Il Polmone ed il suo ambiente E.Bignamini SC Pneumologia AO OIRM

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 Il Polmone ed il suo ambiente E.Bignamini SC Pneumologia A.O O.I.R.M.-­‐S.Anna Torino In un articolo relativamente recente di Clinical &Experimental Allergy (2009 ;28:807-­‐811),gli Autori presentano uno schema in cui le più frequenti forme di malattie infiammatorie del tratto respiratorio (asma atopico e non e BPCO) sono “disegnate” come rami separati di un comune percorso a rischio.L’ingresso in questo percorso sarebbe inizialmente legato a condizionamento ambientale (in particolare infezioni virali) e l’espressione di specifici fenotipi di malattia determinati dalla natura,dall’epoca e dalla frequenza di ulteriori insulti ambientali. Le infezioni virali, nel bambino molto piccolo,potrebbero anche essere la causa di un arresto di sviluppo polmonare, che si può manifestare radiologicamente con polmone ipertrasparente,trama vascolare ridotta,ilo vascolare poco pronunciato, air trapping espiratorio: malattia di Swier James, sequele di bronchiolite obliterante post-­‐virale? L’ambiente, in senso lato, con tutte le sue componenti, entra quindi,“prepotentemente” a far parte ed a condizionare la nostra vita. Pensiamo a quello che succede quando, un bambino, nasce con una patologia complessa. Quali sono i suoi condizionamenti ambientali? Risponderei, forse in modo un po’ provocatorio, la sua stessa malattia. Il polmone, per esempio, in un bambino con patologia neuromuscolare tipo SMA1, è fortemente condizionato dalle alterazioni muscolari stesse. L’incapacità a ventilare, legata alla debolezza dei muscoli inspiratori (diaframma,intercostali esterni ed accessori) l’incapacità a tossire per debolezza dei muscoli espiratori, di quelli delle alte vie aeree ed anche degli inspiratori e l’ inalazione da insufficiente deglutizione, esporranno i suoi polmoni a rischio continuo di atelettasie,ab-­‐ingestis,insufficienza respiratoria acuta. I polmoni di questo bambino,sono in una posizione di netto “svantaggio ambientale” rispetto a quelli di un coetaneo normale. L’intervento terapeutico, riconducibile alla ventilazione non invasiva,all’utilizzo della macchina della tosse,all’alimentazione attraverso gastrostomia, modificano questo ambiente, permettendo uno sviluppo più armonico della cassa toracica ed una crescita del bambino fino ad una età più avanzata, che la storia “naturale” della malattia non permetterebbe. L’aspetto da approfondire diventa allora quello “bioetico”, per avere un aiuto nel capire il senso di queste scelte non facili per nessuno. Le deformità della spina dorsale e della cassa toracica possono alterare la funzione respiratoria e la crescita del polmone. La scoliosi ad esordio precoce, per esempio, ossia prima dei 3 anni di età,indipendentemente dall’associazione con debolezza muscolare, è una causa di sindrome di insufficienza toracica (TIS). Anche modificando l’ambiente con la terapia chirurgica, che va a fermare la progressiva deformità toracica,non sembra si riesca a modificare in modo significativo la funzione respiratoria(Clin Orthop Relat Res 2011;469:1330-­‐1334) . Infine,se il polmone si trova in un bambino obeso, vi possono essere importanti conseguenze sulla funzione respiratoria per alterazione della meccanica , delle resistenze nell’ambito del sistema respiratorio,sui volumi polmonari. Vi sono molti altri esempi che potrebbero essere fatti,ma vorrei concludere offrendo una riflessione che deriva dalla lettura di un articolo di Psycosomatic Medicine (2008;70:160-­‐169) che riporta uno studio su esposizione alla violenza domestica e funzione respiratoria. Concludendo, gli Autori affermano che il conflitto interparentale,specialmente l’aggressione verbale, è associato con una riduzione della funzione respiratoria in età pediatrica, indipendentemente dallo stato socio economico, dall’esposizione al fumo di tabacco,dal peso alla nascita e da una storia di malattia respiratoria. Anche questo è da ricordare,quando si parla di ambiente.