Spiagge, l`erosione non si ferma è allarme in

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IL SECOLO XIX
21
MARTEDÌ 17 FEBBRAIO 2015
savona provincia
DA ANDORA AD ALASSIO, LA MAPPA DEI PUNTI CRITICI
Spiagge, l’erosione non si ferma
è allarme in tutta la provincia
Il geologo Filippi: «Restano strisce di sabbia. Colpa dell’uomo»
MASSIMO PICONE
DA ANDORA a Varazze, ormai, è un grido d’allarme. La
spiaggia si ritira e gli stabilimenti balneari lanciano l’Sos
per fermare l’impoverimento
costiero e salvare la prossima
stagione turistica. L’erosione
colpisce tutta la costa savonese. Un fenomeno evidenziato
a livello nazionale dall’Ispra
(Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che trova conferma nelle
parole del geologo Giampietro «Mimmo» Filippi, ex assessore della Provincia: «Premetto: la spiaggia che oggi
l’uomo considera tale, è in realtà una fascia oscillante che
può essere dimensionata da
venti e mare. A volte il litorale
si arricchisce, oppure si riduce».
Ad Alassio come a Varazze,
neglianni,siècostruitomolto
sul litorale. Filippi prosegue:
«Un chiaro esempio è la casa
colonica con torre che si trova
a Legino, sulla collina a lato
della rampa che porta all’autostrada, vicina al campo di
calcio «Ruffinengo». La costruzione, risalente al Seicento, fu fatta erigere da una famiglia nobiliare genovese
La spiaggia di Alassio, uno dei casi in provincia di Savona
che da quell’altezza controllava i coltivi sottostanti che,
dalla sabbia alla terra, arrivavano alle pendici della collina. Questo per verificare le
opere da intraprendere sull’avanzamento o arretramento dell’acqua marina. Oggi
quella distesa non c’è più. Nel
frattemposono stati realizzati l’Aurelia, il Parco Doria ferroviario, piazzale Amburgo,
svincoli e le case popolari di
via Bresciana – specifica il geologo -. Quindi siamo abituati
a ritenere la spiaggia di via
Nizza, larga una ventina di
metri circa, quale “vera” porzione finale di terreno, ma in
natura non era così». Occupandosi da decenni di geologia e geotecnica, Filippi conosce bene la costa locale.
«Sono presenti lunghe bandediterritoriochesierodono.
Le leggi della natura sono più
antiche di quelle dell’uomo.
Altri esempi ? Basti pensare
alle massicciate dell’antica
ferrovia e della litoranea che
hanno posto un “muro” alla
battigia lungo tutta la riva savonese. I pennelli frangiflutti,
inoltre, costruiti in tutti i paesi che si “rubano” tra loro la
sabbia che giunge da levante,
in un crescendo in continuità.
Il vento e le correnti di SudOvest (libeccio) veicolano sedimenti che sbattono contro
queste strutture, tornando al
largofinoagliottocentometri
dalla terraferma, lì termina la
piattaforma continentale e i
depositi mobili di sabbia finiscono in profondità tali che
non saranno mai più recuperati». L’analisi di Filippi, prosegue così: «A Noli, la passeggiata è stata costruita “togliendo” spazio al bagnasciuga. A ponente del nuovo porto
di Loano, da Pietra Ligure alla
Caprazoppa l’erosione è ben
visibile. La baia di Porto Vado
è una “trappola” perché contro di essa sbatte il libeccio
che rimanda i sedimenti nella
baia, insabbiando il fondale
oggi fangoso e privo di vita.
Infine,lesottilistriscesabbiose di Varazze e Alassio. «Inutile lamentarsi, vale lo stesso
discorso delle alluvioni. Se
l’uomo interviene male, rompe delicati equilibri a ogni
azione».
