Progetto Bibbia Educational Istituto E. Montale di Genova Classe IV A Programmatori a.s.

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Transcript Progetto Bibbia Educational Istituto E. Montale di Genova Classe IV A Programmatori a.s.

Progetto Bibbia Educational
Istituto E. Montale di Genova
Classe IV A Programmatori
a.s. 2008-2009
Il Gesù dei Vangeli e il
Gesù del Corano:
Incontro tra due religioni
per una convivenza possibile
SCHEMA DEL LAVORO
Introduzione
1. Islamismo e Cristianesimo
2. Il Gesù del Corano e il Gesù dei Vangeli
3. Una convivenza possibile
Conclusione
1 - Origini dell’Islamismo
 L’ Islam
(che vuol dire ‘dedizione’ a Dio) è
una religione “storica”, della quale cioè è
possibile seguire con attendibilità la nascita,
la formazione ed il consolidamento.
 Al’origine vi è l’opera di un uomo
Mohammad (Maometto), ed un libro sacro,
il Corano
Il Corano significa Recitazione
• E’ il primo oggetto della fede islamica, è il suo fondamento
• Si ritiene che la sua bellezza sia argomento sufficiente per provare
la sua origine divina.
• E’ imparato a memoria
• Questo libro sacro è insieme rivelazione, legge (sharia), storia,
preghiera, scienza.
• E’ sceso nella notte di al Qadr durante il Ramadam: quella notte i
cieli si sono aperti sulla terra. Ancora oggi, durante la notte di al
Qadr tutti i musulmani sanno che le loro preghiere saranno esaudite,
perché è la notte in cui i cieli si aprono sulla terra.
• Come per i cristiani Dio si è incarnato in un uomo, e Gesù si
incarna nella Eucarestia, così per i musulmani Dio si è incarnato
nel Corano
Il Corano

114 Sure (capitoli), raccolte secondo la lunghezza (ad eccezione
della prima)

Nella stessa Sura si possono trovare materiali diversi: articoli di
fede, leggi civili, leggende, esortazioni morali, prescrizioni
liturgiche, ecc.

E’ l’unico libro dell’Islam

E’ stato rivelato da Dio a Mohammad direttamente in arabo
(“Abbiamo fatto scendere su di te un Libro affinché, con il permesso
del loro Signore, tu tragga le genti dalle tenebre alla luce, sulla via
dell'Eccelso, del Degno di lode, [la via di] Allah, Cui appartiene quel
che è nei cieli e sulla terra: Sura XIV, 1-2)

E’ la base dell’omogeneità del mondo musulmano
Mohammad è ‘messaggero’, ‘profeta’ rasul di Allah,
non c’è alcuna divinizzazione della sua figura.
 Egli è l’ultimo degli inviati, dopo Abramo, Mosé, i
profeti e Gesù.

I 5 pilastri dell’islam: Arkan al-islam
1. Shahada - La professione di fede
2. Salat - La preghiera
3. Zakat - L’elemosina
4. Saum - Il digiuno
5. Hajj - Il pellegrinaggio
2 – Gesù nell’Islamismo
 PROFETA
 FIGLIO
DI MARIA
Il corano afferma:
“Gesù figlio di Maria ha seguito le loro tracce, per confermare
quel che prima di lui era nella Bibbia: gli abbiamo dato il
Vangelo, in cui c’è guida e luce, come conferma di quel che
c’era prima di lui nella Bibbia, e come guida di esortazione ai
timorati (5,46)”
3 - Gesù nel Cristianesimo


