N°38 del 27/10/2016

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0828. 1992339 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it
Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale:Viale della Repubblica, 177
Capaccio Paestum (Sa) - “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1,
comma 1, Aut: 952/ATSUD/SA - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
Anno XVII
n° 38 del 27 ottobre 2016
Una “borsa” che sorprende ancora
Articoli dedicati alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a pagina 2, 3, 8, 9, 10 e 11
ALFONSO ANDRIA
ITALO VOZA
Q
L
uando nel 1998 la Provincia di Salerno instituì la Borsa Mediterranea del Turismo
Archeologico, localizzandola a Paestum,
partì dalla necessità di incentivare l’offerta turistica
con particolare riferimento all’attrattiva costituita
dai Beni Culturali specie nel Mezzogiorno, ove si
riscontrano forti difficoltà nella costruzione di concreti modelli operativi al riguardo.
La Provincia, che presiedevo dal 1995 a seguito
della prima “elezione diretta”, sin dall’inizio della
consiliatura aveva rivolto speciale attenzione alla
valorizzazione e alla
spendita attiva del patrimonio culturale, concentrando
notevoli
risorse in modo da favorirne la pubblica fruizione.
Una delle prime edizioni della BMTA
Da sinistra: Ugo Picarelli - Direttore della Borsa,
Giampaolo D'Andrea - Sottosegretario ai Beni Culturali,
Alfonso Andria - Presidente della Provincia,
Domenico Ranesi - Dirigente Provincia di Salerno
SEGUE A PAGINA 2
Il melograto di Niobe,
Persenofe e Demetra
a Borsa Mediterranea del Turismo
Archeologico,
ideata
ed
organizzata dalla Leader srl
diretta dal dottor Ugo Picarelli, dal 1998
si svolge a Paestum, proprio a partire
dall’anno in cui il nostro territorio, e in
m o d o
particolare
l ’ A r e a
Archeologica, è
d i v e n u t o
patrimonio
mondiale
dell’umanità
con
il
riconoscimento
dell’UNESCO.
SEGUE A PAGINA 2
Parco Archeologico di Paestum OGLIASTRO
Il colosso in cammino
Al via gli scavi
ORESTE MOTTOLA
LIUCCIO
I
L MELOGRANO è una pianta sacra alla memoria storica di Paestum ed è legato alla ritualità della Madonna del Granato, che protegge
uomini e campagne da un avamposto del Monte
Calpazio, dove da secoli, è venerata in un bel santuario in volo sulla vasta pianura con in lontananza
il mare dei miti e della Grande Storia, dove fu l’approdo degli dei. Se ne parlerà, in una apposita sezione di lavoro della Borsa Archeologica del
Turismo,L’evento è organizzato dal Dottor Gerardo
Siano, presidente di una Associazione che da anni
si occupa di questi temi: Io sono stato invitato a
trattare del melograno nel mito e nella storia in un
rapporto con la tradizione, anche religiosa del territorio.
Mi confronterò sul tema con la dott.ssa Marina Cipriani e con il senatore Alfonso Andria e con lo
stesso Siano, organizzatore del convegno.
SEGUE A PAGINA 7
R
icominciano gli scavi
nell'area archeologica
di Paestum intorno ai
templi greci meglio conservati della penisola. L'obiettivo degli archeologi è di
acquisire nuovi dati sulla vita
quotidiana, i contesti abitativi
e l'economia della città dei templi.
L
SEGUE A PAGINA 6
Come pregare?
L. R.
D
ue domeniche fa, facendo salire in cattedra una vedova, nel
Vangelo proclamato durante la liturgia della Parola Gesù ci
ha ricordato che occorre pregare sempre e non con delle formule, ma affinando il proprio spirito riconoscente per la costante benevolenza al Padre. Domenica scorsa ha continuato il suo corso di
formazione alla preghiera descrivendo la vera predisposizione d’animo
perché la preghiera risulti efficace.
SEGUE A PAGINA 6
a giunta di
Ogliastro
Cilento,
2.200 anime, ha
sottoscritto un protocollo con la Fondazione
del
Cardinale Martino (di Salerno) per realizzare il gigantesco monumento al frate di
Pietrelcina.
SEGUE A PAGINA 13
AVVISO
In occasione delle ricorrenze
dell’1 e 2 novembre,
riprenderà
la pubblicazione giovedì 10
novembre.
2
XIX BMTA
n° 38 27/10/2016
“La mia amministrazione ha valorato per consolidare la BMTA”
Voza, il sindaco che più degli altri ha creduto nell’evento
SEGUE DALLA PRIMA
ITALO VOZA
D
a allora, con grandi sacrifici e
tanto lavoro di organizzatori
e
maestranze,
con
gli
investimenti di enti pubblici ed
aziende private, questo evento è
diventato appuntamento di punta, a
livello
internazionale,
della
promozione turistica dell’area del
Mediterraneo e, in particolare, del
marketing legato all’archeologia e
alla valorizzazione dei beni culturali
in Italia, in Europa e nel mondo. Il
Comune di Capaccio Paestum ci ha
creduto da sempre, e non poteva
essere altrimenti considerata la
valenza della manifestazione e
l’indotto che essa ha generato sul
piano dell’incoming turistico nei
giorni dedicati alla Borsa e sul piano
del ritorno d’immagine della nostra
cittadina nel panorama internazionale
dei media e degli operatori del settore
e
generalisti.
Anche
l’Amministrazione da me guidata, fin
dal suo insediamento, ha investito e
contribuito al consolidamento della
BMTA
sia
con
la
stretta
collaborazione
e
vicinanza
all’impresa organizzatrice sia con
interventi economici e logistici per
far sì che il territorio di Capaccio
Paestum
non
perdesse
questo
importante appuntamento annuale che
vede la nostra cittadina al centro del
Mediterraneo per quanto concerne
buyers, tour operator, enti pubblici e
privati in un periodo di relativa bassa
stagione per le nostre strutture
alberghiere e dell’accoglienza in
generale. La Borsa Mediterranea del
Turismo
Archeologico
nel
sottolineare sempre più l’importanza
che il patrimonio culturale riveste
come fattore di dialogo interculturale,
d’integrazione sociale e di sviluppo
economico, ogni anno ha promosso la
cooperazione tra i popoli attraverso la
partecipazione e lo scambio di
esperienze con la presenza di un
Paese Ospite: negli anni Egitto,
Marocco, Tunisia, Siria, Francia,
Algeria,
Grecia,
Libia,
Perù,
Portogallo,
Cambogia,
Turchia,
Armenia, Venezuela, Azerbaigian,
India.
Questa
edizione,
la
diciannovesima, è dedicata a Palmira,
antica città carovaniera della Siria e
sito
archeologico
che
purtroppo
non
è
stato
risparmiato dalla guerra civile
in atto. La tragedia che
insanguina il Vicino Oriente
sta mettendo in pericolo
l’esistenza, non solo delle
persone, uccise o costrette alla
fuga e all’esilio, ma anche di
patrimoni che rappresentano
allo stesso tempo identità e
storia di importanti civiltà.
Siamo orgogliosi che questo
messaggio
di
dialogo
interculturale
parta
da
Capaccio Paestum e dalla
Borsa
Mediterranea
del
Turismo Archeologico 2016.
“La BMTA è arrivata al culmine di un progetto”
Fu Andria a scegliere Paestum
SEGUE DALLA PRIMA
ALFONSO ANDRIA
A
ddirittura venne celebrata una
seduta monotematica esterna
nel Castello Macchiaoli di Teggiano, aperta alle Soprintendenze e all’Università al fine di tracciare le linee
direttici della Politica culturale dell’Ente.
È notorio che nella competenza della
Provincia di Salerno ricada un patrimonio artistico, culturale ed archeologico
di notevole interesse. Solo per citarne alcuni: il Castello Medievale di Arechi a
Salerno, Villa Guariglia a Vietri sul
Mare con l’annesso Museo della Ceramica, la Grancia di Sala Consilina, i
Musei Archeologici Provinciali di Salerno, dell’Agro Nocerino, della Lucania Occidentale (allocato nella Certosa
di Padula), dell’Alta Valle del Sele a
Oliveto Citra, l’Antiquarium di Palinuro; addirittura è proprietario e gestore
della Necropoli Etrusco-Sannitica di
Fratte (Salerno); in epoca più recente è
stata costituita la Pinacoteca Provinciale, allocandola nel restaurato Palazzo
Pinto, in pieno centro storico del capoluogo.
Ed ancora, eventi culturali ed azioni
fuori e dentro il territorio del Salernitano, come le grandi mostre d’arte figurativa nel Palazzo Sant’Agostino, sede
istituzionale della Provincia; le esposizioni in musei all’estero delle Tombe dipinte di Paestum; la Provincia soggetto
capofila di un pool di Enti (Comune di
Capaccio/Paestum, EPT, Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano) per
l’istruttoria della candidatura all’iscrizione nella Lista UNESCO del Parco, di
Paestum, di Velia e della Certosa di Padula, ottenuta proprio a fine 1998, mentre l’anno precedente lo stesso
riconoscimento fu attribuito alla Costiera Amalfitana.
E la Provincia fu anche artefice di importanti iniziative per incentivare il trasporto su ferro (Palinuro Express) e sul
mare ( “le Vie del Mare verso il Parco
del Cilento”) ed interventi sulla rete viaria provinciale (tra i quali l’importantissimo completamento della Variante alla
SS. 18 con la tratta Futani-Centola) definiscono un sistema di interventi anche
infrastrutturali tra i quali l’avvio dell’Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi
e la realizzazione - chiesta con determinazione all’ANAS e poi ottenuta - degli
svincoli di S. Mango Piemonte e di Pagliarone-Montecorvino Pugliano sull’Autostrada Salerno/Reggio Calabria.
A partire da tali presupposti la Provincia
ha prestato particolare attenzione nell’esaltare la capacità di attrazione dei
flussi turistici connessi al patrimonio
culturale e al rilancio dell’immagine del
territorio salernitano anche attraverso le
peculiarità paesaggistico-ambientali. È
questo il retroterra politico, amministrativo, economico e culturale sul quale
poggiò il progetto della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che,
nata da una proposta-base di Ugo Picarelli e della sua “Leader”, trovò nell’interlocuzione con la Provincia, e
direttamente con me, ulteriori caratterizzazioni e spunti, per poi affermarsi come
vero e proprio progetto. Il direttore della
Borsa, Ugo Picarelli, ha saputo negli
anni interpretare ed arricchire l’iniziativa che è ormai da tempo autorevolmente collocata nel panorama nazionale
e internazionale, conservando quell’unicità che fu la sua originaria carta vincente. Il fatto stesso che quest’anno la
Borsa celebri la XIX edizione è indicativo della validità e del successo della
sua formula, che, sulla base dell’impianto originario e con i necessari correttivi dettati dall’esperienza, ha saputo
coniugare le esigenze del mercato nell’incontro tra domanda e offerta turistica, puntando sulla qualità degli
espositori e dei buyers, così come sugli
elevati contenuti culturali che animano
le attività collaterali e sul prestigio di
personalità della comunità scientifica internazionale.
XIX BMTA
Quella del Turismo Archeologico del Mediterraneo di Paestum
Una Borsa piena di sorprese
BARTOLO SCANDIZZO
L
a prima, è quella che esiste ancora! E questo è un merito da assegnare ad Ugo Picarelli che fin
dal primo momento ne è stato il motore
e l’anima. Nel nostro “piccolo” mondo
non è facile “durare” senza perdere
l’anima. Giungere alla XIX edizione è un
bel traguardo che vale la pena sottolineare.
La seconda sorpresa, consiste nel fatto
che la comunità scientifica legata all’archeologia l’ha adottata come momento
di confronto nazionale e internazionale.
A testimonianza di ciò, a Paestum arrivano prestigiosi studiosi e giornalisti di
chiara fama ogni anno.
La terza sorpresa sta nel fatto che
l’evento è cresciuto e, nonostante siano
finiti i tempi delle “vacche grasse” della
finanza pubblica che elargiva somme importanti per l’organizzazione dell’evento,
oggi ha trovato un suo equilibrio con la
riduzione dei costi, l’affinamento dell’idea e una collocazione strategica nell’area archeologica nata a nuova vita con
la missione affidata Gabriel Zuchtriegel
di implementare la presenza di visitatori
nel Parco Archeologico di Paestum.
Italo Voza, sindaco di Capaccio Paestum,
e Ugo Picarelli, direttore della BMTA,
sono stati tenacemente attaccati all’idea
che portare l’evento nell’area archeologica fosse l’evoluzione naturale del processo di consolidamento del progetto
messo in campo da Alfonso Andria, presidente della provincia di Salerno, nel
lontano 1998.
Per la verità, con la collocazione della
sfere geodetiche nello spazio antistante il
tempio di Cerere (dove annualmente
viene montata la struttura in ferro che
ospita gli spettacoli estivi), si era cercato
di dare anche uno spazio attrezzato dignitoso dove ospitare gli espositori e la parte
convegnistica. Purtroppo, una disputa dal
sapore più che altro di contrapposizione
con l’amministrazione Voza che per concreti problemi di inopportunità architettonica basta fare il confronto con la
“serra” montata quest’anno), hanno vanificato sia lo sforzo organizzativo sia l’investimento importante del comune.
