Commenti di carattere tecnico in tema di sicurezza sul lavoro e

Download Report

Transcript Commenti di carattere tecnico in tema di sicurezza sul lavoro e

COMMENTI DI CARATTERE TECNICO IN TEMA DI SICUREZZA SUL LAVORO E RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA

Ing. Gabriele MUZIO Responsabile Servizio Tecnico API Torino

  

Contenuti

La nuova veste del preposto e le interazioni tra il datore di lavoro e l’RSPP L’adeguamento dei modelli organizzativi alle nuove disposizioni sulla sicurezza Criticità della norma e conclusioni

L’organigramma della sicurezza

Dirigente Preposti Lavoratori

SPP

Il Servizio di Prevenzione e Protezione

Datore di lavoro DL

Medico Competente MC Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione RSPP Rappresentante Lavoratori RLS

Lavoratori Preposti

Addetto Pronto Soccorso Addetto Antincendio Addetto Evacuazione

Le principali definizioni

SPP (Titolo I – Sez. III – artt. 31-35) Insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori Datore di lavoro DL (art. 18) Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unita' produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa

Le principali definizioni

Dirigente (art. 18) Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa vigilando su di essa Preposto (art. 19) Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, ricevute iniziativa sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive , controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di

I preposti garantiscono l’efficacia del Sistema con una fondamentale funzione di controllo

Vigilanza

Obblighi del preposto

In merito a problematiche di sicurezza di cui essi vengono a conoscenza

Informazione Mappatura dell’attività dei preposti

I nuovi obblighi formativi

Preposto: Al di là delle attribuzioni e competenze si richiama l’obbligo di frequenza ai corsi di cui all’articolo 37 comma 7. Ribadita la nuova centralità della figura specifica Adeguata formazione (da parte del datore di lavoro ed in azienda) e aggiornamento periodico:

principali soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza e

relativi obblighi

definizione ed individuazione fattori di rischiovalutazione dei rischiindividuazione

delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione

L’attività di vigilanza

Ruolo e compito fondamentale del Preposto anche per la corretta attuazione del modello organizzativo (capi turno, capi squadra, capi servizio o persone che comunque operano sul campo)

Necessità di vigilare sull’effettivo rispetto delle procedure instaurate in azienda e quindi verificare che tutti i soggetti concretamente il modello interessati seguano reale valore esimente dello strumento

L’RSPP

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o RSPP può essere: a)Interno: il datore di lavoro b)Interno: un dipendente c)Esterno: un consulente Non si deve più comunicare il nominativo dell’RSPP ad ASL e Ispettorato del Lavoro non essendo stato recepito l’articolo 8 comma 11 del D.Lgs. 626/94

Datore di lavoro e RSPP

Svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai di lavoro può rischi (art. 34) Salvo che nei casi di cui all'articolo 31, comma 6, il datore svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, di primo soccorso, nonché di prevenzione incendi e di evacuazione dandone preventiva informazione al rappresentante dei lavoratori , nelle per la ipotesi previste nell'allegato II sicurezza ed a determinate condizioni….

allegato II 1. Aziende artigianali e industriali fino a 30 addetti 2. Aziende agricole e zootecniche fino a 10 addetti 3. Aziende della pesca fino a 20 addetti 4. Altre aziende fino a 200 addetti

• •

Obblighi formativi per DL e RSPP

Datore di lavoro (RSPP): corsi di formazione, di

minima di 16 ore e massima di 48 ore

formazione effettuata ai sensi dell'articolo 3 del

durata

(ancora valida la decreto ministeriale 16 gennaio

periodico per tutti

1997.

Obbligo aggiornamento

(anche formati ai sensi del D.M. 16/01/97 ed esonerati per art. 95 del D.Lgs. 626/94) RSPP (diverso dal DL): capacità e requisiti come stabiliti all’articolo 32 (rif. D.Lgs. 195/2003): a) Esperienze pregressa (almeno 6 mesi alla data del 13 agosto 2003) e corsi (art. 32 comma 3 – per chi non ha diploma scuola secondaria sup.) nonché attestati di frequenza di moduli A, B, C b) c) Almeno il diploma di istruzione secondaria superiore nonché attestati di frequenza di moduli A, B, C Particolare corso di laurea come all’articolo 32 comma 5 nonché attestati di frequenza di moduli (B), C

Il modello organizzativo “231”

