I sistemi di credit reporting - Regolazione dell`attività e dei mercati

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Transcript I sistemi di credit reporting - Regolazione dell`attività e dei mercati

LA CENTRALE DEI RISCHI
Università Luiss Guido Carli – Roma
10 maggio 2013
AGENDA
 LA CONDIVISIONE DEI MICRODATI SUL CREDITO
 I SISTEMI DI CREDIT REPORTING
 LE FINALITA’ DELLA CENTRALE DEI RISCHI
 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
 IL FUNZIONAMENTO
 I SERVIZI PER GLI INTERMEDIARI
 GLI UTILIZZI DEI DATI CR
 LA CR IN CIFRE
La condivisione dei microdati sul credito
l attenua il problema dell’adverse selection
l disincentiva comportamenti di moral hazard
l riduce le rendite informative
l per i singoli intermediari:
più efficiente impiego delle risorse, migliore qualità dei portafogli
l per la clientela ”meritevole”:
più agevole accesso al credito in termini di quantità e prezzo
l per il sistema:
miglioramento dei livelli di concorrenza,efficienza e stabilità
I sistemi di credit reporting
 Secondo la proprietà
Credit reporting pubblici (Centrali dei rischi) e privati (Credit bureaus)
 Secondo la finalità economica
Credit reporting “for profit” e “non profit”
 Secondo la tipologia di informazioni
Credit reporting positivi, negativi (black list), full data model
La scelta è di tipo empirico
I sistemi di credit reporting
 presenti soprattutto nei paesi di “civil-law”
Pubblici
Privati
 gestiti da soggetti pubblici (la Banca Centrale o altro
organismo di supervisione) con l’obiettivo di tutelare la
stabilità del sistema finanziario
 partecipano obbligatoriamente banche e finanziarie
 raccolgono dati sui prestiti e le loro caratteristiche
 forniscono solo informazioni oggettive
 presenti soprattutto nei paesi di “common-law”
 gestiti da soggetti privati su base volontaria
 partecipano banche, finanziarie e altri operatori
 raccolgono dati dettagliati sui prestiti e altre informazioni
presenti in banche dati pubbliche (es. protesti).
 forniscono informazioni oggettive e servizi aggiuntivi (es.
sistemi di scoring del portafoglio).
 sono specializzati nel comparto del credito al consumo e
alle piccole imprese.
5
I Sistemi di credit reporting in Italia
Sistema pubblico (CR BI)
Sistemi privati (SIC)
CRIF , CTC, EXPERIAN, ASSILEA
T.U. Privacy (D.lgs. 196/03)
Codice deontologico SIC (2005)
I sistemi di credit reporting: PCRs v/ PCBs
I sistemi di credit reporting secondo la proprietà
Credit Reporting in the world
(WB, Doing Business 2012)
70
61
60
51
50
40
40
33
30
20
10
0
public system
private system
mixed system
no system
I sistemi di credit reporting secondo la proprietà
Credit reporting in EU-27
(WB, Doing Business 2012)
12
12
10
10
8
6
4
4
1
2
0
public system
private system
mixed system
no system
Iniziative internazionali
 Forte richiesta di utilizzo dei micro dati sul credito delle CR nazionali
(e di altri data base) per finalità statistiche, di politica monetaria, di
supervisione in ambito ESCB
JTF on credit registers
(2012/2013)
JTF on Analytical credits datasets
(2013/2014)
Strategia di Breve e M/L periodo
“to meet the ESCB and SSM
micro data needs”
Alcuni temi da affrontare
 Le CR come fonte informativa per la vigilanza europea
 Obbligatorietà dell’adesione degli intermediari alle CR e dell’utilizzo dei dati per le
valutazioni del merito creditizio della clientela
 Processo di convergenza delle CR esistenti (perimetro, copertura fenomeni, attributi e
contenuto dei dati), eventuale creazione di CR nei Paesi che non ne dispongono
 Ruolo delle CR private
Verso un sistema federato europeo delle CR?
