UN PELLEGRINO DEL XXI SECOLO … …SULLA VIA FRANCIGENA NEL TERRITORIO DI FORNOVO  La classe 3A - ITS “Gadda” di Fornovo Taro Candi – Erzincan.

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Transcript UN PELLEGRINO DEL XXI SECOLO … …SULLA VIA FRANCIGENA NEL TERRITORIO DI FORNOVO  La classe 3A - ITS “Gadda” di Fornovo Taro Candi – Erzincan.

UN PELLEGRINO DEL XXI
SECOLO …
…SULLA VIA FRANCIGENA NEL
TERRITORIO DI FORNOVO
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La classe 3A - ITS “Gadda” di Fornovo Taro
Candi – Erzincan – Cavazzini – Gorreri –
Morabito – Azzali – Di Martino – Loiacono –
Turricchia – Alia – Franchi – Verderi – Abortivi –
Leporati – Giovanelli – Concari –
Ogliaro
PIEVE SANTA MARIA ASSUNTA
FORNOVO TARO
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La visita inizia all’esterno: l’ideale è avvicinarsi alla chiesa di
Santa Maria Assunta dal Borgo Grande, seguendo l’antico
andamento della
strada Romea.
Ci si trova così di fronte alla
facciata che raccoglie frammenti
e sculture romaniche. L’attuale
facciata venne aggiunta nel XVIII
secolo per racchiudere il nartece,
una sorta di porticato a due campate
con sei grandi volte, sostenute da pilastri e capitelli scolpiti con
temi biblici, utilizzato per dare riparo ai pellegrini e ora visibile
all’interno.
PIEVE SANTA MARIA ASSUNTA
FORNOVO TARO
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A lato del portale si nota, entro una nicchia, la
scultura acefala che rappresenta un pellegrino,
gravato dal peso di una gerla: considerando il
passaggio di tanti fedeli nel periodo medioevale,
la figura assume il valore di un’insegna per
accogliere e segnalare in modo immediato ai
viaggiatori che si trovavano sulla giusta strada.
Su lato destro della facciata si trova una lastra
che porta scolpita una scena infernale. Al centro
un avaro, su cui il demonio si accanisce, è
schiacciato dal peso di tre bisacce e da un
forziere. A sinistra un altro diavolo alato spinge i
lussuriosi nelle fauci spalancate di un mostro.
PIEVE SANTA MARIA ASSUNTA
FORNOVO TARO
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A destra cinque dannati
bruciano in una caldaia:
l’insieme della immagini
rappresenta l’eterna
punizione dei sette vizi
capitali.
Sul lato destro un’altra lastra
mostra due figure avvinte,
forse in lotta fra loro o forse
in passo di danza. Altre due
figure, di cui una angolare,
sono in posizione di
preghiera.
PIEVE SANTA MARIA ASSUNTA
FORNOVO TARO
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E’ probabile che le sculture,
che sono state influenzate
dall’opera di Benedetto
Antelami, siano frammenti di
un antico ambone, un pulpito
che comprendeva la preziosa
lastra di Santa Margherita,
scultura oggi compresa nell’
altare maggiore. La lastra
racconta del martirio di S.
Margherita in otto episodi da
leggere dall’alto al basso,da
destra a sinistra.
PIEVE SANTA MARIA ASSUNTA
FORNOVO TARO
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La prima scena mostra Margherita che pascola pecore e capre, nella
seconda viene arrestata da un soldato a cavallo e condotta alla presenza
di un prefetto di Diocleziano. Nella terza scena Margherita alza la mano e
proclama la sua innocenza e la sua fede. Inizia il supplizio con la Santa