Infatti, non si è vista una levata di scudi
così forte nei confronti dell’ammasso di
“ferraglia” che per estate intere sovrasta
e impedisce la vista del tempio di Cerere
a chi entra nell’area dal porta Aurea.
Oggi la struttura è accantonata in un deposito in attesa di una sua ricollocazione
in un altro spazio pubblico (si pensa a
Capaccio Scalo).
Ma è proprio la capacità di adattamento
alla contingenza che ha fatto salire nella
considerazione dei più la BMTA. Dalla
prestigiosa location dell’hotel Ariston di
Paestum, dove la borsa si è tenuta per
oltre 10 anni, all’attuale collocazione
all’interno dell’area archeologica,
l’evento ha fatto presa come non mai
anche nella considerazione del “popolo”
capaccese che oggi ne sente l’influsso e
la considera un elemento qualificante del
programma culturale della “Città dei
templi”.
Lo stesso accade anche per la chora pestana, cioè dei paesi situati sulle colline
che fanno da corona alla piana di Paestum, i cui abitanti seguono con interesse
lo sviluppo artistico culturale della nuova
impronta che Zuchtriegel ha dato in questo suo primo anno di incarico.
In fondo, la BMTA in questo ventennio
di vita ha tenuto vivo il rapporto tra la realtà turistica, che è cresciuta in ogni settore sul territorio comunale, e
l’emergenza archeologica diretta da Marina Cipriani. Questi due mondi hanno
n° 38 27/10/2016
3
trovato nell’evento organizzato dalla Provincia si Salerno una cerniera che ha saputo aprirsi e chiudersi senza mai
disconoscersi definitivamente come avviene troppo spesso alle nostre latitudini
anche solo per fare lo sgambetto a chi
non ci sta bene.
Il prossimo anno avremo la XX edizione.
Sarà bene che si cominci a pesarci fin dal
momento della chiusura dei battenti
dell’edizione di questo anno. Sarà ancora
meglio se i soggetti portatori di interesse
facciano di tutto per avviare, fin da subito, una proficua collaborazione per fare
in modo che il “ventennio” che abbiamo
alle spalle sarà stato incubatore di altri
importanti e certi successi.
Così dicevamo della BMTA nel 1998
4
n° 38 27/10/2016
RIFORMA BCC
E SE FOSSE INCOSTITUZIONALE ?
Dubbi sul riordino del Credito cooperativo espressi da Nunziante Mastrolia, docente della Luiss
Forse mai come ora in tutta la storia della
Repubblica, la Costituzione è stata oggetto di tante critiche, tentativi di modifica, rimaneggiamenti anche profondi. E
non si tratta solo della riforma costituzionale Renzi-Boschi. Nell’ombra, più defilata c'è un'altra riforma che, pur avendo
importanti implicazioni di carattere costituzionale e pur riguardando una materia complessa, delicata, strategica, è stata
condotta in porto in maniera rapida, anzi
rapidissima, quasi sbrigativa: è la riforma
del Credito cooperativo.
Il 14 febbraio del 2016, infatti, il governo
varava la riforma delle Bcc per mezzo di
un decreto legge, vista la “straordinaria
necessità ed urgenza - così vi si legge di avviare il processo di riforma del settore bancario cooperativo”. Il decreto
viene poi convertito con legge 8 aprile
2016, n. 4, modificando nel profondo
tutto il settore del Credito cooperativo.
Modifiche così radicali da essere, a parere di chi scrive, in netta antitesi con il
dettato costituzionale.
Ecco perché. Stando a quanto previsto
dall'art. 45 della Costituzione non solo la
Repubblica “riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di
mutualità e senza fini di speculazione
privata”, ma si impegna a promuoverne
e favorirne l’incremento “con i mezzi più
idonei e ne assicura, con gli opportuni
controlli, il carattere e le finalità”. L'art.
2.511 del Codice Civile definisce la società cooperativa come società a capitale
variabile a scopo mutualistico, distinguendole così dalle società di capitali
(come ad esempio una società per azioni)
che perseguono un fine puramente speculativo.
Mentre la Costituzione impone al legislatore di promuovere e favorire la cooperazione a carattere di mutualità e senza
fini di lucro, la riforma varata dal governo Renzi alle Bcc impone di scegliere
di che morte morire. Infatti, o 1) una Bcc
ponendosi sotto la direzione di una Spa
perde il suo carattere mutualistico e la
sua finalità non speculativa, il che significa una radicale trasformazione de facto;
oppure 2) per sfuggire all'obbligo di porsi
alle dipendenze di una società per azioni
SUL TERRITORIO
Associazione Giovani Bcc Aquara:
successi e nuove iniziative
"Mettersi insieme è un inizio,rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo". Parole queste
di Henry Ford che ben rispecchiano l'identità e il lavoro svolto fino ad oggi dall'Associazione Giovani della
Banca di Credito Cooperativo di Aquara, nata a maggio dello scorso anno. Un anno di lavoro e più all'insegna
della cultura, della solidarietà, della beneficenza, della formazione, dello sport, dell'amicizia e della cooperazione grazie al supporto fondamentale della Banca di Aquara e del Direttore Generale Antonio Marino.
Tante, infatti, le iniziative di successo che hanno coinvolto giovani, bambini, istituzioni locali e le varie comunità del territorio in cui opera la Bcc di Aquara, contribuendo alla valorizzazione delle stesse. Un'associazione quella dei giovani Bcc di Aquara, di cui è presidente Toni Fernicola, fortemente sensibile ai temi della
cultura e del sociale; da qui l'organizzazione di due Giornate Avis dedicate alla raccolta di sangue (“Un
piccolo gesto può far grande una vita”) nelle piazze di Roccadaspide e Capaccio e di una Giornata a favore
dell'AIL, insieme ai Giovani Soci Bcc Montepruno, dedicata allo sport e alla solidarietà. Altra iniziativa solidale l'organizzazione di una rassegna teatrale a sostegno della fondazione Dottor Sorriso che ha visto grande
partecipazione da parte del pubblico che così ha potuto contribuire a rendere più serena la degenza dei bambini
in ospedale attraverso la clownterapia.Oltre alla sfera sociale, la neonata Associazione ha sostenuto esperienze
che potessero incentivare i giovani a coltivare le loro passioni, come quella per la fotografia. E così l'idea di
un Workshop di fotografia tenuto da Paco Di Canto, seguito dal Primo Concorso Fotografico "Scatta il Cilento" che ha permesso a numerosi giovani di realizzare una raccolta di foto caratteristiche, espressive, originali e suggestive idonee a valorizzare l'identità del territorio cilentano. Non sono mancati i momenti dedicati
alla formazione per i Giovani Soci. E così, "Giovani Imprese: come diventare grandi", il convegno organizzato ad Oliveto Citra che ha permesso a tanti ragazzi di confrontarsi e scambiarsi idee ed esperienze per trasformare la propria attività in business vincente. Queste sono solo alcune delle tante iniziative fin qui
promosse dai giovani Soci della BCC di Aquara. In cantiere, invece, l'organizzazione di un corso di educazione finanziaria ed un gemellaggio con i giovani Soci Bcc Lab San Vincenzo De Paoli di Casagiove, perchè
è dal confronto che nascono le buone idee. Un grazie a tutti i giovani che hanno contribuito a rendere speciale
questo primo anno di attività! Si ricorda che per diventare Soci dell'Associazione è sufficiente sottoscrivere
il modulo di iscrizione reperibile sul sito internet della Banca, ovvero sulla Pagina FB dell'Associazione ed
inviarlo a [email protected], oppure rivolgendosi agli sportelli delle filiali della Banca.
che fa da capogruppo, una Bcc deve trasformarsi essa stessa in una società per
azioni, il che significa una radicale trasformazione de iure; oppure infine 3) nel
caso una Bcc non voglia percorrere nessuna di queste due strade che de facto o
de iure la porterebbe comunque al patibolo (vale a dire la mutazione in una Spa)
non resta che il suicidio vale a dire la liquidazione dell’azienda di Credito cooperativo.
E' questo il modo attraverso cui il legislatore assolve al suo obbligo costituzionale di riconoscere “la funzione sociale
della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata”
e promuovere e favorire con tutti i mezzi
idonei, come recita l'art. 45 della Costituzione “il carattere e le finalità”? Sarebbe davvero difficile rispondere
affermativamente a questa domanda.
Resta per fortuna il baluardo della Carta
e se il ragionamento che si è fatto sinora
regge allora la costituzionalità della riforma del Credito cooperativo non può
che essere molto dubbia.
Nunziante Mastrolia
Docente Luiss Guido Carli
Socio BCC di Aquara
CAPACCIO
Bcc Aquara per la salute
L’Oratorio S,Vito a Capaccio Scalo ha ospitato domenica 16 ottobre “The Pink Day - La giornata rosa per la prevenzione del tumore al seno”. Effettuate visite senologiche gratuite ed offerta una
rosa ad ogni donna con l’iniziativa del Rotary Club Paestum Centenario patrocinata dalla Lega Italiana Lotta ai Tumori. Bcc
Aquara presente con il presidente Luigi Scorziello.
MUTUO JOLLY
Credito a famiglie e imprese
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quello per gli elettrodomestici
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Campagna, Oliveto Citra, Battipaglia e Salerno oltre che sul
sito www.bccaquara.it
VALLO DI DIANO
n° 38 27/10/2016
Workshop finale con la presentazione delle idee imprenditoriali
IN FARMACIA
Il Think Tank Sassano 3.0
LA VITILIGINE
ALBERTO DI MURIA
MASSIMILIANO DE PAOLA
a vitiligine è una
patologia
della
pelle caratterizzata
da una ridotta presenza, o
da una totale mancanza, di
melanina in alcune aree della cute. Le zone cutanee maggiormente interessate dalla vitiligine
sono le unghie e le aree degli occhi, dei genitali e dell'ano, ma può anche colpire le mani,
il viso e il collo. Il sintomo caratteristico della
vitiligine consiste nella comparsa di chiazze
bianche in corrispondenza delle aree cutanee
colpite dalla malattia. Altri sintomi che i pazienti affetti da vitiligine possono mostrare
sono prurito, pallore, canizie, alopecia ed esoftalmo. Inoltre, gli individui che soffrono di vitiligine sono esposti a un maggior rischio di
andare incontro ad eritemi solari e scottature,
dal momento che la loro cute è del tutto o in
parte priva di melanina. Un ruolo molto importante nell'eziologia della vitiligine è svolto
da una componente autoimmune. Infatti, le
cellule della difesa dell'individuo reagiscono
in maniera anomala, attaccando i melanociti e
alterando la loro capacità di produrre melanina. Ad ogni modo, sembra che la predisposizione genetica giochi un ruolo importante
nello sviluppo della malattia.
Il trattamento farmacologico di prima linea intrapreso contro la vitiligine è quello a base di
corticosteroidi o di farmaci immunosoppressori per via topica. I corticosteroidi sono potenti farmaci antinfiammatori che possono
aiutare il processo di ripigmentazione della
pelle. Tuttavia, il loro uso, solitamente, è limitato ai casi di vitiligine localizzata. Anche gli
immunosoppressori per uso topico possono
essere impiegati per contrastare la vitiligine.
Questi farmaci agiscono sopprimendo l'attività
del sistema immunitario, di conseguenza, diminuiscono la risposta autoimmune nei confronti dei melanociti che caratterizza la
vitiligine.
[email protected]
L
S
i terrà Venerdì 28 Ottobre alle
ore 17:30 presso il Centro Polifunzionale a Silla di Sassano
(SA) il workshop finale con la presentazione delle iniziative imprenditoriali portate avanti dal Think Tank
Sassano 3.0. L’iniziativa è cofinanziata nell’ambito del Programma
“Azioni di Marketing territoriale”
PAC III DGR 497/2013.
Interverranno: Tommaso Pellegrino –
Sindaco di Sassano, Michele Merlino
– RUP del progetto Think Tank Sassano 3.0, Maria Russo – Assessore
alle Politiche Giovanili del Comune
di Sassano, Pietro Campiglia – Delegato del Rettore al fundraising dell’Università degli Studi di Salerno,
Vincenzo Quagliano - Amministratore QS & Partners snc, Edoardo Imperiale – Dirigente di Sviluppo
Campania SpA, Roberto De Luca –
Responsabile dello Sportello Innovazione & Sviluppo della Provincia di
Salerno, Ciro Castaldo – Dirigente
settore Turismo della Provincia di Salerno. Condurrà i lavori Patrizia Laudano – Esperta in assistenza tecnica
per le P.A.. Organizzazione affidata a
Nicola Bonadies.
Prima di arrivare a questo appuntamento finale, nelle scorse settimane
si sono succeduti vari incontri presso
il Centro Polifunzionale a Silla di
Sassano, organizzati tra i promotori
di idee acquisite nell’ambito del
“concorso” ed il team operativo del
progetto Think Tank Sassano 3.0. Attorno ad un grande tavolo ovale si è
assistito ad una vera e propria contaminazione di idee, cominciando a
sperimentare forme di coworking in
proiezione futura.
