Transcript Melanie Klein
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Corso di
Psicologia Dinamica
Melanie Klein
Franco Baldoni
Facoltà di Psicologia - Università di Bologna
Slide 2
Melanie Klein
Nasce come Melanie Reizes a Vienna il 30 marzo 1882
Abbandona gli studi in medicina per sposare Arthur
Stephan Klein, dal quale ha tre figli
Si trasferisce a Budapest, dove inizia un’analisi con
Sàndor Ferenczi. Dopo aver divorziato si reca a Berlino
per continuare la propria formazione con Karl Abraham
Viene invitata a Londra dove si occupa di psicoanalisi
infantile utilizzando la tecnica del gioco
Teorizza un mondo interno contenitore di oggetti in
relazione (Teoria delle relazioni oggettuali )
Entra in contrasto con Anna Freud
Muore a Londra il 22 settembre 1960
Slide 3
La tecnica del gioco
Il gioco rappresenta l’espressione simbolica
delle fantasie e dei desideri inconsci infantili
E’ un equivalente dei sogni (in entrambi
viene utilizzato lo stesso linguaggio) e può
essere interpretato con gli stessi metodi
E’ la tecnica privilegiata nell’analisi dei
bambini (nei quali un dialogo di tipo adulto
non è possibile e le associazioni verbali sono
povere)
Vedi: La psicoanalisi dei bambini (1932)
Slide 4
Polemica tra Melanie Klein
e Anna Freud
Anna Freud :
i bambini non possono manifestare un transfert sul
terapeuta perché ancora troppo legati ai genitori
Devono essere preparati all’analisi al fine di creare un
atteggiamento favorevole verso il terapeuta
Melanie Klein :
Anche i bambini manifestano il transfert
Non servono interventi preparatori
E’ necessario interpretare subito per ridurre l’angoscia
del bambino, liberare la fantasia e diminuire le
inibizioni a vantaggio della creatività
Slide 5
Il mondo interno
E’ la mente intesa come un contenitore di
oggetti al quale si attinge per rapportarsi
con il mondo esterno e nel quale gli
oggetti esterni vengono introiettati
La Klein è stata accusata di sottolineare
eccessivamente l’importanza del mondo
interno trascurando il ruolo dell’ambiente
Slide 6
Gli oggetti interni
Esperienze inconsce o fantasie di oggetti situati nella
mente (dentro l’Io) che possiedono motivazioni e
intenzioni proprie
Sono entità attive sentite come concrete, quasi persone,
in quanto amano, odiano, distruggono, divorano, invidiano
(madre, padre, fratelli, parti del corpo)
Sono totali o parziali e possono essere scissi in buoni o
cattivi
Dipendono dal modo in cui è stato sperimentato e
introiettato l’oggetto esterno (sono “specchi della realtà”)
Tramite la proiezione influenzano il modo in cui vengono
percepiti gli stessi oggetti esterni
Slide 7
Le fantasie inconsce (Fantasmi)
Sono le rappresentazioni mentali degli eventi
somatici (comprese le pulsioni)
Derivano da sensazioni fisiche interpretate come
relazioni con gli oggetti che causano tali sensazioni
Sono espressione delle pulsioni, ma anche dei
meccanismi di difesa elevati contro di esse
In esse agiscono come protagonisti gli oggetti interni
Vi è una stretta relazione tra fantasia e attività
simbolica (tramite la quale avviene il passaggio
dall’investimento libidico del proprio corpo a quello
della realtà esterna)
Slide 8
Le relazioni oggettuali
Mondo interno
Mondo esterno
Introiezione
Buoni
Scissione
