Hank Zipzer e le Cascate del Niagara

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Transcript Hank Zipzer e le Cascate del Niagara

Ogni bambino è speciale.
Classe quarta scuola primaria “T.Bertollo”
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Obiettivi
Migliorare autostima e motivazione.
Valorizzare la creatività come risorsa per
risolvere i problemi.
Costruire un metodo di studio personale.
Imparare a scegliere gli strumenti più
adatti al proprio metodo di studio.
Conoscere e comprendere i disturbi
specifici dell’apprendimento .
Stimolare la curiosità per i libri e la
lettura.
Conoscere i libri ad alta leggibilità.
Saper riconoscere il valore profondo
dell’amicizia e del rispetto delle diversità
altrui.
Saper comprendere le difficoltà degli
altri e proprie , trovare strategie utili a
superarle.
Classe coinvolta:
Cl IV scuola elementare “T.Bertollo”
– Pila.
Materiale utilizzato:
“Hank Zipzer e le cascate del
Niagara” (libro)
“Hank Zipzer e la pagella nel
tritacarne (libro)
“Stelle sulla terra” (film)
Interviste a Henry Winkler, autore
( filmato e articolo giornale).
Articoli e materiale sulla dislessia
(internet)
Tempi:
Da Dicembre a Giugno.
Tutto è cominciato grazie alla lettura in classe di un libro, eccolo …
Hank Zipzer e le Cascate del Niagara è il primo di una serie di romanzi aventi
per protagonista Hank Zipzer , un ragazzino che vive in un mondo non
sempre in sintonia con quello degli adulti e di qualche coetaneo, stretto tra le
maglie della dislessia, un disturbo dell’apprendimento ancora per molti versi
poco conosciuto dal pubblico. Il romanzo è stato scritto a quattro mani da
Henry Winkler e da Lin Oliver . Hank si trova a dover affrontare il peggior
incubo in cui un ragazzino con le sue difficoltà possa sprofondare: nel giro di
pochi giorni deve consegnare un tema di cinque soli paragrafi alla maestra,
una donna implacabile che ha già dichiarato di voler fare di lui un monito per
l'intera classe. D’altro canto, la maestra si chiama signora Adolf e con un
nome così... Cinque piccoli paragrafi, dicevamo: una prova di una difficoltà
mostruosa. Ma quello che a Hank manca in termini di capacità di lettura e
scrittura, non gli fa certo difetto in creatività. Insieme a due amici fidati, due
angeli custodi in erba, decide di risolvere le cose a modo suo. Il resto lo
scoprirete leggendo questo divertente romanzo, scritto con passione e
humour.
"Ero dislessico, l’ho capito a 30 anni".
L'attore Henry Winkler, interprete di Fonzie in "Happy Days" (Ansa)
Milano, 16 maggio 2013 - «Ero il peggiore incubo dei professori». Henry «Fonzie»
Winkler non lo dice con orgoglio ma con la consapevolezza di chi ha scoperto a 31 anni
di essere dislessico. Dietro quell’«Hey» che lo ha reso celebre nella saga di Happy days
e dietro quel fare da «bulletto» si nascondeva un disturbo dell’apprendimento. Oggi
Fonzie ha 67 anni, la brillantina sui capelli non c’è più, il «chiodo» è nell’armadio, ma
non ha perso quello stile indimenticabile e quell’ironia che si leggono tra le righe della
sua serie di libri per ragazzi Hank Zipzer, che ha venduto tre milioni di copie e che è
approdata, insieme al suo autore, alla libreria Feltrinelli di Milano.
Quanto c’è di lei nel protagonista?
«Hank sono io, è il nomignolo di Henry.
Ero una frana nello spelling, non ero
bravo a leggere ed ero un disastro
anche in storia, matematica e
geometria. Non ho mai utilizzato la
parola ipotenusa e cosa significhi x o y
per me resta un mistero come dove si
trovi l’arca di Noè».
Aveva difficoltà nel leggere i copioni?
