CORSO DI FORMAZIONE RISCHI FISICI Rumore CORSO DI FORMAZIONE ING. GRECO MARTINO Ingegnere Industriale Tecnico Competente in Acustica Ambientale.
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CORSO DI
FORMAZIONE
RISCHI FISICI
Rumore
Slide 2
CORSO DI
FORMAZIONE
ING. GRECO MARTINO
Ingegnere Industriale
Tecnico Competente in Acustica Ambientale
Slide 3
IL RUMORE
Per “rumore” si intende qualsiasi fenomeno acustico
(suono) che non contenga informazioni utili per
l’ascoltatore e quindi interferisca con la sua attività o
con i suoi interessi.
Slide 4
IL RUMORE
SEZIONE
1
Cosa è il rumore e come si misura
Slide 5
COME SI GENERA UN SUONO
Il suono è una perturbazione che si propaga in un mezzo
elastico provocando una variazione di pressione e quindi uno
spostamento delle particelle d’aria. Per via della variazione di
pressione le particelle trasmettono la perturbazione alle
particelle adiacenti.
Slide 6
COME SI PROPAGA UN SUONO
La propagazione di un’onda sonora dipende dal mezzo
elastico che viene attraversato.
Slide 7
L’ONDA SONORA
L’onda sonora si rappresenta come l’andamento della
pressione (P) nel tempo (t) in un determinato punto
dello spazio.
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L’ONDA SONORA
Slide 9
LA FREQUENZA
La frequenza (f) indica quanto spesso l’onda sonora
oscilla.
La frequenza nell’esempio è pari a 3 oscillazioni al secondo
f = 3 Hz
Slide 10
LA FREQUENZA
Se la frequenza è diversa è diverso anche il suono.
Slide 11
LA FREQUENZA
L’orecchio umano può percepire solo i suoni compresi
tra 20 Hz e 20000 Hz.
Le frequenze più basse (infrasuoni) vengono
percepite come vibrazioni.
Le frequenze più alte (ultrasuoni)
percepite da altri animali, come i cani.
vengono
La voce maschile ha una frequenza intorno a 300Hz.
La voce femminile intorno a 500 Hz
Slide 12
LA LUNGHEZZA D’ONDA
La lunghezza d’onda (λ) è la distanza tra due picchi
I suoni acuti hanno lunghezza d’onda piccola.
I suoni gravi hanno lunghezza d’onda grande.
Slide 13
LA LUNGHEZZA D’ONDA
La frequenza (f) e la lunghezza d’onda (λ) sono
connesse tra di loro:
c=fxλ
314 m/s
c è la velocità del suono nell’aria. Ed è costante.
Quindi ad ogni frequenza corrisponde una lunghezza d’onda
Slide 14
LA LUNGHEZZA D’ONDA
…Quindi ad ogni frequenza corrisponde una lunghezza d’onda
ESEMPIO
Slide 15
LA LUNGHEZZA D’ONDA
Slide 16
DOVE SI PROPAGA UN SUONO
La propagazione di un’onda sonora dipende dal mezzo
elastico che viene attraversato.
Slide 17
DOVE SI PROPAGA UN SUONO
I suoni si trasmettono molto più facilmente nei liquidi
rispetto all’aria, e ancor più nei solidi.
Slide 18
COME SI MISURA IL RUMORE
Un suono, come detto, è una variazione di pressione
dell’aria. Quindi si misura come una pressione.
BOSCO
TRAFFICO STRADALE
ATTERRAGGIO AEREO
0,000632 Pa
0,200 Pa
63,25 Pa
Ma questa notazione è di ardua comprensione!
Slide 19
COME SI MISURA IL RUMORE
Dunque sono stati inventati i decibel che semplificano
l’espressione dell’intensità del rumore.
BOSCO
30 dB
TRAFFICO STRADALE
80 dB
ATTERRAGGIO AEREO
130 dB
Slide 20
SCALA DI RUMORI
120 dB
SOGLIA DEL DOLORE
70 dB
SOGLIA DEL DISTURBO
10 dB
SOGLIA DI UDIBILITA’
Slide 21
STRUMENTI DI MISURA
Il rumore viene misurato con uno
strumento chiamato fonometro.
