La Peste - IC BOSSI

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Parte scientifica
La peste
…..sentiva(no) un mal essere, un abbattimento, una
fiacchezza di gambe, una gravezza di respiro,
un’arsione interna…….
…..eran tutti visi gialli, distrutti, con cert’occhi incantati,
abbacinati, con le labbra spenzolate, tutta gente con
certi vestiti che cascavano a pezzi, e da’ rotti si
vedevano macchie e bubboni. (da i “Promessi Sposi”,
A. Manzoni)
COSA PROVOCAVA TUTTO CIO’?
LA PESTE
E’ una malattia infettiva di origine batterica tuttora
diffusa in molte parti del mondo, anche in alcune
regioni dei paesi industrializzati.
È una malattia quarantenaria e per il Regolamento
Sanitario Internazionale è assoggettata a denuncia
internazionale all'OMS, sia per i casi accertati che per
quelli sospetti.
E’ causata dal batterio YERSINIA PESTIS,
Prima conosciuto come Pasteurella pestis
 Nel 1894 il medico svizzero Alexandre John-Émile Yersin,
durante l'epidemia di Hong Kong, isolò il bacillo che per
millenni ha seminato la morte nel mondo. Lo
nominò Pasteurella pestis, in onore di Louis Pasteur,
l'uomo che con le sue teorie dei microrganismi aveva dato
inizio alla medicina infettiva in senso moderno.
 Lo stesso anno anche il medico giapponese Shibasaburo
Kitasato, che già nel 1889 aveva isolato il bacillo del tetano,
ottenne indipendentemente gli stessi risultati del collega
svizzero. Ma la Storia ricorda solo Yersin, anche perché in
suo onore il bacillo della peste verrà chiamato
anziché Pasteurella, Yersinia pestis.
Yersinia
Pestis
Il batterio infetta i tessuti linfoidi dell'uomo, facendo in
modo di annullare la capacità di difesa dei linfociti. Ma
per far questo, il batterio deve evitare di essere ingerito
dai macrofagi, le cellule del sistema immunitario che
distruggono gli agenti esterni: Y. pestis risolve questo
problema producendo delle proteine che penetrano
nei macrofagi e li disattivano.
Yersinia pestis
Organismo unicellulare procariote appartenente al
regno delle monere.
E’ un batterio, più precisamente un coccobacillo.
È un batterio patogeno per i mammiferi (tra cui
l’uomo) e per alcune specie di uccelli.
Normalmente vive nell’apparato digerente delle
PULCI, che, a loro volta, sono parassiti di:
Roditori in
genere
In
particolare:
Ratti
ma anche alcune specie di scoiattoli, cani della prateria.
In qualche caso le pulci possono infettare anche animali
domestici come i gatti.
Nelle zone endemiche la Yersinia circola tra queste
specie senza causare alti tassi di mortalità solo
occasionalmente un’epidemia può uccidere grandi
quantità di roditori.
Le pulci trasmettono la malattia all’uomo con i loro
morsi e i loro ospiti fungono da serbatoi .
Talvolta la malattia viene trasmessa dai morsi dei
roditori stessi.
La peste è diffusa in tutte le realtà dove le abitazioni sono
in
condizioni di scarso livello di
igiene.
infestate da pulci e ratti, e quindi
L’OMS riporta dai 1000 ai 3000 casi di peste ogni anno,
distribuiti soprattutto tra Africa, Asia e Sudamerica.
La peste è assente in Europa e
in Australia
Esistono due forme principali di peste:
 PESTE BUBBONICA
 PESTE POLMONARE
Si può determinare la differenza analizzando l'interno
dei bubboni infetti o attraverso un'emocoltura. Ancora
è oscuro perché si trasmetta in una forma invece che in
un'altra anche se recenti studi del DNA di questo
batterio hanno evidenziato differenze genetiche che
fanno pensare a due tipi diversi di batteri.
Peste bubbonica
 La trasmissione nell'uomo può avvenire attraverso la
puntura delle pulci dei ratti, o tramite il morso dei ratti
stessi o di altri roditori. La pulce dell'uomo ed i pidocchi, in
forma minore, permettono di trasmettere la peste
bubbonica anche da uomo ad uomo.
 Insorge violentemente dopo un periodo di incubazione da
2 a 12 giorni. Si presenta con febbre alta, cefalea, grave
debolezza, disturbi del sonno, nausea, fotosensibilità,
dolore alle estremità, vomito e delirio. Si formano pustole
nelle zone punte dalla pulce infetta; i linfonodi delle zone
colpite (generalmente la zona inguinale e quella ascellare)
si infiammano, gonfiandosi fino a formare uno o più
bubboni. Possibile la formazione di petecchie.
Nei casi gravi, l'infezione si propaga nell'organismo
provocando insufficienza cardiocircolatoria,
complicazioni renali o emorragie interne, sintomi che
possono facilmente portare alla morte. Altrimenti, nei
casi meno gravi, la febbre cessa dopo circa due
settimane, i bubboni gettano fuori del pus
sgonfiandosi e lasciando una cicatrice.
