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“Star bene insieme
per imparare:
una ricerca intervento”
Arezzo, 14 dicembre 2013
Dott.ssa E. Frasconi – Dott.ssa G. Lacrimini – Dott.ssa G. Matracchi
STAR BENE INSIEME PER IMPARARE
 ADOZIONE E SCUOLA
La ricerca
 L’AIUTO ALL’AUTOEFFICACIA
Fattori psicologici e relazionali che
influenzano l’apprendimento
 UNA RICERCA – INTERVENTO
“Verso una scuola amica dei bambini”
ADOZIONE E SCUOLA
La ricerca
“La scuola è una prova molto dura per
tutti i bambini. Senza cedere a fantasie
persecutorie è evidente che, in generale,
un ambiente istituzionale, il primo
lontano dalla famiglia, dove un solo
adulto si deve prendere cura di più
bambini che devono, a loro volta, stare
attenti, interessarsi, produrre dei
risultati che vengono valutati,
costituisca una sfida difficile”
(M. Toselli, 2008)
LE RICHIESTE DELLA SCUOLA
 Abilità cognitive
 Attenzione
 Autocontrollo e gestione delle emozioni
 Ordine
 Imposizione di ritmi di apprendimento
 Costanza ed impegno
 Motivazione
 Abilità metacognitive
 Abilità sociali e relazionali
ADOZIONE E DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE
I bambini adottati
presentano difficoltà scolastiche
in misura
significativamente maggiore
dei non adottati?
LETTERATURA INTERNAZIONALE
 Maggiore vulnerabilità al rischio di insuccesso
scolastico per differenze comportamentali
quali: apprensione, irrequietezza, bassa
autostima, oppositività (Hoopes, 1986 - USA)
 Rischio 4 volte superiore di DSA (Silver, 1970 e
1989 - USA)
 Maggiore rischio
Olanda)
di DSA (Verhulst, 1990 –
LETTERATURA INTERNAZIONALE
 Differenze non significative dei punteggi alla
scala WISC-R (Wadsworth, 1993 – USA)
 Stesse capacità dei bambini non adottati
(Kuhn, 1985)
 Capacità migliori dei bambini non adottati
(Wattier e Frydman, 1985 – Belgio)
LETTERATURA INTERNAZIONALE
Studi effettuati:
 Con questionari/interviste a docenti e
genitori, piuttosto che con strumenti
standardizzati
 Sugli esiti a breve-medio termine
 Legati a fattori di rischio biologico
LETTERATURA ITALIANA
Istituto degli Innocenti di Firenze, 1993:
• Dai resoconti dei docenti emergono, più
che disturbi dell’ apprendimento,
problematiche comportamentali, in
particolare iperattività e richiesta di
attenzione esclusiva
LETTERATURA ITALIANA
CIAI di Milano, 2006:
• Maggiore incidenza di bocciature nel
percorso scolastico;
• Nel lungo termine: 65,9% diploma;
14,8% laurea
LETTERATURA ITALIANA
Università di Padova e Ass. SOS bambino, 2009:
 FASE 1: questionario di valutazione delle
difficoltà scolastiche percepite da genitori
adottivi e non adottivi
 FASE 2: individuazione di profili di
difficoltà con test standardizzati
Discrepanza tra i due dati
IN SINTESI…
Dalla ricerca emerge una maggiore vulnerabilità
alle difficoltà scolastiche dei bambini adottati
ma anche la grande variabilità di fattori tali da
influenzare la carriera scolastica di questi
bambini:
 FATTORI PRENATALI E PERINATALI
 FATTORI AMBIENTALI ED ESPERENZIALI
PRE E POST ADOZIONE
 CARATTERISTICHE DELLA FAMIGLIA
ADOTTANTE E DEGLI INSEGNANTI
DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE: QUALI?
 Scuola dell’infanzia: difficoltà di
comportamento
 Scuola primaria: difficoltà
nell’apprendimento di lettura, scrittura,
calcolo; difficoltà attentive e di
autoregolazione
 Scuola secondaria: difficoltà più generali,
quali difficoltà nella comprensione del testo,
nelle abilità di studio; bassa autostima
DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE: QUANDO?
 Inserimento
 Anni di passaggio da un ciclo all’altro
 Scelta della scuola secondaria
LA MOTIVAZIONE
 La letteratura, sia nazionale che
internazionale, evidenzia la presenza di
problemi di motivazione allo studio nei
bambini adottati, anche a fronte di uno
sviluppo cognitivo nella norma e di un
adattamento sociale soddisfacente
 Emerge una discrepanza tra potenzialità
cognitive e risultati scolastici, come se per
questi bambini fosse faticoso cogliere e
mettere a frutto le proprie potenzialità
L’AIUTO ALL’AUTOEFFICACIA
fattori psicologici e relazionali
che influenzano l’apprendimento
LA MOTIVAZIONE AD APPRENDERE
L’apprendimento scolastico presuppone una
costante interazione tra predisposizione e
contesto di apprendimento, che può favorire
oppure ostacolare il raggiungimento di
risultati soddisfacenti.