10
Iniziative internazionali
 Definizione in ambito World Bank - BIS di standards internazionali in
materia di credit reporting
“General Principles for Credit Reporting” (september 2011)
“Assessment Methodology for the General Principles for Credit Reporting”
(march 2013)
11
Le finalità della Centrale dei rischi
Sistema informativo sulle relazioni di credito
Assicura:
• agli intermediari, informazioni utili per la valutazione e il
monitoraggio del rischio di credito
• alla Banca d’Italia, informazioni utili per l’espletamento
delle funzioni istituzionali (vigilanza, ricerca economica)
Stabilità del sistema
Sana e prudente gestione degli intermediari
Il quadro normativo di riferimento
Interesse pubblico
Cornice normativa di rango primario e secondario, coerenti con le
best practice e con gli standard internazionali sulla materia.
Essa tiene conto dell’esigenza di ridurre, ove possibile, il reportig burden
per gli intermediari
• Capacità impositiva
• Potere sanzionatorio
• Continuità e stabilità del servizio
• Flessibilità in relazione alle esigenze informative del sistema
Il quadro normativo di riferimento
I tre livelli della regolamentazione
Legislatore
D. Lgs. 385/93 (Testo unico bancario)
D. Lgs. 196/03 (Testo unico sulla Privacy)
L. 130/99 recante “Disposizioni sulla cartolarizzazione dei crediti”
Comitato interministeriale per il credito e il risparmio
Delibera C.I.C.R. del 29.3.1994, ora Decreto MEF dell’11.7.2012
Banca d’Italia
Istruzioni per gli intermediari (circ. 139/91)
Provv. del 10.8.95 “Obbligo di partecipazione delle società finanziarie”
Istruzioni per la settorizzazione economica (Circ. 140/91)
Il D. lgs. 196/03
Il Trattamento dei dati riservati
Previsioni
 Il trattamento di dati personali da parte di privati o enti pubblici economici è ammesso
con il consenso espresso dell’ interessato (art. 23)
 L’interessato ha diritto di conoscere i dati che lo riguardano, chiederne la cancellazione, la
rettifica.Ha altresì il diritto di opporsi, in tutto o in parte, al trattamento stesso (art. 7)
Deroghe
 La Banca d’Italia, in quanto ente pubblico non economico, non necessita del consenso
dell’interessato per il trattamento dei dati. L’interessato non può esercitare nei confronti
della Banca d’Italia i sopra citati diritti in quanto i dati CR sono richiesti per finalità di
controllo degli intermediari e dei mercati creditizi e finanziari e di tutela della loro stabilità
(artt. 8 e 23)
 Gli intermediari sono tenuti a comunicare i dati alla C.R. in base a obblighi di legge
(T.U.B.) e pertanto non necessitano del consenso dell’interessato (art. 24)
La Delibera CICR del 29.3.94
RISERVATEZZA DEI DATI CR
 NON SUSSISTONO ESIGENZE DI RISERVATEZZA NEI CONFRONTI DEI DIRETTI INTERESSATI
 LA
BANCA D’ITALIA E GLI ENTI SEGNALANTI POSSONO COMUNICARE AI TERZI I DATI
DELLA CENTRALE DEI RISCHI A QUESTI ULTIMI RIFERITI
GLI INTERMEDIARI
LA BANCA D’ITALIA
FORNISCONO I DATI DA LORO STESSI
SEGNALATI E LA POSIZIONE GLOBALE DI
RISCHIO PRESENTE NEL “FLUSSO DI
RITORNO” RICEVUTO DALLA CR
FORNISCE IL DETTAGLIO DELLE
SEGNALAZIONI PRODOTTE DA CIASCUN
INTERMEDIARIO
(circa 120.000 istanze di accesso annue)
La responsabilità nel trattamento dei dati CR
Intermediari segnalanti


Esattezza e aggiornamento dei dati segnalati
Correzione immediata degli errori (inserimenti, cancellazioni, modifiche)
Ottemperanza tempestiva agli ordini dell’AG
Banca d’Italia

Corretto funzionamento delle procedure di elaborazione/aggregazione dati

Acquisizione nel continuo delle rettifiche e, se riferite alle ultime 36 rilevazioni,
comunicazione della posizione rettificata a tutti gli intermediari interessati
Il trattamento dei dati da parte della CR come
attività “pericolosa” ex art. 2050 c.c.