Cattivi
Buoni
Oggetti
interni
Oggetti
esterni
Proiezione
Identificazione
Fantasia inconscia proiettiva
Soma
Scissione
Cattivi
Slide 9
Il rapporto con il seno
Un buon rapporto con il seno nei primi mesi di
vita è indispensabile per il benessere psichico
futuro
Sotto il predominio degli impulsi orali il seno è
percepito come la sorgente del nutrimento e
perciò della vita
In seguito alle frustrazioni in tutti i bambini si
svilupperebbe un invidia del seno materno, più
antica di quella del pene, caratterizzata da
fantasie di attacchi sadici orali, uretrali e anali
Slide 10
Il Super-Io precoce
Dopo una situazione iniziale di completo appagamento, con
lo svezzamento e l’educazione alla pulizia, in entrambi i sessi
la madre viene vissuta come frustrante divenendo oggetto
di invidia e di fantasie aggressive orali, uretrali e anali nei
confronti dell’interno del suo corpo (che contiene i bambini
e il pene paterno)
Si avrebbe l’introiezione di una immagine materna
vendicativa e punitiva (Super-Io precoce) alla quale il
bambino reagisce con fantasie aggressive e angosce
persecutorie
Le fantasie di genitori punitivi sono già presenti al 1-2° anno
(questo Super-Io precoce non è l’erede dell’Edipo, ma ne è
parte integrante)
Slide 11
Il complesso di Edipo precoce
Un complesso di Edipo precoce si sviluppa già verso il
1°-2° anno come conseguenza alle frustrazioni dovute
allo svezzamento e all’educazione alla pulizia
Tutti i bambini si rivolgerebbero al padre attraversando
una fase di femminilità in cui si identificano con la
madre e il pene paterno è l’oggetto desiderato. Il seno
e il pene sono quindi gli oggetti orali primari
(equivalenza simbolica seno=pene)
Questa fase è destinata in seguito ad essere superata
passando all’Edipo positivo (nel maschio) o conservata
(nella femmina)
Slide 12
Il concetto di posizione
E’ una modalità ricorrente di rapportarsi
con gli oggetti e di organizzare
l’esperienza
Le posizioni appaiono nella prima infanzia,
ma si ripropongono, alternandosi, nel
corso della vita
Possono assumere un significato normale
oppure patologico
Vedi: Contributo alla psicogenesi degli stati maniaco-depressivi (1935)
Slide 13
La teoria delle posizioni
0
6m
1° anno
Posizione
Schizo-paranoide
2° anno
Posizione
Depressiva
(Angoscia persecutoria)
(Angoscia depressiva)
Risposta
maniacale
Riparazione
Nevrosi
(Edipo)
Slide 14
La posizione schizo-paranoide
La presenza di pulsioni opposte (libidica e aggressiva) porta
alla scissione dell’oggetto (il seno) in buono o cattivo
(componente schizoide) senza la consapevolezza che si tratta
dello stesso oggetto
Entrambi gli oggetti possono essere introiettati nel mondo
interno o proiettati all’esterno (componente paranoica)
L’oggetto buono gratifica e tende ad essere conservato,
quello cattivo terrorizza e tende ad essere proiettato
all’esterno (angoscia persecutoria)
L’Io si difende dall’angoscia persecutoria tramite le difese
primitive paranoidi
Vedi: Note su alcuni meccanismi schizoidi (1946)
Slide 15
Le difese primitive
Vengono impiegate nei confronti delle angosce primarie
persecutorie e depressive, legate all’istinto di morte, all’invidia
e alla frammentazione del Sé (si differenziano dalle difese
nevrotiche elevate contro la libido).
