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Antartide
Classi ID e IC
Scuola Media Coredo
ISTITUTO COMPRENSIVO TAIO

ISTITUO COMPRENSIVO TAIO
A.S. 2007/2008


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IL programma andrill
BASI SCIENTIFICHE
Antartide e il suo ghiaccio
DIATOMEE

ADATTAMENTO ALLA VITA MARINA
PROTEGGERSI DAL FREDDO

ADAMELLO

PINGUINI

L’ ALBATROS
esperimenti
LA BALENOTTERA AZZURRA
R. F. SCOTT

FIOCCHI DI NEVE
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Abbiamo visto un video sull’Antartide, parlava delle spedizioni
scientifiche.
Prima della partenza gli insegnanti e scienziati andavano in negozi
specializzati
a prendere le giuste attrezzature.
Avevano giacche, berretti, sciarpe, indumenti molto pesanti per resistere
al freddo antartico!!
C’erano molti insegnanti provenienti da tutte le parti della Terra, tra cui
Matteo Cattadori
proveniente da Rovereto (TN).
L’aereo partiva dalla Nuova Zelanda. Era un aereo militare. Il viaggio è
durato 5 ore.
Sono atterrati in una pista di neve. Ogni volta che qui atterra un aereo
bisogna rifare la pista.
Nella base italiana della piattaforma di Ross.
Nei giorni successivi gli insegnanti-scienziati hanno fatto un’
esercitazione di freddo.
Dopo 4 settimane l’ addestramento è finito.
Per potersi proteggersi hanno costruito un muro di ghiaccio e degli
igloo, sono stati fatti ritagliando dei cubi di ghiaccio.
Durante la notte molte persone non hanno dormito per il troppo freddo.
Una signora non ha dormito perché la cerniera del suo sacco a pelo era
rotta.
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Il sistema di perforazione del progetto Andrill si basa su una parte di perforazione
costruito in Australia dall’ UDR.
Questo tipo di impianto di perforazione comunemente usato nell’ industria mineraria,
ed è stato adattato ai requisiti scientifici di ANDRILL ed alle condizioni climatiche
estreme che si trovano in Antartide.
L’ impianto comprende tanti sistemi di studio.

LA PIATTAFORMA DI PERFORAZIONE.
La piattaforma di perforazione è stata costruita da Neozelandesi. Alla base della
piattaforma una slitta di 13m che permette il traino ed il posizionamento sulla neve e
sul ghiaccio del sistema di perforazione.
La piattaforma si solleva di 3m per compensare il movimento quotidiano del ghiaccio
(marea) quando l’asta di perforazione è collegata al fondo del mare.
LA SLITTA E LA RAMPA.
La rampa può essere trasportata nella posizione di lavoro fra il pavimento
dell’impianto di perforazione e la passerella alla base
della rampa, usando gli argani posti sull’impianto di perforazione
stesso. La slitta e la rampa possono contenere aste lunghe 3, 6 o 9m.
.

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IL SISTEMA DEI FANGHI DI PERFORAZIONE.
La Webster Drilling e Exploration di Porirua della Nuova Zelanda
ha rinnovato l’apparecchiatura ed ha aggiunto nuovi componenti per migliorare
il complesso sistema di circolazione dei fluidi di perforazione, questo
comprende una nuova cisterna che contiene e riscalda l’ acqua di mare.
Perforazione.
Il team di trivellazione è composto da Neozelandesi.
Dopo 80m di ghiaccio si trova l’acqua che dura per 850m e infine si trova il
fondale marino.
Le carote impiegano tre quarti d’ora ad arrivare in superficie.
Il tutto viene portato in superficie con un argano.
I paleontologi analizzano le diatomee all’ interno delle carote. Sono delle alghe
unicellulari ormai morte. Molte diatomee sono 10 volte più piccole di microbi.
Altri studiosi le tagliano e guardano come sono arrivate fino a qui.
Le carote fanno capire il termonastro, la differenza dei climi causati dall’
Antartide.
Dalla piattaforma di Ross dipendono i movimenti dalle acque degli oceani: le
correnti

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L' ANTARTIDE
e il suo ghiaccio

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L'Antartide è il continente più meridionale della Terra e
comprende le terre e i mari che circondano il Polo Sud.
La calotta glaciale, che ricopre l'Antartide nella sua
quasi totalità (59.000 km²), supera a volte i 4.500 m di
spessore, e con un volume di circa 30 milioni di km^3
costituisce il 90% della riserva di acqua dolce del
globo. È stato calcolato che alcuni iceberg possono
raggiungere e superare le dimensioni della Corsica.
Con una superficie complessiva di circa 14 milioni di
km² è il quinto continente in ordine di grandezza. Il
98% del suo territorio è completamente coperto da
ghiacci con uno spessore medio di 1600 metri. È, in
media, il luogo più freddo della Terra e con le maggiori
riserve di acqua dolce del pianeta.L'Antartide è una
delle otto ecozone o regioni biogeografiche della Terra.
L'elevazione maggiore si ha in corrispondenza del
Massiccio Vinson (5.140 m s.l.m. anche se a volte
viene indicata un'altitudine di 4.897 m) situato nella
Penisola Antartica mentre la depressione maggiore è
la fossa subglaciale di Bentley situata nella parte
orientale del continente.
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Lo sviluppo costiero del continente è pari a 17.968 km caratterizzati dalla presenza
di diverse formazioni di ghiaccio:
Struttura delle coste dell'Antartide (Drewry, 1983)
Percent
uale

Tipo
Piattaforma glaciale (ghiaccio
galleggiante)

44%

Pareti di ghiaccio (agganciate al
terreno)