Seduti attorno al tavolo c’erano i promotori di nuove iniziative riguardanti
i settori artigianato, terziario avanzato, ambiente, turismo e cultura,
provenienti dal Vallo di Diano e dal
Cilento. Prezioso è stato l’apporto
della Dott.ssa Patrizia Laudano che,
dopo aver visionato tutte le idee progettuali presentate, ha illustrato dettagliatamente ai giovani neo
imprenditori la modalità di redazione
di un piano di impresa. La Dott.ssa
Laudano ha raccontato di essere stata
a Napoli in Piazza Plebiscito dove si
è tenuta “Futuro Remoto” che è una
manifestazione che si fa ormai da
vent’anni a Napoli e che riguarda il
mondo tecnologico, soprattutto l’innovazione tecnologica, organizzata
5
dall’Università di Salerno e dall’Università di Napoli Città della Scienza.
Nel corso del programma presentato
dalla Regione Campania, in presenza
di Sviluppo Campania, per il bando
di idee si sono candidati in 170, 112
valutabili e 40 sono andati avanti a finanziamento tra cui quella di Sassano. La Regione Campania e
Sviluppo Campania normalmente finanziano centri di ricerca o università, questa è la prima volta che è
stato scelto un piccolo Comune, nello
specifico appunto quello di Sassano.
Vincenzo Quagliano amministratore
della QS & Partners di Salerno ha
presentato lo stato di attuazione delle
azioni pianificate nell’ambito del
progetto “Think Tank Sassano 3.0”.
Quagliano è un grandissimo motivatore, ha saputo incoraggiare e premiare chi ha avuto coraggio, istinto e
idee per candidarsi nell’ambito del
Think Tank Sassano. Orgoglioso e
gratificato di essere tra i 40 enti scelti
dalla Regione Campania, ha illustrato
ad ognuno dei partecipanti le 13 iniziative che verranno presentate al
pubblico il prossimo 28 Ottobre.
Nicola Bonadies dell’Associazione
Avalon ha analizzato alcuni progetti,
cogliendo la motivazione dei giovani
promotori, gli aspetti strategici e pianificando un nuovo ciclo di incontri
per l’attività di coaching.
Il Think Tank Sassano 3.0, unica
“Idea Generation” ubicata nel Vallo
di Diano, evidenzia il grande e costante impegno profuso dal Presidente del Parco Nazionale del
Cilento, Vallo di Diano e Alburni e
Sindaco del Comune di Sassano Dott.
Tommaso Pellegrino, da tutta l’Amministrazione di Sassano e dal responsabile unico di progetto Dott.
Michele Merlino. Da questo progetto,
attivo dall’11 luglio 2016, emerge
l’esigenza di consolidare l’attrattiva
delle aree interne situate a Sud di Salerno, favorendo l’insediamento di
nuova imprenditorialità per il rilancio
produttivo del settore primario, la valorizzazione dell’artigianato tradizionale e digitale, del patrimonio
culturale e turistico, lo sviluppo innovativo dei prodotti e processi produttivi per nuove attività in chiave 4.0 e
avviare la transizione del sistema
produttivo manifatturiero verso il
modello della “Fabbrica Intelligente”.
L’Amministrazione Comunale di
Sassano ed il team di progetto, auspicano di pervenire a partnership con
altre strutture deputate all’implementazione di politiche di sviluppo delle
aree interne, incentivando le idee dei
giovani per lo sviluppo dei territori
del salernitano, anche in merito alla
programmazione strutturale 20142020, collaborando con altre amministrazioni campane ideatrici di
progetti in materia di politiche giovanili come Fabbrica Salerno, a titolarità del Comune di Salerno, Sportello
Europa Giovane 4.0 di Pontecagnano
Faiano e Giffoni Opportunity di Giffoni Valle Piana.
[email protected]
Punto vendita – degustazione
Formaggi
Gela con lae di CAPRA
Ortaggi
Visita agli Animali
Via Strena Scorzello
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6
FEDE E SOCIETÀ
n° 38 27/10/2016
Come pregare?
SEGUE DALLA PRIMA
L. R.
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Gesù lo fa a modo suo, uno stile semplice, diretto, dirompente presentando
due personalità agli antipodi nel loro
modo di entrare in relazione con Dio. Il
primo, delineato con rimarchevoli pennellate, è un fariseo, uomo della legge
profondamente religioso e puntuale nelle
pratiche fino allo scrupolo. Queste caratteristiche dovrebbero suscitare nei suoi
confronti ammirazione e rispetto, invece
il suo modo di porsi, sicuro di sé nel
Tempio mentre entra in contatto con Dio
“in piedi”, determina già una reazione
non positiva, che diventa sostanziale condanna quando si riflette sulle parole che
Gesù gli mette in bocca. Anche se apparentemente di lode e di ringraziamento,
esse sono l’enfatica manifestazione di
come egli si percepisce e si giudica. Infatti, il fariseo rende grazie per ciò che fa,
al punto di sentirsi in credito con Dio, dal
quale non si attende misericordia e il
dono della salvezza, ma un meritatissimo
premio!
L’altro personaggio descritto da Gesù è
un pubblicano, il tipo di uomo allora più
disprezzato perché un usuraio connivente
con gli odiati romani. Eppure, già da
come si presenta esteriormente – dimesso
e compunto - il suo animo suscita un
moto simpatetico; si ferma a distanza,
non ha il coraggio di alzare gli occhi:
gesti ed atteggiamenti che descrivono
bene il suo stato d’animo immerso in una
preghiera di pentimento e di fiducia nella
bontà di Dio. Egli chiede di essere accolto e perdonato consapevole della propria pochezza, degli errori fatti e della
difficoltà nel trovare la giusta via.
Il commento finale di Gesù, come al solito, è sconvolgente: il pubblicano può ritornare a casa e godere della compagnia
e degli affetti di chi lo attende perché riconciliato con se stesso; ha sollecitato il
perdono, quindi ha riallacciato la relazione con gli altri e con Dio. Il fariseo,
invece, non ha più parole. Il silenzio che
lo circonda è conseguenza della sua
scelta di fidarsi del proprio ego; ha fatto
della preghiera un dialogo esclusivo con
se stesso, a parole si è rivolto a Dio, in
realtà per tutto il tempo è rimasto concentrato su di sé, sul proprio IO, presuntuoso
ha dimenticato il TU e l’amore di Dio.
Ecco perché il mondo gli appare un covo
di ladri che mina l‘autenticità della sua
preghiera, tutta tesa a disprezzare gli altri.
La sua anima è paralizzata nel contem-
plare le proprie
presunte virtù. E’
l’avvertimento
che Gesù ci fa:
persino la preghiera può separarci da Dio e
renderci “atei”
se il Dio al quale
ci rivolgiamo è
solo la proiezione di noi
stessi, incapaci di pronunciare parole cardine, come “abbi pietà”, per attrarre la
promettente attenzione del Signore.
Il pubblicano, che appare un grumo di
umanità curva nei precordi nascosti di
una coscienza che si sta risvegliando all’amore del Padre, pronunzia invece questa invocazione, invoca la misericordia
perché si percepisce peccatore. Ecco la
grande differenza tra i due personaggi
della parabola: il fariseo identifica la religione con tutto ciò che egli compie per
Dio; il pubblicano, invece, medita e considera quanto Dio fa per lui, perciò può
ritornare “a casa sua giustificato”. Egli riceve il perdono non perché divenuto migliore o più umile del fariseo, ma perché
si è aperto senza remore alle meraviglie
della misericordia di Dio.
Parco Archeologico di Paestum
Al via gli scavi
SEGUE DALLA PRIMA
"I
ntorno ai tre templi dorici" spiega il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel - "oggi vediamo sostanzialmente
una città romana, che fotografa la situazione alcuni secoli dopo il periodo dei
templi, che furono eretti tra VI e V sec.
a.C.
Quello che ci interessa è come era strutturata la città nell'epoca in cui si costruivano i templi."
Gli scavi stratigrafici programmati si
realizzano, oltre che con i fondi del bilancio autonomo ottenuto circa un anno
fa grazie alla riforma Franceschini, con
un contributo di 45mila Euro
di Pasta Antonio Amato
quale sponsor che finanzia,
sulla base di un accordo di
partnership tra il Parco e il
Pastificio Di Martino, proprietario del marchio Antonio Amato, due borse di
ricerca per i prossimi tre
anni. I primi borsisti, selezionati con un bando nazionale,
sono Francesca Luongo e
Francesco Uliano Scelza,
due giovani ricercatori con
esperienze di scavi in Italia e
[email protected]
in Grecia.
La novità è che si scava sotto gli occhi
di tutti, on site e on line: lo scavo del
Parco Archeologico di Paestum si ispira
al modello dell'"Archeologica pubblica": "Scaviamo sotto gli occhi di tutti,
ogni giorno dalla 8:30 alle 16:00 tutti i
visitatori possono passare e vedere in diretta quello che succede. Inoltre offriamo visite guidate ogni giorno alle
12:00" annuncia Zuchtriegel.
Lo scavo può essere vissuto anche sui
canali social del Parco Archeologico di
Paestum e di Pasta Antonio Amato, seguendo l’hashtag #ilgustodellascoperta
su Facebook, Instagram, Twitter e YouTube.
I VIAGGI DEL POETA
n° 38 27/10/2016
7
Niobe, Persefone e Demetra a Smirne, Eleusi e Paestum
La simbologia del melograno nel mito
SEGUE DALLA PRIMA
GIUSEPPE LIUCCIO
P
er quel che mi riguarda anticipo
qui di seguito le linee guida della
mia relazione. Si tratta di temi di
cui mi occupo da sempre e di cui ho già
scritto ampiamente su questo come su
altri giornali, privilegiando, tra l’altro il
rapporto della ritualità per Era, Persefone
e Cerere, dee pagane con quella cristiana
per la Madonna del Granato
Niobe è una figura tragica, come tante
nel mito. Fu regina di Lidia, bella, dai capelli fluenti, fiera ed orgogliosa di carattere.. Figlia di Tantalo e sorella di
Pelope,sposò Antiao e gli generò ben dodici figli, sei maschi e sei femmine, secondo alcuni, quattordici, sette e sette,
secondo altri.Ne andava legittimamente
orgogliosa tanto da vantarsene nei confronti della dea Latona e deriderla, perchè lei con Giove era riuscita a
procrearne soltanto due: Apollo e Artemide. Peccò di "ubris", di tracotanza, là
dove necessitava equilibrio, saggezza e
temperanza, "sofrosune", almeno nei
confronti degli dei Gli antichi Greci praticavano, come si sa, una "religione antropomorfa", nel senso che le divinità
assumevano non solo forme umane, ma
in loro erano connaturati anche virtù e
vizi tipici degli uomini, e, quindi, passioni, come la gelosia e l'invidia. E fu
proprio l'invidia degli dei, la "ftonos ton
teòn" a perdere Niobe.La vendetta degli
dei fu tremenda:Apollo uccise i sei/sette
maschi, Artemide le sei/sette femmine.
Niobe per dolore fu trasformata in roccia."Fatta pietra dai numi cova il suo
strazio" canta Omero nel XXIV libro dell'Iliade: E Sofocle dà voce, nell'Antigone, alla rappresentazione del tragico:
"La figlia di Tantalo/ morì di morte infelicissima sulla cima del Sipilo: un germoglio di pietra, come edera tenace, si
impadronì di lei:e si strugge di lacrime e
da sotto le ciglia con pianto perpetuo irrora i fianchi del monte" E nella fantasia
popolare, tramandata nei secoli, la roccia, in cui la regina di Lidia venne trasformata, esiste ancora.A pochi
chilometri da Smirne, c'è la cittadina di
Manisa, la vecchia Magnesia.Partendo
da qui e seguendo le indicazioni si sale
lungo il fiume Caibasi, verso le pendici
del Sipilo. Non ci si può sbagliare. Le indicazioni portano alla "Roccia Piangente": Niobe è qui a perpetuare dolore,
che si fa fiume di lacrime, nella sorgente
che sgorga dalla roccia. e che si ingrossa
lungo il corso. L'unica pianta che è nata
e prospera all'ombra del macigno è un
melograno. La montagna sovrastante è
tutta una macchia di pini, dove, d'estate,
riecheggia assordante il concerto delle cicale.Fonte e melograno simboleggiano il
ritorno ala vita( si materializza in acqua,
fiori e frutti) dopo la tragedia della
morte.Intorno si respira aria di sacralità.
Ma il melograno mi richiama alla mente
un altro mito, quello di Persefone, figlia
di Demetra, dea dei Misteri Eleusini. E
narra di Ade che rapisce la giovane e
bella dea, la fa sua e la porta nel suo
regno degli Inferi. La madre Demetra,
dea delle messi e della fecondità, si vendica e rende la terra infeconda fino a
quando non le sarà restituita la figlia.
Zeus/Giove è costretto a correre ai ripari
ed invia Ermes/Merecurio da Ade imponendogli la restituzione della fanciulla. Il
re degli Inferi acconsente, però fa mangiare a Persefone un dolce chicco di melograno. Così facendo Persefone segna il
suo destino per sempre. passerà due terzi
di ogni anno con la madre sulla terra ed
un terzo con il marito nell'Ade. Potenza
del melograno, che è simbolo di fecondità, sacro ad Afrodite, pianta che fa morire, ma anche rinascere. E, così, i due
miti, quello di Niobe e quello di Persefone, di Demetra e dei Misteri Eleusini
si fondono nella simbologia del melograno, che i Greci piantavano sulle
tombe degli eroi, quasi ad eternarne la
vita attraverso il ricordo.Il melograno di
Niobe simboleggia ed esalta la fecondità
terrena. Il melograno di Demetra e di
Persefone riscopre ed esalta morte e vita,
tenebre e luce, Inferi e Superi, inverno e
primavera nel gioco perenne, che è
umano e divino insieme, codificando il
principio che bisogna morire per rinascere e rivivere. E' questo, d'altra parte,
anche il senso dei misteri Eleusini.
