PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTO DI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” MODULO E – ESEMPIO PROGETTUALE Salerno, 26 gennaio.
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PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTO DI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” MODULO E – ESEMPIO PROGETTUALE Salerno, 26 gennaio 2010 Dott. Ing. CARMINE LIMA Dipartimento di Ingegneria Civile Università degli Studi di Salerno e-mail: [email protected] – [email protected] url: www.carminelima.spaces.live.com PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Modulo 3 E 1. Analisi dei Carichi i. Azioni sulle Costruzioni ii. Analisi dei Carichi iii. Coefficienti per Combinazioni allo SLU e allo SLE 2. Predimensionamento i. Coefficienti di continuità e Carichi Agenti ii. Predimensionamento delle Travi iii. Predimensionamento dei Pilastri iv. Predimensionamento delle Pareti 3. Calcolo dei Pesi Sismici e Verifiche di Regolarità i. Carichi Verticali associati al Sisma ii. Verifica di Regolarità in Pianta iii. Verifica di Regolarità in Elevazione 4. Valutazione dell’azione sismica i. Definizione degli Spettri Elastici ii. Definizione del Fattore di Struttura iii. Definizione degli Spettri di Progetto iv. Eccentricità Accidentale v. Combinazioni di Carico Sismiche 26 gennaio 2010 2 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni Classificazione in base al tipo di azione Forze: peso, pressione del vento, spinta del terreno o di un liquido, sima, ecc… Spostamenti impressi: cedimenti delle fondazioni o dei vincoli. Deformazione dei materiali dovuti a fattori esterni (variazioni di temperatura) o interni (ritiro del cls.). Azioni chimiche: corrosione dell’acciaio; carbonatazione del cls. Fuoco Urti ed esplosioni 26 gennaio 2010 3 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni Classificazione in base al tipo di risposta della struttura Azioni statiche: azioni che variano lentamente nel tempo in modo da ritenere trascurabili gli effetti dinamici Azioni dinamiche (sollecitazione sismica, vento, azioni di macchine) Classificazione in base all’evoluzione nel tempo Azioni permanenti (non variano durante la vita della struttura): peso proprio, e sovraccarichi permanenti. Azioni variabili (variano lentamente nel tempo e nello spazio): Folla, arredo, neve, ecc. Azioni accidentali (urti ed esplosioni) 26 gennaio 2010 4 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni (§ 3.1.1) La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. I. Pesi Propri (Carichi permanenti strutturali) (§ 3.1.2). II. Carichi Permanenti non strutturali: carichi non rimovibili durante il normale esercizio della costruzione (tramezzi, pavimenti, ecc.) (§ 3.1.3) 26 gennaio 2010 5 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni 26 gennaio 2010 6 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) I. Pesi Propri (Carichi permanenti strutturali) (§ 3.1.2). II. Carichi Permanenti non strutturali: carichi non rimovibili durante il normale esercizio della costruzione (tramezzi, pavimenti, ecc.) (§ 3.1.3) i. tramezzi: possono assumersi come carichi equivalenti distribuiti purché i solai abbiano sufficiente capacità di ripartizione trasversale …. Il carico uniformemente distribuito g2k dipende dal peso proprio per unità di lunghezza G2k nel modo seguente: Elementi divisori interni con peso maggiore e i tamponamenti esterni devono essere considerati tenendo conto del loro effettivo posizionamento sul solaio!! 26 gennaio 2010 7 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili: sono legati alla destinazione d’uso dell’opera. 26 gennaio 2010 8 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni della neve (§ 3.4) 26 gennaio 2010 9 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni della neve (§ 3.4) 26 gennaio 2010 10 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni della neve (§ 3.4) 26 gennaio 2010 11 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni della neve (§ 3.4) 26 gennaio 2010 12 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni della neve (§ 3.4) Si è considerato il fabbricato sito nel comune di Avellino ad una altitudine media sul livello del mare pari a 400 m s.l.m; la zona di appartenenza risulta essere la zona III. Considerando un’esposizione di tipo normale il coefficiente di esposizione CE ed il coefficiente termico Ct vengono posti pari all’unità. Come ultima analisi il coefficiente di forma viene assunto costante e pari a µi = 0,8 in virtù della copertura piana adottata. In definitiva il carico da neve