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Riepilogo dei contenuti precedenti
La scuola di oggi secondo le Indicazioni Nazionali
2012 per il curricolo :
•
scenario complesso e nuove problematiche
emergenti (stimoli culturali molteplici e contraddittori,
molte richieste educative alla scuola non solo di tipo
pedagogico - didattico ma anche nel saper stare al mondo,
interazione tra culture diverse, valore della diversità,
rapporto complesso tra sistema formativo e mondo del
lavoro)
•
centralità della persona (attenzione a tutti gli aspetti
dell’individuo e promozione dei legami cooperativi all’interno
della classe, concetto di educazione permanente)
•
costruzione di una nuova cittadinanza (apertura e
alleanza con le famiglie e il territorio, formazione della
coscienza civica, valore dell’esperienza e della tradizione
culturale del nostro paese nell’ambito di una visione
nazionale ed europea)
•
promozione di un nuovo umanesimo (educare alla
responsabilità individuale nei confronti delle tematiche
emergenti a livello planetario attraverso l’elaborazione critica
dei contenuti di studio delle discipline)
Profilo dell’alunno di oggi
BAMBINI
•
I bisogni (essere amati, avere il tempo di qualità, avere
stabilità, regole, rispetto da parte degli adulti, ascolto,
rispetto dei ritmi evolutivi, sostegno alla crescita, tempo per
giocare, una scuola accogliente)
•
Problematiche emergenti (seduttività infantile e sfruttamento
degli adulti, erotizzazione del corpo delle bambine, il nag
factor e il bambino cliente, il disagio scolastico)
ADOLESCENTI
• Ricerca della propria identità (conflitti con gli adulti, adesione
a mode sociali e di gruppo, identità di genere e sessuale)
• Percezione confusa del corpo in crescita (esibizione o
mascheramento, disordini alimentari e comportamenti a rischio
per la salute )
• Fragilità psicologica (esposizione a comportamenti sociali
devianti, bullismo, atteggiamento nichilistico e rinunciatario,
difficoltà a progettare un percorso di vita proiettato nel futuro)
Profilo dell’insegnante
•
Identità dell’insegnante e atteggiamento riflessivo
professionalità complessa ma non adeguatamente riconosciuta a livello sociale, deve avere molte competenze pedagogiche, didattiche, organizzative, umane, rischio di burnout
•
Nel rapporto con gli alunni : educare alla libertà attraverso le
regole, autorevolezza, consapevolezza del proprio ruolo
formativo e di sé come persona in evoluzione
•
L’importanza del carisma e la funzione dell’
insegnante come mèntore
gli adulti, sia genitori che insegnanti, sono un modello per
bambini e ragazzi che apprendono per imitazione e
immersione, ruolo dell’empatia, importanza della corretta
comunicazione e della creazione di un clima favorevole allo
sviluppo della personalità
3° PARTE
Creare un clima positivo in classe:
strategie di comunicazione
e
gestione dei conflitti
PEDAGOGIA (scienza dell’educazione): collegata
ai fenomeni storici, sociali,culturali, economici del
tempo in cui si colloca
CORRENTI PEDAGOGICHE DEL ‘900
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ATTIVISMO
IDEALISMO
MARXISMO
PERSONALISMO
PEDAGOGIA COGNITIVISTA
EPISTEMOLOGIA PEDAGOGICA ATTUALE
NUOVE EMERGENZE EDUCATIVE
ORIENTAMENTO PEDAGOGICO
ATTUALE
TEORIA DELLA COMPLESSITA’
Ossia intreccio di contributi e istanze
interpretative della realtà educativa in
rapporto alle esigenze dei tempi attuali
caratterizzati da molteplici emergenze
educative e sociali.
