TRIBUNALE DI PRATO Programma di gestione

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TRIBUNALE DI PRATO Programma di gestione - anno 2017 (articolo 37 DL 98/2011) Relazione illustrativa del progetto

Va premesso che il presente programma è stato redatto tenendo conto della relazione fatta pervenire dal presidente di sezione dott. Silvio De Luca, deputato al coordinamento e alla vigilanza sul settore penale , e di quanto emerso nel corso della riunione tenuta con tutti i magistrati dell’ufficio in data 9/1/2017 . Inoltre è stato proceduto nel giugno del 2016 da un monitoraggio della situazione delle pendenze antecedenti al 31/12/2012 in carico al ciascun magistrato del settore civile per la verifica dello stato di attuazione del precedente programma di gestione.

Rilievi d'ordine generale; risorse umane e materiali

Non può che confermarsi l'analisi formulata per gli anni precedenti quanto alle carenze di risorse umane e materiali che affliggono l’ufficio. E del resto l'analisi delle risorse disponibili è imprescindibile rispetto a qualsivoglia pianificazione e individuazione di obiettivi, nel campo dell'amministrazione della giustizia come qualsiasi altro settore dell'attività umana. Se recentemente si è potuto registrare con soddisfazione il varo da parte del CSM di due bandi di concorso (quello straordinario del 16/9/2016 e l’altro per sedi disagiate del 12/10/2016) per sopperire alle attuali scoperture della p.o. dei magistrati ( in origine per complessivi sei posti) gravissimi restano i vuoti nell'organico del personale amministrativo creatisi con inesorabile progressione in conseguenza di trasferimenti per mobilità interna e pensionamenti e che nell'anno corrente minacciano di assurgere a livelli di criticità tali da rendere problematico assicurare in modo adeguato la risposta di giustizia da dare al territorio. Va ribadito altresì che - come riconosciuto anche dal competente dicastero con la previsione di portare l'organico del Tribunale di Prato a 22 unità rispetto alle attuali 20 nel più generale progetto di revisione delle piante organiche degli uffici giudiziari nazionali (quantunque destinato a realizzarsi in tempi certamente non ravvicinati) - del tutto inadeguata è stata la formazione

ab origine

delle piante organiche rispetto alle peculiarità del circondario caratterizzato non solo da una massiccia presenza di stranieri, soprattutto extracomunitari, in prevalenza di etnia cinese e spesso non in regola con le norme sul soggiorno, capace di incidere in maniera rilevante sulla composizione demografica, soprattutto del capoluogo in cui figurano circa 1

195.000 residenti, ma anche dal dinamico contesto economico-imprenditoriale che ha risentito della crisi attraversata dal paese negli ultimi anni, con conseguenziali problematiche di integrazione e convivenza, di mancanza di lavoro e di lavoro “al nero”, di flussi illegali di merci e di persone, con conseguenziali allargamento dell'area dell'illegalità in tutti i campi, tanto da far coniare l'espressione di "emergenza Prato". Alla positiva risposta data dal CSM non ha corrisposto, ad oggi, e nonostante le reiterate e documentate richieste avanzate dall'ufficio, un adeguato intervento dell'amministrazione centrale per far fronte, perlomeno in modo parziale, al deficit quantitativo del personale amministrativo.

Organici al 30 giugno 2016

Magistrati ordinari

Al 30 giugno 2016 risultavano presenti 18 magistrati su 20 della pianta organica, di cui 11 addetti al settore civile - compreso il presidente del Tribunale che cura le udienze presidenziali e presiede i collegi dell'area di famiglia - e 7 a quello penale (4 al dibattimento e 3 all'ufficio gip-gup ). I magistrati operanti al civile sono stati così ripartiti: due giudici istruttori nelle cause di separazioni e divorzi, (uno anche con un ruolo di contenzioso e l’altro anche con funzioni di giudice tutelare); due alle procedure fallimentari e concorsuali; due addetti al comparto del lavoro e della previdenza ed assistenza; uno alle esecuzioni; tre assegnatari delle materie contrattualistiche e della responsabilità extracontrattuale, revocatorie ed appelli i quali concorrono anche alla trattazione di procedimenti di VG in materia di famiglia e diversa. Inoltre sono distribuiti tra tutti i giudici del contenzioso non specialistico procedimenti speciali e decreti ingiuntivi. In questo scenario a seguito del bollettino n. 7005 del 14/4/2016 si registrava il trasferimento di ben cinque giudici a fronte dell’assegnazione di uno solo al Tribunale di Prato. In tal modo la scopertura complessiva della pianta organica balzava al 30% (14 magistrati sui 20 previsti). Fortunatamente dopo qualche mese, nella consapevolezza del

vulnus

improvviso che il Tribunale avrebbe subito in conseguenza degli esodi contemporanei, interveniva il CSM con i due suddetti bandi di concorso. Tutti i magistrati trasferiti alla fine di gennaio 2017 lasceranno l’ufficio al termine dei posticipati possessi. Due giudici, uno destinato all'ufficio gip-gup e un altro al settore civile in prevalenza per tutele ed amministrazioni di sostegno, prenderanno servizio entro gennaio 2017.

Giudici onorari

Su un organico di dieci ne sono attualmente in servizio sette; a metà anno si erano ridotti a sei quattro dei quali operanti al settore civile, due in esclusiva e due con un ruolo promiscuo (un settimo potrà assumere le funzioni sempre al settore civile nel gennaio 2017 al termine del prescritto tirocinio). A seguito dei trasferimenti dei magistrati professionali si è reso necessario creare dei ruoli autonomi come consentito dalla disciplina consiliare di riferimento (par 61.2, seconda parte, n. 2, della vigente circolare sulle tabelle) in presenza delle "

significative

2

vacanze nell'organico dell'ufficio

" - soluzione che è apparsa anche più congeniale a una riassegnazione rapida e razionale degli affari per aree tematiche al momento in cui potranno essere ricoperte le attuali vacanze. Tutti i got ( o gop secondo la definizione data dalla legge delega 57/2016) con l'insediamento dei nuovi magistrati riprenderanno ad operare col modulo dell'affiancamento a magistrati togati e dell'attribuzione di un ruolo aggiuntivo, ovviamente tenuto conto dei limiti di competenze delineati dall' O.G. e dalla disciplina secondaria di matrice consiliare.

Personale amministrativo

Su una pianta organica di 64 unità, al 30/6/2016 i dipendenti di ruolo in servizio erano 42, dei quali 5 a tempo parziale, cui erano da aggiungere 4 applicazioni, 3 delle quali (un funzionario e due assistenti giudiziari) destinate a cessare tra il 30 novembre 2016 e il 15 marzo 2017. Spiccano in questo prospetto le scoperture del profilo di cancelliere che si attestano sul 50% dell'organico. Attuati i preannunciati pensionamenti (quattro unità) e la cessazione delle applicazioni, i ranghi del personale amministrativo al marzo 2017 si ridurranno ulteriormente sino a scendere a 39/40 presenze (con una lievitazione della scopertura di fatto rispetto all'organico di circa il 39% (senza tener conto di permessi, congedi per ferie o per malattia e di fruizione della legge 104/92 che contraggono ancor di più le presenze

pro die

). Si aggiunga che non può disporsi da tempo per applicazioni/distacchi passivi di un funzionario (in distacco sindacale) e di un assistente (assegnato alla Scuola Superiore alla Magistratura da oltre due anni), mentre un altro assistente giudiziario dopo un distacco durato oltre nove anni, prima al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e poi al Garante della Protezione per l'Infanzia, ha fatto solo recentemente rientro al Tribunale, ma si dubita che possa restarvi in maniera duratura. A seguito dei bandi di mobilità straordinaria interna ed esterna ( vedasi esuberi delle province o della CRI) il Tribunale ha potuto fruire nel corso del 2016 solo dell'arrivo di un direttore amministrativo già in forza alla provincia di Lucca. Nessuno risorsa invece si è potuto conseguire attraverso l'istituto dell'applicazioni infra distrettuali previsto dall'articolo 14 dell'accordo per la mobilità interna del personale giudiziario del 2007. Né è pronosticabile che questa situazione possa mutare nel breve/medio periodo (soprattutto per i tempi che si preannunciano estremamente ampi per l'espletamento delle procedure concorsuali) attraverso il bando per 800 posti di ass. giud. recentemente varato dal Ministero della Giustizia e l’ assunzione di ulteriore 200 unità di personale amministrativo (tra cui 115 ass. giud. dei quali 9 soltanto per tutto il distretto di Firenze) da realizzare mediante lo scorrimento di graduatorie formate per altre amministrazioni statali. Anche se sono stati preannunciati ulteriori bandi per integrare le vacanze a livello nazionale, attese le scoperture 3