«Ho ridotto tantissimi paragrafi con quel gesto ripreso dall’impero
romano e quell’Hey con cui riuscivo a far capire tutto. Non facevo
fatica a leggere solo i copioni ma anche le lettere che mi inviavano le
mie fan. Oltre 50mila alla settimana. I miei occhi mi giocavano dei
brutti scherzi. Ero talmente terrorizzato da quelle parole nella stessa
pagina insieme che non ho letto neanche un libro finché non ho
compiuto trent’anni».
Come ha vissuto questi ostacoli?«Ho coperto per anni il mio senso di
vergogna e il senso di umiliazione con l’umorismo e ho trascorso
tantissimo tempo in presidenza. Alcune professoresse non capiscono
ancora che ci sono bambini che hanno un modo diverso per apprendere
le cose. Dicono: “Alla tua età devi saperlo fare”. Io avevo tantissimi
problemi a scuola ma cercavo di nascondere questo imbarazzo
camuffandomi».
Qual era il suo rapporto con i
professori?
«La signorina Adolf presente nei miei libri
era la mia professoressa, aveva un alito
grigio, una pelle grigia, una personalità
grigia. Anche il professore Rock era il mio
insegnante. Mi disse “Winkler non avrai
nessun problema, starai bene” e ho tenuto
questa frase nel cuore fino a ieri. Ho
riportato sulla carta le emozioni che ho
vissuto in prima persona».
“Dico sempre ai bambini di credere in ciò che fanno. La
vita è piena di sorprese e siamo noi a dovercele creare.»
È vero che ha scoperto di essere dislessico
solo a 31 anni?
«Sì, quando a mio figlio è stata
diagnosticata la dislessia. In precedenza
mi ero ritrovato a rivolgergli gli stessi
rimproveri che ricevevo dai miei genitori e
che mi hanno fatto tanto male. I miei
genitori erano profughi tedeschi ebrei. I
loro genitori erano morti nei lager. Per
questo li rispetto, ma sono stati genitori
durissimi che non hanno capito nulla di me.
Non hanno fatto altro che instillare
negatività in me, considerandomi un buono
a nulla, uno sciocco. Io mi sono impegnato a
essere diverso coi miei figli, con i quali ho
sempre avuto un rapporto molto aperto.
Dire a tuo figlio dislessico che è un somaro
e che non ce la farà mai è diabolico.
Bambini: se avete un sogno, non è più un
sogno, è già realtà.»
Lei ha dichiarato di essersi sentito sciocco e
pigro prima che la sua condizione venisse
riconosciuta. Cosa consiglierebbe ai genitori
di un bambino dislessico per alleviarne la
sofferenza sociale?
«Incontro tantissimi bambini delle scuole e
uno su cinque soffre di disturbi
dell’apprendimento, un numero altissimo. Ma i
bambini devono sapere che ognuno di noi ha
in sé qualcosa di grande. Devono solo
scoprire di cosa si tratta e trovare la loro
strada, che non ha necessariamente a che
fare con la scuola. Per esempio, la
matematica era il mio incubo, eppure non ho
mai usato una sola volta nella mia vita la
parola “ipotenusa”. Vorrà pur dire qualcosa,
giusto? Tutti devono avere la forza per
provare a fare qualcosa e il coraggio di
ammettere un fallimento, per poi rialzarsi in
piedi. Ecco perché le mie parole preferite
sono “tenacia”, ciò che ti fa arrivare dove
vuoi arrivare, e “gratitudine”, che è la cosa
che ti impedisce di essere alimentato dalla
rabbia nel tragitto.»