Per riuscire bene a scuola non sono sufficienti le
componenti cognitive ma lo sviluppo di
aspetti emotivi e motivazionali, frutto di
esperienze di apprendimento adeguate, in un
contesto di accoglienza e sviluppo
L’AUTOEFFICACIA
“Convinzioni circa le proprie capacità di
organizzare ed eseguire le azioni
necessarie per produrre determinati
risultati” (A. Bandura, 2000)
Non è una generica fiducia in se stessi ma è la
convinzione di poter affrontare efficacemente
determinate prove, di essere all’altezza di
determinati eventi, di essere in grado di
affrontare specifici compiti
L’AUTOEFFICACIA
SI SVILUPPA NEI
CONTESTI:
INFLUENZA:
• Familiare
• La motivazione
• Sociale – gruppo dei
pari
• L’impegno e lo sforzo
• Scolastico
• La costanza e la
• Gli obiettivi
perseveranza
DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE
DEL BAMBINO ADOTTATO
FATTORI ORGANICI:
 La minore stimolazione
 Le difficoltà linguistiche
 Il trauma e difficoltà di attaccamento
DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE
DEL BAMBINO ADOTTATO
ADHD
 Malnutrizione severa
 Stimolazioni psicofisiche scarse
 Deprivazione affettiva
 Prematurità per sindrome fetoalcolica
 “Ondata emotiva” all’arrivo alla nuova famiglia
DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE
DEL BAMBINO ADOTTATO
FATTORI PSICOLOGICI:
 La “Fatica di pensare” (J. Bowlby)
 Il disinvestimento come difesa dell’autostima
 La classe come contesto relazionale
ATTEGGIAMENTO DELL’INSEGNANTE
 Scarsa informazione – mancanza di
formazione specifica sull’adozione
 Accumunare il bambino adottato
internazionalmente al bambino immigrato
 Pietismo
 Effetto Pigmalione
 Essere troppo richiedenti
LA RESILIENZA
 Termine derivante dalla mineralogia ad
indicare la proprietà di alcuni materiali di
riacquistare la propria struttura e forma dopo
essere stati sottoposti a schiacciamento o
deformazione
 In psicologia connota a capacità delle persone
di far fronte agli eventi stressanti o traumatici,
riorganizzando in maniera positiva la propria
vita dinanzi alle difficoltà
PROPOSTE OPERATIVE
 La valorizzazione come dono
 Il lavoro sul contesto
UNA RICERCA – INTERVENTO:
“Verso una scuola
amica dei bambini”
2007 - 2013
Ricerca di Quinton e Rutter (1988)
Osservando ragazze e ragazzi che avevano avuto
gravi traumi familiari ed esperienze di
ricovero precoci in istituto, chi di loro aveva
avuto esperienza scolastiche positive si è
rilevato maggiormente capace di stabilire
relazioni
costruttive e di
pianificare
positivamente la propria vita rispetto a quanti
si erano, invece, trovati a sperimentare
insuccessi scolastici.
Ruolo di protezione della scuola
Questi studi valorizzano
la funzione che la scuola può avere
nella prevenzione e nella riduzione
dei fenomeni di disadattamento sociale
Progetto di prevenzione
Non interviene sulle emergenze
ma vuol dare strumenti
per creare le condizioni
per prevenire e diminuire
il danno e la sofferenza
IL PROTOCOLLO D’INTESA
ATTORI COINVOLTI
• ENTE LOCALE
• DIRIGENTI SCOLASTICI
• ASSOCIAZIONI
• GENITORI
• INSEGNANTI
• ALUNNI
• UNIVERSITA’
• UNICEF
Non episodico
E’ una impostazione che
implica:
• Tempi lunghi
• Ampio coinvolgimento delle
persone, perché non
interviene sul singolo caso
ma presta attenzione a tutti
gli attori coinvolti
VUOLE CREARE UN
MOVIMENTO VERSO IL
CAMBIAMENTO
CARATTERISTICHE
DEL PROGETTO
Insieme siamo più forti
Consapevolezza
Intenzionalità
Responsabilità
Condivisione
FORMAZIONE INSEGNANTI
PERCORSO TRIENNALE O A TRE FASI
 PRIMO LIVELLO (N. 6 incontri)
 SECONDO LIVELLO (n. 6 incontri)
 TERZO LIVELLO (n. 4 incontri)
 SUPERVISIONE: INSEGNANTI “SENTINELLA”
RICONOSCIMENTO UNICEF e MIUR
“Scuola amica”
PRIMO LIVELLO
 OBIETTIVI
 Strumenti di analisi delle dinamiche di gruppo
 Promozione delle competenze emotive
 Valorizzazione delle competenze dell’insegnante
 ARGOMENTI
 Introduzione alla tematica del conflitto
 Nozioni teoriche sulle dinamiche di gruppo
 Le emozioni di I livello (paura, rabbia, tristezza, ecc..)