traduzione delle istanze generali di principio teorico in metodi e
tecniche di insegnamento-apprendimento
Osservando l’evoluzione della pedagogia negli ultimi decenni e
le varie derivazioni metodologiche conseguenti possiamo
distinguere tra:
1. DIDATTICHE DEL SAPERE E DEL SAPER FARE
didattica costruzionista basata su teorie della conoscenza e
dell’apprendimento basato su competenze e pratiche, ruolo
delle scienze cognitive e delle neuroscienze, didattica
multimediale …
2. DIDATTICHE DEL SAPER ESSERE
valore dell’esperienza emotiva come base di ogni formazione,
ruolo dell’intelligenza emotiva nella formazione della persona e
della sua identità, la scuola come ambiente di promozione delle
competenze civili attraverso la dimensione del gruppo …
I diversi modi di intendere il sapere e il saper fare si
devono integrare con i principi della formazione, cioè
del saper essere nel senso che si deve creare un
collegamento tra gli obiettivi generali dell’istruzione
con quelli formativi della persona riconoscendo che:
1.
2.
3.
l’affettività è la base di ogni formazione e ne costituisce
lo sfondo permanente
viene superato l’antico dualismo mente – cuore
nella prospettiva di costruzione di un’identità personale completa
l’alfabetizzazione emozionale sviluppa soluzioni
operative che migliorano il comportamento e
l’apprendimento scolastico
Teorie di riferimento
1. Carl Rogers, psicologo statunitense, fondatore della terapia non
direttiva (tecniche come counseling e la psicoterapia all'interno della
corrente della psicologia umanistica con A. Maslow)
2. Thomas Gordon, psicologo e collega di Rogers, ideatore di tecniche
per la comunicazione efficace
3. Daniel Goleman, psicologo e divulgatore statunitense circa lo sviluppo
delle neuroscienze e definizione di intelligenze multiple (di cui fa parte
l’intelligenza emotiva)
4. Approccio autobiografico, di derivazione clinica (vari autori, anche
italiani) per lo sviluppo di percorsi di aiuto nella ricostruzione
dell’identità: la conoscenza di sé e della propria storia evolutiva dà
senso al proprio stare al mondo e rafforza l’impegno scolastico
quotidiano. La riflessione metacognitiva consente di conoscere il
proprio modo di pensare, reagire, affrontare difficoltà e cambiamenti
sia a livello individuale che collettivo.
3. DIDATTICHE DEL SAPER CONVIVERE
Derivano dalle esperienze del dopoguerra: scuole e comunità
non direttive di stampo angolosassone (Washburne, Kilpatrick)
e francese (Cousinet, Freinet).
Negli anni ’70 la ricerca psicodidattica propone modelli di
gestione della classe basati sull’ organizzazione della classe
come gruppo e sull’apprendimento detto cooperative learning
che supera la visione dell’alunno come fruitore passivo delle
scelte dell’insegnante e di un rapporto competitivo con i
compagni. In Italia, a partire dagli anni ’90, nelle scuole sono
nati progetti e iniziative ministeriali per l’educazione alla salute.
IL GRUPPO:
-catalizzatore di apprendimento e di cambiamento efficace
-supporto emotivo, specialmente per chi è in difficoltà
-ruoli e regole condivise e aumento del senso della responsabilità individuale
CONCETTO DI SALUTE E BENESSERE
LIFE SKILLS INDIVIDUATE DALL’ OMS 1994
1. capacità di prendere decisioni (decision- making)
2. capacità di risolvere problemi (problem-solving)
3. creatività
4. pensiero critico
5. comunicazione efficace
6. capacità di relazione
7. autoconsapevolezza
8. empatia
9. gestione delle emozioni
10. gestione dello stress
Lo psicologo statunitense Howard Gardner distingue
ben 9 tipi fondamentali di intelligenza, localizzati in
parti differenti del cervello, di cui fa parte anche
l'intelligenza logico-matematica (l'unica su cui era
basato l'originale test di misurazione del QI).
Sebbene queste capacità siano più o meno innate
negli individui, non sono statiche e possono essere
sviluppate mediante l'esercizio. Inoltre, esse
possono anche "decadere" con il tempo. Lo stesso
Gardner ha poi menzionato il fatto che classificare
tutte le manifestazioni dell'intelligenza umana
sarebbe un compito troppo complesso, dal momento
che ogni macro-gruppo contiene vari sottotipi.