Gli ordini giurisdizionali diretti alla Banca
d’Italia (es. ordine di cancellazione di una
segnalazione a sofferenza)
Il funzionamento
Gli intermediari segnalanti
 Banche italiane (comprese le filiali estere)
 Filiali italiane di banche estere
 Soc. finanziarie iscritte nell’albo ex art. 64 T.U. B.(*)
 Soc. finanziarie iscritte nell’elenco speciale ex art. 107
T.U.B.(*)
 Soc. Veicolo (SV) ex legge 130/99 (per i crediti già segnalati in
CR)
(*) Provvedimento della Banca d’Italia del 10.8.95:
“Sono tenuti a partecipare alla CR gli intermediari che esercitano in via esclusiva o prevalente
attività di finanziamento sotto qualsiasi forma. Sono esonerati gli intermediari finanziari per i
quali l’attività di credito al consumo rappresenti oltre il 50 % dell’attività di finanziamento”
Recepimento
D.Lgs. 141
Il quadro normativo di riferimento
Decreto MEF dell’11.7.2012
•
ART. 2 “Intermediari partecipanti”
Partecipano alla Centrale dei rischi:
a)
le banche iscritte nell'albo di cui all'art. 13 TUB e le società cessionarie di crediti di cui all’art. 3 legge 30
aprile 1999, n. 130. Sono esonerati gli intermediari di minore complessità nel rispetto del principio di
proporzionalità dell’azione di vigilanza. La Banca d'Italia individua con proprio provvedimento i criteri di
esonero in base alle caratteristiche operative, dimensionali e organizzative;
b)
le altre categorie di soggetti che la Banca d'Italia può individuare in relazione ai poteri ad essa attribuiti
dalla legge di emanare disposizioni nei loro confronti per il contenimento del rischio di credito.
•
ART. 4 “Caratteristiche e utilizzo dei dati”
- Omissis 3. Nel caso di gruppi bancari di cui all’articolo 60 TUB, alla capogruppo e alle banche e società finanziarie
estere del gruppo è consentito conoscere, secondo le modalità stabilite dalla Banca d’Italia, i dati della
Centrale dei rischi di nominativi di loro interesse, solo per finalità connesse con l’assunzione e la
gestione del rischio di credito. La Banca d’Italia può subordinare l’accesso ai dati alla comunicazione delle
informazioni sul nominativo per il quale è interrogata la Centrale dei rischi.
Il funzionamento
I Soggetti segnalati
Sono segnalabili tutte le tipologie di clienti, indipendentemente dalla
loro natura, dall’attività svolta, dalla residenza in Italia o all’estero purché
abbiano un’autonomia decisionale e contabile. I soggetti segnalati sono
quindi:
persone fisiche
persone giuridiche (società private/enti pubblici)
altri organismi
La corretta identificazione anagrafica del cliente (CF e numero REA) è alla
base del processo segnaletico e dell’affidabilità dei dati registrati in CR
CODICE CENSITO
Il funzionamento
I Legami
Forme di coobbligazione ovvero relazioni di tipo giuridico tra più soggetti
solidalmente responsabili nell’adempimento delle obbligazioni assunte
verso gli intermediari.
Le coobbligazioni rilevate sono:
 Le cointestazioni
 Le società di persone (e le SaS/SAPA)
Altre forme di collegamento (garante-garantito, cedente-ceduto)
sono presenti nelle segnalazioni di rischio.
