Classe I^C A. S. 2013-2014 Istituto Comprensivo Campagnano Quale tipo di società emerge dallo Statuto? Già nella formula d’inizio due parti concorrono ai.

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Classe I^C
A. S. 2013-2014
Istituto Comprensivo Campagnano
Quale tipo di società emerge dallo Statuto?
Già nella formula d’inizio due parti concorrono ai Patti: POPOLO e COMUNE.
I Campagnanesi rappresentati da Angelo Pancrazio e le autorità istituzionali.
Il popolo viene chiamato a raccolta dai BANDITORI e DAL SUONO DELLE
CAMPANE, l’evento è tanto importante che ne seguirà un grande cambiamento
per la vita del popolo. Tutti vogliono vedere e sentire, ma ben pochi avranno
parte attiva a questo accordo. Quanto convenuto dalle parti verrà trascritto dal
CANCELLIERE (scrinario) e notificato dal NOTARO, questo viene presentato
con ruolo e insigni parentele perché si attesti affidabilità e professionalità nel
redigere l’atto di cui si fa garante. Tutto ha luogo nella PIAZZA del castello.
La piazza è il luogo del raduno, delle feste, delle solennità, il luogo pubblico per
eccellenza in cui nessuno può né vuole mancare.
Il DOMINUS avrà diritti su castello, abitazioni, grotte, terreni edificabili, vigne,
orti, terre, prati, canapaie, pascoli, incolti, comunità e singoli …. E’ sin da subito
evidente la primaria attività del feudo: quella agricola.
Da Comune rurale
autonomo
A Signoria
Annibaldi
(Dominus)
Istituzione di un
forte dominio
aristocratico
Atto di vassallaggio
Con il consenso dei
campagnanesi?
 L’atto di vassallaggio “volontario” era la soluzione per
difendersi da ruberie, assalti e, molto
probabilmente, per porre fine alle aspre lotte fra
FAZIONI
Limitazione delle
proprie autonomie,
aumento delle tasse
Difesa dei diritti
collettivi, stabilità, pace
interna, difesa militare
Lo statuto del castello di Campagnano
(Castri Campaniani)
più
1270 il Card.Riccardo Annibaldi
SIGNORE DI CAMPAGNANO
Accordi tra
Campagnanesi
(vassalli)
In rappresentanza
ANGELO
PANCRAZI
Cardinale
(Dominus)
In rappresentanza il
nipote notaro
GIOVANNI di donna
Francesca
 La nostra scuola in altri lavori si è già occupata della
storia e del valore dello Statuto. La nostra classe ha
invece preso in esame i 92 articoli che lo compongono
per cercare di capire quali lavori, attività,
professioni, ruoli avevano i campagnanesi del
periodi dello Statuto.
 Si è cercato poi di fare un raffronto fra mestieri, lavori,
produzioni,strumenti, … di allora e quelli di oggi.
 Il popolo viene raccolto dai banditori e dal suono delle
campane, questo sottolinea l’importanza dell’evento che
segnerà un grande cambiamento nella vita del luogo .
Banditore e campane, sacro e profano, chiamano a raccolta:
quelli erano i mezzi, allora, per informare di un evento
quanti non avrebbero potuto leggere o ascoltare da lontano
e senza partecipare a quanto di storico stava accadendo a
Campagnano.
 Oggi le notizie ci raggiungono attraverso i mezzi di
comunicazione di massa, attraverso internet,… ovunque ci
troviamo e siamo in grado di leggerli, ascoltarli, vederli, la
nostra alfabetizzazione e l’uso dei mezzi informatici rende
possibile essere aggiornati e partecipare agli eventi vicini e
lontani che siano …
Campane e banditori chiamano a
raduno il popolo
GI
 Quanto deciso fra le parti
viene trascritto da notaio
e scrinario (scrivano,
ovvero, cancelliere)
Il notaio viene citata
assieme alle sue insigni
parentele, ciò a garanzia
della sua professionalità
e alta classe sociale
 Tutto avrà luogo nella pubblica piazza del castello.