Operano contro l’esame di realtà
Sono caratteristiche delle posizioni schizo-paranoidi e
depressive
Sono particolarmente evidenti nelle psicosi e nei disturbi
borderline di personalità
Introiezione
Meccanismi primitivi
di difesa
Scissione
Proiezione
Identificazione proiettiva
Idealizzazione
Slide 16
Introiezione
Un oggetto esterno viene simbolicamente preso
dentro di Sé e assimilato come parte di se stessi
Attraverso di essa vengono rappresentati gli
oggetti del mondo interno
La rappresentazione dell’oggetto non è distinta
da quella del Sé e l’individuo diventa confuso
relativamente alla propria identità
Nel bambino ha un significato evolutivo
E’ il meccanismo opposto alla proiezione
Slide 17
Scissione (Splitting)
Separa gli uni dagli altri i sentimenti
contraddittori, le rappresentazioni di sé e
quelle degli oggetti
Permette di separare l’amore dall’odio, il
buono dal cattivo, il piacere dal dispiacere
Opera contro l’esame di realtà
E’ una difesa primitiva particolarmente
evidente nelle psicosi e nei disturbi
borderline
Slide 18
Proiezione
Un proprio desiderio o impulso viene
attribuito a un’altra persona o a un
oggetto del mondo esterno
Opera contro l’esame di realtà
E’ all’origine della superstizione, della
gelosia, dei deliri e delle allucinazioni
E’ una difesa primitiva particolarmente
evidente nella paranoia e nelle altre
psicosi
Slide 19
Identificazione proiettiva
Aspetti scissi del proprio sé avvertiti come cattivi vengono
introdotti fantasticamente nell’oggetto esterno nel tentativo di
danneggiarlo e controllarlo
Ne consegue un impoverimento del senso del sé e dell’identità
Rappresenta un attacco aggressivo di natura anale e uretrale
(prototipo di una relazione oggettuale aggressiva)
Nella prima infanzia rappresenta una prima forma di
comunicazione con la madre e di empatia (identificazione
proiettiva normale)
Nell’adulto opera contro l’esame di realtà ed è caratteristica
delle psicosi schizofreniche e dei disturbi borderline
(identificazione proiettiva patologica)
Vedi: Note su alcuni meccanismi schizoidi (1946)
Slide 20
Idealizzazione
Le qualità e il valore di un oggetto sono
esaltati (e i suoi difetti minimizzati)
L’identificazione con l’oggetto idealizzato
contribuisce alla formazione dell’Ideale
dell’Io
E’ in relazione con il narcisismo in quanto
l’oggetto è trattato come il proprio Io
Il suo valore difensivo è stato sottolineato
dalla Klein
Slide 21
Diniego
Rifiuto di riconoscere un fatto spiacevole o
indesiderato che si impone nel mondo
esterno (si nega la realtà stessa della
percezione)
Per alcuni autori riguarda anche gli aspetti
di Sé (pensieri, emozioni, desideri, fantasie)
Opera contro l’esame di realtà e può portare
al delirio
E’ una difesa primitiva particolarmente
evidente nelle psicosi
Slide 22
La posizione depressiva
L’oggetto buono e quello cattivo sono
riconosciuti come un unico oggetto (il seno, la
madre) nei cui confronti si sperimenta sia amore
che odio (ambivalenza)
Il timore di distruggere o perdere l’oggetto a
causa dei propri impulsi aggressivi (angoscia
depressiva ) stimola il senso di colpa
Le risposte possibili sono quella maniacale
(accentuazione della scissione e utilizzo difese
maniacali) oppure la riparazione
Slide 23
Le difese maniacali
Hanno la funzione di evitare la depressione
Sono caratterizzate da un senso di onnipotenza e sono
tese a trionfare sull’oggetto umiliandolo, disprezzandolo e
rifiutando di dipendere da esso in modo da non soffrire
per la sua perdita
Si fondano sul meccanismo del diniego e su altre difese
primitive
Non permettono il reale superamento della posizione
depressiva
Diniego (dell’oggetto cattivo)
Idealizzazione (dell’oggetto buono)
Difese maniacali
Svalorizzazione
Controllo onnipotente (Onnipotenza)
Slide 24
Svalorizzazione (Svilimento)
Nel tentativo di separarsi dall’oggetto
