(Microsoft PowerPoint - pt-primalezione [modalit\340

Download Report

Transcript (Microsoft PowerPoint - pt-primalezione [modalit\340

06/10/2014
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELL’AQUILA
Prof. Bernardino ROMANO
LEZIONE 1
LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Università degli Studi dell’Aquila - L’AQUILA - Tel. 0862 434113 - Fax 0862 434143 –
[email protected]
http://www.planeco.org/staff/pag_person.htm
COS’E’ UN “PIANO”
Un piano, in ogni settore di attività, è uno scenario di assetto futuro guidato di un sistema ad
orizzonte temporale ed impegno “energetico” predefinito..
Il “piano” è un programma di assetto, non una “previsione”.
Gli esseri viventi elaborano “piani” di vario tipo, ma ciò che li distingue è il tempo di riferimento
degli stessi. Solo l’Uomo è in grado di elaborare un “piano” su tempi “lunghi”, ovvero una
programmazione all’attuale di una serie di azioni che dovranno determinare una certa situazione
lungo un arco temporale di estensione consistente rispetto alla durata della vita.
Ciò presuppone la predisposizione di comportamenti finalizzati a passare da uno stato corrente di
situazioni ad uno stato futuro che sia diverso e migliorativo. Tale percorso si avvale della
conoscenza dettagliata dello stato corrente e delle sue possibili evoluzioni. Lo scenario è basato
sulle dinamiche espresse nel passato e sulle potenzialità e risorse del sistema considerato
Il “piano” può assecondare tali evoluzioni se ritenute positive oppure porsi obiettivi di
correzione/inversione delle stesse se ritenute parzialmente o totalmente negative per la
collettività.
L’esito del “piano” non è mai conseguibile al 100% e il tasso di successo rispetto agli obiettivi di
partenza si abbassa quanto più lungo è l’orizzonte temporale di riferimento.
Le intenzioni del “piano” vengono avversate da disturbi, perturbazioni, contrasti ed opposizioni
che possono invalidarne in tutto o in parte l’efficienza di risultato e sono solo parzialmente
prevedibili nel momento di stesura e disegno.
1
06/10/2014
REGIMI TOTALITARI
DECISIONE
PIANIFICAZIONE COATTA
ELEVATO LIVELLO DI
COGENZA
CONTROLLO TOTALE SULLE VARIABILI DI SISTEMA
REGIMI LIBERAL DEMOCRATICI
CONCERTAZIONE
PIANIFICAZIONE CONDIVISA
BASSO LIVELLO DI
COGENZA
CONTROLLO PROBABILISTICO SULLE VARIABILI DI SISTEMA
GRADI DI LIBERTA’
Adam Smith (Kirkcaldy, 5 giugno 1723 – Edimburgo, 17
luglio 1790) è stato un filosofo ed economista scozzese, che,
a seguito degli studi intrapresi nell'ambito della filosofia
morale, gettò le basi dell'economia politica classica.
La prima edizione de La ricchezza delle nazioni, l'opera
principale di Smith (1776)
Spesso Smith è stato definito il padre della scienza
economica.
In
effetti,
nonostante
molti precursori
dell'economia classica avessero prodotto singole tessere o
parti dell'intero mosaico, nessuno di essi fu in grado di fornire
in un'unica opera il quadro generale delle forze che
determinassero la ricchezza delle nazioni, delle politiche
economiche più appropriate per promuovere la crescita e lo
sviluppo e del modo in cui milioni di decisioni economiche
prese autonomamente vengano effettivamente coordinate
tramite il mercato.
John Forbes Nash, Jr. (Bluefield, 13 giugno 1928]) è
un matematico ed economista statunitense.
Tra i matematici più brillanti e originali del Novecento, Nash ha
rivoluzionato l'economia con i suoi studi di matematica applicata
alla teoria dei giochi, vincendo il Premio Nobel per
l'economia nel 1994.
Nash è anche un geniale e raffinato matematico puro, con
un'abilità fuori dal comune nell'affrontare i problemi da un'ottica
nuova, trovando soluzioni eleganti a problemi complessi, come
quelli legati all'immersione delle varietà algebriche, alle equazioni
differenziali paraboliche, alle derivate parziali e alla meccanica
quantistica.
Nash è divenuto famoso al grande pubblico anche per aver
sofferto per lungo tempo di una forma di schizofrenia le cui
caratteristiche sono state rappresentate nel noto e pluripremiato
film A Beautiful Mind, dedicato appunto alla sua figura.
2
06/10/2014
Il piano territoriale è uno strumento di conseguimento in primo luogo degli
interessi pubblici, ma anche di ottenimento di vantaggi imprenditoriali e privati che
si collegano alle trasformazioni dei suoli.
Non sarà possibile massimizzare entrambi i risultati, quindi il piano è un
dispositivo di “controllo ottimo” delle modificazioni territoriali (Smith, 1776; Nash,
1949).
Possibilità per l’ente pubblico di pilotare gli assetti mediante le decisioni di
configurazione infrastrutturale, di collocazione dei servizi collettivi e attivazione
dei flussi sui «polarizzatori urbani».
La presenza dei polarizzatori induce poi la localizzazione e il dimensionamento dei
servizi a gestione privata condizionati dal mercato
CHINA - Pechino
PIANIFICAZIONE DEI SOBBORGHI RURALI NEGLI ANNI ‘60
3
06/10/2014
MATERA
PIANIFICAZIONE DAL CONTROLLO TOTALE
Nel 1948 nacque la questione dei sassi di Matera, sollevata da Palmiro Togliatti
prima, e da Alcide De Gasperi dopo. I Sassi divennero il simbolo nazionale
dell'arretratezza e del sottosviluppo del meridione d'Italia; nel 1952 si giunse allo
stanziamento di fondi per la costruzione di nuovi quartieri residenziali che
svilupparono la città nuova nella quale confluirono le 15.000 persone che
abitavano le case-grotta.
4
06/10/2014
Il piano strumento di controllo
dei sistemi
Gli ecosistemi naturali e artificiali sono
organismi descrivibili da un enorme
numero di variabili delle quali solo
parzialmente si conoscono le leggi di
correlazione.
Le LEGGI che governano i fenomeni
Guillen M., 1995. Five Equations That Changed the
World. Longanesi.
5
06/10/2014
RELAZIONE TRA DENSITA' INFRASTRUTTURALE E DENSITA' DI URBANIZZAZIONE
600000,00
y = 94,68x + 115,1
DENSITA' DI URBANIZZAZIONE (mq/kmq)
500000,00
400000,00
300000,00
200000,00
100000,00
0,00
0,00
500,00
1000,00
1500,00
2000,00
2500,00
3000,00
DENSITA' INFRASTRUTTURALE (m/kmq)
Figura 1 Relazione tra la biodiversità totale stimata per le unità fisiografiche italiane e la
densità di urbanizzazione in esse presente (fonte: ricerca Ecoregioni WWF Italia)
RELAZIONE TRA LA POPOLAZIONE RESIDENTE AL 2001
E L'ALTITUDINE DELLA SEDE COMUNALE NEI COMUNI ITALIANI
y = 6E-14x6 - 4E-10x5 + 8E-07x4 - 0,000x 3 + 0,489x2 - 139,3x + 20657
Log Num. Abit. residenti (ISTA 2001)
9100
8100
7100
6100
5100
4100
3100
2100
1100
100
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
INTERPOLAZIONI LINEARI E
POLINOMIALI
Altitudine (m slm)
6