38%

Fiumi di ghiaccio/fronti di ghiacciai

13%

Roccia

4%

Totale

100%
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In Antartide si trovano le due più grandi
piattaforme glaciali del mondo, quella di
Ross e quella di Filchner-Ronne

La piattaforma di Ross

Pinguino imperatore del mare
di Ross

Il continente è circondato da un'ampia zona ghiacciata, la banchisa
, nella quale si sviluppa uno dei più interessanti ecosistemi del
pianeta.In Antartide si trovano oltre 70 laghi situati a migliaia di
metri sotto la coltre gelata. Il maggiore di questi laghi sub-glaciali è
il lago Vostok scoperto nel 1966 nei pressi della stazione russa
Vostok, si ritiene che il lago sia stato sigillato dai 500.000 al milione
di anni fa, vi sono prove derivanti da carotamenti effettuati a circa
400 m sopra la superficie dell'acqua del lago che le sue acque
possano contenere forme di vita (microbi).
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Il Plateau Antartico è un tavolato di ghiaccio con spessori che, nella parte
orientale, possono superare i 4.000 metri di quota, ed è qui che si
realizzano le temperature più basse del mondo

La TEMPERATURA
Durante l'estate la temperatura raramente supera i -20 °C. Il
mese più caldo (dicembre) ad Amundsen-Scott fa registrare una
media di -28,0 °C, a Vostok di -31,9 °C. In qualsiasi periodo
dell'inverno, si possano toccare i valori estremi: il record ad
Amundsen-Scott si colloca a -82,8 °C (23 giugno 1982), a Vostok
a -89,2 °C (21 luglio 1983); quest'ultima è la temperatura più
bassa registrata sulla Terra

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Popolazione
L'Antartide non ha una popolazione in senso stretto, nelle oltre 80 basi scientifiche
vivono però circa 4.000 persone nei mesi estivi che si riducono a circa 1.000
durante i mesi invernali.
Nel luglio del 2005 (nel mezzo dell'inverno) risiedevano nella base più grande,
quella di McMurdo, 79 donne e 162 uomini.
BASE SCIENTIFICA

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La FLORA e la FAUNA
I mari sono molto ricchi di zooplancton e di krill antartico. Il krill, a sua
volta alimentato da poche specie di alghe che compongono il
fitoplancton, rappresenta l'alimento base della catena alimentare per gli
animali terrestri e marini. Le uniche forme di vita che vi si trovano sono
batteri, microorganismi, muschi, licheni e alcuni invertebrati. Le uniche
piante che crescono in Antartide sono due fanerogame, la Deschampsia
antarctica e il Colobanthus quietensis.

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COLOBANTHUS QUITENSIS

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DESHAMPSIA ANTARTICA

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La balenottera azzurra è il mammifero più grande che esista al mondo: infatti,
misura 30 m di lunghezza e può pesare anche 190 tonnellate; la femmina è un
po’ più lunga e pesante del maschio. Si nutre di piccoli organismi, che
galleggiano nell’acqua: il krill. Ne divora a kili per ogni boccone. La balena non li
mastica perché non ha denti; la sua bocca è formata da piccole lamette
chiamate fanoni che complessivamente sono circa 800. Le balene vivono nei
mari freddi ove si trovano molti plancton, però anche in acque calde dove
riprodursi. Appena nato il figlio (un “cosino” di appena 7 m) la balena riemerge
per poter far fare il primo respiro al figlioletto;e deve riemergere ogni volta che lo
allatta. Anch’essa ex-animale terrestre, ha subito varie modificazioni, tra cui la
chiusura fra il collegamento tra narici e gola: questo le consente di nutrirsi
sott’acqua senza che le entri acqua nelle vie respiratorie. Non può rimanere
sott’acqua più di 20 min.Quando riemerge espelle un soffio d’aria umida che si
trasforma in vapore acqueo.

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LA BALENOTTERA

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La balenottera appartiene alla famiglia dei balenotterdi e alla famiglia dei a dalle
cretacei, ed è anche il più grande, pesa dalle 100 alle 200 t.
La pinna dorsale è piccola e adatta alle immersioni, quelle pettorali sono sottili, il colore
è blu,nero con delle chiazze chiare .
Il soffio della balenottera arriva fino a 9m.
La balenottera azzurra arriva ai 10km all’ora ; migra d’estate verso i poli e d’inverno
verso l’equatore.
Comunicano con suoni a bassa frequenza,il parto avviene dopo 11 mesi,la balenottera
vive in mare aperto.
Una volta cacciavano le balenottere adesso sono protette.

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CARATTERISTICHE
L’albatro urlatore appartiene alla famiglia dei “grandi albatri”.
Ha una lunghezza che va dai 110 ai 135 cm,ha un’apertura alare che va da 275 a 300 cm,può
pesare sino a ben 12 kg.
E’ quasi tutto bianco ad eccezione delle ali che sono nere,il becco è giallo arancio.
Non è atto al volo battuto e può tenere l’aria solo se il vento è sufficientemente forte.
VITA/ABITUDINI
L’albatros è un animale di specie marina e aerea.Gli albatros vivono per 30 anni,sono in grado di
deporre a 3,4 anni ma depongono a 7,8.
Il suo volo è pulito e grazioso.
La vita di coppia si basa sulla monogamia,la femmina scieglie il compagno,poi il maschio costruisce
il nido per il piccolo albatros.
Nidificano su isole soscese,sono ben sei le speci che depongono le uova in Antartico,che sono le
seguenti:l’albatro dalle sopracciglia nere,l’albatro dalla testa grigia,l’albatro urlatore,l’albatro dal
becco giallo,l’albatro fulliginoso del nord e l’albatro fulliginoso del sud.
Un grosso piumino e uno strato di grasso sottocutaneo proteggono il pulcino dai rigori del clima
Antartico.
Gli albatri nutrono il piccolo di seconda bocca rigurgitando nel loro gozzo,sotto forma di fluida pasta
oleosa il cibo
che catturano in mare.
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DOVE SI TROVA
La sua diffusione è legata alla zona dei venti dominanti e negli oceani Australi.
Certi albatri però depongono il loro uovo nella Georgia Australe