in copertura viene preso pari a: 26 gennaio 2010 13 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) 26 gennaio 2010 14 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) 26 gennaio 2010 15 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) 26 gennaio 2010 16 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) 26 gennaio 2010 17 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) 26 gennaio 2010 18 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) 26 gennaio 2010 19 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) 26 gennaio 2010 20 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) 26 gennaio 2010 21 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) 26 gennaio 2010 22 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) per costruzioni che hanno (o possono anche avere in condizioni eccezionali) una parete con aperture di superficie minore di 1/3 di quella totale: cpi = ± 0,2 per costruzioni che hanno (o possono anche avere in condizioni eccezionali) una parete con aperture di superficie non minore di 1/3 di quella totale: cpi = + 0,8 quando la parete aperta è sopravvento, cpi= - 0,5 quando la parete aperta è sottovento o parallela al vento; per costruzioni che presentano su due pareti opposte, normali alla direzione del vento, aperture di superficie non minore di 1/3 di quella totale: cpe + cpi = ± 1,2 per gli elementi normali alla direzione del vento, cpi = ± 0,2 per i rimanenti elementi 26 gennaio 2010 23 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) 26 gennaio 2010 24 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) D.M. 14/01/08 – DISTACCO DI VORTICI Per strutture o elementi strutturali snelli di forma cilindrica, quali ciminiere, torri per l’illuminazione, elementi di travi reticolari, ponti ed edifici alti, si deve tener conto dell’effetto dinamico dovuto al distacco alternato dei vortici da un lato e dall’altro del corpo investito dal vento. Esso produce una forza ciclica ortogonale alla direzione del vento e all’asse del corpo cilindrico, la cui frequenza fs è data dalla formula di Strouhal: f St v / b Situazioni particolarmente pericolose sono quelle in cui la frequenza di distacco dei vortici eguaglia quella del sistema. dove: b è la dimensione della sezione trasversale perpendicolare alla direzione del vento; v è la velocità media del vento; St è il numero di Strouhal, funzione della forma della sezione e del suo orientamento rispetto alla direzione del vento. Il suo valore può essere ricavato da dati suffragati da opportuna documentazione o da prove sperimentali in galleria del vento. A titolo indicativo, St = 0,2 nel caso di sezioni circolari. 26 gennaio 2010 25 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Azioni sulle Costruzioni La descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali. (§ 3.1.1) III. Carichi Variabili:Azioni del vento (§ 3.3) Un evento catastrofico importante dal punto di vista degli studi dell’ingegneria del vento, fu il crollo di tre delle otto torri di raffreddamento di Ferrybridge, Inghilterra, dovuto al fenomeno di “interferenza tra le strutture”. Può venire in mente che le ciminiere alte 120 rimaste in piedi siano tali grazie all’effetto schermante di quelle in seguito crollate. n realtà le torri che resistettero all’azione del vento furono proprio quelle colpite da vento frontale, mentre le altre, in posizione apparentemente protetta, furono colpite da violenti vortici di distacco provenienti dalle torri frontali stesse. 26 gennaio 2010 26 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Analisi dei Carichi – Valori Numerici Qk = 4,00 kN/m2 (ambienti ad uso commerciale) Qk = 2,00 kN/m2 (civili abitazioni) 26 gennaio 2010 27 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Analisi dei Carichi – Valori Numerici Qk = 1,00 kN/m2 (coperture praticabili per sola manutenzione) Qk = 0,60 kN/m2 (sovraccarico da neve) 26 gennaio 2010 28 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Analisi dei Carichi – Valori Numerici Qk = 4,00 kN/m2 (sovraccarichi per scale e ballatoi) 26 gennaio 2010 29 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Analisi dei Carichi – Valori Numerici Per la tamponatura si differenzia tra la tamponatura piena necessaria nelle zone in cui non si prevede la realizzazione di apertura e infissi e tamponatura vetratura nelle zone in cui dal progetto architettonico si prevede la realizzazione di grandi zone vetrate dove necessariamente il carico è rappresentato dal solo peso dell’infisso. 