Esso rileva le variazioni di
pressione su una membrana
(microfono) simile a quella del
timpano dell’orecchio umano.
Le oscillazioni della membrana
vengono tradotte in un segnale
elettrico che può essere quindi
registrato, misurato e riprodotto.
Microfono
Preamplificatore
Circuiti
Slide 22
IL RUMORE
SEZIONE
2
Cosa dice la normativa
Slide 23
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
Il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008
“Testo Unico per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro”
stabilisce le prescrizioni normative che riguardano il
rischio di esposizione al rumore all’interno dei luoghi
di lavoro
Slide 24
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
Tutto ciò che riguarda il rumore è contenuto nel
TITOLO VIII (Agenti Fisici)
CAPO II (Protezione da Rumore)
Art. 187
Art. 198
Slide 25
PARAMETRI DA RISPETTARE
Le grandezze che devono essere monitorate nei luoghi
di lavoro in relazione al rumore sono:
Ppeak
Pressione acustica di picco
LAEX,8H
Livello di esposizione giornaliera al rumore
Slide 26
Ppeak
Il parametro Ppeak indica la pressione sonora massima
istantanea a cui è soggetto il lavoratore durante lo
svolgimento della sua mansione.
Il Ppeak raggiunge valori molto elevati ad esempio in un colpo di martello
Slide 27
LAEX,8H
Il parametro LAEX,8H indica il livello di rumore medio di
una giornata di 8 ore a cui è soggetto il lavoratore
durante lo svolgimento della sua mansione.
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CURVE DI PONDERAZIONE
Il segnale rilevato e registrato dal fonometro viene
automaticamente modificato per assumere un
comportamento simile al nostro orecchio:
Slide 29
LIMITI DI LEGGE
Il legislatore fissa i seguenti limiti sull’esposizione
giornaliera dei lavoratori al rumore
LAEX,8H
Ppeak
LIMITE DI ESPOSIZIONE
87 dB
140 dB
Slide 30
LIMITI DI LEGGE
Il legislatore fissa i seguenti limiti sull’esposizione
giornaliera dei lavoratori al rumore
LIMITE SUPERIORE DI AZIONE
LAEX,8H
85 dB
Ppeak
137 dB
Slide 31
LIMITI DI LEGGE
Il legislatore fissa i seguenti limiti sull’esposizione
giornaliera dei lavoratori al rumore
LIMITE INFERIORE DI AZIONE
LAEX,8H
80 dB
Ppeak
135 dB
Slide 32
OBBLIGHI DEL DATORE
Dai precedenti limiti derivano gli obblighi a cui è soggetto il datore di lavoro:
Riduzione dell’esposizione, sorveglianza sanitaria,
imposizione dell’utilizzo dei DPI, formazione,
87 dB
Programma di miglioramento, sorveglianza sanitaria,
imposizione dell’utilizzo dei DPI, formazione,
segnaletica nelle aree interessate,
85 dB
Sorveglianza sanitaria a richiesta, fornitura dei DPI,
formazione
80 dB
Nessuna azione
Slide 33
CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
Mansione:
Operaio meccanico
Turno di lavoro:
8 ore
Slide 34
CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
Compiti:
Frullinatura
Saldatura
Fresatura
Totale
192 min
144 min
144 min
8 ore
Slide 35
CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
Per ciascun tipo di compito occorre
effettuare una misurazione del rumore.