complessive degli uffici giudiziari del paese ammontanti a 9000 posti non possono formularsi previsioni troppo ottimistiche rispetto alle possibili assegnazioni al Tribunale di Prato. Com'è intuibile l'ampliarsi delle scoperture nell'organico del personale amministrativo in coincidenza con l'arrivo di nuovi giudici, in un circuito pernicioso, è destinato ad erodere ulteriormente il rapporto tra giudici togati e collaboratori di cancelleria che le direttive europee hanno da tempo determinato per il nostro paese nella misura di 4,8 unità per ogni giudice laddove presso il Tribunale di Prato si attesta nella percentuale del 2,5, la più bassa del distretto. Si comprenderà come in questa condizione diventi una chimera l’attuazione di quell’ “ufficio per il processo” vagheggiato da tempo ( il primo ddl governativo risale al 2007) e disegnato dall'articolo 50 del d.l. 90/2014 che prevede la fondamentale partecipazione anche del personale di cancelleria.

Informatizzazione e applicativi telematici

Le apparecchiature di hardware per buona parte sono inadeguate e obsolete e causano spesso rallentamenti e disagi nel loro utilizzo per cui si avverte la necessità di una loro sostituzione con strumenti tecnologicamente più evoluti ed affidabili. Tale condizione dovrebbe migliorare a seguito della recente assegnazione al Tribunale di un lotto di 20 pc ( per i quali dovrà effettuarsi la rimodulazione dei sistemi operativi) e 20 stampanti. Il P.C.T., pur con

defaillance

e lacune ancora ricorrenti soprattutto per quanto concerne la capacità di dare risposte esaustive ad alcune procedure previste dalla legge e la non completezza dei modelli di gestione dei servizi di cancelleria, rappresenta ormai il sistema pressoché esclusivo su cui si incentra l’attività dell'ufficio e di cui si avvalgono con proficui risultati anche l'utenza professionale e gli ausiliari dei giudici. Continua ad essere operante il cd “Gruppo Guida” che, costituito da tempo presso il Tribunale con la partecipazione di magistrati, cancellieri, avvocati e professionisti esterni, ha il compito di monitorare periodicamente il sistema, segnalare eventuali disfunzioni e individuare soluzioni operative e organizzative condivise da trasfondere in “

vademecum

” operativi. Tutti i giudici del contenzioso civile usano esclusivamente

consolle

per la redazione e il deposito di verbali di udienza, ordinanze, sentenze e decreti ingiuntivi – depositati esclusivamente in via telematica - (secondo le rispettive attribuzioni tabellari). Per quanto concerne il

settore penale

costituisce grave ostacolo all'implementazione dei sistemi telematici l'impossibilità degli applicativi in uso, in particolare SICP e SIDP - destinato però ad essere sostituito dal TIAP (trattamento informatico degli atti processuali) che, consentendo ai difensori di estrarre direttamente copie di atti, esigerà una adeguata dotazione di scanner attualmente mancante - di interloquire tra di loro a differenza di quanto avviene nel civile. 4

Come segnalato dal presidente di sezione anche nella sua veste di magrif, per il penale viene ancora utilizzato l'applicativo non ministeriale della Cancelleria Telematica Distrettuale della Regione Toscana principalmente come una banca dati, mentre il SICP rivela spesso ritardi negli aggiornamenti e quindi una sostanziale non affidabilità. Il sistema di notifiche telematiche di recente introduzione -il SNT- anch'esso incapace di interfacciarsi col SICP, continua a presentare i suoi limiti strutturali in quanto richiede costantemente l'inserimento dei dati e la scansione dei provvedimenti a tutt'oggi cartacei ed esaurisce le sue potenzialità per le notificazioni attraverso le PEC all'ambito dei difensori e ausiliari, con esclusione di qualsiasi altro soggetto del processo, il che costituisce un handicap notevole presso questo Tribunale per l'elevato numero di soggetti contumaci, soprattutto stranieri, destinatari delle notifiche, ancora necessarie fino all'esaurimento delle pregresse posizioni contumaciali in forza della legge che ha abolito l'istituto. Il generale, attese le specificità del processo penale, appare arduo allo stato prevedere in un futuro immediato la costituzione del cosiddetto “fascicolo digitale” (che implicherebbe un input costante e completo da parte della Procura della Repubblica) e di là da venire la possibilità di informatizzare l’assegnazione dei processi, l’organizzazione delle udienze, la segnalazione delle scadenze processuali soprattutto per misure cautelari e termini di prescrizione (si sopperisce con file/registri condivisi), la gestione di corpi di reato, la redazione del verbale d'udienza con immissione diretta nel sistema, e via elencando.

Programma di gestione delle attività dell'ufficio P

rima di esaminare nell'ottica programmatrice lo stato dei due settori di giurisdizione, gli obiettivi raggiunti e quelli conseguibili, è da premettere che entro il 30 aprile 2017 dovrà essere varato il nuovo D.O.G. con la formazione delle nuove tabelle per il triennio 2017 – 2019, e che dovrà completarsi l'insediamento dei cinque giudici assegnati al Tribunale (un posto del secondo bando è rimasto privo di aspiranti). Tutto ciò ovviamente comporterà una nuova declinazione delle attribuzioni e dei ruoli con probabile revisione, con finalità anche perequative, delle attuali aree tematiche. Il presente programma cade quindi in una situazione di oggettiva transizione per cui la sua stesura deve tener conto, e in qualche modo prognosticamente coordinarsi, con un assetto ancora

in fieri

.

SETTORE CIVILE

Appare collaudata e quindi va preservata, in quanto capace di soddisfare le esigenze di specializzazione e di omogeneizzazione della giurisprudenza, oltre che agevolare i compiti del personale di cancelleria, la ripartizione di massima degli affari tra i magistrati per gruppi di materie omogenee.

Pendenze al 30/6/2016

5

I dati statistici più significativi relativi all’all'arco temporale 1/7/2015 - 30/6/2016 rivelano un ulteriore, complessiva contrazione delle pendenze nel solco del

trend

già manifestatosi nel precedente periodo. È da segnalare preliminarmente che non vi è corrispondenza tra le tabelle 3 fornite dalle strutture statistiche concernenti il rendimento dell'ufficio nei due periodi di rilevazione: infatti le pendenze finali al 30/6/2015 in base ai dati forniti per precedente programma assommavano a

10.003 procedimenti

(10.536 iniziali al 1/7/2014 + 10.520 sopravvenuti - 11.053 definizioni totali) mentre per quest'anno le pendenze iniziali all’ 1/7/2015 (che avrebbero dovuto coincidere con quelle finali del periodo precedente) vengono indicate in

9650 procedimenti P

er non creare divaricazione nei calcoli si ritiene opportuno utilizzare quest’ultimo dato, partendo dal quale si ricava che le pendenze finali dell'ufficio al 30/6/2016 erano costituite da 9

131 procedimenti

(pendenze iniziali 9650 +, sopravvenienze 9930 - 10.449 definizioni con sentenze ed altre modalità) dal che si ricava che le

pendenze finali

rispetto al periodo precedente sono

diminuite di 519

procedimenti,

pari al 5,37%.