Atene si congiungeva, e congiunge ancora,ad Eleusi attraverso la Via
Sacra..Qui oggi, contrariamente al passato storico, impazza la fiera del turismo
con negozi che espongono mercanzie di
ogni genere e di ogni (dubbio) gusto .Eppure, se chiudi gli occhi ti risuonano
nelle orecchie le parole con cui Aristotele
tentava d spiegare l'esperienza iniziatica
dei e ai Misteri di Eleusi, ossia una visione che "attraversa l'anima come un
lampo".
C'è un altro luogo, a me piuttosto familiare, dove la sensazione è la stessa.
Basta percorrere il corso di Capodifiume
da Paestum, all'altezza della ex Cirio, alla
sorgente alle pendici del Calpazio, dal
cui terrazzo, a volo di infinito, si spalanca il Santuario della Madonna del
Granato, che dal chiuso di una stipa veglia su uomini e campagne. Reitera nella
tipologia della statua la dea Era/Demetra/Cibele/Cerere e come lei promette ai
devoti doni abbondanti di fecondità.
Nel dolce tramonto , sono ebbre di luce
le anatre allo scialo libero dell'acqua nell'ansa del fiume, che fu santuario alla dea
dei frutti, come testimoniano le colonne
mozzate che affiorano dal lago sulfureo.
Il Salso gorgoglia e rifrange argento nel
breve salto ad "impietrar la trabe" con il
suo carico di sali raccolti nel ventre
oscuro e misterioso della montagna. Mi
è sottofondo allegro di memorie ad evocare e ritmare la storia che qui ha radici
antiche. E nell'uragano di emozioni riscopro ed esalto l'anima di fauno della
mia terra, ubriaco di agresti umidicicci
afrori nel verde della flora ripariale con
negli occhi il fasto della vegetazione che
arabesca i declivi accidentati alla scalata
della montagna sacra, alle mie spalle.
Qualche centinaio di metri più su una
cava di pietre
arenarie abbandonata
è
ferita/sfregio alla
natura che grida
vendetta. Ne è
memoria nel toponimo
della
contrada,
Petrale.Reclamerebbe un progetto
di rinaturalizzazione con un melograneto
a
sbalzo di terrazzamenti, punto di
accoglienza con
chiosco e degustazione dei derivati dei frutti e bacheche/legenda a recupero di storia e di arte
nella prismaticità delle sue espressioni
(letteratura, pittura ed iconografia in genere) di una pianta, il melograno, appunto, che è sacra al territorio. Sarebbe
una tappa obbligata del turismo scolastico a riscoperta e valorizzazione di una
pagina tanto bella quanto trascurata della
nostra storia. E potremmo mettere su un
progetto di teatralizzazione del mito.
Niobe e Persefone e Demetra, con le
prestigiose testimonianze della grande
letteratura, Omero e Sofocle, Apollonio
Rodio e i lirici, Ovidio e Seneca e, via
via, fino a D'Annunzio e ai suoi romanzi
del melograno,E potremmo ipotizzare
anche noi un percorso attrezzato una via
sacra fluviale lungo il corso di Capodifiume da Paestum alla sorgente, con
soste obbligate a fruizione di episodi di
pagine di mito e di storia. Sarebbe un
modo originale, nuovo e coinvolgente di
promuovere il territorio nel segno del turismo culturale. Certo il progetto va ripensato ed articolato nei particolari. E
non avrei difficoltà a farlo. Ma per quanti
sforzi io faccia non riesco ad immaginare
un referente ricettivo e dalla sensibilità
spiccata verso il bello ed il buono, il
xalòs xai agatòs, dei greci, pervaso,
quindi, dall'estetica e dall'etica del turismo, che a Paestum dovrebbe essere di
casa Forse il buon senso mi dovrebbe
consigliare di tacere. Ma non ci riesco,
perchè, nonostante tutto, resto un malato
di folle utopia.E, ancora, parlo e scrivo
dei miei sogni..A FUTURA MEMORIA
Spero solo che chi di dovere, abbia pazienza e tolleranza,che sono, o dovrebbero essere doti di ogni uomo di cultura,
di leggermi con un minimo di interesse
[email protected]
Parco Nazionale Cilento-Diano-Alburni
Sarà potenziata la Rete dei Sentieri
I
l Parco Nazionale del Cilento
Vallo di Diano e Alburni riparte
dal prezioso contributo proveniente dalle realtà territoriali nel
concreto lavoro di riorganizzazione
della sentieristica nell’area protetta.
Si è svolto il 13 ottobre, presso la
sede dell’Ente Parco di Palazzo
Mainenti a Vallo della Lucania, un
incontro tra i Consiglieri del Parco,
i Presidenti delle Comunità Montane, i rappresentanti delle associazioni CAI e FIE e di altre importanti
associazioni attive sul territorio del
Parco. L’approccio che è emerso è
quello di fare tesoro dei preziosi
suggerimenti delle Associazioni di
categoria nell'intento di giungere
alla selezione dei sentieri più suggestivi e di maggiore interesse
anche al fine di orientare in modo
corretto le future progettualità.
L'apporto delle Comunità Montane
sarà indispensabile nelle attività generali di manutenzione e cura dei
sentieri.
L'obiettivo finale è quello di realizzare la Rete dei Sentieri del Parco,
fruib i l e
ovviamente
anche
con il
supporto
e l'utilizzo
delle
nuove
tecnologie informatiche.
Il Presidente Pellegrino, presente all'incontro ha dichiarato che: “Non
possiamo permettere che in uno dei
luoghi più belli del Mondo non ci
sia una corretta informazione, tutela
e valorizzazione dei nostri sentieri.
Nell'ambito di una più generale
apertura e rilancio della sinergia del
Parco con i Cittadini del Parco, a
breve sarà istituito, con il Coordinamento dei Consiglieri Malatesta
e Curcio, un tavolo tecnico aperto a
chiunque vorrà dare il proprio contributo.”
8
XIX BMTA
n° 38 27/10/2016
Matera: “De Luca guida la Regione Campania ma non esistono generali e colonnelli”
EPT SALERNO. Conferenza stampa BMTA
ADRIANA CORALLUZZO
2
0 ottobre 2016 all'EPT di Salerno:
ladies and gentleman we present la
XIX edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Attorniati da giornalisti e addetti ai lavori:
Corrado Matera assessore al Turismo
della Regione Campania, Patrizia Boldoni consigliere per i beni culturali e presidente della Scabec, Donatella Pannullo
assessore alla Cultura di Capaccio Paestum, Gabriel Zuchtriegel direttore del
Parco Archeologico di Paestum, Sebastiamo Maffettone Presidente della
Giunta regionale e Ugo Picarelli Direttore della Borsa.
Piacarelli spiega che la conferenza
stampa viene fatta nella sede dell'ente
provinciale per il turismo perché quell'intuizione del 1998 della Regione Campania, presieduta al tempo da Alfonso
Andria, è stata accompagnata poi dalla
Provincia di Salerno.
Corrado Matera interviene così: “Con il
Presidente De Luca stiamo provando a
costruire un sistema turistico campano.
Perché crediamo ci siano le condizioni
per poter cambiare pagina. L'unico problema è che negl'anni passati la materia
non è stata mai disciplinata, se non dalla
legge 18 del 2014. Speriamo di redarre
entro la fine dell'anno un testo unico.
Stiamo lavorando anche sugl'ambiti territoriali, un'area vasta, si parte proprio
dalla criticità dei territori per trasformarle in punti di forza. Per fare tutto
questo c'è bisogno di una grande sintonia
tra consiglieri e assessori, c'è De Luca
che guida la Regione Campania però non
esistono generali e colonnelli, siamo tutti
convinti di lavorare insieme per provare
a risolvere un problema. La programmazione è integrata ed unitaria, il turismo
può essere la prima grande industria in
Campania. La presenza dei Sottosegretari MiBACT: Dorina Bianchi e Antimo
Cesaro e del Ministro Dario Franceschini
venerdì 28 alle ore 17:00, dimostrano la
grande attenzione a questo evento”.
Picarelli sottolinea nell'intervento di Matera: “Ringrazio l'assessore per aver ricordato che il 27 la conferenza delle
Regioni, che normalmente si riunisce
presso la Regione Abruzzo perché il suo
coordinatore è Vicepresidente della
stessa, si riunirà in sessione congiunta,
per la prima volta, con il consiglio federale dell'ENIT, dove il coordinatore è
l'assessore ai beni culturali del Friuli Venezia Giulia. Questo è molto significativo perché il turismo è materia
competente delle Regioni”.
Sul finire della conferenza conclude così
Patrizia Boldoni: “C'è qualcosa di nuovo
nell'aria, infatti io suppongo che sia il
momento di smetterla con l'autocritica
che hanno sempre fatto i campani della
propria dimensione culturale e turistica
perché oggi i dati vanno in tutt'altra direzione. Il Governo ha inserito due progetti importanti che hanno aiutato questa
rinascita a cui stiamo assistendo: l'Art
Bonus, una legge che consente una parziale defiscalizzazione in casi di inter-
venti su un bene culturale, e Cultura Crea che è un vero e proprio
finanziamento”.
Suggestivo che quest'anno la
Borsa si svolga in concomitanza
con gli scavi finanziati Antonio
Amato, il ritrovamento di blocchi
risalenti al IV sec. a.C. ci conforta
nell'afferrare l'idea che forse il turismo culturale, quello vero, esiste! “Come archeologo del
pensiero umano sostengo che è
facilmente dimostrabile che
l'uomo è un'invenzione di data recente”. (Michel Foucault)
XIX Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico
Nel programma 60 conferenze e incontri
Unito, Spagna, Svizzera) e l’offerta del turismo culturale ed
a giovedì 27 a domenica 30 ottobre 2016 si svolgerà archeologico.
a Paestum la XIX edizione della Borsa Mediterranea Il programma prevede più di 60 tra Conferenze e Archeo Indel Turismo Archeologico: l’area adiacente al Tempio contri, quest’ultimi dedicati alle presentazioni di progetti culdi Cerere, il Museo Archeologico Nazionale e la Basilica Pa- turali e di sviluppo territoriale. Diverse, inoltre, le sezioni
leocristiana continueranno ad essere le suggestive location speciali: Archeo Lavoro orientamento post diploma e post laurea con presentazione dell’offerta formativa a cura delle Unidella Borsa.
La BMTA, considerata sin dal suo inizio da UNESCO e versità presenti nel Salone; Archeo Start Up in cui si
UNWTO “best practice di dialogo interculturale”, ha voluto presentano nuove imprese culturali e progetti innovativi nelle
dedicare a Palmira la sua XIX edizione: la tragedia che insan- attività archeologiche; Archeo Teatro che prevede spettacoli e
guina il Vicino Oriente sta mettendo in pericolo l’esistenza, workshop di orientamento e formazione teatrale; Laboratori
non solo delle persone, uccise o costrette alla fuga e all’esilio, di Archeologia Sperimentale per la divulgazione delle tecniche
ma anche di patrimoni culturali, che rappresentano allo stesso utilizzate nell’antichità per realizzare i manufatti di uso quotempo identità e storia di importanti civiltà. La Siria è la re- tidiano; visite guidate ed educational per giornalisti e visitagione dove si è sviluppata la civiltà urbana e la straordinaria tori.
città carovaniera di Palmira, all’interno di un’oasi rigogliosa Tra i protagonisti di questa edizione: Dario Franceschini Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Silvia
e verdeggiante, è il simbolo di un incontro di culture.
La BMTA si conferma un format di successo – testimoniato Costa Presidente Commissione Cultura e Istruzione del Pardalle prestigiose collaborazioni di organismi internazionali lamento Europeo, Dorina Bianchi Sottosegretario MiBACT,
quali UNESCO, UNWTO e ICCROM – e un evento originale Ilaria Borletti Buitoni Sottosegretario MiBACT, Antonia Panel suo genere: sede dell’unico Salone espositivo al mondo squa Recchia Segretario Generale del MiBACT, Caterina Bon
del patrimonio archeologico, con 100 espositori di cui 20 Paesi Valsassina Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paeesteri; luogo di approfondimento e divulgazione di temi dedi- saggio del MiBACT, Francesco Palumbo Direttore Generale
cati al turismo culturale ed al patrimonio; occasione di incon- Turismo del MiBACT, Mounir Bouchenaki Consigliere Spetro per gli addetti ai lavori, per gli operatori turistici e culturali, ciale del Direttore Generale UNESCO, Stefano De Caro Diper i viaggiatori, per gli appassionati; opportunità di business rettore Generale ICCROM, Giuliano Volpe Presidente
nella splendida cornice del Museo Archeologico con il Wor- Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici,
kshop tra la domanda estera selezionata dall’Enit proveniente Gianni Bastianelli Direttore Esecutivo ENIT, Claudio Alboda 8 Paesi (Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Regno netti Presidente Assoturismo Confesercenti, Gianfranco Battisti Presidente Federturismo Confindustria,
Ignazio Abrignani Presidente Osservatorio
Parlamentare per il Turismo e Vice Presidente Commissione Attività Produttive,
Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, Franco Iseppi Presidente Touring
Club Italiano, Carlo Corazza Capo Unità del
Turismo Direzione Generale Mercato Interno, Industria, Imprenditoria e PMI della
Commissione Europea, Zahi Hawass Archeologo, Fayrouz Asaad archeologa e figlia
di Khaled al-Asaad, Mohamad Saleh Ultimo
Direttore per il Turismo di Palmira, Dominique Garcia Presidente INRAP Institut National de Recherches Archéologiques
Préventives (Francia) e i Direttori dei Musei
archeologici di Atene, Beirut, Marsiglia, Tunisi.
