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Transizione demografica
Processo evolutivo di una popolazione che segna il passaggio da una situazione
di equilibrio (cioè con saldo naturale nullo o fortemente ridotto) caratterizzata
da alti tassi di natalità e mortalità ad una situazione anch’essa di equilibrio, ma
caratterizzata da bassi tassi di natalità e mortalità .
 LE FASI
 I TEMPI
IN EURPOPA
 1830- Francia e paesi francofoni (Belgio, Svizzera)
 1880- Paesi scandinavi e anglofoni
 inizi ‘900 – Europa centrale ed orientale
 1920 – Europa meridionale
EUROPA - CAUSE DEL DECLINO DI :
MORTALITA’ (vaiolo, morbillo, scarlattina, tifo, malaria, colera)
CONCAUSE
  Mortalità catastrofica
 Miglioramento alimentare causato da incremento riserve alimentari, ciò
dovuto ai progressi nei cicli di produzione e distribuzione
 Miglioramento della “tecnologia del vivere” (riforme sanitarie,
introduzione water, saponetta e chiusura delle fogne a cielo aperto
EUROPA - CAUSE DEL DECLINO DI : FECONDITA’
Diffondersi di un approccio “razionale” alle scelte familiari
Condizioni necessarie all’innesco del controllo della dimensione familiare nella
transizione demografica (Coale, 1973):
 LEGITTIMAZIONE: i nuovi comportamenti devono ricevere una legittimazione
sociale (culturalmente accettati, socialmente legittimi);
 CONVENIENZA: i nuovi comportamenti devono produrre benefici superiori ai
costi
 ACCESSIBILITA’: i nuovi comportamenti devono essere
realizzabili
(contraccezione, scolarizzazione, empowerment)
Sono le condizioni culturali, tecnologiche o economiche di contesto a innescare
o ritardare l’innesco
Fecondità
 Massimo biologico (utilizzo di tutto l’arco biologico, min intervallo
intergenesico ) → 16 figli
 Massimo effettivo (comunità con forte spinta alla riproduzione x
sopravvivenza) → 11-12 figli
 Massimo storico (azione di due leve: posticipazione età al matrimonio,
allungamento intervalli intergenesici) → 7-9 figli se attivo solo il primo
freno, 5-6 quando attivo anche il secondo freno preventivo
 Modello con uso di tecnologie di controllo delle nascite → 3 figli
Variabili
Pre-transizionale
Post-transizionale
Speranza di vita alla nascita
30
75
Età alla pubertà
15
13
55,9
98,1
Età al matrimonio sposa
24
24
Età al matrimonio dello sposo
27
27
Speranza di vita della moglie al matrimonio
32
53
Speranza di vita del marito al matrimonio
28
47
Numero medio di figli
6
2
Età alla nascita del figlio più piccolo
40
30
Speranza di vita madre alla nascita dell’ultimo figlio
23
47
Età alla menopausa
46
49
34,2
94,2
Speranza di vita alla menopausa
19
30
Età della donna al matrimonio del figlio più piccolo
65
55
Speranza di vita al matrimonio del figlio più piccolo
9
24
Età alla vedovanza
59
72
% di neonate che arriva all’età della pubertà
% di donne che arriva alla menopausa (su tot)
DURATA DELLA “CONVIVENZA” FRA FIGLIO E
MEMBRI SELEZIONATI DELLA RETE FAMILIARE (ANNI)
PARENTE
REGIME DI MORTALITA’
ALTA
BASSA
PADRE
21
40
MADRE
22
49
NONNO
8
15
NONNA
10
22
PAESAGGIO FAMILIARE DI UN NEONATO
PRE-TRANSIZIONALE
1
9 (2+7)
>20 (3, >20)
POST-TRANSIZIONALE
BISNONNI
1
NONNI
3
GENITORI, ZII
4 (2+2)
FRATELLI, CUGINI
7 (1+6)
FASI TRANSIZIONE DEMOGRAFICA
1. FASE PRE TRANSIZIONALE
2. FASE TRANSIZIONALE
a. INIZIALE
b. INTERMEDIO
c. FINALE
3. FASE POST TRANSIZIONE
Indicatori per valutare la transizione (Chesnais, 1977):
a. Inizio del processo di transizione T - epoca in cui inizia il
sistematico declino dei tassi di mortalità
b. Fine del processo di transizione T e durata della transizione –
divario tra m e n sistematicamente < di quello registrato in
fase pre-transizionale & e0(F) >70
c. Effetto sulla dimensione della popolazione della transizione:
MOLTIPLICATORE DI TRANSIZIONE = P(T)/P(T)
Altri indicatori utili:
 epoca di inizio del declino del tasso di natalità;
 “altezza” della transizione = scarto (nel corso del processo) tra
n e m;
 “simmetria” della transizione – curva dei tassi d’incremento
Diverse classificazioni possibili del processo:
Facendo riferimento alla DURATA (T -T)
 TRANSIZIONE LUNGA (> 100 anni)
 TRANSIZIONE MEDIA (75-100 anni)
 TRANSIZIONE CORTA (< 75 anni)
Facendo riferimento all’ ALTEZZA
 TRANSIZIONE ALTA (scarto n e m > 20 per mille)
 TRANSIZIONE BASSA (scarto n e m < o = 20 per mille)
Facendo riferimento alla SIMMETRIA
 TRANSIZIONE SIMMETRICA
 TRANSIZIONE ASIMMETRICA
 Relazioni tra le diverse classificazioni:
Ex. Una transizione “corta” solitamente è anche “alta” e viceversa
una transizione “lunga” è solitamente “bassa”