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Modalità tecniche di esecuzione e gestione dei campioni. Modena, lì 10.02.2011 Montanari Andrea, Coordinatore Tecnici della Prevenzione Area Sanità Pubblica Veterinaria A.U.S.L. di Ravenna IL CAMPIONAMENTO DEGLI ALIMENTI 11) «campionamento per l'analisi»: il prelievo di un mangime o di un alimento oppure di una qualsiasi altra sostanza (anche proveniente dall'ambiente) necessaria alla loro produzione, trasformazione e distribuzione o che interessa la salute degli animali, per verificare, mediante analisi, la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute degli animali; (Art. 2 punto 11 Reg. CE 882/04). Scopo del campionamento E’ quello di verificare la conformità dell’alimento alle norme vigenti (esami chimici per presenza o quantità additivi, sostanze indesiderabili, contaminanti ecc. e batteriologico in caso siano presenti limiti di legge) valutare la qualità igienica dell’alimento (limiti batteriologici di riferimento) IL CAMPIONAMENTO DEGLI ALIMENTI Campioni da sottoporre ad analisi chimica: D.P.R. 327/80 (Artt. 6 – 7 – 8 – 9 – 10 – 11- 12 – 13 – 15 – 16 – 17 – 18 – 19) Campioni da sottoporre ad analisi microbiologica: Decreto 16 dicembre 1993 del Ministero della Sanità (Individuazione delle sostanze alimentari deteriorabili alle quali si applica il regime di controlli microbiologici ufficiali) in relazione all’art. 4 comma 1 del Decreto Legislativo 3 marzo 1993, n. 123. IL CAMPIONAMENTO DEGLI ALIMENTI Il campionamento è determinante ai fini di un corretto risultato analitico e la precisione dell’analisi può essere vanificata se il prelievo della matrice non è stato eseguito correttamente. IL CAMPIONAMENTO DEGLI ALIMENTI Quindi, un errore nella fase del campionamento può determinare: dati analitici non utilizzabili ; danni economici a produttori, impiego improprio di risorse pubbliche (personale, tempi, materiale); risultati ingestibili da parte delle istituzioni; danni commerciali, danni professionali; IL CAMPIONAMENTO DEGLI ALIMENTI Perchè non sussistano contestabili vizi procedurali, risulta quindi indispensabile attenersi scrupolosamente alle norme speciali di riferimento e alle Buone Pratiche di Campionamento. Momento pre-operativo Prima di procedere operativamente ad effettuare un campione, bisogna avere chiari almeno i seguenti aspetti: 1) in quale punto della filiera campionare (materia prima, semilavorato, prodotto finito); Momento pre-operativo 2) come è concentrato l’analita da ricercare all’interno della matrice da campionare (distribuzione omogenea o eterogenea dell’analita); 3) le modalità tecniche del prelievo; Momento pre-operativo 4) le dimensioni del campione; 5) se esistono o meno procedure operative standard in cui siano dettagliatamente previste tutte le fasi del campionamento che ci apprestiamo ad eseguire Ed inoltre: come verranno espressi, interpretati ed utilizzati i risultati analitici Momento pre-operativo Definizione di un piano di campionamento in grado di garantire la rappresentatività del campione (cosa, come, perché, dove e quanto) IL CAMPIONAMENTO DEGLI ALIMENTI Fasi operative: 1) Formazione del campione. 2) Confezionamento. 3) Compilazione del verbale di prelevamento. 4) Trasporto campione al laboratorio. RAPPRESENTATIVITA’ DEL CAMPIONE Deve essere necessaria garantita al fine di limitare l’errore di campionamento. 1) Campione non probabilistico ( non basato sulla randomizzazione, ma per esempio sulla comodità di esecuzione) Cattivo campione! 