La misurazione va ripetuta 3 volte e se ne
calcola il livello di rumore medio
Slide 36
CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
FRULLINATURA
SALDATURA
FRESATURA
88,6 dB
82,8 dB
78,5 dB
Slide 37
CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
Mansione:
Operaio meccanico
Frullinatura
Saldatura
Fresatura
192 min
144 min
144 min
88,6 dB
82,8 dB
78,5 dB
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CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
LAEX,8H =
85,7 dB
L’ESPOSIZIONE SUPERA IL
LIVELLO SUPERIORE DI AZIONE
(85 dB)
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CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
85,7 dB
• Programma di miglioramento
• Sorveglianza sanitaria
• Imposizione dell’utilizzo dei DPI
• Formazione e informazione
• Segnaletica nelle aree interessate
Slide 40
CALCOLO DEL LAEX,W
Nel caso in cui le mansioni di un lavoratore varino a nei
giorni della settimana, il parametro da prendere in
considerazione è il Livello di esposizione settimanale LAEX,W
90
ESEMPIO:
85
80
75
70
65
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
LAEX,W = 85,9 dB
88,0 dB
74,5 dB
74,5 dB
88,0 dB
88,0 dB
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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
Il programma di miglioramento che il datore di lavoro
viene chiamato ad attuare, al fine di ridurre l’esposizione
dei lavoratori al rumore, si articola in varie misure:
• Adozione di altri metodi di lavoro meno rumorosi
• Adozione di attrezzature meno rumorose
• Formazione sull’uso corretto delle attrezzature
• Adozione di misure di contenimento del rumore (schermi, involucri …)
• Ottimizzazione dell’organizzazione delle fasi di lavoro
Slide 42
PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
• Adozione di altri metodi di lavoro meno rumorosi
• Adozione di attrezzature meno rumorose
• Formazione sull’uso corretto delle attrezzature
• Adozione di misure di contenimento del rumore (schermi, involucri …)
• Ottimizzazione dell’organizzazione delle fasi di lavoro
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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
• Adozione di altri metodi di lavoro meno rumorosi
• Adozione di attrezzature meno rumorose
• Formazione sull’uso corretto delle attrezzature
• Adozione di misure di contenimento del rumore (schermi, involucri …)
• Ottimizzazione dell’organizzazione delle fasi di lavoro
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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
• Adozione di altri metodi di lavoro meno rumorosi
• Adozione di attrezzature meno rumorose
• Formazione sull’uso corretto delle attrezzature
• Adozione di misure di contenimento del rumore (schermi, involucri …)
• Ottimizzazione dell’organizzazione delle fasi di lavoro
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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
• Adozione di altri metodi di lavoro meno rumorosi
• Adozione di attrezzature meno rumorose
• Formazione sull’uso corretto delle attrezzature
• Adozione di misure di contenimento del rumore (schermi, involucri …)
• Ottimizzazione dell’organizzazione delle fasi di lavoro
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SORVEGLIANZA SANITARIA
Il datore di lavoro è obbligato a sottoporre a sorveglianza sanitaria
tutti i lavoratori soggetti ad un livello di esposizione superiore a 85
dB.
• La sorveglianza deve avvenire periodicamente (di norma 1 volta l’anno)
• La periodicità della sorveglianza deve essere decisa dal Medico Competente
• Un lavoratore esposto ad un livello compreso tra 80 e 85 dB può
facoltativamente richiedere sorveglianza sanitaria anche se non obbligato,
e comunque previo consenso del Medico Competente
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
Si considera Dispositivo di Protezione Individuale, denominato DPI,
qualsiasi attrezzatura o accessorio destinati a proteggere la
sicurezza e la salute del lavoratore.
• Se il livello supera 80 dB il datore mette a disposizione i DPI
• Se il livello supera 85 dB il datore esige che si utilizzino i DPI
• Il datore deve verificare l’efficacia dei DPI prima di utilizzarli
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
Dispositivi di protezione individuali per l’udito sono:
• Cuffie
• Tappi auricolari
• Archetti
- norme di conformità EN 352-1
- norme di conformità EN 352-2
- norme di conformità EN 352-2
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
I dispositivi di protezione individuali per l’udito devono
essere accompagnati dall’apposito prospetto riportante
l’attenuazione del rumore garantita per bande d’ottava:
Slide 50
SEGNALAZIONE DEL RISCHIO
Il datore di lavoro è tenuto a segnalare le aree entro cui il
livello di rumorosità supera 85 dB.