CURIOSITA’
I marinai ritenevano che gli albatri portassero fortuna.Nella “Ballata del vecchio
marinaio”del poeta inglese David Hartley Coleridge un marinaio sfortunato è condannato
a portarsi addosso un albatro che aveva ucciso.
Un albatro può percorrere sino a 500 km in un solo giorno!
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• Al caldo sui piedi.
• I pulcini rimangono appoggiati sulle zampe degli adulti per 8
settimane, trovando riparo da predatori e dal freddo ricoperti sotto una
particolare piega. Addossati l’uno all’altro, i pinguini riescono a ridurre
del 50% le perdite di calore corporeo. Il centro è il punto più caldo
della colonia. La parizione dei pinguini nella colonia cambia
continuamente: a turno ciascuno va a occupare i punti più esporti al
vento, e quindi più freddi. Il pinguino tendono a rivolgere il dorso dal
vento, cambiando posizione a seconda del mutare della direzione
dell’aria. I maschi, stremati, possano iniziare il loro viaggio vero, il
mare aperto in cerca di cibo solamente dopo il ritrovo della femina. Il
pinguino “vola” fuori dall’acqua per respirare.
• Il pinguino cattura pesci e krill servendosi del becco.
• In immersione, i pinguini mantengono la direzione voluta utilizzando
come timoni i piedi e la coda.
• I pinguini balzano sulla banchisa o sulla terraferma con salti aliti sino a
circa due metri. I pinguini si sono adottati in maniera assolutamente
perfetta alla vita nei mari freddi. I pinguini utilizzano la riserva di
energia rappresentata dal grasso sottocutaneo per sopravvivere nel
ISTITUO
COMPRENSIVO
TAIO
periodo in cui devono covare
l’uovo
o accudire
il pulcino.
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Il pinguino imperatore

• Il pinguino imperatore, la specie di maggiori dimensioni, raggiunge
l’altezza di 1,15 metri il peso di 30 chilogrammi. Può rimanere
immerso sino a 18 minuti e spingersi sino a 260 metri di profondità.
Il becco è piccolo per ridurre al minimo la dispersione di calore. Le
cavità nasali sono in grado di trattenere gran parte del calore
contenuto nell’aria in espirazione. Il pinguino imperatore nidifica sul
suo vero e proprio continente Antartico, e depone un solo uovo.







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• Aptenodytes patagonicus














Pinguino reale
Il pinguino reale, una specie di uccelli inetti al volo, descritti da Miller nel 1778 dopo
averli osservati.
Distribuzione
Questa specie è diffusa in questi posti del pianeta: isole Falkland, Georgia del sud e
Sandwich Australi, Oceano Indiano meridionale.
Sistematica
Ci sono 2 tipi di pinguini: Pinguino reale e pinguino reale delle KERGUELEN.
Aspetti morfologici
Il pinguino reale è alto circa 95cm, le piume della testa sono nere e del dorso sono
grigio scuro. Le parti inferiori del corpo sono bianche. Il becco è nero ed arancione e
lungo. Le piume della zona auricolare sono di colore gialloarancio. Le zampe sono di
colore scuro. I giovani pinguini si distinguono dal colore pallido delle macchie
auricolari e più scuro delle zampe. Le due sottospecie si distinguono per la lunghezza
delle ali e del becco.
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Habitat
Sono uccelli marini, passano molto della loro vita nelle aree di nidificazione. Non si
sono visti tentativi di nidificazione al di sotto del 60° di latitudine sud. Nidifica su
spiagge senza neve, in zone con accesso facile al mare.
Cibi ed alimentazione
I pinguini reali si pesci. Esso può nuotare fino a 12km/h e immergendosi a circa
200m di profondità. La caccia avviene anche di notte ma con profondità minori.
Lo stomaco
Il pinguino ha uno stomaco antibatterico, può immagazzinare cibo per 3 settimane.
Questa caratteristica è utile in assenza di cibo.
Riproduzione
I pinguini reali a settembre-novembre si riuniscono, novembre- aprile depongono le
uova. La femina depone un solo uovo, viene covato da entrambi i genitori tenendolo
tra le zampe. I pulcini nascono nudi. I pinguini piccoli all’età di 40 giorni si

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Al inizio di aprile maggior parte degli animali antartici si
dirigono verso nord alla ricerca di climi più miti.
Il pinguino imperatore inizia la marcia di 100 chilometri in
direzione opposta per raggiungere il posto della
nidificazione situati nel centro al mare di ghiaccio.
Ai primi di maggio la femmina depone un solo uovo il
maschio tiene l’uovo appoggiato sulla parte superiore delle
zampe per tutto il periodo dell’incubazione.
Il maschio in questo periodo può perdere fino alla metà del
suo peso.
La femmina fa ritorno subito dopo la schiusa.

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I pulcini rimangono sulle zampe degli adulti fino a circa otto
settimane di vita.
Per rimanere al caldo mentre i genitori sono alla ricerca di cibo si
affidano al loro soffice e fitto mantello di piume e alla vicinanza dei
corpi dei coetanei.