buono e contemporaneamente non
rinunciare ad esso l’Io ne svaluta
l’importanza
Rappresenta una forma particolare del
diniego
E’ una difesa maniacale
Slide 25
Controllo onnipotente
(Onnipotenza)
Atteggiamento di controllo sprezzante e
trionfante sull’oggetto
L’Io cerca di controllare i suoi oggetti per
evitare il terrore che gli incutono e le
angosce depressive di perdita
L’individuo si comporta come se fosse
superiore agli altri e possedesse poteri e
capacità straordinari
Slide 26
La riparazione
E’ basata sullo spostamento e sulla sublimazione
Il senso di colpa viene affrontato cercando di
ripristinare l’oggetto d’amore e di proteggerlo
dalla propria aggressività
Permette il superamento della posizione
depressiva
e
la
formazione
di
una
rappresentazione interna di un oggetto totale
buono e disponibile
Slide 27
Differenze tra Freud e Klein
Freud
Pulsioni, energie psichiche,
conflitti, complesso di Edipo,
Sessuale
Fasi dello sviluppo
psicosessuale
Struttura
Sviluppo dell’Io dopo il 1°
psichica
anno, Super-Io dopo l’Edipo
Angoscia di castrazione,
Angosce
invidia del pene
Difese
Rimozione, spostamento
Psicopatologia Psiconevrosi
Concetti
principali
Pulsione
Stadi
evolutivi
Klein
Oggetti, mondo interno, odio
invidia, fantasie inconsce
Aggressiva
Posizioni schizo-paranoide e
depressiva
Io presente alla nascita,
Super-Io ed Edipo precoci
Angoscia persecutoria e
angoscia depressiva
Difese primitive
Psicosi schizofreniche,
depressione, stati maniacali
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Melanie Klein
Bibliografia essenziale
Scritti (1921-1958).
Boringhieri, Torino, 1978
La psicoanalisi dei bambini
(1932). Martinelli-Giunti,
Firenze, 1970
Amore, odio e riparazione
(con Joan Riviere) (1937).
Astrolabio, Roma, 1969
Invidia e gratitudine
(1957). Martinelli-Giunti,
Firenze, 1969
Letture consigliate
Segal H. (1964-73):
Introduzione all’opera di
Melanie Klein. Martinelli-
Giunti, Firenze, !975
Hinshelwood R.D. (1989):
Dizionario di psicoanalisi
kleiniana. Raffaello Cortina,
Milano, 1990
Grosskurth P. (1986):
Melanie Klein. Il suo
mondo e il suo lavoro.
Boringhieri, Torino, 1988
Corso di
Psicologia Dinamica
Melanie Klein
Franco Baldoni
Facoltà di Psicologia - Università di Bologna
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Melanie Klein
Nasce come Melanie Reizes a Vienna il 30 marzo 1882
Abbandona gli studi in medicina per sposare Arthur
Stephan Klein, dal quale ha tre figli
Si trasferisce a Budapest, dove inizia un’analisi con
Sàndor Ferenczi. Dopo aver divorziato si reca a Berlino
per continuare la propria formazione con Karl Abraham
Viene invitata a Londra dove si occupa di psicoanalisi
infantile utilizzando la tecnica del gioco
Teorizza un mondo interno contenitore di oggetti in
relazione (Teoria delle relazioni oggettuali )
Entra in contrasto con Anna Freud
Muore a Londra il 22 settembre 1960
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La tecnica del gioco
Il gioco rappresenta l’espressione simbolica
delle fantasie e dei desideri inconsci infantili
E’ un equivalente dei sogni (in entrambi
viene utilizzato lo stesso linguaggio) e può
essere interpretato con gli stessi metodi
E’ la tecnica privilegiata nell’analisi dei
bambini (nei quali un dialogo di tipo adulto
non è possibile e le associazioni verbali sono
povere)
Vedi: La psicoanalisi dei bambini (1932)
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Polemica tra Melanie Klein
e Anna Freud
Anna Freud :
i bambini non possono manifestare un transfert sul
terapeuta perché ancora troppo legati ai genitori
Devono essere preparati all’analisi al fine di creare un
atteggiamento favorevole verso il terapeuta
Melanie Klein :
Anche i bambini manifestano il transfert
Non servono interventi preparatori
E’ necessario interpretare subito per ridurre l’angoscia
