Sommario – lezione 2

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Transcript Sommario – lezione 2

Scuola Interuniversitaria Lombarda di Specializzazione per l’Insegnamento
Secondario SILSIS
Sezione di Pavia
Laboratorio sull’italiano scritto e parlato
(10 ore)
Classe 43A – II anno/III semestre
a.a. 2004/2005
(Michela Biazzi)
Lezione 2 – 29 novembre/1 dicembre 2004
Sommario – lezione 2
1. Repertori e usi linguistici degli alunni: strumenti
d’indagine e prospettive didattiche
2. I corpora di italiano scritto e parlato
– I corpora di italiano parlato
– Esercitazione a partire da trascrizioni tratte da un
corpus di italiano parlato
3. Le abilità orali: ascoltare e parlare in classe
–
L’interrogazione e la discussione
Strumenti per indagare i repertori e gli usi linguistici degli alunni/1
•
IL QUESTIONARIO SOCIOLINGUISTICO (preparato dall’insegnante o dagli studenti con la guida
dell’insegnante):
– Lingue e dialetti sentiti
– Lingue e dialetti usati da e con i diversi interlocutori
• Nella socializzazione primaria (in famiglia) (nonni, madre, padre, fratelli)
• Nella socializzazione allargata (in vari domini extrafamiliari: a scuola, nelle reti amicali, dal medico, nei
negozi, nei media)
– Autovalutazione delle competenze nelle varietà linguistiche citate
autodichiarazioni:
– ‘Mappatura dello spazio linguistico’ della classe (ad opera dell’insegnante o degli studenti con la guida
dell’insegnante);
– percezione da parte degli alunni della variabilità linguistica in vari domini e con diversi
interlocutori;
– consapevolezza delle varietà linguistiche sentite e usate e loro denominazione (‘dialetto’, ‘italiano’,
‘lingue straniere’, altro)
– Introdurre gli alunni alle nozioni di varietà linguistiche; domini d’uso; varietà diafasiche,
diastratiche, diatopiche e diamesiche presenti nel loro repertorio linguistico e caratterizzanti le loro
pratiche linguistiche
– Ricerca sul camporelazione orale e/o scritta
– Finalità della valutazione: valutazione della competenza sociolinguistica
• Aspetti problematici: tempi lunghi di preparazione e analisi dei dati raccolti; formulazione delle domande
Il questionario sociolinguistico
(esempio di questionario per alunni della scuola secondaria di 1° grado)
A casa
A scuola
Che lingue e/o dialetti parli
con…
I nonni…
Il papà…
La mamma…
I fratelli…
Gli insegnanti…
I compagni…
Che lingue e/o dialetti parlano
con te…
I nonni…
Il papà…
La mamma…
I fratelli…
Gli insegnanti…
I compagni…
Che lingue e/o dialetti senti
parlare…
•Capisci il dialetto della tua città/ del tuo paese?
Sì
No
Un po’
•Sai parlare il dialetto della tua città/ del tuo paese?
Sì
No
Un po’
…
Strumenti per indagare i repertori e gli usi linguistici degli alunni/2
•
AUDIO/VIDEO REGISTRAZIONI DI INTERAZIONI IN VARI DOMINI:
– conversazioni familiari a tavola;
– conversazione con un gruppo di amici;
– conversazione a scuola il parlato a scuola e in classe
• con gli amici/con l’insegnante
• durante la lezione
•
Aspetti problematici:
– Metodologici
• Raccolta dei dati
• Trascrizione del parlato
– Tempi lunghi di raccolta e analisi dei dati
circoscrivere i domini da indagare e limitare la durata delle registrazione a pochi
minuti
eventuale uso integrato con il questionario sociolinguistico
I corpora di italiano scritto e parlato
• Che cos’è un corpus?