Antonio Palmieri, Lucia Napoli, Marina Cipriani e Gabriel Zuchtriegel
GINA CHIACCHIARO
D
XIX BMTA
n° 38 27/10/2016
9
La storia: 18 edizioni dal 1998 al 2015 della B.M.T.A.
Ecco gli incontri e le presenze più significativi
VERONICA GATTA
O
iettivo della Borsa Mediterranea
del Turismo Archeologico è promuovere i siti e le destinazioni
di richiamo archeologico, favorire la
commercializzazione, contribuire alla
destagionalizzazione e incrementare le
opportunità economiche e gli effetti occupazionali. La Borsa è l’unico evento al
mondo che consente l’incontro di questo
straordinario settore dei beni culturali
con il business professionale, con gli addetti ai lavori, con i viaggiatori, con gli
appassionati e con il mondo scolastico.
Da sottolineare, inoltre, lo sviluppo della
cooperazione tra i popoli che l’evento
persegue attraverso la partecipazione e lo
scambio di esperienze con i Paesi non
solo del Mediterraneo e del Medio
Oriente e con la presenza annuale di 20
Paesi Esteri di cui uno Ospite: Egitto,
Marocco, Tunisia, Siria, Francia, Algeria,
Grecia, Libia, Perù, Portogallo, Cambogia, Turchia, Armenia, Venezuela, Azerbaigian, India.
In questi anni la Borsa ha determinato un
produttivo scambio di esperienze:
-L’emanazione della Carta di Paestum
per la gestione integrata del patrimonio
tangibile e intangibile nel 2002;
-La conferenza sull’archeologia preventiva da parte dell’Unesco nel 2005;
-L’audizione pubblica del Comitato Economico Sociale Europeo nel 2005;
-Le iniziative promosse dal Ministero
degli Affari Esteri a favore delle missioni
archeologiche italiane all’estero nel 2005
e nell’ambito del “Forum della Cooperazione Italiana” nel 2006;
-Le celebrazioni, nel 2006, dei cinquanta
anni della risoluzione 4.15 della Conferenza Generale dell’Unesco che sancì il
punto di partenza del processo che portò
all’istituzione dell’Iccrom sul territorio
italiano; la dichiarazione di Paestum da
parte dell’Iccrom in occasione del
“Forum sulle professionalità della valorizzazione dei beni culturali nel Mediterraneo” nel 2006;
-Lo svolgimento del Forum dei Siti
UNESCO del Mezzogiorno nel 2008; la
costituzione nel 2009 dell’Associazione
Province UNESCO Sud Italia che nel
2010 ha presentato un protocollo per la
realizzazione di un prodotto turistico con
le organizzazioni nazionali di categoria;
-Gli Stati Generali dell’Archeologia convocati dalla Direzione Generale per le
Antichità del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2011;
-La presentazione delle attività della
Task Force Iraq del Ministero degli Affari Esteri nel 2011 e nel 2012; il Convegno dei direttori delle missioni
archeologiche del Mediterraneo (Algeria,
Egitto, Giordania, Israele, Libia, Palestina, Siria, Tunisia, Turchia) a cura della
Direzione Generale per la Promozione
del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri nel 2012;
-Nel 2013 il Convegno “Non solo i
grandi attrattori per il turismo del Bel
Paese. Come fare sistema per rendere il
patrimonio diffuso valore aggiunto per lo
sviluppo territoriale” a cura della Direzione Generale per la Valorizzazione del
Patrimonio Culturale e della Direzione
Generale per le Antichità del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo; gli Stati Generali dell’Archeologia convocati dalla Direzione Generale
Italo Voza, Dario Franceschini, Ugo Picarelli e Gabriel Zuchtriegel
Sistema Paese e della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo
del Ministero degli Affari Esteri; la celebrazione di Manama Capitale Araba del
Turismo 2013 con la presenza di Mai
bint Mohammed Al-Khalifa Ministro
Ugo Picarelli, Vincenzo De Luca, Gabriel Zuchtriegel e Italo Voza
per le Antichità del Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali e del Turismo; il
Convegno “L’impegno del Ministero
degli Affari Esteri per il dialogo interculturale e la cooperazione” a cura della Direzione Generale per la Promozione del
Ugo Picarelli, Pasquale Sommese, Ciro Miniero e Antonio Iannone
della Cultura del Regno del Bahrain,
Taleb Rifai Segretario Generale
UNWTO e Mounir Bouchenaki Consigliere speciale del Direttore Generale
Unesco e Direttore Arab Regional Centre
for World Heritage;
-L’edizione del 2014 è stata inaugurata
da Taleb Rifai Segretario Generale
UNWTO con un programma di iniziative
di rilievo quali “Le aree monumentali del
Sud per un sistema integrato di offerta turistica e le opportunità di Expo Milano
2015” in collaborazione con la Direzione
Generale per le Antichità e la Direzione
Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Ministero dei Beni
e delle Attività Culturali e del Turismo;
“L’archeologia italiana all’Estero: formazione e scambio di esperienze” a cura del
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; il Forum degli
Istituti Esteri di Archeologia in Italia a
cura dell’Unione Internazionale degli
Istituti di Archeologia, Storia e Storia
dell’Arte in Roma;
-Nel 2015 la Conferenza “Distruzione
del patrimonio culturale e disintegrazione delle identità”, in occasione della
quale si è svolto il collegamento telefonico in diretta con Damasco con Maamoun Abdulkarim Direttore delle
Antichità della Siria, alla presenza di
Mohamad Saleh Ultimo Direttore per il
Turismo di Palmira; l’intitolazione dell’International Archaeological Discovery
Award, il Premio in collaborazione con
Archeo e le testate internazionali media
partner della Borsa dedicato alle più significative scoperte archeologiche, a
Khaled Al-Asaad il Direttore del sito archeologico di Palmira che ha pagato con
la vita la difesa del patrimonio culturale;
la Conferenza “#pernondimenticare il
Museo del Bardo, 18 marzo 2015”, in
collaborazione con ICCROM, con gli interventi di Moncef Ben Moussa Direttore
del Museo del Bardo, Mounir Bouchenaki Consigliere Speciale del Direttore
Generale Unesco e Direttore Arab Regional Centre for World Heritage, Silvia
Costa Presidente Commissione Cultura e
Istruzione del Parlamento Europeo; la seduta straordinaria del Consiglio Superiore per i Beni culturali e paesaggistici
del MiBACT coordinata dal Presidente
Giuliano Volpe; l’incontro “Verso una
rappresentanza unitaria degli archeologi
italiani” a cura del Coordinamento Archeologi Italiani con la partecipazione
del Consiglio Superiore e delle Associazioni Professionali; il Convegno “Poli
Museali e Organizzazioni di Categoria
per lo sviluppo delle destinazioni del Sud
Italia” a cura delle Direzioni Generali
Musei e Turismo del MiBACT, con la
partecipazione dei Direttori dei Poli Museali del Sud e delle Organizzazioni di
Categoria Assoturismo Confesercenti,
Confturismo Confcommercio e Federturismo Confindustria; il Convegno “La ricerca etno-archeologica in America
Latina” a cura della Direzione Generale
per la Promozione del Sistema Paese del
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con gli interventi dei Direttori delle Missioni
archeologiche di Argentina, Bolivia,
Messico e Perù.
10 n° 38 27/10/2016
Ugo Picarelli
XIX BMTA
XIX BMTA
n° 38 27/10/2016
11
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VIABILITÀ
n° 38 27/10/2016
Da Celle di Bulgheria a Montano Antilia, Pollica fino a Roccadaspide
In arrivo 5 milioni di euro per le strade cilentane
GINA CHIACCHIARO
L
a Regione Campania ha stanziato altri cinque
milioni di euro destinati alla viabilità del Cilento e del Vallo di Diano.
I fondi sono risorse del Por Campania per i territori
maggiormente colpiti dal dissesto idrogeologico e
dall’erosione costiera.
Il finanziamento di maggiore entità, 1,2 milioni di
euro è stato destinato ai lavori di messa in sicurezza
della strada provinciale 198 nel comune di Montano
Antilia.
Ammonta a un milione invece la cifra stanziata per
la strada provinciale 430 nel tratto che dal chilometro 162+150 al chilometro 100+510 attraversa il comune di Celle di Bulgheria; 600 mila euro
serviranno per la messa in sicurezza della strada
provinciale 430 a Roccagloriosa.
Sono stati stanziati invece 500 mila euro per la
strada provinciale 17 per consentire l’intervento di
messa in sicurezza tra Acquavena e San Giovanni a
Piro.
Altri 500 mila euro sono stati destinati alla ex strada
statale 447 nel tratto tra Pisciotta e Palinuro.
Ammonta a 450 mila euro il finanziamento per la
strada provinciale 143 tra Montano Antilia e Abatemarco, 300 mila euro per lavori sulla strada provinciale 48 nel comune di Pollica, 240 mila per la
messa in sicurezza della ex strada statale 488 a Roccadaspide e infine 207 mila euro per l'intervento
sulla ex strada statale 447 a San Mauro La Bruca.
Celle di Bulgheria
Un paese in cerca delle radici
ALESSANDRO PECORARO
C
elle di Bulgheria in cerca
delle sue radici
La valorizzazione del territorio passa
dalla ricerca dei padri fondatori a Celle
di Bulgheria.
Le pendici del Monte Bulgheria, infatti, furono anticamente insediate
(prima del 500) da coloni e da monaci
greci e bulgari che fondarono laure con
celle (luoghi di culto monastici) attorno ai quali nacquero i primi centri
abitati. Ancora oggi nella frazione di
Poderia è vivo il culto di Santa Sofia,
alla quale è dedicato il santuario votivo alle pendici del Monte Bulgheria.
Anche nella capitale Bulgara vi è una
chiesa dedicata a Santa Sofia, da cui
poi prese il nome la città, riconducibile
però non alla martire cristiana bensì
alla “saggezza” di Dio (Hagia Sophia
in greco, Sancta Sophia in latino).
L’origine dei coloni bulgari fondatori
del paese risale alla città di Preslav, capitale del Primo Impero Bulgaro
dall’893 al 972 e una delle maggiori
città dell’Europa balcanica medievale.
Preslav, a sua volta di origine slave,
oggi ha preso il nome di Veliki Preslav
(Grande Preslav) e ha una popolazione
di 16.000 abitanti.
Il Sindaco di Celle di Bulgheria, Gino
Marotta, ha fortemente voluto il gemellaggio con questa città all’insegna
di arte, cultura, sport, commercio e
turismo, siglato in aprile a Preslav
con il suo collega bulgaro Alexander
Gorcev.
Il 7 giugno con una cerimonia, alla
presenza di autorità e diplomatici
bulgari e italiani è stata donata dalla
città bulgara al paese cilentano una
statua raffigurante il principe Khan
Alzeco che guidò i bulgari nel Sud
Italia ed è stata inaugurata l’omonima piazza a Celle di Bulgheria.
Per cementare il legame tra le città,
l’11 Ottobre 6 ciclisti amatoriali
sono partiti proprio da piazza principe Alzeco a Celle di Bulgheria e
hanno raggiunto il 17 Ottobre Veliki
Preslav. Un’avventura di 1333Km
con numerosi dislivelli, scandita da
7 tappe tra Campania, Puglia, Grecia e
Bulgaria e seguita da migliaia di persone sui social. Il gruppo è stato guidato da Raffaele Carelli, presidente
dell’associazione sportiva dilettantistica “Bike in Tour – Solo per passione”. L’evento, che ha riscosso un
successo di pubblico all’arrivo a Preslav è stato un momento di visibilità
internazionale non solo per il movimento cicloturistico locale e il progetto “ViviAmo Camerota e il Cilento”
ma anche per il paese di Celle di Bulgheria e tutto il Cilento.
L’arrivo dei 6 corridori, Silvana Fede-
rico, Nicola Mazzeo, Mariano Russo,
Diego Barone Lumaga, Gerardo De
Conte e Domenico Barone (ciclista dal
’63, 72mila km percorsi) è stato accolto trionfalmente dalla cittadina bulgara e i ciclisti hanno consegnato al
sindaco di Veliki Preslav un’opera pirografata su legno di ulivo su base calcarea firmata dallo scultore di
Casaletto Spartano Arnaldo Iudici. Il
gemellaggio continuerà e vi parteciperà anche il comune di Roccagloriosa
attraverso lo scambio culturale e l’insegnamento della lingua bulgara negli
istituti scolastici locali.
