Transcript 002 - Infezioni delle vie respiratorie
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Infezioni apparato respiratorio
è il distretto con maggiore incidenza e prevalenza di malattie da infezione i m.i. possono stabilire diversi rapporti con questo apparato (PMN, portati, patogeni) meccanismi di difesa : -trasporto mucociliare (particelle 2->10
m) -macrofagi alveolari (particelle < 5
m)
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PMN è costituita per lo più da batteri È presente solo nel rinofaringe e tonsille medie-basse vie respiratorie si possono trovare m.i. inalati in via di rimozione
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Infezioni delle alte vie respiratorie 1. Rinite 2. Sinusite 3. Faringite 4. Laringiti 5. epiglottiditi
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Infezioni delle basse vie respiratorie 1. Bronchite 2. Polmonite 3. Ascessi polmonari
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FARINGITE
Faringite, rinofaringite, faringo-tonsillite, tonsillite coronavirus, Eziologia:
• Virus (più del 50% dei casi): rinovirus,
virus influenzali e parainfluenzali
• batteri: • colpisce
S.pyogenes
• miceti, protozoi: rari
prevalentemente bambini e giovani (
5-15 anni) 8
Faringite
si manifesta dopo 2-4gg dall’esposizione al microorganismo.
sintomi : febbre elevata, faringodinia, cefalea, disfagia, linfoadenopatia cervicale, presenza di essudato in sede locale, da questa sede: -diffusione locale otite, sinusite, linfoadeniti, ascessi tonsillari -diffusione sistemica polmoniti, meningiti, sepsi l’infezione determina la produzione di proteina M anticorpi anti (ma possibilità di reinfezione ) 9
Streptococchi
Cocchi Gram+, disposti in coppie o catenelle anaerobi facoltativi catalasi maggior parte della popolazione microbica orale e faringea rinvenuti a livello vaginale e cutaneo alcune specie dotate di particolare potere patogeno( S.pneumoniae, S.pyogenes, S.agalactiae)
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Streptococchi
Classificazione Emolisi:
-emolisi : area di emolisi verdastra
-emolisi (completa): alone trasparente
-emolisi: nessuna alterazione del terreno gruppo sierologico di Lancefield: antigene polisaccaridico permette di contraddistinguere altrettanti gruppi di streptococchi.
Esistono 20 gruppi identificati come A-H e K-V
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Streptococcus pyogenes
-emolisi Streptococco
-emolitico di gruppo A
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S.pyogenes
Fattori di patogenicità -
piastrine, meccanismo: pori transmembrana in seguito all’infezione si formano Ac contro streptolisina-O Streptolisina-O:
Streptolisina-S
labile all’O 2 : stabile all’O , lisa leucociti, cellule tissutali e 2 , non immunogena Meccanismo:provoca rilascio contenuti lisosomiali morte cellulare
tossine eritrogeniche
citotossicità- immunosoppressione esantema eritematoso (scarlattina) (superantigeni) effetti: febbre-
proteina M
si lega ad una proteina regolatrice della via alternativa del C +lipoteicoici protegge dalla fagocitosi fibrille
proteine tipo M proteina F
legano il frammento Fc delle IgG e IgA adesina
enzimi
: ialuronidasi, NADasi, streptocinasi, proteinasi 13
S.pyogenes
Epidemiologia Portatori sani 5-20% incidenza maggiore mesi invernali La colonizzazione è passeggera
- e
-emolitici (PMN del cavo orale) producono batteriocine che inibiscono S.pyogenes Trasmissione: via aerea (luoghi affollati) Infezioni dei tessuti molli sono precedute da colonizzazione della pelle
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S.pyogenes
Altre manifestazioni cliniche Impetigene/piodermite
: infezioni purulente della pelle Vescicole pustole croste Si verifica in bambini di 2-5 anni Erisipela: infezione acuta della pelle, dolore localizzato, eritema, scollamento della pelle
Cellulite:
interessa i tessuti sottocutanei profondi
Scarlattina
: eruzione cutanea, compare dopo 1-2gg dai primi sintomi di faringotonsillite, prima sulla parte superiore del torace e poi alle estremità -patina bianco-giallastra sulla lingua-l’eruzione scompare dopo 5-7gg
Fascite necrotizzante
: localizzata principalmente agli arti inferiori, dovuta ad alcuni ceppi lisogeni estesa distruzione tessuti molli e gravissima sintomatologia sistemica 15
Sequele post-streptococciche Malattia reumatica *
: caratterizzata da poliartrite migrante, cardite , corea, noduli sottocutanei ed eritema (segni minori di Jones), alterazioni del tratto P-Q elettrocardiogramma Jones). I sintomi si presentano a dell’infanzia.
, artralgie, elevazione degli indici ematochimici di flogosi (segni maggiori di 3 settimane di distanza da un episodio di angina streptococcica (faringite). La febbre reumatica tende a ricorrersi ed i sintomi ad aggravarsi, patologia tipica
Glomerulonefrite
: segue un’infezione cutanea e delle prime vie aeree, si manifesta con : proteinuria, edema, ipertensione, ematuria e albuminuria. Deposizione di immunocomplessi a livello glomerulare.