legata alla grata e flagellata. Le ultime scene mostrano l’anima di
Margherita che trionfa sul demonio incatenato e flagellato e la Santa in
preghiera davanti ad una piccola croce che sormonta un drago - diavolo
spezzato. E’ la vittoria della fede.
PIEVE SANTA MARIA ASSUNTA
FORNOVO TARO
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Sul lato destra della chiesa si osserva una piccola
porta sormontata da un archivolto scolpito con
animali fantastici e reali che si rincorrono: si
presume si tratti di una scena di caccia dominata
da un’aquila.
Sul lato sinistro della chiesa si trova la torre
campanaria, pressoché inalterata rispetto alle
origini.
Entrando, ci si trova all’interno del portico
originario che si appoggia su quella che doveva
essere l’antica facciata.
Qui sono inserite, a lato della navata, due
sculture che rappresentano un vescovo o un
abate, sormontato da un baldacchino e un re con
un ampio mantello, simbolo del potere religioso e
politico.
PIEVE DI SANTA MARIA ASSUNTA FORNOVO TARO
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L’antica forma della chiesa doveva
essere più semplice dell’attuale
edificio: una costruzione a tre
navate che terminava con tre absidi
di cui ora rimane solo quella
centrale.
Recenti lavori hanno portato alla
luce le fondazioni di una delle
absidi minori dove ora è posizionato
il fonte battesimale
Musica Sacra
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Il Medioevo è un'epoca che copre quasi mille anni di storia: va infatti
all'incirca dalla fine del V secolo d.C. alla fine del XV secolo D.C.
Questo lungo periodo storico è ricchissimo di musica. Questa musica
veniva spesso improvvisata o composta per delle occasioni particolari. Non
aveva quindi bisogno di essere scritta e tramandata ai posteri, per questo ne
sono rimasti pochi documenti.
Un'eccezione è però presentata dalla musica religiosa che si è conservata
nel tempo poiché i riti e le cerimonie per cui era stata composta si
ripetevano sempre immutati a distanza di tempo. Naturalmente anche la
musica religiosa aveva uno scopo pratico: essa doveva arricchire la
preghiera e accrescerne l'importanza all'interno della funzione religiosa.
La musica cantata era considerata sacra poiché era attraverso la voce che ci
avvicinava a Dio. Al contrario quella strumentale era da festa ed era più
vicina al popolo, quindi rimaneva un’arte terrena.
Questo divario che c’era fra le due musiche è sottolineato in un dipinto di
Raffaello : “Santa Lucia”.
Musica Sacra
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Raffaello, “Santa Lucia”
Questo dipinto rappresenta una serie di
strumenti a terra che, come detto prima,
simboleggiano il distacco da Dio e
l’attaccamento ai beni materiali. Gli angeli sono
una rappresentazione della vita divina alla quale
si può arrivare attraverso la voce.
Il canto gregoriano è un genere musicale
vocale, monodico e liturgico, proprio del rito
romano della Chiesa cattolica.
Venne elaborato in Occidente a partire dall'VIII
secolo dall'incontro del canto romano antico con
il canto gallicano nel contesto della rinascita
carolingia. È cantato ancora oggi, non solo in
ambito liturgico, e viene riconosciuto dalla
Chiesa cattolica come "canto proprio della
liturgia romana".
Musica Sacra

