LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE IN AMBITO MUSEALE Pierluigi Fontanesi – studioBASE2 [email protected] STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI • USARE UN LINGUAGGIO.
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LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]
STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI
FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI
• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
•
•
•
•
•
Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole
GRAZIE !!!
Slide 2
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
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LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
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museale
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
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CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
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attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
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(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
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“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
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Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
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con una comunità e a volte anche con la
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I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
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CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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Devono essere sapientemente BILANCIATE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
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Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
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Piacevole
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
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•
Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole
GRAZIE !!!
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FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI
• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
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di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
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• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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Reattivo
Ingegnoso
Ludico
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LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]
STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI
FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI
• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
•
•
•
•
•
Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole
GRAZIE !!!
Slide 8
LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]
STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI
FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI
• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
•
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Reattivo
Ingegnoso
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Piacevole
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
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• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
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If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
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Bisogna analizzare diversi
punti di vista
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STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
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Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
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I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
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•
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
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Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
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• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
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If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
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IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
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•
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•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
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• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
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Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
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CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
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…ma l’unica legge davvero inviolabile
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LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
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Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
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Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
•
•
•
•
•
Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole
GRAZIE !!!
Slide 15
LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]
STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI
FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI
• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
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•
•
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•
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GRAZIE !!!
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
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massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
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LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
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If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
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I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
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…ma l’unica legge davvero inviolabile
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•
•
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
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• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
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• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
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If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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•
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Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole
GRAZIE !!!
Slide 21
LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]
STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI
FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI
• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
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Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
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• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
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struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
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Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
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2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
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people, and their interactions.
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If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
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stakeholders
Bisogna analizzare diversi
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STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
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Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
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Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
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• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
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If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
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di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
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“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
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STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
•
•
•
•
•
Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole
GRAZIE !!!
Slide 6
LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]
STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI
FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI
• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
•
•
•
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Affidabile
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Intelligente
Reattivo
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Piacevole
GRAZIE !!!
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
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“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
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con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
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I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
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•
•
•
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• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
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Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
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• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
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STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
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•
•
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
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• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
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• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
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Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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Devono essere sapientemente BILANCIATE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
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di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
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STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
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MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
•
•
•
•
•
Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole
GRAZIE !!!
Slide 13
LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
[email protected]
STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI
FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI
• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
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CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
•
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•
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•
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GRAZIE !!!
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
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LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
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If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
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I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
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•
•
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
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If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
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ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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•
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• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
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COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
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CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
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If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
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Pierluigi Fontanesi – studioBASE2
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STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI
FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI
• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
•
•
•
•
•
Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole
GRAZIE !!!
Slide 20
LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE
IN AMBITO MUSEALE
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
•
•
•
•
•
•
•
Affidabile
Appropriato
Intelligente
Reattivo
Ingegnoso
Ludico
Piacevole
GRAZIE !!!
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• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
/wiki/Design_brief )
STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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Ludico
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FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI
• USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA’
• RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO
•MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA’
ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI
LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI
• Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento
• Sviluppare i contenuti in modo comprensibile all’utente
• Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla
struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di
attenzione.
Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso
museale
Devono essere sapientemente BILANCIATE
Sono strumenti dell’INTERPRETAZIONE
Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo
COSA VUOL DIRE INTERACTION
DESIGN?
Interaction design, o progettazione dell'interazione, è
l'attività di progettazione dell'interazione che avviene
tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.
QUALE SCOPO?
Scopo fondamentale della progettazione
dell'interazione è rendere possibile e facilitare al
massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con
macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di
servizi e sistemi complessi in modo proficuo e
soddisfacente.
Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi:
a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le
azioni ci risultano intuitive
Chi si occupa di interaction design studia come produrre
oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità
di cui sono capaci
• Molto design è invisibile: oggetti molto simili ci
danno sensazioni differenti
• L’interaction design riguarda il comportamento, ed il
comportamento è molto più difficile da capire
dell’apparenza
L’interaction design è un’arte applicata
(come l’arredamento), non una scienza esatta
Esistono best practices e metodi consolidati, ma
la natura contestuale dei problemi trattati
fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci
NON SOLO APPARENZA
1. Focalizzarsi sugli utenti
2. Trovare alternative
3. Ideazione e prototipazione
4. Collaborare ed affrontare vincoli
5. Creare soluzioni appropriate
6. Attingere da altre aree
7. Incorporare le emozioni
LE REGOLE D’ORO DEL ID
• Design interaction not just interfaces.
• Understand your materials: computer,
people, and their interactions.
GLI INTERACTION DESIGNER
PROGETTANO
If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail.
Abraham Maslow (1908-1970)
DEFINIRE IL PROGETTO
Dialogo con gli
stakeholders
Bisogna analizzare diversi
punti di vista
Design brief
(http://en.wikipedia.org
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STAKEHOLDERS
“Con il termine Stakeholder si individuano i
soggetti "portatori di interessi" nei confronti di
un'iniziativa
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i
collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o
gruppi di interesse locali.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder)
CHI NON CERCA NON TROVA
Raccogliere informazioni è essenziale per fare un
buon progetto
Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato
gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi
con una comunità e a volte anche con la
concorrenza
Spiegare un’idea non è facile
It’s not a bug, it’s a feature!
IL LAVORO DI UN ID
I designer lavorano con le forme, gli interaction designer
hanno altri “mattoncini da comporre:
Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)
Tempo (momento/durata, umano/digitale,
velocità/ritmo)
Movimento (assoluto/relativo)
Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con
l’ambiente)
Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)
Suono (tonalità, volume, timbro)
LE LEGGI DELL’ID
MOLTE ….
…ma l’unica legge davvero inviolabile
è: progettare per gli utenti
CARATTERISTICHE DI UN BUON ID
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