OGLIASTRO
n° 38 27/10/2016
13
150 milioni di euro il costo. A settembre la firma tra la fondazione Martino e gli Enti
“Cammina” il progetto della statua di Padre Pio alta 85 metri
ORESTE MOTTOLA
L
'Autorità del Bacino del Sele ha
però dichiarato franosa e pericolosa la zona, tanto che non potrebbe subire aumenti di volumetria ma
solo interventi di recupero
Ottanta metri di altezza, 150 milioni di investimento. In una comunità che fatica ad
avere l’acqua corrente. E in un luogo, si
scopre ora, che rischia pure di franare. Va
avanti il progetto della mega statua dedicata a Padre Pio nella piccola cittadina di
Ogliastro Cilento e alla vicenda si aggiungono ora nuovi tasselli. Ne avevamo
scritto a gennaio, quando, all’alba della
campagna elettorale, il sindaco uscente
del paese cilentano, Michele Apolito, poi
riconfermato con le amministrative del
giugno scorso, aveva promesso la costruzione di una statua votiva per il santo di
Pietrelcina, alta 85 metri, e di un centro di
ricerca per malattie genetiche. Costo
dell’operazione? 150 milioni di euro, non
uno scherzo. Anche perché all’epoca la
cittadinanza,2.200 anime, si era divisa,
con i detrattori dell’impresa che lamentavano “la carenza di acqua corrente e di
servizi essenziali” .
Dopo mesi, il progetto resta sul piatto e
alla vicenda si aggiungono nuovi tasselli.
Ad aderire alla costruzione della mega
statua e al centro di ricerca c’è adesso la
Fondazione Alessandro e Teresa Martino,
del Cardinal Martino di Salerno, oltre ai
Comuni di Ogliastro e di Prignano Cilento, tra loro confinanti. A settembre,
nero su bianco, è stato siglato un protocollo d’intesa: sebbene non sia indicato
con precisione l’intervento economico
con cui la Fondazione interviene nell’opera, potrebbe stupire il suo interesse,
se non altro per la tipologia di investimento. A leggere lo statuto dell’organizzazione non lucrativa di utilità sociale del
Cardinale Martino, si scopre che tra le sue
finalità c’è la realizzazione da parte dei
membri della famiglia del prelato “di progetti benefici destinati preferibilmente a
bambini indigenti e alle loro famiglie”.
Tra i contributi della Fondazione, compaiono: la “Casa di Kim”, a Roma, per assistenza sanitaria, psicologica, educativa e
logistica a bambini gravemente ammalati
(contributo 5mila euro); la scuola “Light
for the differently challenged” per gli studenti di Mizoram, nel nord Est dell’India
(sussidio di 30mila dollari); l’asilo a Naironde, in Africa, per i bambini Masai che
percorrono 10 chilometri al giorno a piedi
per raggiungere la scuola elementare più
vicina (8.4mila dollari).
Un impegno “fisso e inderogabile”, quello
assunto dalla Fondazione Martino con la
firma del protocollo, che la obbliga a pagare una penale del 10% dei totali 150 milioni nel caso in cui decidesse di ritirarsi
dall’accordo con il comune di Ogliastro,
che a sua volta prende in carico le spese
progettuali. Nella visione del turismo religioso della giunta cilentana, insieme alla
statua in località Tempone degli Zingari,
tra Ogliastro e Prignano, così grande da
essere “visibile dall’intero Cilento”, do-
vrebbe essere costruita anche una struttura
di accoglienza in grado di accogliere le
masse di fedeli in visita.
Eppure a gravare come una spada di Damocle sulla collina del Tempone c’è una
frana di tipo P4 (“molto elevata”): tutto
documentato dalle mappe dell’Autorità
del Bacino del Sele, dai cui studi emerge
che in realtà gran parte del territorio di
Ogliastro è interessato da un dissesto idrogeologico. Tradotto vuol dire che la collina non può essere interessata da aumenti
di volumetria, e dunque da nuove costruzioni, ma solo da eventuali opere di risanamento. Sotto la collina, poi, esiste una
strada, a sua volta colpita da una frana di
tipo P3, “elevata” per definizione, meno
pericolosa di quella del Tempone degli
Zingari, ma comunque preoccupante. E
ancora: a franare è la strada tra Ogliastro
e Prignano, la SS18, interrotta per smottamenti già due volte. La situazione ha
portato il Comune di Ogliastro a stanziare
11 milioni di euro per il risanamento di
tutto il territorio e delle sue frazioni, approvato, per la frazione di Eredita e le aree
limitrofe, con delibera di giunta del 27
aprile scorso. “Fenomeni di degrado”,si
legge al suo interno, giustificando l’intervento anche per le aree che circondano la
collina del Tempone degli Zingari.
I malumori, soprattutto da parte dell’opposizione in Comune, continuano intanto
a farsi sentire. Ad alzare la voce è ancora
Gerarda Ariana, eletta consigliere e portavoce della minoranza ad Ogliastro:
“Questo monumento non ha nulla a che
fare con la religione, è paradossale che la
Chiesa decida di prendere parte ad un progetto del genere”, dichiara Ariana. Nelle
scorse settimane la consigliera ha incontrato il vescovo della diocesi di Vallo della
Lucania, Ciro Miniero, per chiedergli di
intervenire sulla vicenda e di intercedere
con la Fondazione Martino per farla desistere dal progetto.
Resta poi un altro interrogativo: a difettare
a Ogliastro, a fronte di una spesa dalle
cifre astronomiche per la costruzione
della statua a Padre Pio, soffrono perfino
le tubature e la fornitura di acqua corrente
nelle case. In sofferenza anche la sanità.
Chiuso tre anni fa l’ospedale di Agropoli,
tanto che i cittadini, per curarsi, sono costretti a percorrere fino a un’ora e mezza
di tragitto in auto per raggiungere l’ospedale più vicino, a Vallo, a Roccadaspide o
a Battipaglia. “E’ quantomeno altisonante
che la giunta di Ogliastro decida di investire in un centro di ricerca per malattie
genetiche invece di provvedere ai servizi
sanitari dei suoi cittadini”, dice ancora la
Ariana. Né qualcosa che somigli a un
ospedale è compreso nel masterplan presentato dalla giunta comunale per la valorizzazione dell’intero territorio di
Ogliastro: si punta piuttosto al recupero
delle residenze antiche del paese, alla ricerca di un’identità visiva, al turismo enogastronomico e religioso. Anche in questo
caso tanto denaro da spendere, per un totale di 2 milioni e mezzo di euro.
Pentiti di “essere (i) umani”
MONCIL
A
i tempi delle persecuzioni degli
Ebrei e delle leggi razziali furono in tanti a girarsi dall'altra
parte per non vedere. Ancora di più furono quelli che non seppero capire l'entità della catastrofe umanitaria che si
consumò.
A parziale giustificazione di quegli atteggiamenti sono state addotte motivazioni quasi sempre pretestuose
suffragate dalla pretesa impossibilità di
informarsi visto che i mezzi di informazione erano controllati dai regimi totalitari.
Perfino la Chiesa e il Papa si fecero
scudo con queste argomentazioni. Gli
Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna accolsero tutti quelli che riuscirono a fuggire: il numero fu elevato e non suscitò
proteste né furono eretti muri o reticolati.
Oggi, il disastro umanitario di gente che
fugge dalla guerra, dalla fame e dalle
persecuzioni si svolge sotto gli occhi di
tutti noi, perfino in diretta. Ma le reazioni dell'Europa e dei suoi civilissimi
abitanti è diventato un tormentone quotidiano: non possiamo accoglierli tutti,
aiutiamoli a casa loro, fermiamoli sull'altra sponda, ecc ...
Il Papa e la Chiesa, però, questa volta
non sono silenziosi. Anzi invitano i preti
e i vescovi a scendere in campo a dare
l'esempio. Anche alcuni politici tentano
di farsi parte attiva di fronte al fenomeno epocale che ci "invade" e mette a
dura prova la nostra "umanità". Il resto
è una gara a chi la spara più grossa:
bombe sui gommoni, muri sempre più
lunghi e frontiere di nuovo più chiuse.
Verrebbe da dire che se il nazismo è il
fascismo invece di perdere tempo a rastrellare, trasportare, imprigionare e incenerire milioni di bambini, donne,
anziani e uomini per concentrarli i una
quindicina di campi per mettere in pratica la "soluzione finale". Sarebbe bastato che li avessero caricati su navi,
aerei per mandarli negli stati democratici e civili fino a farli pentire di esserlo...
14 n° 38 27/10/2016
CULTURA
Video, fotografia, web e la passione di volare alto con il suo amico drone
Francesco Cuomo e le sue passioni
Francesco Cuomo, fotografo professionista, si avvicina alla fotografia all'età di
13 anni grazie ad un regalo
ricevuto per la promozione
dell'esame di terza media:
una mitica Leica! Entusiasmo e passione gli fecero
conseguire vari premi e riconoscimenti per le sue
foto. Da allora non si è più
allontanato dal poliedrico
mondo della fotografia,
esplorandone tutti i campi a
360°. Studioso a tempo
pieno della tecnica fotografica, dello studio della luce,dell'arte del fotografare, si
è sempre mantenuto aperto al confronto
e alla collaborazione con numerosi fotografi professionisti e artisti. Sperimentatore accanito e "inventore", nel 1990
propose e mostrò durante il workshow
PhotoContest, tenutosi a Salerno, una interessante innovazione nella tecnica del
light brushing
photography,che permetteva di fotografare con luce pennellata in tempi rapidi e
più veloci rispetto
alla tecnica in uso. Ha lavorato con importanti aziende nazionali ed internazionali e con l'Università
del Minnesota realizzando un video sulla
vita di Ancel Keys e la scoperta della
da Google si è
creata una mappa interattiva che
mostra i luoghi di interesse di Agropoli non raggiunti da street
view, e coinvolge anche le attività
commerciali e le strutture ricettive.
www.francescocuomo.com
dieta mediterranea .
Fotografo Certificato Goole dal 2013, attualmente si occupa di fotografia d'interni, video, video
360°, panoramiche aeree, virtual tour.
L’utilizzo dei Virtual Tour, fotografie interattive a 360°,
garantisce una sensazione immersiva di
elevato coinvolgimento dell’utente, è un
utilissimo servizio
per visitatori e turisti, per operatori pubblici e privati, per promuovere la bellezza dei luoghi , con
vantaggi concreti per il turismo locale. Il
primo progetto pilota a carattere culturale
ed economico,
è stato realizzato ad Agropoli dove applicando la tecnologia messa a disposizione
È uscito il singolo “Spine” dei DNA con videoclip associato
Chi sono i DNA?
G. C.
C
Corso Italia, 39
Tel. e Fax 0828.723253
Capaccio Scalo (SA)
email: deslinelibero.it
apaccio, Località "Scigliati" é lì
che per la prima volta i DNA
esordiscono in un loro inedito
"Utopia" riscuotendo grande entusiasmo
e fomento tra il pubblico, che li lascia
con i più calorosi applausi. Di qui, le
prime pubblicazioni dei video clip sui
vari social network che descrivono meglio l'origine di questa giovane Band.
Sono una giovanissima band, composta
da tre ragazzi campani, animati da
un’unica passione: la musica. Il loro
paese di origine è Roccadaspide e lì iniziano a suonare live in varie feste e manifestazioni per poi spingersi e
partecipare a vari festival, nei pub e bar.
La band è composta da Alessandro Babbone, batterista, Giuseppe Cammarota,
bassista/chitarrista e vocalist, Alessandro
Mazzarella, bassista/chitarrista e vocalist. Amano la buona musica, sono ispirati dai più famosi gruppi rock e metal
e ne interpretano i loro brani più belli.
Col passare del tempo, i ragazzi decidono di mettersi alla prova con brani
inediti, scritti da loro, che toccano sfere
sociali e sentimentali per emozionare ed
emozionarsi. Ed ecco il primo singolo,
prodotto con un’etichetta discografica
indipendente, CasaLavica Records,
Spine, con il quale la band ha vinto il
contest “Avanguard Award”, come migliore
inedito.
Spine è un brano piuttosto intimo anche
se non viene inquadrato in un contesto
ben definito. Lascia comunque ben trasparire sentimenti profondi come la rassegnazione, la sofferenza per la perdita
di qualcuno o qualcosa di particolar-
mente caro ma anche la speranza per il
futuro. Si evince quindi un’analisi interiore che accompagna il bisogno di ricordare il passato. Le immagini del
video sono particolarmente significative,
per il periodo storico che evocano.
MONTESANO SULLA MARCELLANA
n° 38 27/10/2016
15
Attivata la PubblicApp per comunicare più velocemente
Il comune si apre ai cittadini
ANTONELLA CITRO
«S
aremo i primi in Italia ad
utilizzare l'innovativa
PublicApp, un’applicazione digitale sviluppata da una start
up tutta salernitana. L’App, dedicata
e sviluppata per le pubbliche amministrazioni, consente comunicazioni
rapide ed interattive con i cittadini i
quali possono segnalare disservizi,
ricevere allert informativi in tempo
reale di diversa natura, dalle info utili
ad eventi e cultura, video tutorial per
formazione o promozione del territorio, partecipare a sondaggi, consentire alla propria comunità di ottenere
e realizzare una migliore ed economica gestione della cosa pubblica».
Ad annunciarlo è il sindaco di Montesano sulla Marcellana, Giuseppe
Rinaldi che si dice davvero orgoglioso di questa novità che costituisce un passaggio importante per il
suo mandato. L’Amministrazione
Pubblica Digitale e in particolare il
concetto di smart city, con questa innovazione, da proclami diffusi un
po’ ovunque ora a Montesano Sulla
Marcellana diventano una realtà più
che concreta, reale. Con PublicApp,
infatti, si attua una vera e-democracy
e contestualmente una gestione efficiente e rapida delle risorse strumentali e del personale dell'Ente
finalizzata a ridurre quanto più possibile la distanza tra Ente e cittadini.