Henry
Winkler
Henry Winkler, che il pubblico italiano ricorda nei
panni del Fonzie di Happy Days, è un attore,
regista e sceneggiatore statunitense, oltre che un
premiato produttore di programmi per bambini. Ha
continuato la sua carriera di attore sul grande
schermo, ricevendo tra l’altro una nomination al
Golden Globe per la sua interpretazione in
Nightshift. La serie di Hank Zipzer, che segue le
avventure di tutti i giorni di un ragazzo brillante
con problemi di apprendimento, di cui Winkler è
autore insieme a Lin Oliver, ha venduto milioni di
copie. Winkler è stato fra i principali sostenitori
della “My Way! Campaign”, una campagna del
governo britannico per combattere la dislessia ed
è fortemente impegnato in associazioni che
operano per il benessere dei bambini. Collabora con
il MacLaren Children's Center (una struttura per
bambini vittime di abusi), il Comitato Nazionale per
le Arti per i Disabili, gli Special Olympics, e segue
programmi per adolescenti sull’abuso di alcol e
droga. È fondatore della Children's Action
Network, una organizzazione non-profit che
sponsorizza briefing informativi per scrittori,
produttori e registi sui temi dell'infanzia e funge
da centro di coordinamento per l'industria dello
spettacolo sui temi dell'infanzia.
A capire poche ma, fondamentali cose..
•La dislessia non è una malattia
•I disturbi dell’apprendimento non impediscono ad un
bambino di realizzarsi nella vita da adulto
•Non dobbiamo nascondere le nostre difficoltà
pensando di essere degli stupidi ma , cercare di
affrontarle utilizzando tutte le nostre risorse
•I voti in pagella non ci definiscono come persone,
dentro di noi ci sono infinite risorse che dobbiamo
scoprire e valorizzare
•Se il nostro modo di imparare è diverso da quello
degli altri non è perché noi siamo degli stupidi , il
motivo è che ognuno di noi ha un suo personale modo
di imparare.
•Molti adulti oggi famosi hanno avuto difficoltà a
scuola
•Con tenacia, creatività e fiducia in noi stessi
possiamo realizzare qualunque progetto
•La vita è piena di ostacoli e prove da superare, non
dobbiamo farci scoraggiare né averne paura. È
normale, la vita è fatta così. Dentro di noi troveremo
sempre le risposte giuste.
Cos’è la dislessia?
Esistono molte definizioni di dislessia ma
probabilmente la più semplice è la seguente:
La dislessia è una difficoltà di apprendimento, di
lettura e di scrittura che ha
un’origine neurologica.
Questo significa che:
• leggere e scrivere non è facile
• hai più problemi di altri a leggere e scrivere
• non puoi dare la colpa all’insegnante
(sebbene un’insegnante comprensiva
sarebbe la cosa migliore).
Immaginiamo di avere le stesse difficoltà di Hank
Zipzer e di dover preparare un tema sul libro che
abbiamo letto in classe. Ecco i risultati …
La costruzione che vedete è il palazzo in cui vive
Hank con la sua famiglia. Nello stesso palazzo
vivono i suoi migliori amici, i suoi più grandi
sostenitori. I mattoncini colorati rappresentano
la fantasia e la creatività, grande risorsa di
Hank.
Nessuno deve vergognarsi ad
usare strumenti dispensativi e
compensativi. Sono un modo per
arrivare tutti alla stessa meta :
imparare!
La sorella di Hank è una
perfetta studentessa e …
quanto glielo fa pesare! Anche
i loro genitori fanno spesso
confronti tra loro senza
capire che questo aumenta il
disagio di Hank. L’iguana che
vedete è lo strano animale
domestico di Emily.
Scrivere non è il mio
forte, allora ho
utilizzato una
scatola che
rappresenta le doti
nascoste di Hank e
ho fotocopiato i
disegni del libro
per raccontare i
momenti importanti
della storia.
Il mondo di Hank è nascosto dentro di lui,
come in una scatola. Lui vorrebbe che tutti
vedessero la ricchezza del suo animo, per
sentirsi finalmente apprezzato.
Molte persone famose hanno dovuto combattere con
la dislessia ma ne sono usciti vincenti!
Il punto interrogativo rappresenta i dubbi che torturano
Hank circa le sue difficoltà scolastiche. Le striscioline di
carta sono ciò che resta della sua pagella finita nel
tritacarne. Come uscire da questo pasticcio?