• La linguistica dei corpora
cfr. Barbera Manuel, ‘Corpora and Corpus-based Computational Linguistics’, http://www.bmanuel.org/clr3_fi.html
• I corpora di italiano scritto
–
–
–
–
Biblioteca Italiana Telematica (CiBIT), http://www.bibliotecaitaliana.it (accesso online completo e gratuito)
Corpus di Italiano Televisivo (CiTDemo), http://www.sspina.it
Corpus di Italiano Scritto (COrisDemo), http://corpus.cilta.unibo.it/
Letteratura Italiana Zanichelli (LIZ 4.0, cd-rom con motore di ricerca DBT), (a cura di Stoppelli Pasquale e Picchi Eugenio)
• I corpora di italiano parlato
cfr. Banca dati dell’Italiano Parlato (badip), http://languageserver.uni-graz.at/badip/badip/home.php
– Lessico di frequenza dell’italiano parlato (LIP), http://languageserver.uni-graz.at/badip/badip/20_corpusLip.php
– Corpus di Italiano Parlato (a cura di E. Cresti), 2000 (versione cartacea+cd-rom), http://lablita.dit.unifi.it
–
Il progetto AVIP, ftp://ftp.cirass.unina.it/
• La trascrizione del parlatoattività sull’asse diamesico
• Prospettive didattiche: attività di gruppo su estratti dai corpora LIP,
Cresti e Bonomi et al.
LIP e Corpus LABLITA a confronto
• LIP
• LABLITA (Cresti)
•
•
Classificazione:
–
Classificazione:
–
Macroclassi (con sottoclassi di discorso)
• Scambi comunicativi uni/bidirezionali
– I locutori sono ripartiti per età,
scolarità, professione, sesso e
CITTA’
• Faccia a faccia/non; a distanza/in differita
–
• Presa di turno libera/regolata
Macroclassi (con sottoclassi di discorso):
• N°locutori (monologhi, dialoghi,
conversazioni con più di due locutori):
– Età, scolarità, professione
• Contesto d’uso (familiare, extrafamiliare
privato_dal medico_ e pubblico_negozi e
uffici)
• Presa di turno libera o regolata
I media (cinema, radio, TV)
DIFFERENZE
•
•
•
Spazio riservato al parlato-parlato (1/5) e
confronto con il letto, recitato e trasmesso è
interno al corpus
•
Il confronto tra parlato-parlato con il letto,
recitato e trasmesso è esterno al
corpusdesunto dal confronto con altri corpora
•Diverso modo di considerare la lingua dei media
• Non ha un’articolazione diatopica, ma è uno
Centralità della variazione diatopica (MI, FI,
spaccato di varietà diafasiche e diastratica in
Roma; NA) legata alla necessità di
un’area definita (FI e provincia)
documentare il grado di uniformità del lessico
• Parziale reperibilità del supporto audio
italiano a livello diatopico
(campionamento su cd-rom)
Scarsa reperibilità del supporto audio originale
Applicazioni didattiche: Progettare una UD a partire da trascrizioni di italiano parlato
…data la trascrizione di uno scambio comunicativo orale…
es. il parlato radiofonico (testi A e B) (cfr. Bonomi et al. 2004: 59-62)
conversazioni faccia a faccia familiari (testi C e D) (De Mauro et al.1993)
FASE 1
-Quali informazioni contestuali sono note?
-In base a quali parametri è classificato l’evento comunicativo?
-Quali dimensioni della variazione sono pertinenti?
-Quali fenomeni sono codificati dal sistema di trascrizione? La trascrizione è sufficientemente trasparente? Necessita di
adattamenti/semplificazioni per l’utilizzo in classe?
-E’ disponibile il supporto audio/video?
-Quali altri materiali/testi/estratti utilizzare (anche per una eventuale comparazione)?
FASE 2
-Quali i prerequisiti degli alunni?
-Definizione degli obiettivi didattici:
-Su quali assi di variazione lavorare?
-Su quali tipologie interazionali?
-Su quali varietà di italiano?
-Quali fenomeni linguistici emergono dai testi in esame a livello:
-(prosodico) (se disponibile la registrazione audio)
-(fono)morfosintattico
-lessicale e semantico
-testuale (coesione/coerenza, struttura dell’informazione, macrosintassi)
-Pragmatico (funzioni discorsive)
FASE 3
Descrizione procedurale delle attività da svolgere in classe:
-attività di riconoscimento, analisi, confronto e manipolazione esempi raccolti sui fogli di materiali distribuiti a lezione (cfr.
