PROPAGAZIONE DELLE PIANTE

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PROPAGAZIONE DELLE PIANTE
Che cos’è?
La riproduzione di una nuova pianta a partire dai semi
o da una porzione vegetativa
Tipi di corpo riproduttore:
1) di origine gamica (semi accompagnati o
meno dal frutto)
2) di origine agamica (tuberi, bulbi, talee, ...)
DEFINIZIONI
Clone: insieme di individui originati da un unico antenato per
moltiplicazione agamica.
Ecotipo: popolazione di individui con patrimonio genetico
anche non omogeneo, selezionato “naturalmente” in un dato
ambiente geofisico.
Varietà: gruppo di individui con caratteristiche morfologiche e
funzionali più o meno omogenee e diverse da quelle di altri
gruppi della stessa specie.
Varietà sintetica: varietà ottenuta con miglioramento
genetico incrociando liberamente un certo numero di
individui precedentemente selezionati.
DEFINIZIONI
Linea pura: insieme di individui completamente omozigoti e
simili tra loro, all’interno di una varietà.
Ibrido: risultato di un incrocio tra individui a diverso genotipo,
appartenenti alla stessa varietà o a varietà diverse della
stessa specie (i. intraspecifico) o a specie diverse (i.
interspecifico).
Cultivar: clone, ecotipo, varietà, linea pura o ibrido coltivati.
Miscuglio: partita di semi, tuberi, bulbi, rizomi o simili,
costituito da due o più varietà, quando l’insieme di esse,
meno quella presente in maggior quantità, superi la
percentuale ponderale del 5 %.
LA PROPAGAZIONE AGAMICA
Alcuni sistemi di riproduzione agamica sfruttano esistenza
naturale di organi vegetativi di riproduzione: bulbi, bulbilli,
rizomi, stoloni, tuberi.
Altri sistemi sfruttano invece la possibilità che alcune parti
della pianta (rami, gemme, foglie, tessuti meristematici)
una volta staccate dall'individuo madre e poste in adatte
condizioni, sono in grado di originare un nuovo individuo.
Vantaggi della propagazione agamica

produzione di piante veloce

grandi quantitativi di piante esenti da malattie

si opera quando i semi sono di scarsa germinabilità

piante prodotte sono geneticamente identiche ai genitori
(cloni)

possono essere riprodotte piante indipendentemente dalla
produzione o meno di seme

in alcuni casi poco costosa

uniformità
Metodi di propagazione agamica
1) impiego di organi vegetativi di moltiplicazione





bulbi
bulbilli
rizomi
stoloni
tuberi
2) riproduzione dell’individuo da parti della pianta madre
 margotta
 talea
 innesto
3) Micropropagazione
I bulbilli sono delle gemme ingrossate che si sviluppano
all'interno dei bulbi; ciascuno di essi può originare una
pianta. (zafferano)
Il tubero è un fusto sotterraneo ingrossato e ricco di sostanze
di riserva. Esso è munito di gemme ciascuna delle quali
può produrre una pianta. (glucomannano)
Il rizoma è pure un fusto sotterraneo munito di gemme più o
meno latenti a seconda dei casi. L'asparago si riproduce
anche con questo sistema. (genziana, pungitopo, ortica)
Lo stolone è un fusto che striscia sulla superficie del suolo ed
emette, ogni tanto, un ciuffo di foglie e di radici che
possono rendersi indipendenti dalla pianta madre. La
fragola può essere riprodotta in questo modo. (menta,
achillea)
La margotta e la propaggine sono due sistemi che si propongono di
ottenere una nuova pianta da un ramo della pianta madre. Il distacco
dei due individui è però preceduto da interventi che rendono possibile la
preventiva emissione di radici in una zona limitata del ramo che dovrà
essere staccato.
La talea è una porzione di ramo che viene staccata dalla pianta madre e
immessa parzialmente nel terreno. Dalla parte interrata la talea emette
radici, mentre le gemme epigee emettono germogli che originano la
parte aerea del nuovo individuo.
La moltiplicazione per talea è
comunissima per le colture arboree.
L'innesto, molto frequente per le colture arboree, è la saldatura di un
rametto o di una gemma di una certa pianta su un soggetto diverso.
L'individuo che si ottiene è dunque la risultante della convivenza
mutualistica di due individui diversi:
–
uno fornisce l'apparato radicale (portinnesto)
–
l'altro l'apparato aereo (nesto)
LA PROPAGAZIONE GAMICA
Cos’è?
La propagazione delle piante a partire dai SEMI
Il sistema più comune di propagazione
Vantaggi della riproduzione gamica
 Metodo veloce per avere molte piante
 Facile da fare
 Economica
 Conveniente per la conservazione
- In molti casi i semi sono dormienti
- Lunga conservabilità
 Propagazione senza malattie
- Pochi patogeni si trasmettono coi semi
Svantaggi della riproduzione gamica:
• Alcune piante, specialmente gli ibridi, non assomigliano ai genitori
• Alcune piante si propagano con difficoltà da seme
• Per alcune piante non è pratico moltiplicarle da seme (es. Dattero, Ginko
etc.)
il seme:
Embrione
(nuova pianta)
Endosperma
(materiale di riserva)
Tegumento esterno
(protezione dell’embrione
e delle riserve)
FISIOLOGIA DEL SEME
Fattori che condizionano la germinabilità:



vitalità dell’embrione
– età del seme
– maturazione del seme alla raccolta
condizioni di conservazione
– temperatura, umidità, o2, luce
i fattori molto spesso sono specie-specifici
Condizioni per la germinazione dei semi





semi vitali e vigorosi
adeguata umidità
rifornimento di ossigeno
temperatura appropriata
protezione dai patogeni e dagli insetti
Caratteristiche importanti per i semi da usare nella propagazione
Vitalità e vigore
– germinabilità
– tasso di germinazione
– tasso di crescita delle plantule
Germinabilità
percentuale di semi che germinano
 questo tasso è condizionato da:
- vitalità dei semi
- temperatura
- umidità
- pianta madre
- dimensione e caratteristiche del seme

Per molte colture la vitalità e il vigore sono mantenuti se i
semi sono conservati a:
– basse temperature
– bassa umidità
Queste sono le condizioni OPPOSTE a quelle che inducono la
germinazione
Conservazione dei semi






condizioni di crescita della pianta madre (maturazione,
malattie, secco, umido, etc)
bisogna utilizzare solo seme buono
deve essere trattato con cura
deve essere seccato sino alla giusta umidità
deve essere conservato alla giusta temperatura e umidità
deve essere protetto da insetti e patogeni
CONDIZIONI DI GERMINAZIONE:
necessario mantenere un adeguato rifornimento idrico. attenzione! molti
patogeni proliferano in condizioni di elevata umidità;
 la germinazione richiede ossigeno: il terreno deve essere sciolto in
superficie (mantiene la circolazione dell’aria e dell’acqua e consente una
facile emergenza)
 esigenze di temperatura differenti a seconda delle specie
- la temperatura può essere modificata in serra (riscaldamento basale)
- in campo valutare la temperatura esterna e il potenziale di riscaldamento
del terreno
 i semi possono essere rivestiti con una varietà di composti per aumentare
la germinabilità e l’accrescimento delle plantule
– fertilizzanti – per stimolare l’accrescimento
– insetticidi – per prevenire danni da insetti
– fungicidi – per inibire l’accrescimento dei patogeni fungini

LA PROPAGAZIONE DELLE PIANTE
OFFICINALI
 le piante annuali e biennali si riproducono
esclusivamente per mezzo della semente, mentre le
piante perenni possono essere propagate
indifferendemente sia per seme che per talea, che
per divisione dei cespi.
 ECCEZIONI: menta piperita e dragoncello che,
considerate sterili, esigono sistemi di propagazione
agamica;
 ATTENZIONE: per la maggior parte delle piante officinali non
sono state fatte fino ad ora delle selezioni clonali che
permettano di ottenere dalla semina una popolazione di
individui con caratteristiche omogenee (la riproduzione per
seme sviluppa cioè piante con caratteristiche a volte anche
molto diverse);
 conviene quindi propagare per talea, divisione del cespo,
divisione delle gemme al colletto, margotta per rincalzo,
moltiplicazione per stolone al fine di mantenere intatte tutte
le caratteristiche morfologiche e qualitative della pianta madre.
TALEAGGIO
È il più efficace sistema di propagazione agamica per le
piante officinali
A seconda della parte utilizzata si
suddividono in:
 talee erbacee (si staccano i
germogli in primavera),
 talee semilegnose (si raccolgono ad
inizio estate dai rami dell’anno),
 talee legnose (si effettuano in
autunno utilizzando porzioni
lignificate)
 talee radicali (si utilizzano porzioni
di radice durante il periodo di riposo
vegetativo della pianta).
PREPARAZIONE DELLE TALEE
• coltello ben affilato o buone
cesoie;
• taglio netto ed effettuato subito
sotto un nodo del fusto;
• lunghezza ideale della talea:
circa 10-15 centimetri
• se il materiale prelevato è
composto prevalentemente da
foglie, è necessario asportare
quelle inferiori (e tagliare a
metà quelle superiori, se sono di
grandi dimensioni) in modo da
diminuire notevolmente la
superficie traspirante
le talee si pongono a radicare in cassette o vasetti riempiti con lo
stesso tipo di terriccio utilizzato per la semina interrandole per
almeno due terzi della loro lunghezza;
 bisogna fare attenzione che almeno due o tre nodi del fusto siano
ricoperti dal terriccio in quanto è proprio in corrispondenza dei nodi
che avviene l’emissione delle radici.