IL MESSIA
IL FIGLIO DI DIO
IL MESSIA
Per il popolo cristiano il Messia annunciato nell’Antico
Testamento nacque a Betlemme, in Palestina, intorno al 6 A.C.
e fu chiamato Gesù (Salvatore)
Anche lui sull’esempio dei suoi genitori seguiva i
comandamenti della religione ebraica: fu circonciso all’ottavo
giorno e consacrato con il rito di bar mitzwah.
Una volta entrato a pieno titolo nella comunità, era solito
salire al tempio e non mancare di festeggiare la festa di
Pasqua.
I Vangeli(4 dei 27 libri del Nuovo Testamento) narrano da più
vicino la sua vicenda storica, confermano la sua missione e
l’accettazione della normativa ebraica ricavata dalla Torah.
Del resto lui stesso aveva ricordato la funzione della Torah e
l’obbligo per ogni ebreo di rimanerle fedele.
Il nazareno era il portatore di un nuovo modo di rapportarsi
con Dio, che egli chiamava Padre. Lui proclamava, a tutti
quelli che lo ascoltavano, una nuova legge, non più legata ai
rigidi precetti che vincolavano il fedele in ogni aspetto della
sua vita.
La morte (avvenuta intorno all’anno 30d.C.) e la
risurrezione di Gesù hanno fatto nascere una comunità di
persone fedeli al suo messaggio. L’invio dello Spirito
Santo, che continua ancora oggi ad agire nella Chiesa,
permette di continuare il cammino nel solco tracciato dal
Figlio di Dio, nonostante la debolezza della creatura.
Il cristiano, forte del dono ricevuto, è chiamato ad agire
nella libertà dei figli di Dio, avendo come obbiettivo
principale conoscere e raggiungere il padre, attraverso il
figlio dello Spirito Santo
Il Messia
secondo il Profeta ISAIA
Isaia 11, 1-6
1 Un rampollo uscirà dal tronco di Iesse e un virgulto spunterà dalle sue
radici.
2 Riposerà sopra di lui lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di
discernimento, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di
timore del Signore
3 Troverà compiacenza nel timore del Signore. Non giudicherà secondo le
apparenze, né renderà sentenza per sentito dire;
4 ma giudicherà con giustizia i miseri e con equità renderà sentenze in
favore dei poveri del paese; percuoterà il violento con la verga della sua
bocca, e farà morire l'empio con il soffio delle sue labbra.
5 La giustizia sarà la cintura dei suoi lombi e la fedeltà la cintura dei suoi
fianchi.
Il Messia
secondo il Profeta ISAIA
6 Il lupo abiterà insieme all'agnello e la pantera giacerà insieme con il
capretto; il vitello e il leone pascoleranno insieme, un bambino li guiderà.
7 La vacca e l'orso pascoleranno, i loro piccoli giaceranno insieme, il leone
come il bue si nutrirà di paglia
8 Il lattante si divertirà sulla buca dell'aspide, e il bambino porrà la mano nel
covo della vipera.
9 Non si commetterà il male né guasto alcuno su tutto il mio santo
monte, poiché il paese è pieno della conoscenza del Signore, come le
acque ricoprono il mare.
10 In quel giorno la radice di Iesse si ergerà a stendardo dei popoli; le
nazioni accorreranno ad essa, e il luogo della sua dimora sarà glorioso.
11 In quel giorno il Signore stenderà di nuovo la sua mano per riscattare il
resto del suo popolo superstite dall'Assiria e dall'Egitto, da
Patròs, dall'Etiopia, da Elam, da Sènnaar, da Camat e dalle isole del
mare.
GESU’ FIGLIO DI DIO
Gesù non e’ figlio di Dio cosi come noi intendiamo il rapporto
padre e figlio. Dio non si è sposato per avere un figlio. Gesù e’
figlio di Dio in senso che Lui è Dio diventato carne (Giovanni
1:1, 14). Gesù e’ figlio di Dio perché è stato concepito dallo
Spirito Santo. Luca 1, 35 dice: “L'angelo le rispose: «Lo Spirito
Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà
dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato
Santo, Figlio di Dio”. Nei tempi della Bibbia l’espressione
“figlio umano” si usava per descrivere l’essere umano. Il figlio
dell’uomo e’ uomo.
Dal catechismo della Chiesa cattolica
La Buona Novella: Dio ha mandato il suo Figlio
« Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo
Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare coloro
che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli »
(Gal 4,4-5).
Ecco la Buona Novella riguardante Gesù Cristo, Figlio di Dio:1
Dio ha visitato il suo popolo,2 ha adempiuto le promesse fatte ad
Abramo ed alla sua discendenza;3 ed è andato oltre ogni attesa: ha