Guardando alle

singole macroaree del SICID

si coglie che mentre per alcune il calo è stato consistente, per altre si è avuto un incremento meritevole di analisi: questi i dati del raffronto con le relative percentuali di diminuzione o aumento:

-lavoro (

inclusi i procedimenti della cd legge Fornero e esclusi i decreti ingiuntivi

):

da 518 a 461 (34,62%) -

previdenza e assistenza

(comprensiva delle ATP in materia lavoro) : da 346 a 290 (-40,17%)

-VG in materia di famiglia e persone

: da 200 a 253 ( + 26,50 %)

-VG non in materia di famiglia e persone

: da 118 a 298 (-+152,54%);

-separazioni e divorzi contenziosi

: da 338 a 387 (+14,50%);

-contenzioso civile ordinario

: da 3823 a 3175 ( - 16,95 %); ( il primo dato coincide con le pendenze iniziali al 1/7/2015 riportate nella tabella 3 inoltrata per quest'anno dall'ufficio statistico distrettuale laddove quelle finali risultanti al 30/6/2015 sia dalla tabella 1 che dalla tabella 2 inviate per gli precedente programma di gestione ammontavano a 3736 e quindi divergono, mentre dovrebbero equivalersi);

-procedimenti speciali

: da 257 a 202 (-21,40 %)

-decreti ingiuntivi

: da 177 a 108 (-38,98 %) Questo il raffronto delle pendenze in materie rientranti nel

registro SIECIC

:

fallimenti e procedure concorsuali minori :

da 875 a 857 (-2,06 %) 6

esecuzioni immobiliari

: da 1017 a 1013 (-0,39 %)

esecuzioni mobiliari

: da 789 a 439 (-44,36 %)

Alcune osservazioni si impongono

: L'indice di ricambio dell'ufficio è rimasto invariato sull'1,05, bilanciandosi in più e in meno nelle varie macroaree (spicca la lievitazione del settore del lavoro e della previdenza e assistenza seguito da quello del contenzioso ordinario) mentre l'indice di smaltimento ha subito un leggero incremento da 0,52 da 0,53 a dimostrazione dell'erosione dell'arretrato. Il comparto della Volontaria Giurisdizione meriterebbe un diverso approccio anche nell'analisi statistica perché, al di là dell'appellativo che indurrebbe ad immaginare giudizi avulsi da conflittualità ( il che molte volte non è soprattutto nel campo dei rapporti familiari o parafamiliari) oltre che di facile e pronta soluzione, è diventato una sorta di collettore di domande e questioni anche particolarmente impegnative, spesso richiedenti attività istruttorie, motivazioni laboriose e complesse: si pensi alla modifica di condizioni di separazione e divorzio, ai procedimenti ex articoli 337 bis cc e a quelli ex art 709 ter c.p.c. alla risoluzione di questioni in materia di arbitrato etc. La crescita delle pendenze di V.G. sia in materia di famiglia e persone che su oggetti diversi è da ascrivere essenzialmente ad un aumento non trascurabile delle sopravvenienze essendo in entrambi i casi lievitate anche le definizioni. L'incremento delle prime infatti è da attribuire anche al proliferare di ricorsi concernenti figli nati da coppie di fatto (articolo 337 bis c.p.c.), che spesso per la elevata conflittualità tra le parti esigono consulenze, pareri dei servizi sociali e pluralità di udienze, mentre quello delle seconde è da ascrivere in buona parte alla massa di istanze ex articolo 492 bis c.p.c. e 155 quinquies disp. att. c.p.c. che negli ultimi tempi si è riversata sul Tribunale (come è da supporre sugli altri uffici omologhi del paese) per la possibilità data al creditore di effettuare autonome ricerche di beni da aggredire

in executivis

. Per il

contenzioso civile ordinario

( in cui vengono iscritte separazioni e divorzi consensuali) la ragione principale della decrescita delle pendenze è da ricondurre, per un verso, alla contrazione delle nuove iscrizioni (1356 a fronte di 1507 del periodo precedente), dovuta verosimilmente anche alla crisi economica che ha indotto in molti casi a non adire la giurisdizione o a trovare composizioni alternative alle contese, e per l'altro al

surplus

delle definizioni rispetto ai nuovi ingressi (circa 550 cause) il che spiega perché alla fine tanto l'indice di ricambio (1,48) che quello di smaltimento (0,39) siano risultati positivi. È da rilevare però che essendo cresciuti complessivamente di circa il 40% i divorzi per effetto della legge n. 55/2015 ( c.d. divorzio breve ) che ha indotto coppie separate a instaurare, in maniera congiunta o 7

contenziosa, giudizi nei nuovi termini anticipati, lo scarto delle sopravvenienze tra i due periodi se non fosse stato in parte compensato dalla crescita dei divorzi sarebbe stato ancora più marcato. Un’ interpretazione analoga può darsi al calo delle pendenze dei procedimenti speciali e dei decreti ingiuntivi le cui sopravvenienze si sono decisamente ridotte quantunque superate in modo rimarchevole dalle definizioni. Fanno eccezione in quest'ottica

tutele, curatele e amministrazioni di sostegno

(dove sono aumentate in modo cospicuo sia le sopravvenienze (da 677 a 741) che le pendenze (da 1498 al 1647), come del resto c’era da attendersi in quanto tali affari non sono suscettibili di ciclico rinnovo né di prognosi nel loro esaurimento, essendo l'istituto destinato normalmente a durare per tutta la vita della persona tutelata/amministrata;

Le pendenze di fallimenti e procedure concorsuali

, la cui chiusura resta condizionata da fattori esterni (tra cui revocatorie - quantunque il decreto-legge 83/2015, convertito con modificazione dalla legge 132/2015 abbia inteso assegnare carattere di priorità alle loro definizioni – e andamento del mercato soprattutto immobiliare), hanno ricevuto un diminuzione minimale nel complesso ma più accentuata quanto all'arretrato a rischio legge Pinto, per cui anche in questo comparto risultano positivi sia l'indice di ricambio che quello di smaltimento (rispettivamente 1,04 e 0,36) . Significativa anche se contenuta è la decurtazione delle pendenze in materia di

esecuzioni immobiliari

anche perché sono stati definiti più procedimenti di quanti introitati nonostante la crescita delle sopravvenienze (350 a fronte di 321 del periodo precedente), mentre notevole è stato l'abbattimento delle pendenze in materia di

esecuzioni mobiliari

dovuto verosimilmente al “combinato disposto” dell'entrata in vigore della nuova normativa di settore ( legge 119/16 di conversione del D.L. 59/16 su modifiche a esecuzione forzata ed altro, per cui il giudice, di regola, dopo tre esperimenti di vendita dispone la chiusura anticipata del processo esecutivo), del calo delle nuove iscrizioni ( probabile effetto di un alleggerimento della congiuntura economica sfavorevole che ha avuto i picchi negli anni precedenti) e della recuperata capacità produttiva del giudice onorario che vi opera col modulo del ruolo aggiuntivo in affiancamento il quale, dismessa l'assegnazione temporanea al contenzioso ordinario in sostituzione di un giudice trasferito, ha potuto riprendere la cura del comparto con maggiore intensità e continuità.

Pendenze ultratriennali : raffronti e conseguimento degli obiettivi

La verifica dell'andamento dell'arretrato rispetto al

target

fissato nel precedente programma di gestione non può avvenire che sullo stesso periodo di ultratriennalità, che al 30/6/2015, per ragioni tecniche di allineamento dei dati tabellari, concerneva i procedimenti iscritti prima del 31/12/2012 . Viceversa la pianificazione degli obiettivi di smaltimento dell'arretrato ultratriennale per il corrente anno deve comprendere l'arco temporale a risalire dal 31 dicembre 2013.