 La piazza è il luogo del raduno, delle feste, delle
solennità, è il luogo pubblico per eccellenza e né
autorità né popolo minuto possono mancare
Gente in piazza
 Lo statuto prevede che più nessuno si faccia giustizia da
solo, ma si debba riferire a quanto previsto dagli articoli e
alle decisioni della Curia e anche dello stesso Signore.
 Quasi tutti i reati possono essere espiati pagando in denaro
(in caso di insolvenza la Curia decide la punizione
(bandire, mutilare, mettere in catene, ecc.).
 Omicidio, incendio volontario, tradimento del castello e
del Signore non erano espiabili con il denaro, ma soggetti
alle decisioni di Curia e /o Signore.
 Pene severe erano previste per reati contro le famiglie (es.
per adulterio senza consenso della donna, corruzione di
una vergine – anche la sola seduzione senza consenso era
considerata violenza a cui riparare con ammende ed
eventuale matrimonio.
 Emerge, dagli articoli, una cittadinanza piuttosto rissosa, soprattutto dai
dettagliati provvedimenti e multe previste per zuffe, aggressioni, mutilazioni,
incendi, furti, ecc.
 Gli abitanti eleggevano un loro rappresentante che esponeva le richieste dei
paesani al Signore che …. raramente le accoglieva!!!
 Erano obbligati a pagare con soldi e parte del raccolto tasse al Signore, per l’uso
del mulino, … potevano raccogliere mele e noci dagli alberi in piccole quantità,
da mangiare ma non per farne scorte
 Potevano vendere i prodotti della terra che gli restavano (vino, frumento,…) se
non dovevano essere requisiti in caso, per es., di guerra, ma pagare una tassa
per il commercio
 Dovevano far trovare letti pronti e confortevoli a Signore e familiari qualora
fossero venuti ad alloggiare a Campagnano
 Si pagavano multe anche per parolacce ( es. revalioso, recrudento , putta,..)
 Si era ritenuti responsabili di ciò che si faceva già a dodici anni
 Si dovevano risarcire i danni provocati dal proprio bestiame ed erano più
“salate” le multe se si trattava di bestie non domate
 Sul castello, abitazioni, grotte, terreni edificabili,
vigne, orti, terre, prati, canapaie, pascoli, incolti,
boschi, lago, comunità e singoli
 Le attività primarie erano : agricoltura, allevamento,
pesca, artigianato.
 Si tratta di un’agricoltura ricca e variata, in buona parte
svolta dentro le mura del castello, nelle aree vicine ai
fabbricati, alle grotte, agli orti,… Dall’allevamento,
coltivazione, lavorazione della canapa e degli ortaggi il
contadino traeva il proprio fabbisogno e il dominus
tratteneva parte delle produzioni, per esempio un quarto
della produzione di mosto, frutto dei vigneti
I campagnanesi possono far commercio dei
loro prodotti purchè paghino una imposta per
il commercio, tranne che in tempo di guerra
Possono entrare e uscire con i beni mobili
 I vassalli di Campagnano dovranno seguire in guerra il
loro dominus, se solo per un giorno a spese proprie
(armi e cavalli), se per più tempo a spese della Curia.
Se il cavallo dovesse perire mentre si presta il sevizio
militare, il proprietario deve essere risarcito dalla
Curia.
 Tutti possono possedere una balestra che insieme alla
biancheria per il letto è in ogni caso inalienabile.