La musica medioevale è soprattutto vocale e gli
strumenti vengono usati solo come
accompagnamento alla voce. Gli strumenti
utilizzati erano diversi: cordofoni, aerofoni e
membranofoni. I più conosciuti e utilizzati
erano il liuto, la ribeca, il salterio; la ghironda, i
flauti, trombe naturali, la viella e vari tipi di
strumenti a percussione, che avevano la
funzione di segnare il ritmo delle danze. Le
origini della musica strumentale sono oscure.
Secondo alcuni studiosi, all'inizio gli strumenti
entrarono a far parte di composizioni vocali
sostituendosi a qualche voce. Solo in seguito si
incomincia a scrivere brani appositamente per
strumenti.
Musica Sacra

Fuori dalla Chiesa, nel Medioevo,
esistevano due tipi di produzione di
musica: sacra e profana. La Chiesa,
nel momento in cui impose il proprio
potere culturale, vietò o mise al
bando tutte le forme di produzione
artistica che prescindevano dalla
Chiesa e, di conseguenza, tutta una
vasta produzione, inizialmente in
latino e poi anche in volgare, che si
era prodotta nel Medioevo, spesso
accompagnata dalla musica.
Musica Sacra
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STUMENTI A CORDA
Musica Sacra
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STUMENTI A FIATO
E A PERCUSSIONE
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GASTRONOMIA
NEL MEDIOEVO
in the middle ages
Au moyen-age
Le spezie
Spices
Épices
Erano al tempo prodotti estremamente cari che venivano usati per mascherare i
cattivi
sapori delle carni .Esse rappresentavano la ricchezza, il potere , la nobiltà.
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Tra queste vi erano: pepe, cannella, galanga, chiodi di garofano, zafferano,
coriandolo zenzero, cumino e noce moscata.
I cereali
Cereals
Céréales
Essenziali nell’alimentazione medievale erano il frumento, l’orzo, l’avena, il farro,
la segale, il miglio e il riso.
Il sale
Salt
Sel
Prodotto e che è stato sempre estremamente importante e veniva usato per la
conservazione delle carni, salumi, formaggi e verdure. Veniva usato per dare
sapore ai cibi ed era di diversi tipi: bianco, grigio o scuro inoltre poteva essere
grosso o fino.
I formage
Cheese
Fromage
Chiamato in età medievale “Formaticum” poteva avere origini animali se il caglio
era estratto dallo stomaco di animali ruminanti, oppure vegetale se proveniente
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da sostanze vegetali come il lattice dei fichi. Ricordiamo il Caciocavallo, il
Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, il Taleggio, il Gongorzola, il Castelmagno
e il Quartirolo.
I legumi
Legumes
Légumineuses
Costituivano una vera e propria risorsa alimentare poiché, oltre a essere utilizzati
da freschi, venivano seccati, per essere consumati in tutti i periodi dell’anno.
Spesso venivano macinati per ricavare farine da utilizzare in zuppe e polente. Tra
questi vi erano piselli, ceci, fave, ricerchie (piccole fave), lenticchie, lupini e
fagioli.
Le carni
Beef
Boeuf
Alimento sempre presente sulle tavole medievali, il cui approvvigionamento
derivava sia dall’allevamento che dalla caccia con trappole, archi, balestre e lance.
C’erano ovini, suini mentre i bovini erano usati per i lavori nei campi ed venivano
mangiati solo alla fine del loro ciclo di lavoro. Il vitello era una carne prelibata che
si potevano permettere solo i ricchi. La selvaggina era molto ricercata, si
mangiava: civette, cornacchie, pavoni, cormorani, cicogne, aironi e oche.
Le verdure
Vegetables
Legumés
Coltivata nell’orto delle corti o delle mura cittadine era composta da
cavoli(bianchi,
a cappuccio, rossi), cipolle (bianche, rosse e verdi), porri,
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finocchio, ravanello, cardo, carote, zucche, spinaci, lattuga, scarola, invidia ,
crescione e aglio.
Inoltre si potevano trovare alcune radici tra cui la rapa.
La Frutta
Fruit
Fruits
Tra cui le castagne, le mele tra cui la cotogna, le pere, i fichi (usati anche come
medicinali e potevano essere freschi o secchi), le prugne (fresche o secche),
albicocche. Poi vi era anche la frutta secca come le mandorle e le nocciole.
I condimenti
Condiments
Condiments
Per dare sapore e accompagnare alcuni cibi veniva utilizzano il lardo, lo strutto, il
burro, l’aceto tra cui anche quello balsamico, l’agresto cioè un aceto delicato
ricavato da uve acerbe e infine l’olio che però era troppo costoso.
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RICETTE MEDIEVALI
PRIMI PIATTI
Ceci e castagne
Chickpeas and chestnuts
Pois chiches et châtaignes
Pietanza comune nel Medioevo e bilanciata per presenza di carboidrati e
proteine. Al gusto è un sapore originale e delicato. Gli ingredienti sono:ceci,