A) Arretrato ultratriennale al 30/6/2015 (iscrizioni antecedenti al 31/12/2012):

8

Totale delle macroaree del SICID (

con esclusione di tutele, curatele, amministrazioni di sostegno e procedimenti assimilabili) e

del SIECIC

: ammontava a 2674 procedimenti e rappresentava

il 26,73% del totale

delle pendenze dell'ufficio; più in dettaglio

: procedimenti iscritti nei registri SICID:

1431 su 5690 pari

al 25,14

% per il solo contenzioso civile ordinario:1175 ultratriennali su un totale di 3736,

pari al 31,45%. procedimenti iscritti al SIECIC

: la pendenza ultratriennale complessiva rilevata dai registri di cancelleria (non sono state fornite per il decorso anno tabelle dall'ufficio statistico distrettuale) era formata d

a 1243 procedimenti su un totale di 2817

iscrizioni,

pari al 44,12%

; in dettaglio:

fallimenti e procedure concorsuali

(406 su 848)

pari al 47,87% esecuzioni mobiliari

(312 su 789)

pari al 39,54% esecuzioni immobiliari

(525 su 1180

) pari al 44,49% B) Arretrato ultratriennale al 30/6/2016 (iscrizioni antecedenti al 31/12/2013):

iscrizioni al SICID (escluse tutele, curatele e amministrazioni di sostegno): 1170 procedimenti su un totale di 5175, p

ari al 22,60% (rispetto al 25,14 precedente)

iscrizioni al SIECIC: 944 su 2319 pari al

40,70% (rispetto al 44,12% precedente)

Il raffronto delle

targature su ciascun anno

(comprendendo per quello corrente il 2013) raffigura in maniera palmare la contrazione dell'arretrato: anno 2013 (arretrato ultratriennale solo per l'anno corrente): da 799 a 526 procedimenti: anno 2012: da 586 a 268; anno 2011: da 402 al 196; anno 2010: da 224 al 63; anno 2009: da 128 al 53; anno 2008: da 46 a 19; anno 2007: da 20 a 7; anno 2006: da 7 a 4; anno 2005: da 8 a 4; le pendenze antecedenti al 2005 pur risultando invariate nelle due tabelle al 30/6/2016 sono di fatto dimezzate e la coincidenza numerica é dovuta alla mancata annotazione delle definizioni alla detta data. Ponendo a raffronto i due periodi di rilevazione ( anni 2014/2015 e 2015/2016) si evince che la pendenza cosiddetta patologica è

scesa sul totale dell’ufficio da 2674 a 2103

procedimenti, con una diminuzione

pari al 23,91

%, e più in dettaglio.

-Iscritti al SICID :

da 1431 a 1169 ( -18,31 %) In particolare il

contenzioso ordinario

comprendente anche le pendenze del 2013, al 30/6/2016 si componeva di 919 procedimenti su una pendenza complessiva di 3175 pari

al 28,94% (rispetto al 31,45 precedente

). 9

-fallimenti e procedure concorsuali:

da 406 a 436 (+7,39%) ( ma qui occorre puntualizzare che a 30/6/2015 non vi erano iscrizioni antecedenti al 2013 diverse dai fallimenti mentre nei dati al 30/6/2016 vi sono confluite andando ad implementare l'ultratriennalità)

-esecuzioni mobiliari:

da 372 a 53 (-85,75%)

-esecuzioni immobiliari:

da 525 a 445 (-15,24%) Si è registrato quindi già alla data del 30/6/2016 un generale, consistente abbattimento dell'arretrato ultratriennale (fatta eccezione per fallimenti e procedure concorsuali con le precisazioni che seguono in relazione al conseguimento degli obiettivi).

Durata media dei procedimenti

I dati forniti (tabella 5) fanno emergere nel confronto tra i due periodi di rilevazione - 2014/2015 e 2015/2016 - una lievitazione, per quanto contenuta, della durata media dei procedimenti esauriti

con sentenza

su tutte le macroaree, passata dai 971 a

997 giorni (pari ad anni 2 mesi 8 e giorni 27

). Si è contratta invece quella per le

definizioni con altre modalità

(

165 giorni

a fronte dei precedenti 239) e

sul totale dell'ufficio (350 giorni

a fronte dei precedenti 357 rispetto ad una media nazionale di 390 giorni secondo le rilevazioni ministeriali relative al primo semestre 2016) . La variazione percentuale è stata di un + 2,7 per le sentenze, un -31% per le altre modalità e un - 1,9% sul totale .

È da evidenziare che i tempi delle definizioni con sentenza continuano ad essere complessivamente più elevati perché in esse confluiscono procedimenti che tradizionalmente, per struttura e finalità, richiedono tempi di chiusura più ampi (ne sono espressione tipica quelli in materia successoria e di divisione). Se si guarda poi alla più corposa

macroarea del contenzioso ordinario

in cui sono preponderanti le definizioni attraverso sentenze, la durata media ovviamente cresce portandosi a

1237 giorni per le sentenze

(corrispondenti ad anni 3, mesi 4, e giorni 22),

682

giorni per le definizioni con altre modalità è

996 giorni sul totale

(anni 2, mesi 8 e giorni 26) . Comunque anche in questo comparto la durata media ha subito una contrazione rispetto al doppio semestre precedente dove era stata di 1307 giorni (equivalenti ad anni 3, mesi 7 e giorni 2) per le chiusure con sentenza, 716 giorni con altre modalità e 1027 giorni sul totale dell'ufficio ( pari ad aa 2 mm 9 e gg 27). Il risultato è complessivamente positivo e conferma il

trend

dell'escursione al ribasso che è notevole se si considera che al dic. 2012 la durata media sul totale delle definizioni era di 1453 gg, pari ad aa 3, mm 11 e gg 24. Posto che nel computo statistico sono state fatte rientrare tutte le macroaree comprese quelle delle procedure fallimentari, delle tutele, curatele ed amministrazioni di sostegno i cui tempi di definizione restano per fattori esterni abbastanza impermeabili all'azione del giudice, anche la durata media delle definizioni attraverso sentenze resta al di sotto dei limiti temporali imposti per il primo grado dalla legge Pinto . 10

In generale è da ritenere che il leggero incremento e comunque l'assenza di un ulteriore contrazione della durata media sia

effetto dello smaltimento della cd giacenza patologica

(conseguito soprattutto attraverso sentenze) che, com'è noto, operando tra la data di iscrizione e quella di definizione dilata la durata media, il che è rivelato da quelle macroaree in cui ad un abbattimento della pendenza particolarmente accentuato (v. lavoro e previdenza con circa il 50%) ha corrisposto una crescita della durata media. Anche se è prevedibile che la durata media, soprattutto quella totale, potrà trovare ulteriore contrazione in attuazione del principio del "giusto processo" consacrato all'articolo 111 della Costituzione, va detto che tra contenimento della durata media e abbattimento dell'arretrato è su quest'ultimo versante che deve essere impegnato in maniera assolutamente preminente l'ufficio, anche a costo di far crescere - ovviamente in maniera recuperabile e non allarmante per l'andamento complessivo dell'ufficio o comunque non lesiva di particolari interessi sottesi meritevoli di più pronta tutela - la durata e il numero dei procedimenti più recenti, piuttosto che differire a tempo indeterminato la definizione di quelli più risalenti nel tempo.

Conseguimento degli obiettivi A)macro aree rientranti nel SICID

: nel precedente programma si era stabilito di

eliminare entro il 30/12/2016

dall'arretrato a quel momento ultratriennale un totale

552 procedimenti

- 354 (l'80% di 443) iscritti fino al 2010 e 198 (il 20% di 782) per il biennio 2011/2012,

costituente il 38,57%

circa delle pendenze calcolabili al 30/6/2015 ( i.e. descrizioni antecedenti al 31/12/2012) segnalate nella tabella n. 1 delle statistiche distrettuali fornite per lo scorso anno.

Per il solo

contenzioso ordinario

si era previsto che

l'abbattimento sarebbe stato di 471 procedimenti

- in due blocchi differenziati in relazione all'annualità di risalenza, 315 su un totale di 393 (l' 80% quindi) iscritti ante 2005 e fino al 31/12/2010, e 156 (il 20%) di quelle iscritte per gli anni 2011 e 2012 -

pari al 40% delle pendenze ultratriennali

ammontanti a 1175 procedimenti. Guardando alle statistiche di provenienza CSM e DGStat per quest'anno le pendenze di tutte le macroaree SICID ( sempre con esclusione delle tutele, curatele e amministrazioni di sostegno) anteriori al 31/12/2012 sono transitate

dalle 1431

del 30/6/2015

alle 644

del 30/6/2016 con

un abbattimento complessivo del 55,00% a fronte del 38,57 programmato lo scorso anno.

