Transcript 8. Federica Braga: Fenomeni di autoimmunità nelle malattie cardiache
FENOMENI DI AUTOIMMUNITÀ NELLE MALATTIE CARDIACHE
Federica Braga Corso Specialità Prof. Clivio
L’ AUTOIMMUNITA’
• condizione patologica in cui vi è un’alterata tolleranza verso il “self”.
immunitario reagisce contro antigeni self provocando danni tissutali; Il sistema • una risposta autoimmune contro antigeni cardiaci è stata osservata in alcune malattie cardiache come MIOCARDITE, INFARTO DEL MIOCARDIO (IMA), CARDIOMIOPATIA DILATATIVA (DCM), CARDIOPATIA ISCHEMICA (CI), febbre reumatica e aterosclerosi; • un danno cardiaco può causare il rilascio di antigeni cardiaci contro cui si può sviluppare un processo di
IMMUNITA’ ACQUISITA;
IMMUNITA’ UMORALE (Ab)
IMMUNITA’ CELLULA MEDIATA (linfociti T)
CD4+ CD8+
MIOCARDITE
infiammazione del muscolo cardiaco causata da virus, batteri, protozoi, funghi e tossine che causa il logoramento del miocardio con necrosi dei miociti; le manifestazioni cliniche sono molti variabili (da forme lievi a forme con aritmie, disfunzioni ventricolari, scompenso cardiaco progressivo e, in alcuni casi, morte); è un buon modello per lo studio di malattie cardiache autoimmuni;
Studi condotti sull’uomo…
• alcuni studi dimostrano che le miocarditi autoimmuni possono essere mediate da una risposta
ANTICORPALE
e/o da una risposta autoimmune
CELLULO-MEDIATA In vivo
= quasi il 60% dei pazienti con diagnosi di miocardite presenta in circolo anticorpi cuore-specifici vs catena pesante miosina cardiaca, canale Ca 2+ , recettore β adrenergico;
In vitro
= questi anticorpi possono indurre citolisi di miociti cardiaci attraverso l’attivazione del complemento e di fagociti.
In vivo
= nel filtrato cellulare di molte forme di miocarditi umane i linfociti dominanti sono cellule T.
poche evidenze che supportano la patogenesi mediata da cellule T nell’uomo.
ESPERIMENTI SU MODELLI MURINI
Studi condotti su modelli murini…
• dimostrano che le miocarditi autoimmuni possono essere mediate da una risposta autoimmune
CELLULO-MEDIATA In vivo
= - Topi atimici infettati con virus CVB3 sviluppano una lieve miocardite - Cellule T da animali infettati con CVB3 o immunizzati con miosina trasferiti in topi sani danno miocarditi - Nelle miocarditi indotte da miosina, i CD4+ sono richiesti per l’induzione della malattia e i CD8+ sembrano essere i principali mediatori del danno cardiaco: topi con anticorpi anti CD4+ ed immunizzati con miosina sviluppano una lieve miocardite; topi depletati di CD8+ non sviluppano proprio la malattia.
CD4+ attivano i CD8+ i quali causano direttamente la patologia cardiaca
Studi condotti su modelli murini…
• hanno dimostrato che le miocarditi virali nei topi hanno una fase acuta seguita, nei ceppi suscettibili, da una fase cronica autoimmune.
Fase 1
: replicazione virale, lisi delle cellule infette
Fase 2
: avviene quando il virus è stato debellato ed è caratterizzata da un infiltrato infiammatorio autoimmune e necrosi di miociti
sia la propensità a sviluppare una risposta autoimmune dopo un danno cardiaco e sia la vulnerabilità del cuore a questi fenomeni sono stretto controllo genetico.
•
geni MCH
•
geni autoantigeni (miosina)
Meccanismi che possono indurre una miocardite
B.Increased presentation of self peptides D. Activation by a foreign antigen C.Presentation of cryptic self peptides
INFARTO DEL MIOCARDIO
L'infarto del miocardio (IMA) è la necrosi del tessuto cardiaco causata da una sospensione o dalla diminuzione dell'irrogazione sanguigna arteriosa .
migrazione macrofagi, monociti, neutrofili nella zona infartuata citokine e fattori di crescita producono antigeni cardiaci intracellulari (miosina) sono rilasciati nel circolo sanguigno risposta autoimmune mediante produzione di anticorpi anti-cuore e attivazione di linfociti T citotossici
Studio condotto sull’uomo…
(
Moraru et al)
OBIETTIVO
= verificare se una risposta autoimmune vs
miosina cardiaca
presente dopo infarto miocardio è
MATERIALI E METODI
= gruppo A: 18 pazienti che avevano avuto infarto recentemente; gruppo B: 18 controlli sani.
Separazione di PBMC dal sangue venoso eparinizzato, congelati e incubati a 37 ° C in pozzetti con miosina purificata a diverse concentrazioni (1; 2,5 e 5 μg/ml). Determinazione risposta proliferativa dei PMBC alla miosina cardiaca con SI= indice di stimolazione. Analisi nel plasma delle citokine TNF-alpha e INF gamma e Ab IgG anti miosina con ELISA.
RISULTATI
= 33% di pazienti mostravano una significativa risposta autoimmune alla miosina cardiaca. Nessuno dei controlli (
p<0.05
). No differenze per citokine e Ab tra i pazienti e controlli (
p=0,3571).
Danno miocardico più esteso non era associato ad una maggiore autoimmunità cellulare vs miosina
DISCUSSIONE
= sample size troppo piccolo. Hanno misurato solo alcune citokine.
Altro possibile antigene del cuore…
La
Troponina
(TnC, TnI, TnT), come la miosina e l’actina, è una proteina dell’apparato contrattile del muscolo striato.
cTnI e cTnT sono specifiche del muscolo cardiaco è avvenuto un danno cardiaco permette il loro utilizzo per verificare se
CARDIOPATIA ISCHEMICA
Topi immunizzati con cTnI prima di indurre loro ischemia larga area infartuata, > infiammazione e fibrosi, < funzionalità contrattile. Danno miocardio diffuso indicando un meccanismo autoimmune vs cTnI.
Pazienti con CI: trovati
Ab vs Tn CARDIOMIOPATIA DILATATIVA
nei topi ci sono evidenze di DCM mediata da autoAb vs TnI.
Pazienti con DCM: trovati Ab vs cTnI e cTnT
Conclusioni…
Tra le malattie cardiovascolari la
miocardite
è quella con più evidenze di una risposta autoimmune (sia umorale, sia cellulo-mediata) Tra gli antigeni cardiaci in grado di stimolare una risposta autoimmune la
miosina
e la
troponina
sono i più studiati; Gli
auto-Ab
autoimmune; trovati in pazienti con varie malattie cardiache possono potenzialmente causare un danno cellulare attraverso induzione di
apoptosi, attivazione del complemento e citotossicità cellulo mediata
anche se il loro ruolo non è del tutto chiaro, la loro presenza è comunque allarme di malattia Ulteriori studi sono neccessari per capire i meccanismi e le conseguenze di eventuali risposte autoimmuni nelle malattie cardiache; è fondamentale inoltre
standardizzare le differenti metodiche
utilizzate per determinare il titolo anticorpale perché differiscono molto di sensibilità e specificità;