Ore19, sulle spiaggescatta il coprifuoco

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savona / provincia
IL SECOLO XIX
LUNEDÌ
14 LUGLIO 2014
17
DERNA ALBENGA
APERTI
FINO ALLE 20.30
A CERIALE, UNDICI
SPIAGGE LIBERE
DOVE SFOGARSI
ITALIA (SAVONA)
UN LIDO
PER NOTTAMBULI
IL BAGNINO SU FB
CON IL MITRA
SUL TRESPOLO
ALBISSOLE,
IMPERA
LA DEREGULATION
ALASSIO,
APERITIVO
NEL DOPO-BAGNO
I BAGNI Derna di Albenga appartengono alla famiglia Lazzaroni da 4 generazioni (nella
foto, Angelo). «Siamo aperti
anche fino alle 20,30»
CERIALE conta una ventina di
stabilimenti che chiudono alle
19,30 e ben 11 spiagge libere in
cui “sfogarsi”. «Un vero record»
dice De Francesco, leader Sib
A SAVONA la spiaggia più nottambula è da sempre quella dei Bagni
Italia che non chiudono mai prima
di mezzanotte: è qui che si può fare
il bagno al chiaror di luna
UN GRUPPO su Facebook alimentato dagli interventi velenosi dei bagnini ha come immagine
di profilo la foto eloquente di un
bagnino col mitra sul trespolo
NELLE “Albissole” non c’è un orario di chiusura per le spiagge: tutti
gli stabilimenti fanno anche ristorazione per cui si godono i clienti
fino a tarda sera, senza mugugni
ALCUNI stabilimenti di Alassio e
Laigueglia puntano su aperitivi
lunghi e “Nutella party” per famiglie con bambini per prolungare
l’orario di chiusura delle spiagge
SALVO RARE ECCEZIONI, DA VARAZZE AD ANDORA IL BAGNO AL TRAMONTO È ANCORA UN MIRAGGIO
Ore 19, sulle spiagge scatta il coprifuoco
Sdraio chiuse e bagnanti (infuriati) invitati a uscire. Altro che riviera romagnola
prolungare l’orario. E’ assurdo fare
paragoniconlacostaadriatica:grazie
al cielo da noi resiste ancora il turismo famigliare con le sue sane abitudini: la cena, a casa o in albergo, e la
tranquilla passeggiata serale». Il collega dei centralissimi “Grand Hotel”
è però più possibilista: «Se mi chiedessero di restare aperti, non avrei
problemi ad accontentarli, almeno
fino alle 20».
Le 20 sono l’orario medio di chiusura per gli stabilimenti di Pietra, Finale Ligure (qui tra i più elastici ci sono gli “Ondina Piccola” con il chiosco
aperto la sera, i “Garibaldi” e i “Palm
Beach”) e Varigotti (con i “Conchigliad’Oro”chelascianoibagnantisui
lettini e pensano a pulire l’indomani
e i “Nazionale” che confidano sul
“buon cuore della gente”, ma assicurano di non aver mai mandato via
nessuno).
ACerialeeAlbengaititolarideibagni concordano sull’esigenza di chiudere non oltre le 19,30 per poter pulire la spiaggia (con l’eccezione dei
“Derna” che rimangono anche fino
alle 20,30, con tanto di bagnino),
mentre molti stabilimenti di Alassio
e Laigueglia puntano su aperitivi serali e “Nutella party” per protrarre la
giornata in spiaggia. A Loano, infine,
i concessionari hanno trasformato
gli ambienti sotto la passeggiata in
locali notturni
L’INCHIESTA
FEDERICA PELOSI
ORE 18,50, risuona la tromba da stadio ai Bagni Gino di Pietra Ligure. I
clienti sanno bene che significa: sloggiare, che bisogna pulire la spiaggia e
chiudere. Non c’è tempo per il bagno
al tramonto e nemmeno per due
chiacchiere vista mare quando il caldo si fa meno opprimente: alle 19 si
chiude, punto e basta.
Il viaggio lungo i litorali del Savonese parte da qui, dall’esempio più
folcloristico dello stile “made in Liguria”, che ci rende famosi lungo lo
Stivale per una presunta incapacità
di accogliere i turisti e che ci mette
sempre a paragone con l’altra riviera,
quella romagnola, dove anche in
spiaggia si può tirar tardi con buona
pace degli operatori del settore. Non
che nei lidi nostrani qualcosa non
stia cambiando, eppure il coprifuoco
resiste a mo’ di monito per i bagnanti
nella maggior parte degli stabilimenti. E poco importa che si tratti di una
tromba, di una campanella (come nel
casodeiBagniLido,sempreaPietra),
di un urlo alla Tarzan o di un’azione
più discreta che vede bagnini intenti
a sbaraccare lettini e chiudere ombrelloni ben prima dell’ora di cena:
l’importante è il messaggio, che arriva sempre forte e chiaro.