• 1. Intelligenza Linguistica
• 2. Intelligenza Logico-Matematica
• 3.Intelligenza Spaziale
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4.Intelligenza Corporeo -Cinestesica
5.Intelligenza Musicale
6.Intelligenza Interpersonale
7.Intelligenza Intrapersonale
8.Intelligenza Naturalistica
9.Intelligenza Esistenziale o Teoretica
Nel 1995 Daniel Goleman indica queste caratteristiche:
1. conoscenza delle proprie emozioni (autoconsapevolezza)
2. controllo delle emozioni (padronanza di sé)
3. motivazione (promozione di sé)
4. riconoscimento delle emozioni altrui (empatia)
5. gestione delle relazioni (abilità sociali)
“L’intelligenza emotiva è la capacità di motivare se stessi, di persistere
nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni, di controllare gli
impulsi e rimandare la gratificazione, di modulare i propri stati d’animo
evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare, di essere empatici
e di sperare.” (D. Goleman, Intelligenza emotiva)
1. Non si può non comunicare
(ruolo della comunicazione non verbale)
2. Errori e distorsioni psicologiche nella
comunicazione
(effetto Pigmalione, effetto alone, labeling,
soggettività della percezione, luoghi comuni,
pregiudizi e stereotipi, stima riflessa)
SAPPIAMO COMUNICARE
IN CLASSE?
FACCIAMO UN TEST
(Carla Fiorentini è una consulente e formatrice esperta di strategie
della comunicazione)
INSEGNARE : “lasciare un segno”
Nella complessità di oggi non è solo lavorare sul
curricolo, ma anche gestire la classe, motivare gli
studenti ad apprendere e cercare di soddisfare i loro
bisogni individuali.
DOMANDA
Come si fa a sviluppare bene il programma didattico
e nello stesso tempo curare anche la relazione con
gli alunni per aiutarli a soddisfare i loro bisogni
individuali tenendo conto di:
- tempo limitato e molte cose da fare
- numero elevato di alunni per classe
- presenza significativa di alunni con problemi vari?
Insieme di tecniche di conduzione della classe,
grazie alle quali gli studenti lavorano in piccoli
gruppi per attività di apprendimento e ricevono
valutazioni in base ai risultati acquisiti.
E’ nato nel mondo anglosassone e trae spunto da
esperienze antiche (mutuo insegnamento o peer
tutoring) e più recenti (peer education).
• Uno dei riferimenti teorici è la psicologia umanistica
americana, (A. Maslow e C. Rogers) definita la “terza
forza” insieme al comportamentismo e alla
psicoanalisi.
• Lo scopo è la liberazione della persona dai vincoli
della nevrosi, sia che questi derivino dalla struttura
della società che dalle condizioni psicologiche degli
individui stessi.
• I concetti fondamentali di tale psicologia, molto
pratici, sono quelli di crescita personale e di
potenziale umano. Ciò implica che le persone
possano crescere, migliorare e cambiare lavorando
su di sé per giungere alla propria autorealizzazione.
LA SCALA DEI BISOGNI DI MASLOW
• Bisogni di carenza (base piramide, scompaiono se soddisfatti)
• Bisogni di crescita personale (anche se soddisfatti, continuano ad
aumentare ed a svilupparsi)
•
Importanza dell’ambiente e
della corretta educazione per
aiutare la persona a
raggiungere
l’autorealizzazione
•
Concetto di salute mentale
come condizione di
equilibrio tra le
varie fasce di bisogni
• Nei gruppi una situazione di interdipendenza positiva favorisce
la soluzione di quei problemi complessi che si devono
affrontare
• L’interdipendenza positiva si realizza quando, all’interno di un
gruppo, si risolve un problema con il contributo effettivo di tutti
i suoi membri, impegnati con mansioni diverse a perseguire il
medesimo obiettivo
• Per creare interdipendenza positiva le persone che formano il
gruppo devono essere in grado di mettere in atto delle
competenze sociali
l’insieme dei comportamenti verbali e non verbali che una
persona deve imparare ad adottare per poter lavorare in gruppo
in modo costruttivo.