Il forno è del signore e vi lavora il fornaio.
per ogni infornata, due pani vanno dati, uno al fornaio e uno al signore
Chi porta grano al mulino per far farina pagherà al signore un ottavo del
prodotto, sia nei mulini esistenti
sia in quelli che saranno costruiti
 Per dare indennizzi “moderati,” si utilizzavano uomini
“giusti”, se per esempio bisognava fare un esproprio o
costruire qualcosa che poteva danneggiare un
cittadino
 Art. 61 vengono citati gli ambasciatori del castello, per
svolgere questo ruolo hanno diritto ad un rimborso di
12 denari al giorno più 8 se ci si sposta con un cavallo
(6 se si usa un asino)
Marco Polo
spettava al signore, ma ogni cittadino doveva
mantenerle pulite, erano previsti i controlli periodici
e avrebbero sanzionato quanti non avessero tenuto
pulito il proprio fronte strada. I rifiuti potevano essere
smaltiti … gettandoli dalla rupe ….
 Si puniscono i furti (la pena, se il furto è di notte, è più
alta) di bestiame, di derrate alimentari, di prodotti
agricoli, di legna, di attrezzi agricoli …, ma anche di
barche, reti,… infatti nella zona del Baccano c’era un
lago e si praticava la pesca
 Anche dalla selva si trova profitto: animali selvatici,
legna,funghi, ghiande, tartufi,… ma bisognava essere
autorizzati per poter sfruttare le risorse che venivano
dal bosco
 Non potevano gestire locande e andavano allontanate

non si poteva giocare ai dadi
Si possono sposare donne di Campagnano e anche
di fuori, il matrimonio non sempre corona un
amore, può essere riparatore, se si è fatta violenza o
molestata e compromessa una donna , la pena per
chi lo ha fatto può prevedere di sposarla,
naturalmente il parere della donna non era
rilevante!!!.
Lo statuto è un vero e proprio TARIFFARIO
Colpa
Ammenda
in
PROVISINI
alla CURIA
 D
Dal francese Provinois: denaro emesso dai conti di
Champagne, a Provins. Moneta che circolava
ovunque in Europa. Effigiati vi erano, da una parte, la
croce, dall’altra un pettine (simbolo della cardatura
della lana che veniva fatta a Provins). Due volte l’anno
si teneva la fiera del bestiame a cui convenivano
mercanti da tutta Europa ciò permise la diffusione di
questa moneta che con le crociate era arrivata in
grandi quantità, soprattutto a Roma. Verso il 1184 il
“Senato di Roma” emise provisini locali, in cui il
pettine veniva sormontato da una S (Senatus) sul
lato della croce c’era la scritta Senatus P.Q.R.

Oggi in Europa 17 Stati membri dell’Unione
Europea
utilizzano
l’euro.
Moneta
introdotta nel 1999 e dal 1° Gennaio 2002 ha
cominciato a circolare. Circa 330 milioni di
cittadini europei lo usano sotto forma di
banconote e monete. UEM = Unione
Economica e Monetaria a base del Mercato
Unico. La BCE è la Banca Centrale Europea
e svolge la politica monetaria europea
insieme alle banche centrali degli Stati
membri (Eurosistema). La politica di
bilancio
(tassazione e spesa) resta
competenza dei singoli governi nazionali.
L’euro sconta però le mille contraddizioni
dell’Unione Europea in un’Europea …”senza
Stato”, competitiva anziché collaborativa,
in cui i Paesi con economia più forte
cercano di sopraffare economicamente
quelli più deboli che comunque devono
adoperarsi per combattere i loro problemi
interni: crisi economica, disoccupazione,
corruzione, …) e presentarsi agli occhi delle
Nazioni – guida (es. Germania) con
maggiore credibilità ….
IL NOTARO
(notaio)

Le attrezzature necessarie erano carta o
pergamena e inchiostri realizzati con
nero di vite, inchiostro ferrogallico.
Scrivevano con scrittura gotica notarile o
cancelleresca, utilizzavano sigilli con cui
“confezionavano” i documenti. Al notaio
era affidata la funzione di garantire la
validità dei contratti e dei negozi
giuridici che vanno sottoscritti alla sua
presenza.

Quella del notaio è un’istituzione che
nasce in Italia (area Franco -lombarda) In
età romana era lo schiavo che annotava,
prendeva nota (segretario), nel Medioevo
diviene figura che dà certezza ai rapporti
giuridici, assistente del sovrano, del
papa,…

Oggi, il notaio, è un libero professionista
con funzione pubblica, garantisce
legittimità al negozio giuridico ed ha
valore probatorio dell’atto pubblico.
