Marco Valerio Marziale

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Transcript Marco Valerio Marziale

Lavoro svolto da Micaela
Maria Bellisario
L’epigramma è un piccolo componimento poetico di vario
carattere che si contraddistingue per la sua brevità e icasticità.
L’opera gli «Epigrammata», è formata da 12 libri in cui il poeta
affronta il tema dell’epigrammatica in tutta la sua complessità e
ricchezza. E’ caratterizzata da una grande varietà di temi:
encomiastico, erotico, descrittivo.. Il poeta rinnova tale forma
poetica utilizzando uno stile variegato allontanandosi cosi dal
distico elegiaco.
Gli epigrammi funebri nascono nel mondo greco dalla trascrizione della «Laudatio Funebris»,
lode che veniva pronunciata dai parenti del defunto durante la cerimonia. Era solita una breve
narrazione della vita del defunto che aveva scopo elogiativo e commemorativo e veniva
trascritta e conservata per essere utilizzata successivamente in altre occasioni con fine
glorificatorio del defunto e della gens cui apparteneva.
Gli epigrammi funebri possono essere suddivisi in diverse categorie quali:
 Epitaffio: epigrafe posta sulla lapide del defunto, aveva lo scopo di elogiare il defunto
stesso.
 Epicedio: componimento poetico, il suo scopo era quello di piangere ed esaltare i pregi
della persona morta.
 Consolatio: componimento poetico che aveva l’obiettivo di consolare chi era in vita e di
alleviare il dolore che si provava per la scomparsa del proprio caro.
Dedica gli epigrammi a fanciulli e fanciulle, schiavi o
liberti o liberi; alcuni epitaffi furono dedicati a piccoli
schiavi di Marziale morti prematuramente, altri furono
probabilmente commissionati allo stesso dai parenti dei
defunti o forse semplicemente dedicati al defunto, altri
sono invece ironici.
Marzialis Epigrammaton VI.18
SANCTA SALONINI TERRIS REQUIESCIT HIBERIS,
QUA MELIOR STYGIAS NON VIDET UMBRA DOMOS.
SED LUGERE NEFAS: NAM QUI TE, PRISCE, RELIQUIT,
VIVIT QUA VOLUIT VIVERE PARTE
La sacra (ombra) di Salonino riposa nelle terre
Iberiche,
Non (v'è) ombra più nobile e giusta che veda le
dimore dello Stige.
Ma addolorarsi è sbagliato: infatti chi ti ha lasciato,
Prisco,
(ora) vive in quel luogo dove maggiormente desiderò
vivere.
Marziale dedica tre epigrammi (epicedio, epitaffio,
consolatio) ad una bimba di nome Eròtion, orfana morta
all’età di sei anni. Molti storici sostengo che la bimba
fosse una schiava del poeta.
Epigrammaton Liber V Carmen 34, De Erotio:
consolatio
A voi affido l’ombra di Eròtion
HANC TIBI, FRONTO PATER, GENETRIX FLACCILLA, PUELLAM
OSCULA COMMENDO DELICIASQUE MEAS,
PARVOLA NE NIGRAS HORRESCAT EROTION UMBRAS
ORAQUE TARTAREI PRODIGIOSA CANIS.
IMPLETURA FUIT SEXTAE MODO FRIGORA BRUMAE,
VIXISSET TOTIDEM NI MINUS ILLA DIES.
INTER TAM VETERES LUDAT LASCIVA PATRONOS
ET NOMEN BLAESO GARRIAT ORE MEUM.
MOLLIA NON RIGIDUS CAESPES TEGAT OSSA NEC ILLI,
TERRA, GRAVIS FUERIS: NON FUIT ILLA TIBI.
“A te, padre Frontone, a te, Flaccilla genitrice,
affido questa bimba, (tenera) boccuccia e mia delizia,
affinché la piccola Erotion non tema le nere ombre
e le mostruose bocche del cane degl'inferi.
Avrebbe appena completato i geli del sesto inverno,
se fosse vissuta non meno di altrettanti giorni.
Tra così antichi protettori possa (la) birbantella
giocare
e il nome mio con la boccuccia (ancor) blesa garrire.
Le delicate ossa sian protette da non dura zolla, e tu,
terra, non esserle pesante: lei non (lo) fu per te.”