
Valentia al Seminario Formativo
sulla corretta metodologia della
tenuta del registro di carico e
scarico e degli oli minerali che sì
e tenuto giovedì 10 dicembre
2015 presso la splendida e storica
location di Palazzo Valentianum
sede della Camera di Commercio
di Vibo Valentia in Piazza San
Leoluca.
Era presente il Dott. Nicola
Plutino, Capo Area U.R.P.
dell’Agenzia delle Dogane di
Reggio Calabria, Il Dott.
Giovanni Campolo Capo Area
Gestione Tributi, Dott. Gaetano
Paduano Responsabile della Sez.
Operativa Territoriale di VV,
l’Ispettore
Metrico
della
C.C.I.A.A. di Vibo Valentia
Enrico Scarmozzino, il Rag.
Arcangelo Consiglio Consulente
Esperto
del
settore
e
Coordinatore Faib VV, Rag.
Ferruccio Schiavello Presidente
Regionale
Faib,
Ruggero
Antonio Ceravolo Presidente
Provinciale
Confesercenti,
Rosario Antipasqua Direttore
Regionale Confesercenti Faib.
Il Seminario è stato aperto dal
Presidente
Regionale
Faib
Calabria Ferruccio Schiavello
che nel porre un saluto a tutti i
partecipanti gestori e funzionari
dei vari Enti ha tenuto a precisare
che i tempi sono cambiati e che
la nostra Associazione si
preoccupa
di
aggiornarsi
continuando certamente a fare
sindacato a ma anche e
soprattutto nel cercare momenti
di crescita e di nuove conoscenze
anche tramite la collaborazione
con tutti le parti che ogni giorno
si occupano di carburanti a vario
titolo.
Oggi ha continuato il Presidente
Schiavello riprendiamo una
collaborazione che solo qualche
mese fa ci ha visti nuovamente
insieme a Reggio Calabria dove
abbiamo organizzato un analogo
Seminario.
Sono momenti importanti che
servono certamente a tutti noi
gestori ma anche ai funzionari e
dirigenti dell’Agenzia delle
Dogane.
Prendiamo
atto
della
disponibilità e della nuova
mentalità dell’Agenzia delle
Dogane che non mira più a
sanzionare ma ancor prima cerca
di prevenire illustrando le
criticità della normativa che ci
vede coinvolti quotidianamente.
Al breve saluto del Presidente
Provinciale Confesercenti di
Vibo Valentia Ruggero Antonio
Ceravolo sono seguiti gli
interventi appunto sul tema del
Seminario del Dott. Plutino, del
Dott. Paduano e il Dott. Campolo
che in maniera chiara ed
esaustiva hanno esaminato tutti
gli aspetti della normativa e
risposto alle varie domande dei
partecipanti. Vi è stato anche
l’intervento
dell’Ispettore
Metrico Enrico Scarmozzino che
ha focalizzato alcuni aspetti
molto importanti tra metodologia
metrica e tenuta del Registro di
carico e scarico.
Gli stessi hanno espresso
compiacimento
per
l’organizzazione dei lavori e per
5
l’importante partecipazione dei
gestori .
Il Direttore Regionale Rosario
Antipasqua nel chiudere i lavori
ha annunciato che le attività
dell’Associazione continueranno
con altri Seminari specifici e con
il coinvolgimento di tutti i
soggetti della filiera quali
Agenzia delle Entrate, Guardia di
Finanza e Compagnie Petrolifere
per continuare un percorso che
vede tutti impegnati al rispetto e
alla conoscenza delle norme che
regolano la materia.
Illegalità diffusa sulla
rete
carburanti.
Quello che succede
sul territorio
Leggi l'Articolo de "Il Mattino
di Padova" su www.faib.it
Autostrade. Un
pasticcio indegno
domina le gare per
l'assegnazione delle
aree di servizio. Le
decine di ricorsi al
TAR sul Decreto
ferragostano di MiT E
MiSE e l'andamento
oscuro e a singhiozzo
delle procedure di
gara dei
concessionari
E alcune fra le Compagnie
petrolifere che pubblicamente si
scagliano contro l'alto livello
delle royalty, nel chiuso delle
"buste" raddoppiano le basi
d'asta e arrivano a offrire fino
al limite dei 100 €/KLT
Un pasticcio indegno e sempre
più intricato domina ormai la
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vicenda della ristrutturazione
della rete delle aree di servizio
autostradali e delle gare per
l’assegnazione dei servizi di
distribuzione
carburanti
e
ristorazione.
Vicenda - sarebbe bene tenerlo a
mente - che ha per oggetto un
bene
pubblico
dato
in
concessione
(la
viabilità
autostradale)
e
interessa
direttamente
milioni
di
automobilisti,
oltreché
la
grandissima parte dei beni che
vengono trasportati sul territorio
nazionale: un volume d’affari
gigantesco tra pedaggi, royalty,
servizi offerti e prodotti venduti.
Tutte
condizioni
che
richiederebbero un ruolo guida e
di controllo da parte delle
Istituzioni e dei Ministeri dei
Trasporti e dello sviluppo
economico in particolare che, al
contrario, dopo aver emanato in
pieno agosto un Decreto
impugnato decine di volte al
TAR praticamente da tutti i
soggetti interessati, sembrano
essersi completamente richiusi
nel silenzio e nell’inerzia.
In una tale situazione, molti
provano - riuscendoci- a dare il
meglio di sé: i concessionari
“gestiscono” in modo del tutto
opaco
e
incomprensibile
procedure di gara che partono,
vengono sospese, poi ripartono
senza alcuna razionalità e
trasparenza; alcune compagnie
petrolifere
dopo
aver
denunciato pubblicamente i
meccanismi di imposizione delle
royalty ed il loro eccessivo
livello economico – nel chiuso
delle “buste” si sfidano a colpi di
rilanci.
Si arriva, in alcuni casi, a più che
raddoppiare la base d’asta e a
produrre offerte mai toccate
prima d’ora ormai alle soglie dei
100 euro per mille litri: cifre
tanto assurde quanto inspiegabili,
se si tiene conto che stando ai
dati pubblicati dal Mise, il
margine industriale lordo medio
(vale a dire la parte del prezzo
dei carburanti che, al netto delle
tasse e del costo del prodotto,
remunera
l’intera
filiera
produttiva fino alla pompa) si
attesta sotto i 150.
Un copione già visto nel 2003 e
ancor peggio nel 2008, quando la
combinazione dei meccanismi di
gara imposti dai concessionari e
le scellerate offerte dei petrolieri
ha portato il prezzo del
carburante in autostrada ad
essere superiore alla viabilità
ordinaria mediamente di 15 cent
innescando, con largo anticipo
rispetto alla crisi che ha investito
l’intero Paese, una discesa
verticale dei volumi di vendita –
60% ca nell’ultimo quinquennio
– e la conseguente perdita di
oltre 2000 posti di lavoro.
Insomma uno spettacolo davvero
indegno, che toglie ogni residuo
alibi a ciascuno di questi soggetti
ed è foriero di esiti e
conseguenze disastrose, in ultima
analisi, per chi in autostrada ha il
proprio lavoro, come i gestori, e
per chi, come gli automobilisti,
in autostrada dovrebbe poter
contare su sicurezza e qualità
dell’assistenza degne del servizio
pubblico.
Cosa attendono MIT e MISE ad
intervenire?