Sobrero 1999)
-Domande chiuse/aperte
-Individuali/a coppie/a gruppi/lezione plenaria
Il parlato radiofonico/1
(cfr. Atzori E., 2003, in Bonomi et al.: 33-66)
•Insieme di linguaggi
•‘trasmesso’: modalità idrida, intermedia tra scritto e parlato,
determinata in maniera specifica dal mezzo fisico-ambientale di
Trasmissionecontinuum di varietà di linguaggi radiofonici contemporanei
•Generi radiofonici:
•Contenuto (informazione, intrattenimento culturale, leggero…)
•Formato (durata, rapporto con l’ascoltatore, tipo di conduzione)
•Il linguaggio radiofonico come adattamento di altri linguaggi
•Obiettivi didattici: far constatare agli studenti le differenze fra usi parlati e scritti e le reciproche
contaminazioni
•Analisi linguistica
•Caratteristiche fonetiche e paralinguistiche
•Sintassi del periodo
•Tratti dell’italiano dell’uso medio
•Testualità
•Lessico
•Esempi (testi A e B dei materiali distribuiti a lezione)
•I notiziari  esempio di scritto per essere detto (cfr. Lavinio 2000: 30-34)
•Le telefonate in diretta
Il parlato radiofonico/2
(cfr. Atzori E., 2003, in Bonomi et al.: 33-66)
Il notiziario (testo A)
•
•
•
•
Pronuncia sovraregionale
Sintassi strutturata
Prevalenza di ipotassi
Scelte morfosintattiche
standard
• Assenza di interiezioni e
segnali discorsivi
• Lessico comune
• Registro formale
La telefonata in diretta su radio privata
(testo B)
• Pronuncia regionale
• Sintassi frammentata e marcata
• Prevalenza di giustapposizione
di frasi monoproposizionali e di
paratassi
• Scelte morfosintattiche
neostandard
• Abbondanza di interiezioni e
segnali discorsivi
• Colloquialismi lessicali e
registro decisamente informale
Conversazioni faccia a faccia in famiglia
Testi C (LIP, MA12) e D (LIP, NA6)
•Scambi comunicativi bidirezionali
•con presa di parola libera
•Faccia a faccia
•Fenomeni linguistici tipici del parlato spontaneo presenti negli estratti :
•Allungamento vocalico
•Interiezioni
•Deittici
•Ripetizioni
•interruzioni
•Lessico colloquiale
•Sintassi destrutturata
•Progressione tematica non lineare
•Variazione diatopica
•Esempi di attività per studenti della Scuola Media Inferiore:
•Sottolinea i colloquialismi (pre-requisito: gli studenti sanno che cosa sono i colloquialismi)
•Sottolinea le ripetizioni, i deittici
•Sottolinea il lessico tipico della varietà di italiano parlata a Napoli
•Riscrivi o riproduci oralmente il testo D nella tua varietà di italiano
•Riproduci o riscrivi un dialogo sul medesimo argomento tra te e la tua insegnante
•Immagina di aver assistito alla conversazione tra A e B e di riferirne il contenuto a un tuo amico
•Allo studente vengono dati i turni dei due dialoghi in ordine sparso e gli viene chiesto di ricostruire i due
dialoghi mettendo i turni nella sequenza corretta.