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IL RUMORE
SEZIONE
3
Effetti sulla salute
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L’ORECCHIO UMANO
Slide 53
LA PERCEZIONE DEL SUONO
1)
L’onda sonora entra nel padiglione auricolare
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LA PERCEZIONE DEL SUONO
2)
L’onda sonora mette in movimento il timpano
Il timpano vibra con la stessa intensità e frequenza dell’onda sonora entrante
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LA PERCEZIONE DEL SUONO
3)
Il timpano mette in movimento il martello, l’incudine e la staffa
La propagazione non avviene più per via aerea ma per via solida.
La staffa vibra con la stessa intensità e frequenza del suono entrante.
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LA PERCEZIONE DEL SUONO
4)
La staffa trasferisce la vibrazione alla coclea
La vibrazione della staffa viene trasferita al fluido interno della coclea.
Il moto del fluido sfiora le cellule cigliate presenti nella spirale della coclea.
Il movimento delle cellule cigliate viene trasformato in un segnale chimico.
Slide 57
LA PERCEZIONE DEL SUONO
5)
Il segnale chimico viene recepito dal nervo uditivo
Il nervo uditivo conduce il segnale al cervello mediante impulsi elettrici.
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IPOACUSIA
I rumori provocano danni all’apparato uditivo a seconda
dell’intensità e della frequenza.
I danni dovuti all’intensità riguardano il timpano
Una forte esplosione può rompere la membrana
timpanica
I danni dovuti alla frequenza riguardano le cellule cigliate
L’orecchio umano è molto più sensibile alle alte
frequenze che alle basse frequenze.
La banda attorno ai 4000 Hz è molto pericolosa.
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IPOACUSIA
I danni causati all’apparato uditivo spesso non sono
percepiti immediatamente:
Ma questo tipo di danno è reversibile…
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IPOACUSIA
I danni causati all’apparato uditivo spesso non sono
percepiti immediatamente:
Questo tipo di danno è invece irreversibile…
Slide 61
EFFETTI EXTRAUDITIVI
Dai dati dell’INAIL la malattia professionale “Ipoacusia e sordità da
rumori”
rappresenta il 40% delle malattie professionali
denunciate nei rami industria, agricoltura e servizi.
Tuttavia il rumore agisce anche su altri organi:
Apparato cardiovascolare
Apparato digerente
Sistema nervoso
-
Apparato visivo
Apparato muscolo – scheletrico
Apparato respiratorio
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EFFETTI EXTRAUDITIVI
• Aumento della pressione arteriosa
• Aumento della secrezione di cortisolo ipertensione
• Aumento della frequenza respiratoria
• Aumento della secrezione salivare e gastrica
• Aumento della contrazione muscolare
• Difetti nella percezione dei colori
• Difficoltà nella visione notturna
• Sensazione di vertigini
• Ansia, stress, nervosismo
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FARMACI OTOTOSSICI
Alcuni farmaci, come effetto collaterale, possono causare
danni all’apparato uditivo, tra cui alcuni…
•Antibiotici
•Diuretici
•Anti ipertensivi
•Mucolitici
•Anti infiammatori
•Anti malarici
Evitare forti dosi di aspirina !!!
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Tutti questi aspetti sino ad ora trattati devono essere
inseriti nel Documento di Valutazione dei Rischi DVR.
La Valutazione del Rischio Rumore deve
essere ripetuta ogni 4 anni e comunque
ogniqualvolta vengano introdotti sostanziali
cambiamenti dell’esposizione al rumore.
La Valutazione del Rischio Rumore deve essere
effettuata da personale adeguatamente qualificato in
possesso di specifiche conoscenze in materia.