Eritema nodoso *
reazione tra epitopi di M e sarcolemma cellule muscolari 16
S.pyogenes
Approccio terapeutico La faringite da S.pyogens deve essere trattata a causa delle malattie post streptococciche: malattia reumatica, glomerulonefrite acuta circa 5% dei casi di faringite non trattata può evolvere verso le sequele
terapia necessaria
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Streptococcus pyogenes APPROCCIO TERAPEUTICO S.pyogenes
è rimasto TOTALMENTE SENSIBILE AI ß-LATTAMICI
non si conoscono ceppi Pen-R
-lattamici 1 a scelta
Penicilline Penicilline protette Cefalosporine Benzatino penicilline (Lunga attività, penicilline ritardo)
Macrolidi/lincosamidi nel pz allergico
Macrolidi 18
S.pyogenes
SENSIBILE AI ß-LATTAMICI a causa di : sintesi di ß-lattamasi inefficiente poca affinità per il bersaglio (PBPs)
(mutazioni primarie nelle PBP non sono selezionate)
meccanismi di scambio genetico inefficaci (Trasformazione o coniugazione) Bassa carica microbica nei portatori e nelle faringotonsilliti Estrema sensibilità alla penicillina (MIC-90: 0.006) Forte batteriocidia del farmaco Goossens and Sprenger, BMJ, 1998; Horn et al., CID, 1998
SENSIBILITA’ ALLA PENICILLINA in vitro SIGNIFICATO CLINICO Non predice ACCURATAMENTE l’eradicazione necessaria per evitare le complicanze LOCALI e POST-STREPTOCOCCICHE (RAA) FALLIMENTI: Variabili dal 20 al 30% con le diverse casistiche 20
PERCHE’ LA PENICILLINA NON ERADICA S.pyogenes SENSIBILE in vitro PATOGENICITA’ INDIRETTA : ß-lattamasi prodotte dalla PMN ( Porphyromonas , Prevotella , Staphylococcus , Hemophilus , Moraxella ..) I fallimenti terapeutici sono RIDOTTI se vengono usati farmaci insensibili alle ß-lattamasi: cefalosporine, amoxi-clavulanato, clindamicina macrolidi (in assenza di resistenza) TOLLERANZA : la penicillina non è battericida su certi ceppi in vitro EFFETTO PARADOSSO (batteriostasi) di alte concentrazioni di penicillina SITUAZIONE INTRACELLULARE con schermatura alla penicillina (stato di portatore non eradicabile con i ß-lattamici) COMPLIANCE 21
MALGRADO QUESTE LIMITAZIONI IL CLINICO PERCEPISCE I ß-LATTAMICI COME FARMACI DI 1 a SCELTA ASSENZA DI RESISTENZE BATTERICIDI PREVENGONO LE COMPLICANZE PREVENIBILI LUNGA ESPERIENZA, TOLLERABILITA’ OTTIMA MANEGEVOLEZZA ALLERGIA COMPLIANCE 22
S.pyogenes
MACROLIDI sono consigliati nelle linee guida per: pazienti allergici in caso di fallimento con ß-lattamici In Italia, tuttavia, i macrolidi sono stati spesso utilizzati come agenti di prima scelta Bisno et al., CID, 1997; Gillespie, Lancet, 1998; Mazzaglia et al., JAC 2000, Baquero et al. JAC 2000
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RESISTENZA AI MACROLIDI IN
S.pyogenes
Modificazione del bersaglio (r-RNA metilasi) codificata dal gene ermB
coinvolge tutti i macrolidi, lincosamidi e streptogramina B
(MLS
B
)
Costitutiva
( C )
ad alto livello o inducibile
( I )
Efflusso attivo Codificato dal gene mefA
coinvolge solo i macrolidi a 14 e 15 atomi
( M )
basso livello Domina il basso livello
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Weisblum, AAC, 1995; Sutcliffe et al., AAC, 1996
S.pyogenes
problematiche di resistenza In molti paesi attualmente i livelli di resistenza ai macrolidi sono < 5% Alti tassi di resistenza sono stati descritti:
•
GIAPPONE (1979): circa 70% (sierotipo T12) fenomeno ridotto spontaneamente
• • •
FINLANDIA (1995): 24%, dominato TAIWAN (1995): 70%, ancora alta prevalenza USA (2002): 48%, CLONALE, ancora alta prevalenza Brown, JAC, 1997; Kaplan, PIDJ, 1999; Martin et al., NEJM, 2002
S.pyogenes
Evoluzione della resistenza ai macrolidi in Italia
%R 20 15 10 5 0 45 40 35 30 25
* * * *
1993 1995 1996 1997 1999 2000 2001 2002 * two studies
.
Schito et al., JAC, 1997; Varaldo et al., CID, 1999;Bruno et al ., GIMMOC2001; Crotti, Medori and D’Annibale, GIMMOC 2001; Rondini, GIMMOC 2001; Soriano et al., JC, 2003.
FARINGITE diagnosi eziologica Si ricerca
solo
S.pyogenes
diagnosi diretta: campione TF, terreno AS montone
-emolisi, catalasi, bacitracina, antisiero per gruppo A diagnosi indiretta: titolo ASO
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LARINGITI
1) Laringiti come tali 2) Estensione di processi infettivi delle vie aeree superiori eziologia: virale ( v.parainfluenzali e influenzali, adenovirus, RSV) batteri che possono avere un ruolo: S.pyogenes, C.diphteriae (dove non è usato il vaccino), H.influenzae b e M.catarrahalis miceti rari: Candida, Histoplasma, Blastomyces,
Coccidioides
diagnosi: campioni prelevati da faringe o trachea, sangue
EPIGLOTTIDITI
Colpiscono i bambini 2-7 anni Forme molto gravi con soffocamento (e.edematosa)
rischio di batteriemia 85% dei casi eziologia: batterica per lo + H.influenzae b intubazione naso-tracheale per passaggio aria diagnosi: sangue no prelievi epiglottide
rischio soffocamento, ricerca di H.influenzae nel
SINUSITE
• Seni paranasali: sterili grazie al movimento
mucociliare
• I germi possono arrivare o dalle fosse
nasali o per estensione di processi infettivi dentali
• fattori di rischio: polipi nasali, traumi
facciali, intubazioni
ostacolo al deflusso del muco
• generalmente insorge in forma acuta come
complicanza del raffreddore Batteri coinvolti:
S.pneumoniae, H.influenzae, M.catarrhalis
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• Agenti
eziologici virali: rinovirus, virus influenzali, parainfluenzali e adenovirus
• miceti
appartenenti al genere Aspergillus, Mucorales
• Forme acute
croniche (per lo più anaerobi e streptococchi orali)
• diagnosi eziologica: nei casi più complessi
aspirazione o lavaggio seni
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S. epidermidis S. aureus P. aeruginosa K. pneumoniae SCN Streptococcus spp C. koseri M. catarrhalis H. influenzae S. pneumoniae S. agalactiae P. intermedia S. maltophilia E. coli
Negativi 17,3 13,5 9,6 9,6 7,7 5,8 3,8 3,8 3,8 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 13,5 Eziologia di sinusite cronica nell’adulto (2007-2008) 33
Biofilm
48% dei ceppi isolati sia gram positivi sia gram-negativi è risultato produttore di biofilm
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EMOFILI
• Piccoli bacilli Gram-
pleiomorfi
• Anaerobi facoltativi • Richiedono terreni
supplementati (V e X)
• Colonizzano spesso il
TRS durante i primi 5 mesi di vita
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EMOFILI Fattori di patogenicità
• Adesine e pili • LPS • Capsula (H.influenzae tipo b)
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EMOFILI Manifestazioni cliniche
• H.influenzae polmonite,sinusite,AECB,
otite,congiuntivite,meningite,epiglottite, batteriemia
• H.ducreyi
cancroide (ulcera venerea)
• H.parainfluenzae
sinusite, AECB, batteriemia,endocardite
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H.Influenzae
Resistenza agli antibiotici: sintesi di β-lattamasi % Farmaci attivi:amoxi, se bla+ penicilline protette dagli inibitori, , fluorochinoloni (nell’adulto) e cloramfenicolo (meningite) 30 22.4% 25 20 15 10 5 0 1992 1993 1995 1996 1997 1998 1999 2002 2003 2004
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Nicoletti et al., 2000; Schito et al., 2003; Marchese et al., 2005
Correlate alle Neisserie Cocco-bacilli gram negativi ( 2 a 2)
Moraxelle
Ossidasi positive Può essere ospite innocuo delle prime vie aeree 39
Moraxelle
Agente eziologico di: sinusite , otite, esacerbazioni acute della bronchite cronica Generalmente sensibile agli antibiotici bambini Sterile (20-35%)
Anaerobes
(2-5%)
S.pyogenes
(2-5%)
M.catarrhalis
(15-20%) Principale mec. di R: produzione di beta-lattamasi (BRO-1 e BRO-2)
>90% in tutto il mondo
adulti
M.catarrhalis
(2-10%)
Anaerobes
(0-9%)
S.aureus
(0-8%)
Strep spp.