Per Hank è impossibile scrivere un testo di
cinque paragrafi e senza errori ortografici.
Però la sua maestra , incurante delle sue
difficoltà, gli assegna lo stesso questo
compito. Ma un tema può anche essere
“costruito”…o no? Ecco il racconto delle
vacanze di Hank.
La casa di Hank, il luogo in cui riceve
amore e spesso delle critiche! I suoi
genitori lo ritengono pigro e
svogliato. Sua sorella lo tormenta
con le sue battutine sarcastiche.
Perché nessuno vuole capirlo?
Ecco il peggiore incubo di uno
studente … la consegna della
pagella! Che disastro povero Hank!
E c’è anche la lettera che la
maestra ha scritto ai suoi genitori.
Hank è sopraffatto dalla
disperazione, davvero i soui sforzi
non serviranno mai a niente?
Questa è l’aula di musica in cui , durante
un’ennesima punizione, Hank incontra il Sig. Rock.
Il Sig. Rock è l’insegnante di musica della scuola e
dopo un breve colloquio capisce che il vero
problema di Hank è la dislessia. Parlerà con i suoi
genitori per convincerli ad aiutare Hank facendogli
fare il test per stabilire se è dislessico. Sarà la
felice svolta nella carriera scolastica di Hank
Zipzer!
Genitori non abbiate paura di
sottoporre i vostri figli al test per la
dislessia! Il test non serve a stabilire
se i bambini sono intelligenti o no …i
bambini dislessici sono sempre
intelligenti! Il test serve per trovare
gli strumenti adatti ad aiutarli.
Pensateci!
Con i nostri lavori abbiamo allestito una piccola mostra che i nostri
genitori hanno visitato. Abbiamo usato tutta la nostra fantasia e la
nostra creatività per lanciare a tutti un messaggio :
ogni bambino è speciale!
Adulti aiutateci a utilizzare tutte le nostre risorse nascoste,
aiutateci a scoprirle. Non costringeteci ad essere come voi ci
volete, apprezzateci per ciò che siamo e possiamo dare!
Solo così saremo bambini felici !
HANK ZIPZER
Hank è un ragazzino strampalato
Sempre allegro e spensierato
Le materie di scuola non capisce
E i compiti mai finisce.
Lui è bravo a costruire
Ma lettere e numeri lo fanno impazzire.
La sua passione è la magia
Infatti ha molta fantasia,
È bravo anche a mettersi nei guai
E in orario non arriva mai.
Ogni giorno è mandato in presidenza
Dalla grigia maestra senza pazienza.
La punizione che dal preside arriverà
Per lui sempre giusta non sarà.
Dai suoi migliori amici è adorato
E da loro viene spesso consolato.
Questo è il messaggio che vogliam mandare
E uniti a gran voce lo vogliamo urlare:
Anche se apparteniamo allo stesso universo,
Ognuno impara in modo diverso.
Non c’è un modo giusto e uno sbagliato :
Ogni individuo deve essere apprezzato.
(CLASSE QUARTA)
Come si può spiegare la dislessia?
Ognuno è diverso. Possiamo vedere chiaramente che due persone della stessa altezza
possono avere due diverse misure di scarpe. Solo perché conosciamo un unico
aspetto della loro struttura fisica ciò non vuol dire che ne conosciamo altri.
Allo stesso modo il cervello di una persona ha connessioni interne diverse rispetto
ad un’altra. Solo perché qualcuno è bravo in qualcosa non vuol dire che sia bravo
in tutto e queste abilità includono attività come leggere e scrivere. Il problema è
che non possiamo vedere dentro il cervello e non è sempre facile identificare quali
siano i nostri punti di forza e di debolezza.