Ancora oggi i notai vengono ritenuti una
casta ricca, invulnerabile, con privilegi di
corporazione. I notai accedono al loro
ruolo dopo studi giuridici, tramite
concorso. Godono sia dei privilegi del
libero professionista che di quelli
derivanti da funzioni di pubblico ufficiale.
Difficilissimo diventare notaio, facilissimo
arricchirsi. In altri Paesi s0no solo
semplici dipendenti pubblici!!!

Carta, penne, marche. Bolli, timbri… sono
ancora i suoi strumenti, va in aiuto al
notaio l’uso del PC, della posa
elettronica…. Ecc.
ORATORES

I Cardinali sono alti prelati designati dal
papa, costituiscono il sacro collegio
(elettori, consiglieri e ministri del romano
pontefice). Già nella prima metà del IV
secolo era denominato diacunus cardinalis.
Fin dal IX sec. Erano giudici ecclesiastici
con l’obbligo di riunirsi una volta al mese e
punire la violazione della legge. Le loro
funzioni e i loro affari andavano sempre più
crescendo. Avevano speciali diritti e
privilegi e il titolo di eminenze. I cardinali
eleggono il papa (conclave). Massiccio fu lo
sviluppo nel XIII sec. del nepotismo: la
parentela con papi e cardinali era un
importante fattore di ascesa politica,
sociale per le famiglie nobili, soprattutto
romane, in forte contrasto tra loro.
 Dice papa Francesco
“Gesù non è venuto a insegnarci le buone
maniere da salotto! (…) La Chiesa non è una
corte, basta intrighi! Non c’era bisogno che
scendesse dal Cielo e morisse sulla croce
(…) Gesù chiede d’amare chi non lo merita,
senza contraccambio, per colmare i vuoti
d’amore che ci sono nei cuori, nelle
relazioni umane, nelle famiglie, nelle
comunità, nel mondo” … “Cari fratelli
cardinali, il Signore Gesù e la madre Chiesa
ci chiedono di testimoniare con maggiore
zelo e ardore questi atteggiamenti di santità
(…) amiamo coloro che ci sono ostili,
benediciamo chi sparla di noi, salutiamo
con un sorriso chi forse non lo merita”.
(tratto dal discorso per la nomina dei nuovi
cardinali)
Per ogni reato era prevista una sanzione in provisini alla Curia e se ci fossero
stati dei danneggiati anche dei risarcimenti a chi li avesse subiti in forma e
misure varie. I giudici possono prevedere anche l’ascolto di testimonianze,
l’esecuzione di indagini, il vaglio di confessioni, la e del danno prima di
esprimere giudizi ed emettere sentenze (artt.23 – 24), ma non tutti i giudizi
sono delegati alla Curia, per quelli più gravi (es. l’omicidio) è previsto
l’intervento del Dominus.
I testimoni devono essere ritenuti attendibili, era prevista anche la figura del
garante
Ladro di ciliege
Ladro, scassinatore
 Il Furto vede dedicati parecchi articoli.
Rubare di notte è punito più
gravemente che di giorno. Veniva
rubato grano, tenuto in appositi pozzi
(rimesse) nelle aie, cereali, covoni,
paglia nei pagliai, viti, ma anche bestie
come polli oche,piccioni, buoi, vacche,
cavalli giumente, asini, pecore, capre,
maiali, … e non mancavano furti di
attrezzature aratri, vomeri,
imbarcazioni, reti, pesci
 Furti, rapine, borseggi,
truffe,.. Non sono mai cessati.