(3-9%) Other (4%)
H.influenzae
(22-35%)
S.pneumoniae
(25-30%)
H.influenzae
(15-20%)
S.pneumoniae
(20-43%) 40
POLMONITE
Infezione del parenchima polmonare modalità di accesso dei m.i.
inalazione dall’ambiente e da altri individui -aspirazione (dalla cavità orale o dallo stomaco) -microaspirazione vie aeree sup. a inf.
-estensione da evento comune passaggio m.i. da infezione delle medie vie -via ematica rara
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POLMONITE acuta
broncopolmonite : focolai sedi di lesioni essudative variabile, e infiltrative, disseminati Essudato catarrale, emorragico, purulento o in n
°
confluenti.
fibrinoso, polmonite lobare o franca : intero lobo polmonare polmonite interstiziale : tipicamente virale, tessuto connettivo interstiziale
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salute,
POLMONITE acuta
Può colpire soggetti in perfette condizioni di tuttavia esistono fattori predisponenti: 1)compromissione di meccanismi difensivi locali 2)compromissione immunità 3)patologie infettive nelle alte vie respiratorie 4)lesioni infettive locali che predispongono a sovrainfezione
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POLMONITE acuta
Adulti : + batteriche – virali bambini comunitaria: atipici di : + virali - batteriche morte
S.pneumoniae
nei + importante ricoverati-ventilazione agente eziologico batterico. H.influenzae, S.aureus, germi nosocomiale:letalità elevata (20-60%), principale causa assistita, intubazione- Enterobacteriaceae
in pz.
immunocompromesso: P.carinii, Rhodococcus equi.
P neonatale :S.agalactiae Aspergillo, CMV, C.neoformans, Legionella, Micobatteri, Nocardia,
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POLMONITE acuta agenti eziologici virali più importanti Virus influenzali A e B, parainfluenzali, RSV, adenovirus, morbillo, CMV, VZV, HSV, HBV, hantavirus.
Altri (echovirus, coxsackievirus B, rinovirus)
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POLMONITE acuta agenti eziologici fungini più importanti
• Aspergillus: per inalazione i conidi raggiungono gli
alveoli, aspergilloma:ammasso di ife nelle cavità polmonari
• C.albicans:
più comunemente dà altre manifestazioni
• Coccidioides immitis: sintomatologia lieve con
risoluzione spontanea, in certi gruppi etnici, malati AIDS, donne gravide si può avere una forma disseminata letale
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POLMONITE acuta agenti eziologici fungini più importanti
• Criptococcus neoformans
: in pz. immunosoppressi AIDS, trapiantati
• Histoplasma capsulatum
: deiezioni uccelli e pipistrelli.
disseminata In
pz.
con AIDS istoplasmosi 50% interessamento polmonare
• P.carinii
:principale causa di polmonite in pz. con AIDS T CD4 < 200/ml chemioprofilassi
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ASCESSO POLMONARE
Processo parenchima di origine endogena polmonite acuta o cronica ematica campioni:
suppurativo ascessi multipli liquido necrotico agenti eziologici: batteri e miceti pleurico, bronchiale, BAL… emocoltura
del diffusione spazzolatura
EMPIEMA
Empiema: presenza di germi e PMN nella cavità pleurica agenti eziologici: S.aureus, anaerobi orali, E.coli, K.pneumoniae, S.pneumoniae, S.pyogenes,
E.hystolytica
M.tuberculosis
(più comunemente solo pleurite), Aspergillus,
S.pneumoniae
aspetto microscopico Cocchi Gram+ lanceolati o piriformi disposti coppie (diplococchi) o in corte catenelle capsulati (colorazione negativa) Catalasi negativi Anaerobi facoltativi 50
Esame microscopico
• A fresco, Gram, colorazione negativa • Idoneità del campione (>25 leucociti e <10 cellule epiteliali squamose per campo)
Colorazione negativa
Murray
et al
., 2000 51
Campioni di espettorato -broncoaspirato
L’esame di GRAM è visto come:
Non INVASIVO SEMPLICE
VELOCE
ECONOMICO
UTILE per stabilire la terapia iniziale SVANTAGGI Mancanza di un gold standard Variabilità Intra-osservatore 30-40% dei pazienti non producono campioni bassa sensibilità (35-60%)
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BASSA SENSIBILITA’ del GRAM Può essere una IMPRESSIONE FALSA conseguente a: Uso Indiscriminato nei pazienti anche in assenza di prove CLINICHE O RADIOLOGICHE accurate di polmonite Uso su pazienti che sono stati PRETRATTATI con antibiotici Processamento di campioni NON IDONEI (non profondi)
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Su campioni IDONEI La colorazione di GRAM permette la visualizzazione di un tipo batterico predominante E SE I RISULTATI Sono riferiti RAPIDAMENTE posso aiutare nella scelta della molecola più appropriata
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CAMPIONI FIBRO-BRONCOSCOPICI
La colorazione di Gram del fluido rappresenta una buona guida per la terapia mentre si attende l’esame colturale Un esame di Gram positivo predice una crescita di > 10 3 CFU/ ml con una sensibilità dell’ 80%
BRONCOLAVAGGIO
Esame microscopico delle cellule: > 5% contenenti batteri: diagnosi positiva con sensibilità di > 90% e specificità vicina al 100%.
