Neo-positivismo - Scienze Politiche
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Transcript Neo-positivismo - Scienze Politiche
Positivismo e neopositivismo
Ancora sul metodo (1)…
Non esiste una scienza sociale neutra dal
punto di vista valoriale. Il che non vuol
aderire a posizioni radicalmente relativiste
ma essere consapevoli dei “fondamenti
della conoscenza” e adottare un criterio
pragmatico nella valutazione dei risultati
scientifici.
Ancora sul metodo (2)…
Il metodo:
funzioni:
- Risolvere problemi conoscitivi e pratici attraverso un
percorso sistematico.
- Consentire il controllo intersoggettivo.
“essenza” del metodo:
- Laicità come apertura alle caratteristiche della situazione,
a partire da un punto di vista (“la differenza è tra chi
pensa e chi non pensa” – Norberto Bobbio, Carlo
Maria Martini).
Due approcci metodologici allo
studio dei fenomeni sociali
A)
B)
Primato della spiegazione (Cause): meccanismi
extra-soggettivi agiscono sugli attori
(positivismo e neo-positivismo).
Primato dell’interpretazione (Ragioni
individuali): l’orientamento degli attori e il
modo in cui interagiscono “costruiscono” i
fenomeni collettivi (interpretativismo).
Parte II: il positivismo
Positivismo
La sociologia (con Comte, Spencer, Mill) nasce dal positivismo del
XIX secolo:
-
Ontologia: realismo ingenuo;
Epistemologia: dualista e oggettivista; nomotetica;
Metodologia: sperimentale e manipolativa (“quantofrenismo”).
-
Il positivismo sociologico nato in Francia e in Inghilterra, concepisce la
sociologia come scienza sintetica (uso confermativo della storia),
interessata alle istituzioni, alla dinamica della morale e delle idee, con
intenti, a tratti, tecnocratici.
Con Émile Durkheim (anch’egli positivista, uno dei padri
fondatoti della sociologia) questa disciplina si avvia ad essere
una Scienza Analitica.
Émile Durkheim (1857-1917): principali
opere
La divisione del lavoro sociale (1893)
Le regole del metodo sociologico (1895)
Il suicidio (1897)
Le forme elementari della vita religiosa
(1912)
Émile Durkheim (1857-1917)
Durkheim è il padre dell’olismo sociologico;
È un positivista;
È un laico\laicista;
Critica costantemente il metodo individualista (in
particolare dell’economia politica);
È un riformatore “repubblicano” (la sociologia
serva a migliorare la società, fornendo in
particolare una migliore comprensione della
società e una “morale scientifica”).
Le regole del metodo sociologico
(1895)
La società è una realtà sui generis che non corrisponde
alla singola somma delle sue parti e che precede
l’individuo, “condizionandolo\determinandolo”
(teorema sociologistico);
La sociologia è una teoria\scienza obiettiva del fatto
sociale: gli stati di coscienza individuali non sono
conoscibili e anche se lo fossero non contribuirebbero
alla comprensione della società.
Le regole del metodo sociologico
(1895)
1)
2)
-
Che cos’è il fatto sociale?
Il fatto sociale è: “qualsiasi modo di fare, stabilito
o no, che eserciti sull’individuo una costrizione
esterna” (= REGOLA COLLETTIVA);
Le caratteristiche del fatto sociale sono:
Esteriorità
Generalità
Coercitività
Le regole del metodo sociologico (1895)
1)
Come si studia il fatto sociale?
Il fatto sociale deve essere considerato come una “cosa”
indipendente dalla volontà degli attori sociali;
2)
Un fatto sociale ha sempre la sua causa in un fatto sociale
antecedente (la struttura della società è la causa dei fatti
sociali);
3)
Una volta affermatosi, il fatto sociale svolge una funzione per il
tutto (serve a qualcosa) che retroagisce sulla sua causa;
4)
Il metodo comparato è il metodo sociologico per eccellenza
(ma Durkheim utilizza anche l’esperimento crucis e l’analisi
della forma fondamentale di un fenomeno, per coglierne le
caratteristiche distintive).
Parte III: il neo-positivismo
Neo-positivismo
-
Ontologia: realismo critico;
-
Epistemologia: dualista ed oggettivista limitato
(criterio limite); leggi provvisorie e probabilistiche;
-
Metodologia: sperimentale e manipolativa
(“quantofrenismo”) con una maggior importanza
per il ruolo critico e di validazione della comunità
scientifica.
Neo-positivismo
Nasce negli anni ’20 e ’30 ad opera del “Circolo di
Vienna” (Hempel, Carnac, per un certo periodo Popper) i
cui principali esponenti (scienziati e filosofi ad un tempo)
saranno costretti ad emigrare negli USA con l’avvento del
Nazismo (sintonia con il pragmatismo americano);
esso da vita a quella prima corrente del neo-positivismo
detta positivismo logico che ha dominato la scienza
(in gran parte anche le scienze sociali, soprattutto in
area anglosassone) fino agli anni ’60.
Neo-positivismo
Il positivismo logico si fonda su:
a)
riduzione della riflessione filosofica
all’epistemologia e alla metodologia;
un’affermazione ha senso solo se può essere
verificata empiricamente;
matematica e statistica sono il fondamento del
linguaggio scientifico.
b)
c)
Neo-positivismo
-
Dopo gli anni ’30, l’evoluzione di questi principi fu guidata dai
cambiamenti ontologici provocati dal principio di indeterminazione
di Heisenberg e dalla teoria della relatività di Einstein: viene meno la
certezza assoluta della scienza ed il mondo naturale appare
maggiormente dominato dalla logica probabilistica;
-
Ciò getta le basi per l’adozione del criterio falsificazionista
(introdotto e studiato da Karl Popper) in luogo del vecchio criterio
verificazionista:
a)
Il sapere non è mai definitivo ed assoluto ma solo provvisorio
(nonostante la realtà “esista di per sé”);
un’ipotesi per essere scientifica deve essere falsificabile: il controllo
scientifico non avviene in positivo ma solo in “negativo”;
b)
Neo-positivismo
Paul Lazarsfeld (1901-1976), austriaco emigrato negli USA, è stato il
principale esponente del neo-positivismo in sociologia. Egli ha fornito il
supporto metodologico e tecnico al funzionalismo (in particolare quello
di R.K. Merton, con il quale ha dato vita alla c.d. Scuola della Columbia
University) – la corrente dominante in sociologia dagli anni ’30 agli anni
’60;
Per Lazarsfeld:
I fenomeni sociali (compreso l’individuo) vanno studiati attraverso il
linguaggio delle variabili, cioè ridotti alle loro proprietà ed attributi
statisticamente analizzabili;
Il compito principale della ricerca sociologica è studiare la relazione tra
variabili.
NB= Negli USA la nascita della sociologia, già all’inizio del XX secolo, è legata
ad un orientamento più empirista, positivista o pragmatico (che critico).
Neo-positivismo
-
Dopo gli anni ’60 il positivismo logico viene ulteriormente superato
in una nuova versione (da alcuni definita post-positivismo) per cui
l’osservazione della realtà empirica, la sua rilevazione e analisi
dipendete quasi totalmente dalla teoria adottata (Theory laden, “densa
teoricamente”);
-
Il positivismo logico prima e il post-positivismo dopo, mutano il
senso della ricerca scientifica, rendono più consapevole il ricercatore
che le fa proprie e tuttavia mantengono forti linee di continuità con
il positivismo ottocentesco poiché:
a)
le tecniche statistiche, il modo di procedere operativo è del tutto
simile a quello del primo positivismo;
viene mantenuta la fede nella conoscibilità della realtà.
b)