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“Il fanciullo trova il tutto nel niente, l’uomo
adulto il niente nel tutto”
(G. Leopardi – “Zibaldone”)


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L’obiettivo principale di tutte le attività educative proposte e realizzate dall’associazione
Il Giglio, è quello di incentivare e valorizzare le potenzialità e le peculiarità intrinseche di
ogni bambino e adolescente, nel rispetto dell’individualità di ciascuno.
Quest’impostazione di fondo implica una completa applicazione di ciò che realmente, nella
letteratura pedagogica, significa EDUCARE, ossia “trarre fuori” da ogni essere umano la
specialità che lo rende un essere unico al mondo.
Ciò che noi educatori cerchiamo di trasmettere ai nostri bambini è il pensiero che non
esiste un modello di perfezione, perché ogni individuo è perfetto nella sua diversità.
Lavorando con i bambini e per i bambini, infatti, abbiamo compreso quanto sia complesso e
variegato il loro mondo e quanto siano diverse le problematiche (devianza, dispersione
scolastica, disturbi dell’apprendimento, disturbi della condotta, autismo, ritardo mentale,
ecc.) che caratterizzano l’infanzia e l’adolescenza del nostro tempo.
Considerando la specificità di ogni bambino abbiamo capito che non esiste un metodo
educativo valido per tutto l’universo dei fanciulli e quindi la nostra scelta è stata quella di
adottare metodologie diversificate in relazione ai bisogni contingenti che si manifestano
nella quotidianità.


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Le metodologie educative che applichiamo nel corso delle nostre
attività sono:
 Modeling
 Tutorig
 Apprendimento cooperativo
 Peer education
 Life skills education
 Didattica metacognitiva
 Didattica laboratoriale
 Token economy
 Educazione Assistita dagli Animali (Pet-teraphy)


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Procedura
attraverso la
quale un
osservatore
apprende
determinate
abilità
osservando un
modello

È utile per:
 Apprendere una gamma ampia e diversificata
di comportamenti
 Migliorare i comportamenti già posseduti
 Vincere le paure e le inibizioni
 Inibire certi comportamenti

L'osservazione di un modello, per l’immediatezza con cui
è possibile comunicare le performance da apprendere,
rappresenta una delle strategie educative più produttive


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è più probabile che un soggetto sia motivato ad
imitare il comportamento di un altro se:
Attribuisce al modello
una valenza positiva

valenza
affettiva

può osservare
frequentemente
le performances

le performance
si rivelano efficaci

prevalenza

valore
funzionale


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DIVERSI TIPI DI MODELING
Presentazione separata di ogni segmento
della Task Analysis dell’abilità
Presentazione del comportamento e
successivo aiuto all’osservatore per
avvicinarsi alla prestazione del modello

Modello presentato mediante immagini
Immaginare un modello scelto ad hoc
mentre esegue correttamente le azioni
Modellamento da parte dei pari (empatici
e rinforzanti)


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Il “TUTOR”
INSEGNA

La procedura di tutoring
si caratterizza per
l’attribuzione di una
funzione educativa
ad un soggetto nei
riguardi di un altro.
Essa implica che tra
due o più persone si
stabilisca un rapporto
verbale e una relazione
di interscambio in cui:

Il “TUTEE”
APPRENDE


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Incominciando dalla diade tutor  tutee
l'obiettivo è quello di organizzare progressivamente,
la formazione di gruppi sempre più ampi di soggetti.

Il controllo degli stimoli antecedenti,
infatti, può essere più efficace se tutti
i bambini apprendono sistemi diversi di interazione.


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Favorire la strutturazione di rapporti interpersonali
e di comportamenti adeguati di guida, di aiuto e di
gratificazione dell’altro da parte del tutor;
Promuovere e facilitare l’apprendimento mediante
il rapporto di collaborazione che si instaura tra il
tutor e il tutee.


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a) adeguata comunicazione verbale col tutee
b) gratificazione contingente e sistematica
delle risposte corrette

c) modificazione dei comportamenti inadeguati
del tutee.


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Dopo che si è stabilita e consolidata
una relazione positiva tra i due soggetti,
è di fondamentale importanza che questa sia estesa
e generalizzata ad altri compagni di studio,
ricorrendo a strategie di

obiettivo
completare il processo di integrazione di ogni
bambino nell’ambito del gruppo dei pari.


