CULTI CTONI E AUTOCTONI

Praticati nelle civiltà italiche pre-romane

C O S A S O N O

Il termine culto ctonio indica i culti delle divinità generalmente femminili legate ai culti di dei sotterranei e personificazione di forze sismiche o vulcaniche. Ctonio significa sotterraneo. Il termine culto autoctono indica i culti praticati nello stesso luogo in cui sono nati.

LE DIVINITÀ

Il nome «Angizia» deriva da Angitia-ae, (da anguis-is, serpente). Angizia era una divinità adorata da Marsi, Peligni ed altri popoli Osco-Umbri. Venne associata al culto dei serpenti ed era, probabilmente, una dea della guarigione, poiché il veleno dei serpenti era spesso collegato con le arti curative; infatti era considerata dai Marsi più una maga che una dea e questo popolo le doveva la conoscenza delle erbe curative, specialmente quelle contro i morsi di serpente. Alla dea e maga vennero poi attribuiti altri poteri, come la capacità di uccidere i serpenti solamente toccandoli.

LE DIVINITÀ

Mefite è una divinità legata alle acque, invocata per la fertilità dei campi e la fecondità delle donne. A lei venne attribuito il potere di fare da tramite, di presiedere al passaggio. Il culto di Mefite era diffuso in particolare nelle civiltà Sannitiche, nell’Italia Osco Sabellica. I luoghi di culto dedicati alla dea erano situati in ambienti caratterizzati dalla presenza di ruscelli o fiumiciattoli.

LE DIVINITÀ

Flora era un’antica divinità dell’Italia centrale che regolava lo sbocciare dei fiori e venne associata, in un secondo momento, alla primavera giacchè presiedeva al risveglio primaverile ed a tutto ciò che sboccia: la gioventù, i sensi amorosi, le belle speranze. Flora aveva un carattere gioioso a cui univa una scanzonata malizia. Potrebbe, forse, derivare dalla divinità etrusca Feronia. Il suo culto era celebrato soprattutto nel mese di Aprile. Per la festa della dea venne fissata la data del 28 Aprile e con essa avevano inizio i Floralia. I popoli che più praticavano il culto di Flora erano i Sabini e i Sanniti.