2) Campionamento causale semplice o randomizzazione semplice: garantisce la causualità della selezione, ma non è sempre possibile (esempio del campionamento al dettaglio di confezioni) RAPPRESENTATIVITA’ DEL CAMPIONE 3) Campionamento per randomizzazione sistematica . Un campione ogni tot. Minuti oppure un campione ogni tot confezioni ecc. 4) Campionamento per randomizzazione stratificata: il campionamento di effettua all’interno di ciascun strato in cui si è, secondo un criterio prestabilito, frazionata la partita. UN PO’ DI GLOSSARIO UNITA’ CAMPIONARIA (U.C.) = unità elementare del campione la porzione individuale o la confezione di alimento presa come parte di un campione globale per successive indagini. Una o più unità campionarie vanno a costituire un’aliquota ALIQUOTA ALIQUOTA (campionamenti ufficiali) 1) ciascuna delle parti equivalenti in cui deve esse suddiviso il campione globale 2) ogni aliquota deve essere sigillata, preferibilmente con piombi 3) la necessità di allestire le aliquote è di tipo legale ALIQUOTA Destinazione delle aliquote: N. 1 al detentore o detentore/produttore; N. 3 al laboratorio incaricato all’analisi (di cui una per la prova di laboratorio, una per la revisione/ripetizione dell’analisi, una da conservare a disposizione dell’Autorità Giudiziaria) N. 1 al produttore della merce, che eventualmente può essere consegnata al laboratorio d’analisi per la sua conservazione in idonee condizioni CAMPIONE UFFICIALE Un CAMPIONE UFFICIALE LEGALE deve: Essere costituito da più aliquote tutte ugualmente rappresentative del lotto Ciascuna aliquota, per essere statisticamente significativa, deve essere costituita da un numero statisticamente significativo di unità campionarie. IL CAMPIONAMENTO DEGLI ALIMENTI Una delle principali preoccupazioni di chi effettua il campionamento deve essere che la matrice campionata giunga al laboratorio nelle medesime condizioni in cui si trova al momento del prelievo. IL CAMPIONAMENTO DEGLI ALIMENTI Ne consegue che: per le ricerche microbiologiche, il campionamento deve essere fatto in sterilità e trasportato in laboratorio (entro max 24-36 ore) con modalità che assicurino una corretta temperatura di conservazione della matrice campionata. Deve essere garantita l’integrità confezione del campione. della Materiale necessario per eseguire il campionamento Caratteristiche dei contenitori dei campioni: 1) Devono garantire la tenuta ermetica; 2) Devono garantire la sterilità, quando richiesto; 3) Devono essere infrangibili (comunque robusti agli urti); 4) Devono essere inviolabili; 5) Facili da trasportare; 6) Facili da smaltire. Materiale necessario per eseguire il campionamento Sono principalmente costituiti da: 1) Sacchetti - - (sterili a tenuta ermetica per i campionamenti microbiologici - - di polietilene; - - Di carta od altro materiale traspirante - - di contenimento e protezione esterna del campione (anche in merito all’identificazione futura dello stesso) Materiale necessario per eseguire il campionamento 2) contenitori /flaconi . Materiale necessario per eseguire il campionamento Materiale per garantire la corretta chiusura , inalterabilità ed identificazione del campione (cartellini, etichette, cordini, rivetti, piombi ecc) Verbale di campionamento (che dovrà riportare, oltre alle indicazioni obbligatorie, una dettagliata descrizione delle modalità con cui è avvenuto il prelievo) ; Materiale necessario per eseguire il campionamento Modulistica specifica da seguire nel caso di piani particolari di sorveglianza/monitoraggio ecc.; Abbigliamento idoneo: guanti, mascherine, sopracalze, tute, camici ecc. Strumenti necessari per eseguire il campionamento Pinze, forbici, coltelli, bisturi, seghe, varie tipologie di sonde metalliche (formaggi a pasta dura, carni congelate ecc.) per prodotti a consistenza solida; Strumenti necessari per eseguire il campionamento Sonda a stantuffo o a pistone e sonda elicoidale per creme o paste, spatole e agitatori per alimenti a consistenza pastosa; Strumenti necessari per eseguire il campionamento Agitatori (dischi metallici perforati), agitatori prelevatori, siringhe, mestoli, flaconi per alimenti liquidi; Strumenti necessari per eseguire il campionamento E ancora: sonde di vario tipo e dimensione ( a più settori, ad ago, a vite senza fine ecc.) per il campionamento di alimenti polverulenti e granulari. Strumenti necessari per eseguire il campionamento . Cucchiai, mestoli, spatole, pinze ecc Strumenti necessari per eseguire il campionamento Risulta altresì indispensabile la dotazione di un frigorifero/ congelatore portatile per il trasporto di campioni refrigerati o congelati e di un frigorifero/congelatore presso il Servizio di appartenenza di idonee dimensione, meglio se dotati di idonea apparecchiatura per il monitoraggio continuo della temperatura (da portare alla temperatura d’esercizio prima di iniziare il campionamento) un termometro. Strumenti necessari per eseguire il campionamento In alternativa, possiamo usare contenitori coibentati con piastre refrigeranti ( che però non garantiscono il mantenimento della temperatura per lunghi percorsi). Con un’attrezzatura di questo tipo bisogna essere anche attenti a far sì che la piastra refrigerata non entri a diretto contatto con il campione. COMPILAZIONE DEL VERBALE DI PRELIEVO Necessità di “compilare” il verbale di prelievo in tutti i suoi campi, in maniera perfettamente leggibile (meglio stampatello o uso del computer) e precisa. Fare collegamento ipertestuale con verbale di prelievo regionale. Necessità di “proteggere” il verbale fino alla fase di accettazione al laboratorio (tramite involucro idoneo). Il trasporto del campione al laboratorio d’analisi. Per Per Per Per prodotti prodotti prodotti prodotti stabili: temperatura ambiente refrigerati : tra 0° e + 4° C congelati: - 15° C surgelati: - 18° C Tali temperature sono stabilite dall’art. 1 comma 3 del Decreto16 Dicembre 1993. Formazione dei corrieri Per quanto detto, determinante appare la formazione professionale dei corrieri deputati al trasporto del campione all’Istituto esaminante. Queste figure, oltre ad essere destinatarie di specifiche procedure di qualità, devono essere anche in grado di dimostrare, sempre e comunque, l’applicazione delle stesse. Il trasporto del campione al laboratorio d’analisi. Per il fatto che il trasporto rappresenta una notevole fonte di incertezza, ne consegue che la verifica delle temperature debba essere quanto mai puntuale e doverosa nelle varie fasi : Dal momento del prelievo all’eventuale trasporto presso il servizio di appartenenza Durante la sosta presso il Servizio Nel tragitto fra il Servizio ed il Laboratorio d’analisi Al momento dell’accettazione del campione ACCETTAZIONE CAMPIONI Il laboratorio di analisi è tenuto ad accettare soltanto i campioni prelevati e trasportati correttamente , oltre che accompagnati da verbali compilati in modo regolare. Riassumendo: TEMPO di trasporto (più rapidi possibile 24-36 ore dal prelievo) TEMPERATURA di trasporto (in refrigerazione 0-4°C) CONTENITORE di trasporto (deve contenere un flacone di glicole etilenico; la verifica viene effettuata dal personale del Reparto Accettazione . RISPETTO della catena del freddo(da monitorare) durante il trasporto PROCEDURE operative chiare e professionalità corrieri Un caso particolare Analisi non ripetibile Nei casi specifici (tossinfezioni alimentari, matrici altamente deperibili o prossime alla scadenza, pasti pronti, molluschi eduli lamellibranchi, quantità di alimento insufficiente per confezionare più di un’aliquota ecc.) il prelevatore dovrà attivare le norme previste dall'art. 223 del D. Lgs 271/89 - norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del CPP - che garantiscono all'interessato il diritto alla difesa, prevedendo la comunicazione del luogo, giorno e ora dell'inizio delle operazioni analitiche. l’art. 223 fa retro-agire ad una fase amministrativa delle garanzie di difesa che normalmente scattano solo nel penale i verbali di analisi non ripetibili sono inseriti procedimento: hanno da subito il valore di prova nel Analisi non ripetibile Qualora nel corso di attività ispettive o di vigilanza previste da leggi o decreti si debbano eseguire analisi di campioni per le quali non è prevista la revisione, a cura dell’organo precedente è dato, anche oralmente, avviso all’interessato del giorno, dell’ora e del luogo dove le analisi verranno effettuate. (garanzia della difesa) anche il verbale di campionamento prodotto dall'organo prelevatore, in quanto sottoscritto dall'interessato avrà valenza di atto di notifica Decreto 16 dicembre 1993 Ministero della Sanità Individuazione delle sostanze alimentari deteriorabili alle quali si applica il regime di controlli microbiologici ufficiali. Art. 2. 