Le carceri sono piene di ladri,
rapinatori, assassini. In
questo periodo di crisi, poi,
sono in continuo aumento ed
in particolare sempre di più
sono i furti in appartamento
che finiscono in atti anche
gravissimi e violenti verso i
rapinati. La soluzione non
sembra essere in una
maggiore severità, semmai in
una prevenzione, in
interventi nel tessuto sociale
dove si alimenta la criminalità
L’arco è arma antichissima (già tra i
cacciatori del paleolitico) è usato in tutte le
epoche e nelle diverse culture (egizi,
persiani, romani, mongoli, barbari,...).
Arma da caccia o da guerra, in uso in veri e
propri eserciti comunali. Gli arcieri
venivano dalle classi inferiori (villani,
operai). Era un’arma con un equipaggio
poco costoso e poco ingombrante, ma
successivamente saranno le balestre le armi
più usate da balestrieri a piedi o a cavallo.
Oggi l’arco è soprattutto utilizzato per la
pratica dello sport, si tratta di archi
sofisticati e tecnicamente avanzati , fatti di
materiali speciali.

Nel mondo pericoloso del Medioevo, la sopravvivenza era
costante preoccupazione (incursioni, aristocrazie rapaci,
…). Sui cerca autodifesa, autogoverno (insediamenti
fortificati, nobili protettori, …). La società è scandita da tre
livelli funzionali: oratores, bellatores, laboratores. La
parola MILES va sostituendo altri termini (siarius,
buccellarius, gladiator,… per GUERRIERO) che indicano
armati riuniti in comitive strette intono ad un DOMINUS.
Intorno s’era elaborata un’ETICA fatta di CORAGGIO;
FEDELTA’, AMICIZIA verso il dominus visto come capo. Si
erano conservati RITUALI INIZIATICI, per entrarvi si
andavano specializzando e affrontavano spese per cavallo e
armatura, ciò portò al formarsi di un’ELITE DI GUERRIERI
fino a parlare di professionisti della guerra. Erano tiranni,
predoni, e violenti nei confronti degli indifesi, ben diversi
da come certa letteratura celi esalta:soldati di Cristo
(crociati), martire della fede, forte, saggio, e di solito
giovane … Si trattava invece di avventurieri feroci che
praticavano soverchierie di ogni genere. La letteratura ci
offre prima il paladino della cristianità. Poi il difensore
degli umili e il conquistatore di dame, religioso, martire,
fedele, rispettoso dell’avversario. Nel tempo si delineano
due tipi di cavaliere: quello ideale e quello che non osserva
il codice etico, moderno. Il vecchio cavaliere andava
diventando una specie di orpello esteriore. Essere cavaliere
era una specie di strumento di promozione sociale. I
moderni combattenti misero in crisi la cavalleria, la guerra
veniva ormai fatta da FANTI armati da nuove e più potenti
armi , es la balestra e poi arrivarono le armi da fuoco ...
Dal Medioevo ad oggi è assai diverso il
modo do fare ed essere soldato.
 Il soldato è una persona che si arruola in
modo volontario o coattivamente nelle
forze armate e riceve un addestramento e le
attrezzature per difendere il Paese che lo
arruola o per altri interessi.
 Gli eserciti sono organizzati in gerarchie
(diversi ordini e gradi) e specializzazioni. Di
solito un soldato combatte, ma può anche
adempiere a compiti civili, non militari. Il
modo di combattere di oggi è legato all’alta
tecnologia che l’uomo ha a disposizione, ma
l’aspetto violento (di difesa o di offesa) di
questo mestiere è ancora lo stesso …

soldati
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Ungaretti

La vita dei contadini nel Medioevo era caratterizzata dalla
povertà, dalla fatica, dalle epidemie ,dalla lotta contro la
natura e dal cattivo tempo. L’età lavorativa e delle
responsabilità era già a dodici anni. Le aspettative di vita
erano basse (età media 34 anni per gli uomini e 28 per le
donne). Il duro lavoro limitava la crescita. Il clima era più
fresco di oggi, non c’erano i fertilizzanti artificiali e sostanze
per eliminare le erbacce. Estati bagnate facevano marcire il
raccolto, la siccità li bruciava, i parassiti spesso lo
devastavano. Solo i “liberi” dovevano andare in guerra, molti
andarono alle dipendenze dei Signori per evitare la guerra in
cambio venivano tutelati dal feudatario. Non potevano
allontanarsi senza permesso del Signore, che se vendeva i
terreni lo faceva insieme al servo, che si sottometteva al
nuovo proprietario. Il contadino doveva la decima, le tasse,
le corvèe, il miglior capo di bestiame (mortuarium) quando
subentrava ad un altro contadino. Dallo Statuto si capisce
che le produzioni agricole sono varie, in buna parte svolte
all’interno delle mura del castello , nelle aree prossime ai
fabbricati, negli orti, nelle grotte. Da tali attività il contadino
traeva il proprio fabbisogno, era autorizzato a
commercializzare le eccedenze ma doveva una tassa per il
commercio, nonchè parte del raccolto a Dominus e Curia.