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1. competenze comunicative
2. competenze di leadership
3. competenze nella soluzione negoziata dei conflitti
4. competenze nella soluzione dei problemi
5. competenze nel prendere decisioni.
• Il Cooperative Learning non presume che i membri di un
gruppo cooperativo possiedano già queste competenze.
lavorare in gruppo favorisce la loro acquisizione, soprattutto
se vengono attentamente esaminate.
• Esse possono essere insegnate direttamente o apprese
indirettamente attraverso il lavoro in condizioni di
interdipendenza positiva.
• Brainstorming (esposizione libera)
• Diagramma di Ishikawa (non fermarsi alla prima causa)
• Diagramma di affinità (suddividere le proposte e valutare i pro e
i contro)
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Circle - time (in cerchio per dialogare)
• I 6 cappelli per pensare
(atteggiamenti personali)
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CAPPELLO BIANCO: analisi dei dati, raccolta di informazioni
precedenti, analogie ed elementi che sono raccolti senza giudicarli.
CAPPELLO ROSSO: emotività, esprimere di getto le proprie intuizioni
come suggerimenti o sfoghi liberatori, come se si ridiventasse
bambini.
CAPPELLO NERO: l’avvocato del diavolo che rileva gli aspetti
negativi, le ragioni per cui la cosa non può andare
CAPPELLO GIALLO: l’avvocato dell’angelo, rileva gli aspetti positivi, i
vantaggi, le opportunità
CAPPELLO VERDE: indica gli sbocchi creativi, nuove idee, proposte
migliorative, visioni insolite
CAPPELLO BLU: stabilisce priorità, metodi, sequenze funzionali.
Pianifica, organizza, stabilisce le regole del gioco.
• Finestra di Johari (analizza la comunicatività nel gruppo)
I rapporti formali e razionali avvengono fra gli "io aperti". I rapporti
manipolatori sono una combinazione fra io aperto e io occulto. L'io
inconscio si rivela in situazioni emotive (amore, paura, timore). L'io
ignoto può venir fuori inaspettatamente, con sorpresa di noi stessi e
degli altri. Può essere un improvviso atto di coraggio o di violenza.
•
Le interazioni fra i quattro quadranti determinano quattro tipi di
rapporti:
- comunicazione aperta
- informazioni che trapelano
(inconsapevoli)
- confidenze o sfoghi
- contagio emozionale.
Conoscersi
significa man mano estendere il quadrante in alto a destra, riducendo
gli altri.
• Il metodo Gordon (basato sulla pedagogia non direttiva di
Rogers)
• Sono ideati dei percorsi pratici “training” per genitori e
insegnanti sulle abilità di comunicazione e di risoluzione dei
confitti
• La vita scolastica può diventare fonte di frustrazione sia per
l’insegnante che per l’alunno: insegnare diventa una fatica,
poiché il rendimento ed il disinteresse della scolaresca non
ripaga rispetto alla profusione del proprio impegno. Lo
studente trova nella scuola costrizione e fonte di stress.
• Fattore rilevante per definire l’insegnamento che funziona
rispetto a quello che fallisce, quello che procura soddisfazione
e non provoca stress è la qualità del rapporto docente –
studente “Quindi, ancor più importante di ciò che si sta
insegnando è il modo in cui l’insegnamento viene impartito e a
chi è rivolto. (…)
PRESUPPOSTI METODOLOGICI
• Procedimenti che portano l’insegnante a “trasformare se
stesso” nel modo di trattare con gli allievi
• Insegnare ai docenti ad incoraggiare e stimolare maggiori
responsabilità nei giovani a loro affidati
TECNICHE PER MODIFICARE I COMPORTAMENTI INADEGUATI
1. l’ascolto attivo
2. il messaggio in prima persona
3. la risoluzione dei conflitti con il metodo del problem solving
Saper identificare correttamente l’appartenenza del problema è
essenziale per scegliere l’applicazione della tecnica adatta a
risolvere le diverse situazioni che si vengono a determinare.