Sulle singole macroaree l'arretrato ultratriennale - si ripete da considerare in modo omologo su entrambi i periodi al 31/12/2012 affinché l'analisi sia attendibile - ha avuto la seguente variazione:

lavoro :

da 146 a 67 procedimenti (-54,11%)

previdenza ed assistenza :

da 30 a 15 (-50%)

VG in materia fin di famiglia e persone:

0 ( dato invariato)

VG non in materia di famiglia e persone

: da 6 a 3 (-50%) 11

separazione divorzi contenziosi

: da 61 a 44 (-27,87%)

contenzioso civile ordinario:

da 1175 a 500

(-

57,45%)

procedimenti speciali

da 6 a 3 (-50%)

decreti ingiuntivi

: 2 (dato invariato) B)

macroaree rientranti nel SIECIC

– Per le

procedure fallimentari e quelle minori concorsuali

per le quali l'articolo 2 della legge 89/2001 ritiene rispettato il termine di ragionevole durata del processo qualora la procedura si chiuda entro sei anni, era stato posto l’obiettivo di aggredire le pendenze

risalenti a prima del 31/12/2009

, che presentavano per la loro particolare tipologia picchi di anzianità maggiori,

eliminandone il 20% .

Un’ analoga percentuale di riduzione era stata prevista

per le esecuzioni

. Per tali procedure non disponendosi delle statistiche comparative distrettuali al 30/5/2015, il raffronto è possibile solo con i dati estratti dai registri informatici dell'ufficio sempre con riferimento all'ultratriennalità ante 2012:

fallimenti e procedure concorsuali

: da 406 a 346 (-14,78%)

esecuzioni immobiliari

: da 515 a 268 (-47,96%)

esecuzioni mobiliari

da 312 a 47 (-84,94%) Nel raffronto tra le statistiche dello scorso anno e quelle attuali si evince per queste materie che già al 30/6/2016 le pendenze

ante 2009 si sono ridotte da 202 al 156 con una contrazione de l 2 2 ,7 7%.

Quelle

complessive ultratriennali

rispetto al periodo di riferimento (iscrizione anteriori al 31/12/2012) sono passate da 406, costituente a quel momento il

47,87% del totale, a 346 pari al 40,80 con un una decrescita quindi tra i due periodi del 7,07%.

Ne consegue che anche per questo settore per il quale è più aleatorio formulare previsioni posto che tale tipologia di procedure risente di fattori esterni su cui scarsamente può incidere l'azione organizzativa e di intensificazione produttiva, l'obiettivo programmato può dirsi raggiunto e superato. La contrazione delle

procedure esecutive

pendenti al 31/12/2012 è risultata poi straripante.

Pertanto può concludersi che gli obiettivi programmati sia rispetto alla globalità dell'ufficio che alle singole macroaree già a fine giugno 2016 erano stati ampiamente conseguiti sia in termini numerici che in percentuale.

12

Estendendo la

prognosi al 31/12/2016

come prescrivevano le istruzioni del CSM e presumendo una percentuale di abbattimento inferiore a quella registrata fino al 31 giugno 2016 in ragione dell'incidenza del periodo feriale del secondo semestre, può dirsi conseguita una contrazione anche maggiore dell'arretrato ultratriennale presente al 31/12/2012 che a fine 2016 dovrebbe attestarsi sui 325 procedimenti per tutte le macroaree del SICID ( con un abbattimento complessivo del 77%,) - e sui 130 procedimenti per le macroaree del SIECIC (con un abbattimento di circa il 68%).

Un risultato notevole che testimonia l'attenzione e l'impegno profuso proprio sul

focus

del programma dai giudici e dal personale di cancelleria che li coadiuva.

Obiettivo di ulteriore riduzione dell'arretrato fino al 31/12/2017

Per il presente programma di gestione la

pendenza ultratriennale

da prendere in considerazione è quella concernente le iscrizioni anteriori al 31/12/2013, che

alla data del 30/6/2016

per il totale dell'ufficio (con esclusione delle macroaree di cui al punto l) attinenti a tutele, curatele e amministrazioni di sostegno) risultavano ammontanti a

2103 procedimenti.

Il format predisposto per quest'anno dal CSM prevede in dettaglio e in maniera mirata la formulazione di una previsione di contrazione dell'arretrato patologico attraverso l'indicazione specifica della quantità di procedimenti da eliminare in ciascuna macroarea e per singole annualità, il che consentirà ai giudici di calibrare lo smaltimento delle pendenze in maniera più precisa ma anche più vincolante. Applicando la percentuale di decurtazione delle pendenze ultratriennali dell'intero ufficio registrata nel precedente periodo (anno 2012 a ritroso), pari al 46,11%, a quello oggetto del presente programma (anno 2013 a ritroso) potrebbero essere eliminati 970 procedimenti su 2103. Ma la rilevazione precedente non comprendeva le macroaree del SIECIC per cui la detta percentuale per disomogeneità dei dati da giustapporre non appare automaticamente proponibile. Inoltre osta ad una rigida e meccanicistica traslazione delle percentuali di riduzione la necessità di procedere nello smaltimento attraverso il canone del primo in ingresso - primo in uscita (

first in first out – FIFO

) suggerito dall'esperienza del progetto Strasburgo e raccomandato dalla normativa secondaria di matrice consiliare, per cui nelle definizioni occorre pur sempre dare priorità alle cause di maggiore vetustà il che potrebbe non conciliarsi con l'applicazione standardizzata delle percentuali per tutte le annualità di arretrato. Tanto considerato può formularsi realisticamente la prognosi di eliminare dalle attuali pendenze ultratriennali sulle singole macroaree una quantità di procedimenti come appresso indicato:

lavoro:

2013:40; 2012: 30; 2011: 20; 2010:6; 2009:1

(totale 96) previdenza e assistenza:

2013:16; 2012:7; 2011:6; 2009:1; 2006:1: ( t

otale 31 )

13

fallimentari ed altre procedure concorsuali:

2013:15; 2012:12; 2011:8 2010:7; 2009:6;; 2008:5; 2007:4; 2006:4; 2005:8; ante 2005: 20

(totale 89

).

esecuzioni immobiliari:

2013:12; 2012 12; 2011: 14, 2010:7; 2009:5; 2008:4; 2007:2; 2006:2; 2005:2; ante 2005:6 (

totale di 66

; in questa tipologia di cause lo smaltimento diventa più problematico a mano a mano che si risale nelle iscrizioni per la difficoltà già sperimentate di vendite o assegnazioni)

esecuzioni mobiliari:

2013: 6; 2012:12; 2011:4;; 2010:8; 2009:4; 2008:4; 2007:1; 2006:1; 2005:1; ante 2005:6; (

totale 47) VG in materia di famiglia e persona:

2013:6

VG non in materia di famiglia e persone:

2013:2; 2012:1; 2011:2; (

totale: 5) separazione divorzi contenziosi:

2013: 25; 2012: 17; 2016: 16; 2010:5; 2009:5; 2007:1

( totale 69) contenzioso civile ordinario:

2013:90; 2012:80; 2011:60; 2010:40; 2009:30; 2008:15; 2007:4; 2006:2; 2005:2; ante 2005:9

( totale 399) procedimenti speciali:

2013:7; 2009:1; 2006:1; 2005:1;

(totale 10) decreti ingiuntivi:

2012:1; 2005:1

; (totale 2) ARRETRATO ULTRATRIENNALE DI PREVEDIBILE ELIMINAZIONE: macroaree SICID : 618 procedimenti su 1169 , pari al 52,87% ( cont. ord. 399 su 919 pari al 43,42%;) macro aree SIECIC: 202 procedimenti su 934 , pari al 21,63% totale dell'ufficio: 820 procedimenti su un totale di 2103 pari al 38,99%

In particolare quanto ai fallimenti, settore che come si è detto presenta tempi di definizione spesso legati a fattori esterni non governabili dai giudici, i due giudici che vi sono addetti hanno programmato, d'intesa con lo scrivente, di intaccare l'arretrato attraverso una rinnovata mobilitazione dei curatori, fermamente chiamati a dare risposte più tempestive e in particolare a segnalare tutte le revocatorie pendenti, a depositare entro termini perentori i rendiconti e procedere agli adempimenti inerenti alla chiusura delle procedure, legando l’ottemperanza anche all'assegnazione di nuovi incarichi, iniziativa che ha già dato i suoi frutti. Aspettative di ulteriore accelerazione e snellimento sono legate all'operatività delle nuove norme varate anche per questo specifico settore col decreto-legge 83/2015, convertito con modificazione dalla legge 132/2015, e in special modo alla c.d. azione revocatoria semplificata ex articolo 2929 bis c.c. che consente di agire

in executivis

per gli atti di alienazione a titolo gratuito senza più dover attendere una sentenza dichiarativa della malafede e del danno arrecato dal debitore. 14

