“Avrò chiuso la porta?”

Download Report

Transcript “Avrò chiuso la porta?”

“Avrò chiuso la porta?”

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo in età evolutiva Emanuela Iacchia

Cosa è il Disturbo Ossessivo Compulsivo

?

 Ossessioni Riguardano l’area dell’ideazione, sono PENSIERI INTRUSIVI  Compulsioni Sono i RITUALI DA ESEGUIRE per attenuare l’angoscia, neutralizzare i pensieri risolvere il dubbio L’efficacia del pensiero Ruminazione e dubbio Pensiero magico   (rende prevedibile, imprevedibile) (dà responsabilità e colpa)

QUINDI…….

Fa parte della categoria più generale dei disturbi d’ansia È caratterizzato oltre che dalla presenza di

stati ansiosi

anche da …

Pensieri intrusivi

/ ossessivi Comportamenti ritualistici (

compulsioni

) che … Sono fonte di sofferenza e interferenza con la normale vita della persona

Epidemiologia Incidenza 1 soggetto su 200 Esordio: 9/12 anni circa Nei maschi l’esordio avviene più precocemente che nelle femmine il primogenito è più a rischio.

Associato spesso a … Disturbi del comportamento Disturbi d’ansia (es. fobie) Disturbi dell’apprendimento Tic Sindrome di Gilles de la Tourette

 Manifestazioni piu’ comuni del DOC   Rituali d’addormentamento Pensieri di morte   Temi ricorrenti dei pensieri ossessivi  Contaminazione, Aggressivita’ (far male a q.cuno)  Sessualita’/masturbazione (sporco), Religiosita’ Temi ricorrenti delle azioni  Lavare  Controllare, ordinare  Toccare/ripetere, Contare

Assessment con i genitori

  Cercare sintonia nel rapporto con i genitori Conoscere la storia della famiglia   Conoscere il loro stile educativo Valutare il grado di interferenza dei DOC nella quotidianità:

       Frequenza e durata dei comportamenti DOC Valutazione dell’ansia in relazione con il DOC Circostanze e situazioni in cui si manifestano Ruolo assunto dall’ambiente per aumentare o diminuire i sintomi Verbalizzazioni interne prima, mentre, dopo il DOC Eventuale comorbilità con altri disturbi Motivazione del bambino e della famiglia rispetto la terapia

Assessment con il bambino

      Creare conoscenza reciproca Ripercorrere la storia del sintomo Capire se il bambino sa dare inizio alla sua sofferenza Capire come si sente a casa, a scuola al parco Capire come è cambiata la sua vita dopo il DOC Capire come interpreta i sintomi e se li associa ai pensieri

Caratteristiche dei genitori

          Poco attivi a livello motorio, ma iperattivi nella comunicazione verbale Limitano le espressioni emotive di piacere Bloccano quelle legate all’aggressività Non parlano di sessualità Sono attenti alle regole, al dovere, al sacrificio Hanno relazioni sociali fredde e formali, Richiedono ai figli alte performance Sono ipercritici Uno dei due è un grande rimproveratore L’errore è considerato un danno irreparabile

Organizzazione cognitiva ossessiva

pattern d’attaccamento: Pattern C (ansioso-resistente) Pattern A (Evitante) MADRE: imprevedibile, MADRE: fredda, ha una mimica contraddittoria, gelida, mantiene il b ambivalente a distanza, svaluta (si dedica al b/o senza partecipare emorivamente) il suo bisogno di vicinanza e conforto IL B/O sente sensazioni di agio e disagio: si sente amabile e non amabile IL B/O non si sente amato

 Il bambino allora deve costruire la sua amabilità su qualcosa d’altro piuttosto che su performance relazionali

Più sono bravo, più sono amato!

Evito di fare danni agli altri!

 

Dinamica dello scompenso

Il B/o “futuroDOC” riceve quindi dai genitori richieste di prestazioni Il B/o sente che “

più è bravo, più è amato” “Più è perfetto, più è amato” “Deve evitare danni a chiunque”

Il B/o deve quindi controllare la situazione SCOMPENSO Quando: la situazione personale o familiare, le emozioni, i sentimenti anche sensazioni legate alla sessualità NON SONO PIU’ GOVERNABILI Allora: C’è uno slittamento da un “io buono” ad un “io cattivo” Il B/o cerca di scacciare da sé i pensieri intrusivi con i rituali compulsivi di controllo.

Intervento    CON I GENITORI: colloqui di sostegno psicologico per interpretare i sintomi in chiave affettiva per dare consegne rispetto il comportamento da tenere

Intervento con il B/o  CON IL BAMBINO: Gestione del sintomo: TERAPIA DELL’ANSIA: componente emozionale

Desensibizzazione sistematica,esposizione graduata

TERAPIA DEL COMPORTAMENTO:componente comportamentale

Prevenzione della risposta,Dilatazione della risposta

TERAPIA DELLE IDEE OSSESIVE: componente ideativa

Arresto del pensiero, analisi dei pensieri intrusivi

 ACCETTAZIONE DELLE PROPRIE EMOZIONI Con il b/o con attaccamento Evitante

( emozioni… tenerle alla larga…)

-Sperimentare tutte le emozioni Con il b/o con attacc. Ansioso-Resistente

(Emozioni…ambivalenti, distoniche)

-Sperimentare un accudimento non ambivalente

 RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA    A.B.C.