I pinguini “volano” nell’acqua grazie alla spinta delle loro ali,
rigide e praticamente trasformate in pinne.
Nel nuoto veloce questi uccelli utilizzano frequentemente la
tecnica del “delfinamento”.
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Descrizione
Queste alghe sono provviste di un astuccio
siliceo formato da due gusci o teche, quello
superiore è più grande e ricopre quello
inferiore.Quello superiore è detto epiteca e
quello inferiore ipoteca. Questi astucci sono
cosparsi di fori disposti in modo regolare a
formare graziosi reticolati.Le diatomee si
dividono in due sottogruppi: le pennate e le
centriche.

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Locomozione
Il sistema di locomozione di queste alghe è particolare.Il guscio
inferiore possiede dei fori e una fessura longitudinale, detta rafe.
Una parte del citoplasma della diatomea fuoriesce dalla fessura e
produce una sostanza collosa che provoca lo spostamento della
diatomea.
Alimentazione
Esse immagazzinano le loro riserve sottoforma di goccioline d’olio,
le quali permette alla diatomea di galleggiare sotto la luce del sole.
RUOLO neLL’ eCOSISTemA
L’ambiente marino e quello d’acqua dolce è ricco di diatomee, e
le molecole organiche prodotte da queste alghe sono una delle
principali fonti di nutrimento in tutti gli ambienti acquatici (in
antartide è fonte di nutrimento per la balenottera azzurra, la
foca…).
Diatomite
I grandi depositi di diatomee fossili formano sedimenti di
diatomite (o farina fossile), viene utilizzata per le sue proprietà
abrasive (nei dentifrici) o filtratorie (nelle piscine).
Le diatomee fossili sono le più studiate.
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Proteggersi dal freddo

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I primi esploratori, non conoscendo le tecniche per mantenersi
caldi, dovettero sopportare il freddo. Moltissimi membri delle
spedizioni morirono per questa causa. Con il passare del
tempo, grazie agli esploratori, l'abbigliamento migliorò.
Iniziarono infatti ad usare indumenti molto pesanti.

VIAGGIARE LEGGERI
Passare attraverso i gelidi scenari polari è molto faticoso. Perciò
bisogna viaggiare leggeri e quindi mangiare cibo semplice e
compatto. I cibi disidratati sono i migliori perchè molto più
nutrienti.

OMBRA PER GLI OCCHI
In Antartide bisogna indossare gli occhiali di protezione per non
essere abbagliati dai raggi del sole riflessi sul ghiaccio.

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UOMO POLARE
Il vantaggio dell'abbigliamento è rappresentato dalla possibilità di
aumentare o ridurre la quantità di strati;può mantenere caldo il
corpo pur essendoci temperature esterne di -40°C

PER ARRAMPICARSI SUL
GHIACCIO
Per arrampicarsi sul ghiaccio si deve impiantare le due picozze nel
ghiaccio;lo scalatore sale afferrandole saldamente.

RAMPONI DA GHIACCIO
Questi, sono realizzati con materiale plastico,rigido,da sopportare
il peso del corpo. All'interno possiedono un rivestimento termico.

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ROBERT FALCON SCOTT

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All’inizio del xx secolo numerose nazioni erano interessate
all’esplorazione dell’Antartide. Nel 1910 l’inglese Robert
Scott,salpò per il suo secondo viaggio artico. Oltre che
raggiungere il Polo Sud,la sua spedizione aveva obiettivi
scientifici.
Dopo aver usato slitte a motore,cani,pony,Scott e il suo gruppo
giunsero finalmente al Polo Sud,ma l’esploratore norvegese
Roland Amundsen vi era già giunto qualche settimana prima.
Nel viaggio di ritorno,il tempo peggiorò;stremati dal freddo e
dalla fame,tutti e cinque gli uomini perirono. Posarono una
pietra miliare nello studio dell’ambiente artico.
Per andarci usarono:
pronto soccorso tascabile:un minuscolo Kit medico,era un
componente fondamentale delle spedizioni polari. Gli urti e le
basse temperature lo hanno rapidamente ridotto in pessime
condizioni.
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Elettrometro a ragnatela:questo elettrometro,portato da Scott
in Antartide,venne utilizzato per misurare le minuscole
fluttuazioni nell’elettricità atmosferica. Differenze di carica
elettrica tra terra e atmosfera provocavano lo spostamento di
una sottilissima lamina posta all’interno dell’ettometro. Questo
spostamento veniva misurato mettendo a confronto una linea
fissa realizzata con un sottile filo di seta prelevato dalla
ragnatela di un vedova nera.
Rammendi volanti:questa attrezzatura da cucito apparteneva
a Wilson,medico e membro della sfortunata spedizione
Scott(1910-1912). Mantenere in perfette condizioni gli
indumenti di cotone e di canapa era essenziale in condizioni
climatiche così difficili.
Nuova vita: La terra nova, imbarcazione con la quale Scott
salpò per l’Antartide,sua ultima spedizione, era in origine
una nave baleniera scozzese. Scott approdò a Cap Evans
sull’Isola di Ross e qui pose il proprio campo base.

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Campo base
Questo tavolo dentro la “tana” nel campo base a Cap Evans,Scott
scrisse il suo viaggio e numerose lettere e relazioni,studiò mappe
e pianificò in dettaglio il percorso per il Polo Sud. La temperatura
increbilmente bassa e la ridotta umidità hanno permesso una
casupola di conservarsi esattamente nelle condizioni in cui si
trovava nel 1910.

Il Cap Evans

Sventola la bandiera: Amundsen partì per il
Polo Sud il 20 ottobre 1911, attraversò
l’ancora inesplorato ghiacciaio di Axel
Heiberg e raggiunse la meta il 14 dicembre,
battendo Scott per appena un mese.
Amundsen partecipò anche a numerose
spedizioni nell’Artico, sorvolando il Polo Nord
con il dirigibile Norge nel 1926. Perse la vita
nel 1928 nell’Artico, in una missione di
soccorso alla spedizione dell’italiano Umberto
Nobile.