SECONDO LIVELLO
 OBIETTIVI


Aumento di consapevolezza su norme e
regole
Aumento di prosocialità e di
comportamenti cooperativi
 ARGOMENTI
 Le emozioni morali (vergogna, colpa,
coscienza morale)
TERZO LIVELLO
 OBIETTIVI
 Autonomizzazione delle competenze apprese
 ARGOMENTI
 L’empatia
 Costruzione di una scheda per la presentazione
di situazioni
 Lavoro di supervisione: presentazione,
discussione, possibili interventi.
OBIETTIVI
Analisi delle
dinamiche del
gruppo classe
OBIETTIVI
ALFABETIZZAZIONE
EMOTIVA
EMOZIONI DI PRIMO
LIVELLO:
(paura, rabbia, tristezza, ecc..)
EMOZIONI DI SECONDO
LIVELLO E SOCIALI:
(vergogna, senso di colpa,
empatia)
OBIETTIVI
Prosocialità e
comportamenti
cooperativi
METODOLOGIA






Uso di tecniche di tipo interattivo, narrativo
ed esperienziale:
brainstorming
simulate
drammatizzazioni
sculture
somministrazione di stimoli cinematografici e
letterari
schede di lavoro
STRUMENTI
 Circle Time e sociogramma
 Attività curriculari
 Il “Patto antiprepotenza”
Circle time e sociogramma
Attività curriculari
Il patto antiprepotenza
PERCORSO GENITORI
 N. 6 INCONTRI DI GRUPPO
 OBIETTIVI:
Sensibilizzazione e coinvolgimento dei genitori
Favorire relazioni efficaci genitori – figli
 STRUMENTI:
coinvolgimento esperenziale
1.
“Specchio, specchio delle
mie brame, chi è il miglior
genitore del reame?”
2. “So che non sono solo
anche quando sono solo”
3. “Non vedo, non sento, non
parlo”
4. “Come eravamo”
 L’autosservazione come
strumento di prevenzione
 Conoscere ed essere vicini ai
figli, rispettando lo spazio
vitale
 L’ascolto attivo
 Le nostre radici per dare ali ai
figli
5. “Bulli e pupe”
 Prevaricare – subire
6. “Ti racconto una storia”
 Conclusione aperta
SEMINARI E CONVEGNI
• Novembre 2013 “Un’esperienza di mediazione scolastica.
•
•
•
•
•
•
Centri Co.Me.Te. all’opera”
Novembre 2012 “La rete efficace”
Aprile 2011 “Verso una scuola amica. La prevenzione: un
progetto mirato. Promuovere i comportamenti prosociali”
Marzo 2010 “La Scuola amica dei bambini: un’esperienza di
mediazione scolastica”
Ottobre 2009 “Genitori e insegnanti in cerchio: confronto
sulle esperienze del bambino nel gruppo classe”
Maggio 2008 “Restituzione dati ricerca- intervento”
Maggio 2007 “Il bullismo nelle scuole. Percorsi di intervento”
La ricerca - intervento
Università degli Studi di Firenze
Dipartimento di Psicologia dell’Età Evolutiva
Prosocialità
“Il fattore riguardante l’aiuto del prossimo, attività
legata al sentimento di empatia, è cresciuto a seguito
dell’intervento svolto”
Università degli Studi di Firenze
Dipartimento di Psicologia dell’Età Evolutiva
Comportamenti
di consolazione
“L’essere di aiuto al prossimo e il confortare nei momenti
di difficoltà, attività legata all’empatia, è un fattore
fortemente aumentato nel gruppo sperimentale, ad
indicare che le attività svolte hanno ottenuto un effetto
significativo”
RICADUTA NEL TERRITORIO
 INSEGNANTI
 BAMBINI
 CITTADINANZA
INSEGNANTI COINVOLTI
A.S. 2007 – 2008
N. 9 Scuola Primaria (+ gruppo di controllo)
A.S. 2008 – 2009
N. 21 Scuola Primaria (+ gruppo di controllo)
A.S. 2009 – 2010
N. 30 Scuola Primaria (+ gruppo di controllo)
A.S. 2010 – 2011
N. 13 Scuola primaria e N. 15 Scuola Secondaria
A.S. 2011 – 2012
N. 15 Scuola Secondaria
A.S. 2012 – 2013
N. 15 Scuola Secondaria
BAMBINI COINVOLTI
Nel primo triennio
Su 847 bambini iscritti alla scuola primaria:
189 bambini coinvolti
+ 60 bambini (gruppo di controllo)
30% del totale
BAMBINI COINVOLTI
SCUOLA PRIMARIA
BAMBINI COINVOLTI
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Coinvolgimento della comunità
Star bene insieme
per imparare