•…
Usi parlati e usi scritti
(cfr. Lavinio 2000: 11-38 e 2004: 79-89)
•Ampie possibilità di contaminazione e sovrapposizione
•Parlato e scritto si incrociano con le altre dimensioni della variazione
•Progressiva riduzione della distanza tra italiano scritto e parlato:
elementi lessicali e strutture sintattiche e testuali dal parlato allo scritto (ad es. le dislocazioni, frasi scisse,
costruzioni a tema sospeso)
•Parlato solo aspetti linguistico-verbali dell’oralità, la quale include anche:
•la dimensione non verbale, fenomeni paralinguistici, la situazione comunicativa extralinguistica
•I testi orali si caratterizzano per:
•un minor ‘distanziamento’ rispetto ai testi scritti (continuum: es. parlato distanziato e in
differita alla radio/TV)deittici, feedback immediato
•‘Economia sistemica’ accanto a ‘ridondanza esecutiva’
•Fenomeni linguistici: che polivalente, paratassi, riduzione del sistema dei dimostrativi,
semplificazione del sistema di modi e tempi verbali (estensione del presente a scapito del
futuro), preferenza per discorso diretto
•Allungamenti vocalici e sillabici; fatismi (formule di contatto); riempitivi, false partenze,
rotture di costruzione
•FRAMMENTARIETA’processualità della produzione testualenon correggibilità
•FLUIDITA’: problematica definizione dei confini delle unità di analisi e del ‘testo’ parlato
stesso (es. le conversazioni ordinarie)
Il parlato in classe/1
(cfr. Lavinio 2004: 179-198)
•
•
Centralità del parlato
Uso integrato con le altre abilità linguistiche
esercitazione sulla base di materiali tratti da libri di testo: individuare i prerequisiti e le abilità coinvolte
nello svolgimento di ciascun esercizio
•
Interazioni faccia a faccia
– n° variabile di interlocutori coinvolti
– Ruoli degli interlocutori e presa di turno libera/regolata
• Interazione perlopiù asimmetrica (per ruoli istituzionali e conoscenze)
• Perlopiù formale
• Tipologie: spiegazione (lezione frontale), interrogazione, commento, valutazione (ma anche dettati,
discussioni, avvisi, conversazioni ordinarie tra pari)
• Diversi stili di insegnamento
– Disposizione spaziale degli interlocutori
– Oggetto e finalità dell’interazione
– Abilità linguistiche coinvolte e supporti didattici (ad es. testo scritto, lavagna, computer,…)
•
Osservazione e(Auto)analisi dell’interazione in classe fatta in e con la classe entro un percorso di ricerca-azione
•
Esempi:
– L’interrogazione (testo E, cfr. LIP, MC7)
– La discussione
Il parlato in classe/2
• Interrogazione (testo E, cfr. LIP,
MC7)
– 2 interlocutori
(insegnante/studente)
– Domande aperte (vs chiuse)
– Obiettivo: Valutare la
preparazione dello studente
relativamente alla conoscenza
dei contenuti di una certa
disciplina (oppure conoscenze
di carattere pluridisciplinare)
– Saper esporre e organizzare i
contenuti (coerenza e
coesione)
– Padronanza del lessico
specialistico
• Discussione
– Più partecipanti con un
moderatore
– Obiettivo: Argomentare le
proprie opinioni
– Saper ascoltare
– Saper prendere la parola al
momento giusto e in modo
appropriato alla situazione
comunicativa
Il parlato in classe/3
(cfr. Lavinio 2004: 179-198)
•
•
•
Come rendere più interazionale il parlato che si usa a scuola?