26 gennaio 2010 30 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Coefficienti per Combinazioni allo SLU e allo SLE Le azioni introdotte sono combinate con le altre mediante appropriate combinazioni di carico; da esse si ottengono i valori probabilistici da impiegare successivamente nelle verifiche. Le azioni sulla costruzione sono state cumulate in modo da determinare condizioni di carico tali da risultare più sfavorevoli ai fini delle singole verifiche, tenendo conto della probabilità ridotta di intervento simultaneo di tutte le azioni con i rispettivi valori più sfavorevoli, come consentito dalle norme vigenti. - G1 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi strutturali; peso proprio del terreno, quando pertinente; forze indotte dal terreno (esclusi gli effetti di carichi variabili applicati al terreno); forze risultanti dalla pressione dell’acqua (quando si configurino costanti nel tempo); - G2 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi non strutturali; - P rappresenta pretensione e precompressione; - Q azioni sulla struttura o sull’elemento strutturale con valori istantanei che possono risultare sensibilmente diversi fra loro nel tempo. 26 gennaio 2010 31 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Coefficienti per Combinazioni allo SLU e allo SLE I coefficienti parziali relativi alle azioni valgono: 26 gennaio 2010 32 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Coefficienti per Combinazioni allo SLU e allo SLE 26 gennaio 2010 33 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Combinazioni allo SLU = 2 combinazioni 26 gennaio 2010 34 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Analisi dei Carichi Combinazioni allo SLE 26 gennaio 2010 35 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Coefficienti di Continuità e Carichi Agenti Il predimensionamento degli elementi strutturali quali travi, pilastri e pareti può essere condotto estraendo i vari elementi dalla struttura intelaiata ed assumendo per essi schemi strutturali semplificati (tipicamente di trave appoggiata o continua su più appoggi ed elementi verticali pressoinflessi). L'analisi dei carichi trasmessi dal solaio sulle travi (analisi condotta per "luci di influenza") consente di definire i carichi da assegnare a tali schemi semplificati. Formule parimenti semplificate possono quindi, utilizzarsi per la valutazione delle massime sollecitazioni (ad esempio dei massimi momenti flettenti) in base alle quali progettare le dimensioni da assegnare alle varie sezioni. Per tener conto della continuità dello schema del solaio che scarica sulla trave e delle travi che scaricano sugli elementi verticali si può ricorrere all'utilizzo dei cosiddetti coefficienti di continuità per aumentare il carico che compete agli elementi intermedi. 26 gennaio 2010 36 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Coefficienti di Continuità e Carichi Agenti 26 gennaio 2010 37 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Coefficienti di Continuità e Carichi Agenti Per lo schema di trave continua su 2 appoggi tale coefficiente si può porre con buona approssimazione uguale a 5/8 =1.25 (tale valore sarebbe proprio quello esatto se le luci fossero uguali). Sugli appoggi di estremità a rigore andrebbero utilizzati dei coefficienti di continuità minori dell’unità ma a vantaggio di sicurezza possono porsi unitari. 26 gennaio 2010 38 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Coefficienti di Continuità e Carichi Agenti L'analisi dei carichi trasmessi dal solaio sulle travi è condotta per "luci di influenza” tenendo conto dell’effettiva orditura del solaio. 0.5 m L /2 L /2 26 gennaio 2010 39 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE 4.9 m Predimensionamento delle Travi 6.5 m ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento G1 = 3.51 kN/m2 G2 = 2.76 kN/m2 Qk = 2.00 kN/m2 26 gennaio 2010 40 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento delle Travi 63.56 kN/m In aggiunta si considera il peso proprio della trave ipotizzando una sezione 30x50 amplificato del γG Mmax = 102.74 kNm 26 gennaio 2010 41 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE Predimensionamento delle Travi assumendo una base b = 30cm 4.9 m Mmax = 102.74 kNm 6.5 m ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento si può progettare l'altezza della sezione in maniera tabellare; imponendo un valore ξ=0.25 per l'asse neutro adimensionalizzato ed adottando l'ipotesi (preliminare) di doppia armatura ρ=0.25 la tabella di progetto fornisce per ru il valore 0.1805. 