Il funzionamento
Oggetto della segnalazione
 Informazioni positive e negative sui rapporti di credito e di garanzia di
ciascun cliente (singolarmente o in cointestazione) in essere nell’ultimo
giorno del mese
 Soglia di censimento: 30.000 euro per gli impieghi vivi (75.000 euro
fino a dicembre 2008)
 i crediti in sofferenza e i passaggi a perdita di crediti in sofferenza
devono essere segnalati qualunque sia il loro ammontare
Il funzionamento
Periodicità della segnalazione
 Le segnalazioni di rischio hanno frequenza mensile (rilevazione mensile)
 L’informazione qualitativa sui passaggi a sofferenza e la ristrutturazione
dei crediti è segnalata nel continuo entro 3 gg. dalla delibera (rilevazione
inframensile di status).
 Le rettifiche di dati errati sono comunicate nel continuo, appena l'errore è
individuato
Visibilità dei dati CR
 Per gli intermediari: ultime 36 date contabili
 Per la BI, la magistratura e i soggetti segnalati: senza limite (dal 1/89)
Accordato operat.
Utilizzato
M
l
l
l
A1
l
l
H
P1
C
M
l
l
l
l
l
l
l
P1
C
M
l
l
l
l
l
l
P2
C
M
l
l
l
l
P2
C
1.2
Rischi a scadenza
l
1.3
Rischi a revoca
l
1.4
Finanziamenti a procedura concorsuale e altri
1.5
Sofferenze
A
2 - CREDITI DI FIRMA
2.1
Garanzie connesse con oper. di natura Comm.le
l
l
2.2
Garanzie connesse con oper. di natura Finanziaria l
l
3 - GARANZIE RICEVUTE
l
4 - DERIVATI FINANZIARI
l
l
P2
l
B
B1
l
A1
l
P2
E
Q1
D
5.1
Operazioni effettuate per conto terzi
l
l
5.2
Cred. per cassa - op. in pool - azienda capofila
l
B
B1
l
C
5.3
Cred. per cassa - op. in pool - azienda partecipantel
B
B1
l
C
5.4
Cred. per cassa - op. in pool - totale
l
B
B1
l
C
5.5
Cred. Acq.ti da client. non interm. - deb. ceduti
5.6
Rischi autoliquidanti - crediti scaduti
M
5.7
Sofferenze - crediti passati a perdita
l
5.8
Crediti ceduti a terzi
l
l
Rapporti
contestati
l
l
- incaglio
l- ristrutturato
l
l
l- scaduti/sconfinanti
l
l
- in bonis l l
Rapporti non contestati
- incaglio
l
l- ristrutturato
l
l
l- scaduti/sconfinanti
l
l
l
l
l
- in
bonis
5 - SEZIONE INFORMATIVA
I
l
l
P2
F
Altri importi
accordato
C
Valore intrinseco
Q.Tà del credito
P1
Importo garantito
Tipo garanzia
G
Valore garanzia
Stato del rapporto
l
l
Saldo medio
Tipo attività
l
Rischi autoliquidanti
Fenom. correlato
Import/export
A1
1.1
Censito collegato
Valuta
1 - CREDITI PER CASSA
Durata residua
CATEGORIE DI CENSIMENTO
Durata originaria
(IN VIGORE DA GIUGNO 2010)
CLASSI DI DATI
VARIABILI DI CLASSIFICAZIONE
Localizzazione
MODELLO DI RILEVAZIONE
DEI RISCHI
R1
l
Z
l
l
L
l
l
l
Le informazioni sui rischi
Le informazioni positive
 finanziamenti (fido concesso, importo erogato)
 garanzie reali e personali rilasciate all’intermediario
(importo garantito, valore della garanzia)
 garanzie rilasciate dall’intermediario a favore della clientela
 altre informazioni (qualità del portafoglio anticipato)
 regolarizzazioni dei ritardi di pagamento e estinzioni delle sofferenze
Le informazioni sui rischi
Il default nei dati CR


sofferenze
incagli

crediti ristrutturati

scaduti o sconfinamenti
persistenti da più di
90/180 giorni
Informazioni soggettive sul cliente
(+ incagli oggettivi )
Informazioni oggettive
sulla linea di credito
(senza soglia, senza compensazione)
Le informazioni sui rischi
Gli interventi dell’ultimo triennio hanno avuto l’obiettivo di
 garantire una più compiuta rappresentazione delle relazioni di credito
 accrescere la trasparenza nel rapporto banca-cliente
 assicurare un migliore raccordo tra le informazioni sul default della
Centrale dei rischi e le partite deteriorate rilevate nelle segnalazioni
statistiche di vigilanza
Le informazioni sui rischi
1. I CREDITI CONTESTATI
Evidenza della pendenza di una contestazione presso un’autorità
(Autorità giudiziaria, Garante della Privacy o altra preposta alla
risoluzione stragiudiziale delle controversie con la clientela) in
posizione di terzietà rispetto alle parti.
