Modelli educativi per la salute e lo stile di vita

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Transcript Modelli educativi per la salute e lo stile di vita

Modelli educativi per la salute
e lo stile di vita
Marina Trento
Laboratorio di Pedagogia Clinica,
Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Torino
Torino, 4 novembre 2014
Il Laboratorio è stato costruito nel 2004,
grazie al Progetto di Ricerca:
Life Style Intervention by Group Care in the management of type 2
diabetes. A randomized controlled multicentre clinical trial (1-3) (EASD,
European Association Study for Diabetes),
Responsabile scientifico Prof. M Porta, Dipartimento di Scienze Mediche,
Università di Torino.
1.Trento M, Passera P, Tomalino M, Bajardi M, Pomero F, Allione A, Vaccari P, Molinatti GM. Porta M. Group visits improve metabolic control in type 2 diabetes. a twoyear follow-up. Diabetes Care, 24, 995-1000, 2001.
2.Trento M, Passera P, Bajardi M, Tomalino M, Grassi G, Borgo E, Donnola C, Cavallo F, Bondonio PV, Porta M. Lifestyle intervention by group care prevents
deterioration of type 2 diabetes: a 4-year randomized controlled clinical trial. Diabetologia 45, 1231-1239, 2002
3.Trento M, Gamba S, Gentile L, Grassi G, Miselli V, Morone G, Passera P, Tonutti L, Tomalino M, Bondonio P, Cavallo F, Porta M; for the ROMEO investigators.
Romeo: Rethink Organization To Improve Education and Outcomes. A Multicentre Randomized Trial of Lifestyle Intervention by Group Care to manage Type 2
Diabetes. Diabetes Care. 33, 745-747, 2010
Il Laboratorio di Pedagogia Clinica è stato pensato e costruito per aiutare le
persone a riflettere sulla propria esistenza ed acquisire una propensione al
cambiamento.
L’idea del futuro accompagna tutte le attività che si svolgono all’interno del
Laboratorio, siano esse attività clinico-assistenziali, educative e/o di ricerca.
L’educazione si rivela necessità vitale e trasversale a diversi
periodi della vita;
consolida quanto appreso o si incarica di aggiornare le
conoscenze precedenti e chiede di diventare una parte
costitutiva nel cambiamento della vita.
1.Bodenheimer T, Lorig K, Holman H, Grumbach K. Patient self-management of chronic disease in primary care. JAMA, 288, 2469-2475, 2002
2.Benasavag M. Gerard S. L'epoca delle passioni tristi. Feltrinelli, Roma, 2003
3.Demetrio D. L’educazione non è finita. Idee per difenderla. Raffaello Cortina, Milano, 2009
4.Rogers CR, Harold L, Tausch C. On Becoming an Effective Teacher. On Person centered Teaching, Psychology, Philosophy, and Dialogues with Rogers and
Lyon. London Routledge. 2013
Modello Clinico Educativo e
Assistenziale per le persone
con Diabete Tipo 2 e Tipo 1
Educazione e stili di vita nella
scuola per l’infanzia
Modello Clinico
Educativo e
Assistenziale per le
persone con Diabete
Tipo 2 e Tipo 1
Il diabete tipo 2, non insulinodipendente o diabete dell'adulto, è
una malattia del metabolismo
caratterizzata da ridotta attività
dell ’ insulina con conseguente
glicemia alta nel sangue.
1.
2.
Il diabete tipo 1, insulinodipendente o giovanile, è una
malattia autoimmune provocata
da una modifica immunitaria che
distrugge
specifiche
cellule,
all’interno del pancreas, preposte
alla produzione di insulina,
ormone
necessario
alla
sopravvivenza.
Pagano G. Sinossi Diabetologica. UTET, 2003
Standard di Cura SID e AMD, 2014
Il diabete è una malattia cronica che
richiede modifiche dello stile di vita
da parte della persona diabetica
Necessita di un’assistenza
sanitaria continua, rivolta a
prevenire le complicanze acute e
ridurre il rischio di complicanze a
lungo termine.
Si tratta di cambiare le
proprie abitudini alimentari
ed acquisire nuove condotte
di salute.
Trento M et al. NMCD,1998; Diabetes Care, 24(6):995–1000. 2001; Diabetologia. 45(9), 1231–1239, 2002; Diabetes
Care. 27(3), 670–675, 2004; Diabetic Medicine. 25(1):86–90, 2008; Diabetes Care. 32(11):e134, 2009; Diabetes Care.
33(4):745–747, 2010; Diabetes Care. 35(2):242–247, 2012.
Sicuro et al. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 23(2), e13–14, 2013.
Nel 1996 presso il Dipartimento di Scienze
Mediche dell’Università di Torino viene ideato e
costruito il modello clinico, educativo e
assistenziale della Group Care (1-4).
1.
2.
3.
4.