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È un processo di istruzione che coinvolge chi studia nel
lavoro di gruppo per raggiungere un fine comune.
L'apprendimento cooperativo non è solamente un metodo
didattico, in realtà è una filosofia di vita, un crescere
insieme in un contesto educativo.
Tale filosofia afferma che, ogni volta che le persone si
riuniscono in gruppo, i loro obiettivi possono essere
soddisfatti più facilmente se lavorano insieme, in
collaborazione, invece di competere l'uno con l'altro
nell'affrontare i problemi.


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Gli elementi costitutivi dell’apprendimento cooperativo
sono:
POSITIVA
INTERDIPENDENZA

RESPONSABILITA’
INDIVIDUALE

INTERAZIONE
FACCIA A FACCIA

I membri del gruppo fanno affidamento gli uni sugli altri per
raggiungere lo scopo. Se qualcuno nel gruppo non fa la
propria parte, anche gli altri ne subiscono le conseguenze
Ogni membro è ritenuto responsabile di tutto il compito
assegnato al gruppo, non solamente della parte che deve
svolgere

Benché parte del lavoro di gruppo possa essere divisa e svolta
individualmente, è necessario che i componenti il gruppo
lavorino in modo interattivo, verificandosi a vicenda

ABILITA’ SOCIALI

I membri del gruppo vengono incoraggiati e aiutati a
sviluppare la fiducia nelle proprie capacità, la leadership, la
comunicazione, il prendere delle decisioni e difenderle, la
gestione dei conflitti nei rapporti interpersonali

VALUTAZIONE
DEL LAVORO
DI GRUPPO

I membri, periodicamente valutano l'efficacia del loro lavoro
e il funzionamento del gruppo, ed identificano i cambiamenti
necessari per migliorarne l'efficienza


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Perché favorisce:
 il recupero dei ragazzi problematici, poco motivati
allo studio e con problemi affettivi, sociali, cognitivi
e di apprendimento

 l’integrazione dei soggetti disadattati, handicappati,
o di diversi gruppi etnici, linguistici, religiosi

 lo sviluppo delle competenze sociali, del senso civico,
del rispetto dell'altro, della partecipazione, della
responsabilità, dell'interdipendenza

 la valorizzazione dei più bravi
 lo sviluppo del cittadino democratico.


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Utilizzando le modalità di apprendimento
cooperativo possono migliorare:
IMPEGNO
E MOTIVAZIONE
ALLO STUDIO

la motivazione è il risultato di un'interazione caratterizzata da
sostegno, incoraggiamento reciproco, clima positivo nel gruppo.

RENDIMENTO
SCOLASTICO

la modalità cooperativa promuove un livello superiore di prestazione
pari a un miglioramento di circa due terzi rispetto all'apprendimento
tradizionale in termini di qualità e quantità delle competenze.

RELAZIONI
INTERPERSONALI

si crea uno spirito di squadra, rapporti di amicizia e sostegno
reciproco, tra cui il miglioramento delle relazioni etniche grazie allo
sviluppo delle abilità sociali.

BENESSERE
PSICOLOGICO

migliorano l'autostima, l'autosufficienza e il senso di identità dei
ragazzi.

ABILITA' DI
RUOLO

l'apprendimento cooperativo migliora l'abilità di assumere un ruolo
cognitivo ed affettivo; in teoria, l'assunzione di un ruolo e le
opportunità di interazione cooperativa sono correlate ad uno sviluppo
più alto di moralità.

RISULTATI
METACOGNITIVI

strategie cognitive indotte dal dover discutere e spiegare ad altri un
argomento.


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Altro metodo per eccellenza nel
lavoro di gruppo è la

una strategia educativa volta ad attivare un processo spontaneo
di passaggio di conoscenze, di emozioni e di esperienze da parte
di alcuni membri di un gruppo ad altri membri di pari status.
L’educazione tra pari è uno dei più significativi modelli di lavoro
per e con gli adolescenti, e mette in moto una comunicazione
globale, volta a ricercare autenticità e sintonia tra i soggetti
coinvolti.