La contestazione è riferita a qualsiasi aspetto del rapporto che
abbia riflessi sulla segnalazione di Centrale dei rischi.
Le informazioni sui rischi
2. Informativa su PRIMA SEGNALAZIONE A SOFFERENZA
Gli intermediari devono informare per iscritto il
proprio cliente e i suoi coobbligati (garante, soci
illimitatamente responsabili) la prima volta che lo
segnalano a sofferenza
Non integra gli estremi di una richiesta di consenso al
trattamento dei dati.
Le informazioni sui rischi
3. Informativa al CONSUMATORE EX ART. 125 TUB
in caso di RIFIUTO DI CREDITO BASATO SUI DATI CR
(art. 125 tub, 2° comma)
su PRIMA SEGNALAZIONE DI INFORMAZIONI NEGATIVE
(art. 125 tub, 3° comma)
Scaduti/sconfinamenti persistenti
Crediti ristrutturati
Sofferenze
Le informazioni sui rischi
4. La qualità del credito: un’informazione per i soli utenti BI
 Differenze nelle logiche di rilevazione dei dati ai fini CR e di Vigilanza portano ad
escludere dalle “attività deteriorate” di vigilanza talune esposizioni segnalate in CR
come “scadute/sconfinanti in via continuativa” (deroghe prudenziali per alcuni
portafogli, possibilita’ di compensazioni nell’approccio per debitore, soglia di
rilevanza del 5%)
 Il dettaglio informativo della qualità del credito evidenzia se un credito
qualificato “anomalo” in base alla normativa CR rientri o meno tra le attività
“deteriorate” ai fini di vigilanza
 La qualifica di credito “deteriorato” è utilizzata solo negli sfruttamenti interni
alla Banca d’Italia (cfr. anche partite incagliate). Non e’ quindi presente nei flussi di
dati nominativi restituiti dalla BI agli intermediari (flusso di ritorno e prima
informazione)
I Servizi per gli intermediari
flusso di ritorno
mensile
INTERMEDIARI
CREDITIZI E
FINANZIARI
Segnalazioni
inframensili
informazioni a richiesta
(prima informazione)
Rettifiche
flusso di ritorno
inframensile
CENTRALE
DEI RISCHI
Segnalazione
mensile di rischio
I Servizi per gli intermediari
Flussi di ritorno personalizzati
• Flusso mensile con il quale gli intermediari ricevono per ciascun nominativo
segnalato e per i collegati la posizione di rischio globale.
periodici
Prodotti statistici
• Informazioni mensili sulla struttura del mercato del credito.
• Tassi di decadimento dei crediti per cassa.
Prima informazione/Servizio di informazione periodica
a richiesta
• Flusso su posizione globale di rischio - relativa alle ultime 24 o 36 rilevazioni della clientela effettiva (ma non segnalata) o potenziale.
• Flusso mensile su posizione globale di rischio di una lista di soggetti non
segnalati, riferito all’ultima data contabile rilevata.