33.4 cm Si adotta h = 50 cm 26 gennaio 2010 42 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento delle Travi 26 gennaio 2010 43 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento delle Travi 26 gennaio 2010 44 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento delle Travi 26 gennaio 2010 45 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE Predimensionamento delle Travi Mmax = 61.68 kNm b = 30cm 4.9 m q = 36.05 kN/m 25.88 cm 6.5 m ru = 0.1805 Si adotta h = 50 cm q = 102.11 kN/m 6.7 m ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Mmax = 155.59 kNm b = 30cm ru = 0.1805 41.11 cm Si adotta h = 50 cm 26 gennaio 2010 46 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento dei Pilastri Per il dimensionamento preliminare dei pilastri si può partire dalla stima degli sforzi normali cui essi sono soggetti. Un modo rapido per valutare lo sforzo normale che compete al generico pilastro consiste nel considerare opportune aree di influenza, dividendo a metà le campate delle travi che concorrono nello stesso pilastro. L'effetto della continuità delle travi si può riprendere considerando la presenza di coefficienti di continuità in entrambe le direzioni (per i pilastri interni) o lungo una di esse (pilastri laterali); per i pilastri d'angolo i coefficienti di continuità lungo x e y possono porsi pari all'unità. 26 gennaio 2010 47 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento dei Pilastri 26 gennaio 2010 48 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento dei Pilastri 26 gennaio 2010 49 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento dei Pilastri Per le strutture in CD”B” ed in CD”A” la sollecitazione di compressione non deve eccedere, rispettivamente, il 65% ed il 55% della resistenza massima a compressione della sezione di solo calcestruzzo. (§ 7.4.4.2.2.1) Fissando la base della sezione retta ed imponendo generalmente come condizione di progetto che risulti ν=0.6 per i pilastri centrali più sollecitati assialmente e ν=0.4 per i pilastri di bordo (più eccentrici e quindi maggiormente sollecitati a flessione) si può determinare l’altezza. Per sezioni armate simmetricamente 26 gennaio 2010 50 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento delle Pareti Per il predimensionamento delle pareti si può operare per aree di influenza in modo analogo a quanto fatto per i pilastri. 3p 2p 1p 7p 26 gennaio 2010 51 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento delle Pareti Nei carichi verticali si prevede anche il peso proprio della parete ipotizzandone la dimensione della base. Per tutte le pareti, la forza vormale di compressione non deve eccedere rispettivamente il 40% in CD”B” e il 35% in CD”A” della resistenza massima a compressione della sezione di solo calcestruzzo. (§ 7.4.4.5.2.1) 26 gennaio 2010 52 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Predimensionamento Predimensionamento delle Pareti Per tutte le pareti, la forza vormale di compressione non deve eccedere rispettivamente il 40% in CD”B” e il 35% in CD”A” della resistenza massima a compressione della sezione di solo calcestruzzo. (§ 7.4.4.5.2.1) Lo spessore delle pareti deve essere non inferiore al valore massimo tra 150mm, (200mm nel caso in cui nelle travi di collegamento siano da prevedersi armature inclinate), e 1/20 dell’altezza libera di interpiano. (§ 7.4.6.1.4) Nel caso in esame 26 gennaio 2010 53 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Calcolo dei Pesi Sismici e Verifiche di Regolarità Carichi Verticali Associati al Sisma Gli effetti dell’azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti carichi gravitazionali: (§ 3.2.4) 26 gennaio 2010 54 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Calcolo dei Pesi Sismici e Verifiche di Regolarità Verifiche di Regolarità in pianta Sia per la scelta del metodo di calcolo, sia per la valutazione del fattore di struttura adottato, deve essere effettuato il controllo della regolarità della struttura. REGOLARITÀ DELLA STRUTTURA IN PIANTA La configurazione in pianta è compatta e approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni ortogonali, in relazione alla distribuzione di masse e rigidezze SI Il rapporto tra i lati di un rettangolo in cui la costruzione risulta inscritta è inferiore a 4 SI Nessuna dimensione di eventuali rientri o sporgenze supera il 25 % della dimensione totale della costruzione nella corrispondente direzione SI Gli orizzontamenti possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano rispetto agli elementi verticali e sufficientemente resistenti SI 26 gennaio 2010 55 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA Verifiche di Regolarità in pianta Sia per la scelta del metodo di calcolo, sia per la valutazione del fattore di struttura adottato, deve essere effettuato il controllo della regolarità della struttura. REGOLARITÀ DELLA STRUTTURA IN PIANTA La configurazione in pianta è compatta e approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni ortogonali, in relazione alla distribuzione di masse e rigidezze SI Il rapporto tra i lati di un rettangolo in cui la costruzione risulta inscritta è inferiore a 4 SI Nessuna dimensione di eventuali rientri o sporgenze supera il 25 % della dimensione totale della costruzione nella corrispondente direzione SI Gli orizzontamenti possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano rispetto agli elementi verticali e sufficientemente resistenti SI 13,75 m ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Calcolo dei Pesi Sismici e Verifiche di Regolarità 24,80 m 26 gennaio 2010 56 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Calcolo dei Pesi Sismici e Verifiche di Regolarità Verifiche di Regolarità in pianta Sia per la scelta del metodo di calcolo, sia per la valutazione del fattore di struttura adottato, deve essere effettuato il controllo della regolarità della struttura. REGOLARITÀ DELLA STRUTTURA IN PIANTA La configurazione in pianta è compatta e approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni ortogonali, in relazione alla distribuzione di masse e rigidezze SI Il rapporto tra i lati di un rettangolo in cui la costruzione risulta inscritta è inferiore a 4 SI Nessuna dimensione di eventuali rientri o sporgenze supera il 25 % della dimensione totale della costruzione nella corrispondente direzione SI Gli orizzontamenti possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano rispetto 2,05 m agli elementi verticali e sufficientemente resistenti SI 26 gennaio 2010 57 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Calcolo dei Pesi Sismici e Verifiche di Regolarità Verifiche di Regolarità in pianta Sia per la scelta del metodo di calcolo, sia per la valutazione del fattore di struttura adottato, deve essere effettuato il controllo della regolarità della struttura. REGOLARITÀ REGOLARITÀ DELLA DELLA STRUTTURA STRUTTURA IN IN PIANTA PIANTA La La configurazione configurazione in in pianta pianta èè compatta compatta ee approssimativamente approssimativamente simmetrica simmetrica rispetto rispetto aa due due direzioni direzioni ortogonali, ortogonali, in in relazione relazione alla alla distribuzione distribuzione di di masse masse ee rigidezze rigidezze SI SI Il Il rapporto rapporto tra tra ii lati lati di di un un rettangolo rettangolo in in cui cui la la costruzione costruzione risulta risulta inscritta inscritta èè inferiore inferiore aa 4 4 SI SI Nessuna il 25 % della dimensione Nessuna dimensione dimensione di di eventuali eventuali rientri rientri o o sporgenze sporgenze supera supera il 25 % della dimensione totale della costruzione nella corrispondente direzione totale della costruzione nella corrispondente direzione SI SI Gli Gli orizzontamenti orizzontamenti possono possono essere essere considerati considerati infinitamente infinitamente rigidi rigidi nel nel loro loro piano piano rispetto rispetto agli elementi verticali e sufficientemente resistenti agli elementi verticali e sufficientemente resistenti SI SI 26 gennaio 2010 58 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Calcolo dei Pesi Sismici e Verifiche di Regolarità Verifiche di Regolarità in elevazione REGOLARITÀ DELLA STRUTTURA IN ALTEZZA Tutti i sistemi resistenti verticali (quali telai e pareti) si estendono per tutta l’altezza della costruzione SI Massa e rigidezza rimangono costanti o variano gradualmente, senza bruschi cambiamenti, dalla base alla sommità della costruzione (le variazioni di massa da un orizzontamento all’altro non superano il 25 %, la rigidezza non si riduce da un orizzontamento a quello sovrastante più del 30% e non aumenta più del 10%); ai fini della rigidezza si possono considerare regolari in altezza strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. o pareti e nuclei in muratura di sezione costante sull’altezza o di telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il 50% dell’azione sismica alla base SI Nelle strutture intelaiate progettate in CD “B” il rapporto tra resistenza effettiva3 e resistenza richiesta dal calcolo non è significativamente diverso per orizzontamenti diversi (il rapporto fra la resistenza effettiva e quella richiesta, calcolata ad un generico orizzontamento, non