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Primo al Polo Sud : L’esploratore norvegese Ronald Amundsen
(1862-1928) scelse una rota diversa da quella di Scott per
giungere al Polo Sud. Partì anche da un punto più vicina alla
meta di quanto non abbia fatto Scott, fissando il campo base a
Framheim, sulla barriera di Ross. La spedizione di Amundsen
era stata preparata meglio , e meglio organizzata per un rapido
spostamento , di quella di Scott. Il suo gruppo era composto da
navigatori e sciatori esperti, e per il trasporto dei materiali si
basava soprattutto su cani da slitta, che divennero in seguito
cibo per gli esploratori. Inoltre la spedizione di Amundsen aveva
una maggiore scorta di viveri rispetto a quella di Scott.
L’ultimo campo:un tumulo ricopre i corpi di Scott,Wilson e
Bowers. Solo 18 chilometri li separavano dal deposito di viveri
che li avrebbe salvati;i tre erano esausti per il trasporto delle
attrezzature e di oltre 15 chilometri di campioni geologici.

nave di Roland Amundsen

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.

squadra di Scott

nave di Scott

Scoperta e prime esplorazioni dell’Antartide
Solo agli inizi del 19°secolo risale il sicuro avvistamento di
Antartide. Secondo un’antica teoria,un continente australe doveva
esistere. Dopo altri tentativi di avvicinamento,Cook riuscì a
scoprire varie isole intorno all’Antartide. Anni dopo un capitano
russo in un suo viaggio forse vide la costa del continente,scoprì
due isole che battezzò Pietro I e Alessandro I

Monte più alto di Antartide

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ROBERT FALCON SCOTT,è stato un
marinaio esploratore BRITANICO.
Amundsen raggiunge poche settimane
prima di Scott il POLO SUD.
Il capo base perse la vita insieme ai
membri della sua spedizione.
Famiglia e formazione
Scott era il terzo dei sei figli.
Il padre si chiamava JOHN, era
proprietario birreria. Nel 1881 dopo aver
finito gli studi Scott, diventò militare a
ROYAL NAVY. Cominciò la sua carriera
a quattro anni. Nel 1889 venne
promosso. Col passare del tempo si
accorse che la sua famiglia era povera
e non poteva comprare i mezzi di
trasporto per la sua carriera.
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L’incontro con Clements Markham
Per la sua carriera deve ringrazziare Cements Markham. L’incontro con Markham
quando aveva 18 anni. Negli anni seguenti si incontrarono molte volte. Markham riuscì
ad imporre la sua decisione.
A Scott venne affidato il comando della “National Antartic Expedition”.
L’inizio delle spedizione
A Scott rimase un anno di tempo per preparare la spedizione. Alla preparazione c’era
anche Fridtujof Nansen. Nansen consigliò a Scott l’utilizzo dei cani da slitta.
Una mongolfiera all’Antartide
Nel 1901 48 persone salparono da Londra. Il 3 gennaio 1902 la nave attraverso il
CIRCOLO POLARE ANTARTICO. Il 22 gennaio 1902 Scott e Edward Wilson sbarcarono
a Capo Crozier. Il desiderio di Scott per raggiungere il polo sud era immenso.
Il tentativo per raggiungere il polo sud
Il 1 novembre 1902 Scott si diresse verso il POLO SUD. La spedizione non fu affatto
facile. Nonostante ciò Scott decise di proseguire e solo intorno all’82° parallelo si arrese
all’evidenza
dell’impossibilità di proseguire.
L’inizio
Secondo Scott il raggiungimento del Polo non era importante per questioni di prestigio
nazionale.
Scott lo considerava un opportunità di arricchimento e di miglioramento. Dopo il
matrimonio, KATHLEEN BRUCE, il 2 settembre 1908 ebbe il suo unico figlio,1909 partì in
Antartide. Il 1 giugno 1910 da Londra salpò in Antartide.

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Il fallimento della spedizione
Scott capisce che per raggiungere il polo sud deve battere il norvegese
Roald Amundsen. Entrambe le spedizioni partirono nell’ottobre 1911.
Scott usò pony e motoslitte mentre gli altri erano organizzati molto
meglio. Mentre per Amundsen riuscì a rientrare al campo base senza
difficoltà, mentre per Scott divenne una lotta molto dura. Dall’introduzione
delle moderne stazioni meteo, negli anni 60 furono nuovamente
registrate. Il primo che perse la vita fu Evans. Le cose peggiorarono,
Lawrence Oates ostacolò la marcia. Ci fu un rischio per i rimanenti dei
membri. Oates non fu mai ritrovato, tranne la sua borsa. Il gesto di Oates
fu inutile. I cadaveri furono trovati dentro la tenda, vicino a loro i diari con
scritto le sofferenze patite.

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Continuano le esplorazioni
Il primo ad addentarsi davvero tra i ghiaccai antartici fu il britannico
J.C.Ross,il primo che fece certamente uno sbarco sul continente fu
il norvegese C.E.Borchgrevink,il 23 gennaio 1895. Decenni prima
Dumont d’Urville aveva dichiarato di essere sbarcato,nella terra
Adelia,l’inglese J.Biscoe diede, le notizie su questi sbarchi,sono
molto incerte. Tra Ottocento e Novecento le spedizioni si
moltiplicarono. Il norvegese Roald E. Amundsen e il britannico
Robert F. e Scott partirono per il Polo,con due spedizioni. Quella di
Amundsen raggiunse il Polo,quella di Scott fu partita due settimane
dopo. La via del ritorno era lunga 1.300 km,e Scott e i
compagni,morirono di fatica,di freddo e di fame.

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La base italiana Mario Zucchelli.