Essa li riconosce come attori primari nella promozione del proprio
benessere e nella realizzazione di azioni di prevenzione e
di comportamenti a rischio.


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 Promuovere le potenzialità dei giovani in quanto

individui capaci di fornire un valido contributo
sociale
 Migliorare la rete delle relazioni tra pari
 Contrastare il rischio di disagio giovanile
 Migliorare la produttività scolastica
 Migliorare i processi di autonomia dei singoli
ragazzi
 A lungo termine contribuire a contenere il
fenomeno dell’abbandono scolastico
 Favorire lo sviluppo dell’empowerment finalizzato al
fronteggiamento
dei
compiti
evolutivi
e
all’incremento delle life skills.


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“Con il termine Life Skills si intendono tutte quelle
abilità che è necessario apprendere per mettersi in
relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le
pressioni e gli stress della vita quotidiana.
La mancanza di tali skills socio-emotive può causare, in
particolare nei giovani, l’instaurarsi di comportamenti
negativi e a rischio in risposta agli stress.
(Bollettino OMS <> n. 1 1992)”


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Il “nucleo fondamentale” delle Life Skills è costituito dalle
seguenti abilità e competenze:
DECISION MAKING

PROBLEM SOLVING
PENSIERO
CREATIVO

aiuta ad affrontare in maniera costruttiva le decisioni nei vari momenti
della vita.

permette di affrontare i problemi della vita in modo costruttivo.
aiuta a guardare oltre le esperienze dirette e a rispondere in maniera
adattiva e flessibile alle varie situazioni della vita quotidiana.

PENSIERO CRITICO

consente di analizzare le informazioni e le esperienze in maniera obiettiva.

COMUNICAZIONE
EFFICACE

sapersi esprimere, sia sul piano verbale che non verbale, con modalità
appropriate rispetto alla cultura e alle situazioni.

CAPACITA’ DI
RELAZIONI
INTERPERSONALI

aiuta ad interagire con gli altri in maniera positiva e a creare e mantenere
relazioni amichevoli che possono avere forte rilievo sul benessere mentale
e sociale.

AUTOCONSAPEVOLEZZA

riconoscimento di sé, del proprio carattere, delle proprie forze e
debolezze, dei propri desideri e delle proprie insofferenze.

EMPATIA

consente di comprendere gli altri anche in situazioni non familiari.

GESTIONE DELLE
EMOZIONI

aiuta a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri e facilita la
gestione dei comportamenti in modo appropriato.

GESTIONE DELLO
STRESS

consiste nel riconoscere le fonti di stress della vita quotidiana e
nell’imparare a controllarle.


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La Life Skills Education consente di:
• Esaminare criticamente i valori a cui si riferiscono i nostri
atteggiamenti e comportamenti
• Riflettere su esperienze passate e considerare le possibilità per
future azioni
• Identificare le aree per la crescita personale e cercare
opportunità per sviluppare le nostre capacità e competenze
• Riconoscere e valutare i propri aspetti positivi
• Affrontare aspetti negativi o punti di debolezza che riconosciamo
in noi
• Riconoscere il proprio ruolo per la crescita personale, la
motivazione, il coinvolgimento, l’impegno, l’assunzione di
responsabilità, la proattività.
Attraverso le Life Skills i giovani saranno in grado di sperimentare
“insight” personali e avranno la possibilità di riflettere sul proprio
apprendimento e sul proprio sviluppo imparando ad usare
questa crescita in modo costruttivo.


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Una metodologia educativa che stimola nei giovani la
riflessione sulle proprie esperienze di vita e sui
propri processi di pensiero e di apprendimento è la

È un processo di conoscenza che:

 Potenzia le modalità di apprendimento
 Potenzia le abilità già possedute
 Dà maggiore consapevolezza per le finalità del

compito
 Attiva processi mentali utili all’esecuzione del
compito attraverso processi di controllo e
valutazione


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Aiutare chi studia a:


conoscere le proprie modalità di apprendimento (monitoraggio cognitivo)



riconoscere il livello di acquisizione delle proprie abilità per lo svolgimento
di compiti (autoregolazione)



riconoscere e applicare consapevolmente comportamenti, strategie utili ad
un più efficace processo di apprendimento



scegliere strategie operative più adeguate al suo apprendimento



comprendere che l’appropriazione delle capacità di autocontrollo e
revisione gli permettono apprendimenti e risultati migliori
Avviare processi metacognitivi vuol dire spingere bimbi e ragazzi alla
gestione diretta del proprio modo di conoscere il mondo e le cose.