deve differire più del 20% dall’analogo rapporto determinato per un altro orizzontamento); può fare eccezione l’ultimo orizzontamento di strutture intelaiate di almeno tre orizzontamenti SI Eventuali restringimenti della sezione orizzontale della costruzione avvengono in modo graduale da un orizzontamento al successivo, rispettando i seguenti limiti: ad ogni orizzontamento il rientro non supera il 30% della dimensione corrispondente al primo orizzontamento, né il 20% della dimensione corrispondente all’ orizzontamento immediatamente sottostante. Fa eccezione l’ultimo orizzontamento di costruzioni di almeno quattro piani per il quale non sono previste limitazioni di restringimento SI 26 gennaio 2010 59 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Calcolo dei Pesi Sismici e Verifiche di Regolarità Verifiche di Regolarità in elevazione REGOLARITÀ DELLA STRUTTURA IN ALTEZZA Tutti i sistemi resistenti verticali (quali telai e pareti) si estendono per tutta l’altezza della costruzione SI Massa e rigidezza rimangono costanti o variano gradualmente, senza bruschi cambiamenti, dalla base alla sommità della costruzione (le variazioni di massa da un orizzontamento all’altro non superano il 25 %, la rigidezza non si riduce da un orizzontamento a quello sovrastante più del 30% e non aumenta più del 10%); ai fini della rigidezza si possono considerare regolari in altezza strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. o pareti e nuclei in muratura di sezione costante sull’altezza o di telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il 50% dell’azione sismica alla base SI Nelle strutture intelaiate progettate in CD “B” il rapporto tra resistenza effettiva3 e resistenza richiesta dal calcolo non è significativamente diverso per orizzontamenti diversi (il rapporto fra la resistenza effettiva e quella richiesta, calcolata ad un generico orizzontamento, non deve differire più del 20% dall’analogo rapporto determinato per un altro orizzontamento); può fare eccezione l’ultimo orizzontamento di strutture intelaiate di almeno tre orizzontamenti SI Eventuali restringimenti della sezione orizzontale della costruzione avvengono in modo graduale da un orizzontamento al successivo, rispettando i seguenti limiti: ad ogni orizzontamento il rientro non supera il 30% della dimensione corrispondente al primo orizzontamento, né il 20% della dimensione corrispondente all’ orizzontamento immediatamente sottostante. Fa eccezione l’ultimo orizzontamento di costruzioni di almeno quattro piani per il quale non sono previste limitazioni di restringimento SI 26 gennaio 2010 60 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Calcolo dei Pesi Sismici e Verifiche di Regolarità Verifiche di Regolarità in elevazione REGOLARITÀ DELLA STRUTTURA IN ALTEZZA Tutti i sistemi resistenti verticali (quali telai e pareti) si estendono per tutta l’altezza della costruzione SI Massa e rigidezza rimangono costanti o variano gradualmente, senza bruschi cambiamenti, dalla base alla sommità della costruzione (le variazioni di massa da un orizzontamento all’altro non superano il 25 %, la rigidezza non si riduce da un orizzontamento a quello sovrastante più del 30% e non aumenta più del 10%); ai fini della rigidezza si possono considerare regolari in altezza strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. o pareti e nuclei in muratura di sezione costante sull’altezza o di telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il 50% dell’azione sismica alla base SI Nelle strutture intelaiate progettate in CD “B” il rapporto tra resistenza effettiva3 e resistenza richiesta dal calcolo non è significativamente diverso per orizzontamenti diversi (il rapporto fra la resistenza effettiva e quella richiesta, calcolata ad un generico orizzontamento, non deve differire più del 20% dall’analogo rapporto determinato per un altro orizzontamento); può fare eccezione l’ultimo orizzontamento di strutture intelaiate di almeno tre orizzontamenti SI Eventuali restringimenti della sezione orizzontale della costruzione avvengono in modo graduale da un orizzontamento al successivo, rispettando i seguenti limiti: ad ogni orizzontamento il rientro non supera il 30% della dimensione corrispondente al primo orizzontamento, né il 20% della dimensione corrispondente all’ orizzontamento immediatamente sottostante. Fa eccezione l’ultimo orizzontamento di costruzioni di almeno quattro piani per il quale non sono previste limitazioni di restringimento SI 26 gennaio 2010 61 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica L’azione Sismica L’AZIONE SISMICA RIENTRA TRA LE AZIONI AMBIENTALI E NATURALI STRATEGIE per affrontare le azioni che cimentano l’opera: a) Ridurre la probabilita’ che l’azione avvenga o ridurre l’intensita’ (prevenzione) b) Ridurre gli effetti dell’azione sulla struttura (protezione) c) Progettare e realizzare una struttura in grado di sopportare senza danni le azioni d) Limitare il grado di danneggiamento della struttura a seguito dell’accadimento dell’azione e) Mitigare le conseguenze del collasso (mitigazione) 26 gennaio 2010 62 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica L’azione Sismica Le azioni sismiche di progetto, in base alle quali valutare il rispetto dei diversi stati limite considerati, si definiscono a partire dalla “pericolosità sismica di base” del sito di costruzione. Essa costituisce l’elemento di conoscenza primario per la determinazione delle azioni sismiche. La pericolosità sismica è definita in termini di accelerazione orizzontale massima attesa ag in condizioni di campo libero su sito di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale (di categoria A quale definita al § 3.2.2), nonché di ordinate dello spettro di risposta elastico in accelerazione ad essa corrispondente Se (T) , con riferimento a prefissate probabilità di eccedenza PVR , come definite nel § 3.2.1, nel periodo di riferimento VR , come definito nel § 2.4. In alternativa è ammesso l’uso di accelerogrammi, purché correttamente commisurati alla pericolosità sismica del sito. 26 gennaio 2010 63 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica L’azione Sismica Sul territorio italiano e’ stata individuata una maglia di circa 5 km, assegnando a ciascun nodo i valori di ag, F0,T*c 26 gennaio 2010 64 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici Le azioni di progetto … si definiscono a partire dalla “pericolosità sismica di base” del sito … La pericolosità sismica è definita in termini di accelerazione orizzontale massima attesa ag ... Con riferimento a prefissate probabilità di eccedenza PVR nel periodo di riferimento VR . (§ 3.2) 26 gennaio 2010 65 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica L’azione Sismica Livelli di Performance (Stati Limite) ATC40 - FEMA 356 Operational Immediate occupancy Life Safety SL di Danno (SLD) SL di Salv. Vita (SLV) Near Collapse D.M. 14/08/2008 SL di Operatività (SLO) 26 gennaio 2010 SL prev. Collasso (SLC) 66 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica L’azione Sismica 26 gennaio 2010 67 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici Le azioni di progetto … si definiscono a partire dalla “pericolosità sismica di base” del sito … La pericolosità sismica è definita in termini di accelerazione orizzontale massima attesa ag ... Con riferimento a prefissate probabilità di eccedenza PVR nel periodo di riferimento VR . (§ 3.2) = 50 anni 26 gennaio 2010 68 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici 26 gennaio 2010 69 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici … le forme spettrali sono definite a partire dai valori dei parametri ag, F0 e TC* su sito di riferimento rigido orizzontale. Le Tabelle (Allegato A NTC 2008) forniscono i valori di tali parametri per periodi di ritorno pari a: 30, 50, 72, 101, 140, 202, 475, 975 e 2475 anni. Il periodo di ritorno per la struttura analizzata si definisce in funzione del periodo di riferimento VR e della probabilità di superamento per lo stato limite che si vuole considerare PVR. Considerando che per la struttura in oggetto risulta VR = 50 anni si ottiene: 26 gennaio 2010 70 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici Dalle Tabelle (Allegato A NTC 2008), scegliendo un determinato sito (nell’esempio si sceglie Avellino - lat. 40.9154; long. 14.7896) si possono leggere i valori di ag, F0 e TC* in funzione del periodo di ritorno. 26 gennaio 2010 71 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici Dalle Tabelle (Allegato A NTC 2008), scegliendo un determinato sito (nell’esempio si sceglie Avellino - lat. 40.9154; long. 14.7896) si possono leggere i valori di ag, F0 e TC* in funzione del periodo di ritorno. Avellino - lat. 40.9154; long. 14.7896) ID Long. [°] Lat. [°] di [km] 32764 14,747 40,928 3.837 32765 14,814 40,927 2.418 32986 14,746 40,878 5.533 32987 14,813 40,877 4.693 Dati 2 punti di longitudine a1 e a2 e latitudine b1 e b2 (espresse in radianti) A(a1,b1) B(a2, b2) 26 gennaio 2010 72 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici Dalle Tabelle (Allegato A NTC 2008), scegliendo un determinato sito (nell’esempio