Montesano si candida cioè ad essere
il primo Comune ad adottare un sistema che ha riscosso notevole interesse e che ha vinto la IX edizione
del premio nazionale Best Practies per l’Innovazione promosso
da Confindustria. «Si potrà accedere a servizi quali la ricezione
di notizie, l’accesso alle informazioni di pubblica utilità (raccolta differenziata dei rifiuti,
orari apertura uffici pubblici
etc.) - spiega il primo cittadino –
ma anche segnalazioni con possibilità di associare testo e foto
georeferenziate, reperimento di
punti di interesse ed altri. Inoltre,
l’App possiede una funzione
chiamata Rosa e Seguimi, strumento di allert per le persone che
si sentono in pericolo, o per consentire ai genitori di seguire i
propri figli quando si allontanano o stanno facendo ritorno a
Roccadaspide. La dottoressa Ricco a X Factor 10
Sinforosa, la cantante medico “stupisce” tutti
G. C.
I
l talento non ha età e Sinforosa
Ricco ne è l’esempio. Ha sempre
avuto una grande passione per il
canto e si esibiva spesso nei locali dove
si svolgevano serate karaoke. Ogni esibizione era accompagnata da tanti complimenti e in molti la esortavano a
cimentarsi davanti ad una platea importante. Sinforosa ha coraggiosamente deciso di mettersi in gioco. Nel 2014 la
salernitana ha conquistato, per la sua travolgente simpatia, i seguaci di X Factor
10. Un trionfo che è andato oltre ogni
più rosea previsione nonostante la "bocciatura" di Morgan. I video di Sinforosa
Ricco sono diventati immediatamente
virali. Un boom di visualizzazioni su
You Tube e sui social network. Sinforosa
non si è arresa ed
a
cinquantotto
anni ha lanciato il
suo primo video
"Finalmente
Amore".
Un
nuovo successo
per il medico chirurgo che ha realizzato il suo
sogno grazie al
prezioso supporto
di Luca Sala, autore della canzone
e con esso si è ripresentata davanti alla platea di X Factor
10. Una fastidiosa laringite non ha frenato la vulcanica Sinforosa che ha coinvolto il pubblico presente con il suo
primo singolo sfidato simpaticamente
Fedez. L'esecuzione
di
"Finalmente
Amore" ha trascinato anche i giurati.
Fedez, Alvaro Soler
ed Arisa si sono lasciati andare in un
“convinto
battimani”. Ovazioni ed
applausi a scena
aperta per Sinforosa
che è riuscita a superare
anche
l'esame dei giurati.
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
Fedez ha riferito di aver apprezzato il
suo coinvolgente entusiasmo e l'ha promossa con l'ironico auspicio di non vederla nuovamente in gara l'anno
prossimo. Arisa ha rimarcato la capacità
di Sinforosa di trasmettere allegria ed
entusiasmo. Sinforosa è riuscita a superare anche le forche caudine del severo
Manuel Agnelli mentre Alvaro Soler, pur
complimentandosi con il medico chirurgo, non ha espresso parere favorevole. I tre voti, comunque, sono stati
sufficienti a Sinforosa Ricco per superare il turno. La salernitana potrà esibirsi
nuovamente sul "palco" di X Factor 10
con l'obiettivo di superare lo scetticismo
del cantante spagnolo. Sinforosa ha
commentato il suo no con una battuta:
"Teme la mia concorrenza".
Giuseppe Rinaldi
casa». In sostanza, pigiando un semplice tasto è possibile inviare a contatti già prestabiliti il percorso che
stanno compiendo e che viene monitorato e georeferenziato in tempo
reale. «Si tratta di una grande opportunità per i cittadini di Montesano i
quali gratuitamente potranno utilizzare un’app che offre molti servizi in
un evoluto sistema di gestione delle
risorse umane e dei carichi di lavoro
- prosegue Rinaldi – ciò consentirà
agli amministratori e ai funzionari
del Comune di assegnare e sovrintendere tutte le fasi procedurali dei
processi amministrativi, dalle semplici segnalazioni a quelle più complesse». Inoltre si otterremo
sostanziali vantaggi economici, aumentando la produttività dei collaboratori in un’ottica di costante
innovazione tecnologica e digitale
della Pubblica Amministrazione. Va
detto che PublicApp funziona su tutti
i dispositivi mobili, tra cui laptop,
smartphone e tablet sia con sistema
IoS che Android oltre che sui normali PC, agli utenti sarà richiesto
solo il download (gratuito) per poter
accedere. L’App in questione fa
parte anche della scuderia di Ampioraggio, la fondazione che promuove
e garantisce le migliori innovazioni
in Italia e all’Estero. «L’applicazione
sarà disponibile ai cittadini appena
conclusa la fase di formazione rivolta ai funzionari e agli amministratori del Comune di Montesano»,
assicura il sindaco Rinaldi.
ACCIAROLI
16 n° 38 27/10/2016
Edoardo Leggieri: la spirulina da enormi benefici
Nasce un impianto di produzione di microalghe
ILARIA LONGO
L’
amore e la passione per il
mare possono indurre e condurre un ragazzo napoletano a
realizzare ad Acciaroli un impianto di
produzione di microalghe. Il giovane in
questione è Edoardo Leggieri, un biologo marino che dopo essersi laureato e
specializzato in Biologia delle Produzioni Marine presso l’Università Federico II di Napoli, si è specializzato anche
in Nutrizione Umana e Clinica.
Il Cilento, ma Acciaroli in particolar
modo, è da sempre meta delle sue vacanze estive e - da circa 10 anni –il dott.
Leggieri vive e lavora nel comune di Pollica occupandosi di acquacoltura.
Da aprile ha dato forma ad un ambizioso
progetto al quale ha lavorato ininterrottamente per tre anni: la nascita di un impianto di produzione di microalghe.
Dagli inizi di ottobre è stato attivato, invece, lo store online sul quale è possibile
acquistare la “Spirulina”, la microalga
prodotta e commercializzata da questo
impianto. “In futuro”, spiega il dott.
Leggieri, “è prevista la produzione di
altri ceppi microalgali d’interesse commerciale”.
Tornando al presente, però, urge scoprire e sapere di più di questa microalga
dal nome quasi fiabesco e di questo biologo che ha investito nel nostro Cilento.
Come mai ha deciso di realizzare il
primo impianto di produzione di microalghe proprio ad Acciaroli?
In realtà questo non è il primo impianto
italiano che produce Spirulina, però nel
centro-sud Italia la mia azienda è, al momento, l’unica a coltivare microalghe in
“fotobioreattori”, una tecnologia semplice ma più avanzata per la coltivazione
di microrganismi fotosintetici. I fotobio-
reattori sono strutture chiuse trasparenti che permettono un maggior controllo della produzione, ma
soprattutto il raggiungimento di un
prodotto più sicuro e puro rispetto a
quello dei sistemi tradizionali di coltivazione.
Ho deciso di avviare questa azienda
nel Cilento per diversi motivi. I principali sono le condizioni climatiche,
la lontananza dai centri urbani inquinati e perché è la patria della dieta
mediterranea.
Qual è la filiera di lavorazione della
Spirulina e quali sono i suoi benefici?
La filiera di produzione inizia in un
laboratorio allestito per la manipolazione delle microalghe. Qui, partendo
da un inoculo di 100 ml, inizia la selezione e l’accrescimento. Dopo questa prima fase avviene la coltivazione nei
fotobioreattori posti all’esterno ed esposti al sole. Dal mese di marzo a fine ottobre avviene la raccolta eseguita
periodicamente. Dopo aver raccolto il
prodotto viene essiccato e stoccato sottovuoto e poi avviato alla vendita.
La Spirulina è una microalga che, in virtù
delle sue caratteristiche uniche e straordinarie, è ampiamente studiata da varie
discipline. Più di 10.000 pubblicazioni
scientifiche ne rimarcano i benefici. Le
sue proprietà nascono dalla sua composizione nutrizionale fatta da diversi componenti che nel loro insieme, operando
sinergicamente, conferiscono alla Spirulina le sue straordinarie proprietà. I benefici nell’uso quotidiano della Spirulina
sono numerosi, poichè ha effetti neuroprotettivi, possiede carica antitumorale e
antinvecchiamento, aiuta a perdere peso,
abbassa il livello di colesterolo, detossifica dai metalli pesanti e dalle tossine, è un ottima fonte di energia,
rafforza il sistema immunitario etc.
Al momento è possibile comprare
i prodotti soltanto mediante ecommerce sul sito ufficiale della
sua azienda. Quando sarà possibile acquistare i prodotti direttamente in loco e permettere ai
curiosi di comprendere come si lavorano le microalghe?
Sì, ad oggi si possono acquistare i
prodotti esclusivamente online sul
sito della mia azienda (www.alghepam.bio) oppure in alcuni negozi
della Campania. Sicuramente in futuro la
vendita potrà avvenire in loco.
Quella di Leggieri è un’iniziativa che
punta i riflettori non solo sui giovani che
coraggiosamente decidono di investire in
vario modo nel Cilento, ma testimonia
anche quanto questo nostro territorio sia
gravido di ricchezze da scoprire, valorizzare e, come sempre, amare.
Tel 0828. 1992339
Fax 0828. 1991331
e-mail: redazione@unicosettimanale. it
url: www. unicosettimanale. it
Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo
In redazione Lucio Capo e Gina Chiacchiaro
Grafica ed Impaginazione Veronica Gatta
Testata realizzata da Pietro Lista
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intestato a Calore s. r. l.
Tiratura: 3500 copie
Il N° 38 di Unico è stato
chiuso in redazione il 25/10/2016
ed è stato avviato alla spedizione agli
abbonati il giorno 27/10/2016
presso il CPO di Salerno
CULTURA
n° 38 27/10/2016
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Giacomo Giuliano e Guido Carione idearono Paesìa
Una trasmissione che ha fatto storia in Campania
GIUFFRIDA FARINA
G
iacomo Giuliano e Guido Carione, raffinati e briosi conduttori di programmi televisivi di
carattere culturale e paesaggistico. In
uno di essi, PAESIA, perlustravano suggestive località del Cilento,
evidenziando
personaggi caratteristici,
tradizioni ed eventi particolari del luogo;
inoltre realizzavano belle trasmissioni,
con ospiti che raccontavano le loro ‘avventure’. Guido tracciava la scheda personale, Giacomo intervistava, sono stato
loro ospite in varie trasmissioni, ad una
delle quali (negli studi della emittente
TeleSalerno 1) venne invitata la giovanissima Mara Carfagna; in un’altra,
sulla poltroncina,
di fianco
avevo la coreografa Pina Testa; con la
quale , prima della messa in onda ci raccontammo di una nostra singolare esperienza, che poi narrammo durante le
riprese in diretta; una consorteria in un
tipo di esperienza ci accomunava, nel
senso che entrambi avevamo purtroppo
vissuto, in seguito ad eventi ‘forti’,
l’esperienza del ‘Tunnel di luce’ durante la delicata fase di stato comatoso.
Presentavo le mie elaborazioni sperimentali, descritte da alcuni critici quali
‘inusuali follie artistiche’, ed i presentatori apprezzavano questi sperimentalismi; a Giacomo piaceva l’audacia di tali
elaborazioni di avanguardia, Guido li definiva di “singolare originalità”, poi
scrissero belle ed interessanti recensioni
che furono pubblicate su alcuni quotidiani; di seguito vi sono 4 elaborazioni.
Realizzavo disegni di paesaggi e di fi-
Presentato “l’Ecomuseo del paesaggio agrario della Piana del Sele”
Musei e aziende in rete per valorizzare la fascia costiera
VALENTINA DEL PIZZO
I
l Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DISPAC) dell’Università degli Studi di Salerno, lo
scorso 18 ottobre 2016, presso l’Ateneo
di Fisciano, ha presentato la proposta
progettuale di un “Ecomuseo del paesaggio agrario della Piana del Sele”, sviluppato dagli studenti iscritti al Corso di
Cittadinanza “La Piana del Sele e le sue
potenzialità turistiche”, tenuto da esperti
di Legambiente e del DISPAC, con il sostegno del CSV Sodalis Salerno, per progettare insieme una valorizzazione del
comparto costiero afferente ai Comuni di
Pontecagnano Faiano, Battipaglia, Eboli
e Capaccio Paestum.
A curare la presentazione della proposta
progettuale per il Dipartimento di
Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno il direttore,
prof.ssa Mariagiovanna Riitano, e il
prof. Fausto Longo, nonché la coordinatrice del progetto, dott.ssa Valentina Del
Pizzo, insieme al prof. Amedeo Rossi e
al prof. Vincenzo Amato, e per Legambiente, il presidente regionale, Michele
Buonomo, e il presidente nazionale
Scuola e formazione, Vanessa Pallucchi.
Infine gli studenti, i futuri archeologici e
operatori dei beni culturali, che hanno
studiato le dinamiche geomorfologiche
della Piana del Sele e raccolto dati relativi alla situazione corrente (erosione,
utilizzo del suolo, carico antropico, capacità ricettiva, afflusso turistico, qualità
delle acque di balneazione, mobilità,
etc.), così da poter individuare il poten-
ziale culturale del comparto: un patrimonio storico ‘diffuso’, all’interno di un
paesaggio interessato da produzioni di
qualità, sia agricole che zootecniche, con
una buona capacità di attrazione turistica, legata alla risorsa mare e alla presenza di importanti Musei Archeologici
Nazionali, Pontecagnano, Eboli e Paestum.
