Pensionati. «Basta rinviare: tagliamo gli sprechi

Download Report

Transcript Pensionati. «Basta rinviare: tagliamo gli sprechi

- lunedì 9 marzo 2015 -
PENSIONATI
l'Adige -
Pagina: 11 -
Alla Provincia: «Sì a una spesa pubblica efficiente»
«Basta rinviare: tagliamo gli sprechi»
«La giunta provinciale dimostri di non ascoltare le minacce di chi vuole tutto sotto casa o rifiuta di fare la propria
parte in questo delicato momento per l’autonomia. Altrimenti non avrà più l’autorevolezza per pretendere responsabilità da nessuno». Lo evidenziano Spi Cgil, Fnp Cisl e
Uil Pensionati, chiedendo di
eliminare sprechi ed aumentare l’efficienza della spesa pubblica, senza scaricare tutto sulla compartecipazione degli
utenti.
«Aumenti dei canoni minimi
dell’Itea, incremento dei livelli di compartecipazione degli
utenti dei servizi socio-assistenziali, nuovi ticket sulle ricette mediche e a breve l’introduzione dell’Icef sulle rette
delle case di riposo: tutte misure sulle quali le organizzazioni sindacali sono intervenute per limitarne gli effetti negativi sui ceti più deboli, senza fare le barricate. Ma dimostrando senso di responsabilità, quello che non sembrano
avere altri, in primis le associazioni datoriali o i rappresentanti dei territori, che rallentano scelte di ottimizzazione
dei servizi o di recupero di gettito» viene evidenziato in una
nota dei sindacati.
I segretari generali di Spi Cgil,
Fnp Cisl e Uil Pensionati, Enzo
Gasperini, Giovanni Agostini e
Claudio Lucchini, sono contrari «al balletto quotidiano di chi
vuole rimandare la tassa di
soggiorno o di chi, tra amministratori locali e dirigenti medici, spinge per rinviare scelte di riorganizzazione dei servizi sanitari tra centro e periferia», perché «la giunta provinciale deve dimostrare serietà e determinazione». E
prendono ad esempio il piano
di miglioramento dell’azienda
sanitaria, che ha due anni di
vita: secondo Gasperini, Agostini e Lucchini, ancora molte
delle scelte strategiche in esso contenute sono rimaste solo sulla carta.
Per i sindacati dei pensionati,
non devono essere le famiglie
più deboli a pagare i costi della inevitabile spending review:
se la spesa pubblica va ridimensionata - sostengono questo non deve avvenire a
scapito dei cittadini economicamente più fragili. «Tutti debbono fare la propria parte e la
giunta deve dimostrare di non
cedere ai ricatti dei poteri forti. Questo soprattutto quando
la riorganizzazione di un servizio non solo garantisce dei
risparmi, ma aumenta la sicurezza e l’efficienza. Fino ad oggi - concludono i tre sindacalisti - abbiamo dimostrato nei
fatti la nostra responsabilità di
fronte a scelte anche onerose
per chi accede ai benefici del
welfare provinciale. Ma non si
possono chiedere sacrifici senza che tutti gli attori istituzionali, economici e sociali dimostrino di volersi assumere le
stessi oneri».