Per esempio un quarto del mosto, frutto dei vigneti, andava
al Signore, mentre l’acquato(vino leggero da bere subito
perché non si manteneva) poteva restare al produttore
purchè non frodasse, Dagli alberi da frutta (es. noci) poteva
raccogliere anche la Curia ma senza farne scorte. Un ottavo
del prodotto delle altre terre andava al signore. L’uso del
mulino e del forno si pagava con farina e pagnotte (per
signore e addetto al forno: ,due pani per ogni infornata,
ciascuno), ma anche di cipolle, cavoli, canapa e lino andava
un sesto al Signore.
I contadini di oggi sono uomini e donne di affari,
imprenditori con i loro diritti e sono sempre meno
quelli che coltivano per il fabbisogno familiare
(numerosi ancora nei PVS). L’agricoltura a cui oggi ci
si dedica è di tipo intensivo ( a volte monocoltura),
meccanizzata e si coordina con la domanda del
mercato. Ci si appoggia ad aziende agro-alimentari
proprie o altrui che trasformano il prodotto agricolo
in prodotto destinato al mercato, al consumo interno
o estero (import- export). Di solito si occupano di
produzioni diversificate (colture, allevamento
bestiame, caseifici,…) si tratta di aziende ad attività
mista. All’industrializzazione del nostro Paese seguì
lo spopolamento delle campagne e l’abbandono
dell’attività del contadino. Oggi, ripensata come
attività aziendale, molti giovani cercano di tornare a
fare i contadini-imprenditori. Ci vuole tanta voglia di
imparare e di fare, ma può offrire buone opportunità.
I giovani hanno competenze informatiche, macchine,
cultura e potrebbero commercializzare, con
attenzione al mercato, i propri prodotti. L’Italia si va
proponendo come terra di produzioni di qualità,
biologiche contro le produzioni chimicamente e
geneticamente trattate.

Dopo l’anno Mille ci fu un forte sviluppo, sia in
agricoltura
(tiro
all’aratro,
trebbiatura,
concimazione dei terreni,…) del trasporto e
dell’artigianato tessile (lana) che a quelle del
consumo alimentare legato a carne, latte,
formaggio.
Nella
Campagna
romana
l’allevamento rappresentava un’attività di
primaria importanza e si integrava con la
cerealicoltura entro le terre dei molti casali.
C’era parecchia conflittualità tra contadini e
pastori. I casali erano ubicati di solito lungo le
vie consolari, con vaste estensioni di terreno e
con diversi edifici per tenere al riparo attrezzi
agricoli (domus e accasamenta) recinti per il
bestiame (redimemen, renclaustrum, arnaria)
grotte (gripte). Gli uomini si concentravano
Manodopera salariata nei momenti di maggior
lavoro agricolo. I pastori (pecudari, vaccarii,
bufalarii) e casari (casegni) risiedevano nel
casale. Allevavano direttamente o come
affidatari bovini, suini, ovini, api . Era però il
maiale l’animale più allevato, per la sua natura
più rustica, tanto importante che la superficie
delle foreste veniva misurata in porci.