mandato il suo Figlio prediletto.4
GESU’ FIGLIO DI DIO
423 Noi crediamo e professiamo che Gesù di Nazaret, nato ebreo da
una figlia d'Israele, a Betlemme, al tempo del re Erode il Grande
e dell'imperatore Cesare Augusto, di mestiere carpentiere, morto
crocifisso a Gerusalemme, sotto il procuratore Ponzio Pilato,
mentre regnava l'imperatore Tiberio, è il Figlio eterno di Dio fatto
uomo, il quale è « venuto da Dio » (Gv 13,3), « disceso dal cielo
» (Gv 3,13; 6,33), venuto nella carne;5 infatti « il Verbo si fece
carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua
gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di
verità. [...] Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia
su grazia » (Gv 1,14.16).
GESU’ FIGLIO DI DIO
“Sì, se la vita e la morte di Socrate
sono quelle di un saggio,
la vita e la morte di Gesù
sono quelle di un Dio”
(Jean-Jacques Rousseau).
3 - Una convivenza possibile...
Art. 8 della Costituzione:
“Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti
alla legge”
Questo è la base per una buona convivenza tra più religioni
e qui a Genova abbiamo un caso ancora più evidente che ci fa
riflettere su questo tema: la costruzione della moschea.
Il primo sentimento,
quando ci avviciniamo ad un altro popolo
ad un'altra cultura
ad un'altra religione
si deve manifestare nel fatto
che ci leviamo le scarpe;
perché il luogo a cui ci avviciniamo è santo.
Altrimenti potrebbe accadere
che noi disturbiamo i sogni delicati
di altri uomini,
o - peggio ancora che noi dimentichiamo,
che Dio lì ci ha preceduti
(J. V. Taylor)
Anche se secoli di cristianesimo in Europa hanno
fatto credere che il cristianesimo aveva il
monopolio delle relazioni con Dio e costituiva la
sola religione legittima e degna di questo nome,
all’inizio del terzo millennio non è più possibile
ignorare la varietà delle religioni ed eludere la
questione dei rapporti con persone e gruppi
appartenenti ad altre religioni.
La questione del pluralismo religioso non è per sé
nuova se fin dalle origini il cristianesimo si è
confrontato con altre religioni, ma oggi ha
acquistato proporzioni insospettate.
Il paese, la scuola, si sono confrontati con i
fenomeni
della
multiculturalità
e
della
multireligiosità (descrizione della realtà di fatto
esistente), resi evidenti dal recente flusso
migratorio proveniente da altri paesi.
Al fenomeno migratorio si aggiunga la mobilità
vissuta da tante persone per motivi di studio,
turismo e lavoro che si incontrano e si confrontano
ogni giorno con persone di altra cultura e
religione. Fattore di novità importante è anche la
presenza di altre culture e religioni nei mezzi di
comunicazione sociale. Va pure segnalato il
processo di graduale unificazione europea che
mette sempre più in rapporto i cristiani delle
diverse Chiese.
Questi fenomeni hanno stimolato nella società e
nella scuola la proposta dell'interculturalità come
progetto per la convivenza e l'arricchimento
reciproco a partire dalla eliminazione di ostacoli
all'incontro tra persone di cultura e religione
diversa.
La interculturalità nel futuro dovrà
diventare sempre più la forma normale
dell’azione sociale, dell'educazione e
della scuola e avrà come soggetto la
comunità educante nel suo complesso.
L’interculturalità, per altro, come
impegno di civiltà è scelta parziale se
non diventa anche interreligiosità.
Conclusione
Ognuno è quello che ha imparato ad essere, trova
normale solo quanto ha assimilato
nella propria infanzia, usi, costumi,
idee e strano quel che per altri è normale.
L’attaccamento emotivo a questa formazione di base è
come quello di un mitilo al suo scoglio, ma ci sono altri
scogli uniti da un mare che è di tutti.
Ciò è soprattutto vero quando si parla di forme
religiose
(N. Nurettin AlJerrahi)
Se io potessi darei ad ogni bambino
una carta geografica del mondo…
e se possibile un mappamondo
che si possa illuminare,
nella speranza, di allargare lo sguardo
del bambino sulle parti più lontane
e risvegliare in lui interesse e simpatia
per tutti i popoli, per tutte le razze,
per tutte le lingue e religioni
(Helder Camara)
A cura di
Alberto Macchiavello,
Manuele Morreale,
Marco Tafani,
Laura Ricciarelli,
Ilaria Lanci
Coordinati dal Prof. Antonio Poerio