Peste polmonare
 Forma decisamente più grave rispetto alla precedente in quanto
attacca i polmoni, può presentarsi anche come complicanza della
forma bubbonica. Il periodo di incubazione va da 1 a 7 giorni e
presenta un notevole abbassamento della temperatura
corporea, dispnea (difficoltà respiratorie),
tosse, cianosi (colorazione bluastra della pelle e delle mucose,
sintomo di disturbi circolatori o respiratori) e grave debolezza.
Caratterizzante è l'insorgenza di gravi disturbi neurologici. Se
non viene curata in tempo, porta quasi sicuramente alla morte
per edema polmonare acuto.
 La peste polmonare è trasmissibile anche senza l'azione di pulci,
per via aerea: attraverso, cioè, tosse e starnuti di persone infette,
portatori in grado di contagiare il loro prossimo ospite.
Per combattere la peste sono necessari degli antibiotici,
di scelta streptomicina o gentamicina. Possono essere
usati anche doxiciclina oppure il cloramfenicolo.
Importante è l'isolamento dei malati per evitare
ulteriori contagi.
Esistono dei vaccini antipestosi, ma a causa della brevità
del loro effetto sono somministrati solo in casi di
rischio evidente e programmabile di contagio (per
esempio per le figure professionali di biologi,
ricercatori, ecc.)
La peste nera
Peste nera (o Grande morte o Morte nera) è il
termine con il quale ci si riferisce normalmente
all'epidemia di peste che imperversò in
tutta Europa tra il 1347 e il 1353 uccidendo almeno un
terzo della popolazione del continente. Epidemie
identiche scoppiarono contemporaneamente in Asia e
in Vicino Oriente, il che fa supporre che l'epidemia
europea fosse parte di una più ampia pandemia.
La peste nera
La peste nera dava diversi tipi di sintomi i quali erano il
più delle volte letali. I sintomi includevano
barcollamento, catarro, convulsioni, diarrea
emorragica, inappetenza (anoressia), muco
schiumoso, occhi infiammati, paralisi, tremore,
prostrazione, respirazione difficoltosa e sete intensa.
La peste nera
L'area di origine della pandemia sembra esser stata quella
regione dell'Asia centrale a cavallo del Pamir, dell'Altaj e
del Tannu-Tuva. La causa scatenante parrebbe esser stata la
moria di roditori, in quelle regioni, dovuta alla scarsità di
cibo conseguente all'irrigidimento delle condizioni
climatiche. In assenza di roditori, le pulci, vettori del
bacillo della peste, affamate attaccarono anche l'uomo e gli
altri mammiferi. Il tutto venne aggravato dal fatto che i
rifiuti, abbondanti ed a cielo aperto nelle città medioevali,
attrassero i roditori affamati, sia selvatici che domestici.
Infine, l'efficiente sistema di comunicazioni dell'impero
mongolo propagò il contagio in poco tempo da un capo
all'altro del continente asiatico, fino all'Europa che geograficamente - altro non è che una propaggine dell'Asia.
Quello della peste è stato uno dei flagelli più temuti e
catastrofici che hanno per millenni colpito l'umanità
in ogni angolo del mondo. Spesso le epidemie hanno
avuto dimensioni tali da stravolgere l'assetto sociale ed
economico di intere aree geografiche.
In generale, va rilevato che solo nel XIX secolo si è
arrivati a significative scoperte in campo medico e
scientifico che hanno permesso di comprendere
l'origine e le modalità di diffusione del morbo. Fino ad
allora si era quasi sempre perpetuato ovunque
l'equivoco di considerare l'aria come l'elemento di
principale diffusione della peste.
Pertanto tutte le misure di profilassi e di difesa dalla
malattia si concentravano su tale elemento,
trascurando invece altri fattori decisivi, come l'igiene
nelle case e nelle strade e la qualità dell'acqua. Specie
nelle città la scarsa attenzione alla pulizia dell'acqua e
all'igiene personale, la circolazione spesso a cielo
aperto degli scarichi, che andavano a confondersi con
acque utilizzate per gli usi domestici, e favorivano la
diffusione di ratti e di parassiti, era un pericoloso e
rapido canale di diffusione della malattia.
Il medico della
peste
È una maschera veneziana alquanto bizzarra, ma con un’origine particolare
Il medico della peste era infatti l'unico dottore ammesso
ad essere a contatto con gli ammalati di questo
terribile morbo. Il medico della peste era
completamente avvolto da un mantello nero, portava
un cappello rotondo (anch'esso nero) e sul suo volto
egli indossava la maschera che possiamo vedere nell’
immagine. All'interno della maschera il medico della
peste metteva delle erbe aromatiche che avevano il
compito di purificare l'aria da respirare, mentre al di
fuori appoggiava degli occhiali. Il medico della peste
poteva toccare gli appestati ed i loro indumenti solo
con una lunga bacchetta di legno.
Il naso lungo è curioso per la sua forma così simile a
quella del becco di una cicogna (o di un tucano), in
realtà serviva per custodire le erbe aromatiche che
avrebbero dovuto purificare l’aria per evitare di
prendere il contagio.
È da notare che la forma di questo naso somiglia molto
all’apparato pungitore della pulce.
Pulce del ratto