Esercitare anche a scuola il parlato conversazionale avviando una riflessione
metalinguististica su di esso
Abituare gli allievi a:
– produrre una pluralità di testi di parlato, sempre più diversificati e
pianificati:
• dal parlato argomentativo di una discussione in classe (prima a piccoli
gruppi) al parlato narrativo di una seduta dedicata alla produzione di
racconti orali (fiabe, storie personali, aneddoti, barzellette)
• dal parlato espositivo di una serie di relazioni orali su argomenti di
studio (anche a partire da appunti, scaletta scritta, tabelle, grafici) al
parlato descrittivo (es. di un oggetto)
– formulare interventi in un parlato più organizzato, più formale, atto ad
essere utilizzato in pubblico, ad es. durante una discussione
– produrre testi in un parlato anche di tipo monologico (espositivo, narrativo
e argomentativo)
• Educare all’ascolto (ad es. ascoltare per prendere appunti)
•
Variare il proprio stile di insegnamento, ad es. affiancando alla spiegazione
frontale una didattica di tipo ‘dialogico’Il parlato euristico
“
Per moltissimi studenti, ma anche per moltissimi insegnanti, l’unica
tipologia di parlato nota è quella dell’interrogazione, punto C della
scala di naturalezza del LIP, ed essa tende a riflettersi sull’insieme dei
comportamenti comunicativi che hanno luogo nella situazione
didattica. (…)
Da questa mancata attenzione ai meccanismi peculiari del parlato
discende anche una significativa perdita di agilità comunicativa, dirò
così, nel passare da un tipo all’altro di situazione di uso orale della
lingua, quali ad esempio il parlare su base di appunti, il parlare
riferendosi a un testo scritto, il parlare a braccio su un tema dato. Lo
“stile” di parlato ritrovabile in molti studenti mostra insomma un
carattere indifferenziato, o per meglio dire, una polarizzazione acritica
tra quelle forme di parlato-parlato che sono proprie della
comunicazione quotidiana più informale e un registro paludato, quasi
di “recitazione” del discorso… . (…)
…anche il parlato dovrebbe ricevere un addestramento specifico e
momenti di verifica, intermedia e finale. E strumenti come il LIP (…)
dovrebbero aiutarci a formare i formatori addetti a tali funzioni. Mi
rendo conto che questa prospettiva , per chi conosca lo stato delle
nostre cose, può anche far sorridere. Ma può anche darsi che essa
diventi improvvisamente attuale…”
(Gensini S., 1994, “Dal LIP alla didattica del
parlato”, in De Mauro T. (a cura di): 197-199)
Riferimenti bibliografici (lezione2)
AVIP (Archivio Varietà Italiano Parlato, a cura di P.M. Bertinetto), ftp://ftp.cirass.unina.it/
Banca dati di Italiano L2, http://www.unipv.it/wwwling/bancadati.html
Barbera Manuel, ‘Corpora and Corpus-based Computational Linguistics’, http://www.bmanuel.org
Bonomi et al., 2004, La lingua italiana e i mass media, Carocci, Roma
Biblioteca Italiana Telematica (CiBIT), http://cibit.humnet.unipi.it/home_index.htm
Cresti E., 2000, Corpus di Italiano Parlato, Accademia della Crusca, Firenze
Corpus di Italiano Televisivo (CiTDemo), http://web.tiscali.it/s_spina/cit/cit.htm
Corpus di Italiano Scritto (COrisDemo), http://corpus.cilta.unibo.it:8080/coris_ita.html
De Mauro T., Vedovelli M., Voghera M., Mancini F., 1993, LIP- Lessico di frequenza dell'italiano parlato, ETAS
libri, Milano
De Mauro T. (a cura di), 1994, Come parlano gli italiani.Atti della presentazione del LIP - Lessico di frequenza
dell'italiano parlato, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze).
Lavinio C., 2000, Teoria e Didattica dei Testi, La Nuova Italia, Firenze: 11-38 (‘Tra l’oralità e la scrittura’ e
‘Tipologia dei testi parlati e scritti’)
Lavinio C., 2004, Comunicazione e linguaggi disciplinari, Carocci, Roma
Letteratura Italiana Zanichelli (LIZ 4.0, Cd-Rom con motore di ricerca DBT), a cura di Stoppelli Pasquale e Picchi
Eugenio
Marello Carla, 1997, ‘Dizionari e corpora testuali su CD-ROM: un mondo di parole da esplorare”, in Fiorentino (a
cura di): 427-446
McEnery Tony & Andrew Wilson, 1996, Corpus Linguistics, Edinburgh University Press
Wichmann Anne, Fligelstone Steven, McEnery Tony & Gerry Knowles (eds), 1997, Teaching and Language
Corpora, Longman, London
McWhinney B, 1997, Il Progetto CHILDES: strumenti per l’analisi del linguaggio parlato, Edizioni Del Cerro, Pisa
(ed. ital. A cura di Bortolini-Pizzuto)
Manuali scolastici citati:
Landriani M.R. e M. Oglio, 2003, Competenze per l’educazione linguistica, Signorelli, Milano
Sobrero A. A., 1999, Bricolingua italiana … e dintorni, Laterza, Bari