FATTORI AMBIENTALI DI BASE INFLUENZANO LO
SVILUPPO DELLE TALEE
 L’acqua è necessaria per mantenere il turgore cellulare, per il trasporto
delle sostanze nutritive, per la fotosintesi e per mantenere “fresca” la
pianta. Il flusso di traspirazione dell’acqua viene interrotto nel momento
in cui si asporta il talea. Fino all’emissione delle nuove radici una talea
non è in grado di recuperare l’acqua persa attraverso gli stomi delle
foglie. La nebulizzazione intermittente permette di superare la fase
critica che segue il prelievo delle talee in cui si può verificare un rapido
appassimento e la perdita delle foglie
 Le temperature ottimali di crescita variano molto da specie a specie.
In genere, per le talee con foglie i meccanismi biochimici per iniziare le
nuove radici richiedono temperature di substrato fra i 15°C ed i 32°C. Il
controllo della temperatura si può attuare in diversi modi: sistemi di
climatizzazione della serra, riscaldamento del substrato, riscaldamento
basale, ecc.
 luce: la fotosintesi utilizza quella solare per la produzione di
zuccheri ed amidi necessari per la formazione di nuove
cellule.mentre l’iniziazione delle nuove radici avventizie è una
risposta ai fattori ormonali ed alla temperatura, la divisione
cellulare e l’allungamento delle radici dipendono dalla
disponibilità dei carboidrati. Per una buona radicazione i livelli di
luce devono essere adeguati, ma le esigenze sono diverse per
ciascuna cultura.
 per una più veloce e consistente radicazione delle talee si
ricorre all’uso di prodotti auxinici commerciali. Tuttavia, si
deve ricordare che le piante producono quantità sufficienti di
auxina per la loro crescita,quindi tale intervento non è
fondamentale
ALTRI METODI DI PROPAGAZIONE AGAMICA
1. DIVISIONE DEL CESPO:
 verso la fine del riposo vegetativo si scalza il cespo dal
terreno e lo si divide in porzioni di circa 8-10 centimetri di
diametro (da ogni cespo si ottengono in media 8-12
porzioni);
 dopo aver accorciato le radici e potato la parte aerea, il
materiale ottenuto si mette direttamente a dimora
 si può anche ricorrere alla divisione delle gemme presenti al
colletto delle grosse radici carnose come quelle del cren,
dell’altea o della consolida maggiore (lasciare almeno due
gemme per porzione)
Divisione delle gemme al colletto (nella sequenza: rafano).
1-Taglio del cespo e recupero delle gemme. 2-Gemme pronte per il
rinvaso. 3-Rinvaso. 4-Vasetti pronti
2. MARGOTTA PER RINCALZO: quasi tutte le piante officinali
arbustive, se rincalzate alla base, tendono ad emettere
radici dalle porzioni di fusto interrate; una volta emesse le
radici i singoli rami vengono staccati e posti a dimora;
3. MOLTIPLICAZIONE PER STOLONE: alcune specie (ad esempio la
menta e l’achillea) hanno la caratteristica di emettere dalla base del
cespo dei fusticini sottili e striscianti (stoloni) i quali, a loro volta, a
contatto con il terreno, emettono radici dai nodi dando origine a nuove
piantine. Queste vengono preparate prelevando i giovani germogli e
ponendoli in vasetto o direttamente a dimora
CONCLUSIONI
metodi di semina delle piante officinali
DIRETTA
INDIRETTA
Semina diretta
 semi sono piantati dove la pianta vivrà fino alla raccolta
 facile da attuare (… non sempre!!)
 meccanizzabile
 non idoneo per semi molto piccoli
 necessaria una buona preparazione del suolo
• La profondità di semina dipende dalle dimensioni dei semi
– I semi più grandi sono generalmente piantati più in
profondità
semina indiretta (trapianto)







processo in due fasi: germinazione dei semi in semenzaio
prima del trapianto in campo
le plantule possono essere selezionate prima del trapianto
assicura un buon attecchimento della pianta
la coltura matura più precocemente
aumento dei costi
difficile meccanizzazione
livello più elevato di managerialità
Le plantule:
 da trapiantare appena compaiono le prime foglie VERE
 deve essere ridotta l’umidità e la disponibilità idrica gradualmente
per simulare l’ambiente esterno (hardening) ed evitare shock da
trapianto
CONFRONTO SEMINA-TRAPIANTO
SEMINA
 evita difficoltà e il lavoro del trapianto
 non obbliga a possedere strutture particolari
 risparmio costi
 richiede una perfetta preparazione del letto di semina
 usare molto seme se esistono difficoltà di germinazione
 la plantula può avere scarsa competizione con infestanti
 attacchi di insetti, muffe, etc.
Perdite e Campo non uniforme
CONFRONTO SEMINA-TRAPIANTO
TRAPIANTO
Produzione piantine

all’inizio è più costoso e impegnativo

esigenza di strutture (lavoro + tecnologia)

risparmio nel diradamento e scerbatura (monodopera)

risparmio di seme

miglior controllo germinazione e sviluppo delle plantule

miglior controllo vigoria e stato sanitario

posso intervenire e selezionare

a disposizione maggior tempo per lavorare terreno

anticipo coltura (in campo con condizioni migliori)







maggior tempo per l’affrancamento della coltura e per la
produzione
maggior competizione con le infestanti
maggior resistenza malattie
anticipo maturazione e raccolta
più facile l’essiccazione
possibilità di eseguire il sovescio (erbaio autunno-primaverile)
possibilità di applicare la pacciamatura