Dopo la Seconda guerra mondiale,gli Stati
Uniti inviarono in Antartide oltre a 4.000
uomini. L’esplorazione scientifica
sistematica ebbe inizio poco dopo. Come
altri Stati,l’Italia a aderito in seguito.
Un’aggiunta di Trattato,proibisce per 50
anni la ricerca di petrolio e di altri minerali.
Dal 1985 l’Italia invia spedizioni scientifiche
in Antartide.
La base Mario Zucchelli fu costruita nella
campagna,nella Baia Terranova. Una
seconda base in cooperazione con la
Francia,è stata attivata nel2002.

base italiana di Baia Terra Nova
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LE RICERCHE E LE RISORSE
Le ricerche condotte in Antartide abbracciano numerosi campi: Fisica
dell’atmosfera, fisica spaziale, meteorologia, glaciologia, oceanografia.
Importanti sono anche le ricerche di carattere geologico e geofisico che
consentono di valutare le possibili risorse energetiche e minerarie ed il
loro potenziale sfruttamento.
Ina Antartide sono presenti riserve di carbone, bacini di gas naturale e
anche petrolio.
Lo sfruttamento di queste risorse porterebbe a gravi rischi ambientali
per il continente e per la terra poiché esso funge da “ pozzo freddo”
della terra e contribuisce a determinare il cima della terra anche
nell’emisfero boreale.
L'Antartide è fornito di notevoli risorse minerarie. Le risorse petrolifere
valutate ammontano a circa 40 miliardi di barili. In Antartide ci sono i
più grandi giacimenti di carbone e ferro con grandi quantità di nichel,
manganese e uranio.

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Adattamento alla vita di mare
Fra tutti i mammiferi che vivono nelle regioni artiche le foche
sono le più resistenti.
Tutte le foche devono abbandonare le acque per:
Accoppiarsi
Partorire
Riposare.
Queste si muovono in modo goffo e scivolano sul ghiaccio con
molta difficoltà.
Le otarie e i leoni marini hanno molta difficoltà ha difendersi dal
caldo
La folta pelliccia e lo strato di grasso scaldano il corpo.
Le foche sono state cacciate per molto tempo proprio per la loro
pelliccia e il loro grasso.

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ADAMELLO
L’Adamello è un gruppo montuoso delle Alpi situato tra le province
di Brescia e Trento, la cui altitudine massima, raggiunta dalla vetta
omonima, è di 3539 m. L’Adamello è uno tra i massicci del versante
italiano delle Alpi con i maggiori ghiacciai.
Il Pian di Neve (18 kmq di superficie) è un ghiacciaio pianeggiante,
che occupa l’acrocoro tra le cime principali del versante lombardo,
dalla Lobbia Alta al Corno Bianco, ad una quota compresa tra i
3100 e i 3400 metri; assieme alla contigua vedretta dei Mandron è
considerato il più esteso ghiacciaio di tipo scandinavo delle Alpi
italiane.
Nonostante esso sia situato al di sopra del limite delle nevi perenni
(che si colloca attorno ai 3000 m), attraversa, in modo più evidente
da dieci anni a questa parte, una fase di assottigliamento della
massa glaciale.

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Dove la linea di cresta che unisce le vette si abbassa formando
valichi, il ghiacciaio trasborda sui versanti esterni, formando le
lingue glaciali che un tempo scendevano lungo le valli e che oggi
ne coronano soltanto la testata.
Sul versante settentrionale vanno citati il ghiacciaio del Pisgana
che scende in direzione della Valle Narcanello verso Ponte di
Legno, e il ghiacciaio dell’Adamello, prosecuzione della Vedretta
dei Mandron e del Pian di Neve verso l’alta Val Genova. Sul
versante meridionale, invece, stessa origine hanno le vedrette di
Salarno e dell’Adamé.
Altri importanti ghiacciai sul versante trentino dell’Adamello sono
la vedretta della Lobbia, che origina dal Monte Fumo e scende in
Val di Genova, e la vedretta di Lares.
Esistono infine altri ghiacciai di minore estensione, sia nel settore
lombardo, sia in quello trentino. Il ghiacciaio del Venerocolo si
trova alla base della parete nord della cima principale
dell’Adamello come pure la vicina vedretta d’Avio. La minuscola
vedretta dell’Aviolo si trova in testa all’omonima valle, ai piedi del
Corno Baitone, e rappresenta l’ultimo apparato glaciale residuo
nel sottogruppo del Baitone.
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A sud della Val Saviore, ove l’altezza delle vette scende
definitivamente sotto i 3000 metri, non vi sono più ghiacciai.
L’unica eccezione è rappresentata dalla vedretta di Saviore, un
piccolissimo ghiacciaio raccolto sui pendii settentrionali del
Monte Re di Castello (2889 m): è il ghiacciaio più meridionale
della Lombardia.
Da qualche decennio a questa parte pressoché tutti i ghiacciai
dell’Adamello stanno attraversando una fase di ritiro, pagando
pegno sia a temperature estive più alte rispetto al passato, sia,
e soprattutto, al minore accumulo di neve nei mesi autunnali e
invernali (dovuto alla progressiva diminuzione delle
precipitazioni, fenomeno che ha colpito in generale tutte le
Alpi).
Per quanto riguarda i ghiacciai sommitali, la diminuzione di
massa ha assottigliato lo spessore del ghiaccio,
incrementando la formazione di fessure e crepacci che ne
rendono insidiosa la percorrenza; per i ghiacciai vallivi, invece,
si sta assistendo a un veloce arretramento dei fronti,
nell’ordine di decine di metri ogni anno.

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Tra vari altri esempi nel mondo di ghiacciai in arretramento, due
immagini del ghiacciaio del Mandrone, riprese in tempi diversi,
vengono presentate da Al Gore nel film “Una scomoda verità”
come esempio di scioglimento delle coltri glaciali prodotto dal
riscaldamento globale.

