LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE IN AMBITO MUSEALE Pierluigi Fontanesi – studioBASE2 [email protected] STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI • USARE UN LINGUAGGIO.

Download Report

Transcript LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE IN AMBITO MUSEALE Pierluigi Fontanesi – studioBASE2 [email protected] STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI • USARE UN LINGUAGGIO.

Slide 1

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 2

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 3

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 4

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 5

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 6

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 7

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 8

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 9

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 10

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 11

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 12

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 13

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 14

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 15

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 16

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 17

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 18

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 19

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 20

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 21

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!


Slide 22

LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI

• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE

Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive

Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci

• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti

• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza

L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.

• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.

Abraham Maslow (1908-1970)

DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders

Bisogna analizzare diversi
punti di vista

Design brief
(http://en.wikipedia.org

/wiki/Design_brief )

STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)

CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza

Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!

IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
 Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
 Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
 Movimento (assoluto/relativo)
 Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
 Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
 Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….

…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID








Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole

GRAZIE !!!