così shakespeare a teatro faceva scienza

Download Report

Transcript così shakespeare a teatro faceva scienza

scienze
lO spAZIO INfINITO, GlI ATOmI, lE lUNE dI GIOvE... NEI TEsTI
dEl bArdO sI TrOvANO lE pIù AUdAcI teorie dEI sUOI TEmpI
NANO
NOTIZIE
■ ArrivA lA piAntA
mAngiA-nichel
Una specie botanica in grado
di «mangiare» metallo è stata
scoperta di recente dall’Università
delle Filippine. La Rinorea
niccolifera sarebbe, per esempio,
in grado di assorbire
e immagazzinare nelle sue foglie
grandi quantitativi di nichel,
fino a mille volte più di quanto
riesca a fare la maggior parte
delle piante. Si spera di impiegare
la pianta, originaria dell’isola
di Luzon, nella bonifica di suoli
contaminati ma anche per estrarre
metalli a fini commerciali.
■ lA bAtteriA che durA di più
(AlimentAtA dAi rifiuti)
Un’équipe internazionale guidata
dall’Università dell’Arizona
ha messo a punto il prototipo
di un nuovo accumulatore per auto
elettriche. Ha un’alimentazione
a base di zolfo, prodotto da
comuni rifiuti industriali. E, se in
altre batterie avvengono reazioni
chimiche che compromettono lo
stoccaggio dell’energia, in questa,
costruita usando un particolare
polimero, il problema è risolto: dopo
500 cicli di ricarica conserva oltre
un terzo di elettricità in più rispetto
ai tradizionali modelli a litio.
così shakespeare
a teatro
faceva scienza
di Giuliano Aluffi
W
illiam Shakespeare
(1564-1616), uomo di
scienza. Può stupire
questa qualifica del Bardo di
Stratford-upon-Avon, di cui
quest’anno si celebra il 450° anniversario della nascita, ma il
saggio del canadese Dan Falk,
giornalista per New Scientist e
Boston Globe, intitolato The Science of Shakespeare: a New Look at
the Playwright’s Universe (Thomas Dunne Books, pp. 384) offre
buone ragioni per sostenere questa tesi. Partendo dall’analisi
dalle sue opere e dal contesto
storico, ci restituisce infatti l’immagine di uno Shakespeare informatissimo sulle più audaci
teorie scientifiche dei suoi tempi.
«Non è poi così strano che
Shakespeare, che nei suoi lavori
mostra una conoscenza mirabile
della condizione umana, fosse
interessato a ciò che veniva scoperto ai suoi tempi, che sono
■ per Avere energiA pulitA
con uno scArto di cAlore
Un nuovo metallo termoelettrico,
ovvero in grado di trasformare uno
scarto di temperatura in corrente
elettrica, è stato individuato
di recente dall’Università di Miami.
Si tratta del litio LiPB, e l’idea è
usarlo per convertire i disavanzi di
calore, come quello prodotto dagli
scarichi dei veicoli, per generare
elettricità. Nella vita di tutti
i giorni, refrigeratori termoelettrici
potrebbero sostituire i frigoriferi
tradizionali a gas inquinanti. (g.l.)
66
bEAUTIfUl
mINd
di Simona regina
un furgone
per smascherare
i traffici di uranio
quelli della prima fase della rivoluzione scientifica, il momento storico in cui, per trarre conclusioni sul mondo naturale, si
cominciavano a fare ragionamenti basati su prove» spiega
Falk. «In quel
periodo erano
nell’aria, per così
dire, nuovi modi
di vedere il mondo: dal corpo
umano al cosmo».
Una delle
idee rivoluzionarie accolte da
Shakespeare è
quella dell’infinità dell’universo. «Quando Amleto dice “Starei in un guscio di noce e mi
reputerei re dello spazio infinito, se non fosse che ho cattivi
sogni” sembra proprio alludere all’idea dell’universo infinito
postulata vent’anni prima
dall’astronomo inglese Thomas Digges, che fu uno anche
A sinistra, la copertina di The Science
of Shakespeare e un ritratto
del Bardo. Sopra, un’illustrazione
dell’universo copernicano
di Thomas Digges, astronomo
che Shakespeare conobbe in gioventù
dei primi difensori della teoria
copernicana. Shakespeare l’aveva conosciuto in gioventù».
Un’attenzione ancora maggiore il grande poeta e drammaturgo sembra riservarla a Galileo: «Si ritiene che abbia scritto
Cimbelino nel 1610, diversi mesi
dopo la pubblicazione del Nunzio
Sidereo galileiano. Lì descrive il
Una sentinella per smascherare traffici illeciti di materiale radioattivo
e nucleare che, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia atomica,
rappresentano una minaccia per la sicurezza mondiale. È stata
realizzata dal progetto Mobile Detection System for Special Nuclear
Material, finanziato dalla Comunità europea. «Abbiamo testato
il prototipo sul campo, nei porti di Rotterdam, Dublino
e in un aeroporto inglese: dogane e agenzie di controllo delle frontiere
hanno apprezzato i risultati ottenuti» spiega Giuseppe Viesti (nella
foto), docente all’Università di Padova e coordinatore del progetto.