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ghiacciai si trovano quasi ovunque sulla superfici terrestre. I tipi di
ghiacciai si distinguono in 2 categorie :
Ghiacciai di montagna o ( alpini )
Ghiacciai continentali o ( polari )

TIPI DI GHIACCIAI ALPINI
Ghiacciai alpino \ vallivi non presentano una netta di sono costituiti da un bacino
collettore , generalmente di proporzioni
non grandissime , e da una lingua glaciale che scende nel fondovalle.
I ghiacciai pirenaici o ( di circo ) mancano della lingua glaciale , e il bacino collettore
è contenuto generalmente all’ interno di una cavità a scodella.
I ghiacciai himalayani sono ghiacciai di tipo alpino dovuti all’unione di numerosi
ghiacciai più piccoli.
I ghiacciai norvegesi sono formativa da un bacino collettore che occupa interi altopiani
da cui
scendono numerose lingue glaciali separate.

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I ghiacciai alaschani (o marginali ) collettore e lingua , perché
occupano interamente la cavità delle valli lasciando emergerenon
presentano una netta distinzione tra bacino
soltanto la cresta delle montagne più alte.

TIPI DI GHIACCIAI CONTINENTALI
I ghiacciai groenlandesi sono costituiti da una gigantesca calotta
glaciale unica che ricopre
l’ intera Groenlandia e da una serie di lingue che scendono fino al mare.
I ghiacciai antartici ( o di barriera ) sono formati da una gigantesca calotta
glaciale che copre tutto il continente e scende al mare senza lingue ben distinte. Il
risultato è che i margini sul mare di questa calotta sono costituiti da pareti verticali di
ghiaccio che si innalzano per
100 /50 m.
Sulla catena montuosa che dà sulla barriera di Ross si trovano i più vasti ghiacciai del
mondo.

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Il ghiacciaio si forma nel bacino collettore ; si chiama in questo modo la zona alta
di una montagna dove si raccoglie ogni anno un enorme massa di neve , più di
quanta se ne scioglie durante l’estate. Perciò un bacino collettore si trova
sempre sopra il limite delle nevi perenni . Generalmente esso ha proprio la
forma di un bacino, cioè è circondato da alte e ripide pareti rocciose ; la
neve che si deposita su queste e che poi, sotto forma di valanghe e
slavine, precipita nel bacino, contribuisce anch’ essa ad aumentare la
ricchezza del “deposito” che alimenta il ghiacciaio. Qualche volta il bacino ha
invece la forma di una grande cupola ; questo è il caso del Monte Bianco.
È nel bacino che la neve, man mano che viene sottoposta alla pressione
degli strati più recenti, si trasforma prima in ghiaccio granuloso, poi in
ghiaccio compatto di colore quasi azzurro.
Il bacino collettore, dunque, non è che il grande “magazzino di raccolta”
che continuamente rifornisce il ghiacciaio di nuovo materiale. Un bacino
infatti, presenta uno o più sbocchi, aperti verso il basso ; da questi defluirà
la bianca massa ghiacciata.

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GHIACCIAI SI MUOVONO
Il ghiacciaio è dunque un gran fiume solido, di ghiaccio, che scende verso il basso. Man
mano che scende incontra una temperatura più mite e si scioglie formando torrentelli e
cascatelle. Ad un certo punto, bruscamente, il ghiacciaio termina, dando origine ad un
impetuoso torrente.
Esso, d’altra parte, non è l’unico del genere: costantemente i ghiacciai depositandolo alla
loro estremità, oltre ai corpi di vittime di sciagure alpinistiche, oggetti come piccozze, zaini,
corde, smarriti da alpinisti, e un’enorme quantità di massi e detriti rocciosi.
Tutto questo materiale era rimasto sul ghiacciaio o caduto in un suo crepaccio, in un
punto qualsiasi del suo corso, anche molto vicino all’origine; ma, lentamente, la massa
gelata è scesa verso il basso trasportando a valle il materiale incluso. Giunto al punto del
disgelo, il ghiacci restituisce alla luce quanto teneva racchiuso.
Possiamo cosi constatare che il ghiaccio (cammina) costantemente verso il basso e che la
maggiore velocità di discesa si ha nella zona centrale. Ai margini il movimento è più lento
a causa dell’attrito delle pareti rocciose.
La velocità di discesa non è la stessa per tutti i ghiacciai. Quelli alpini hanno, in media, la
velocità di 35 metri l’anno, cioè circa 10 centimetri il giorno; ma il ghiacciaio svizzero
dell’Alètsch, che coi suoi 26 chilometri è il più lungo ghiacciaio delle Alpi, scende alla
velocità di circa mezzo metro il giorno. Il ghiacciaio Baltoro, nel Karakorum, in Asia, si
muove alla velocità di 600-700 metri annui e alcuni della Groenlandia scendono di 4-5, km
l’anno , cioè più di dieci metri il giorno.

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Le nevicate a bassa quota sono rare nelle regioni al di sotto dei 35° di
latitudine.
Alcune cime montuose hanno una copertura perenne di neve, invece
molte zone polari hanno precipitazioni molto scarse e quindi
relativamente poca neve, nonostante il clima gelido.
La più abbondante precipitazione stagionale cumulata di neve mai
registrata è avvenuta sul monte Baker, nell’inverno 1998-1999, con un
totale di circa 29 metri. Mentre la precipitazione giornaliera più intensa
venne registrata a Silver Lake Colorado, nel 1921 con 1,93 metri di
neve caduta.