Come mettere in rete questi elementi di
bellezza? Partendo dalla rete dei beni di
interesse geologico: questa la traccia individuata per offrire al turista la possibilità di esplorare il paesaggio e con esso
di interpretarne le dinamiche insediative,
che oggi si materializzano attraverso siti
archeologici, masserie fortificate, torri
costiere e/o tabacchifici. Alcuni di questi, inoltre, come la Paleofalesia di Porta
Marina a Paestum, le sorgenti di Capodifiume a Capaccio e di Settebocche a
Faiano saranno candidati presso l’ISPRA
per il riconoscimento ufficiale a geositi
e l’inserimento nell’Inventario Nazionale dedicato. Un Ecomuseo, pertanto, il
modello di riferimento, che a queste latitudini trova la propria materializzazione in tutti quegli elementi di
eccellenza che consentirebbero al paesaggio di raccontarsi storicamente fino
ad oggi, individuando come interlocutore preferenziale le aziende agricole e
zootecniche disseminate tra Pontecagnano e Capaccio Paestum.
La rete individuata per gestire la realizzazione di questa idea progettuale prevede il DISPAC, la Soprintendenza
Paesaggio Archeologia e Belle Arti di Sa
e Av, le direzioni dei tre Musei Nazionali
di Pontecagnano, Eboli, Paestum, e
quindi del Parco Archeologico di Paestum, i quattro comuni interessati e Legambiente, insieme all’APS Aut Aut.
Prossimo appuntamento presso il Museo
Archeologico Nazionale di Pontecagnano “Gli Etruschi di frontiera”, dal
momento che la direttrice, dott.ssa Luigina Tomay, ha dato la propria disponibilità a ospitare una presentazione
dell’Ecomuseo per avviare ufficialmente
i lavori con la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra le parti.
Pensato in risposta al Grande Progetto
“Interventi di difesa e ripascimento del
litorale del Golfo di Salerno” (Regione
Campania POR FESR 2007-2013, beneficiaria la provincia di Salerno), il progetto “Ecomuseo del paesaggio agrario
della Piana del Sele” punta a dimostrare
come non si possa disgiungere la valorizzazione dallo studio scientifico dei
contesti in cui si intende calare un intervento migliorativo, pena il rischio di sortire l’effetto opposto a quello desiderato.
gure, non con segni, linee o tratteggi,
bensì con grafici, simboli e formule della
matematica; nella foto
vi è la forma
di una ragazza che suona “matematicamente” al pianoforte. Segue un biquadro
musicale (‘Arcobaleni specchiati’, pittura e musica su tela) che, contemporaneamente, si
osserva ed ascolta;
è dipinto, con tecnica mista (acquerello,
pastello e gessetto) sia nella regione
frontale che in quella retrostante,ed in
quest’ultima regione vi sono innestati 3
componenti: un mini registratore, contenente una musicassetta con incisi alcuni
brani musicali, da me composti ed eseguiti dal M° Marcello Ferrante della ‘PolyMusic’ di Salerno; sono inserite due
mini casse acustiche, necessarie per
l’ascolto. Poi vi sono alcune foto create
artigianalmente, infine una creazione
inerente ad una vicenda, della quale Giacomo
e Guido sapevano perfettamente i contenuti; in sintesi, ‘Homo
Videns’, un libro del famoso politologo
Giovanni Sartori (uno tra i massimi
esperti di scienza politica, a livello internazionale), fu pubblicato dall’Editore
Laterza nel 1997. Io avevo scritto, cinque
anni prima, dunque nel 1992, un romanzo intitolato ‘Video Homini’ (che
Mondadori non pubblicò, ritenendolo
‘assai complicato’, di ‘estrema avanguardia’;
tra l’altro trattavo, 25
anni fa, di Internet, di bambini tecnologici, di video/cellulari parlanti,che,come
ben noto, 25 anni orsono non esistevano) nel quale erano esplicate all’incirca trenta idee, che poi risultarono
presenti, nel saggio di Sartori, cinque
anni dopo. Ho evidenziato, tale mio anticipo, sia alla Mondadori (che ha dichiarato le mie idee anteriori rispetto a
quelle del Professor Sartori ), e sia all’Editore Giuseppe Laterza . Dispongo di
2 lettere, una di Mondadori, l’altra di
Laterza; se il direttore Scandizzo è d’accordo, può esplicitarle nella prossima
pubblicazione di ‘Unico’, insieme ad alcune notevoli analogie di pensiero, la
cui mia priorità è stata palesata da Mondadori e fatta presente al Dr. Giuseppe
Laterza.
18 n° 38 27/10/2016
LA STAZIONE DEL MARINAIO
di Sergio Vecchio
GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora http://diodatobuonora.blog.tiscali.it
n° 38 27/10/2016
19
Una bella scoperta il ristorante
“Gusto over the sea” ad Agropoli
U
n sabato mattina. La giornata
è grigia. Ho il consueto appuntamento con voi e questa
settimana non sono andato in nessun
locale utile. Per utile intendo che vi
possa interessare, cioè che non ho ancora recensito o che dall’ultima recensione è passato qualche anno. Devo
cercare un posto dove andare. Inizio
con il pensare carne o pesce? Decido
per il mare. In questo caso, dal punto
di vista psicologico, mi piace andare in
una località marina. Il tempo non mi
invita ad allontanarmi e allora mi
viene in mente Agropoli, è a pochi minuti da casa. Dove andare? Così, spontaneamente mi viene in mente di
consultare il criticatissimo TripAdvisor. Oramai questo sito si è fatto una
grande nomea di essere poco affidabile: molte recensioni false, sia positive che negative e tante persone che
scrivono recensioni senza conoscere
l’abc della ristorazione. Però, per chi
conosce bene questo mondo, è facile
capire se una recensione è veritiera.
Navigando tra le pagine del sito ecco
che spunta in buona posizione il ristorante “Gusto over the sea”. Francamente ne avevo già sentito parlare in
termini lusinghieri, soprattutto per la
ricerca e l’utilizzo di materie prime di
ottima qualità. Prenoto e alle 13 mi
avvio verso la mia meta gastronomica
del giorno. Il locale è sul Lungomare
San Marco, vicino al noto hotel Serenella. All’ingresso c’è una grande vetrata che rende l’interno, arredato in
stile moderno con gusto, molto luminoso. Ci sono poco più di 40 posti e in
fondo c’è il forno per le pizze a vista.
In esposizione alcuni prodotti utilizzati
in cucina. Sono tutti ingredienti selezionati e di qualità. A riceverci, in
modo professionale, un cameriere che
sapeva il “fatto suo”. Leggiamo il
menu che ci è stato presentato in
un’elegante cartellina rossa e mentre
lo sfogliamo, ammiriamo il mare che
oggi in particolar modo è una “tavola”.
Abbiamo la scelta, a dir il vero invitante, tra 6 antipasti, 4 primi e 5 secondi. Ci sono specialità sia di mare
che di terra. Le nostre preferenze sono
andate sull’antipasto “Gusto over the
sea”. A centro tavolo ci sono stati serviti 3 generosi assaggi: “Polpo scottato
con patata agrumata e pomodorino
fondente”, “Mozzarella in carrozza
con riccia e datterino semi-sec” e “Spigola farcita avvolta con delle tenere
zucchinelle”. È stato un bel inizio. Il
Nella foto: Raffaela Marigliano, lo chef Giacomo D’Amato
e Antonio Marseglia
tutto, oltre ad essere ben presentato,
aveva veramente gusto, soprattutto il
pomodoro San Marzano che accompagnava la mozzarella in carrozza. Effettivamente, come avevo sentito, la
qualità c’è. A seguire, abbiamo saltato
il primo e ci siamo divisi il “Mussillo
islandese in crosta di polenta e friariello napoletano” e il “Calamaro ripieno di scarola ripassata con
insalatina dell’orto”. Anche qui niente
da dire. Buono. Come dessert abbiamo
optato per un cheesecake al pistacchio
prodotto da una pasticceria artigianale
napoletana. Alla fine abbiamo conosciuto i titolari, Antonio Marseglia e
Raffaela Marigliano, entrambi napoletani che hanno una grande passione per
il Cilento e per la gastronomia. Il lo-
Medaglia d’oro alle
Olimpiadi di cucina 2016
DIBBI’
O
ramai le vittorie e le medaglie del Culinary Team
“Costa del Cilento” non si contano più. Mentre sto
scrivendo, i “nostri” cuochi sono ancora in Germania,
a Erfurt, dove su 59 squadre partecipanti, hanno conquistato
la medaglia d’oro alle “Olimpiadi di Cucina 2016”. Il team cilentano, capitanato da Matteo Sangiovanni, è composto da
Gianluca Calabrese, Ivan Capo, Angelo Biscotti, Ciro
D’Amico, Leo Bottiglieri, Cristiano Barbacane, Carmine
Giordano e Fabio Mancuso. Tutti ragazzi che hanno nel sangue
la passione della cucina e l’amore per il Cilento e i suoi prodotti. Il team Costa del Cilento si è aggiudicato il primo posto
vincendo le cinque sezioni previste: menu 5 portate, piatto festivo, finger food, dessert, menu 3 portate. Il capitano Matteo
Sangiovanni, che ricordiamo è lo chef del Savoy Beach Hotel
di Paestum, è un grande esperto in manifestazioni di questo
genere, avendo militato per oltre un decennio nelle file della
NIC (Nazionale Italiana Cuochi). La sua esperienza gli ha permesso di organizzare il tutto con grande meticolosità: i piatti
che presentavano le pietanze sono stati realizzati ad hoc e sono
stati realizzati da Cianciullo Marmi; il tavolo di presentazione,
innovativo nel design, è stato progettato, per l’occasione, dall’architetto Diego Granese con consulenza lighting di Filippo
Cannata Factory, realizzato da Pama Arredamenti. È un lavoro
durato mesi, con diverse
prove e simulazioni di
gara. La notizia, grazie ai
social, è arrivata immediatamente con foto e filmati.
In uno, un Matteo Sangiovanni visibilmente emozionato, mostrando la
medaglia d’oro, ha affermato: “Appena ricevuto la
medaglia dopo tanti anni di
Team Costa del Cilento
sacrifici. Ringrazio tutto il mio gruppo e gli sponsor che ci sostengono continuamente. Grazie a tutti”. Il video è stato condiviso da tutti gli appartenenti e amici del team e in meno di
20 ore aveva superato le 6.000 visualizzazioni. Le vittorie del
team stanno portando in alto i nostri colori e, conoscendo bene
il tutto, i nostri cuochi per partecipare a queste gare si autotassano. Gli attuali sponsor (Savoy Beach Hotel, San Salvatore
1988, Pasta Antonio Amato, Borgobrufa SPA Resort, GIVOVA, Newlat, la Fiammante Pomodoro, Pescheria Cuopperia
Marechiaro, Brugno Srl, Mysocialrecipe e Eurotoque) non
sono sufficienti a coprire tutte le spese che si affrontano. Speriamo che qualche ente o qualche azienda privata leggendo
queste pagine si sensibilizzi e si avvicini al Team. Per info su
corsi, iscrizioni ed altro, visitare il sito www.teamcostadelcilento.it o la pagina Facebook Team Costa del Cilento o ancora
contattando Matteo Sangiovanni al 331 197 2221.
cale è anche pizzeria. Non l’abbiamo
assaggiata ma, a vedere quelle chi ci
sono passate da vicino e sapendo gli
ingredienti che utilizzano, promettono
molto bene. Sarà motivo per una prossima visita. In due, compreso un buon
Muller Thurgau atesino, abbiamo pagato 74 euro. È stata veramente una
bella scoperta!
Ristorante Gusto over the sea, Lungomare San Marco – 84043 Agropoli
(SA). Tel. 333 411 4123.
La ricetta
Calamarata con
baccalà e olive nere
Ingredienti per 4 persone: 320 g di calamarata, 600 g di polpa di baccalà già
ammollato, 60 grammi di olive nere denocciolate, 2 spicchi d’aglio, 30 g di capperi, 300 g di pomodori pelati, 1 bicchiere
di vino bianco, olio extravergine d’oliva
del Cilento, origano, prezzemolo e sale.
Preparazione: in una padella capiente
mettete dell’olio extravergine d’oliva e
l’aglio tritato. Quando quest’ultimo inizia
a diventare dorato aggiungete il baccalà
tagliato a piccoli pezzetti. Lasciate qualche secondo e aggiungete il vino bianco.
Lasciate evaporare. A questo punto versate
nella padella i pomodori pelati spezzettati,
i capperi tritati, le olive tagliuzzate, un po’
di sale e abbondante prezzemolo tritato.
Lasciate cuocere qualche minuto a
fiamma vivace e poi abbassate la fiamma.
Aggiungete la calamarata, che nel frattempo avrete cotto al dente in abbondante
acqua salata, e una spolverata di origano.
Alzate di nuovo la fiamma, amalgamate
bene per pochi secondi e servite guarnendo con del prezzemolo tritato.
Vino consigliato: Gragnano 2015 della
Penisola Sorrentina Dop, Sannino.