GOLD 2011 (Terapia NF proposte)

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BPCO stabile
Terapie non farmacologiche
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Riabilitazione
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Ossigenoterapia lungo termine
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Ventilazione meccanica a lungo termine
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Terapia chirurgica
BPCO stabile
Terapie non farmacologiche
Riabilitazione
Il trattamento riabilitativo strutturato è in grado di determinare miglioramento di capacità
di esercizio fisico, dispnea e qualità della vita (A) indipendentemente dal livello di
ostruzione delle vie aeree (B) e dalla presenza di insufficienza respiratoria (C).
Risultati positivi sono riscontrati in programmi in regime di degenza, di day-hospital e
domiciliare (A). L’efficacia dell’intervento è provata quanto più precoce rispetto alle
fasi di riacutizzazione (A).
L’opzione “home-based” può avere giustificato impiego nell’ambito di piani di cure
integrate e di territorio, per il mantenimento di efficacia e, nei casi di pazienti gravi,
può avvalersi di sistemi di tele-assistenza (B).
L’effetto positivo ottenuto in seguito a riabilitazione si osserva in funzione della durata e
del numero di sedute e tende a mantenersi almeno entro 1 anno dal termine del
programma (B).
Ogni ulteriore beneficio in seguito a ripetizione annuale di riabilitazione si traduce in un
possibile vantaggio in termini di ricoveri e riacutizzazioni (B).
BPCO stabile
Terapie non farmacologiche
Riabilitazione
La presenza di comorbilità complesse non influenza sostanzialmente l’esito dei
programmi riabilitativi (B).
In particolare l’obesità e il sovrappeso associati alla BPCO non influenzano il
beneficio ottenibile con l’intervento riabilitativo (B).
BPCO stabile
Terapie non farmacologiche
Riabilitazione
Quando indicato il trial di allenamento agli arti superiori può produrre un
miglioramento funzionale selettivo e orientato al recupero/miglioramento
delle funzioni di vita quotidiane (B).
L’effetto positivo dell’allenamento dei muscoli respiratori appare limitato a
pazienti con forza inspiratoria più compromessa ma può essere prolungato
nel tempo (B).
L’educazione e il “couselling” sul paziente può avere effetti positivi sul
“management” del paziente (B-C).
BPCO stabile
Terapie non farmacologiche
Riabilitazione
L’uso di ossigeno nei pazienti normossiemici a riposo e che desaturano durante
l’esercizio migliora i sintomi e la tolleranza allo sforzo, tuttavia non vi è
evidenza che migliori gli effetti della riabilitazione (C).
Lo stato nutrizionale espresso dal peso corporeo (BMI, IBW) è un fattore
indipendente di influenza sulla sopravvivenza e su misure di outcome
di trattamento (A).
L’implementazione nutrizionale non appare una componente determinante per
la sopravvivenza ed il miglioramento funzionale del paziente (C).
Programmi riabilitativi
“Un programma di riabilitazione deve prevedere un numero di sessioni minime
efficaci (per quanto noto ad oggi non inferiore a 12) (B); maggiore è la durata
del trattamento più questo risulterà efficace (B)”
BPCO stabile
Terapie non farmacologiche
Ossigenoterapia a lungo termine
L’ossigenoterapia a lungo termine (≥ 15 ore/die) nei pazienti con insufficienza
respiratoria cronica si è dimostrata efficace nell’aumentare la sopravvivenza
(A).
Si suggerisce un utilizzo più vicino possibile alle 24 ore/die (A).
L’efficacia della OLT in pazienti con ipossiemia intermittente (notturna, da
sforzo) non è provata.
L’ossigenoterapia a lungo termine consente di ridurre i giorni di
ospedalizzazione del 43.5%, le percentuali di ricovero del 23.8% ed il numero
di pazienti con almeno un’ospedalizzazione del 31.2%.
BPCO stabile
Terapie non farmacologiche
Ventilazione meccanica a lungo termine
La ventilazione meccanica non invasiva a pressione positiva (NPPV) in
aggiunta alla OLT può migliorare gli scambi respiratori, e i sintomi, con
potenziale ma non univoco impatto positivo anche sulla qualità della vita in
pazienti ipercapnici con BPCO stabile (B).
In questa sottopopolazione la sopravvivenza entro 3 anni può essere
favorevolmente influenzata dall’utilizzo della NIV (B).
BPCO stabile
Terapie non farmacologiche
Terapia chirurgica
La bullectomia può migliorare sintomi e funzione in casi altamente selezionati (C).
La riduzione chirurgica di volume polmonare è controindicata in pazienti ad alto rischio
(VEMS <20% e/o DLCO <20% del teorico) (B).Tuttavia, è una terapia che può
aumentare la sopravvivenza in pazienti selezionati (con predominanza di enfisema ai
lobi superiori associata a ridotta tolleranza allo sforzo) (B).
La riduzione volumetrica di enfisema per via broncoscopica si propone come scelta
alternativa (C).
Il trapianto polmonare per enfisema può migliorare la qualità della vita e la funzionalità in
casi selezionati (C), ma non migliora la sopravvivenza a lungo termine (C).