un`interpellanza - No Tav – Terzo Valico

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Transcript un`interpellanza - No Tav – Terzo Valico

Comune di Alessandria
Consiliare
MoVimento 5 Stelle
Gruppo
Al Presidente del Consiglio Comunale
Alessandria, 09/03/2017
INTERPELLANZA
Ai sensi dell’art. 57 del Regolamento del Consiglio Comunale
Oggetto: richiesta di chiarimenti sui risultati delle analisi di Arpa
Piemonte nel sito di C.na Clara e Buona.
Considerato che il sito denominato Cascina Clara e Buona è utilizzato per i
conferimenti da parte di COCIV di terre e rocce da scavo provenienti dai
cantieri del terzo valico, con autorizzazione rilasciata a firma dell’attuale
Amministrazione.
Acclarato che il suddetto sito è stato fortemente colpito dagli eventi alluvionali
di novembre 2016, in particolare dall’esondazione del fiume Bormida.
Appurato che, su richiesta della Prefettura di Alessandria, in data 26 novembre
2016, è stato richiesto ad ARPA Piemonte e alla Provincia di Alessandria di
verificare le condizioni di sicurezza del sito di conferimento delle terre per
verificare eventuali contaminazioni ambientali.
Evidenziato che, da un’attenta analisi dei rapporti di prova e, in particolare di
alcuni dati di seguito descritti, è emersa la presenza di un forte e preoccupante
inquinamento ambientale.
Tenuto conto che Il Sindaco svolge funzioni di Autorità Sanitaria Locale ed in
questa veste, ai sensi dell'art. 32 della legge n. 833/1978 e dell'art. 117 del
D.Lgs. n. 112/1998, può anche emanare ordinanze contingibili ed urgenti, con
efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di
igiene pubblica.
Considerato che una tale situazione di inquinamento ambientale avrebbe
richiesto, in merito alle funzioni del Sindaco citate nel punto precedente, una
tempestiva richiesta agli organi competenti di ulteriori e più approfondite
analisi volte a identificare precisamente la fonte di tale inquinamento prima di
dare il via libera a COCIV nel riprendere i conferimenti, oltre che una puntuale e
dettagliata informazione alla cittadinanza dell’importante inquinamento
rilevato in situ.
Considerato che dall’analisi delle acque sotterranee sui piezometri denominati:
2, 3, 5, 6, 9, e come da verbali di prelievo n°G07/2016/02294 del 13/12/2016
risultano altissime e preoccupanti presenze di fibre di amianto con valori
minimi di 60.795 a massimi di 305.144 fibre/litro.
Tenuto conto che attualmente la normativa Europea non considera l’amianto
nelle acque un parametro da controllare e non ne fissa limiti, va comunque
rilevato che non si riesce a comprendere una tale concentrazione di fibre di
amianto nelle rilevazioni effettuate se non ascrivibile a concentrazioni
elevatissime nei terreni conferiti prima dell’alluvione o ad altre cause che
imponevano uno fermo cautelativo per ragioni di salute pubblica in attea di
proseguire con ulteriori accertamenti. Va considerata inoltre la certezza che
l’amianto contenuto nell’acqua possa contribuire a livello di fondo delle fibre
aereodisperse e, quindi, aumentare in modo esponenziale un forte di rischio di
assunzione per via inalatoria. Tenuto conto altresì che la normativa prevede un
valore limite di 2 fibre/litro all’interno degli ambienti di vita il divario tra il
parametro di analisi e la normativa risulta enorme e fortemente rischioso per la
salute pubblica.
Rilevato inoltre che, in particolare, dai rapporti di analisi di campioni di terreno
e roccia e, come da rapporti di prova n°2016/035874 su campione
G07/2016/01900/05, si denota uno sforamento oltre i limiti previsti dalla
normativa nazionale (D.Lgs. 152/06) su metalli di Cromo e Nichel con livelli di
376 per il Cr. e 146 per il Ni., a fronte di una normativa di 150 per il Cr. e 120
per il Ni. A questi vanno aggiunte presenze di altri metalli, con valori nella
norma, anche se la loro presenza rappresenta un deciso segnale sulla scarsa
salute dei terreni oggetto di analisi.
Considerato, inoltre, che:
- si può tecnicamente ritenere che il sito in oggetto presentasse già, in origine
e prima dell’inizio dei conferimenti da parte di COCIV, un alto tasso di
inquinamento e problematiche ambientali
- a questa situazione il COCIV avrebbe dovuto, come da prescrizione, adottare
tutte le condizioni di messa in sicurezza e di bonifica prima dei conferimenti di
smarino in situ.
Rappresentata la necessità di considerare che la presenza di inquinanti
risultante dai campionamenti sulle acque sotterranee potrebbe portare a una
seria compromissione delle falde acquifere ad uso potabile presenti nella
regione.
Si interpella il Sindaco, quale responsabile primario della Salute Pubblica, per
sapere:
1. I motivi per cui ha ignorato tanti e tali segnali di inquinamento riferibili ai
terreni ed anche e soprattutto al rinvenimento di concentrazioni così
elevate di fibre d’amianto nei pozzi piezometrici sull’acqua di falda.
2. Se provvederà immediatamente alla chiusura del sito ed al blocco dei
conferimenti di smarino da parte di COCIV che, in caso contrario,
pregiudicherebbe definitivamente la possibilità di bonifiche per evitare il
protrarsi e l’allargamento delle contaminazioni ambientali rilevate.
3. Se provvederà ad imporre a COCIV di effettuare le bonifiche e a eseguire
ogni altra prescrizione impartita in sede di Conferenza dei Servizi.
4. Se provvederà a richiedere ad ARPA Piemonte nuove analisi sui terreni
circostanti la cava e, in particolare, sugli attuali conferimenti da parte di
COCIV.
5. Se intenda richiedere ad Amag di effettuare analisi mirate per valutare la
presenza di fibre di amianto nei pozzi di captazione delle acque della
nostra rete idrica oltre che i valori di Cromo Totale e di Cromo VI in
particolare.
6. Se il Comune abbia previsto, in collaborazione con la locale ASL e ARPA,
iniziative di informazione verso la popolazione Alessandrina.
7. Se e come il Sindaco intenda tutelare la salute dei propri cittadini.