castagne, prezzemolo, sedano, carota, porro, pepe, rosmarino e sale ( a
piacere pancetta, brodo, zafferano).
Passato di rape
Decisamente un prodotto povero, le rape, in questo piatto diventano
pietanza nobile per l’aggiunta delle spezie, soprattutto per la presenza dello
zafferano. Gli ingredienti che lo compongono sono le rape bianche, il brodo
di carne, la pancetta, lo zafferano, pepe e sale.
Farro con brodo de caponi
Farro soup with caponi
Soupe de farro avec Caponi
Al tempo raramente si trovavano ricette con il farro nei ricettari
trecenteschi e quattrocenteschi, non perché non fosse usato, ma perché era
considerato alimento popolare. Questo piatto rappresenta una variante più
ricca, preparata con brodo di cappone, rossi d’uovo, farro decorticato,
zafferano, noce moscata pepe e sale.
Pasta medievale
Medieval pasta
Pâtes médiévale
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Chiamate anche laganae, ossia strisce di pasta che venivano solitamente
arrostite o fritte: potrebbero essere considerate le antenate della nostra
pastasciutta ma, proprio per il tipo di preparazione, la pietanza che ne risulta
era molto diversa dalla pasta attuale perché secca. La pasta era un impasto
di acqua e farina ammorbidito con del grasso, che all’epoca probabilmente
veniva scelto in base ai tempi religiosi o alle disponibilità del territorio. Il
condimento più diffuso , prima dell’arrivo del pomodoro, restò quello a base
di burro, parmigiano e spezie tra cui potevano essersi anche zucchero e
cannella e cotta nel brodo.
De lasanis
E’ la prima versione di lasagne, presente nei ricettari italiani. A differenza,
però, dalla nostra pasta, questa preparazione, pur se già cotta in acqua,
veniva preparata con la pasta del pane. Questa pietanze veniva mangiata
con il “punctorio ligneo”, antenato della forchetta. Gli ingredienti erano,
oltre alla pasta di pane e parmigiano anche spezie (pepe, noce moscata,
zenzero, chiodi di garofano, cannella) e sale.
De le lasagne
E’ la versione di pasta che più si avvicina a quella attuale. La cottura nel
brodo di gallina o cappone dà morbidezza e sapore a questo piatto condito
col solo parmigiano.
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SECONDI PIATTI
Coradella d’agnello
Coradella lamb
Coradella agneau
La coratella, cioè le interiora degli animali macellati, in particolare fegato e
cuore. Questo piatto veniva preparato con rossi d’uovo, lardo, erbe
aromatiche (rosmarino, salvia), spezie (pepe, zenzero, noce moscata, chiodi
di garofano) e sale.
Erbolato
Una delle ricette più comuni per le torte, realizzato con erbe diverse e
preparato sia dolce che salato. E’ ancora presente nella nostra cucina
come erbazzone reggiano. La cottura di queste torte avveniva sotto i testi
ricoperti di cenere calda ottenendo così una cottura omogenea. Gli
ingredienti sono la pasta, erbe (spinaci o bietole), fiori di zucca, erbe
aromatiche (prezzemolo, maggiorana, finocchio, cerfoglio, menta o
salvia), formaggio (pecorino fresco, o parmigiano, o caciotta, o tomino, o
caciocavallo), uovo, spezie (zenzero, zafferano, noce moscata) e sale ( a
piacere il lardo).
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Lenticchie
Lentils
Lentilles
Questa verdura presenta molte qualità salutistiche. Veniva al tempo
cucinata insieme alla carne di maiale o salsiccia, aceto, origano, menta,
cumino pepe e sale.
Asparagi
Asparagus
Asperges
Comunemente conosciuti nella zona mediterranea, sia come piante
spontanee che coltivate.
In Italia sono presenti nel ricettario toscano, in questa versione speziata
allo zafferano. Oltre agli asparagi è presente la cipollina fresca, zafferano
(a piacere anche pepe e noce moscata), olio e sale.
DOLCI
Nucato
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Croccante, torrone a cui il profumo delle spezie dà un gusto particolare. Gli
ingredienti erano miele, noci (o mandorle e nocciole) e spezie (zenzero e
cannella).
Crispelle
Antenate delle crêpes francesi. Il loro nome deriva dal latino crispus
(“arricciato”), ed è da sempre utilizzato per indicare delle frittatine che
cuocendo si increspano. Venivano cucinate con uova, zafferano, lardo (o
burro) e zucchero di canna (o miele).
Bozzolati delle monache
Uno dei tanti tipi di biscotti che nel Medioevo venivano serviti a fine pasto
e, visto il nome, come nella più antica tradizione dei dolci medievali,
evidentemente, venivano confezionati nei monasteri femminili. Erano
preparati con uova, zucchero di canna o miele, farina e sale.
GASTRONOMIA OGGI
GASTRONOMY TODAY
GASTRONOMIE AUJOURD’HUI
ANTIPASTI - APETIZER - HORS D’ŒVRE
PROSCIUTTO DI PARMA
Parma ham
Jambon de Parme
Dal sapore dolce e raffinato, è una
pietanza a basso contenuto calorico,