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colorazione di GRAM Liquor
• •
Per
S.pneumoniae
specifictà e sensibilità elevata: circa 90% Sensibilità aumenta con il n
°
di germi
necessario concentrare il liquor
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S.pneumoniae
aspetto macroscopico colonie su AS 1mm -emolitiche ( in anaerobiosi) più mucose rispetto a quelle degli altri viridanti colonie mucose ( maggiore) aspetto a pedina di dama (colonie vecchie ) 57
(Gram)
Pneumococchi
Diagnosi microbiologica Materiali: espettorato, sangue, esame microscopico diretto diplococchi G+ isolamento colturale identificazione colonie -emolitiche test optochina test sali biliari omniserum 58
Esame colturale
•Alfa emolisi •Colonie più mucose •Colonie più grandi •A pedina di dama Murray
et al
., 2000 59
Saggi per l’identificazione di
S.pneumoniae
Optochina : S.pneumoniae opto-S Limiti:esistono pneumococchi opto-R e streptococchi viridanti, se inoculo basso, possono essere inibiti Sali biliari : S.pneumoniae bile-S Limiti: ceppi con lisi ritardata Agglutinazione : siero polivalente Limiti: cross reattività con altri streptococchi viridanti
Murray
et al
., 2000 60
S.pneumoniae
struttura parete 61
Pneumococchi
Patogenesi ed epidemiologia • patogeni dell’uomo che colonizzano naso faringe (% variabile) • Popolazione bersaglio bambini, anziani • Fattori predisponenti: precedente malattia respiratoria virale (influenza, morbillo) o altre condizioni all’epitelio bronchiale e/o interferiscono con l’eliminazione dei batteri • Responsabile di 3-5 milioni di casi di morte nel mondo/anno che provocano danni 62
Pneumococchi
Patogenesi ed epidemiologia ↙
Prime vie aeree
↘
Vie respiratorie profonde
polmonite
circolo sanguigno ↓ ↓
pneumolisina batteriemia ↘
SNC
Meningite ↙
↓ ↓ seni, orecchio medio
sinusite, OMA 63
Pneumococchi
Fattori di patogenicità
•
CAPSULA
complessi potere antifagocitario • Composizione: polisaccaridi semplici e • 90 sierotipi differenti (reazione di rigonfiamento capsulare) • Fenomeno di trasformazione capsulare • ceppi mutanti non capsulati non virulenti 64
Pneumococchi
Fattori di patogenicità
• PNEUMOLISINA • meccanismo d’azione: pori transmembrana • distrugge integrità dell’epitelio respiratorio riduzione del battito ciliare • distrugge integrità della barriera endoteliale diffusione dagli alveoli al circolo sanguigno 65
Pneumococchi
Fattori di patogenicità
• proteasi per IgA sieriche • autolisina e acidi teicoici • neuraminidasi sialico sulle mucose : impedisce la reazione di intrappolamento dei batteri nella mucina operata dalle IgA lisi cellulare con liberazione di pneumolisina, frammenti di peptidoglicano attivazione complemento (via alternativa) taglia residui di acido 66
Pneumococchi
Fattori di patogenicità
• Jaluronidasi: invasina • Adesina A di superficie (Psa A): omologia di sequenza con altre adesine streptococciche, mutanti PsaA non virulenti • proteina legante colina (Cbp A) Promuovono adesione a pneumociti e cellule endoteliali 67
Pneumococchi
manifestazioni cliniche
Polmonite lobare
S.pneumoniae
Trasmissione per via aerea si moltiplica a livello degli alveoli edema sieroso PMN e GR (espettorato rosa) Passaggio nel circolo sanguigno batteriemia (25-30% dei casi) No danno strutturale al polmone Sintomi: intensa astenia, dispnea, dolore toracico puntorio, tosse produttiva, rialzo termico e brivido scuotente Casi fatali 20% In pazienti defedati in seguito a polmonite: endocarditi e artriti
sinusite ed otitie media acuta
normalmente precedute da un infezione virale del tratto respiratorio superiore O.M.A principalmente nel bambino Sinusite colpisce pazienti di tutte le età Focolaio di partenza di una meningite acuta
meningite
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ESAME COLTURALE DELLE SECREZIONI RESPIRATORIE
• • • • • •
Valore dell’ esame culturale dell’espettorato in ROUTINE: DISCUTIBILE per patogeni diversi da: Mycobacterium,
Legionella
Esame quantitativo: non garantisce migliori risultati sensibilità drasticamente ridotta in pazienti in terapia antibiotica. Il Gram può essere più predittivo per
S.pneumoniae e Haemophilus
I risultati dell’esame colturale possono NON CORRELARE con quelli ottenuti dall’emocoltura,dal liquido pleurico o dagli esami sierologici Sensibilità eccellente quando SOLO UNA SPECIE è presente BRONCOASPIRATO : esame quantitativo 10 5 cfu/ml Carrol, JCM, 2001
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ESAME COLTURALE DELLE SECREZIONI RESPIRATORIE
CAMPIONI FIBRO-BRONCOSCOPICI Sensibilità (70-97%) e Specificità (95-100%)
ESAME COLTURALE QUANTITATIVO BREAKPOINT: > 10 4 organismi/ml
TASSO DI FALSI NEGATIVI ALTO:
sito di campionamento (differenze anche di 50-volte tra aree adiacenti)
dopo terapia antibiotica
stadio iniziale di polmonite
RISULTATI FALSI POSITIVI CON:
pazienti con bronchite cronica
pazienti con danni strutturali al polmone
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ESAME COLTURALE DELLE SECREZIONI RESPIRATORIE LAVAGGIO BRONCOALVEOLARE
• • •
Il campione deriva da circa 100 milioni di alveoli, un area molto più grande di quella analizzata mediante broncoscopia. QUANTIFICAZIONE.
LIMITE DIAGNOSTICO: 10 4 Sensibilità e specificità
CFU/ ml 95-100% ESTREMAMENTE UTILE NELLA POLMONITE ASSOCIATA A VENTILAZIONE
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ESAME COLTURALE DELLE EFFUSIONI PLEURICHE
Incidenza delle effusioni varia con i patogeni: S.pneumoniae: 10% Enterobatteri e Pseudomonas: 50%-70% S.pyogenes: 95% Quando le colture sono positive la specificità e la sensibilità sono circa 100%
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EMOCOLTURA
Le emocolture sono positive solo nel 10-30% dei casi Ospedalizzati di CAP Nonostante questa bassa sensibilità la maggior parte delle linee-guida raccomandano questo test Sensibilità è aumentata nei pazienti con
CAP grave
avanzata
HIV bambini
neoplasie
età residenza protetta
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EMOCOLTURA
•
Quasi sempre batteriemia positiva nei casi di meningite
•
Talvolta positiva anche con liquor negativo
•
Sempre raccomandata
74
BLOOD CULTURE
At least 2 samples per day Time to positivity may vary High specificity helps in guiding etiological therapy
Ricerca Antigene Urinario
Mette in evidenza : antigene C polisaccaridico di parete Vantaggi: Campione facilmente ottenibile Test semplice e veloce: 15 min Non influenzato da una precedente terapia antibiotica Sensibilità e specificità: 70% circa 60% (aumenta nei pazienti batteriemici) e Limiti: falsi positivi nei bambini Consigliato nel paziente adulto ad alto rischio per cui non è possibile ottenere un risultato dimostrativo con il Gram
Butler et al., 2003;
76
Roson et al., 2004
Ricerca Antigene C-polisaccardico nel liquor
In caso di
meningite
ricerca antigene urinario: bassa sensibilità, ma buona direttamente su liquor Vantaggi: Test semplice e veloce: 15 min Non influenzato da una precedente terapia antibiotica Sensibilità uguale o inferiore al Gram Costo più elevato del Gram
Ricerca DNA
PCR e Real-time PCR
POSSIBILE amplificazione di geni ply (pneumolisina) e lyt (autolisina) e r-RNA 16S ma rimane
COSTOSA e SPERIMENTALE (non per tutti i laboratori) Estrema sensibilità non permette in alcuni campioni la differenziazione tra INFEZIONE e COLONIZZAZIONE
Applicabile a : liquor, emocoltura, sangue intero Schuurman et al., 2004
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Streptococcus pneumoniae
• Si conoscono 90 sierotipi ma 35 solo 30 hanno rilevanza in patologia umana • Solo pochi sierogruppi sono responsabili della maggior parte delle
forme invasive (4, 6, 9, 14, 18, 19,23, )
• Sono quelli che MEGLIO ADERISCONO alle mucose e che evolvono verso la antibiotico-resistenza 79
Sierotipizzazione
Si esegue con sieri specifici •Reazione di rigonfiamento capsulare (Quellung reaction) Cross reattività all’interno dei sierogruppi •Agglutinazione Ceppi non tipizzabili 1% centro specializzato invio a 80
Streptococcus pneumoniae
La distribuzione dei sierotipi funzione del tempo e delle varia zone geografiche in
Sierotipizzazione
Importante per determinare l’utilità dei vaccini in una determinata area geografica
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Streptococcus pneumoniae
In Italia i dati di sierotipizzazione disponibili ( limitati ) indicano che circa:
•l’80% dei ceppi orofaringei colonizzanti •l’80% dei ceppi di
S.pneumoniae
isolati da casi di •l’80% su patogeni provenienti da emocolture meningiti appartengono ai 7 sierogruppi inclusi nel vaccino epta-valente Questi dati ben si confrontano con le percentuali di
coverage
riportate dalla letteratura per Europa, Nord America, Africa e Oceania .
