pedagogia sperimentale - Uniser – Polo universitario di Pistoia

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Transcript pedagogia sperimentale - Uniser – Polo universitario di Pistoia

Università degli Studi Firenze
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Fisioterapia
PEDAGOGIA SPERIMENTALE
Docente Dott.ssa Antonia Stefanelli
a.a.2011-2012
FISIOTERAPIA AREA
CARDIO_RESP
FISIOTERAPIA AREA
INFANTILE
FISIOTERAPIA
AREA
ORTOPEDICA
FISIOTERAPIA AREA
NEUROLOGICA
TIROCINI
CINESIOLOGI
A SPECIALE
NEUROLOGIA
ORTOPEDIA
NEUROFISIOLOGIA
PEDAGOGIA
SPERIMENTALE
BIOMECCANICA
CINESIOLOGICA
FISIOLOGIA
NEUROANATOMIA
ANATOMIA
IL TIROCINIO: L’APPRENDIMENTO NASCE
DALLA SUA COSTRUZIONE
Passare da un contesto formativo, spesso esterno a
una comunità di pratiche di lavoro,implica un
complesso processo di adattamento.
Segue quella che può essere definita una pratica
riflessiva, che porta a poco a poco ad accumulare
adeguata esperienza, sulla quale innestare un
processo di sempre maggiore consapevolezza
critica, di concettualizzazione e di confronto con
quanto era già posseduto prima di affrontare il nuovo
contesto.
UN MODELLO DI APPRENDIMENTO PER
TRANSIZIONE
La transizione dell’apprendimento all’apprendimento , si
realizza quando le conoscenze ottenute nell’aula o in
organizzazioni, si applicano e si esperenzano nel
contesto di tirocinio.
Il ruolo del Tutor, diventa fondamentale, non solo per la
capacità di affrontare la nuova situazione del tirocinante,
al fine di trasferire le competenze necessarie ad
affrontarla,ma anche della sua disponibilità affettiva,
motivazionale, volitiva a farlo
E’ altrettanto coinvolta una capacità di tipo analiticoprospettico per individuare quali risorse e modalità per
affrontare la sfida incontrata.
PRENDERSI CURA PER UNA
MALATTIA VUOL DIRE PRENDERSI
CURA DELLA PERSONA NELLA SUA
INTEREZZA
E NON SOLO DELL’ORGANO
MALATO
E QUESTO COMPORTA
APPROCCIO CULTURALE DEGLI
OPERATORI
MECCANISMI OPERATIVI E
MODELLI ORGANIZZATIVI
IDENTIFICARE LE
NECESSITA’ DI CURA E
RIABILITAZIONE
RACCOLTA DATI e ESAMI
VALUTAZIONE
Ambito CURA
e
RIABILITAZIO
NE
DIAGNOSI
FISIOTERAPICA
PROGNOSI
FUNZIONALE
PIANIFICARE
INTERVENTO CURA E
RIABILITAZIONE
REALIZZARE
L’INTERVENTO
VERIFICARE IL
RISULTATO
FORNIRE
CONSULENZA
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Comunicazione
con il paziente e
care-givers
AMBITO
COMUNICAZIONE
E RELAZIONE
Comunicazione e
collaborazione
interpersonale
Negoziazione e
gestione dei
conflitti
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PRENDERSI CURA è essere in grado di:
• valutare la Persona
• formulare la diagnosi e la prognosi fisioterapica
• definire e pianificare l’intervento fisioterapico
• oggettivare la malattia
• assumere atteggiamenti professionali nel rispetto
del codice deontologico
• instaurare una relazione efficace con la persona
assistita, con i familiari e l’equipe
• ascoltare ( una funzione cognitiva ed emotiva che
permette di capire cosa c’è stato detto diversamente
dall’udire, che è un atto fisico di riconoscimento di
suoni)
ALLA BASE UNA
BUONA
COMUNICAZIONE
Finalizzata a
raccogliere e
restituire
informazioni
(Rogers 1942)
ASCOLTO ATTIVO ( silenzio, tecniche di continuazione ,facilitazioni
paraverbali [ Mmh…])
PORRE DOMANDE (tecnica di eco Così come per le domande aperte,
anche per la tecnica di eco lasciare che sia il paziente a portare informazioni,
contenuti, ricostruzioni della situazione di disagio.)
LINGUAGGIO ADEGUATO (tecniche della parafrasi, ricapitolazione,
riformulazione)
Es. Parafrasi (ad esempio, "Se ho capito bene, mi ha detto che il dolore al
ginocchio è comparso dopo una distorsione...")
Brevi ricapitolazioni (ad esempio, "Dunque abbiamo detto del dolore è
comparso dopo una distorsione scendendo l’ultimo scalino e poi mi sembra
che il medico le abbia ordinato un esame RM ..)
ESPRESSIONI EMPATICHE (Mi sembra abbia vissuto una brutta
giornata, vedrà che noi sapremo starle vicino..)
Interventi di legittimazione (ad esempio, "Tutti sarebbero altrettanto
spaventati...")
FASE FINALE – CAPACITA’ DI ORIENTAMENTO
_Focusing (ad es : Signor Mauro mi ascolti..)
Categorizzazioni (ad esempio, "Adesso le spiego come dovrà muovere la
gamba…”)
Sintesi : “allora abbiamo detto che dovrà tornare dal suo medico …”
Feedback (ad esempio, "... È tutto chiaro?"