• Il livello di tolleranza sui comportamenti varia da
insegnante a insegnante (ma anche per ciascuno nelle
varie ore della giornata scolastica).
• Differenza tra due insegnanti circa la soglia di tollerabilità
• 1. Ordinare: “Piantala di lamentarti. La prossima volta
impegnati e studia.”
• 2. Avvertire, minacciare: “È meglio che cominci ad impegnarti,
altrimenti non raggiungerai mai la sufficienza in questa
materia.”
• 3. Esortare, moraleggiare: “Sai che preparare il saggio era tuo
dovere. Non puoi continuare a non studiare. Se vai avanti così i
tuoi genitori ne avranno un gran dispiacere.”
• 4. Consigliare, offrire soluzioni: “La migliore cosa da fare è
recuperare. Va’ nella biblioteca scolastica e comincia adesso il
tuo saggio. Lo aggiungerai agli altri più tardi.”
• 5. Persuadere con argomentazioni logiche: “Guardiamo le cose
come stanno: hai torto perché non hai preparato il saggio. Per
questo non ti vogliono nel gruppo.”
• 6. Giudicare, criticare, biasimare: “Sei un inetto e un buono a
nulla. Ho assegnato il saggio per casa martedì scorso, e in una
settimana non hai combinato niente.”
• 7. Ridicolizzare, umiliare: “Ti comporti come i bambini dell’asilo
nido. Fai lo scansafatiche e poi hai anche il coraggio di
lamentarti!”
• 8. Interpretare, analizzare: “Tu sei scoraggiato perché ti rendi
conto che in realtà è solo colpa tua se non hai fatto il saggio a
casa.”
• 9. Fare apprezzamenti, approvare: “Sei un bravo studente, di
solito studi sempre. Dirò a Michela di accettarti nel suo
gruppo.”
• 10. Rassicurare, consolare. “Non ti preoccupare, non è poi la
fine del mondo se non hai svolto i compiti per casa…”
• 11. Informarsi, indagare, interrogare: “Perché non hai preparato
il tuo saggio? Ti sei divertito tutto ieri pomeriggio al posto di
studiare?”
• 12. Cambiare argomento, minimizzare, beffarsi: “Non mi
disturbare. Ho altro da fare adesso, devo compilare il registro.
Arrangiati.”
• ASCOLTO ATTIVO: non rispecchia le “parole”, ma i
“sentimenti”, non si tratta quindi di ripetere
pappagallescamente il messaggio, ma di rifletterne
l’essenza.
• “MESSAGGIO TU” (suscita conflitto e ribellione)
•
“MESSAGGIO IO” (esprime una verità accettabile)
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
E INTEGRAZIONE
• Il Cooperative Learning può diventare un effettivo strumento di
individualizzazione dell'insegnamento ed una occasione di
integrazione tra alunni con conoscenze, competenze e capacità
differenti sia dal punto di vista cognitivo che dal punto di vista
relazionale, affettivo e motorio.
• Permette di integrare e valorizzare alunni con differenti
capacità perché è possibile consentire ad ognuno di fornire il
proprio contributo: significa motivare allo studio ed aumentare
l'autostima degli studenti, significa cioè migliorare il clima in
cui i ragazzi lavorano, studiano, ricercano.
BIBLIOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
(presenti nella biblioteca magistrale)
Solo quando mi accetto come sono, posso cambiare (…) Noi
non possiamo cambiare, non possiamo allontanarci da ciò che
siamo, finché non accettiamo fino in fondo ciò che siamo.
Allora sembra che il cambiamento avvenga quasi
inavvertitamente. (…)
Più mi sforzo di essere semplicemente me stesso in tutta la
complessità della vita, e mi sforzo di capire e di accettare
quanto c’è veramente in me e negli altri, più ho la possibilità di
provocare un cambiamento maggiore.
CARL ROGERS (1961), “La terapia centrata sul cliente”
Quando soffiano i venti del cambiamento qualcuno
costruisce muri, altri costruiscono mulini a vento.
Proverbio cinese