Marchese et al., MDR, 2000; Marchese et al., Emerg. Infect. Dis., 2002; Pantosti et al., CID 2000
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Pneumococchi
saggio degli antibiotici Diffusione da disco: • Oxacillina per i beta-lattamici • Oxa-S: ceppo sensibile a tutti i beta lattamici • Oxa-R:ceppo resistente alla penicillina, ma non necessariamente a tutti i beta lattamici 83
Pneumococchi
Resistenza agli antibiotici- Approccio terapeutico-profilassi
• Anni ’40 introduzione penicillina • anni’80-’90 diffusione resistenza (pen, macrolidi, SXT,Ch, Tc) a livello mondiale • Italia: penicillino-resistenza
della 15 20% 30-40% eritromicino-resistenza
84
S.pneumoniae
1944
Thanks to PENICILLIN….He Will Come Home!
85
S.pneumoniae
1967
Papua Nuova Guinea : descrizione del primo ceppo pen-I (MIC: 0.12mg/L) 86
cloramfenicolo
-lattamici macrolidi
S.pneumoniae
multi-resistente
tetraciclina fluorochinoloni cotrimossazolo
87
Evoluzione della Resistenza (%) alla penicillina in
It
al
ia 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 1992 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 % R
88 Marchese
et al
., 1996: Marchese
et al
., 2001; Marchese
et al
., 2003
Evoluzione della Resistenza (%) ai macrolidi in Italia
50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 % R
89 Marchese
et al
., 1996: Marchese
et al
., 2001; Marchese
et al
., 2003
Problematiche di resistenza emergenti
•
Fluorochinoloni :
segnalazioni da alcune aree geografiche (Hong Kong, Canada).
•
Glicopeptidi :
Nel 2000 descrizione del primo ceppo clinico tollerante a vancomicina in paziente pediatrico con meningite recidivante Secondo ceppo clinico segnalato in Colombia 2003 Ho Po
et al
. AAC, 1999; Chen
et al
., 1999; McCullers
et al
., CID, 2000, Hidalgo
et al
., 2003
S.pneumoniae
rilevanza clinica della resistenza
• Resistenza ai
beta-lattamici
: importante quando MIC alla penicillina 4mg/L e nel paziente immunocompromesso
I bassi livelli di resistenza possono essere superati in vivo
• Resistenza ai
macrolidi
: difficile stabilire una correlazione, tuttavia sono state descritte recidive fatali di polmonite sia con ceppi
erm
che con
mef
• Resistenza ai
fluorochinoloni
: descritti alcuni casi 91 di fallimento terapeutico Mandell
et al
. CID 2003
Conclusioni
-lattamici aumento
mondo : resistenza alla penicillina in
costante
in ITALIA (mediamente 16%) e nel Amoxicillina : supera completamente L-L pen-R e quasi completamente H-L pen-R Cefalosporine 3aG iniettabili: superano quasi completamente L-L e H-L pen-R 92
Conclusioni
•
macrolidi
: resistenza in ITALIA (% > 40) e nel mondo
costante aumento
in • • prevalenza alto-livello MLS B , ma in diminuzione
SXT, Tetraciclina
: resistenza in in ITALIA (% ~ 30) e nel mondo
costante aumento nuovi fluorochinoloni
: resistenza rarissima ITALIA e resto del mondo (<1%) in 93
Pneumococchi
Resistenza agli antibiotici- Approccio terapeutico-profilassi
OMA, sinusite
: amoxicillina, cefalosporine
Polmonite
: penicillina, amoxicillina, macrolidi (anche per i fluorochinoloni, vancomicina
Meningite
pazienti allergici) : penicillina, cef. di 3 ridotta risposta anticorpale Copertura attesa oltre 90% Copertura attesa molto variabile a --ceppi G PEN-R: (cefotaxime, ceftriaxone), ch-- ceppi PEN-R: vancomicina, rif, ch Vaccino 23-valente: poco o per nulla efficace nei bambini al di sotto dei 2 anni e nei soggetti con Vaccino coniugato eptavalente: + immunogeno 94
Micoplasmi
• Le forme capaci di vita autonoma più piccole (125-250nm) • Totale assenza di parete cellulare (no beta-lattamici) (pleiomorfi) • Membrana a tre strati ricca di steroli • Aerobi obbligati (
M.pneumoniae
) aerobi-anaerobi facoltativi • Difficili da coltivare • Colonie aspetto a “uovo fritto” 95
Micoplasmi
• sono ubiquitari, parassiti di diverse • • specie animali e vegetali • 11 specie colonizzano o causano malattia nell’uomo
M.pneumoniae
: infezioni dell’apparato respiratorio
M.hominis, M.genitalium, U.urealyticum
infezioni genito-urinarie : 96
M.pneumoniae
• Si moltiplica sulla superficie delle cellule epiteli (adesine e citolisina emolitica) (affinità) degli • Agente eziologico di polmonite atipica primaria (nel pz.
Giovane 2 ° a S.pn) • Danneggiamento epiteli e innesco processo flogistico, fase iniziale non grave poi precipita • Si comporta da superantigene: stimola le cellule infiammatorie a migrare nel sito d’infezione e a rilasciare citochine • Ricerca diretta e ricerca indiretta Gli anticorpi sono diretti contro i glicolipidi della membrana esterna , comuni ad altri microorganismi o tessuti falsi + in pz. Infettati da altri micoplasmi o con meningite batterica, sifilide o pancreatite 97 • Terapia: macrolidi, tetracicline e fluorochinoloni
Chlamydie
• Piccoli batteri gram • Parassiti endocellulari obbligati (non producono ATP) • Presenza di porine MOMP (antigeni diversi: serovar) • Assenza di peptidoglicano (no sensibilità -lattamici), strato di prot. ricche di cisteina CRP (cystein-rich protein) • Ciclo dimorfico:corpo elementare (forma infettante) e corpo reticolare (forma intracellulare) • Terapia: 1 a scelta: tetracicline, macrolidi, 2 fluorochinoloni a : 98
99
C. pneumoniae
• Identificata nel 1976 • Causa CAP di modesta gravità nei giovani • L’infezione asintomatica è abbastanza comune (nella maggior parte degli adulti) • Possibile associazione con malattia ischemica del miocardio (corpi e. nelle lesioni dell’endotelio coronarico) • Diagnostica:ricerca di anticorpi nel siero, sonde ad acidi nucleici ricerca antigeni con immunofluorescenza 100
Legionella
Con il nome Legionella si identifica un gruppo di batteri costituito da circa 44 specie, suddivise in 70 sierogruppi. Circa la metà di queste risultano patogene ed in particolare la
Legionella pneumophila
di sierogruppo 1 e 6 è quella maggiormente implicata nella patologia umana.