ma dal gusto intenso. Viene chiamato
prosciutto dolce in quanto viene
aggiunta una bassa quantità di sale
durante la lavorazione. Può essere
abbinato a sapori diversi: con il
melone come antipasto, con l'arrosto
di maiale, la celebre rosa di Parma,
ed è l'ingrediente principale dei
classici tortellini.
CICCIOLATA
Fried pressed pork scraps
Cicciolata
Salume cotto a base di carne suina.
Durante la preparazione si fanno
bollire la testa e le zampe del maiale
e da parte vengono
cotte le cotenne del loro stesso strutto
fino a raggiungere un colore dorato. A
questo punto
gli viene tolto lo strutto e vengono unite
le cotenne alla testa e alle zampe e
pressate. Il giorno seguente la
cicciolata si può già consumare.
COPPA
Cured pork
Coppa
Salame fatto con carne di maiale
stagionata.
Si prepara attraverso la stagionatura
della parte di carne
prelevata chiamata “capocollo” e farcita
con pepe, sale
e noce moscata. La si insacca in un budello
naturale, la si
lega con uno spago di canapa e si lascia
riposare negli
essiccatoi per un periodo di almeno sei
mesi.
ANTIPASTI - APETIZER - HORS D’ŒVRE
CULATELLO
Cured pork loin
Culatello
Salume DOP dal sapore delicato,
soffice e dolce, dal colore rubino,
trasparente in ogni sua fetta, ha la
corporea tenerezza di un prodotto di
irripetibile regalità.
Prodotto dalla coscia di suini adulti e
lavorato durante il periodo invernale
quando la Bassa è avvolta dalla
nebbia. La stagionatura va dai 10 ai
14 mesi.
PARMIGIANO REGGIANO
Parmesan
Parmesan
Noto formaggio a pasta dura prodotto
con latte di vacca di Frisone anche se
tradizionalmente veniva prodotto con
Il latte della Reggiana Rossa.
Esistono diverse tipi di stagionature
da quella dei 24 mesi fino a 40 mesi.
Il formaggio può essere mangiato a
Scaglie o grattuggiato sui cibi.
PANCETTA
Natural bacon
Pancetta
Salume di suino preparato con la parte
della pancia dell'animale che vengono
squadrate e rifilate. Successivamente le
pancette vengono cosparse di sale e
sono poste a riposare per alcuni giorni.
L'insaccato che se ne ricava è
arrotolato. Inizia poi la stagionatura che
può durare dai 50-60 fino ai 90-120
giorni.
ANTIPASTI - APETIZER - HORS D’ŒVRE
GNOCCO FRITTO
Fried dumpling
Boulette frite
Viene preparato un impasto di farina di
frumento, sale, strutto e lievito. Dopo la
lievitazione, la pasta viene ridotta in una
sfoglia alta tra i 2 e i 6 millimetri e
tagliata in rombi di circa 10 cm di lato.
Poi vengono fritti secondo la tradizione in
abbondante strutto di maiale bollente.
SALAME DI FELINO
Felino salame
Saucisson de felino
Si produce per tradizione con pura
carne di suino maiale. La macinazione
produce un impasto a grana mediogrossa al quale viene aggiunto sale,
pepe a grani interi. Dopo vengono
aggiunti anche aglio e pepe pestati e
sciolti in vino bianco secco. Per la
confezione del salame di Felino si
utilizza il cosiddetto budello gentile.
SPALLA COTTA
Ham shoulder
Paule
Ricavata dalla spalla anteriore del
suino che dopo essere stata disossata,
viene fatta riposare cruda negli aromi
per 15 giorni. In seguito viene legata a
mano, quindi viene fatta stagionare
per 25/30 giorni.
L’ultima fase prevede la cottura per
varie ore a 75°C in acqua, vino rosso
Fortanina e verdure.
PRIMI PIATTI - FIRST COURSES - ENTRÉES
ANOLINI
GNOCCHI
LASAGNE
Tipologia di pasta all'uovo ripiena
tradizionalmente servita come piatto
di apertura dei pranzi di Natale e
Capodanno, in brodo di carne.
Caratteristici per il ripieno per il
quale si utilizza il fondo di cottura del
brasato di manzo. Si servono
generalmente in brodo. La chiusura
classica della pasta prevede due
dischetti che racchiudono il ripieno di
carne.
Pezzi di impasto di patate,farina
e sale, solitamente di forma
tondeggiante, che vengono bolliti
nel brodo o nell’acqua e quindi
conditi con salse varie tra cui
quella di pomodoro.
Viene preparata una teglia più strati di
lasagne lessate, alternandole a strati di
condimenti vari; il tutto ripassato in forno per
un'ultima cottura. La ricetta più diffusa
prevede come condimento ragù, besciamella e
Parmigiano-Reggiano. In tempi recenti è stata
aggiunta la mozzarella e spesso, invece della
normale pasta all'uovo, si usano lasagne
preparate con l'aggiunta di spinaci. Piuttosto
diffuse anche le versioni bianche, con
condimenti a base di funghi.
PRIMI PIATTI - FIRST COURSES - ENTRÉES
PISAREI E FAGIOLI
Pisarei and beans
Pisarei et les haricots
Primo piatto di gnocchetti e fagioli
lessati. Gli gnocchetti sono di farina e
pangrattato, a volte con un uovo; i
fagioli possono essere al sugo. buona
e sana alimentazione, in quanto
l'abbinamento tra cereali e legumi
(farina-fagioli).
RISOTTO ALLA PARMIGIANA
Gli ingredienti sono: burro, cipolla, vino
bianco, brodo, riso, sale, formaggio.