come funziona?
«È un sistema mobile che può essere montato su un furgone
e spostato agevolmente. È costituito da una serie di rivelatori
di sorgenti radioattive o materiale nucleare speciale,
anche uranio o plutonio, che potrebbe essere utilizzato
per la preparazione di bombe, e da un software che processa i dati.
6 G I U G N O 2 0 14
dio Jupiter mentre scende dai
cieli con quattro spiriti che gli
danzano intorno, in cerchio. L’analogia con le quattro lune di
Giove da poco rivelate da Galileo
non può essere casuale, ed è suffragata da diversi esperti sia di
letteratura che di astronomia».
Sembra poi che a Shakespeare non interessassero solo i
grandi corpi celesti, ma anche i
più piccoli mattoncini della materia, quegli atomi teorizzati già
nell’antichità da Democrito, e
poi ripresi da Epicuro e Lucrezio, ma ritenuti plausibili, al
tempo del Bardo, solo dalle
menti più aperte. «In Romeo
e Giulietta, Mercuzio descrive
così la Regina Mab: minuscola fata “non più grande di un’agata all’indice di un dignitario,
tirata da una muta di piccoli
atomi, lungo il naso degli uomini, mentre sono addormentati”
disturba i loro sogni. E poi nella
commedia Come vi piace, Celia
dichiara: “Contare gli atomi è
facile quanto rispondere alle domande degli innamorati”».
Poetico e razionale al tempo
stesso, Shakespeare si scaglia
a più riprese contro superstizioni come l’astrologia. «Nel
Giulio Cesare, Cassio dice: “A
volte gli uomini sono padroni
del loro destino; la colpa, caro
Bruto, non è delle stelle, ma
nostra”» nota Dan Falk. «E nel
Re Lear, Edmondo così risponde a Gloucester, preoccupato
che le eclissi portino sfortuna:
“Questa è la somma stoltezza
del mondo: che quando la fortuna ci vacilla, diamo al Sole,
alla Luna ed alle stelle la colpa
della nostra malasorte».
Se rivela qualcosa di anomalo, dà l’allarme, visivo e sonoro».
Esistono altri strumenti di questo tipo...
«Sì, ma questo è molto più sensibile, rileva anche concentrazioni
di radiazioni molto basse e materiale radioattivo schermato,
che passerebbe inosservato ai consueti controlli. Come le sigarette
vengono nascoste all’interno di altri carichi per essere
contrabbandate, anche il materiale nucleare può essere
camuffato. Ma il nostro sistema è in grado di vederlo.
Inoltre identifica il tipo di materiale responsabile
delle radiazioni rilevate, distinguendo quello
non pericoloso da quello invece che deve destare
sospetti e ulteriori accertamenti. E funziona anche
in remoto: comunica via wireless con l’operatore,
che può rimanere distante dalla postazione. È utile
quindi anche per operazioni di controllo mascherate».
6 G I U G N O 2 0 14
MITI
D’OGGI
di Marino Niola
adesso Le cose
più importanti
ce Le dice
un ucceLLino
Michelle Obama
ha aderito
all’appello
#bringback
ourgirls su
Twitter per
riportare a casa
le studentesse
nigeriane rapite
da Boko Haram
Da sempre i cancelli chiudono
il mondo. Oggi i cancelletti
ne aprono uno nuovo e senza
confini. E Twitter è diventato la piattaforma
social dalla quale lanciare appelli planetari
con un hashtag. Come #bringbackourgirls,
che da Michelle Obama ai divi del cinema, è
stato mostrato al mondo col favore delle telecamere e reso virale dal cinguettio popolare. Con lo scopo di riportare a casa le duecento studentesse nigeriane rapite dal gruppo
islamista Boko Haram.
È il segno che il social network inventato da Jack Dorsey sta cambiando pelle,
anzi piume, guadagnando il ruolo di agenzia
di comunicazione open source. Dove qualsiasi utente – ormai gli iscritti sono quasi un
miliardo – può mettere in rete informazioni e
condividere contenuti multimediali. Così il
cancelletto, con le sue augmented words –
parole aumentate da quell’assenza di spazi
che segnala una concentrazione inedita di
significati – sta diventando la chiave della
comunicazione contemporanea.
Insomma, se il web è l’oceano liquido in cui galleggia il presente, «lo gran
mar dell’essere» della tarda modernità,
l’hashtag è diventato il «lieve legno» che
ci trasporta sulle sue onde in cerca di appigli sicuri e di approdi futuri.
Prova ne sia il fatto che lo stormo
di fringuelli digitali non è fatto solo di esternatori che si parlano addosso o di personaggi che fanno opinione, come Papa Francesco
e il Dalai Lama, Matteo Renzi e Obama, ma
per il 44 per cento è composto di soggetti in
ascolto. Che vogliono saperne di più. Così l’evoluzione di questo servizio ci porterà presto
a dire che le nostre preziose informazioni ce
le ha dette l’uccellino. Dipinto di blu.
67