Qualche distinzione, però, è d’obbligo.Laprima,generica,èquellache
vede il ponente più ancorato alle vecchie tradizioni e il levante più aperto
ai cambiamenti: questo perché, ad
esempio, cittadine come le “due Albissole” risentono dell’influsso delle
trasferte serali di genovesi o dei
weekend mordi e fuggi dei milanesi a
caccia di divertimento, e non vogliono mancare all’appuntamento. Qui
ogni stabilimento ha bar e ristorante
e non pone limiti alla permanenza in
spiaggia, in pieno stile “adriatico”.
Più difficile a ponente, dove il target
turistico è quello delle famiglie che
non hanno certo voglia di tirar tardi.
Savona è variegata: qui troviamo
stabilimenti vecchio stile, che non
sgarrano di dieci minuti rispetto all’orario stabilito («per le sette si comincia a chiudere l’attrezzatura» dice il titolare dei bagni Anna, al Prolungamento a mare), altri, come gli
“Italia”,apertifinoamezzanotte,che
hanno scelto una politica diametralmente opposta. Poi ci sono tante vie
di mezzo: i Marinella e i Lido dei Pini
che chiudono alle sette e mezza, a seconda del meteo; i Sirena e i Wanda
tirano fino alle otto. Idem a Varazze,
dove però prevale l’old style: «L’assistenza alla balneazione finisce alle
19-19,30 – dice Lino Piazza che, da 40
anni, gestisce i “Pinuccia” – e a quell’ora non rimane nessuno. In pratica
non abbiamo mai avuto richiesta di
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Luca Allegri dei Bagni Gino (a Pietra) mentre alle 18.50 suona la tromba che segna la fine della giornata al mare
(hanno collaborato Silvia Andreetto,
Luca Berto, Tommaso Dotta, Stefano
Franchi, Angelo Regazzoni, Giovanni
Vaccaro)
NATO GRUPPO SU FACEBOOK CON UN BLOG CHE RACCOGLIE GLI SFOGHI DEI GUARDASPIAGGE
MA I BAGNINI FANNO FRONTE COMUNE
«CARI CLIENTI, NOI ALLA SERA SIAMO STANCHI»
ALASSIO. Con il nome che si è scelto non ha certo
bisognodigrandipresentazioni.E’ilgruppoFacebook “Non menare il belino… al bagnino” che, per
essere ancor più esplicito, sceglie come foto di copertinaun“baywatch”nostranoinpienacrisiisterica, con tanto di mitra in mano e espressione che
farebbeinvidiaaMichaelDouglasin“Ungiornodi
ordinaria follia”. Il messaggio è chiaro e ha i suoi
precisi destinatari, ossia i temerari turisti che, nonostanteilringhioadistanzaeiprimi“tic”nervosi
dei nostri guardaspiagge, osano entrare in acqua
alle 19 precise, orario in cui gli addetti alla sicurezza dei bagnanti dovrebbero staccare.
Il gruppo è nato “per la tutela e la salvaguardia
dei bagnini del Ponente ligure” che postano qui i
propri sfoghi virtuali, sottolineando le controindicazioni del proprio mestiere e raccontando simpatici siparietti che hanno come protagonisti gli
amati e odiati “visitors” (come vengono battezzati
qui): dalle mamme apprensive che pretendono di
trasformarli in babysitter personali, ai vecchini
chechiedonopreciseinformazionimeteocomese
stessero interrogando Giuliacci, ai bagnanti che
stazionano imperterriti fino a sera sui lettini, anche con vento e mareggiate, costringendoli a presenziare anche con la spiaggia semivuota. Ma i più
odiatidituttisonoloro:quelliche“mituffocoltramonto” e che scatenano un boato di mugugni, anche dialettali, che è bene non tradurre.
«Io affiggerei questo all'entrata dei bagni: “Signori, alle 7 mi sale il Demone, io ve l'ho detto...”»,
scrive Danilo, uno dei fondatori del gruppo Facebook, che incassa un numero confortante di consensi e mostra un video che riprende un bagnante
dell’ultima ora inevitabilmente ribattezzato “Il
mena belino delle 19”.
