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Primiero, valle dimenticata
di Roberto Avanzi
Se paragoniamo l’intraprendenza dell’Alto Adige per la viabilità stradale e
soprattutto ferroviaria, collegata alla prossima apertura del tunnel del
Brennero, possiamo constatare che il Trentino è fermo, l’unica proposta degli
ultimi tempi riguarda il collegamento Loppio Busa per raggiungere il Garda, per il
resto si è fermi alla vecchia proposta, poi messa in un cassetto, di Metroland.
La realtà ci dice che molto presto, con il concludersi dei lavori, il
collegamento con l’Europa del nord sarà completato e l’unica strozzatura ci
sarà in provincia di Trento.
Il tratto ad alta velocità che collega Verona a Bologna sta per essere
completato, mentre per la provincia di Bolzano, sono partiti i primi bandi per
appaltare le opere, chiaramente fino a Salorno, il percorso sarà per la maggior
parte in galleria. La previsione dell’aumento del traffico ferroviario è notevole si
dovrebbe passare dai 150 treni giornalieri attuali, a circa 400.
Nel mese scorso c’è stata la presentazione del progetto riguardante una ferrovia
per collegare le valli di Fiemme e Fassa lungo l’Avisio, anche se dal punto di vista
della viabilità stradale non si possono certo lamentare.
Una provincia a vocazione turistica non può permettersi di non progettare
“un futuro” lasciando intere zone del Trentino prive di collegamenti rapidi ed
efficaci.
La zona più sacrificata e in difficoltà per mancanza di infrastrutture è il
Primiero. Per arrivarci bisogna attraversare le province di Vicenza e Belluno,
questo sicuramente è un problema annoso che incide sull’economia, sul turismo,
sulla sanità, ma diventa anche un problema di isolamento culturale. Pensare di
percorrere come collegamento il passo Rolle a nord o il passo Brocon a sud a fini
economici o lavorativi è impensabile.
Serve quindi collegare, questa bellissima zona a vocazione turistica, ma anche
artigianale, con una strada e una ferrovia che permetta di dimezzare i tempi
di percorrenza per raggiungere il capoluogo di provincia.
Il progetto più semplice è sfruttare la ferrovia della Valsugana creando un
collegamento in galleria che partendo da Ospedaletto sbuchi fra Imer e Mezzano,
un percorso ferroviario che dal punto di vista tecnico potrebbe essere
all’avanguardia usando i nuovi treni a idrogeno già in utilizzo in Germania da
quest’anno .
Parallelamente, un tunnel sempre con partenza da Ospedaletto e arrivo tra
Imer e Mezzano per la viabilità su gomma, collegamento che con la superstrada
della Valsugana ridurrebbe i tempi di percorrenza per raggiungere Trento, in
maniera notevole.
In tutta sincerità, la proposta avrebbe un forte impatto per lo sviluppo di una
zona che lentamente sta perdendo lavoro, risorse e vede il turismo in
difficoltà, da troppo tempo la popolazione sta aspettando una soluzione, con i
mezzi tecnologici attuali che consentono di ridurre tempi e costi in modo notevole
si possono realizzare quello che rappresenterebbe un futuro per queste
valli, sarebbe deleterio rivedere con le valige in mano emigrare i giovani e
intere famiglie da questi splendidi luoghi.