Flusso di ritorno personalizzato
Per ogni affidato
Codice censito e dati anagrafici
Posizione “parziale” di rischio
Posizione globale di rischio, vs finanziarie, vs gruppo creditizio
Dati sull’andamento del rapporto:
- sconfinamento e margine disponibile per tipo di rischio
- N. di enti segnalanti (totali, per la 1^ volta, che non segnalano più, sofferenza)
- N. di prime informazioni per richiesta fido negli ultimi 6 mesi
- Presenza di garanti
Sui collegati/coobbligati (es. garantiti, ceduti/cointestazioni/cointestatari,
soci/società)
Codice censito e dati anagrafici
Posizione globale di rischio
da maggio 2012
informazioni sulle regolarizzazioni dei ritardi nei pagamenti relativi ai finanziamenti a
scadenza e sul venir meno degli sconfinamenti persistenti nei finanziamenti revolving.
Flusso di ritorno personalizzato
I tempi
Disponibile nei primi giorni del secondo mese successivo alla data contabile
di riferimento; è dato in input ai modelli aziendali di rating interni e ai sistemi
di scoring automatici sul credito al consumo (cd. informazioni andamentali)
La “vista” degli intermediari
Gli intermediari partecipanti ricevono le informazioni con il medesimo livello di
dettaglio con cui sono obbligati a produrle e dispongono di informazioni
aggiuntive frutto di un mero calcolo della BI sui dati di input (ad es.
sconfinamenti/margini disponibili). Non ricevono le informazioni sugli incagli e
la “qualità del credito”, raccolte solo per fini di vigilanza.
Il servizio di Prima Informazione
1° Livello: dati del soggetto richiesto:
•
Codice CR + dati anagrafici
•
Posizione globale di rischio, vs Finanziarie, vs Gruppo creditizio
•
Sconfinamento e Margine disponibile
•
No. di enti segnalanti (totali, 1^ volta, non più, sofferenza)
•
No. di Prime Informazioni per richiesta fido negli ultimi 6 mesi
•
Presenza di garanti
•
Codice CR + dati anagrafici di eventuali collegati/coobbligati
2° livello: dati dei collegati/coobbligati (garantiti,ceduti):
•
Posizione globale di rischio
Servizio a pagamento. Le tariffe dipendono dal livello della richiesta
Il servizio di informazione periodico
Per ogni affidato non segnalato (ultima data contabile)
• codice censito e dati anagrafici
• posizione globale di rischio, vs finanziarie, vs gruppo creditizio
• dati sull’andamento del rapporto:
- sconfinamento e margine disponibile
- N. di enti segnalanti (totali, 1^ volta, che non segnalano più, sofferenza)
- N. di prime informazioni per richiesta fido negli ultimi 6 mesi
- presenza di garanti
• codici censiti e dati anagrafici di eventuali collegati/coobbligati
• posizione globale di rischio dei collegati/coobbligati
Il flusso è restituito con la stessa tempistica del flusso di ritorno personalizzato
La rilevazione inframensile di status
Cosa:
viene rilevato il cambiamento dello “status” del cliente
Da
Impiego vivo
Impiego vivo
Sofferenza



A
Sofferenza
Ristrutturazione del credito
Estinzione (perdita, rimborso e riclassificazione)
Perché: per anticipare l’informazione che sarà presente nella
segnalazione mensile successiva al verificarsi dell’evento
Quando: entro 3 giorni lavorativi dalla delibera della sofferenza o della
ristrutturazione del credito; appena disponibile, per l’estinzione
Flusso di ritorno: gli intermediari ricevono nel continuo l’informazione qualitativa
relativa al cambiamento dello stato del rapporto intervenuto sulla
clientela di interesse
Flusso di ritorno statistico
Gli intermediari ricevono un flusso di ritorno statistico elaborato
sui dati nominativi della CR
I dati sono articolati per:
 categorie di censimento
 variabili di classificazione