Prospettive di un miglioramento della situazione sono connesse anche all'operatività della vendita telematica di beni mobili e immobili introdotta dall'articolo 161 ter disp.att.c.p.c., inserito dall’art. 4, D.L. 29 dicembre 2009, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla L. 22 febbraio 2010, n. 24, e all’ istituzione del relativo registro ministeriale previsto dal D.M. 32/2015 in vigore dopo 12 mesi ovvero dall’8.4.2016 . Quanto alle esecuzioni nel corso del 2016, sulla base della legge 119/16 di conversione del D.L. 59/16, sono stati stipulati per il comparto delle esecuzioni immobiliari, in sinergia tra il giudice che vi è addetto e il capo dell'ufficio, appositi accordi con quotidiani a diffusione regionale che hanno comportato una riduzione dei costi di pubblicità, e con Astelegali S.p.A. che ha costituito una vetrina degli immobili in vendita, il tutto al fine di implementare la pubblicità sia cartacea che on-line e quindi accelerare la definizione delle procedure. Non è azzardato pertanto prevedere di poter portare al 31. 12. 2017 l'arretrato ultratriennale complessivo dell'ufficio tra il 18 e il 20%. Nell'ottica di stimolo e attuazione partecipata alla gestione complessiva dell'ufficio, allo scopo di poter monitorare gli stati di avanzamento del presente programma e, quindi, ove necessario apportare interventi e correttivi, viene rinnovata la raccomandazione a tutti i giudici del settore civile di fornire apposite relazioni, al 31 maggio e al 30 settembre 2017 sull'attuazione del programma individuale di smaltimento delle pendenze ultratriennali, segnalando i procedimenti nei quali siano state fissate udienza di precisazione delle conclusioni o di discussione orale, il deposito degli eventuali provvedimenti definitori con l'indicazione delle date di deposito e di quella in cui la causa è stata trattenuta in decisione. Com'è noto l'attenzione e l'impegno all'attuazione del programma di gestione costituiscono elementi che concorrono alla valutazione di professionalità di ogni singolo giudice.

Individuazione del carico esigibile.

E‘ definito dalla circolare di riferimento come la “capacità di lavoro” dei magistrati che consenta di coniugare qualità e quantità del lavoro in un dato periodo di tempo da individuarsi alla luce della concreta situazione dell’ufficio presso il quale sono in servizio. In pratica è la media numerica dei procedimenti esauriti da ogni magistrati in relazione al totale delle definizioni. Dalla tabella 4 si evince che la produttività media dell'ufficio ( riportata solo con riferimento all'ultimo anno) in rapporto agli 11,3 magistrati

full time equivalent

(ovvero, magistrati in servizio presso l'ufficio per l'intero anno solare, senza esoneri o assenze diverse dai congedi ordinari) si attesta su

923 procedimenti

definiti

pro capite

con sentenza o con altre modalità, dato che si pone all'incirca in una posizione centrale rispetto al

range

di oscillazione previsto dalla disciplina consiliare. Si ricava altresì che in media teorica dividendo il numero complessivo delle sentenze emesse dall'ufficio (1782 dal 1/7/2015 al 30/6/2016) ciascuno degli 11,3 magistrati (esclusi giudici onorari che pur concorrono 15

in maniera rilevante alla produttività globale del tribunale) in linea teorica ha emesso 157 sentenze e 766 provvedimenti definitori di altra natura, il che costituisce un dato sicuramente apprezzabile ai fini de lla produttività posto che la seconda tipologia di definizioni a volte presenta aspetti di complessità e impegno non secondari rispetto alle sentenze. Nel comparto del

contenzioso civile ordinario

la media delle definizioni con sentenza è di 93 provvedimenti mentre quella con altre modalità è di 84 definiti, con una media di 177 definizioni totali . Al momento della stesura del presente programma non vi sono ritardi di rilevanza disciplinare nei depositi delle sentenze . Essendo quello di Prato un Tribunale di ridotte dimensioni a struttura monosezionale in cui buona parte dei magistrati svolgono funzioni promiscue su diverse aree tematiche, è estremamente arduo estrapolare un carico esigibile parametrato per settore o per materie omogenee per cui, come peraltro indicato nella disciplina consiliare, la potenziale produttività dell'ufficio non può che essere rapportata alla produttività media di ciascun magistrato, che, ricavata dalla media delle definizioni dell'ultimo quadriennio (che dai precedenti programmi di gestione risulta essere stata di 1194 per il 2013, 1088 per il 2014, 1005 per il 2015 e 923 per il 2016), corrisponderebbe a 1072 procedimenti

pro capite.

Allo scopo di confermare o meno il carico esigibile così estratto anche per l'anno corrente occorre formulare alcuni rilievi: I giudici onorari di cui il Tribunale potrà disporre nel nuovo anno saranno sette sugli otto del precedente periodo il che, anche se la produttività di tale tipologia di magistrato non viene in considerazione nell’ individuazione del carico esigibile, finirà per incidere sulla produttività complessiva dell'ufficio. Uno dei tre posti messi a concorso col bollettino numero 19362 del 12/10/2016 che avrebbe dovuto essere assegnato al settore civile, non sarà coperto per mancanza di aspiranti come appresso dalla delibera consiliare delle 23/12/2016, per cui saranno solo due i giudici che potranno essere destinati a tale settore (il terzo andrà a quello penale che versa in particolare sofferenza per i carichi e le pendenze). Attuati i trasferimenti, i magistrati addetti al settore civile saranno nove rispetto agli undici del periodo precedente, fino all'insediamento dei due nuovi giudici, presumibilmente tra il marzo/aprile 2017. Stando alle designazioni effettuate dal

plenum,

si tratterà di magistrati che attualmente svolgono funzioni penali per cui avranno verosimilmente necessità di un periodo di assestamento nel nuovo incarico che potrà comportare per i primi mesi una ridotta capacità produttiva. Ne consegue che il numero dei magistrati presenti in servizio

full time equivalent

e salvo assenze allo stato non prevedibili sarà per il 2017 di 10,6 in luogo del 11,3 registrato nelle tabelle statistiche dell'anno precedente; 16

Le definizioni sono in calo costante dal 2012 (fino alle 10.449 annotate al 30/6/2016), quantunque sempre superanti le sopravvenienze, per cui è ipotizzabile che si ridurranno quantomeno di un ulteriore 4% attestandosi all'incirca sui 9600 procedimenti . Applicando la proporzione ai 10,6 magistrati

full time equivalent

si ricava che la media delle definizioni dovrebbe attestarsi intorno ai 905 procedimenti pro capite. Pertanto non si ritiene possibile che il carico esigibile per l'anno corrente possa coincidere con lo standard di rendimento quantitativo pro capite risultante dalla media dell'ultimo quadriennio per cui si impone di confermarlo nei limiti di quello già maturato nell'anno precedente (2016) id est in 923 definizioni medie totali.

Giudici onorari

Com'è noto tutta la magistratura onoraria sta attraversando una fase di transizione epocale a seguito della riforma varata con la legge di delega 57/2016, per cui il suo impiego dovrà essere rivisitato e parametrato anche sull'assetto che risulterà all'esito dell'emanazione di tutti i decreti delegati. Comunque nello sforzo di ulteriore contrazione dell'arretrato sarà imprescindibile un incremento del numero e del carico delle udienze di tutti giudici onorari (ancora si registrano forti disomogeneità) per cui si raccomanda di inserire in ogni udienza un numero minimo di quattro/sei procedimenti, sempre seguendo il criterio della priorità da dare a quelli di maggiore anzianità, ponendosi l'obiettivo di depositare almeno cinque sentenze al mese per ciascuno giudice. Al riguardo sarà cura di ciascun ma gistrato professionale affiancato monitorare e seguire l'attività dei giudici onorari e periodicamente riferire al presidente del Tribunale anche su questo versante allo scopo di evidenziare le eventuali criticità e apportare tempestivamente i necessari correttivi. A tal fine potrà rivelarsi opportuno variare gli affiancamenti e la composizione dei ruoli aggiuntivi assegnati nell'ottica di conseguire una distribuzione più perequata dei carichi di lavoro e di smaltimento. Ricordo che l’attenzione e l’impegno per il rispetto del programma di gestione potrà costituire elemento di valutazione ai fini della conferma degli incarichi alla luce della riforma.