si sceglie Avellino - lat. 40.9154; long. 14.7896) si possono leggere i valori di ag, F0 e TC* in funzione del periodo di ritorno. Avellino - lat. 40.9154; long. 14.7896) AV 14.7896 40.9154 0.527 2.34 0.28 ID Long. [°] Lat. [°] di [km] 32764 14,747 40,928 3.837 32765 14,814 40,927 2.418 32986 14,746 40,878 5.533 32987 14,813 40,877 4.693 0.693 2.31 26 gennaio 2010 0.31 1.962 2.37 0.37 2.532 2.43 0.38 73 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici AV 14.7896 40.9154 0.527 2.34 0.28 0.693 2.31 0.31 26 gennaio 2010 1.962 2.37 0.37 2.532 2.43 0.38 74 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici 26 gennaio 2010 75 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici 26 gennaio 2010 76 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici = 1.44 26 gennaio 2010 77 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici = 0.432 s (SLV) 26 gennaio 2010 78 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici = 0.144 s (SLV) = 1.882 s (SLV) 26 gennaio 2010 79 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione degli Spettri Elastici 26 gennaio 2010 80 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione del Fattore di Struttura Le capacità dissipative della struttura possono essere messe in conto attraverso una riduzione delle forze elastiche; in tal caso, lo spettro di progetto Sd(T) da utilizzare è lo spettro elastico corrispondente con le ordinate ridotte sostituendo nelle formule η con 1/q dove q è il fattore di struttura. (§ 3.2) 26 gennaio 2010 81 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione del Fattore di Struttura Le capacità dissipative della struttura possono essere messe in conto attraverso una riduzione delle forze elastiche; in tal caso, lo spettro di progetto Sd(T) da utilizzare è lo spettro elastico corrispondente con le ordinate ridotte sostituendo nelle formule η con 1/q dove q è il fattore di struttura. (§ 3.2.3.5) = 3.0 · 1.2 · 1.0 = 3.6 26 gennaio 2010 82 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE Definizione del Fattore di Struttura 5.4 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica kw = 1 26 gennaio 2010 83 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Definizione del Fattore di Struttura 26 gennaio 2010 84 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Freeware per determinazione dell’azione sismica http://www.acca.it/EdiLus-MS 26 gennaio 2010 85 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Freeware per determinazione dell’azione sismica http://www.cslp.it/cslp/index.php?option=com_docman&task=doc_details&gid=3280&&Itemid=165 26 gennaio 2010 86 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Variabilità Spaziale del Moto La variabilità spaziale del moto vengono portati in considerazione combinando l’azione sismica applicata nelle 3 direzioni principali: La componente verticale deve essere considerata solo in presenza di elementi orizzontali con luce superiore a 20m, elementi precompressi, elementi a mensola di luce superiore a 4 m … (§ 7.2.1) 26 gennaio 2010 87 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Eccentricità Accidentale Per ciascuna delle due direzioni Ex ed Ey occorre considerare un’eccentricità accidentale dell’azione sismica orizzontale pari al 5% della dimensione massima della costruzione nella direzione ortogonale. In totale si ottengono 16 combinazioni sismiche in direzione X e 16 in direzione Y per un totale di 32 combinazioni di carico sismiche 26 gennaio 2010 88 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Eccentricità Accidentale Le x ex Lx Eccentricità accidentale = 5% dimensione in pianta Ex = 0.05 Lx Ey = 0.05 Ly MT = Fi ·max(ex ; ey ) 26 gennaio 2010 89 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Eccentricità Accidentale In alternativa solo 8 combinazioni invece di 32 26 gennaio 2010 90 PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Valutazione dell’Azione Sismica Combinazioni di Carico In definitiva le combinazioni utilizzate per la progettazione dell’edificio sono (32 sismiche e 2 per carichi verticali). = 2 combinazioni = 32 combinazioni 26 gennaio 2010 91 PROGETTODI UNA STRUTTURA INTELAIATA CON PARETI IN CD”B” – MODULO E - ESEMPIO PROGETTUALE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI EDIFICI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO IN ZONA SISMICA Prossima Lezione 18/02/2010 Modellazione della Struttura e Risultati dell’Analisi Strutturale Utilizzo del software Edilus - CA+AC+MU e-mail: [email protected] – [email protected] url: www.carminelima.spaces.live.com 26 gennaio 2010 92