del bambino, liberare la fantasia e diminuire le
inibizioni a vantaggio della creatività
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Il mondo interno
E’ la mente intesa come un contenitore di
oggetti al quale si attinge per rapportarsi
con il mondo esterno e nel quale gli
oggetti esterni vengono introiettati
La Klein è stata accusata di sottolineare
eccessivamente l’importanza del mondo
interno trascurando il ruolo dell’ambiente
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Gli oggetti interni
Esperienze inconsce o fantasie di oggetti situati nella
mente (dentro l’Io) che possiedono motivazioni e
intenzioni proprie
Sono entità attive sentite come concrete, quasi persone,
in quanto amano, odiano, distruggono, divorano, invidiano
(madre, padre, fratelli, parti del corpo)
Sono totali o parziali e possono essere scissi in buoni o
cattivi
Dipendono dal modo in cui è stato sperimentato e
introiettato l’oggetto esterno (sono “specchi della realtà”)
Tramite la proiezione influenzano il modo in cui vengono
percepiti gli stessi oggetti esterni
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Le fantasie inconsce (Fantasmi)
Sono le rappresentazioni mentali degli eventi
somatici (comprese le pulsioni)
Derivano da sensazioni fisiche interpretate come
relazioni con gli oggetti che causano tali sensazioni
Sono espressione delle pulsioni, ma anche dei
meccanismi di difesa elevati contro di esse
In esse agiscono come protagonisti gli oggetti interni
Vi è una stretta relazione tra fantasia e attività
simbolica (tramite la quale avviene il passaggio
dall’investimento libidico del proprio corpo a quello
della realtà esterna)
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Le relazioni oggettuali
Mondo interno
Mondo esterno
Introiezione
Buoni
Scissione
Cattivi
Buoni
Oggetti
interni
Oggetti
esterni
Proiezione
Identificazione
Fantasia inconscia proiettiva
Soma
Scissione
Cattivi
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Il rapporto con il seno
Un buon rapporto con il seno nei primi mesi di
vita è indispensabile per il benessere psichico
futuro
Sotto il predominio degli impulsi orali il seno è
percepito come la sorgente del nutrimento e
perciò della vita
In seguito alle frustrazioni in tutti i bambini si
svilupperebbe un invidia del seno materno, più
antica di quella del pene, caratterizzata da
fantasie di attacchi sadici orali, uretrali e anali
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Il Super-Io precoce
Dopo una situazione iniziale di completo appagamento, con
lo svezzamento e l’educazione alla pulizia, in entrambi i sessi
la madre viene vissuta come frustrante divenendo oggetto
di invidia e di fantasie aggressive orali, uretrali e anali nei
confronti dell’interno del suo corpo (che contiene i bambini
e il pene paterno)
Si avrebbe l’introiezione di una immagine materna
vendicativa e punitiva (Super-Io precoce) alla quale il
bambino reagisce con fantasie aggressive e angosce
persecutorie
Le fantasie di genitori punitivi sono già presenti al 1-2° anno
(questo Super-Io precoce non è l’erede dell’Edipo, ma ne è
parte integrante)
Slide 11
Il complesso di Edipo precoce
Un complesso di Edipo precoce si sviluppa già verso il
1°-2° anno come conseguenza alle frustrazioni dovute
allo svezzamento e all’educazione alla pulizia
Tutti i bambini si rivolgerebbero al padre attraversando
una fase di femminilità in cui si identificano con la
madre e il pene paterno è l’oggetto desiderato. Il seno
e il pene sono quindi gli oggetti orali primari
(equivalenza simbolica seno=pene)
Questa fase è destinata in seguito ad essere superata
passando all’Edipo positivo (nel maschio) o conservata
(nella femmina)
Slide 12
Il concetto di posizione
E’ una modalità ricorrente di rapportarsi
con gli oggetti e di organizzare
l’esperienza
