Diapositiva 1
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Transcript Diapositiva 1
NUTRIENTI NELL’APPARATO GASTROENTERICO
Enzimi
Ormoni enterici
Flusso ematico
Peristalsi
Sistema immunitario
Microbiota
TROFISMO E INTEGRITA’ DELLA BARRIERA INTESTINALE
Minor rischio di infezioni da traslocazione batterica
CONTROINDICAZIONI ALLA
NUTRIZIONE ENTERALE
Occlusione o subocclusione intestinale
Ileo paralitico
Ischemia intestinale
Fistole digiunali o ileali ad alta portata
(> 400 ml/die)
Gravi enteropatie, vomito incoercibile
NUTRIZIONE ENTERALE: LE VIE DI ACCESSO
BREVE TERMINE
LUNGO TERMINE (> 1-2 mesi)
SONDINO
STOMIE
naso-gastrico o naso-digiunale
gastrostomia o
digiunostomia
sondino naso-gastrico
gastrostomia percutanea
Nutrizione enterale
LA SEDE DI
INFUSIONE
INFUSIONE PREPILORICA (IN STOMACO)
• Utilizzata nella maggior parte dei casi
• Sondino nasogastrico se NE di breve durata
• Stomia (Percutaneous endoscopic
Gastrostomy, PEG) se NE > 1-2 mesi
sondino naso-gastrico
gastrostomia percutanea
Nutrizione enterale
LA SEDE DI
INFUSIONE
INFUSIONE POST-PILORICA (IN DIGIUNO)
• Indicata nel caso di rischio di aspirazione
della miscela nelle vie aeree
• Sondino nasodigiunale se NE di breve durata
• Digiunostomia se NE > 1-2 mesi
I SONDINI PER NUTRIZIONE ENTERALE
MATERIALE
Poliuretano
DIAMETRI
adulto: 8-12 French
bambino: 5-8 French
1 French = 0.3 mm
POSIZIONAMENTO
Diretto, al letto del paziente
Endoscopico (in caso di difficoltà)
PERCUTANEOUS ENDOSCOPIC GASTROSTOMY
PEG
Indicata se si prevede NE > 1-2 mesi
PRINCIPALI INDICAZIONI
Disfagia neurologica (ictus,
anziano...)
Demenza
Oncologia
Patologie neonatali,
malformazioni, cerebropatie,
fibrosi cistica, m. Crohn ...
PEG: posizionamento
tecnica pull
Bottone
per PEG
PEG (Percutaneous Endoscopic Gastrostomy)
Procedura
semplice
rapida (15 min circa)
sicura (in mani esperte)
Complicanze gravi: rare
Controindicazioni: gravi alterazioni
della coagulazione (rischio di
emorragia), carcinosi peritoneale,
peritonite, spettanza di vita < 1-2 mesi
DIGIUNOSTOMIA
percutanea trans-gastroscopica
(PEG-J)
percutanea diretta (D-PEJ)
PEG e allungamento
del tubo fino in digiuno
puntura percutanea
diretta di un’ansa
digiunale sotto il Treitz
LE FORMULE PER NUTRIZIONE ENTERALE
• Standard: con o senza fibra,
ipercaloriche, iperproteiche,
ipocaloriche....
• Specifiche per patologia
diabete, insufficienza epatica, respiratoria,
renale, dialisi, con immunonutrienti....
• Elementari o semielementari
per insufficienza intestinale
FORMULE “STANDARD”
Composizione
Energia:
1.0 kcal/ml
Proteine:
15-18% dell’apporto calorico
Lipidi:
30-35% dell’apporto calorico
Carboidrati:50-55% dell’apporto calorico
Acqua:
85% circa
Vitamine e minerali*
Fibra:
presente/assente
* In generale, 1500 ml di formula assicurano la copertura del fabbisogno di
vitamine e minerali secondo LARN
FORMULE PER DIABETICI
Caratteristiche comuni a tutte le formule per diabetici
Polisaccaridi a basso indice glicemico:
maltodestrine modificate, soia, tapioca
Fruttosio: non > 20% kcal totali
Fibra: sempre presente
Lipidi: prevalentemente monoinsaturi
FORMULE PER DIABETICI
PRODOTTO
kcal/ml
LIPIDI
(% kcal)
GLUCIDI
(% kcal)
PROTIDI
(% kcal)
FIBRA
(g/L)
Nutricomp
Diabetes, Braun
1
32
52
16
15
Novasource
Diabetes, Nestlè
1
33
51
16
15
Diason, Nutricia
1
38
45
17
15
(S + I)
Diben, Fresenius
0.9
45
37
18
20
(S + I)
Glucerna, Abbott
1
50
33
17
14.4
(S + I)
(PHGG)
(FOS+ I)
FORMULE PER INSUF. EPATICA
con aminoacidi a
catena ramificata
(BCAA)
FORMULE PER INSUF. RESPIRATORIA
ACUTA (ARDS)
addizionate
con ω-3 e
antiossidanti
FORMULE PER INSUF. RENALE
proteine
elettroliti
2 kcal/ml
FORMULE CON IMMUNONUTRIENTI