1.Per i prodotti alimentari deteriorabili di cui all’art. 1, comma 1, non essendo possibile effettuare l’analisi di revisione secondo le modalità di cui all’art. 1 della legge 30 aprile 1962, n. 283, il campione prelevato ai fini del controllo microbiologico va ripartito dalla persona incaricata del prelievo in quattro aliquote, ciascuna delle quali in quantità congrua per l’espletamento delle analisi da effettuare. una delle quattro aliquote, conservate con l’osservanza delle prescrizioni previste all’art. 1, comma 3, viene consegnata dal prelevatore al detentore del prodotto alimentare unitamente al verbale di prelevamento, mentre le altre tre aliquote vengono consegnate ai laboratori competenti per territorio per l’effettuazione, su una prima aliquota, degli accertamenti analitici e per la ripetizione, su una seconda aliquota, delle analisi limitatamente ai parametri eventualmente risultati non conformi. L’ultima aliquota, infine, resta di riserva presso il laboratorio per un’eventuale perizia ordinata dall’autorità giudiziaria. Dubbi sulla deteriorabilità 2. Per i prodotti alimentari di cui all’art. 1, per i quali l’accertamento della deteriorabilità viene effettuata in laboratorio e per i quali, in caso di conferma del carattere di deteriorabilità, non sarebbe possibile effettuare l’analisi di revisione secondo le modalità di cui all’art. 1 della legge 30 aprile 1962, n. 283, il campione prelevato viene ripartito dalla persona incaricata del prelievo in cinque aliquote, ciascuna delle quali in quantità congrua per l’espletamento delle analisi da effettuare; una delle cinque aliquote conservata con l’osservanza delle prescrizioni previste all’art. 1, comma 3, viene consegnata dal prelevatore al detentore del prodotto alimentare unitamente al verbale di prelevamento, nel quale va precisato che potrebbe trattarsi di alimento deteriorabile, mentre le altre quattro aliquote vengono consegnate al laboratorio dell’unità sanitaria locale competente per territorio per l’accertamento, in via preliminare, su un’aliquota, della deteriorabilità mediante misurazione della concentrazione idrogenionica (pH) e dell’acqua libera (aW). Delle tre restanti aliquote, una viene utilizzata per gli accertamenti analitici, una per la ripetizione delle analisi limitatamente ai parametri eventualmente risultati non conformi e l’ultima resta di riserva presso il laboratorio per un’eventuale perizia ordinata dall’autorità giudiziaria. Campionamento microbiologico In caso di revisione, si applica la procedura di cui al comma 2 dell’art. 223 del C.P.P , che stabilisce l’obbligo, da parte dell’Organo incaricato della revisione, di comunicare all’interessato e al difensore eventualmente nominato, con almeno tre giorni di anticipo, il giorno, l’ora ed il luogo di esecuzione delle analisi. (possibilità di assistenza alle operazioni di campionamento da parte di un consulente tecnico). ALCUNE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Credo anche fermamente che l’efficacia e l’efficienza dell’attività di campionamento sia sì correlata al numero dei campionamenti programmati, ma sia anche strettamente dipendente dalla capacità dell’operatore nell’individuare l’effettiva area di rischio, concentrando energie e risorse in tale direzione. ALCUNE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Credo anche che, per quanto esistano e vadano pedissequamente applicate le norme legislative speciali, le buone pratiche di campionamento, le procedure/istruzioni operative, anche il buon senso e l’esperienza degli operatori siano determinati al fine di una buona riuscita di un campione ufficiale. Per finire veramente, non voglio dimenticare un altro aspetto che giudico di notevole importanza e che è rappresentato dai suggerimenti che vengono forniti dal Laboratorio d’analisi. Modalità tecniche di esecuzione e gestione dei campioni.