Criteri di priorità:

Nel DOG predisposto per il 2014/2016 e ancora in vigore si afferma che "

le p ecu lia rità d elle ca u se in ma teria d i la vo ro , p revid en za ed a ssisten za imp o n g o n o ch e le stesse n o n seg u a n o a u to ma ticamente e rig id amente l'o rdine d i a n zianità ma i cr i t e r i d i p r i o ri t à s u g g er it i d a l l a n a tu ra d ella co n tro versia , d a lla su a rileva n za so cia le o co mu n q u e d a lla su a p a rtico la re u rg enza"

.

Il criterio metodologico è condivisibile e va confermato aggiungendo che in generale, a parte la precedenza assoluta da dare ai procedimenti che hanno intrinseca urgenza ( tra cui cautelari del rito del 17

lavoro, cause concernenti lo stato delle persone, diritti personalissimi o indisponibili e di famiglia

,

compresi i procedimenti in ex artt. 710 e 709

ter

c.p.c. e art. 9 L. n. 898/1970 e quelli in materia di affidamento e mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio)

,

restando nell’alveo della disposizione normativa che richiama anche la natura e il valore della causa come parametri con cui fissare l’ordine di priorità il criterio di prioritaria definizione dei procedimenti di maggiore anzianità va temperato attraverso lo smaltimento in via parallela, anche se in una percentuale minoritaria (un criterio di massima potrebbe essere quello di un rapporto di due ad uno) di cause di nuova iscrizione che comunque presentino per la materia trattata, le condizioni economiche delle parti o possibili pregiudizi per le medesime derivanti dal ritardo, caratteristiche di maggiore urgenza e indifferibilità ( ad es.

azioni proposte nell'ambito di procedure concorsuali per i quali la priorità è ora imposta dal rinnovato articolo 43 l.f., azioni per responsabilità extracontrattuale per colpa medica per morte o lesioni gravi o gravissime e in genere risarcitorie per tali eventi, cause attinenti alle locazioni di immobili destinati ad abitazione, opposizione a decreti ingiuntivi,

et similia

)

.

In via gradata potranno essere trattati i procedimenti relativi al risarcimento del danno per responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, quelli relativi ad opposizione a decreto ingiuntivo per un importo superiore ad € 50.000,00, quelli in materia di contratti ed obbligazioni e quelli in materia di successione e diritti reali, e così via

.

SETTORE PENALE

E’ il settore in cui maggiormente incidono le scoperture nell'organico del personale amministrativo come sottolineato anche dal presidente di sezione. Se al 30 giugno 2016 erano presenti in servizio per l'area penale 18 unità, a marzo 2017 ne resteranno in tutto 15. Allo stato per assicurare l'assistenza nelle udienze penali è prevista una turnazione che coinvolge indistintamente cancellieri e assistenti giudiziari di tutti i settori - civile, penale ed amministrativo. Senonché l'impiego di personale del settore civile consente di tamponare soltanto lo svolgimento delle udienze, lasciando inalterato l'aggravio degli adempimenti antecedenti e successivi sulle esigue forze degli addetti all'area penale. In tutto il comparto

le pendenze,

sia collegiali che monocratiche,

in continua ascesa

(3490 al 30/6/2013, 4259 al 30/6/2014, 5440 al 30/6/2015) si sono attestate al termine del periodo di riferimento 2015/ 2016 in 5732 processi pendenti. Non deve trarre in inganno nell'analisi la lievitazione rispetto all'ultimo periodo di poco meno di 300 processi pendenti perché su questo dato è venuta ad incidere l'applicazione del decreto legislativo 15 gennaio 2016 numero 8 in attuazione della legge delega 28 aprile 2014, n. 67 che ha depenalizzato molte fattispecie di reato minori tra cui, per la soglia di evasione di ritenute previdenziali inferiore ai 10.000 euro, l'articolo 2, coma 1 bis del decreto legge 463/1983 convertito in legge 638/1983, che trovava nel circondario una assai ampia diffusione anche per il contesto etnico-economico del territorio . 18

Solo l'effetto di questa condizione del tutto transitoria ha potuto evitare che le pendenze complessive lievitassero fino a raggiungere la quota di 7000 procedimenti, per cui è facile pronosticare che se non si riuscirà ad incrementare le definizioni elevando il numero delle udienze pro capite, ma soprattutto disponendo di unità di cancelleria per l'assistenza ai giudici, l'ascesa delle pendenze proseguirà inarrestabile anche per gli elevati flussi provenienti dall'ufficio requirente . A questo scenario non può non corrispondere anche l'elevata (rispetto alla media del distretto) percentuale delle prescrizioni sul totale delle definizioni: il 9% registrato al dibattimento monocratico e il 18,5% all'ufficio GIP-GUP. È da rilevare che in quest'ultimo dato è consistente il numero delle richieste di archiviazione per prescrizione già maturata provenienti dalla maiuscola in sale procura della Repubblica attestatisi alla scadenza del periodo di riferimento in 1077 procedimenti (nel distretto secondo solo al quello di Pisa). È la conseguenza questa di vari fattori: oltre all’impossibilità di un incremento delle udienze per le deficienze nell'organico degli amministrativi, vi sono stati in passato vacanze rilevanti anche nell'organico dei magistrati (al dibattimento in alcuni periodi si è potuto contare soltanto su 2/3 magistrati). Si aggiunga poi la rilevante produttività che la Procura della Repubblica è in grado di esprimere - nonostante le problematiche di cui pure tale ufficio è afflitto - dovuta anche all’incremento di risorse investigative, attuato nella cornice del “Patto per Prato sicura” e di un “Tavolo per Prato” costituito presso il Ministero dell'Interno, che ha rafforzato le potenzialità dell'ufficio requirente, e quindi la massa dei procedimenti riversati sul Tribunale, di contro rimasto tagliato fuori da qualsiasi intervento soccorritore, con conseguente erosione della propria capacità di dare

,

nel rispetto delle garanzie e delle regole, definitiva efficacia e consolidamento all'azione repressiva degli organi investigativi e della magistratura inquirente. E’ c.d. “collo di bottiglia" cui ha fatto riferimento la stessa Procura in una sua relazione per l’ inaugurazione dell'anno giudiziario. Con una notevole sforzo della cancelleria si è evitato il riformarsi di un arretrato in fase di esecuzione, che negli anni decorsi aver raggiunto punte esorbitanti, con migliaia di sentenze che attendevano notifiche a contumaci, ricerche di irreperibili e in generale l'attestazione di irrevocabilità, ora ridotto in maniera rilevante. Col particolare impegno del direttore amministrativo che svolge anche compiti di supporto al dirigente nella gestione del personale si è assicurato continuità nella liquidazione di compensi a giudici onorari, difensori, ausiliari e amministratori giudiziari, la cui stasi avrebbe certamente provocato non poche frizioni e disservizi avanti .

Ufficio gip-gup

19

Nel periodo in rilevazione hanno ripreso ad operare dal giugno del 2015 tre giudici in luogo di due del precedente periodo grazie all'innesto di un nuovo magistrato; i risultati positivi sono evidenziati dalle pendenze nel registro informatico degli imputati noti passate dalle iniziali

4340

alle finali 2809 (le iscrizioni sono state 5715 e le definizioni 7246).

I provvedimenti emessi in materia cautelare sono stati complessivamente

1879, le intercettazioni ambientali e telefoniche disposte o prorogate 2475, i decreti penali 190, le archiviazioni complessive 7626 (in precedenza

9807)

I procedimenti con

imputati ignoti

definiti sono stati 4769 a fronte di 4087 sopravvenuti.