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IL RUMORE
SEZIONE
4
Aspetti pratici
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ASPETTI PRATICI
TORNIO
Slide 67
ASPETTI PRATICI
TORNIO
Slide 68
ASPETTI PRATICI
PISTOLA ARIA COMPRESSA
Slide 69
ASPETTI PRATICI
PISTOLA ARIA COMPRESSA
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ASPETTI PRATICI
SALDATURA
Slide 71
ASPETTI PRATICI
SALDATURA
Slide 72
ASPETTI PRATICI
FRULLINO
Slide 73
ASPETTI PRATICI
FRULLINO
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ASPETTI PRATICI
COMPRESSORE
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IL RUMORE
FINE
CORSO DI
FORMAZIONE
RISCHI FISICI
Rumore
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CORSO DI
FORMAZIONE
ING. GRECO MARTINO
Ingegnere Industriale
Tecnico Competente in Acustica Ambientale
Slide 3
IL RUMORE
Per “rumore” si intende qualsiasi fenomeno acustico
(suono) che non contenga informazioni utili per
l’ascoltatore e quindi interferisca con la sua attività o
con i suoi interessi.
Slide 4
IL RUMORE
SEZIONE
1
Cosa è il rumore e come si misura
Slide 5
COME SI GENERA UN SUONO
Il suono è una perturbazione che si propaga in un mezzo
elastico provocando una variazione di pressione e quindi uno
spostamento delle particelle d’aria. Per via della variazione di
pressione le particelle trasmettono la perturbazione alle
particelle adiacenti.
Slide 6
COME SI PROPAGA UN SUONO
La propagazione di un’onda sonora dipende dal mezzo
elastico che viene attraversato.
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L’ONDA SONORA
L’onda sonora si rappresenta come l’andamento della
pressione (P) nel tempo (t) in un determinato punto
dello spazio.
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L’ONDA SONORA
Slide 9
LA FREQUENZA
La frequenza (f) indica quanto spesso l’onda sonora
oscilla.
La frequenza nell’esempio è pari a 3 oscillazioni al secondo
f = 3 Hz
Slide 10
LA FREQUENZA
Se la frequenza è diversa è diverso anche il suono.
Slide 11
LA FREQUENZA
L’orecchio umano può percepire solo i suoni compresi
tra 20 Hz e 20000 Hz.
Le frequenze più basse (infrasuoni) vengono
percepite come vibrazioni.
Le frequenze più alte (ultrasuoni)
percepite da altri animali, come i cani.
vengono
La voce maschile ha una frequenza intorno a 300Hz.
La voce femminile intorno a 500 Hz
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LA LUNGHEZZA D’ONDA
La lunghezza d’onda (λ) è la distanza tra due picchi
I suoni acuti hanno lunghezza d’onda piccola.
I suoni gravi hanno lunghezza d’onda grande.
Slide 13
LA LUNGHEZZA D’ONDA
La frequenza (f) e la lunghezza d’onda (λ) sono
connesse tra di loro:
c=fxλ
314 m/s
c è la velocità del suono nell’aria. Ed è costante.
Quindi ad ogni frequenza corrisponde una lunghezza d’onda
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LA LUNGHEZZA D’ONDA
…Quindi ad ogni frequenza corrisponde una lunghezza d’onda
ESEMPIO
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LA LUNGHEZZA D’ONDA
Slide 16
DOVE SI PROPAGA UN SUONO
La propagazione di un’onda sonora dipende dal mezzo
elastico che viene attraversato.
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DOVE SI PROPAGA UN SUONO
I suoni si trasmettono molto più facilmente nei liquidi
rispetto all’aria, e ancor più nei solidi.
Slide 18
COME SI MISURA IL RUMORE
Un suono, come detto, è una variazione di pressione
dell’aria. Quindi si misura come una pressione.
BOSCO
TRAFFICO STRADALE
ATTERRAGGIO AEREO
0,000632 Pa
0,200 Pa
63,25 Pa
Ma questa notazione è di ardua comprensione!
Slide 19
COME SI MISURA IL RUMORE
Dunque sono stati inventati i decibel che semplificano
l’espressione dell’intensità del rumore.
BOSCO
30 dB
TRAFFICO STRADALE
80 dB
ATTERRAGGIO AEREO
130 dB
Slide 20
SCALA DI RUMORI
120 dB
SOGLIA DEL DOLORE
70 dB
SOGLIA DEL DISTURBO
10 dB
SOGLIA DI UDIBILITA’
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STRUMENTI DI MISURA
Il rumore viene misurato con uno
strumento chiamato fonometro.