Edelstein and Cianciotto, PPID, 2005
Legionella
Isolata dal tessuto polmonare di soggetti deceduti per una forma di polmonite partecipanti ad un convegno di Legionari Americani, in un albergo di Filadelfia nel 1976 ed etichettata come "
malattia dei legionari
".
Da materiali umani oltre una dozzina di specie diverse, ma nell’85% dei casi:
L.pneumophila
(70-75%) e
L. micdadei.
Edelstein and Cianciotto, PPID, 2005 102
Filadelfia , 1976: 200 casi , 29 morti
Legionelle
B astoncini Gram-, aerobi, sottili e pleomorfi, mobili per uno o più flagelli polari o laterali si nutrono del materiale organico presente nell’ambiente.
Edelstein, MCM, 2007 104
Legionella
Estremamente esigenti dal punto di vista nutrizionale (in laboratorio) per la crescita è necessaria la presenza di L cisteina e sali di ferro che stimolano il loro metabolismo Colonie visibili dopo 3 giorni di incubazione Edelstein, MCM, 2007 105
Legionelle
Parassiti intracellulari facoltativi, si moltiplicano nei protozoi, nei fagosomi dei monociti e dei macrofagi alveolari
Edelstein and Cianciotto, PPID, 2005 106
Legionella: microorganismo intracellulare. Protozoi: riserva ambientale di legionelle; cavalli di Troia
Hartmanella vermiformis
Human alveolar epithelial cells 4h 12h Transmission electron micrographs of
Hartmanella vermiformis
(A and B) and WI-26 type I human alveolar epithelial cells (C and D) infected with
L. pneumophila
AA100 at 4 h (A and C) and 12 h (B and D) postinfection. The open arrows in panels A and C indicate RER-surrounded phagosomes, while the b's indicate bacteria. Note that the whole cell (B and D) becomes heavily infected with numerous bacteria (a few hundred to a thousand) by 18 h postinfection.
Hartmanella vermiformis (un’ameba) che sta entrando in contatto con
Legionella Legionella
persiste nelle amebe all’interno di vacuoli. In un modo che rappresenta un modello molto interessante per l’interazione con i macrofagi alveolari L’inizio di un’interazione. che probabilmente rappresenta il modus vivendi abituale per Legionella
Legionella
ALTRI FATTORI DI VIRULENZA
Produzione di una serie di enzimi proteolitici
(fosfolipasi C
,
metallo-proteasi)
in grado di danneggiare gravemente le cellule parassitate.
Hsp60 aumenta invasione (cell. epiteliali) Resistenza ai peptidi cationici (rcp) Fosfatasi, RNasi, lipasi, SOD, lattoferrina, ecc
Citotossina
e
Fosfatasi
(blocca la produzione di anione superossido da parte dei neutrofili).
Edelstein and Cianciotto, PPID, 2005 109
Legionelle
EPIDEMIOLOGIA
Distribuzione ubiquitaria: presenti in diversi habitat caratterizzati dalla presenza di acque dolci superficiali, che possono occasionalmente contaminare acque di umidificazione di impianti di condizionamento, acque non trattate ed usate a scopo industriale o domestico, pulviscolo atmosferico.
Parassiti di amebe e protozoi ciliati, in biofilm 110
Legionelle
E' presente a basse concentrazioni negli ambienti acquatici senza che ciò dia luogo ad alcuna patologia (spesso non rilevabili analiticamente).
Le patologie possono invece insorgere soltanto quando il batterio prolifera e si porta a concentrazioni elevate in sistemi idrici artificiali che non siano adeguatamente progettati, realizzati e mantenuti.
Legionella
Trasmissione: avviene per inalazione di batteri presenti nell’aerosol prodotto da sistemi di condizionamento o docce contaminati.
Provoca un processo infiltrativo lobare: polmonite purulenta acuta.
Entra all’interno dei macrofagi e dei monociti per fagocitosi: mentre l’attività dei vacuoli fagosomiali si arresta, i batteri si replicano e lisano le cellule.
No trasmissione interumana.
Edelstein and Cianciotto, PPID, 2005 112
Le patologie causate da Legionella sono localizzate al tratto respiratorio Malattia del legionario Da una polmonite blanda che non richiede ospedalizzazione (walking pneumonia) Ad una polmonite multilobare grave, mortale Febbre di Pontiac Simil-influenzale Guarisce spontaneamente Le differenze nella gravità Sono probabilmente dovute allo stato immunitario delle persone colpite
Legionelle
SINDROMI CLINICHE
L’infezione asintomatica è frequente in tutti i gruppi d’età.
i fattori di rischio sono il fumo, bronchite cronica, enfisema,terapia con steroidi, diabete mellito
L. pneumophila
(sierotipi 1 e 6) provoca una grave forma di polmonite detta "malattia dei legionari", spesso complicata da lesioni renali ed epatiche e può presentare una mortalità elevata in assenza di pronto intervento terapeutico.
forma febbrile simil-influenzale, con tendenza spontanea alla guarigione, nota come "
febbre di Pontiac
“ ruolo essenziale svolto dalle condizioni immunitarie dell’ospite al momento dell’infezione 114
Legionella
DIAGNOSI DI LABORATORIO
Campioni:
liquido pleurico, liquido di lavaggio bronchiale, frammenti bioptici polmonari e sangue.
Le legionelle si colorano debolmente con il colorante di Gram.
Esame microscopico:
dimostrazione mediante immunofluorescenza
diretta
nei campioni clinici
Esame colturale:
atmosfera al 3-5% di CO2, temperatura 35ºC, crescita lenta, formazione di piccole colonie (1-3 mm) con aspetto di vetro smerigliato (BCYE). L’isolamento è difficile dall’espettorato per la presenza di PMN Tronel and Hartmann, Lett Appl Microbiol, 2009 115
Legionella
DIAGNOSI DI LABORATORIO
Rivelazione antigenica:
di antigeni di Legionella nelle urine dei pazienti con metodi immunologici.
è possibile dimostrare la presenza
Test sierologici:
ricerca di anticorpi specifici mediante reazioni di immunofluorescenza
indiretta
utilizzando come antigene legionelle da coltura
in vitro,
un aumento del titolo anticorpale di 4 o più volte (fino a 128 o più) è considerato diagnostico. La risposta potrebbe essere ritardata con un aumento del titolo non osservabile fino a dopo 3 settimane di malattia. Titoli elevati possono occasionalmente persistere per lunghi periodi di tempo.
Tronel and Hartmann, Lett Appl Microbiol, 2009 116
Legionella
qPCR Determina il numero dei genomi, ma non sempre si ha un corrispondente numero di CFU (causa VBNC) Uso di etidio monoazide che si lega al DNA delle cellule morte o con parete compromessa che non può essere amplificato Tronel and Hartmann, Lett Appl Microbiol, 2009 117
Legionella
•
TERAPIA
In vitro
le Legionelle sono sensibili ad un ampio spettro di farmaci antibatterici.
