Vertenza Vinyls - Articolo su "La Nuova" del 9

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La Nuova – 9 febbraio 2014

Banchina M36 per l’Oleificio Medio Piave Ora è possibile

09 febbraio 2014 — pagina 21 sezione: Nazionale La produzione di olio di origine vegetale da utilizzare come additivo o sostitutivo dei carburanti derivati dal petrolio è la nuova frontiera della chimica mondiale. Un settore destinato inevitabilmente a crescere e diffondersi in Europa e nel resto del mondo, visto che inquina molto meno dei derivati fossili e per questo ne è previsto per legge l’utilizzo crescente nella produzione di bio-carburanti. Di queste nuove produzioni di frontiera se ne è cominciato a parlare a Marghera ben prima della riconversione al biodisel della raffineria di petrolio dell’Eni e dell’annuncio della sua nuova partnership con Elevance. Due anni fa, si è fatta avanti la famiglia trevigiana Dal Sasso, titolare dell’Oleificio Medio Piave di Oderzo, con la firma di un preliminare di acquisto dell’ex area clorosoda di Syndial-Eni dove vuol costruire una raffineria di oli vegetali con l’impegno, sottoscritto, di rioccupare i cassintegrati di Vinyls. Ma il loro progetto s i è subito scontrato con l’operatività del porto e gli equilibri interni con i terminalisti già operanti nel settore delle rinfuse vegetali. Ma l’ostacolo più grosso è l’utilizzo della banchina portuale M36 – dove fino a 5 anni fa si scaricava il sale per produrre cloro – affacciata sul traffico canale Malamocco-Marghera vietato anche alle Grandi navi da crociera che transitano in bacino di San Marco. L’utilizzo di questa banchina sembrava un «tabù» ma ora l’Autorità Portuale ha chiesto ai Dal Sasso di predisporre una «valutazione di sicurezza» del previsto arretramento di 30 metri della banchina M36. Una richiesta che sembra prefigurare quel che l’Oleificio aspetta da tempo, ovvero la possibilità di utilizzare quella banchina che sta a ridosso della nuova raffineria che intende costruire con un annunciato investimento di oltre 100 milioni di euro. (g.fav.)