Esso rileva le variazioni di
pressione su una membrana
(microfono) simile a quella del
timpano dell’orecchio umano.
Le oscillazioni della membrana
vengono tradotte in un segnale
elettrico che può essere quindi
registrato, misurato e riprodotto.
Microfono
Preamplificatore
Circuiti
Slide 22
IL RUMORE
SEZIONE
2
Cosa dice la normativa
Slide 23
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
Il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008
“Testo Unico per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro”
stabilisce le prescrizioni normative che riguardano il
rischio di esposizione al rumore all’interno dei luoghi
di lavoro
Slide 24
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
Tutto ciò che riguarda il rumore è contenuto nel
TITOLO VIII (Agenti Fisici)
CAPO II (Protezione da Rumore)
Art. 187
Art. 198
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PARAMETRI DA RISPETTARE
Le grandezze che devono essere monitorate nei luoghi
di lavoro in relazione al rumore sono:
Ppeak
Pressione acustica di picco
LAEX,8H
Livello di esposizione giornaliera al rumore
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Ppeak
Il parametro Ppeak indica la pressione sonora massima
istantanea a cui è soggetto il lavoratore durante lo
svolgimento della sua mansione.
Il Ppeak raggiunge valori molto elevati ad esempio in un colpo di martello
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LAEX,8H
Il parametro LAEX,8H indica il livello di rumore medio di
una giornata di 8 ore a cui è soggetto il lavoratore
durante lo svolgimento della sua mansione.
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CURVE DI PONDERAZIONE
Il segnale rilevato e registrato dal fonometro viene
automaticamente modificato per assumere un
comportamento simile al nostro orecchio:
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LIMITI DI LEGGE
Il legislatore fissa i seguenti limiti sull’esposizione
giornaliera dei lavoratori al rumore
LAEX,8H
Ppeak
LIMITE DI ESPOSIZIONE
87 dB
140 dB
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LIMITI DI LEGGE
Il legislatore fissa i seguenti limiti sull’esposizione
giornaliera dei lavoratori al rumore
LIMITE SUPERIORE DI AZIONE
LAEX,8H
85 dB
Ppeak
137 dB
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LIMITI DI LEGGE
Il legislatore fissa i seguenti limiti sull’esposizione
giornaliera dei lavoratori al rumore
LIMITE INFERIORE DI AZIONE
LAEX,8H
80 dB
Ppeak
135 dB
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OBBLIGHI DEL DATORE
Dai precedenti limiti derivano gli obblighi a cui è soggetto il datore di lavoro:
Riduzione dell’esposizione, sorveglianza sanitaria,
imposizione dell’utilizzo dei DPI, formazione,
87 dB
Programma di miglioramento, sorveglianza sanitaria,
imposizione dell’utilizzo dei DPI, formazione,
segnaletica nelle aree interessate,
85 dB
Sorveglianza sanitaria a richiesta, fornitura dei DPI,
formazione
80 dB
Nessuna azione
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CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
Mansione:
Operaio meccanico
Turno di lavoro:
8 ore
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CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
Compiti:
Frullinatura
Saldatura
Fresatura
Totale
192 min
144 min
144 min
8 ore
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CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
Per ciascun tipo di compito occorre
effettuare una misurazione del rumore.
La misurazione va ripetuta 3 volte e se ne
calcola il livello di rumore medio
Slide 36
CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
FRULLINATURA
SALDATURA
FRESATURA
88,6 dB
82,8 dB
78,5 dB
Slide 37
CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
Mansione:
Operaio meccanico
Frullinatura
Saldatura
Fresatura
192 min
144 min
144 min
88,6 dB
82,8 dB
78,5 dB
Slide 38
CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
LAEX,8H =
85,7 dB
L’ESPOSIZIONE SUPERA IL
LIVELLO SUPERIORE DI AZIONE
(85 dB)
Slide 39
CALCOLO DEL LAEX,8H
Il livello di esposizione giornaliera al rumore si calcola
come media della rumorosità delle varie fasi lavorative.
