Agorà n. 7 - firstcisl.it

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AGORÀ

First Cisl Gruppo Banca Popolare di Vicenza

Stanza sindacale: VICENZA 0444.339705 - PRATO 0574.617666 - [email protected]

#7 Marzo 2017 Ecco cosa c’è dietro.

Esempio:

se una banca mette sul mercato il suo crediti

80 milioni miliardo

di debito non esigibile, incasserà da una società di recupero , perché i debiti non garantiti valgono l’8% del valore nominale. La società che ha acquistato il miliardo di insolvenza proporrà poi al debitore uno sconto dell’84% e

incasserà 160 milioni

, cioè il doppio di quanto ha pagato alla banca.

GIULIO ROMANI DENUNCIA:

SUI CREDITI DETERIORATI, STOP ALLE SPECULAZIONI

Il segretario generale della FIRST CISL non arretra sulla problematica. Zero Zero News dedica ampio spazio alle nostre idee in materia di NPL.

Il sindacato smaschera la colossale partita di giro dei crediti deteriorati e lancia una proposta di autogestione per garantire legalità ed economicità all’intero settore del recupero delle insolvenze. Secondo la Banca d’Italia l’ammontare delle sofferenze lorde del sistema bancario italiano si aggira intorno ai 200 miliardi di euro. Talvolta il meccanismo dei Npl, acronimo inglese di non performing loans, rischia infatti di prefigurare delle stangate. 1 Assieme alla società di recupero crediti, ci guadagna il debitore che incassa 840 milioni e si libera dell’obbligazione e dei rischi giudiziari.

procedura finanziaria standard.

mandare in tilt il sistema bancario. circuito virtuoso.

Ci guadagnano anche gli amministratori della banca che liquidano la pratica con una

Ci perdono invece i dipendenti della banca, che rischiano il posto, i clienti che rischiano di perdere i risparmi, e i contribuenti costretti a ripianare i debiti dell’istituto di credito per non Ecco perché uno dei principali sindacati dei lavoratori del settore finanziario, la First Cisl, lancia una proposta operativa per tentare di trasformare una colossale speculazione in un

“Con una gestione diretta, in house - spiega Giulio Romani, Segretario Generale della First Cisl - si consentirebbe alle banche di non subire perdite traumatiche di capitali e si ricostituirebbe la fiducia attorno al sistema del credito” Bisogna costituire delle società di gestione dei crediti deteriorati, con una proprietà composta da più portatori di interesse, a partire dallo Stato e da altri soggetti sani partecipi della sorte del sistema bancario, ossia

stesse

con le risorse esistenti.

lavoratori, associazioni di imprese, fondazioni bancarie, banche

. Queste società possono rilevare gli Npl a un prezzo non speculativo, coerente con il possibile valore di recupero. È possibile, compatibile con le norme europee e realizzabile

banca fallisce, o come contribuenti se il salvataggio è a carico dello Stato.

Nonostante il pesante rischio delle insolvenze e la necessità di un intervento dello Stato per salvare aziende in gravissima difficoltà, come Mps, la Popolare di Vicenza o Veneto Banca, la più imponente operazione di ricapitalizzazione di una banca italiana, UniCredit, è stata interpretata come un segnale di fiducia nei confronti dell’Italia e del suo sistema banc barometro delle banche italiane ricomincia a volgere al bello? Difficile dirlo, perché mancano progetti concreti e lungimiranti per la trasformazione del business bancario. Tuttavia, l’operazione UniCredit Come si articola la proposta della First Cisl? che una banca italiana possa tornare a evidenziare un trend economico positivo una volta che sia stata

credito.

Quindi è essenziale dismettere rapidamente gli Npl?

No

,

non deve esserci la corsa alla svendita delle insolvenze.

ario. Il

risanata la sua qualità del

Anzi, se da un lato affermo da tempo che il tema della qualità del credito va affrontato con determinazione prima di qualunque operazione sul capitale, dall’altro ribadisco con forza che la soluzione più efficace non è la cessione degli Npl a soggetti estranei al territorio,

bensì la loro

Che rischi comporta invece l’attuale prassi della vendita dei portafogli di Npl a società finanziarie?

Il rischio è che si finisca per aiutare chi ha causato le insolvenze, lasciando ai cittadini e ai lavoratori l’onere di coprire i buchi

. Se le banche cedono a delle società speculative i loro insoluti a prezzi risibili, chi li acquista ha interesse a proporne immediatamente lo stralcio al debitore per un valore non di molto superiore, con un enorme ritorno sull’investimento in tempi brevissimi. Così il debitore torna pulito restituendo una quota minima di quanto avuto e chi aveva concesso il credito non ha più alcuna grana, dato che la posizione è stata archiviata.

Peccato che a pagare restino i dipendenti della banca, che ne subiscono il dissesto, e i cittadini, in qualità di azionisti e di clienti se la gestione in house

.

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3 MARZO 2017

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