Questa ricetta tanto semplice quanto
buona, può essere, volendo, arricchita
con tutti gli ingredienti che si desiderano.
La cottura del risotto alla parmigiana,
deve essere all’onda, cioè molto
morbida, in modo da poter essere anche
eventualmente amalgamato con altri
ingredienti.
Piatto molto semplice, ma davvero
gustoso e delicato.
TORTELLI
Tipo di pasta (preparata con farina,
sale, uova e acqua) ripiena di forma
rettangolare o quadrata solitamente di
2 o 3 cm di lato e conditi con burro
fuso, lardo e pomodoro, ragù
bolognese. I tortelli tipici di Parma sono
ripieni con ricotta e erbette (tortelli
d'erbetta), con spinaci, con patate o
con la zucca.
SECONDI PIATTI
MAIN COURSES - PLATS DE RÉSISTANCE
BOLLITO MISTO…
Assorted boiled meats
Viandes bouillies variées
Gli ingredienti sono il manzo, testina
di vitello, sedano, carote, cipolle,
acqua e sale grosso.
Nella pentola dopo aver portato ad
ebollizione l’acqua si aggiunge sale,
manzo e versure. Si abbassa la
fiamma e dopo venti minuti si
aggiunge la testina e si fa cuocere
per altri venticinque minuti. Il bollito
può essere accompagnato da diverse
salse.
COTECHINO (1500)
Sausage
Saucisse
Insaccato che deve essere cotto.
Tradizionalmente è il piatto che si
consuma il primo o l’ultimo giorno
dell’anno con lenticchie e purè. Si
prepara riempiendo il budello con
cotenna, carne,impastati con sale e
spezie. Richiede tempi lunghi di cottura, a
fuoco basso. Si procede bucando la pelle
del cotechino con uno stuzzicadenti per
permettere la fuoriuscita del vapore. Lo si
mette in una pentola di acqua e si fa
bollire per altre quattro ore.
VECCHIA DI CAVALLO…
Horse meat hash
“Vecchia di cavallo”
Piatto appetitoso e molto popolare a
Parma che ha origini antiche e diverse
modalità di preparazione. E’ un trito di
cavallo crudo con cipolle, pomodori,
peperone, patate saltate in padella. La
vecchia è un piatto molto sostanzioso che
va servito caldo e accompagnato con un
robusto vino rosso.
SECONDI PIATTI
MAIN COURSES - PLATS DE RÉSISTANCE
TRIPPA
Tripe alla parmigiana
Tripes à la parmesane
Ricetta antica e povera che si fa con
diversi tipi di stomaco bovino e può
essere con o senza lamelle a seconda
della parte di stomaco utilizzata. Viene
cotta con una lunga cottura a fuoco lento
per togliere i batteri ed è chiamata alla
parmigiana perché viene servita con
grana. È da mangiare con cucchiaio e
contornata da brodo; possono essere
aggiunte verdure come pomodori e
cipolle per insaporirla.
STINCO DI MAIALE AL FORNO
Roasted shin-bone pork
Jarret de pork au four
Un piatto molto gustoso che si adatta
molto bene alla cena autunnale o
invernale contornato da delle ottime
patate al forno. Gli ingredienti
sono:Rosmarino fresco in rametti,
foglie di salvia, foglie di alloro, aglio,
bacche di ginepro,olio extravergine di
oliva, vino bianco, sale, pepe.
STRACOTTO
Pot- roastedwild boar
Sanglier braisè
Possiede questo nome perché cuoce per
diverse ore in un liquido che può essere
vino o anche brodo, arricchito da
verdure.
La sua consistenza al termine della
cottura sarà talmente tenera che viene
definita “burro di carne”.
Si prepara in anticipo e si riscalda al
momento, è ideale quindi ad ogni
stagione. Gli ingredienti sono: carne,
carote, cipolle, vino rosso, brodo di
dado, sale, pepe e olio.
DESSERT – DESSERT - DESSERT
CHIACCHIERE
SPONGATA
Tipico dolce italiano, chiamato anche con
molti altri nomi regionali. Sono tipici dolci
di carnevale.
Hanno la forma di una striscia, talvolta
manipolata a formare un nodo. Sono
fatte con un impasto di farina che viene
fritto o cotto al forno e successivamente
spolverato di zucchero a velo. Possono
anche essere coperte da miele,
cioccolato e/o zucchero a velo, innaffiate
con alchermes o servite con il
sanguinaccio dolce o con mascarpone
montato e zuccherato.
È una torta con una base di pasta
simile alla pasta brisée riempita con
marmellata di mele e pere, frutta
candita, pinoli e mandorle, e ricoperta
da un secondo strato di sfoglia. Questo
viene bucherellato fittamente per
facilitare la cottura, in forno, ed infine
modellato con uno stampo di legno.
TORTELLI DOLCI
La pasta è fatta con farina di tipo 00,
zucchero, burro, uova, scorza grattugiata
di limone, sale, lievito vanigliato e zucchero
a velo. Mentre per il ripieno sono
necessarie prugne secche snocciolate cotte
con zucchero e spumante dolce, amaretti,
mele, pere, pinoli e cacao. Anche questo è
un dolce tipico di Carnevale molto
delizioso!
DOVE PUOI ASSAPORARE I NOSTRI PIATTI TIPICI
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
AGRITURISMO “ZANETTI MARIA”
Indirizzo: Località Coste 47, Fornovo di Taro (Cafragna) 43045
Servizi: Ristorante, 5 camere, 10 posti letto
Tel:05252924