Compiti a casa Discussione sulle idee e sulle credenze disfunzionali

Sindrome di Gilles de la Tourette

 Insieme di tic multipli motori associati a tic vocali  A volte le espressioni verbali sono a carattere osceno  Più frequente nei maschi  Disturbo ereditario  Esordio: a volte intorno a due anni, piu’ spesso intorno ai 7 anni  I sintomi si attenuano lentamente con l’età

  

I disturbi da tic

Tic (tic multipli motori o tic verbali) Disturbo di Tourette (tic multipli motori + tic verbali) Coprolalia (10%dei casi) tic verbale complesso EZIOPATOGENESI -neurologiche ( anomalie congenite, deficit di maturazione) -associati ai DOC -risposte condizionate per ridurre l’ansia -emessi per imitazione

 Possono essere un…  Disturbo transitorio  Che compare a tratti, in situazioni di ansia  Disturbo cronico  Si stabilizza in tutta una gamma di situazioni soggettivamente vissute come ansiogene

Terapia con il b/o con i tic

  Tecniche comportamentali: estinzione del sintomo: Ridurre la risposta  Dilazionare  estinguere la risposta Terapia cognitiva: ricostruzione cognitiva ed emotiva  Ascoltare il bambino  Lasciare spazio alle sue emozioni  Insegnare a lasciarsi andare

    

Le Balbuzie

E’ sintomo di un disagio profondo del b/o, perciò le sole tecniche logopediche non possono bastare.

E’ un alterazione del flusso dell’eloquio, non un deficit di strutturazione del linguaggio Il rapp. con l’atro è visto come giudizio non come incontro I tentativi di controllo del linguaggio danno origine a sincinesie e a tic.

Ecco perché un approccio psicoterapeutico mediato dalla tecnica, risponde alla necessità di avere cambiamenti in tempi brevi

Terapia con il B/o balbuziente   Psicoterapia: colloqui, gioco, disegni Tecniche di rilassamento  Tecniche di respirazione

Terapia con il B/o balbuziente La terapia deve passare attraverso il gioco, senza dare importanza al sintomo, nei colloqui bisogna far sentire il b/o un bravo parlatore: -giochi basati sul cambiamento di ruoli, -giochi di movimento per disinibire il b/o nell’espressione, -usare i colori senza affrontare la forma, -togliere l’attenzione dalla prestazione, -dare la possibilità di cambiare gioco se non vogliono.

Tecniche di respirazione

   Esercizi per migliorare il fiato Cantare Parlare cantilenando   Parlare tenendo il ritmo Parlare lentamente.

inspirazione profonda anticipazione cognitiva della frase da dire esposizione della frase in fase espiratoria Ad ogni episodio di disfluenza viene applicata la tecnica del Time-aut Poi si riprende l’inspirazione profonda

Disturbi dell’evacuazione

 Sfintere uretrale e anale  controllati sia dalla muscolatura liscia vie nervose sottocorticali  che dalla muscolatura striata vie nervose corticali    Il controllo emerge progressivamente prima in forma di inibizione, poi di evacuazione volontaria Viene raggiunto per maturazione fisiologica, ma e’ soggetto alla regolazione da parte degli adulti

E soprattutto diventa un elemento che viene giocato nella relazione FdA/Bambino

 I disturbi dell’evacuazione:   Enuresi  Emissione attiva involontaria incosciente e incontrollata di urina a un età in cui dovrebbe essere acquisito il controllo Encopresi  Evacuazione delle feci in luoghi inappropriati, di solito involontaria, a volte intenzionale dopo i 4 anni di età

Enuresi Differenziare

dall’incontinenza

Legata fattori infettivi Neurologici Epilessia diabete

E. Notturna - più frequente Di solito prima di una fase di sonno REM E. Diurna - più rara

  Primaria  Continua a presentarsi anche dopo l’eta in cui si dovrebbe avere il controllo vescicale (5 anni) Secondaria  Compare dopo almeno un anno in cui il b. ha il pieno controllo e regolazione della vescica

 Più frequente nei maschi    A 5 anni  7% maschi  3% femmine A 10 anni  2% femmine  3% maschi Familiarità del disturbo? SI’

 Compare in un momento di crisi        Ansia Separazione Gelosia Depressione E’ una forma di protesta Di richiamo dell’attenzione  soprattutto in una famiglia iperpolarizzata sulla pulizia e regolazione -> innesca facilmente una situazione conflittuale Regressione

 E’ possibile intervento farmacologico  Imipramina a dosaggio basso ma solo per le emergenze!!!

 Identificare e modificare le cause dell’ansia

 Encopresi  Meno frequente dell’enuresi  5 anni di eta’ 1% di bambini (soprattutto maschi)   E. Diurna E. Notturna   E. primaria (non e’ mai stato acquisito il controllo sfinterico) E. secondaria - più frequente ( il controllo sfinterico viene perduto)

 Il bambino    A volte si isola per defecare A volte non interrompe ciò che sta facendo A volte mentre va in bagno    Può ostentare indifferenza Nascondersi o nascondere i suoi indumenti Ostentare il fatto

 Sono bambini  In alcuni casi passivi e ansiosi e l’encopresi è aggressività espressa in modo immaturo  In altri casi sono bambini oppositivi e aggressivi e l’encopresi e’ un rifiuto a sottomettersi alle regole

Famiglia Padre di secondo piano rispetto alla relazione madre-bambino Madre molto preoccupata della regolarita’ fisiologia e rigida nell’educazione al controllo  Gli interventi devono essere giocati sulla relazione e la collaborazione tra bambino e genitori!!!