Il sostegno dell`Italia a Banca Tercas costituisce un aiuto di

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Commissione europea - Comunicato stampa
Il sostegno dell'Italia a Banca Tercas costituisce un aiuto di Stato
incompatibile. Positivo l'intervento dei fondi privati
Bruxelles, le 23 dicembre 2015
In seguito a un'indagine approfondita, la Commissione europea ha concluso, sulla base dei
fatti e delle circostanze noti, che il sostegno concesso dal sistema obbligatorio di garanzia
dei depositi italiano a Banca Tercas costituisce un aiuto di Stato incompatibile.
Banca Tercas è una piccola banca italiana con una quota di mercato di circa lo 0,1% del totale delle
attività bancarie in Italia. Nel luglio 2014 il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), il sistema
obbligatorio di garanzia dei depositi italiano, è intervenuto a favore di Banca Tercas per coprire le
perdite della banca e sostenerne la vendita a Banca Popolare di Bari. La Commissione ha concluso che
il FITD ha agito per conto dello Stato italiano. Le misure non sono conformi alle norme UE sugli aiuti di
Stato, perché l'Italia non ha presentato un piano di ristrutturazione e le misure non hanno ridotto al
minimo né l'aiuto né le distorsioni della concorrenza che ne derivano. La Commissione valuta
positivamente il fatto che banche private stiano valutando la possibilità di sostenere volontariamente
Banca Tercas. In ogni caso, i depositanti continuano a godere di una protezione totale.
La Commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager ha dichiarato: "Le norme UE sugli aiuti
di Stato, che fissano limiti rigorosi per l'erogazione di sostegno alle banche in difficoltà, tutelano i
contribuenti e garantiscono condizioni di concorrenza eque. Tutti gli Stati membri sono tenuti a
rispettarle. Niente impedisce tuttavia alle altre banche di mettere a disposizione fondi propri in casi di
questo genere, decidendo su base volontaria e senza alcuna ingerenza dello Stato, e sono lieta che
stiano valutando la possibilità di intervenire a favore di Banca Tercas."
Nel luglio 2014 il FITD ha fornito, con l'approvazione della Banca d'Italia, un sostegno di circa 300
milioni di euro (sotto forma di conferimenti di capitale e garanzie) a Banca Tercas per la sua
acquisizione da parte di Banca Popolare di Bari. Contrariamente a quanto previsto dal trattato, queste
misure non sono state notificate alla Commissione.
Nel febbraio 2015 la Commissione ha avviato un'indagine approfondita sulle misure di sostegno perché
nutriva dubbi circa la loro compatibilità con le norme UE sugli aiuti di Stato. Dall'indagine della
Commissione è emerso che il FITD ha agito per conto dello Stato italiano nella concessione del
sostegno a Banca Tercas. Inoltre, le misure di aiuto non sono compatibili con le norme UE sugli aiuti di
Stato, in particolare con la comunicazione sul settore bancario del 2013, per i seguenti motivi:
- il fatto che l'Italia non abbia presentato un piano di ristrutturazione ha impedito alla
Commissione di valutare se fosse possibile ripristinare la redditività a lungo termine dell'entità
beneficiaria dell'aiuto, nonostante gli eventuali sforzi profusi da Banca Popolare di Bari dopo la sua
acquisizione;
- inoltre, sebbene all'epoca la partecipazione degli azionisti nella proprietà di Banca Tercas sia stata
totalmente azzerata, i creditori subordinati, contrariamente a quanto richiesto dai principi di
ripartizione degli oneri (burden-sharing), non hanno minimamente contribuito ai costi di
ristrutturazione;
- infine, non sono state attuate misure che avrebbero sufficientemente limitato la distorsione
della concorrenza causata dall'aiuto.
Mentre Banca Tercas ha ricevuto un aiuto incompatibile, la Commissione non ha riscontrato elementi
che dimostrino l'esistenza di un aiuto a favore dell'acquirente Banca Popolare di Bari.
Stando alle informazioni di cui dispone la Commissione, nel frattempo il FITD ha chiesto ai suoi membri
se avrebbero accettato di sostenere volontariamente Banca Tercas. Se soggetti privati decidono di
sostenere banche in difficoltà in funzione dei loro obiettivi e utilizzando i loro fondi, senza un mandato
dello Stato, non si pongono questioni relative agli aiuti di Stato.
Contesto
Si veda la scheda informativa per ulteriori informazioni.
Il diritto dell'UE prevede che i sistemi di garanzia dei depositi abbiano carattere obbligatorio al fine di
garantire il risarcimento dei depositi coperti in caso di liquidazione e di uscita dal mercato di una banca.
In questo caso non si pongono questioni relative agli aiuti di Stato. Nel caso in oggetto, tuttavia, il
FITD ha oltrepassato la sua funzione di rimborso dei depositanti concedendo sostegno a una banca in
difficoltà, cioè Banca Tercas.
Banca Tercas è la capogruppo di un gruppo bancario che opera principalmente nella Regione Abruzzo.
Alla fine del 2011, Banca Tercas evidenziava un bilancio totale di 5,3 miliardi di euro e una quota di
mercato di circa lo 0,1% del totale delle attività bancarie in Italia. Il 17 aprile 2012, in base ai risultati
di un'ispezione effettuata dalla Banca d'Italia, la banca è stata posta in amministrazione straordinaria.
Il 27 luglio 2014, l'assemblea straordinaria degli azionisti di Banca Tercas, convocata dal Commissario
straordinario, ha deciso di coprire le perdite subentrate nel corso dell'amministrazione straordinaria
tramite l'azzeramento di tutte le azioni ordinarie esistenti e un apporto di liquidi da parte del FITD.
Sempre in occasione di tale assemblea, gli azionisti hanno approvato un aumento di capitale di 230
milioni di euro accordato a Banca popolare di Bari che, in seguito alla sottoscrizione dell'aumento di
capitale, è divenuta azionista unico di Banca Tercas.
Il 1º ottobre 2014 la procedura di amministrazione straordinaria di Banca Tercas è stata chiusa e
Banca Popolare di Bari ha nominato i nuovi organi sociali di Tercas nell'ambito delle competenze
acquisite in quanto azionista unico della banca.
Il 27 febbraio 2015 la Commissione ha concluso in via preliminare che l'intervento del FITD a favore di
Banca Tercas costituisce un aiuto di Stato e ha avviato un'indagine approfondita. In questa fase la
Commissione ha inoltre ritenuto che le informazioni disponibili non fossero sufficienti per accertare la
compatibilità o meno dell'aiuto con il mercato interno.
La versione non riservata della decisione di apertura è già disponibile sul sito web della direzione
generale per la Concorrenza nel Registro degli aiuti di Stato con il numero di caso SA.39451, mentre la
decisione finale sarà pubblicata una volta risolti gli eventuali problemi di riservatezza.
IP/15/6395
Contatti per la stampa:
Lucia CAUDET (+32 2 295 61 82)
Yizhou REN (+32 2 299 48 89)
Informazioni al pubblico: contattare Europe Direct telefonicamente allo 00 800 67 89 10 11 o per email