Per la loro localizzazione intracellulare,
in vivo
sono sensibili a pochi farmaci:
MACROLIDI: azitromicina, claritromicina, (eritromicina), rifampicina e alcuni chinoloni (levofloxacina, ciprofloxacina)
118
LE INFEZIONI DELLE BASSE VIE RESPIRATORIE
Rappresentano, a livello mondiale, la principale causa di morte in seguito ad infezione
Pinner et al., JAMA, 1996
LE INFEZIONI DELLE BASSE VIE RESPIRATORIE
La POLMONITE ACQUISITA IN COMUNITA’ nota come CAP (
COMMUNITY-ACQUIRED PNEUMONIA
) è quella che incide maggiormente
Pinner et al., JAMA, 1996
CAP - necessita ospedalizzazione L’INCIDENZA VARIA SIGNIFICATIVAMENTE DIPENDE DAL PAESE CONSIDERATO (DISPONIBILITA’ DI FARMACI APPROPRIATI DA PARTE DEL MEDICO DI BASE) E DELL’ETA’: 20-60%
Bartlett et al., CID, 2000
EZIOLOGIA DELLE CAP
PATOGENI MICROBICI > 100
BATTERI: aerobi, anaerobi, Gram +, micobatteri BATTERIO-SIMILI: MCL, Coxiella,
Nocardia
(FUNGHI: patogeni, opportunisti) VIRUS: influenza e hantavirus Bartlett et al., CID, 2000
L’EZIOLOGIA DELLE CAP VARIA
popolazione studiata(età)
caratteristiche dei pazienti (fattori di rischio)
area geografica considerata
studi microbiologici
ANCHE PER I PAZIENTI OSPEDALIZZATI VI E’ UN 40-60% DI CASI PER I QUALI NON E’ POSSIBILE OTTENERE UNA DIAGNOSI
LA CAP A LIVELLO DOMICILIARE Mortalità
1% POCHI STUDI e DATATI LA VALUTAZIONE MICROBIOLOGICA: MOLTO RARA
CONSENSUS
Micoplasma
(correlato all’età)
>Chlamydia > S.pneumoniae >H.influenzae > altri
Mandell et al., CID, 2000
CAP
GRAVE
CONSENSUS
S.pneumoniae: la causa PIU’ COMUNE (fino al 55%) 60% di tutte le CAP batteriemiche (
10%) C.pneumoniae: fino al 10 % (epidemico) H.influenzae: fino al 9%, particolarmente in pz con BPCO Enterobacteriaceae: particolarmente negli anziani MS-S.aureus (influenza): P.aeruginosa: RARA ( < 0.2%) Legionella: soprattutto pneumophila 1, RARA Mandell et al., CID, 2000
CAP GRAVE
In PAZIENTI con BPCO: INFEZIONI MISTE FREQUENTI (età): H.influenzae, S.pneumoniae, C.pneumoniae, Enterobatteri, MS-S.aureus
CAP GRAVE (mortalità 35-50%) e CAP nelle ICU: S.pneumoniae (il PIU’ COMUNE) seguito da Enterobacteriaceae, Legionella Torres et al., Am. J. Resp. Crit. Care Med., 1996: Bartlett et al., CID, 2000; Mandell et al., CID, 2000
TRATTAMENTO DELLE CAP
LE DIFFICOLTA’ VANNO CONTROLLATE
l’ EZIOLOGIA SPESSO rimane SCONOSCIUTA per cui si rende necessario l’instaurarsi TEMPESTIVO di una (
µ
) TERAPIA EMPIRICA
SFAVOREVOLE IMPATTO DELLA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI SULLA RISPOSTA CLINICA
RESISTENZA dello S.pneumoniae: CONSEGUENZE CLINICHE
La RESISTENZA alla PENICILLINA (MIC
4 mg/L) POTREBBE NON RAPPRESENTARE UNA MINACCIA ( MORTALITA’) PER LE INFEZIONI NON-MENINGEE
ANCHE BASSI LIVELLI di RESISTENZA ai MACROLIDI PORTANO A FALLIMENTI CLINICI E BATTEREMIE IMPROVVISE NELLE CAP
La RESISTENZA ai FQ (NUOVI COMPOSTI) PORTA A FALLIMENTI CLINICI NELLE CAP Meera et al., CID, 2000; Bush et al., CID, 2000; Low et al., NEJM, 2001
La TERAPIA INIZIALE più APPROPRIATA per il trattamento di una CAP in tutti i pazienti e particolarmente
negli anziani
nei pazienti con BPCO DEVE INCLUDERE LA COPERTURA DI:
S.pneumoniae
, H.influenzae,
Enterobacteria, MS-S.aureus
INFEZIONI DELLE BASSE VIE RESPIRATORIE UN TRATTAMENTO ADEGUATO, NELL’OTTICA DI PREVENIRE L’OSPEDALIZZAZIONE DEVE GARANTIRE LA COPERTURA DI TUTTI I PATOGENI EXTRACELLULARI INDIPENDENTEMENTE DA POSSIBILI CARATTERI DI RESISTENZA Le CEFALOSPORINE PARENTERALI di 3 a GENERAZIONE HANNO QUESTO TIPO di SPETTRO
Le CEFALOSPORINE PARENTERALI di 3 a GENERAZIONE
IN ITALIA SONO DISPONIBILI PER IL MEDICO DI BASE DIVERSE CEFALOSPORINE PARENTERALI di 3a GENERAZIONE, che vengono ampiamente utilizzate IN AMBITO DOMICILIARE
Sessa, ISAIA STUDY, 2001
Le CEFALOSPORINE PARENTERALI di 3a GENERAZIONE
GLI ASPETTI DISTINTIVI DI QUESTI FARMACI in termini MICROBIOLOGICI e di FARMACOCINETICA/FARMACODINAMICA RISPETTO AI FARMACI ORALI HANNO CONTRIBUITO A: DIMINUIRE LE PERCENTUALI DI RESISTENZA nello
S.pneumoniae
e in ALTRI PAOGENI RESPIRATORI PER LA VELOCITA’ DI BATTERIOCIDIA E PER LE MBC MANTENUTE NEI TESSUTI AUMENTO DELL’EFFICACIA TERAPEUTICA DELLA TERAPIA INIZIALE RIDUZIONE DELLA NECESSITA’ DI OSPEDALIZZARE
Le CEFALOSPORINE PARENTERALI di 3a GENERAZIONE EVIDENZIANO UN’ ATTIVITA’MOLTO DIVERSA nei riguardi di
S.pneumoniae
il PIU’ IMPORTANTE PATOGENO RESPIRATORIO
CONFRONTO IN TERMINI DI POTENZA
IN VITRO
DELLE CEFALOSPORINE PARENTERALI di 3a GENERAZIONE NEI RIGUARDI DI
S.pneumoniae
FARMACO CARATTERISTICHE CEFTRIAXONE CEFOTAXIME CEFODIZIME Ha dei BREAKPOINTS SPECIFICi dell’ NCCLS Supera la resistenza alla LL penicillina e quella alla HL nella maggior parte dei casi Esperienza clinica limitata CEFTIZOXIME CEFTAZIDIME NCCLS Guidelines, 2001 Meno attivo Può essere poco efficace anche su ceppi resistente alla LL-penicillia NON è un farmaco antipneumococcico
QUANDO NELLA CAP SI HA IL SOSPETTO CHE I PATOGENI SIANO ATIPICI LE PIU’ RECENTI LINEE GUIDA INTERNAZIONALI SUGGERISCONO DI ASSOCIARE UN MACROLIDE AD UNA ADEGUATA CEFALOSPORINA PARENTERALE di 3 a GENERAZIONE IDSA, 2000; ERS, 2000; ATS, 2001
ANTIMICROBIAL RESISTANCE
IN RESPIRATORY PATHOGENS
MAY
CONTRIBUTE TO
•
induce therapeutic failures
•
increase morbility
•
increase cost
•
produce excess mortality
Bartlett, et al., Clin. Infect. Dis., 1998.