ESEMPIO:
85,7 dB
• Programma di miglioramento
• Sorveglianza sanitaria
• Imposizione dell’utilizzo dei DPI
• Formazione e informazione
• Segnaletica nelle aree interessate
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CALCOLO DEL LAEX,W
Nel caso in cui le mansioni di un lavoratore varino a nei
giorni della settimana, il parametro da prendere in
considerazione è il Livello di esposizione settimanale LAEX,W
90
ESEMPIO:
85
80
75
70
65
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
LAEX,W = 85,9 dB
88,0 dB
74,5 dB
74,5 dB
88,0 dB
88,0 dB
Slide 41
PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
Il programma di miglioramento che il datore di lavoro
viene chiamato ad attuare, al fine di ridurre l’esposizione
dei lavoratori al rumore, si articola in varie misure:
• Adozione di altri metodi di lavoro meno rumorosi
• Adozione di attrezzature meno rumorose
• Formazione sull’uso corretto delle attrezzature
• Adozione di misure di contenimento del rumore (schermi, involucri …)
• Ottimizzazione dell’organizzazione delle fasi di lavoro
Slide 42
PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
• Adozione di altri metodi di lavoro meno rumorosi
• Adozione di attrezzature meno rumorose
• Formazione sull’uso corretto delle attrezzature
• Adozione di misure di contenimento del rumore (schermi, involucri …)
• Ottimizzazione dell’organizzazione delle fasi di lavoro
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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
• Adozione di altri metodi di lavoro meno rumorosi
• Adozione di attrezzature meno rumorose
• Formazione sull’uso corretto delle attrezzature
• Adozione di misure di contenimento del rumore (schermi, involucri …)
• Ottimizzazione dell’organizzazione delle fasi di lavoro
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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
• Adozione di altri metodi di lavoro meno rumorosi
• Adozione di attrezzature meno rumorose
• Formazione sull’uso corretto delle attrezzature
• Adozione di misure di contenimento del rumore (schermi, involucri …)
• Ottimizzazione dell’organizzazione delle fasi di lavoro
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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
• Adozione di altri metodi di lavoro meno rumorosi
• Adozione di attrezzature meno rumorose
• Formazione sull’uso corretto delle attrezzature
• Adozione di misure di contenimento del rumore (schermi, involucri …)
• Ottimizzazione dell’organizzazione delle fasi di lavoro
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SORVEGLIANZA SANITARIA
Il datore di lavoro è obbligato a sottoporre a sorveglianza sanitaria
tutti i lavoratori soggetti ad un livello di esposizione superiore a 85
dB.
• La sorveglianza deve avvenire periodicamente (di norma 1 volta l’anno)
• La periodicità della sorveglianza deve essere decisa dal Medico Competente
• Un lavoratore esposto ad un livello compreso tra 80 e 85 dB può
facoltativamente richiedere sorveglianza sanitaria anche se non obbligato,
e comunque previo consenso del Medico Competente
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
Si considera Dispositivo di Protezione Individuale, denominato DPI,
qualsiasi attrezzatura o accessorio destinati a proteggere la
sicurezza e la salute del lavoratore.
• Se il livello supera 80 dB il datore mette a disposizione i DPI
• Se il livello supera 85 dB il datore esige che si utilizzino i DPI
• Il datore deve verificare l’efficacia dei DPI prima di utilizzarli
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
Dispositivi di protezione individuali per l’udito sono:
• Cuffie
• Tappi auricolari
• Archetti
- norme di conformità EN 352-1
- norme di conformità EN 352-2
- norme di conformità EN 352-2
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
I dispositivi di protezione individuali per l’udito devono
essere accompagnati dall’apposito prospetto riportante
l’attenuazione del rumore garantita per bande d’ottava:
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SEGNALAZIONE DEL RISCHIO
Il datore di lavoro è tenuto a segnalare le aree entro cui il
livello di rumorosità supera 85 dB.
