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Milano 7- 8 Febraio 2014
XXII Conferenza Internazionale SIO
Riabilitazione implantare con tecnica 'all on four': vantaggi dell'utilizzo di un nuovo
sistema di puntamento digitale durante l'inserimento degli impianti angolati
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GRECO G.B. , SCARLAT P. , AROSIO P. , DI STEFANO D.A.
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Libero Professionista, Milano, Italia - Libero Professionista, Milano, Italia e Bucharest, Romania
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Libero Professionista, Vimercate, Italia - Dipartimento di Odontoiatria, Università Vita e Salute San Raffaele, Milano, Italia
Scopo
Gli autori presentano un caso di riabilitazione implantare di una mandibola totalmente edentula secondo la tecnica “all on four”. Obiettivo di questo case report è
illustrare i vantaggi nell'utilizzo di un sistema di puntamento digitale durante l'inserimento degli impianti angolati distali.
Presentazione del caso
Il caso riguarda la riabilitazione implantare fissa dell'arcata inferiore di un uomo di 54 anni totalmente edentulo secondo la tecnica “all on four”. Costruita una
protesi totale, è stata duplicata al fine di utilizzarla come template radiografico e acquisire una scansione tomografica con apparecchiatura Cone Beam
(WhiteFox, De Goetzen-Acteon, Olgiate, Italy). Mediante un software di imaging dedicato, sono stati scelti siti, lunghezze, diametri e angolazioni dei quattro
impianti. Una volta scheletrizzata la regione anteriore della mandibola fino all'isolamento delle emergenze dei due nervi mentali, è stata eseguita un'osteotomia
della porzione coronale della cresta ossea per ottenere uno spessore idoneo all'alloggiamento degli impianti. Una volta localizzati i quattro siti, si è proceduto
all'inserimento dell'impianto mesiale sinistro, cui è stato poi avvitato un copyng da impronta per evidenziarne l'asse. Per identificare la corretta inclinazione
Gyroscopic
Sensor
dell'impianto distale sinistro è stato usato un sistema di puntamento digitale collegato al contrangolo (MAD “Micro Angle Detector”, IDI Evolution, Concorezzo,
Italy). La fresa pilota montata sul contrangolo è stata messa in asse con l'impianto ed impostato il valore 0° per calibrare lo strumento; il contrangolo è stato poi
spostato nel sito implantare distale sinistro ed impostata l'inclinazione desiderata (30°). Inclinando progressivamente il contrangolo, il sistema emette un segnale acustico intermittente, che diventa
continuo quando il manipolo raggiunge l'inclinazione preimpostata. E' stato eseguito quindi il foro pilota e il resto della preparazione del sito proseguito a mano libera. La procedura eseguita sul lato sinistro
è stata ripetuta per l'inserimento degli impianti di destra. Dopo tre mesi dall'inserimento degli impianti, si è avviata la fase protesica definitiva; sono stati collegati dei pilastri conici a 0° negli impianti mesiali
e inclinati di 30° in quelli distali. Si è quindi proceduto alla rilevazione dell'impronta tipo pick-up in gesso.
Risultati
I copyng da impronta squadrati avvitati ai quattro pilastri conici rivelano un buon parallelismo e quindi una buona correzione delle angolazioni distali. La CTCB eseguita quattro mesi dopo, rivela il rispetto
delle angolazioni implantari definite in fase progettuale.
Conclusioni
L'inserimento di impianti angolati a mano libera comporta un discreto margine di errore. Le tecniche di posizionamento implantare tramite chirurgia guidata sono in grado di ridurre notevolmente tale
margine, ma comportano una dilatazione dei costi e dei tempi necessari alla riabilitazione. L'utilizzo di un sistema di controllo intraoperatorio dell'angolazione implantare può essere una valida alternativa
per ottenere precisione e riproducibilità nell'inserimento di impianti angolati.
5. Identificazione dell'angolo di inclinazione
1
0°
30°
1. Siti implantari, lunghezze e diametri sono stati definiti per mezzo di un software di
imaging dedicato (WhiteFox Control, De Gotzen-Acteon, Olgiate, Italy). Secondo la
tecnica dell' “all-on-four”, il piano di trattamento prevedeva l'inserimento di impianti
assiali anteriormente e inclinati di 30° posteriormente.
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2
5. Una volta settato l'angolo di inclinazione desiderato (30°), il contrangolo è stato
spostato sul sito implantare distale e inclinato progressivamente. Durante il movimento
di inclinazione lo strumento emette un segnale acustico intermittente, che diviene
continuo quando viene raggiunta l'inclinazione preimpostata.
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6. Copying a strappo avvitati sui quattro
impianti che ne evidenziano la differente
inclinazione.
2. La regione anteriore dell'osso
mandibolare è stata esposta e sono state
isolate le emergenze dei nervi alveolari
inferiori.
3. Gli impianti mesiali sono stati
posizionati a mano libera. Sono stati
quindi avvitati sugli impianti copying a
strappo, per evidenziarne l'asse
longitudinale.
a
b
8
30°20'
30°0'
4. Calibrazione del MAD
0°
8. La scansione tomografica Cone Beam
eseguita quattro mesi dopo la
riabilitazione impiantare mostra che
l'angolazione degli impianti rispetta il
piano di trattamento definito sul template
radiografico.
7. (a) Multi-unit Abutments (MuA) a 0°
sugli impianti mesiali e inclinati di 30° su
quelli distali. (b) I copying da impronta sui
quattro impianti dentali ne evidenziano il
parallelismo e mostrano la corretta
correzione angolare degli impianti distali.
Conclusioni
4. La fresa pilota è stata collegata al contrangolo e messa in asse con l'impianto mesiale
per calibrare lo strumento a 0°.
Il MAD si è rivelato utile ed efficace nel posizionamento degli impianti angolati durante
l'esecuzione di una procedura “all-on-four”. Questo strumento può rappresentare una
valida alternativa alla chirurgia guidata, rispetto alla quale è meno dispendioso sia in
termini economici che di tempo; lo strumento si presta particolarmente in tutte le
situazioni cliniche in cui ci siano precisi elementi anatomici sfruttabili come punti di
riferimento durante il posizionamento degli impianti.
Dott. Gian Battista Greco / tel. +39 02 4452754 / [email protected] / www.dentalnarco.com