Possibilità di esclusione della propria responsabilità se:

Prova di aver adottato ed implementato un MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GRESTIONE E CONTROLLO idoneo a prevenire i reati previsti

Prova di aver affidato ad un PROPRIO ORGANISMO il compito di vigilare sul funzionamento, l’osservanza e l’aggiornamento costante del modello (Organismo di Vigilanza)

Dimostra che i responsabili hanno commesso il reato ELUDENDO FRAUDOLENTEMENTE il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo

Non vi sia stata OMESSA o INSUFFICIENTE VIGILANZA da parte dell’ODV

La definizione e la struttura del modello

Insieme di regole e procedure finalizzate a prevenire la commissione dei reati Parte Generale Parte Speciale

Parte Generale del modello

 Illustrazione degli obiettivi ed i principi del Modello e le sue componenti essenziali con particolare riferimento a:  ODV  Formazione del personale  Diffusione del (comunicazione) modello nel contesto aziendale  Sistema disciplinare e misure adottate in caso di mancata osservanza delle prescrizioni  Esito della valutazione dei Processi Sensibili maggior rischio in quanto a

Parte Speciale del modello

Strutturata in base alle specifiche tipologie di reato rilevanti per l’ente ed include le procedure di prevenzione di tali reati ed i controlli del ODV in particolare su alcuni processi sensibili indicati nella Parte Generale

L’organismo di vigilanza

Organismo dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo che ha il compito di vigilare sul funzionamento, sull’osservanza e sull’aggiornamento del modello (piccole realtà può coincidere con dirigente) Principali attività:

Verifiche e controlli

Sanzioni

Formazione

Aggiornamenti

Reporting

Modello per reati in materia di sicurezza sul lavoro Caratteristiche importanti:

Necessità di aziendale revisione della struttura organizzativa (datore di lavoro, dirigenti, preposti) anche in merito ai parasubordinati e collaboratori esterni

Definizione Sensibili di procedure organizzative di valutazione dei rischi e individuazione dei Processi (protocolli specifici per l’attuazione delle decisioni finanziarie) e modalità di gestione delle risorse

Modello per reati in materia di sicurezza sul lavoro Caratteristiche importanti:

Eventuale adozione di un Codice Etico

Revisione del meccanismo dei controlli previsione di sistemi sanzionatori anche con la

Formazione ed informazione dei lavoratori

Revisione continua del Sistema Direzione) (Riesame della

Dal D.Lgs. 231/01 al D.Lgs. 81/08

Art. 30 del modello Definizione formale delle caratteristiche

In sede di prima applicazione i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee Guida UNI INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001, o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti del D.Lgs.

231/01 PER LE PARTI CORRISPONDENTI

Linee Guida UNI INAIL – OHSAS 18001:07

Esame iniziale

Politica

Pianificazione ed organizzazione (identificazione pericoli e valutazione, requisiti di legge, obiettivi e programmi)

Implementazione ed attività operative

Sensibilizzazione e formazione

Monitoraggio e controllo (prestazioni e conformità)

Riesame e miglioramento Ciclo di DEMING: Plan, Do, Check, Act

Linee Guida CONFAPI

Adeguamento precedenti linee guida al D.Lgs. 81/08

In fase competente di approvazione presso il Ministero

Aiuto per gli aspetti pratici

Individuazione delle aree a rischio e di misure preventive

Supporto vigilanza nell’individuazione dell’organismo di

Criticita’ nell’applicazione dei modelli

Complessità del modello per realtà di PMI materia antinfortunistica soggetti a rischio allargamento ma con reato in dei potenziali recenti LINEE GUIDA CONFAPI

Necessità di supporto per la definizione di un calzato sulla realtà aziendale con supporto di una pluralità di soggetti con posizione gerarchica elevata (avvocati, internal auditors, consulenze tecniche esterne) modello

Vantaggio e aiuto derivante dall’adozione di Sistemi di Gestione Aziendale (qualità, ambiente, sicurezza) ma necessità di valutazione di tutti i rischi (reati) in cui potrebbe incorrere l’azienda

Criticita’ nell’applicazione dei modelli

Necessità di elaborazione modello rispondente alle caratteristiche proprie dell’impresa e della sua dimensione

Investimento formazione economico rilevante : costo di realizzazione del modello, costi dell’ODV, costo del personale interno per verifica rischi presenti, costo di