 attività economica della clientela
 classe di grandezza degli affidamenti
 caratteristiche degli intermediari segnalanti
Flusso sul decadimento dei finanziamenti per cassa
LA SOFFERENZA RETTIFICATA
- E’ un’informazione ricavata dalle segnalazioni dei singoli intermediari alla Centrale
dei rischi
- attiene all’esposizione complessiva per cassa dell’affidato al fine di determinarne
lo stato di sofferenza a livello di sistema
- ai fini statistici è un concetto più robusto della singola segnalazione a sofferenza
Flusso sul decadimento dei finanziamenti per cassa
 Informazioni (numero di soggetti e importi) sul flusso delle sofferenze rettificate e
sullo stock di impieghi vivi;
 il flusso è costruito considerando i soggetti che sono a sofferenza rettificata al
tempo t ed erano a impiego vivo al tempo t-1;
 i dati sono riferiti alla clientela dell’intermediario che riceve il flusso, all’intero
sistema, al totale delle banche e degli intermediari finanziari;
 i dati sono articolati per territorio, attività economica, classe di grandezza degli
affidamenti;
Le informazioni fornite possono essere usate per calcolare il tasso di decadimento
dei prestiti, che si ottiene rapportando il flusso delle sofferenze rettificate rispetto
allo stock degli impieghi vivi
Utilizzi dei dati CR
UTILIZZO DELLE INFORMAZIONI CR PER LO SVOLGIMENTO
DELLE FUNZIONI ISTITUZIONALI
Ricerca economica
Analisi della struttura dei mercati
Vigilanza
a supporto dell’attività di analisi cartolare e ispettiva
riguardante, in particolare:
 La rischiosità dei crediti
 Il grado di concentrazione del portafoglio prestiti
Ulteriori utilizzi
DATI NOMINATIVI
 MAGISTRATURA PENALE
 ALTRE AUTORITA’ (es. Consob)/ORGANISMI legittimati ex lege
(Org. di comp. delle crisi da sovraindebitamento ex art. 18, 1° co. L.3/12)
 DIRETTI INTERESSATI
DATI AGGREGATI
 UNIVERSITA’, ENTI DI RICERCA
 PUBBLICAZIONI (es. Bollettino Statistico)
Bollettino Statistico
BIP on line
BIP on line
Cooperazione tra le CR europee
Le Centrali dei rischi pubbliche di Austria, Belgio, Francia, Germania,
Italia, Portogallo, Spagna, Repubblica Ceca e Romania hanno
sottoscritto un Memorandum of understanding (MoU) per lo scambio di
informazioni da fornire agli intermediari.
 Ciascuna centrale dei rischi riceve dalle altre informazioni
sull’indebitamento globale dei soggetti residenti e sui non residenti
presenti nel proprio archivio
 Le informazioni riguardano i soggetti (diversi dalle persone fisiche) con
un indebitamento globale, presso il sistema creditizio del paese che
fornisce i dati, pari o superiore a 25.000 euro. Le informazioni
riguardano i crediti per cassa e i crediti di firma relativi a singoli debitori
o a posizioni cointestate
 Le informazioni oggetto di scambio sono accessibili anche alle Banche
Centrali e alle Autorità di Vigilanza dei paesi partecipanti, nonché ai
diretti interessati che ne facciano richiesta
Cooperazione tra le CR europee
I flussi per gli intermediari
 La Banca d’Italia invia agli intermediari per i soggetti segnalati le
informazioni ricevute dalle altre CR dell'UE (flusso di ritorno
personalizzato)
 Gli intermediari possono chiedere alla CR informazioni su soggetti
residenti in Italia o in uno degli altri paesi partecipanti agli scambi
(prima informazione).
La Centrale dei rischi in cifre
Dati a marzo 2013
 Intermediari partecipanti
di cui finanziarie
1.186
472
 Soggetti affidati
11 milioni
 Segnalazioni mensili
14 milioni
 Richieste di prima informazione
610.000*
*media mensile
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
[email protected]
Tel. +39 064792 8641
Banca d'Italia
Servizio R.E.S.