Scarica il file MARUGO Lorenzo relazione

Download Report

Transcript Scarica il file MARUGO Lorenzo relazione

Congresso Panathlon Club Rapallo
“Sport e alimentazione,
binomio indispensabile per la salute del futuro”
23 maggio 2014
Lorenzo MARUGO
Curriculum medico sportivo
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Genova. Specializzato in Medicina dello Sport nel 1983
Membro dell’American College of Sport Medicine dal 1993.
Medico responsabile delle Squadre Nazionali di nuoto dal 1994 a tutt'oggi.
Medico Federale FIN dal 2002 a tutt'oggi.
Membro della Commissione Medica Mondiale ISL (international life saving) dal 2003 al 2008
Medico Coni ai Giochi del Mediterraneo 1997 – 2001 – 2005 – 2009 - 2013
Medico Coni alle Olimpiadi: 1992 Barcellona – 2004 Atene – 2008 Pechino – 2012 Londra
Curriculum atletico
16 titoli di campione italiano assoluto, tre vittorie ai Giochi del Mediterraneo, finalista ai campionati europei, atleta
olimpico a Monaco 1972, partecipazione a campionato serie A1 pallanuoto.
10 record mondiali Master e 14 titoli di campione mondiale Master fino al 2012.
Presidente ANAAI di Genova dal 1992 al 1996. Membro del Consiglio Nazionale Probiviri e quindi dei Revisori dei Conti
dell’ANAAI dal 1992 al 2012. Medaglia di bronzo CONI al valore atletico. Insignito della Stella d’oro CONI nel 2012.
***
Finalità dell’attività motoria e dell’allenamento associati ad una adeguata alimentazione
L’uomo è mente e corpo. Per lo sviluppo ed il mantenimento delle funzioni cognitive è indispensabile il “nutrimento”
che deriva dall’insegnamento e dall’affettività familiare, dall’influenza del contesto sociale, dallo studio e
dall’applicazione mentale al lavoro.
Per il corretto funzionamento delle funzioni corporee è indispensabile il nutrimento ed il movimento. Assimiliamo
ossigeno e principi nutrizionali, li elaboriamo, li utilizziamo ed eliminiamo le scorie inutili. La maggior parte dei principi
alimentari viene utilizzata per produrre energia ed quasi l’80% del corpo umano, (ossa , muscoli ed articolazioni e
connessioni nervose) è creato per il movimento e necessita di una continua fornitura energetica per la sua attivazione
e di una continua attivazione per mantenersi integro.
Esiste comunque una interdipendenza tra funzioni cognitive e corporee in quanto, un deterioramento di queste ultime
può provocare un grave danno alle prime, come conseguenza di patologie spesso causate da cattiva alimentazione e
da perdita di funzioni motorie e di attivazione energetica, malattie come dislipidemia, diabete, ipertensione, atrofia da
inattività, spesso associate ad abuso di alcool e fumo.
Alimentazione e movimento sono quindi assolutamente legate e possono condizionare la qualità della vita e le
funzioni cognitive. Non è quindi possibile prescindere dall’insegnamento e dalla pratica di una corretta alimentazione
e di una adeguata attività motoria. La migliore attivazione delle funzioni motorie si ottiene con l’attività sportiva.
E’ pertanto indispensabile che lo Stato non debba rinunciare all’insegnamento ed alla promozione delle attività
sportive.
Lo Stato dovrebbe attivare, promuovere e predisporre nei giovani le basi per la miglior vita possibile e pertanto:
- la scuola per lo sviluppo cognitivo
- lo sport per lo sviluppo fisico
- l’educazione sanitaria per una corretta igiene ed alimentazione
Parte generale
L’allenamento sportivo associato ad una adeguata alimentazione consente sia risultati a breve termine
(miglioramento delle prestazioni fisiche e del benessere psicofisico) sia a lungo termine (aumento della speranza di
vita e mantenimento dell’autosufficienza)
E’ indubbio che ogni attività umana comporta il rischio di specifiche patologie associate, comunque nel caso della
maggior parte delle attività sportive il rapporto rischio beneficio è a favore di quest’ultimo
Come per qualsiasi attività o necessità del corpo e della mente umana esistono limiti minimi e massimi di tolleranza.
Questo si verifica per l’assunzione di ossigeno e acqua (di cui è mortale sia il difetto che l’eccesso), per l’impegno
mentale ai fini dell’apprendimento, per l’assunzione di alimenti e per attività motoria.
Vale inoltre questo concetto: l’uso sviluppa l’organo e il non uso lo atrofizza. Rinunciare a sollecitare le capacità
mentali con lo studio e con il confronto sociale significa deprimere le capacità cognitive. Non sollecitare l’organismo
in tutte le sua funzioni organiche significa diminuire o perdere le capacità naturali.
Nello specifico atrofia muscolare in assenza di attività motoria, carenze o danni organici da accumulo in caso di
alimentazione non adeguata.
Parte specifica
Quale deve essere quindi l’entità dell’attività motoria?
La regola generale è questa: lo stimolo motorio deve essere di intensità e durata sufficienti a indurre un adattamento
ma non un danno e deve essere ripetuto con una frequenza tale da non causare una perdita dell’adattamento
(miglioramento) conseguito.
Per la frequenza la regola è la stessa per tutti: almeno tre volte alla settimana fino ad una frequenza quotidiana.
Per la durata almeno 30 minuti fino a molte ore al giorno nei soggetti adattati.
Per l’intensità la regola è in funzione delle capacità individuali e dal livello di allenamento raggiunto.
Per lo studio si possono parallelamente definire gli stessi parametri: quante volte alla settimana? Per quanto tempo al
giorno? Con quale livello di difficoltà? La risposta, in funzione delle esigenze, non è molto diversa da quella riferita
all’attività motoria.
Per il conseguimento del massimo risultato prestativo è chiaro che frequenza, durata ed intensità devono essere al
massimo di quanto l’organismo può tollerare.
Per il conseguimento dello stato di salute ottimale la medicina dello sport consiglia un’attività motoria di almeno
quattro ore alla settimana, di cui oltre tre di livello metabolico aerobico (camminata veloce o corsa, nuoto, ciclismo,
voga, ginnastica aerobica, sci di fondo o utilizzo di attrezzature di cardiofitness) e 30-40 minuti di attività non aerobica
(pesi, elastici, salti ecc.). Tali attività devono essere frazionate da tre a cinque sedute settimanali e mai concentrate in
uno o due giorni soltanto.
L’intensità deve essere adeguata sia all’età che alle capacità individuali ed allo stato di forma. Il controllo della
frequenza cardiaca è un ottimo riferimento per individuare il livello di sforzo ottimale.
Deve sempre essere seguita un’adeguata e corretta alimentazione.