Le posizioni appaiono nella prima infanzia,
ma si ripropongono, alternandosi, nel
corso della vita
Possono assumere un significato normale
oppure patologico
Vedi: Contributo alla psicogenesi degli stati maniaco-depressivi (1935)
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La teoria delle posizioni
0
6m
1° anno
Posizione
Schizo-paranoide
2° anno
Posizione
Depressiva
(Angoscia persecutoria)
(Angoscia depressiva)
Risposta
maniacale
Riparazione
Nevrosi
(Edipo)
Slide 14
La posizione schizo-paranoide
La presenza di pulsioni opposte (libidica e aggressiva) porta
alla scissione dell’oggetto (il seno) in buono o cattivo
(componente schizoide) senza la consapevolezza che si tratta
dello stesso oggetto
Entrambi gli oggetti possono essere introiettati nel mondo
interno o proiettati all’esterno (componente paranoica)
L’oggetto buono gratifica e tende ad essere conservato,
quello cattivo terrorizza e tende ad essere proiettato
all’esterno (angoscia persecutoria)
L’Io si difende dall’angoscia persecutoria tramite le difese
primitive paranoidi
Vedi: Note su alcuni meccanismi schizoidi (1946)
Slide 15
Le difese primitive
Vengono impiegate nei confronti delle angosce primarie
persecutorie e depressive, legate all’istinto di morte, all’invidia
e alla frammentazione del Sé (si differenziano dalle difese
nevrotiche elevate contro la libido).
Operano contro l’esame di realtà
Sono caratteristiche delle posizioni schizo-paranoidi e
depressive
Sono particolarmente evidenti nelle psicosi e nei disturbi
borderline di personalità
Introiezione
Meccanismi primitivi
di difesa
Scissione
Proiezione
Identificazione proiettiva
Idealizzazione
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Introiezione
Un oggetto esterno viene simbolicamente preso
dentro di Sé e assimilato come parte di se stessi
Attraverso di essa vengono rappresentati gli
oggetti del mondo interno
La rappresentazione dell’oggetto non è distinta
da quella del Sé e l’individuo diventa confuso
relativamente alla propria identità
Nel bambino ha un significato evolutivo
E’ il meccanismo opposto alla proiezione
Slide 17
Scissione (Splitting)
Separa gli uni dagli altri i sentimenti
contraddittori, le rappresentazioni di sé e
quelle degli oggetti
Permette di separare l’amore dall’odio, il
buono dal cattivo, il piacere dal dispiacere
Opera contro l’esame di realtà
E’ una difesa primitiva particolarmente
evidente nelle psicosi e nei disturbi
borderline
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Proiezione
Un proprio desiderio o impulso viene
attribuito a un’altra persona o a un
oggetto del mondo esterno
Opera contro l’esame di realtà
E’ all’origine della superstizione, della
gelosia, dei deliri e delle allucinazioni
E’ una difesa primitiva particolarmente
evidente nella paranoia e nelle altre
psicosi
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Identificazione proiettiva
Aspetti scissi del proprio sé avvertiti come cattivi vengono
introdotti fantasticamente nell’oggetto esterno nel tentativo di
danneggiarlo e controllarlo
Ne consegue un impoverimento del senso del sé e dell’identità
Rappresenta un attacco aggressivo di natura anale e uretrale
(prototipo di una relazione oggettuale aggressiva)
Nella prima infanzia rappresenta una prima forma di
comunicazione con la madre e di empatia (identificazione
proiettiva normale)
Nell’adulto opera contro l’esame di realtà ed è caratteristica
delle psicosi schizofreniche e dei disturbi borderline
(identificazione proiettiva patologica)
Vedi: Note su alcuni meccanismi schizoidi (1946)
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Idealizzazione
Le qualità e il valore di un oggetto sono
esaltati (e i suoi difetti minimizzati)
L’identificazione con l’oggetto idealizzato
contribuisce alla formazione dell’Ideale
dell’Io
E’ in relazione con il narcisismo in quanto