addizionate
con arginina,
ω-3 e RNA
FORMULE SEMIELEMENTARI E ELEMENTARI
Indicate in caso di insufficienza intestinale
COMPOSIZIONE
PROTEINE: oligopeptidi, dipeptidi,
aminoacidi
CARBOIDRATI: oligosaccaridi
LIPIDI: Acidi grassi a media e lunga
catena (50:50)
FIBRA, GLUTINE E LATTOSIO:
sempre assenti
NUTRIZIONE ENTERALE
COMPLICANZE
Legate all’accesso (sondino o stomia)
Gastroenteriche
Metaboliche
Nutrizione Enterale
COMPLICANZE LEGATE ALL’ACCESSO
Sondino
Stomie
SONDINO NASO GASTRICO E
NASODIGIUNALE
Intubazione tracheale
Ostruzione, dislocazione della sonda
Decubiti
Infezioni
PEG
Peritonite, emorragia
Infezione peristomale, fascite
Buried bumper
DIGIUNOSTOMIA
Dislocazione della sonda
Volvolo, occlusione intestinale
Ematoma della parete
PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE LEGATE AL
SONDINO NASO-GASTRICO
COMPLICANZA
PREVENZIONE
POSIZIONAMENTO NON
CORRETTO
Verificare sempre il posizionamento della sonda
prima di iniziare l’infusione (Rx addome gold
OSTRUZIONE
Regolari lavaggi del sondino con H2O
• 3-4 volte al giorno se infusione continua
standard)
• al termine di ogni infusione se somministrazione
intermittente
• lavare il sondino prima e dopo l’eventuale
somministrazione di farmaci (almeno 30 ml H2O)
MIGRAZIONE (rischio di aspirazione Controllare la distanza narice-connettore prima
se migrazione in esofago)
di ogni infusione
DECUBITI, ULCERAZIONI
Utilizzo di sondini di piccolo calibro
Sostituzione periodica del sondino (1-2 mesi)
INFIAMMAZIONE, INFEZIONE Accurata igiene di cavo orale e narici
seni frontali, mascellari
PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE LEGATE ALLA PEG
COMPLICANZE MINORI
incidenza: 4 - 33%
Infezione
peristomale
PREVENZIONE
Nel primo mese: disinfezione della
cute, medicazione
Dopo cicatrizzazione della fistola
gastrocutanea: accurata detersione
della cute peristomale con acqua e
sapone
Buried Bumper
migrazione del bumper
nella parete dolore,
difficoltà ad infondere la
miscela, fuoriuscita
peristomale di liquido
Ruotare periodicamente la sonda
(almeno 1 volta/settimana)
Evitare trazioni accidentali
Nutrizione Enterale
COMPLICANZE GASTROENTERICHE
DIARREA
STIPSI
NAUSEA, VOMITO, METEORISMO
ASPIRAZIONE DELLA MISCELA NELLE
VIE AEREE
POLMONITE AB INGESTIS
NE: COMPLICANZE GASTROENTERICHE
COMPLICANZA
DIARREA
più frequente nella fase
iniziale della NE
STIPSI
ASPIRAZIONE DELLA
MISCELA NELLE VIE
AEREE polmonite
ab ingestis
PREVENZIONE
• Induzione lenta con formula senza fibra, velocità di
infusione iniziale 20-40 ml/h, aumentare gradualmente
raggiungendo il target in 3-4 giorni
• Apporto idrico adeguato
• Utilizzare formule con fibra
• Corretta posizione del paziente durante l’infusione (tronco
sollevato almeno a 30°, meglio a 45°)
• Infusione continua a velocità controllata (utilizzo di
nutripompa)
• Controllo del ristagno gastrico nei soggetti a rischio
• Procinetici
• Nei soggetti ad alto rischio infusione in digiuno
Pazienti a rischio: con rallentato svuotamento
gastrico (gastroparesi diabetica, pazienti critici,
postoperatorio), grave reflusso gastroesofageo
Nutrizione Enterale
COMPLICANZE METABOLICHE
DISIONIE
DISIDRATAZIONE
INSUFFICIENTE COPERTURA DEI
FABBISOGNI NUTRIZIONALI (MACRO E
MICRONUTRIENTI)
SINDROME DA REFEEDING
La sindrome da refeeding
Complicanza della rialimentazione (orale,
enterale e parenterale) nei soggetti
malnutriti
Compare nei primi 8-10 giorni dall’inizio
della rialimentazione
Clinica: scompenso cardiaco, morte
improvvisa, insufficienza respiratoria,
sintomi neurologici
Patogenesi: alterazioni degli elettoliti
(ipofosfatemia marker bioumorale della sindrome),
ritenzione idrosalina, deficit di tiamina