Oggi, in alcuni Paesi del mondo si alleva
ancora come un tempo, soprattutto nei
Paesi poveri. Nei paesi sviluppati, invece,
l’allevamento animale è soprattutto
intensivo, in stalle e con l’uso di mangimi e
farmaci a volte dannosi per gli animali e
per l’uomo che se ne nutre. Oggi gli
allevatori sono imprenditori, legano la loro
produzione all’industria dell’alimentazione
delle carni, delle uova, del latte, casearia, …
Si alleva per ottenere massima quantità a
minor
costo
utilizzando
tecniche
industriali e scientifiche, in meno spazio.
L’allevamento intensivo pone problemi
etici, di salute, d’ambiente L’enorme uso di
cereali per nutrire i bovini partecipa
all’aumento della fame nel mondo.
Purtroppo gli animali da allevamento e
commercializzazione vengono nutriti con
alimenti poco genuini e se è aumentata la
produzione è però diminuita la qualità
A volte, come a Firenze, c’erano luoghi, aree in cui si praticavano attività come la
macellazione e la vendita della carne. Scarti e carcasse venivano gettate più
lontano possibile dal centro abitato per evitare forti odori per carni non refrigerate.
Quelli che uccidevano erano detti beccai e la loro bottega beccheria. Utilizzavano
mannaie, coltelli,… I tavernai erano spesso anche beccai. Naturalmente il piccolo
allevamento domestico prevedeva che donne e uomini sapessero uccidere,
scuoiare, sezionare galline, conigli,… e si rivolgevano ai beccai per animali di più
ampia stazza (maiali, pecore, vacche,…).
Appartenevano all’arte dei beccai anche macellai, pescivendoli, gestori di osterie e
taverne. In alcuni importanti Comuni erano uniti in arte (minore), Dino
Compagni la definì arte scandalosa, erano ricchi ma non certo raffinati …
purtroppo questo stereotipo è tuttora vivo.
Venivano imposte loro regole igieniche assai rigide , non potevano tenere vicine
carni di animali diversi e dovevano anche dividere carne di animale maschio da
carne di animale femmina. Questa è una regola igienica tuttora in vigore in
macellerie e supermercati.
Oggi il macellaio è un mestiere assai richiesto dal mercato del lavoro, ma ci vuole
un’alta specializzazione che si ottiene con un lungo apprandistato, non si impara a
scuola … devono saper acquistare bestie sane e genuinamente allevate, saper
sezionare, disossare, fare salcicce, riconoscere parti e pezzi, saper consigliare come
meglio cucinare, preparare prodotti pronti. Difficile dire se si tratti di un artigiano
e/o un commerciante. Oggi la clientela è molto esigente e chiede qualità, varietà e
un rapporto di fiducia
Nel cantiere c’erano ruoli specifici: scalpellini, muratori, carpentieri, falegnami. ma
anche una gran quantità di strumenti: mannarna, scure, lima, l’ascia, la sega, il
trapano, lo scalpello, la cassuola , la squadra. I contadini venivano utilizzati per il
trasporto delle pietre, ma anche spalatori con pala, e gli zappatori, con picconi , i
guastatori con i magli, i livellatori, i rappresentanti del signore con il bastone per
sollecitare a lavorare nei tempi predisposti secondo le indicazioni del capomastro.
Pochi erano gli ingegneri e i geometri, molti i muratori e manovali.
Funzioni specifiche avevano gli idraulici, piombatori, per condotte, cisterne …, ma
c’erano anche vetraio, fabbri, intonacatori, piastrellisti … Generalmente lavoravano
dalle 5 alle sette di sera con un’ora di pausa pranzo e meno se era d’inverno, venivano
pagati al giorno con o senza pranzo come compenso. I salari erano bassi e spesso si era
disoccupati, se ci si faceva male si era lincenziati senza tutela …
Dopo il teatro classico (greco, latino) e il
mimo cala il silenzio sulla storia del teatro
nell’Europa
cristiana
(dalla
caduta
dell’Impero romano d’occidente al xv sec.).