Trento M, Passera P, Tomalino M, Bajardi M, Pomero F, Allione A, Vaccari P, Molinatti GM. Porta M. Group visits improve metabolic
control in type 2 diabetes. a two-year follow-up. Diabetes Care, 24, 995-1000, 2001.
Trento M, Borgo E, Kucich C, Passera P, Trinetta A, Charrier L, Cavallo F, Porta M. Quality of life, coping ability and metabolic control in
patients with Type 1 Diabetes managed by Group Care and a Carbohydrate counting programme. Diabetes Care, 32, e134, 2009
Trento M, Trinetta A, Borgo E, Kucich C, Grassi G, Passera P, Gennari S, Paganin V, Tedesco S, Charrier L, Cavallo F, Porta M.
Carbohydrate counting improves coping ability and metabolic control in patients with Type 1 Diabetes managed by Group Care. Journal of
Endocrinological Investigation. 101-105, 2011
Sicuro J, Charrier L, Berchialla P, Cavallo F, Merlo S. Mazzeo A, Porta M, Trento M. Self-management Education by Group Care reduces
Cardiovascular risk in patients with type 2 diabetes: analysis of the ROMEO clinical trial. Diabetes Care, 37, e1-e2, 2014
La persona
Self-Management Education Model
Evidence Based Medicine
Narrative Medicine
Approccio di Tipo Sistemico con Intenzionalità
Pedagogica
Metodologie: Educazione Adulto.
Vengono individuati obiettivi di salute e
educativi.
Programma Visite per Group Care
(7 visite in 2 anni – ripetibile)
1) raggiungere il peso ideale
2) riconoscere gli alimenti
3) scegliere gli alimenti
4) saper acquistare gli alimenti
5) come fare esercizio fisico e riconoscere le
ipoglicemie
6) la terapia ed eseguire l’autocontrollo
7) la cura di sé per prevenire le complicanze
Nel corso degli anni è stato possibile dimostrare un reale beneficio in
termini di
compenso metabolico,
condotte di vita (misurato con questionario condotte di riferimento, CdR),
conoscenze sul diabete (misurato con questionario GISED )
miglioramento della qualità di vita (misurato con questionario qualità di
vita DQOL/Mod)
Tutti i questionari sono stati validati per consistenza interna (Coefficiente Alpha di Cronbach) e validità
(Analisi dei cluster).
Trento M et al. NMCD,1998; Diabetes Care, 24(6):995–1000. 2001; Diabetologia. 45(9), 1231–1239, 2002; Diabetes Care. 27(3), 670–675, 2004; Diabetic Medicine.
25(1):86–90, 2008; Diabetes Care. 32(11):e134, 2009; Diabetes Care. 33(4):745–747, 2010; Diabetes Care. 35(2):242–247, 2012.
Sicuro et al. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 23(2), e13–14, 2013.
HbA1c (%)
10
9
Group care
Controls
p<0.001
8
7
6
Baseline
1
2
3
4
Years
HbA1c in patients on group care (squares) and controls (circles) from baseline
to year 4.
Values are shown as means ± SEM. Differences reach statistical significance
at years 2 (p = 0.015), 3 (p = 0.013) and 4 (p = 0.000).
Score
Results: Knowledge
40
35
30
25
20
15
10
5
0
p<0.0001
p<0.001
p<0.005
p<0.0001
ns
p<0.005
Basal
1
p<0.004
2
Group Care
3
p<0.005
4
5
Years
Le conoscenze sul diabete
miglioravano solo dopo due
anni e solo tra le persone
seguite mediante Group Care
ma non tra i pazienti seguiti in
modo tradizionale.
Controls
*p<0.005 controls vs group
Results: Health behaviours
25
Score
p<0.001
p<0.001
20
p<0.001
15
10
5
p<0.001
p<0.001
p<0.001
0
Basal
1
Group Care
2
Controls
3
4
5
Years
Le Condotte di Salute (CdR)
miglioravano solo nelle
persone seguite mediante
Group Care
150
Score
p<0.001
p<0.003
p<0.0001 p<0.0001
100
Group
Care
Controls
50
p<0.001 p<0.003 p<0.001 p<0.001
0
Basal
1
2
3
Years
4
5
La Qualità di Vita cambiava nel corso del tempo.
Solo dopo due anni vi era una modifica tra le persone coinvolte nella
Group Care .
Trento M, et al. Diabetes Care 2004;27:670–675.
®
ROMEO
Con il Progetto ROMEO (Ripensare l’Organizzazione per Migliorare
l’Educazione e gli Outcomes) si è voluto verificare la trasferibilità
della Group Care in altri servizi di diabetologia
ROMEO, studio clinico multicentrico, randomizzato, controllato ha
coinvolto 12 servizi di diabetologia italiani seguendo 812 persone
con diabete tipo 2.