Dibattimento

Al 30 giugno 2016, dopo il trasferimento di due dei quattro giudici addetti al comparto, compreso il presidente di sezione, si è reso necessario lo spostamento interno di un giudice dal settore civile a quello penale. Successivamente con l'insediamento al Tribunale nel settembre del corrente anno di un nuovo giudice è stato ripristinato il numero di quattro magistrati addetti al settore, oltre a quattro got (due addetti in modo esclusivo e due in maniera promiscua) . I dati statistici ( pervenuti per la relazione del nuovo A.G.) raffrontati a quelli del periodo antecedente così si compongono:

rito collegiale

: iscritti nel periodo 79 processi (in precedenza 81), definiti 39 (44) pendenze finali 153 (113); 25 sono state le definizioni con rito ordinario, una con rito direttissimo, 6 con applicazione della pena su richiesta, 3 con giudizio immediato, una con giudizio abbreviato; la percentuale di definizione con rito alternativo sul totale dei definiti con sentenza è stata del 30,56%

rito monocratico

: iscritti nel periodo 2681 processi (in precedenza erano stati 3196), definiti 3434 (in precedenza 2086), pendenze finali 5579 (a fronte di 5337 del doppio semestre antecedente); 2450 sono state le definizioni con giudizio ordinario, 42 con giudizio direttissimo, 202 di applicazione pena su richiesta delle parti, 135 di rito abbreviato e 130 a seguito di opposizione a decreto penale; la percentuale di definizioni con rito alternativo sul totale dei definiti con sentenza è stata del 17,40 %

;

Guardando ai dati dei riti alternativi si coglie ancora una volta che il loro utilizzo riguarda una percentuale limitata di tutti i procedimenti definiti, sia all'ufficio gip-gup (229 definizioni) che in dibattimento (344 casi), a conferma che la complessiva attuale strutturazione del processo penale, per svariate cause, non ultima quella legata alla ineluttabile decorrenza della prescrizione per tutti i gradi di giudizio, non potrà mai realizzare quella "scommessa deflattiva" su cui si incentra sul modello anglosassone la riforma del cosiddetto processo accusatorio. 20

Sulla crescita delle pendenze in entrambi i riti ha inciso il trasferimento di due giudici a distanza di pochi mesi, anche se l’ intensificata produttività dei giudici nel monocratico, assieme agli effetti della legge di depenalizzazione, ha consentito di contenere l'aumento delle pendenze finali in circa 200 procedimenti (un terzo delle maggiori sopravvenienze). Sono state avviate sempre nel periodo di riferimento 63 procedure di “

messa alla prova”,

di cui hanno trovato positivo esito con sentenze 26, tutte in fase dibattimentale (il che testimonia come quest'ultimo istituto non trovi ancora la diffusione che sarebbe auspicabile). Le sentenze emesse in dibattimento

per speciale tenuità del fatto

sono state appena 11 e anche qui, perlomeno in questo circondario, l'istituto introdotto con il decreto legislativo 16 marzo 2015 n. 28 su cui il legislatore aveva riposto affidamento non sembra trovare rilevante applicazione. Complessivamente, e nonostante le difficoltà esposte, le

udienze dibattimentali, comprese le direttissime, sono state 851

(in precedenza 929) che, raffrontate alla notevole lievitazione delle pendenze, danno contezza dell’incidenza dei frequenti rinvii, dovuti a varie cause e soprattutto a difetti di notifica, sulla durata complessiva dei processi. Si tenga conto altresì che la mancanza di personale che impone la designazione di un solo operatore per ciascuna udienza ha reso necessario raccomandare ai giudici di contenere le udienze fino alle 16,00 pomeridiane, salvo situazioni particolari e processi con detenuti, per non sforare l'orario giornaliero previsto dalla normativa contrattuale nazionale (nove ore) anche in presenza di lavoro straordinario. Per cercare di fronteggiare queste rilevanti criticità cercando di recuperare quanto più possibile personale da adibire all'assistenza ai giudici e nel contempo aumentare il numero delle udienze , dal 1 settembre 2016 si è stabilito di trattare i procedimenti per direttissima nelle stesse udienze già calendarizzate per i processi ordinari, il che ha consentito di portare le udienze - tra collegiali e monocratiche - tenute da ciascun giudice a dieci, con eccezione del presidente di sezione che ne fa sei in forza del parziale esonero. Ai giudici onorari che per metà svolgono funzioni promiscue, sono state assegnate solo tre udienze mensili allo scopo di implementare quelle dei giudici togati. Questo rimedio certamente non risolutivo rischia però di essere vanificato proprio con l'innesto tra qualche mese di un quinto giudice al dibattimento ( per effetto del secondo bando di concorso del 12/10/2016) in quanto con l’ ulteriore contrazione dell'organico del personale amministrativo, risulterà estremamente arduo reperire ulteriori dieci unità per assicurare allo stesso l'assistenza in udienza. È prevedibile pertanto che, congiuntamente ad uno sforzo di ulteriore razionalizzazione delle esigue risorse disponibili e anche a costo di rivedere l'ordine di priorità di attività di back office, le udienze

pro capite

dovranno essere ridotte (presumibilmente in numero di nove mensili) in modo da recuperare assistenti da assegnare al nuovo giudice. Comunque anche per il settore penale occorrerà dare priorità ai processi di più datata iscrizione, e non tanto e non solo per la prospettiva della prescrizione, ma perché in generale assoluzioni e condanne che 21

pervengono dopo anni hanno un intrinseco tasso di iniquità a prescindere dalla giustezza del verdetto dei giudici, come attesta l ’art. 2, comma 2-bis, della legge n. 89 del 2001 ai fini dell’indennizzo per irragionevole durata del processo anche per i procedimenti penali .

Ovviamente come nel civile anche per il penale questa linea programmatica di ripiego, attesa la già descritta condizione in cui il Tribunale versa, non può certamente esprimere tassi quantitativi sicuramente pronosticabili ma solo criteri di priorità qualitativa, partendo dal disposto della cosiddetta priorità legale dell'articolo 132 bis disp. att. c.p.p. Quanto ai criteri di realizzazione di tale obiettivo, assieme al richiamato parametro normativo, è conveniente tener conto dell'interesse sociale o collettivo al sollecito accertamento e repressione dei reati, soprattutto in termini di allarme sociale, ovvero di quello particolare della persona offesa, soprattutto se si tratta di soggetti annoverabili in fasce deboli, ovvero ancora del sensibile rischio per il ritardo nella formazione della prova (e in queste categorie si iscrivono certamente i procedimenti per fatti di violenza sessuale, soprattutto se in danno di minori, di c.d.

stalking

, di estorsione e rapina aggravate, di bancarotta con una rilevante danno patrimoniale, di gravi violazioni delle norme concernenti lo sfruttamento del lavoro nero di immigrati clandestini - assai diffusi sul territorio - quelli attinenti alla tutela sul lavoro, a colpa medica per morte o gravi esiti lesivi e in generale dove vi sia una consistente richiesta risarcitoria della parte civile). Un'ultima annotazione si impone: rilevato che non pochi processi pervengono alla fase di giudizio quando sono abbondantemente erosi i termini di prescrizione, se non in prossimità della loro scadenza, per cui il reato si profila inesorabilmente destinato all'estinzione quantomeno nei successivi gradi, tenuto conto dell'arretrato veramente allarmante e delle ridottissime risorse umane di cui si dispone va decisamente affermato che non può riconoscersi a tali fattispecie - anche quando riguardano delitti puniti con pena superiore ai quattro anni richiamati dall'articolo 132 bis disp. att. c.p.p. (categoria così vasta che richiede l'adozione di un ulteriore criterio preferenziale al suo interno) - la doverosità di un percorso prioritario, salvo che i reati che ne sono oggetto non coinvolgano interessi soggettivi di rilevante profilo umano e/o materiale - pena uno spreco di energie che alla fine, proprio volendo ragionare in termini di organizzazione razionale ed efficiente, si rivela pernicioso rispetto all'intero sistema di amministrazione della giustizia . La presente relazione viene depositata in segreteria per essere comunicata ai magistrati e alla presidenza del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, ai sensi e per gli effetti della vigente normativa primaria (articolo 37 Dl 98/2011) e consiliare, e per ultimo della delibera del 16/12/2015, per poi essere trasmessa entro il 31 gennaio 2017 al Consiglio Giudiziario e, unitamente al format per via telematica, al CSM. Prato 13 gennaio 2017 Il presidente del Tribunale Nicola Pisano 22