AGRITURISMO “LA CASA DELLE VIOLE”
Indirizzo: Località Giarrette di Sivizzano 53, Fornovo di Taro 43045
Servizi: Ristorante, Nessuna camera, 12 Posti letto, 15 Appartamenti
Tel: 0525502835

AGRITURISMO “LE COSTE”
Indirizzo: Località Le Coste 13, Fornovo di Taro (Cafragna)
Servizi: Ristorante, 4 camere, 8 Posti letto
Tel: 05252924

AGRITURISMO “MONTE PRINZERA”
Indirizzo: Località Piazza di Mezzo 19, Fornovo di Taro (Sivizzano)
Servizi: Ristorante, 2 camere, 6 posti letto
Tel: 052556504
MONTE PRINZERA
FLORA E VEGETAZIONE DEL MONTE
PRINZERA
Per flora si intende studiare le tipologie con
cui le specie stesse si raggruppano in
combinazioni definite, in rapporto agli
ambienti ove si sono adattate significa
occuparsi della vegetazione. Fra le specie
caratteristiche:
1) ALGHE. La specie più riconosciuta dei
licheni è Umbilicaria Freyi Codogno,
specie europea occidentale che si trova sul
Monte Prinzera in Calabria e in Sardegna.
2) FUNGHI. Sono presenti le Briofite (muschi
e piante affini), autentiche “spugne”
biologiche capaci di assorbire fino a 4
volte il proprio peso secco.
3) Specie rinvenute di recente e la cui
presenza è accertata:
- Biscutella coronopifolia (Cruciferae),
rarissima in Italia e per il Monte
Prinzera. Molto simile alla meno rara
Biscutella laevigata, presente sul Monte
Prinzera.
- Campanula rotundifolia
(Campanulaceae). Sul Monte Prinzera è
abbastanza frequente sulle rupi e sui
prati sassosi.
MONTE PRINZERA
- Narcissus radiiflours Salisb, Narciso
foglie strette molto simile al Narciso
selvatico presente sul Prinzera.
- Tulipa Australis, Tulipano montano molto
raro nel Parmense, il Monte Prinzera è
una della stazioni di minor altitudine
conosciuta per l’Emilia, specie protetta.
MONTE PRINZERA
GEOLOGIA
1) Il Monte Prinzera si trova nelle colline della Val Taro ed è l’unico
affioramento ofiolitico protetto nella nostra regione.
2) OFIOLITI o pietre verdi comprendono formazioni di rocce
“magmatiche”, si trovano in vari luoghi appenninici e alpini, formano
blocchi montuosi scuri e isolati. Si tratta di rocce molto basiche, povere
di fosforo, calcio, sodio e potassio, permeabili all’acqua per
fessurazione con ricchezza di ferro e magnesio.
3) Il SERPENTINO è il minerale più importante nelle serpentiniti presente
in diverse varietà; una di queste il crisotilo, sotto forma di fibre flessibili
allungate è noto come amianto.
MONTE PRINZERA
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
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
La varietà di ambienti e le
particolarità geomorfologiche e
vegetazionali della Riserva
determinano un’elevata diversità
delle comunità ornitiche.
Sui versanti con rupi e rocce
affioranti si possono osservare
rapaci come la Poiana e più
raramente il Biancone.
L’ambiente delle rupi, è utilizzato per la nidificazione del
Gheppio e da passeriformi come Codirosso
Spazzacamino, Culbianco.
Nelle praterie si osservano due specie somiglianti alla
comune Allodola: il Calandro, la Tottavilla.
Oltre alle specie sopra menzionata un altro buon volatore
volteggia tra le rocce: la farfalla Tecla della betulla.
VALLEZZA
L'area di Vallezza, vicino
Neviano dei Rossi, fra la Val
Baganza e lo Sporzana,
costituisce la parte superiore
del bacino di Rio Gambiolo,
affluente del torrente Sporzana
che finisce nel Taro poco a Sud
di Fornovo. Questo piccolo
bacino presenta versanti
mediamente acclivi con ampie
zone boschive presso i torrenti
e sulle pendici più ripide,
mentre in quelle di minor
pendenza sono diffusi i
seminativi; ampie zone sono
tuttavia sottoposte a frane e
dissesti in genere.
VALLEZZA
A Vallezza si giunge per una strada che esce dalla
Statale della Cisa a 2 km a sud del centro di Fornovo
e si dirige verso Calestano in direzione Sud-Est
attraverso l'abitato di Respiccio; lasciando
quest'ultimo a destra si devia a sinistra per Neviano
dé Rossi e subito dopo per Vallezza lungo il Rio
Gambiolo dove si giunge dopo 4 km in lieve salita. Il
nucleo abitato di Vallezza si trova su un poggio alla
quota di 375m in posizione semicentrale, mentre
proprio al centro dell'area si trovano gli insediamenti
industriali della S.P.I. che consentirono lo sfruttamento
dei pozzi di petrolio disseminati in tutta la conca. Il
petrolio di Vallezza è il primo estratto in Italia.
Un'intera comunità ha lavorato su queste colline
concentrando per decenni esperienze, tecnologie ed
impegno. Vallezza è oggi come un grande museo
collocato nell'ambiente naturale dell'estrazione
insieme a tutte le sue strutture.
VALLEZZA
Storiadella
della miniera
miniera
Storia
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Il petrolio
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in seguito si
costituì la raffineria a Fornovo Taro.
VALLEZZA
Negli anni la S.P.I. ha perforato a Vallezza 177 pozzi per complessivi 106.668
metri fino al 1994 quando tutti i pozzi sono stati chiusi minerariamente in quanto
non più economici, soltanto due pozzi sono stati lasciati a scopo dimostrativo. La
miniera di Vallezza è stata una miniera molto interessante dal punto di vista
geologico-minerario e, nonostante la sua produzione sia stata piuttosto limitata,
vanta un record: quello di lunga vita dal 1905 al 1994.
FARMACIE
Oltre all‘Ausl vi sono tre farmacie:



Farmacia Bertelè
0525.2360
Via Nazionale 157
Farmacia del Taro snc
0525.2446
Via Nazionale 82
Farmacia Ziliotti Piero
0525.2446
Via Nazionale 6
ASSISTENZA
Ausl:

L'ausl di Fornovo Taro si trova in Via Verdi 22 adiacente
all'assistenza pubblica Fornovese.
Telefono centralino: 0525.9701
Croce Verde Fornovese
 L'assistenza pubblica fornovese
ha sede in Fornovo di Taro,
via Nazionale n. 45,
STORIA

Gli inizi della Assistenza Pubblica sono strettamente legati alla
locale sezione AVIS: il 7 Gennaio 1966 l’A.P. nasce come servizio
sussidiario in seno a questa associazione ed è denominato "PRONTO
SOCCORSO AVIS". Si dividono le spese, la sede, i meriti ed i
demeriti; nascono i primi problemi, i primi dissidi e si arriva presto
alla separazione. Il momento è difficile, le forze sono poche ed i
debiti molti, ma ormai l'Assistenza Pubblica è nata. La fondazione
viene quindi legalmente compiuta e registrata con atto del
Procuratore il 5 Gennaio 1967.
STORIA

L‘Avis di Fornovo è stata fondata nel 1966,oggi l'associazione ha
una media stabile di donatori che si aggira intorno ai 400.
Malattie Nel Medioevo



Nel Medioevo le malattie più comuni erano le malattie infettive portate
dai soldati o da condizione igieniche scarse e povertà. Tra queste le
principali sono:
LA PESTE
La peste è una malattia infettiva di origine batterica causata dal batterio
Yersinia pestis. Esistono due forme principali di peste:
peste bubbonica e polmonare.
IL VAIOLO
Il vaiolo è una malattia infettiva contagiosa.
Grazie all'uso delle vaccinazioni è l'unica
malattia infettiva umana che sia stata
dichiarata sradicata.
Era causata dal virus del vaiolo, un virus
appartenente alla famiglia dei Poxviridae.
Il virus era patogeno solo per l'uomo, la
trasmissione della malattia si verifica per
veicolo aereo.
Malattie Nel Medioevo


IL COLERA
Il colera è una malattia infettiva del tratto
intestinale, caratterizzata dalla presenza di
diarrea profusa, spesso complicata con acidosi,
ipokaliemia e vomito, causata da un batterio
Gram-negativo a forma di virgola: il Vibrio
Cholerae.
IL TIFO
Il tifo o febbre tifoide è una malattia infettiva
sistemica, febbrile, a trasmissione oro-fecale
provocata da un batterio del genere
Salmonella, detto anche bacillo di Eberth o di
Gaffky.
DORMIRE NELL'ANNO MILLE

Durante il Medioevo la
struttura adibita ad
ospizio per pellegrini e
viandanti era lo
Xenodochio, una chiesa
gestita dai monaci che
offrivano alloggio e cibo
gratuito.
Sulla via Francigena,
intorno al 1250, il più
frequentato era quello di
Respiccio costruito in stile
romanico, chiuso nel
1500 e riaperto
vent'anni dopo per
l'aumento del
pellegrinaggio.
Dormire nel XXI sec.
Hotel Cavalieri
Si trova a Fornovo sulla strada
Prinzera n° 8 a 2 kilometri dall'uscita dell'autostrada A 15
Parma La Spezia, a 20 km da Parma città.
Tel. 0525.3100
Servizi :
 20 camere con bagno
 Piscina
 Bar
 Gelateria
 2 ristoranti
-specialità parmigiana
-pesce e pizza
Dormire nel XXI sec.
Albergo La Roccia
Si trova a Varano de' Melegari
in via Martiri della Libertà n°2
all'imbocco della vallata del ceno ed è vicino all'uscita autostradale
"Fornovo" della A15.
Tel. 0525.53728
Servizi :
 32 camere con tv satellitare,
frigobar e bagno
 Palestra
 Giardino estivo ed invernale
 Alloggio per animali
 Ristorante + bar -cucina locale
 Colazione a buffet
Dormire nel XXI sec.
Hotel Salus
Si trova nella località di S. Andrea
dei Bagni in Piazza Ponci n°7, dista
appena 6 km dalla A15, la cosiddetta
Autocamionale della Cisa.
Tel. 0525.431221
Servizi:
 Ristorante + bar
-cucina locale
-cucina internazionale
 Parcheggio privato coperto
 Sauna + piscina termale
 50 camere con tv satellitare,
minibar,telefono e bagno
 Escursioni programmate
Dormire nel XXI sec.
Hotel Ayri
Situato a Medesano in
via Cornaccina n° 53/A .
Dista una ventina di chilometri dalla città di Parma e a pochi
minuti dall'uscita dell'autostrada A15.
Tel. 0525.422045
Servizi :
 servizi per disabili
 39 camere con aria
condizionata, internet e telefono
 servizio per animali
 parcheggio gratuito non
custodito
 lavanderia
Dormire nel XXI sec.
Ilga Hotel
Sorge a Collecchio in via Sandro
Pertini n° 39 e dista 15 km dall'aeroporto
“Giuseppe Verdi”.
Tel . 0521.802645
Servizi:

bar

giardino


48 camere con balcone,
TvSat e frigobar
palestra
SAT
Dormire nel XXI sec.
Albergo Villa San Giuseppe
Si trova a Noceto in Via Medesano n°32 .
Situato a 18 km dal centro di Parma, ed anche a soli
20 minuti di auto da Fidenza.
Tel. 0521.623068
Servizi :

Parcheggio

Parco/giardino

Ristorante

Connessione internet

7 camere con tv e bagno
privato
STAFF
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La classe 3A - ITS “Gadda” di Fornovo Taro
FINE
Candi – Erzincan – Cavazzini – Gorreri – Morabito –
Azzali – Di Martino – Loiacono – Turricchia – Alia –
Franchi – Verderi – Abortivi – Leporati – Giovanelli –
Concari – Ogliaro