Komposition der Nomen

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La definizione di Lewandowski non esaurisce però tutte le caratteristiche e le funzioni
del morfema in generale. Prendiamo ad esempio il verbo fliegen in cui sono riconoscibili
due differenti morfemi: flieg- e –en. Al morfema Flieg- è associato chiaramente un tipo
di “contenuto” diverso rispetto al morfema –en. Flieg- contiene la radice semantica del
verbo ed è effettivamente portatore di significato, il morfema –en non è un marcatore
semantico bensì un marcatore grammaticale. Per riuscire a riconoscere tutte le
caratteristiche del morfema la definizione sopra riportata deve essere ampliata come
segue:
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A seconda del loro grado di autonomia semantico-grammaticale I morfemi si dividono
in:
-Morfemi lessicali: sono quelli che possono occorrere come una forma lessicale
indipendente come See o blau. possono occorrere però anche in un composto come
Seerose, Bodensee, blauschwarz, himmelblau. Presupposto di tutti I morfemi lessicali è
la loro lessicalizzazione. I morfemi lessicali danno tutto o parte del significato principale
di una parola, ne costituiscono la radice semantica.
-I morfemi grammaticali indicano la forma corretta di una parola nel contesto,
comprendono articoli, preposizioni, desinenze etc.
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A seconda del loro grado di autonomia semanticogrammaticale I morfemi si dividono in:
-Morfemi lessicali si distinguono in morfemi lessicali in senso
stretto e morfemi deittici.
-----I morfemi lessicali sono portatori di significato in senso
stretto ed hanno una referenza extralinguistica, ovvero al
mondo reale, concreto.
-----I morfemi deittici sono ugualmente lessicalizzati ma
ricevono il loro significato solo nel contesto in cui vengono
utlizzati, nella situazione concreta in cui sono usati, sia
oralmente che per scritto. I morfemi deittici si riferiscono a
persone o a condizioni locali o temporali. Un esempio di un
morfema deittico è il pronome er che a seconda dei contesti
può riferirsi ad una determinata persona, un animale o un
oggetto maschile concreto o astratto. Per essere compreso e
per comunicare qualcosa il pronome eittico deve riferirsi ad un
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contesto concreto. Questo pronome personale quindi è
sicuramente lessicalizzato, in quanto possiede un significato,
ma non in sè bensì solo in riferimeto ad un contesto preciso.
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I morfemi grammaticali non occorrono mai come parole autonome bensì sempre
insieme ad altri morfemi. Si dividono in morfemi flessionali e derivazionali:
-------Ai morfemi flessionali appartengono ad esempio I morfemi che indicano caso,
numero e persona. P.es. Berg- è il morfema lessicale o radicale, mentre –e è un morfema
grammaticale flessionale marcatore del numero (plurale).
------Tra i morfemi derivazionali rientrano le marcature del sostantivo quali –heit,-keit,schaft,-ung e le marcature degli aggettivi quali –lich e –haft, ver- come in verglühen
(ardere) oppure un- e –bar in unheilbar.
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I morfi sono entità fonologiche lineari che rappresentano il significante di un morfema
ossia la forma concreta che assume un morfema. Mentre il morfema è un’unità di
significato, il morfo è parte di una concreta realizzazione verbale e quindi composto da
materiale fonologico. Prendiamo I seguenti esempi:
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Un’altra importante distinzione è quella tra morfemi radice e morfemi affissi. I morfemi
grammaticali sono anche denominati affissi (si parla anche di Affigierung).
Il circonfisso è un elemento morfologico di flessione o derivazione delle parole costituito
da due elementi collocati prima e dopo il morfema lessicale (“radice“). A differenza dei
suffissi e degli infissi di norma costituiti da un segmento continuo I circonfissi sono
costituiti da due elementi separati. Per riferirsi ad essi si parla infatti anche di “morfemi
discontinui”. In tedesco sono molto frequenti per la formazione del participio passato II
ge-+radice+en. In una stessa parola inoltre si possono distinguere morfemi flessionali e
morfemi derivazionali: il morfema derivazionale dà informazioni sintattiche ossia sulla
categoria sintattica di appartenenza del lemma, se verbo o sostantivo, il morfema
flessionale dà informazioni sulla flessione del sostantivo o del verbo.
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Mentre l’inventario dei morfemi derivazionali è sostanzialmente aperto, quello dei
morfemi flessionali è fisso. Il numero di tutti I morfemi flessionali in tedesco è
limitatamente scarso. I morfemi flessionali per la classe verbale sono tutte le desinenze
verbali dei vari tempi e modi del tedesco ossia:
Per quanto riguarda le desinenze flessionali delle classi di pronomi e aggettivi si possono
inventariare circa 18 morfemi.
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In questo inventario di desinenze esistono naturalmente casi in cui le forme dei morfemi
flessionali e dei morfemi derivazionali sono uguali. Per questi casi si può pertanto
parlare di omonimia o di polifunzionalità dei morfi. Di seguito si riporta un elenco di
alcune delle possibili desinenze di morfi corrispondenti a morfemi diversi:
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Allo stesso modo anche tra I suffissi flessionali stessi sussiste una relazione di omonimia
o di polifunzionalità. Prendiamo l’esempio del suffisso –en e vediamone le differenti
funzioni all’interno della frase di esempio.
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All’interno dei composti morfemi flessionali e morfemi derivazionali si susseguono e si
alternano. Vediamo in che modo analizzando il seguente composto:
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Das Ammenmärchen: la bugia
Geisterseher: il visionario
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Quanto più lungo è il composto, tanto più specifico è il significato del termine. Questa
espansione a sinistra del sostantivo viene definita nel manuale Hepp “Prinzip der
Binarität” (diverso dal principio della binarietä di Weinrich, secondo cui
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I composti complessi sono relativamente difficili da comprendere anche per un
madrelingua perchè trasmettono un alto grado di specializzazione terminologica. Per
questo occorrono nella lingua comune solo raramente o nel caso mediante
abbreviazioni.
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Die Kurzwortbildung ist der einzig wirklich innovative Teilbereich der
Wortbildung im 19. und 20. Jahrhundert. An erster Stelle stehen dabei die
Initialkurzwörter oder Akronyme, die aus den Anfangsbuchstaben der
Teillexeme entstehen (Lkw) und in Kombination mit anderen Wörtern (LkwFahrer) sein können.
Die Trasparenz ist nicht immer selbstverständlich und gewährleistet.
Entschlüßelungswege für die Kurzwörter stellen bei neuen Bildungen
jedoch die normalerweise im Kontext auftauchenden entsprechenden
Vollformen dar, bei usuellen Bildungen die verschiedenen Wörterbücher
der Abkurzungen.
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