C’è di che ridere, senza dubbio, eppure la questionehaisuoirisvoltiseri.Perchéconquest’ansia
di chiudere tassativamente le spiagge a una certa
ora, non è che gli addetti ai lavori attirino troppe
simpatie.«Loso,c’èchidicechenonfacciamonulla, dormiamo sul trespolo e ‘tampiniamo’ solo le
TENSIONE SOTTO L’OMBRELLONE
Il gruppo su Fb ha un titolo
eloquente: “Non menare
il belino...al bagnino”. Uno
spaccato di vita da spiaggia
ragazze–dicesarcasticoDanilo,unodeitrebagnini di Alassio che hanno ideato il gruppo – La realtà
è che lavoriamo 12 ore al giorno tutti i giorni per 5
mesi di fila, e la sera siamo cotti: anche noi siamo
d’accordo nel tenere i Bagni aperti fino a tarda sera, ma allora è necessario assumere più persone e
fare i turni. Questo, però, non dipende da noi, ma
dai titolari degli stabilimenti. Noi la sera siamo
stanchi». Ed è proprio in una di queste 12 ore alle
prese con turisti dai mille quesiti che i tre, ognuno
seduto sul proprio trespolo, ha iniziato a ironizzare via sms sulle strane richieste degli ospiti delle
spiagge,aprendopoilapaginaonline.«Avincerela
palma dei ‘mena belino’ sono certamente quelli
che restano sul lettino anche con vento e pioggia:
madico,nonaveteunprogrammaalternativo?–si
sfoga simpaticamente Danilo – C’è chi viene in vacanza qui da vent’anni e ancora chiede dove sia la
stazione ferroviaria perché quando è qui compie
solo il tragitto per venire al mare e nulla più: ecco,
ma se fa brutto, non sarebbe il caso di farsi un giro
per vedere la città e i negozi? I più tranquilli sono
comunqueirussi:nonfannostorieperaverel’ombrelloneinprimafilaoaltricapriccidelgenere.Gli
italiani sono decisamente più nervosi».
F. P.
I BALNEARI
«Offerte diverse
poi sarà il turista
a scegliere
dove andare»
L’APPELLOèperunamaggioreelasticitàeunosviluppodelmododifare accoglienza: è chiara la filosofia
portata avanti da Enrico Schiappapietra, presidente regionale del Sindacato Italiano Balneari, che, davanti a bagnini e titolari di stabilimenti balneari un po’ troppo fiscali
sugli orari di apertura e chiusura
spiagge,sottolineailvaloreaggiunto
di chi opta per un’ospitalità “prolungata”.
«Come categoria abbiamo spinto
per ottenere una normativa meno
vincolante e, in particolare dal 2012,
la Regione ci ha accontentato – dice
Schiappapietra – Ora è possibile
non solo chiudere le spiagge ben oltre le 19, ma anche tenere aperto nel
corso della stagione invernale. D’altronde lo stabilimento balneare è e
deve essere considerato un’attività
di intrattenimento, senza troppi limiti. Poi sta ai titolari della varie realtà decidere quale formula scegliere». Tra i 1200 stabilimenti balneari
liguri – e, in particolare, tra i circa
600 del Savonese – sono però in
molti a restare ancorati al vecchio
stile “scaccia-turisti” dalle spiagge.
«Diciamo che costoro non vanno
nella direzione da noi auspicata –
commenta il presidente regionale
del Sib – E’ evidente che chi è più
strutturato, con tanto di bar e ristorante, è più facilitato a cogliere l’opportunità di un’apertura anche serale, mentre chi ha solo spiaggia e
chioschetto alle 20 sarà portato a
chiudere i battenti. L’importante è
che ogni cittadina rivierasca sia una
sortadivillaggioturisticoall’aperto,
contantodioffertavariegatacapace
di andare incontro a qualsiasi esigenza: poi sarà il turista a scegliere i
bagni in grado di offrire i servizi migliori per sé e la propria famiglia.
Nonènegativochecisianodifferenzetraunaspiaggiael’altra:speroperò che nessun ospite sia ‘cacciato’
dalle spiagge al tramontar del sole».
Eppure,trailtrespolodelbagnino
elabattigia,nonèrarosentirerisuonare qualche mugugno. «L’accoglienza,lacapacitàdifareunsorriso,
sono i biglietti da visita per il nostro
turismo:nonc’entranullailcarattere, è questione di professionalità –
sottolinea Schiappapietra – Invito
inoltre tutti a cogliere il segnale positivo dell’incremento dei turisti
stranieri che, con la crisi del mercato nordafricano e di Paesi alle prese
con guerre e attentati, riscoprono le
coste italiane».