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COLLOQUIO SULLA BUONA SCUOLA

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PAROLE CHIAVE

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SEMPLIFICARE

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Henri Matisse

Uno splendido esempio di questa capacità di togliere, che non è comunque d’ostacolo al riconoscimento (tutt’altro) è la face de famme del

1935 di Matisse

. Pochi tratti essenziali sono sufficienti per far scattare la nostra capacità di classificare correttamente questa figura e di interpretarla come faremmo con una fotografia ben più ricca di dettagli.

La percezione è selettiva Anche l’apprendimento lo è.

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PAROLE CHIAVE

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OPERATIVIZZARE: UNA NUOVA ALLEANZA TRA SAPERE E SAPER FARE

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PBL : Il Problem Based learning

Dimensione operativa della conoscenza

Spostare l’attenzione da nozioni elaborarli e risolverli  a PROBLEMI, PROGETTI, e ai concetti e alle informazioni necessari per inquadrarli, •

Oggi il conoscere assume sempre più lo stato di progetto e di azione, per cui ci si trova di fronte a una inscindibilità inedita fra: PROGETTO, AZIONE e CONOSCENZA e viceversa.

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Processo nella soluzione dei problemi

P 1

Problema

Livello di interesse

Problema più avanzato

P 2 TT

Tentativo teorico di

soluzione Attività didattiche tradizionali EE

Procedura di individuazione ed eliminazione dell’errore 7

DIDATTICA BASATA SU UN “CLIMA DI LABORATORIO

Le due debolezze da convertire in un’unica fortezza sono i problemi e gli strumenti necessari per affrontarli.

Arco

non è altro che una fortezza causata da due debolezze, imperò che l ’ arco negli edifizi dell ’ è composto di due parti di circulo, i quali quarti circoli ciascuno debolissimo per se desidera cadere, e opponendosi alla ruina altro le due debolezze si

convertono in unica fortezza.

(LEONARDO DA VINCI)

MSS, Institut de France, Paris, 50r,

Scritti rinascimentali di architettura

‘ Frammenti sulll ’ architettura ’ , a cura di A. Bruschi, (1490), C. Maltese, M.

Tafuri, R. Bonelli, Edizioni il Polifilo, Milano, 1978, p. 292.

Il cuore di una didattica basata su un clima di laboratorio sono:

i problemi e i progetti

• destrutturati • • non a soluzione unica autentici 8

C’è un modello approssimativo dell’apprendimento fase senso-motoria fase pre-operatoria fase delle operazioni concrete fase delle operazioni formali

età

immaturità - gioco realtà virtuale

rielaborazione di Ernesto Hofmann da : M. Montessori- J. Piaget - C. Smythe

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Dal pianificare al pensiero algoritmico la vita quotidiana ci impegna in attività algoritmiche acqua salata prezzemolo chiodi di garofano bollore bollire cuocere carote cipolla vitello senz’osso macinare acciughe tonno sott’olio olio limone filtrare capperi salsa

ma per le operazioni formali servono linguaggi ad hoc Fonte: Ernesto Hofmann

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Servono linguaggi descrittivi..

Che permettano di mettere in parole l’apprendimento

Se i bambini potessero fare appello a linguaggi descrittivi formali potrebbero descrivere meglio le attività algoritmiche

Cartesio, la mosca e la geometria analitica

Si dice che Cartesio abbia inventato questo sistema di coordinate osservando le curve irregolari del volo di una mosca nella sua stanza rendendosi conto che se avesse potuto misurare la distanza da ognuno degli assi che partivano da un angolo della stanza, avrebbe potuto essere certo della posizione della mosca nello spazio in qualsiasi momento. Una serie di posizioni così definite avrebbe naturalmente permesso di definire con certezza matematica le curve meandriche che l'insetto tracciava. 11

Hilbert e il linguaggio scientifico

Linguaggio naturale

Termine

cosa

Oggetto privo di determinazione

Linguaggio scientifico

procedure e linguaggi in un sistema formale Teoremi oggetto

Quella

cosa

che

Assiomi

Definizioni termini

Catene di sinonimia 12

Hilbert e il linguaggio scientifico

Linguaggio scientifico

procedure e linguaggi in un sistema formale Teoremi Assiomi

Definizioni termini Calcolo Teoremi

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PAROLE CHIAVE

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LABORATORIO E CLIMA DI LABORATORIO

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“CLIMA DI LABORATORIO” E CURRICOLO VERTICALE

Un altro aspetto qualificante di questo spazio didattico innovativo dovrebbe essere la progettazione e la sperimentazione di un

curricolo verticale

che, a partire dal nucleo delle competenze di base e trasversali, sviluppi, secondo un percorso opportunamente studiato, l ’ innesto e l ’ acquisizione delle competenze di indirizzo e specialistiche.