136
Enterobacteriaceae
ß-lattamasi cromosomiche di Tipo I resistenti a diversi farmaci e inibitori suicidi ßL mediati da plasmidi : famiglie TEM e SHV e ESßL (ancora rare in Italia) ßL derivati dalle TEM e resistenti agli inibitori (IRT): in crescita per il largo uso dei farmaci RESISTENZA MULTIPLA AI FQ e AG (permeabilità ) Amicosante et al., AAC, 1999; Marchese et al., AAC, 1999; Livermore, JAC, 2000
Enterobacteriaceae
Synthesis of ESBL
in members of the family
has reached a level of 12 e 18% in Italy
Several ESBL-positive strains
present multiple resistance (fluoroquinolones and aminoglycosides)
138
Problematiche di resistenza agli antibiotici nelle
Enterobacteriaceae
e in
P.aeruginosa
Cefalosporinasi cromosomiche inducibili TEM-1 resistenza alle penicilline antipseudomonas -lattamasi plasmidiche a spettro esteso Adenil transferasi (resistenza all'amikacina) Impermeabilità (resistenza a tutti gli aminoglicosidi) Carbapenemasi Mutazione nella porina OprD (imipenem-resistenza) Resistenza alla ciprofloxacina (
gyrA, parC
) Eflusso attivo (fluorochinoloni)
Westbrock et al., 1999; Jalal et al.,2000; Ciofu et al., 2001, Murray et al., 2003
Drug Resistance in 1067
Pseudomonas aeruginosa, ISS 2004
20 15 10 5 0 45 40 35 30 25 2,6 11,9 16,8 17,9 23,1 36,4 39,1 Amikacin Piperacillin tazobactam Cefepime Piperacillin Ceftazidime Ciprofloxacin Imipenem 140
Biofilms:
PHENOTYPIC
Antibiotic Resistance Antibiotics may be inactivated by production of enzymes, unsuitable pH, O 2 tension, slow growth, cationic content Lewis, AAC, 2001
141
Where are Biofilms to be found in chronic/recurrent
RTI infections
?
Cystic Fibrosis COPD VAP
Costerton et al., Science, 2002
142
Moxifloxacin and biofilm production by coagulase-negative staphylococci Perez-Giraldo C
,
Gonzalez-Velasco C
,
Sanchez-Silos RM
,
Hurtado C
,
Blanco MT
,
Gomez-Garcia AC
.
The in vitro activity of moxifloxacin against 41 strains of coagulase-negative staphylococci was determined. A relationship between the activity of moxifloxacin and biofilm formation was detected. Moxifloxacin concentrations of 2, 10, 50 and 100 x MIC produced a log decrease in viable count (included in a biofilm) of 0.20, 0.37, 1.10 and 1.69, respectively. 143
Chemotherapy, 2004
Int J Antimicrob Agents., 2006
Treatment of implant-associated infections with moxifloxacin : an animal study.
Kalteis T
,
Beckmann J
,
Schroder HJ
,
Schaumburger J
,
Linde HJ
, The efficacy of moxifloxacin in the treatment of an implant-associated infection by
Staphylococcus aureus
was compared with vancomycin in an animal study Biofilm were measured Moxifloxacin achieved a highly significant decrease in the microbial counts in the bone and soft tissue and in the biofilm (P<0.001). Efficacy of moxifloxacin was significantly greater than that of vancomycin (P<0.01). Vancomycin did not reduce the microbial count significantly compared with the control group 144
ACTIVITY OF DIFFERENT DRUGS ON BACTERIAL PATHOGENS OF RESPIRATORY TRACT INFECTIONS Optimal RTI Spectrum of Activity Telithromycin Macrolides Amoxi-clav-Cephalosp.
Fluoroquinolones
S.pyogenes S.pneumoniae
H. influenzae M. catarrhalis
Atypicals ER SP MR SP Gram negative coverage
145
In order to -
Eradicate pathogens
Prevent Development of Resistance -Avoid Recurrences Hinder biofilm formation
Therapia Sterilisans Magna
Should be Attempted
146
P.EHRLICH NOBEL LAUREATE 1908
Frapper fort, frapper vite
OR
USE THE BEST FIRST
The Lancet, August, 16, 1913 147
Particolari aspetti delle infezioni in terapia intensiva
Le infezioni in terapia intensiva presentano una incidenza 5-10 volte superiore rispetto a quelle che si verificano in altri reparti Il 35-50 % delle polmoniti complessivamente considerate si riscontrano in questi reparti La mortalità complessiva può superare il 25% L’eziologia è polimicrobica (50%) sostenuta prevalentemente da Gram-negativi multiresistenti 148
CARBAPENEMICI
Massima espressione evolutiva degli antibiotici
-lattamici
•
Spettro amplissimo
•
Resistenza all’idrolisi enzimatica verso la maggior parte degli enzimi
149
Percentuale di resistenza – P. aeruginosa – E. coli –
K. pneumoniae – Enterobacter spp – Serratia spp–
S. maltophilia – Acinetobacter spp n
°
1383 ceppi 60 50 40 30 20 10 0
Am ika cin Im a ipe ne Cip m rof lox ac Ge ina nta mi cin To a bra mi cin Ce a fta zid im Ne e tilm Co icin trim a os sa zo Az lo tre on am Pip era cill ina 150
Antibiotico-resistenze in terapia intensiva: studio multicentrico
K. pneumoniae: 57,9% produttori di
-lattamasi a spettro esteso
CONCLUSIONI I 1) Questo studio epidemiologico in terapia intensiva è in perfetta correlazione con altri studi italiani e stranieri 2) Eccezione verso studi stranieri: incremento dell’isolamento di Stenotrophomonas maltophilia 3) Incremento generalizzato di resistenza a tutti gli antibiotici in tutti i centri italiani coinvolti: disomogeneità tra nord e sud (diversa politica di uso degli antibiotici?)
152
CONCLUSIONI II 4) La resistenza per produzione di ESBL è in incremento in tutti i centri italiani. Imipenem mostra incrementi di resistenza significativi solo in P. aeruginosa che comunque risulta il microrganismo più resistente agli antibiotici 5) Valutazione temporale dell’attività di imipenem verso batteri Gram-negativi.
Imipenem mostra un ottimo comportamento nelle valutazione temporale della sua attività verso i patogeni Gram-negativi
153