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Al potenziamento delle capacità di comprensione e di applicazione
delle conoscenze pratico-teoriche contribuisce in larga misura la

Il LABORATORIO è il luogo dove si
attivano percorsi che stimolano la ricerca,
l’esplicitazione delle proprie idee e il
confronto con quelle degli altri.

In tale contesto di coinvolgimento attivo di chi studia,
l’errore non è sbaglio, ma un passaggio essenziale nel
processo di apprendimento.


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Attraverso la didattica laboratoriale è possibile:

 Abituare a cogliere le connessioni tra i saperi, ad
affrontare un problema da più punti di vista
 Utilizzare in modo riflessivo le conoscenze e le
abilità personali
 Predisporre un contesto che offre l’opportunità
di imparare ad applicare
 Disporre di uno spazio di creatività e generatività
di nuove idee
 Proporre itinerari formativi significativi per i
ragazzi


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La didattica laboratoriale, infatti, consente di
creare situazioni di apprendimento che:

privilegiano
la
costruzione
della
conoscenza
e
non la sua
riproduzione

presentano
compiti
autentici

favoriscono
la
riflessione
e il
ragionamento

consentono
rappresentazioni
multiple della
realtà

favoriscono
la
costruzione
cooperativa
della
conoscenza


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3

6
7

7
2

5
3

3
6

È un sistema a “punti” o gettoni (token) che possono
essere incrementati o diminuiti in relazione alla
tipologia dei comportamenti emessi dai destinatari
dell’azione educativa.


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L’esecuzione di ciascun comportamento
adeguato, o di una classe di comportamenti,
sarà contrassegnata da un punteggio

6

1
5
più un comportamento è
scarsamente presente
nel repertorio
comportamentale
del soggetto

2

7

4

3
10
più punti dovranno
essere previsti
e assegnati
per la sua
corretta esibizione


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Rientra nell’ambito della Pet Therapy
ed è una metodologia capace di
supportare lo svolgimento di progetti
educativi,migliorandone i risultati.
L'assunto di base è che il contatto
con un animale favorisce nella persona
una situazione di benessere; da
questo ne derivano una serie di
benefici che possono ottimizzare ed
accelerare gli obiettivi che si vogliono
ottenere su ogni singolo bambino.


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Perché l’animale:















stimola la socializzazione e aiuta nelle relazioni
aumenta l'autostima
non vede l'handicap ma la persona
fornisce accettazione e approvazione senza riserve
non giudica;
non è in competizione;
non rifiuta (non ci nega appartenenza);
dà un senso alla nostra presenza;
dà un senso al presente;
offre stimoli cognitivi;
distoglie l'attenzione dai problemi (fobie, ansia, depressione);
offre possibilità comunicative;
dà un sostegno (affettivo, relazionale);
facilita disposizioni positive (entusiasmo, buonumore, sorrisi, gioco, curiosità,
desiderio di imparare).

Per l'animale non esiste diversità, non c'è minorazione o devianza, egli non rifiuta e non
compatisce, ma dona affetto e lo richiede con forza.


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Nel corso delle nostre attività abbiamo potuto constatare la validità
di queste metodologie educative e soprattutto la loro flessibilità.
Abbiamo, infatti, notato un netto miglioramento, a livello cognitivo,
comportamentale e relazionale in tutti i nostri bambini, anche in quelli
particolarmente problematici o portatori di patologie specifiche
(disturbi della condotta, disturbi dell’apprendimento, iperattività,
ecc.).
Il nostro “viaggio” nel mondo infantile e adolescenziale ci ha consentito
di comprendere che ogni bambino è un microcosmo meraviglioso al
quale si accede da un unico passaggio.
La sfida di ogni educatore è quella di trovare la chiave che permette di
entrare in quel piccolo mondo per “trarre fuori” tutta la specialità che
ciascun bambino, anche il più problematico, porta dentro di sé…