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LINGUAGGI DEL CORPO E LINGUAGGI DELLA MENTE Esigenza di una NUOVA ALLEANZA tra:   LINGUAGGI DEL CORPO, orientati verso l’esperienza, l’attività di laboratorio, la sperimentazione, la pratica, l’applicazione; LINGUAGGI DELLA MENTE, orientati verso la padronanza degli STRUMENTI PER PENSARE.

Solo da questa ALLEANZA può scaturire un corretto approccio verso l’insegnamento delle scienze, il cui apprendimento implica che lo studente sia attivo non solo con le MANI, ma anche con la TESTA, e che abbia una TESTA BEN FATTA, e che abbia per questo la capacità di diventare l’AUTORE DELLO SVILUPPO dELL’ESPERIENZA SCIENTIFICA.

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CENTRALITÀ DELL’AMBIENTE DIDATTICO PRESUPPOSTO INDISPENSABILE DELL’APPRENDIMENTO:

L’AMBIENTE DIDATTICO

Sono necessari percorsi investigativi variegati e multipli per poter affermare o confutare e contraddire le proprie idee, così come sono indispensabili i lavori di gruppo e le presentazioni degli argomenti da parte degli insegnanti e l’esplicitazione chiara della domande e dei problemi ai quali si sta cercando di fornire una risposta.

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L’Apprendimento “significativo”

In una didattica basata sulle attività di laboratorio e su un “clima di laboratorio” l’apprendimento deve essere: • • • • • • • attivo collaborativo conversazionale riflessivo contestualizzato intenzionale costruttivo 18

Fonte: André Giordan. Le scienze a scuola 19

PAROLE CHIAVE

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STRUMENTI PER PENSARE

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Competenze e capacità necessarie per inquadrare un problema e risolverlo

Le possiamo così schematizzare:

Analisi Analogia Astrazione Induzione Deduzione Abduzione

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Rappresentazione Artificiale e Semplificata Definizione di Modello

Il modello è una rappresentazione artificiale e semplificata del dominio che rappresenta 22

Pensare per modelli

Sistema reale caratterizzato da elevata complessità Analisi qualitativa Modello: Versione artificiale e semplificata Risoluzione al calcolatore Modellistica Algoritmi

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SIMULAZIONE: ESEMPIO

La simulazione è uno strumento sperimentale molto potente. Essa non è altro che la trasposizione in termini logico matematico -procedurali di un "modello concettuale" della realtà Programma che permette di simulare una popolazione di piante, allo scopo di mostrare come le simulazioni possano essere utili strumenti per la riproduzione e comprensione dei sistemi complessi e possano essere usate come laboratori didattici virtuali.

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Nasce cos ì una terza gamba della conoscenza D = g t 2 ⁄ 2 simulazione

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Dal computer al “Gedankenexperiment” ovvero l’

operativizzazione

della conoscenza

il carattere puramente mentale dell'esperimento permette di considerare situazioni non realizzabili praticamente

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Montaigne

“ Plutôt une tête bien faite qu ’ une tête bien pleine ”

(Montaigne)

Formare delle persone capaci d ’ organizzare le loro conoscenze piuttosto che d ’ immagazzinare un ’ accumulazione di saperi, anche perch é rincorrere questa accumulazione sta diventando un compito semplicemente impossibile.

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PAROLE CHIAVE

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ORGANIZZARSI E ORGANIZZARE

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LA FINALITA’ CHIAVE

La finalità chiave di una “testa ben fatta” è far emergere e consolidare la capacità di LEGARE E CONNETTERE LE CONOSCENZE: L’ARTE DI ORGANIZZARE IL PROPRIO PENSIERO, DI COLLEGARE E DISTINGUERE AL TEMPO STESSO. Si tratta di favorire l’attitudine a interrogare, di legare il sapere al dubbio, di sviluppare la capacità d’integrare il sapere particolare non soltanto in un contesto globale, ma anche nella propria vita, di stimolare l’attitudine a porsi i problemi fondamentali della propria condizione e del proprio tempo.