Ci sono svariate abilità fondamentali di cui abbiamo bisogno per saper leggere e
scrivere efficacemente. L’abilità di riconoscere i suoni delle parole, distinguerli tra
loro e avere una buona memoria sono alcune di queste abilità. Ciascuna di queste
aree potrebbe essere sviluppata ad un livello inferiore rispetto a quanto necessario
per un’efficiente abilità di lettura e scrittura. Ecco perché, per accertare i problemi
di un individuo dislessico, bisogna valutare così tante aree. Solo in questo modo
siamo capaci di fornire un approccio per superare le difficoltà, sfruttando i propri
punti di forza.
Esistono molti elenchi su internet che rivelano chi è dislessico. Qui sotto
vi è una
breve raccolta di alcune delle personalità più conosciute provenienti da
tutto il
mondo:
Affari
• Richard Branson – Imprenditore nei settori delle linee aeree, musicali e
nella
telefonia cellulare
• Jamie Oliver - Imprenditore e dirigente televisivo
• Thomas Edison – Inventore e uomo d’affari
Spettacolo
• Cher - movie star
• Whoopi Goldberg – star del cinema
• Tom Cruise – star del cinema
• Eddie Izzard – Comico e cabarettista
Sport
• Steve Redgrave – Canottiere: vincitore di quattro medaglie d’oro
olimpiche
• Duncan Goodhew – Nuotatore: medaglia d’oro olimpica
• Jackie Stewart – pilota automabilistico campione del mondo
Artisti
• William Butler Yeats - Poeta
• Gustave Flaubert - Autore
• Agatha Christie – Autore
• Hans Christian Anderssen – Autore
• David Bailey – Fotografo
• Auguste Rodin – Scultore
• Richard Rogers - Architetto
Gli individui dislessici hanno più problemi con le abilità d
studio rispetto agli individui non dislessici?
Gli individui dislessici sono
creativi?
Abbiamo accennato sopra che esistono molti
personaggi famosi dislessici, e che
questi sono diventati famosi poiché il loro
diverso modo di pensare ha creato nuo
ve soluzioni ad un dato problema. Questa
concetto di trovare nuove soluzioni riguarda
la creatività e ciò che fa essere eccezionali
queste persone è proprio la loro
creatività.
L’individuo dislessico pensa davvero in modo
diverso. Il ruolo dei genitori e degli
insegnanti è quello di imbrigliare questa
creatività in modo proficuo durante la
vita scolastica ed assisterli in un impiego che
sfrutti i loro punti di forza e riduca al
minimo l’effetto dei punti di debolezza.
Le abilità di studio non sono ampiamente divulgate nelle scuole,
tuttavia molti
alunni sono in grado di acquisire le abilità di base anche senza che
queste vengano
esplicitamente fornite. Gli individui dislessici di solito necessitano
di istruzioni
più esplicite. Ciò non è solo dovuto al fatto che presentino una
maggiore difficoltà
nell’identificare i metodi di studio (ad esempio quale modalità di
ripasso sia migliore
per loro), ma anche perché quelle stesse difficoltà che
determinano problemi
di lettura e scrittura ostacolano lo sviluppo delle abilità di studio in
mancanza di un
insegnamento esplicito.
Ecco una breve lista di alcuni dei problemi che un individuo
dislessico può incontrare
in riferimento alle abilità di studio:
• Difficoltà a capire le domande durante gli esami
• Scarsa memoria per richiamare alla mente i fatti
• Povertà di scrittura nella costruzione delle frasi
• Problemi con la quantità di letture richieste
• Dover rileggere ripetutamente dei paragrafi per comprenderli
• Incapacità di organizzare pensieri in modo chiaro su un foglio di
carta
• Difficoltà nel’organizzazione e nella pianificazione
• Problemi con la gestione del tempo
La vera sfida per gli studenti dislessici è quella di continuare a
imparare nonostante
il loro diverso modello di abilità e di pensiero.
Discenti Visivo/Verbali
Questi individui preferiscono che le
informazioni vengano presentate in
modo visivo
e in forma scritta. In classe
apprendono bene usando aiuti visivi
che forniscono
gli elementi principali e i punti
essenziali. A loro piace leggere,
prendere appunti e
preferiscono studiare da soli.