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IL RUMORE
SEZIONE
3
Effetti sulla salute
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L’ORECCHIO UMANO
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LA PERCEZIONE DEL SUONO
1)
L’onda sonora entra nel padiglione auricolare
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LA PERCEZIONE DEL SUONO
2)
L’onda sonora mette in movimento il timpano
Il timpano vibra con la stessa intensità e frequenza dell’onda sonora entrante
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LA PERCEZIONE DEL SUONO
3)
Il timpano mette in movimento il martello, l’incudine e la staffa
La propagazione non avviene più per via aerea ma per via solida.
La staffa vibra con la stessa intensità e frequenza del suono entrante.
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LA PERCEZIONE DEL SUONO
4)
La staffa trasferisce la vibrazione alla coclea
La vibrazione della staffa viene trasferita al fluido interno della coclea.
Il moto del fluido sfiora le cellule cigliate presenti nella spirale della coclea.
Il movimento delle cellule cigliate viene trasformato in un segnale chimico.
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LA PERCEZIONE DEL SUONO
5)
Il segnale chimico viene recepito dal nervo uditivo
Il nervo uditivo conduce il segnale al cervello mediante impulsi elettrici.
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IPOACUSIA
I rumori provocano danni all’apparato uditivo a seconda
dell’intensità e della frequenza.
I danni dovuti all’intensità riguardano il timpano
Una forte esplosione può rompere la membrana
timpanica
I danni dovuti alla frequenza riguardano le cellule cigliate
L’orecchio umano è molto più sensibile alle alte
frequenze che alle basse frequenze.
La banda attorno ai 4000 Hz è molto pericolosa.
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IPOACUSIA
I danni causati all’apparato uditivo spesso non sono
percepiti immediatamente:
Ma questo tipo di danno è reversibile…
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IPOACUSIA
I danni causati all’apparato uditivo spesso non sono
percepiti immediatamente:
Questo tipo di danno è invece irreversibile…
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EFFETTI EXTRAUDITIVI
Dai dati dell’INAIL la malattia professionale “Ipoacusia e sordità da
rumori”
rappresenta il 40% delle malattie professionali
denunciate nei rami industria, agricoltura e servizi.
Tuttavia il rumore agisce anche su altri organi:
Apparato cardiovascolare
Apparato digerente
Sistema nervoso
-
Apparato visivo
Apparato muscolo – scheletrico
Apparato respiratorio
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EFFETTI EXTRAUDITIVI
• Aumento della pressione arteriosa
• Aumento della secrezione di cortisolo ipertensione
• Aumento della frequenza respiratoria
• Aumento della secrezione salivare e gastrica
• Aumento della contrazione muscolare
• Difetti nella percezione dei colori
• Difficoltà nella visione notturna
• Sensazione di vertigini
• Ansia, stress, nervosismo
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FARMACI OTOTOSSICI
Alcuni farmaci, come effetto collaterale, possono causare
danni all’apparato uditivo, tra cui alcuni…
•Antibiotici
•Diuretici
•Anti ipertensivi
•Mucolitici
•Anti infiammatori
•Anti malarici
Evitare forti dosi di aspirina !!!
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Tutti questi aspetti sino ad ora trattati devono essere
inseriti nel Documento di Valutazione dei Rischi DVR.
La Valutazione del Rischio Rumore deve
essere ripetuta ogni 4 anni e comunque
ogniqualvolta vengano introdotti sostanziali
cambiamenti dell’esposizione al rumore.
La Valutazione del Rischio Rumore deve essere
effettuata da personale adeguatamente qualificato in
possesso di specifiche conoscenze in materia.
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IL RUMORE
SEZIONE
4
Aspetti pratici
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ASPETTI PRATICI
TORNIO
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ASPETTI PRATICI
TORNIO
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ASPETTI PRATICI
PISTOLA ARIA COMPRESSA
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ASPETTI PRATICI
PISTOLA ARIA COMPRESSA
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ASPETTI PRATICI
SALDATURA
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ASPETTI PRATICI
SALDATURA
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ASPETTI PRATICI
FRULLINO
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ASPETTI PRATICI
FRULLINO
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ASPETTI PRATICI
COMPRESSORE
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IL RUMORE
FINE