METACOMUNICAZIONE
Meta vuol dire “sopra”,
metacomunicazione sta a
indicare “ una
comunicazione su un atto
di comunicazione”
Metacomunicare è
quell’azione che fa uscire
l’emittente dal piano di
contenuto e lo fa entrare
nel piano di relazione, in
cui viene esplicitato il COME
SI PARLA, COME CI SI
RELAZIONA
•-” comprende quello che
voglio dire?” ..”
METACOMUNICAZIONE
Franceschini (1998) definisce gli atti
metacomunicativi come “atti discorsivi con i
quali i parlanti tematizzano fatti dell’evento
comunicativo in cui sono integrati, aventi
l’obbiettivo di assicurare l’adeguatezza della
propria attività comunicativa verbale e quella
della reazione dell’interlocutore”
ARTE DI ASCOLTARE
Alcune tra le sette regole dell’arte
di ascoltare :
• le emozioni sono strumenti
conoscitivi fondamentali, se sai
comprendere il loro linguaggion
non ti informano su cosa vedi,
ma su come guardi, il loro codice
È relazionale e analogico
•Se vuoi comprendere quel che
un altro sta dicendo, devi
assumere che ha ragione e
chiedergli di aiutarti a vedere le
cose e gli eventi dalla sua
prospettiva
•Per diventare esperto nell’arte di
ascoltare devi adottare una
metodologia umoristica, ma
quando hai imparato, l’umorismo
viene da se’ ( Sclavi 2003)
CREARE LE CONDIZIONI PER UNA “BASE
COMUNE”(De Sario,2005)
ORIENTAMENTO ALLE
EMOZIONI:
Strumento di base,
acquisibile in modo
formale o informale,
indirizzato a risolvere il
problema dell’inserimento
adeguato dell’individuo in
contesti lavorativi
particolari e del suo
mantenimento in una
posizione attiva di
gestione efficace dei
compiti assegnatigli.
“””
”Mamma ascoltami dentro gli occhi “
ORIENTAMENTO ALLE
EMOZIONI:
• essere autoconsapevoli,
osservare se stessi e
riconoscere i propri
sentimenti e la relazione
tra pensieri e reazioni;
•Controllare i sentimenti,
trovare controllo delle
paure e delle ansie;
•Essere empatici
•Essere aperti,costruire
fiducia nei rapporti;
SCENARIO
Interruzione
della routine
Consapevolez
za della
dissonanza
Narrativa
Contesto
relazionale,
Interattivo,app
rendimento
ANALISI
CRITICA
Riconosciment
o e descrizione
della
situazione/eve
nto
Implicazioni
Decisioni,
nuove
domande,
cambiamento
TOTALITA’
DELL’ESPERIENZA
Interruzione della routine
-Creazione
di uno squilibrio che può essere
progettato per portare alla ricerca di un punto di
vista alternativo “Inciampa pure così rifletti”
(Argyris 1991)
-Mettere in discussione modelli mentali e mappe
cognitive
-Dissonanza cognitiva - consonanza cognitiva
Secondo Leon Festinger, questo accade perché ogni incoerenza
percepita tra i vari aspetti della conoscenza, dei sentimenti e del
comportamento instaura uno stato interiore di disagio - dissonanza
cognitiva - che la gente cerca di ridurre tutte le volte che le è possibile
(Festinger, 1957).
Contesto relazionale
Contesto di apprendimento, costruzioni,
negoziazioni, osservazioni, affettività, emotività
Narrativa
Descrizione ed interpretazione di ciò che avviene in
una attività. La pratica professionale come quella di
tirocinio è ricca di narrativa istituzionale: audit
organizzativi, audit clinici, verbali, riunioni. Ma nella
pratica riflessiva è rappresentato da forme
soggettive: storie dei pazienti, interviste, blog,
forum, autocasi, ecc…
Implicazioni
-Cambiamento, agire su modi di pensare partendo
dalla riflessione critica delle proprie modalità di
costruzione cognitiva
-Favorire nei tirocinanti un processo di
consapevolezza rispetto alle proprie strategie di
apprendimento
L’analisi critica
- L’individuo che apprende deve essere capace di
rendersi aperto, senza pregiudizi verso nuove
esperienze
-Riflettere ed osservare queste esperienze da differenti
prospettive
-Creare concetti che integrino le sue osservazioni in
teorie logiche ed usare queste teorie per prendere
decisioni e risolvere problemi ( D. Kolb 1997))
Ragionamento
riflessivo
La riflessione (Schon 19831987). Riflessione “durante
l’azione”( informazioni a
disposizione,organizzazione
della conoscenza, ipotesi
fatte ecc), “riflessione
sulla’azione” fatta a
posteriori.
LA PRATICA RIFLESSIVA E
APPRENDIMENTO TRASFORMATIVO
L’operatore può fermarsi a pensare
separando il momento dell’azione dal
momento della riflessione.
Può riflettere nel corso dell’azione
determinando una modifica di
quest’ultima durante il suo
svolgimento : Riflessione nell’azione
Apprendimento riflessivo sulle
pratiche finalizzato al loro
rinnovamento attraverso nuove
conoscenze, competenze e
l’Apprendimento trasformativo della
professionalità degli operatori
“” NON LASCIARE CHE QUELLO
CHE SEI ADESSO
INTERFERISCA TROPPO CON
QUELLO CHE POTRESTI
DIVENTARE “.
Eran Katz