8 Dipartimento Processi Organizzativi
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Dipartimento Processi Organizzativi
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CORSO DI FORMAZIONE PER RAPPRESENTANTI DEI
CORSO DI FORMAZIONE per
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
ASPP
P.A. –DELLA
Mod. SALUTE
B8
MINISTERO
DELdella
LAVORO,
E
DELLE POLITICHE SOCIALI
ISPESL, Dip. di Roma, 16 – 20 Novembre 2009
“Il concetto di ergonomia dei posti di lavoro e
“Il concetto di ergonomia dei posti di lavoro
delle attrezzature”
e delle attrezzature”
Dott.ssa
Badellino
Dott.ssaElisabetta
Elisabetta
Badellino
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Ergonomia e D.Lgs 81/2008
L’art. 15, comma 1, lettera d, prevede, tra le misure
generali di tutela, l’obbligo per il datore di lavoro del
“rispetto dei principi ergonomici
nella concezione dei posti di lavoro
nella scelta delle attrezzature
nella definizione dei metodi di lavoro e produzione
anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo”
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Ergonomia e D.Lgs 81/2008
Titolo III (Uso delle attrezzature di lavoro e dei DPI)
Art. 71 (Obblighi dei datori di lavoro) comma 1:
“Il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori
attrezzature conformi ai requisiti di cui all'articolo
precedente, idonee ai fini della salute e sicurezza e
adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi che
devono essere utilizzate conformemente alle disposizioni
legislative di recepimento delle direttive comunitarie.”
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Ergonomia e D.Lgs 81/2008
Titolo III (Uso delle attrezzature di lavoro e dei
dispositivi di protezione individuale) - Art. 76 (Requisiti
dei D.P.I.), comma 2 , lettere b - c:
I D.P.I. devono inoltre “tenere conto delle esigenze
ergonomiche o di salute del lavoratore e poter essere
adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità”
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Ergonomia e D.Lgs 81/2008
Titolo VI (Movimentazione manuale dei carichi)
- Art. 167 (Campo di applicazione)
comma 2, lettera a: “Si intendono per movimentazione manuale
dei carichi le operazioni … che, per le loro caratteristiche o in
conseguenza di condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportino
tra l’altro rischi di lesioni dorso-lombari”
- Art. 168 (Obblighi dei datori di lavoro)
comma 2: “Qualora non sia possibile evitare la movimentazione
manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro
adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi
appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo
scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione
manuale di detti carichi, tenendo conto dell'allegato XXXIII …”
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Ergonomia e D.Lgs 81/2008
Titolo VII (Uso di attrezzature munite di videoterminali)
-Art. 174 (Obblighi dei datori di lavoro)
Il datore di lavoro, all'atto della valutazione del rischio di
cui all'articolo 28, analizza i posti di lavoro con
particolare riguardo:
a) ai rischi per la vista e per gli occhi;
b) ai problemi legati alla postura ed all'affaticamento
fisico o mentale;
c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.
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Fattori studiati dall’Ergonomia
Quali fattori prende in considerazione
l’ergonomia, sia per la valutazione del
rischio che per l’attuazione di misure
preventive?
1. Strumenti e sistemi (già in fase di progettazione UCD);
2. Compito;
3. Contesto d’uso;
4. Utente
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1. Ergonomia di strumenti e sistemi
STRUMENTI (*)
Amplificatori/trasduttori delle nostre capacità
mentali (cognitive) e fisiche (motorie)
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1. Ergonomia di strumenti e sistemi (segue)
Relazione tra le caratteristiche
Fisiche – Psicologiche - Sociali
degli esseri umani, e gli strumenti e sistemi che mediano e
sostengono l’attività umana
Obiettivo: gli strumenti devono essere di reale
sostegno per l’attività umana in specifici contesti
d’uso.
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NON ESISTONO STRUMENTI ERGONOMICI
ESISTONO STRUMENTI CHE HANNO DELLE
CARATTERISTICHE (*) ERGONOMICHE
in/per un determinato contesto, compito, utente
UOMO
(*) “parole chiave”: plasticità.
flessibilità, modularità,
adattabilità, regolarità…
ERGONOMIA
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Uno strumento deve essere:
UTILE
Soddisfare/
raggiungere i
bisogni/obiettivi di
chi l’utilizza e lo
scopo per cui è stato
progettato
USABILE
DESIDERABILE
Facile da
usare/capace di
eseguire il compito
per cui è stato
progettato
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Fattori che ne
motivano l’uso
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Norma ISO9241/11:
Definizione di usabilità di
uno strumento/sistema:
“Efficacia, efficienza e soddisfazione con cui un
determinato utente è in grado di eseguire un dato
compito in un particolare ambiente”.
I singoli prodotti non hanno un’usabilità intrinseca, in quanto essa è
determinata:
1.Dalle caratteristiche dell’utente
2.Dai compiti che esso svolge
3.Dall’ambiente nel quale vengono svolti
L’usabilità si misura in termini di carico di lavoro cognitivo, robustezza
del sistema e accessibilità del sistema stesso.