È UN PUNTO INTERROGATIVO L’IMPATTO DELL’INFRASTRUTTURA
Incubo piattaforma sull’arenile savonese
Gli abitanti temono di perdere una risorsa, alcuni studi escludono problemi
IL CASO
VADO LIGURE. Il rischio di
erosione delle spiagge di Vado e Savona è uno dei problemi più temuti dagli abitanti
che, ormai da alcuni mesi vedono crescere il basamento
della futura piattaforma
multipurpose di Apm-Maersk. Nel corso degli anni sono
stati eseguiti diversi studi,
commissionati da Apm e dall’Autorità portuale, che indicavano alcuni interventi da
prevedere nel progetto per
evitare la riduzione del litorale, pur escludendo ripercussioni sull’arenile savonese. Ma agli abitanti e ai comitati ambientalisti le rassicurazioni non bastano: il
timore è di ritrovarsi con una
spiaggia in perfetto stato, che
però avrà di fronte il profilo
della piattaforma.
Dal punto di vista più pratico, le perplessità riguardano
il rischio di stagnazione delle
acque nei pressi della piattaforma. Oltre alle prescrizioni
della commissione regionale
Via, Autorità portuale e Fondazione Cima hanno stipulato una convenzione per la
promozione di un programma di ricerca scientifica am-
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bientale con il monitoraggio
di fondali, flora e fauna. Fra
gli interventi già previsti c’è
la risistemazione dell’alveo
del rio Solcasso, per limitare
l’erosione del litorale. In pratica il rio avrà un nuovo tracciato coperto da paiolato
amovibile, inoltre sarà riprofilata la scogliera, mentre
l’area a ponente dei bagni Karibù sarà protetta da un geotuboperladifesadell’arenile.
ALBISSOLA MARINA
Il legname sulla spiaggia di Albissola Marina
La legna sul litorale
può essere bruciata
Ordinanza della Protezione civile
ALBISSOLA MARINA. Una
nuova puntata si aggiunge
nella telenovela delle disposizione che un giorno consentono di bruciare la legna
accumulata sulle spiagge e il
giorno seguente lo vietano.
La Regione ha comunicato
che la Protezione civile nazionale ha emesso una nuova
ordinanza per autorizzare i
comuni liguri danneggiati
dalle alluvioni dello scorso
novembre a bruciare le tonnellate di legname portate
dal mare sulle spiagge. Ad Albissola Marina, una delle località più colpite dall’accumulo di tronchi e rami sull’arenile, il Comune sta
aspettando di capire come
comportarsi. «Provvederemo a smaltirla in ogni caso
entro fine mese – spiega l’assessore all’Ambiente di AlbissolaMarina,LuisaSiccardi
-. Eravamo pronti a bruciarla,
ma poi era arrivato il parere
negativo del Corpo forestale
che ha bloccato l prima ordinanza della Protezione civile.
Ora sembrerebbe essere
uscita una nuova ordinanza
che riapre la possibilità di
bruciare il legname. Aspettiamo che la notizia sia confermata. Ad ogni modo entro
fine mese puliremo le spiagge di Albissola, speriamo che
nel frattempo arrivino istruzioni definitive». La nuova
ordinanza è stata emanata
dal Dipartimento della Protezione civile su richiesta
della Regione Liguria per superare le obiezioni del Corpo
forestale dello Stato ed evitare così le sanzioni previste
per chi bruci il legname sulla
spiaggia. Quindi per la Regione tutti i Comuni liguri potranno ripulire sia le spiagge
sia l’alveo dei torrenti.
G. V.
QUILIANO. INGRESSO UFFICIALE IL 15 MARZO
Don Pometto lascia Valleggia
la parrocchia all’indiano Soosai
QUILIANO. Sostituire lo “storico” parroco di Valleggia, don
Giuseppe Pometto, non sarà un
compito facile, ma la frazione
quilianese riceverà come nuovo prete don Silvester Soosai,
38enne di origine indiana, che
già ben conosce la zona operando da tempo nelle parrocchie di Bergeggi, Montagna e
Roviasca, che comunque manterrà. Ad aiutarlo nel nuovo incarico arriverà come viceparroco don Selvaraj Devasahayam, proveniente dalla catte-
drale di Savona. Gli abitanti di
Valleggia, dopo aver vissuto
decenni con gli storici parroci
don Angelo Genta e don Pino
Torcello, e infine con don Pometto, attendono di conoscere
il nuovo arrivato. L’ingresso ufficiale dei due nuovi parroci è
previsto per domenica 15 marzo, con la messa celebrata dal
vescovo Vittorio Lupi. Don Pometto invece diventerà la guida di tre comunità nel Comune
di Stella: San Giovanni, San
Bernardo e Santa Giustina.
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