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•Acquaneve = acqua mista a neve
•Blizzard = vento con neve (tipico dell’Antartide)
•Brina = rugiada che si congela e cristallizza
quando di notte la temperatura scende al di sotto
di 0°
•Bufera = tempesta di neve intensa
•Cristallo = pezzi di ghiaccio congelati
•Gragnola = neve circondata da ghiaccio
•Nevischio = precipitazione formata da neve
minutissima mista d’acqua

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Perché i bracci dei fiocchi di neve sono perfettamente uguali?
Perché la distanza tra i cristalli di neve è molto maggiore di quella dentro
i cristalli di neve.
I bracci dei cristalli di neve crescono dove ci sono varie temperature ed è
ritenuto omogeneo nello spazio di un fiocco e questo porta le braccia a
crescere in modo simmetrico.
Il concetto che due cristalli di neve non possono assolutamente essere
uguali è scorretto.

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QUAL E’ LA BASE SCIENTIFICA PIU’ IMPORTANTE?
La stazione di McMurdo,sull’isola Ross, è la maggiore delle basi
scientifiche studiate in Antartide. Nei mesi più caldi dell’anno, questa base
si popola di centinaia di scienziati. Questi hanno realizzato ricerche
scientifiche di grande valore, fra cui studi in diversi settori:
GLACIOLOGIA, cioè lo studio dei ghiacci presenti in Antartide;
METEOROLOGIA, cioè lo studio del clima in Antartide;
SISMOLOGIA, cioè lo studio dei terremoti e delle catastrofi naturali in
genere.
Le ricerche condotte hanno mostrato particolare interesse per gli elementi
nutritivi di cui è ricco l’oceano che circonda il continente. I biologi hanno
scoperto che nel sangue dei pesci delle acque antartiche è presente un
elemento antigelo che consente loro di vivere a temperature inferiori allo
zero. Studi condotti sulla vita di pinguini, foche e krill ( una fonte potenziale
di cibo per il pianeta ) hanno fornito molte informazioni sull’ecologia di
queste specie.
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GLI STRUMENTI…
Gli scienziati per stare al caldo in Antartide e per fare le loro ricerche
hanno bisogno di apparecchi e strumenti particolari.
LA TORRE DI TRIVELLAZIONE.

La torre di trivellazione è alta circa 17 metri e si trova a circa 3
metri sopra la piattaforma di ghiaccio. E’ appoggiata su slitte. La
funzione della torre è appunto “trivellare” nel ghiaccio per arrivare
agli strati più interni e antichi. La torre è coperta da un telo che
protegge gli scienziati che ci lavorano e il loro strumenti dal
freddo polare. Tutta la struttura si può trasportare sia sul ghiaccio
che in mare, perché è smontabile.
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LE ASTE DI PERFORAZIONE.
Le aste di perforazione sono delle sbarre collegate alla Torre di
trivellazione ;sono alte 6 metri, con un diametro di 13 cm. Nell’
estremità di queste si montano degli strumenti che cambiano a
seconda del tipo di roccia da perforare. Per cambiare lo strumento
da montare ci vogliono almeno 6 ore, ma se le aste si trovano negli
strati più interni ce ne vogliono anche di più.

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-MATERIALI:
bottiglia di plastica; ampollina; cilindro; beker; acqua fredda e calda;
cartuccia;
cellofan; elastico; forbici;
-PROCEDIMENTO:
Abbiamo messo l’inchiostro nell’ampollina, abbiamo messo dell’acqua fredda nella
bottiglia e quella calda nell’ampollina, abbiamo sigillato l’ampollina con il cellofan, e
l’abbiamo messa nella bottiglia contenente l’acqua fredda, e l’abbiamo bucato con la
forbice.
-CONCLUSIONE:
L’acqua calda sale in superficie perché è più leggera e invece quella fredda scende in
basso perché è più pesante.

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-MATERIALI:
cilindro; bottiglia di plastica; terra; sabbia; humus; cucchiaino; 400 ml di acqua; 400 ml
di ghiaccio; sassi;
-PROCEDIMENTO:
Abbiamo messo due cucchiai di sabbia, di terra,di argilla, uno di humus e un pugnetto
di sassi piccoli, abbiamo messo 400 ml di acqua, abbiamo fatto lo stesso procedimento
con il ghiaccio, abbiamo mescolato e l’abbiamo messo a riposare per una notte.
-CONCLUSIONE:
Si sono depositati partendo dal fondo:
nella bottiglia:
nel beker:
-sassi
-sabbia + sassi
-sabbia
-sassi
-terra
-acqua
-acqua
-humus
-humus

La sedimentazione nel
ghiaccio avviene in maniera
confusa e disordinata, mentre
nell’acqua si ha una
stratificazione
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ESPERIMENTO 3
-MATERILI:
2 tubi di cartone; sassi; sabbia; tempere; foglie e
rametti; pasta sale; forbici;
-PROCEDIMENTO:
Abbiamo tagliato i tubi a metà e gli abbiamo
sistemato dentro la pasta sale preparata in
precedenza, a partire dal fondo abbiamo messo:
sassi, terra, tempera azzurra e foglie.
-CONCLUSIONE:
Abbiamo costruito una carota di sedimentazione

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AGOSTINI
CORRA’
LEKIQI
MRUK
RAMPONI
RIZZARDI
RIZZARDI
RIZZARDI
RIZZARDI
RIZZARDI
SICHER
TABARELLI DE FATIS
TAVONATTI
USEINI
WIDMANN
ZANDRON

MICHELA
ISABEL
BENJAMIN
ALICE
CRISTIANO
ERIKA
ERWIN
GLORIA
LORENZO
TIZIANA
GABRIEL
RUDY
DANIELE
MEVLAN
VALENTINA
MIRIANA

Docente:
Pomarolli Cinzia
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