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Ergonomia degli Strumenti: Usabilità
efficacia
Relazione ottimale fra
i mezzi utilizzati
e i risultati (n° e tipo)
•Utilità
•Appropriatezza
•Scopi
efficienza
Inv. prop. al rapporto
esistente fra sforzo/
mezzi impiegati
e risultato raggiunto
•Velocità
•Numero di errori
•Affidabilità
soddisfazione
Livello di comfort derivante
dall’uso del prodotto
e grado di accettabilità
percepito dall’utente;
modo in cui si
sente in relazione
allo strumento per utilizzarlo
e raggiungere i propri fini
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Ergonomia degli Strumenti:
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Compatibilità
Coerenza
Apprendibilità
Flessibilità
Controllabilità
Reversibilità
Visibilità
Efficacia
Efficienza
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ANALISI degli STRUMENTI/SISTEMI - Requisiti
Conoscere l’utilizzatore
Interviste/questionari
(individuazione e definizione delle
tipologie di utenza; individuazione dei
contesti d’uso)
Raccolta dati disponibili/analisi statistiche
Focus group (*)
Bisogni dell’utilizzatore
Interviste in profondità
(raccolta di tutte le informazioni relative
a bisogni, esigenze e aspettative delle
diverse tipologie di utenza)
Analisi dell’attività (*1) e
del contesto (conoscenza dei
flussi di attività, del reale svolgimento
delle attività, dei breakdown delle
attività
Osservazione diretta sul campo
Raccolta di storie
Osservazione diretta sul campo
Simulazione dell’esperienza (esperimenti
di laboratorio o studi pilota)
Registrazioni audio e video
Interviste semi-strutturate
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UCD: Fattori da considerare
a) vantaggi per l’UTENTE
Facilità d’uso
Sicurezza d’uso (*)
Piacevolezza
Motivazione
Interesse
Facilità di apprendimento
Facilità di ricordo
Gestione degli errori
Riduzione dei tempi di esecuzione dei compiti
Salvaguardia delle competenze pregresse e potenziamento di
nuove competenze
Diminuzione dei costi di training
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Principi di buon design (centrato sull’utente) –Usability design
(Norman: “La caffettiera del masochista”, Giunti, Firenze, 1993)
Visibile/autoesplicativo/semplice
Dotato di un buon mapping
Fornire inviti/vincoli all’uso/possibili alternative
Fornire Feedback (correlazione fra intenzioni, manovre ed effetto risultante)
Fornire un buon modello concettuale (correlazione fra l’informazione visibile e
l’interpretazione)
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Utile
Innovativo
Estetico
Non intrusivo
Affidabile/sicuro
Di lunga vita
Rispettoso dell’ambiente
Minimo design possibile
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Contesto d’uso: spazi di lavoro
Posizione seduta e in piedi
Distanze verticali ed orizzontali
Altezza delle superfici di lavoro
Spazio per le gambe
Postura del tronco
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Contesto d’uso: la seduta
Altezza, profondità, larghezza e
angolo di seduta
Schienale, braccioli, poggiapiedi
Stabilità, rotazione
Spazio per le gambe
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Contesto d’uso: fattori ambientali
Temperatura, umidità
Abbigliamento
Illuminazione, riflessi, contrasto
Rumore, vibrazioni
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Contesto d’uso: organizzazione del lavoro
Stress e fatica mentale
Analisi del lavoro
Lavoro a turni
Affidabilità umana e sicurezza
Pericolo
Incidente
I diversi tipi di interventi preventivi (fette) possono avere
alcuni “buchi” dovuti a errori attivi o a condizioni
latenti. Per ridurre l’incidente/ infortunio bisogna o
ridurre il n° di “buchi” o il tipo.
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Attività lavorativa: posture di lavoro
Appoggi, angoli articolari
Collo - testa
Spalle e braccia
Polso e mano
Lavoro statico
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Attività lavorativa: Movimentazione manuale dei carichi
Dimensioni, peso, presa
Altezza, distanza
Rotazione, flessione inclinazione del tronco
Frequenza, durata
Stabilità, spazi confinati
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Attività lavorativa: lavoro con le mani
Postura (*) del polso
Forza applicata
Presa (strumenti ergonomici: palmare uncino pinch)
Ripetitività, frequenza, durata, pause
Lavoro statico (buon appoggio degli arti superiori)
Postura neutra: ci dovrebbe esser una “linea continua fra mano e
avambraccio, minimi o nulli movimenti di rotazione, deviazione
radiale - ulnare, flesso - estensione)
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Attività lavorativa: uso di strumenti manuali
Presa, forma, apertura palmare
Angolo polso
Peso e bilanciamento
Vibrazioni
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Strumenti: Indicatori/segnali
Design quadranti/indicatori
Organizzazione dei segnali
Informazioni decisionali
Simboli, colori
Visibilità
(Ergonomia di informazione – si cerca il design
ideale per organizzare fra loro i vari output e fornire
indicazioni adeguate ance e soprattutto in condizioni
di emergenza). Si cerca di ridurre la stanchezza visiva
e mentale – cognitiva.
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Strumenti: dispositivi di controllo
Qualsiasi dispositivo (leva, pulsante, manopola, pedale) di controllo, avviamento,
arresto normale, arresto di emergenza, selettori modali di avviamento e avaria del
circuito di alimentazione e di comando.
Raggiungibilità (distanze)/direzionalità(*)
Riconoscibilità (facile e rapida individuazione – posizione, colore, forma,
dimensione, suono)
Funzionalità (manovrabilità – devo conoscere la direzione del movimento, se devo
spingere, tirare o girare)
Relazione diretta con i display di controllo (feedback)
Sicurezza
Affidabilità
Resistenza alle sollecitazioni
(*) Un indicatore deve potere essere visto anche da altri punti di vista
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Comandi non ergonomici:
ipertensione arto sup. sx.