l’oggetto è trattato come il proprio Io
Il suo valore difensivo è stato sottolineato
dalla Klein
Slide 21
Diniego
Rifiuto di riconoscere un fatto spiacevole o
indesiderato che si impone nel mondo
esterno (si nega la realtà stessa della
percezione)
Per alcuni autori riguarda anche gli aspetti
di Sé (pensieri, emozioni, desideri, fantasie)
Opera contro l’esame di realtà e può portare
al delirio
E’ una difesa primitiva particolarmente
evidente nelle psicosi
Slide 22
La posizione depressiva
L’oggetto buono e quello cattivo sono
riconosciuti come un unico oggetto (il seno, la
madre) nei cui confronti si sperimenta sia amore
che odio (ambivalenza)
Il timore di distruggere o perdere l’oggetto a
causa dei propri impulsi aggressivi (angoscia
depressiva ) stimola il senso di colpa
Le risposte possibili sono quella maniacale
(accentuazione della scissione e utilizzo difese
maniacali) oppure la riparazione
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Le difese maniacali
Hanno la funzione di evitare la depressione
Sono caratterizzate da un senso di onnipotenza e sono
tese a trionfare sull’oggetto umiliandolo, disprezzandolo e
rifiutando di dipendere da esso in modo da non soffrire
per la sua perdita
Si fondano sul meccanismo del diniego e su altre difese
primitive
Non permettono il reale superamento della posizione
depressiva
Diniego (dell’oggetto cattivo)
Idealizzazione (dell’oggetto buono)
Difese maniacali
Svalorizzazione
Controllo onnipotente (Onnipotenza)
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Svalorizzazione (Svilimento)
Nel tentativo di separarsi dall’oggetto
buono e contemporaneamente non
rinunciare ad esso l’Io ne svaluta
l’importanza
Rappresenta una forma particolare del
diniego
E’ una difesa maniacale
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Controllo onnipotente
(Onnipotenza)
Atteggiamento di controllo sprezzante e
trionfante sull’oggetto
L’Io cerca di controllare i suoi oggetti per
evitare il terrore che gli incutono e le
angosce depressive di perdita
L’individuo si comporta come se fosse
superiore agli altri e possedesse poteri e
capacità straordinari
Slide 26
La riparazione
E’ basata sullo spostamento e sulla sublimazione
Il senso di colpa viene affrontato cercando di
ripristinare l’oggetto d’amore e di proteggerlo
dalla propria aggressività
Permette il superamento della posizione
depressiva
e
la
formazione
di
una
rappresentazione interna di un oggetto totale
buono e disponibile
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Differenze tra Freud e Klein
Freud
Pulsioni, energie psichiche,
conflitti, complesso di Edipo,
Sessuale
Fasi dello sviluppo
psicosessuale
Struttura
Sviluppo dell’Io dopo il 1°
psichica
anno, Super-Io dopo l’Edipo
Angoscia di castrazione,
Angosce
invidia del pene
Difese
Rimozione, spostamento
Psicopatologia Psiconevrosi
Concetti
principali
Pulsione
Stadi
evolutivi
Klein
Oggetti, mondo interno, odio
invidia, fantasie inconsce
Aggressiva
Posizioni schizo-paranoide e
depressiva
Io presente alla nascita,
Super-Io ed Edipo precoci
Angoscia persecutoria e
angoscia depressiva
Difese primitive
Psicosi schizofreniche,
depressione, stati maniacali
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Melanie Klein
Bibliografia essenziale
Scritti (1921-1958).
Boringhieri, Torino, 1978
La psicoanalisi dei bambini
(1932). Martinelli-Giunti,
Firenze, 1970
Amore, odio e riparazione
(con Joan Riviere) (1937).
Astrolabio, Roma, 1969
Invidia e gratitudine
(1957). Martinelli-Giunti,
Firenze, 1969
Letture consigliate
Segal H. (1964-73):
Introduzione all’opera di
Melanie Klein. Martinelli-
Giunti, Firenze, !975
Hinshelwood R.D. (1989):
Dizionario di psicoanalisi
kleiniana. Raffaello Cortina,
Milano, 1990
Grosskurth P. (1986):
Melanie Klein. Il suo
mondo e il suo lavoro.
Boringhieri, Torino, 1988