L’istituzione teatrale si dissolve e diviene
ARTE ITINERANTE per corti, per piazze
(mimi, istriones, joculatores). Il giullare
veste i panni del cantastorie, del
saltimbanco, dell’intrattenitore di corte) a
volte perseguitato dalla Chiesa. Cittadino
del mondo, gira per le aie di paese in paese,
per i crocicchi cittadini, le corti signorili,
intrattiene villici, artigiani, pellegrini, re,
abati, o cerca posto stabile. Poteva trattarsi
di una figura fisicamente deforme,
rachitica, di un nano,… su cui il pubblico
riversava offese e cattiverie. Si esprimeva in
volgare italiano. Di umile condizione
sociale, girovago, musico, cantastorie.
 IL TROVATORE era una figura diversa,
inventava (trovava) testi poetici che poi
cantava e poteva anche essere signore di
alto lignaggio


Verso la metà del ‘500 apparvero i comici
della Commedia dell’arte
(mimi,
acrobati, …) allenati all’ “improvviso”, al
lazzi, in compagnie girovaghe su carri.
Osteggiati dalla Chiesa. Cominciò anche a
nascere la figura dell’attore stabile, nel
teatro a pagamento (non solo più per via o a
corte). Nell’ 800 si allargò il pubblico.
L’attore divenne interprete elegante di
cultura, idolo ammirato. Nel ‘900 s’accentua
il fenomeno del divismo, che dal teatro
coinvolse anche il cinema e poi la
televisione.
Gli attori oggi possono
diventare modelli di costume modelli di
costume di linguaggio e di comportamento.
Deve possedere qualità tecniche, espressive,
padronanza del linguaggio, padronanza
scenica,
naturalezza
nel
muoversi
nell’ambiente scenico, studia il copione,
interpreta un personaggio e cerca di essere
verosimile; vive e fa vivere emozioni con
corpo, parole, mimica,… nello spazio
scenico, nella sequenza, nell’inquadratura.
 MASSARO
(massarius) da mansus (divisione agraria)
che indica l’appezzamento di terreno
affidato ad una famiglia colonica
(manso).Si poteva essere libero o
schiavo. Lavorava i fondi agricoli con
libertà personali limitate (obbligo di
corvèe, di tasse, di non possedere la terra
lavorata…)In età comunale acquista
rilevanza, sovraintende varie attività,
gestisce beni e finanze, riporta tutto su
libri contabili
perché poi vengano
approvati dal dominus, diviene gestore e
depositario di pubbliche finanze (un
Tesoriere, a partire dal ‘500 in grandi
città), spesso veniva scelto fra i cittadini
più ricchi, poteva abusare facilmente del
suo potere.
Maltrattare un manso era punibile (vd
statuto)
 MEZZADRO
è un coltivatore di terre altrui, che
con un contratto divide i prodotti con
il proprietario della terra. Il
mezzadro conduce l’azienda agricola
insieme alla famiglia (famiglia
colonica)
L’OSTE
Le osterie avevano un posto di rilievo nella
vita sociale medievale, era il luogo del
tempo libero dopo il duro lavoro, ma non
si poteva passarci troppo tempo per non
essere considerati vagabondi. Nei giorni di
festa si cantava e ballava, spesso si beveva
troppo, si giocava d’azzardo (benché
vietato) si facevano scommesse e si finiva
per azzuffarsi. Le osterie erano segnalate
da vessilli colorati, tranne quelle
malfamate, si rischiava di essere
taglieggiati cioè derubati con il taglio della
cintura a cui veniva attaccato il borsellino
(non si usavano le tasche). Anche la
prostituzione era vietata. Le botti erano
ispezionabili poiché gli osti potevano
annacquare il vino. Si pensa all’oste come
a qualcuno solo interessato a far, ad ogni
costo, denaro, anche truffando.