Trento M, Gamba S, Gentile L, Grassi G, Miselli V, Morone G, Passera P, Tonutti L, Tomalino M, Bondonio P, Cavallo F, Porta M; for the ROMEO
investigators. Romeo: Rethink Oraganization To Improve Education And Outcomes. A Multicentre Randomised Trial Of Lifestyle
Intervention by Group Care to Manage Type 2 Diabetes. Diabetes Care. 33, 745-747, 2010
Sicuro J, Charrier L, Berchialla P, Cavallo F, Merlo S. Mazzeo A, Porta M, Trento M. Self-management Education by Group Care reduces
Cardiovascular risk in patients with type 2 diabetes: analysis of the ROMEO clinical trial. Diabetes Care, 37, e1-e2, 2014
ROMEO®
La cosa più
importante è
ricevere informazioni
in un modo nuovo.
Ho imparato molto
ed ora posso prender
cura di me stesso.
È importante, perché
si acquisisce
consapevolezza e
non ci si sente soli
Raballo M, et al. Diabetes Care 2012;35(2):242–247.
Educazione e stili di
vita nella scuola per
l’infanzia
La dichiarazione dei diritti del fanciullo promuove lo sviluppo
armonico del bambino con se stesso e con il mondo che lo
circonda.
Gli interventi educativi sono da realizzarsi in sinergia:
•con le persone che lavorano nel mondo dell’infanzia, la
famiglia e la scuola,
•insieme a coloro che, a vario titolo, si occupano di salute,
alimentazione, attività motoria e comunicazione
Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo. 1959.
Bouhlal S. Mc Bride CM, Ward DS. Persky S. Drivers of overweight mothers' food choice behaviors depend on child gender. Appetite. 2014
Hinckson E. et al. Distance to school is associated with sedentary time in children: findings from the URBAN study Public Health, September 2014
Blaaskeaine A et al. Stress-related eating, obesity and associated behavioural traits in adolescents: a prospective population-based cohort study. Public Health.
7;14:321. 2014
L’Italia è attualmente al terzo posto in Europa per
l’alta prevalenza di bambini in sovrappeso di
entrambi i sessi, l’obesità aumenta del 25% ogni 5
anni tra bambini e adolescenti, con implicazioni socioeconomiche enormi.
Waters E, et al. Interventions for preventing obesity in children. Cochrane Database Syst Rev CD00187 2011;1:7.2014
Sacchetti R. et al. Effects of a 2-year school-based intervention of enhanced physical education in the primary school. Journal Sch Health. 83, 63946. 2013
Il Progetto Fata Maìna:
- ha coinvolto i bambini in
età prescolare 3-5 anni.
- ha utilizzato il gioco come
strumento educativo per
favorire lo sviluppo
psicofisico del bambino e
aiutarli a scoprire gli
alimenti.
Ideata tra il 1998 e il
2000
2010
consegna
dei giuochi
nelle scuole
Nel 2002 viene scritto il
progetto
2006 si attua il progetto con la
prototipazione dei giuochi
(LAP di Biella)
2010-2011 progetto nelle
scuole
Le dimensioni valutate
Abilità globale dei bambini
Abilità motoria
Abilità visuo-percettiva
Abilità visuo-spaziale
Abilità del linguaggio
Socializzazione
Valutazione
Un questionario per le maestre
volto a rilevare le conoscenze
sull’alimentazione.
Una griglia di osservazione utile
a verificare la trasferibilità del
progetto nella programmazione
scolastica.
La narrazione per verificare il
contributo del progetto nella
professione delle maestre
Per ogni
scuola sono stati
programmati:
10 incontri per aiutare a
inserire il progetto.
Sono stati
coinvolti
482
bambini.
Sono state
coinvolte
21
maestre
Il progetto Fata Maina ha
favorito la messa a punto di
un ambiente educativo non
solo rassicurante e
protettivo, ma capace di:
- offrire una molteplicità di
stimoli culturali,
- favorire la produzione di
nuovi oggetti culturali ed
educativi.
Fata Maina ha saputo
giocare con i bambini e
con il cibo senza che
questo diventasse un
cruccio per le insegnanti
e soprattutto per i
bambini.
Maestre e bambini
imparano a
conoscere gli
alimenti
Attraverso questo
progetto sono
riuscita a
conoscere le
abitudini alimentari
dei bambini e delle
singole famiglie
Giocando con il
materiale i bambini
hanno interiorizzato
il valore degli
alimenti
Il progetto
aveva una
marcia in più
nel percorso
di costruzione
dei processi
cognitivi ed
emotivi
volti a
tracciare con
autonomia e
con passione
1.
2.
3.
P.Freire, Pedagogy of the Oppressed, 1968
Schön D. The Riflective Practitioner: How Professionals Think in Action, Basic Books, New York.1983
Charon R. Narrative medicine. Form, function and ethics. Annals of Internal Medicine. 134, 83-7, 2001
Dedicato alla mia famiglia