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ORGANIZZAZIONE CHE CONNETTE

Nelle due figure qui a lato siamo in presenza di una

mancanza

(nello spazio fisico) che tuttavia “regge” e organizza la percezione visiva. La percezione del triangolo bianco o della configurazione irregolare è dovuta all’

organizzazione

complessiva delle figure medesime e alle loro

strutture,

cioè all’insieme delle relazioni tra gli elementi che compaiono in esse. 30

L’AUTOSUFFICIENZA CHE SOFFOCA LA PERCEZIONE

E ’ sufficiente modificare un poco le strutture precedenti perch é l ’ effetto scompaia, come dimostra questa elemento, anzich é figura, nella quale ciascun esigere una relazione con gli altri, diventa autosufficiente.

Non essendoci pi non si ha pi ù ù tendenza al completamento, percezione dell ’ organizzazione.

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ORGANIZING CONCEPTS

Importanza del ricorso a quelli che CORA DIAMOND (1996) chiama: CONCETTI ORGANIZZATORI.

Questi concetti hanno il potere di generare e dispiegare articolazioni discorsive e di tenere insieme visibile e invisibile, in quanto non necessariamente appaiono nel discorso.

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ORGANIZING CONCEPTS

Simon Weil: “Non sarei nata se ai miei genitori non fosse accaduto di incontrarsi”.

Qui il termine “caso” non appare nemmeno, ma è chiaramente il concetto organizzatore di un discorso etico, ramificato nello spazio discorsivo che esso stesso genera.

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GLI OBIETTIVI DELLA COLLABORAZIONE FORMALE, INFORMALE, NON FORMALE

 Formare persone capaci di ORGANIZZARE le loro conoscenze, saperi; piuttosto che immagazzinare un accumulo di  è Insegnare la CONDIZIONE UMANA (“Il nostro autentico studio quello della condizione umana” (Rousseau

Emile

);  APPRENDERE A VIVERE (“Vivere è il mestiere che gli voglio insegnare” (Rousseau

Emile

);  Rifare una SCUOLA DI CITTADINANZA.

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PAROLE CHIAVE

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PROFESSIONALITÀ DOCENTE E INNOVAZIONE

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INNOVAZIONE DIDATTICA E ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO SCOLASTICO Le innovazioni didattiche proposte richiedono, per acquisire l ’ auspicabile livello di operativit ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO SCOLASTICO che non solo incentivi ed estenda l ’ à e di efficacia, una NUOVA uso del LABORATORIO, ma trasformi le stesse aule in laboratori e, soprattutto, SUPERI LE RIGIDIT TEMPI E DEGLI SPAZI NEGLI ISTITUTI.

À CHE ATTUALMENTE CARATTERIZZANO LA GESTIONE DEI 36

Scienza e Governance

, Rapporto elaborato da un Gruppo internazionale di esperti, nominati dal Direttorato Generale per la ricerca della Commissione Europea (2007): “L’innovazione non riguarda solo l’innovazione tecnologica. Infatti, la maggior parte delle cosiddette innovazioni tecnologiche consiste in realtà di innovazioni tecno-sociali, dal momento che le competenze organizzative, le connessioni tra settori diversi subiscono un analogo e generale rinnovamento.

Tutto ciò è largamente riconosciuto ma non è sempre preso in considerazione quando le finalità di policy dell’innovazione sono ridotte a obiettivi politicamente gestibili”.

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Il ruolo della tecnologia nell’apprendimento i due aspetti che una tecnologia (anche dei giochi) deve rispettare controllo pianificazione

l’odierna tecnologia può dare un notevole contributo

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Serve una tecnologia diffusa

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Ma serve anche una tecnologia ADEGUATA capacità di elaborazione bandwidth

Differenza espressa in hertz tra la frequenza più alta e quella più bassa che permette ad un mezzo di trasmettere un segnale. Essa indica anche, per estensione, la capacità di una rete di trasmettere i messaggi degli utenti e quanti dati (bytes o bits) possono essere ricevuti o inviati da un apparato (modem, router, altro) nell'unità di tempo.

software insegnamento

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LE FUNZIONI DELL’INSEGNANTE

LIVELLI RUOLO DOMANDA MODALITA’ IDENTITÀ VALORI GUIDA MENTOR CHI PERCHÈ CAPACITÀ DOCENTE COME BEHAVIOR COACH RICONOSCIMENTO ISPIRARE STIMOLARE CHE COSA ADDESTRARE AMBIENTE FACILITATORE DOVE AMBIENTARE

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BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

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Grazie dell

attenzione

Silvano Tagliagambe

[email protected]

www.unisofia.it

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