Riescono facilmente a visualizzare sia
i pensieri che
la parola scritta.
Discenti Visivo/Non-verbali
Questi studenti preferiscono presentazioni
visive, come foto o illustrazioni, alla
forma scritta. Per questi individui un alto
contenuto visivo, come video, diagrammi
e mappe, è molto utile per aiutare
l’apprendimento e rinforzare il contenuto
della lezione. Preferiscono vedere le
informazioni presentate come grafici e
tendono
a lavorare soli in ambienti silenziosi.
Possono essere artisti o amare illustrare i
compiti a casa e i lavori scolastici usando
disegni, tabelle, grafici e altre forme di
illustrazione.
Discenti Visivo/Non-verbali
Questi studenti preferiscono presentazioni
visive, come foto o illustrazioni, alla
forma scritta. Per questi individui un alto
contenuto visivo, come video, diagrammi
e mappe, è molto utile per aiutare
l’apprendimento e rinforzare il contenuto
della lezione. Preferiscono vedere le
informazioni presentate come grafici e tendono
a lavorare soli in ambienti silenziosi. Possono
essere artisti o amare illustrare i
compiti a casa e i lavori scolastici usando
disegni, tabelle, grafici e altre forme di
illustrazione.
Discenti Uditivo/Verbali
Gli studenti uditivo/verbali preferiscono ascoltare
l’informazione. In classe adorano
studiare ascoltando gli insegnanti e la discussione
dell’argomento in gruppi.
A loro piace imparare da fonti audio, come la radio,
nastri, cassette, cd e podcast.
Ricordano spesso ciò che è stato detto e come è
stato detto. Spesso amano le interazioni
verbali.
Discente
Tattile/Cinestesico
Questi studenti preferisco
essere coinvolti in attività
che richiedono manualità,
con
le quali possono esplorare i
materiali tramite il tatto e
un contatto fisico con i libri.
Apprendono meglio quando
l’esperienza di studio include
dimostrazioni pratiche,
preferibilmente in cui
possono essere partecipanti
attivi, sia dentro che fuori la
classe.
E tu che tipo sei?
Abbiamo amato il film “Stelle sulla terra” ci ha ispirato,
commosso e fatto sorridere. Quella corsa finale di
Ishan verso il suo insegnante è tutto ciò che un
educatore dovrebbe essere per un bambino, qualcuno
che ti sa vedere per ciò che diventerai e non solo per
quello che sei adesso. Qualcuno che ti solleva e ti lancia
verso il tuo destino. Che ti lascia andare solo dopo
averti fatto sentire che qualunque cosa accada tu ce la
puoi fare!
Eccoci arrivati alla fine del nostro lavoro. A
questo punto dovremmo tirare le somme,
dirvi quello che ha funzionato e quello che
andrebbe migliorato, quello che abbiamo
imparato e quello che ci rimane da imparare
ma…
Noi una fine non la vogliamo dare! Si finisce
mai di imparare? Si finisce mai di cercare il
proprio posto nel mondo? Si finisce mai di
conoscere se stessi ?
E allora … noi vogliamo continuare a lavorarci
sopra perché questi sono temi importanti e la
scuola deve anche aiutarci a crescere.
Speriamo di avervi fatto riflettere e
speriamo anche che qualcuno di voi,
insegnanti, genitori o educatori, voglia
adottare il nostro progetto. Prendetelo!
Amatelo come lo abbiamo amato noi!
Divertitevi come ci siamo divertiti noi!
Trasformatelo in qualcosa di vostro, dategli
nuove forme e fate che sia ogni volta attuale
e diverso. Non dategli una conclusione ma
fate che abbia sempre un nuovo inizio!
Guardatevi intorno … quanti meravigliosi
Hank Zipzer ci sono nelle nostre classi.
Se poi pensate che di Hank Zipzer non ne
avete mai incontrato, guardate voi stessi :
chi di noi non si è mai sentito almeno una
volta nella vita Hank Zipzer il superdisastro?